Come dottrina sociale cristiana ed encicliche plasmano la società Ci

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Come dottrina sociale cristiana ed encicliche plasmano la società Ci
Come dottrina sociale cristiana ed encicliche plasmano la società
Ci sono molti modi di esporre la dottrina sociale cristiana. Uno molto usato è il metodo storico che
racconta la storia della dottrina sociale cristiana. In questo modo la sua essenza viene svolta e
compresa attraverso la sua storia. Una volta si cominciava con la grande enciclica di Leone XIII Rerum
Novarum. Molti dei documenti pontifici pubblicati negli anni seguenti concernenti la dottrina sociale
cristiana sono stati emanati in occasione di un anniversario di questa grande enciclica e lo indicano
anche nel loro titolo. L’enciclica Quadragesimo Anno commemora i quaranta anni, l’esortazione
apostolica Octagesima Adveniens gli ottanta, l’enciclica Centesimus Annus il centenario sempre
della Rerum Novarum. Altre encicliche non portano nel titolo o nella data il riferimento all’enciclica
di Leone XIII ma ne riflettono e sviluppano comunque l’insegnamento riformulandolo in relazione
alle attese e alle speranze di un mondo in continua trasformazione. Così la Pacem in Terris introduce
il tema della pace nel mondo, particolarmente urgente in una fase storica in cui era imminente il
pericolo della guerra atomica e dell’autodistruzione dell’umanità. La Populorum Progressio pone il
problema della fame nel mondo in un’epoca in cui per la prima volta nella storia esistono i mezzi
tecnici per dare a tutti gli uomini la possibilità di sfuggire alla povertà. La Laborem Exercens parla
dei diritti del lavoro proprio mentre un nuovo movimento dei lavoratori, Solidarnosc, scuote tutti gli
equilibri mondiali con una nuova domanda di libertà e solidarietà. Sollicitudo Rei Socialis, invece,
commemora la Populorum Progressio nel ventesimo anniversario della sua pubblicazione
aggiornandone le affermazioni per adeguarle ad un mondo che in soli venti anni è già molto
cambiato. Molti altre encicliche ed esortazioni apostoliche, ad esempio Dives in Misericordia, che
non hanno come loro oggetto principale la dottrina sociale contengono tuttavia importanti
insegnamenti in questo campo.
Ci sono poi innumerevoli discorsi di Papi sulla dottrina sociale (Pio XII che ha fatto moltissimo per
sviluppare la dottrina sociale cristiana non ha mai scritto un’enciclica sociale), documenti di
conferenze episcopali nazionali e continentali e di singoli vescovi, contributi della Commissione
Pontificia Justitia et Pax ed anche un Compendio della Dottrina Sociale Cristiana. Il Compendio è
stato un tentativo di mettere ordine in tutta questa ricchezza di materiali. Non bisogna, poi,
dimenticare che tradizionalmente si fa iniziare la storia della dottrina sociale cristiana con la Rerum
Novarum ma quelli che si sono occupati seriamente del tema hanno subito scoperto che quella
storia ha una preistoria e che c’è una dottrina sociale cristiana anche prima della Rerum Novarum.
Non è stata oggetto di un’attenzione sistematica come è avvenuto a partire dalla Rerum Novarum
perché la storia aveva un ritmo più lento e le trasformazioni sociali non si succedevano con il ritmo
vertiginoso che hanno assunto negli ultimi due o trecento anni, tuttavia un insegnamento sociale
esisteva ed aveva anche un suo sviluppo storico davanti ad un mondo che cambiava, anche se assai
più lentamente del nostro. Quelli che hanno tentato un’elaborazione scientifica della dottrina
sociale cristiana hanno dunque dovuto tenere conto anche di questi materiali che iniziano con il
Nuovo Testamento, anzi, risalgono già all’ Antico Testamento.
La dottrina sociale va inquadrata come un sistema teorico coerente anche se aperto ed in continua
evoluzione. Esiste una storia della dottrina sociale ed esiste anche una storia dell’elaborazione
scientifica della dottrina sociale. Esiste, infine, anche una storia dei movimenti storici che dalla
dottrina sociale sono stati provocati, che sono nati per rispondere alla provocazione data da questa
dottrina o anche, nati per autonome motivazioni sociopolitiche, hanno cercato in questa dottrina il
loro quadro di orientamento concettuale. Tutte queste storie si influenzano a vicenda. Il Movimento
Sociale Cattolico nasce prima dell’enciclica Rerum Novarum, a partire dalla enorme attività
caritativa della Chiesa dalla quale al principio è quasi indistinguibile. Alcuni vescovi svilupperanno
un insegnamento innovativo considerando quelle esperienze e la Rerum Novarum sarà il punto di
arrivo di un processo che integra l’esperienza dei movimenti, la riflessione di alcuni intellettuali
(Federico Ozanam) e l’insegnamento di alcuni vescovi (Wilhelm Emmanuel von Ketteler). Anche oggi
vi è uno scambio continuo fra esperienza storica, elaborazione teorica e Magistero della Chiesa. Il
Magistero ascolta l’esperienza storica, in modo particolare quella formata dalla fede, ed ascolta
anche la riflessione scientifica per riformulare i principi in relazione al contesto storico che cambia.
A volte è possibile ricostruire in dettaglio questa relazione. Senza lo straordinario impegno sul
campo di Padre Louis Lebret la Populorum Progressio non ci sarebbe o sarebbe comunque assai
diversa da quello che è. Senza il precedente insegnamento sociale dei Papi, Lebret non avrebbe
potuto sviluppare la sua opera, sarebbe stato egli stesso un'altra persona. L’insegnamento sollecita
la riflessione e l'azione e questa, a sua volta, è riletta e valutata nell'insegnamento.
Altro tema fondamentale è quello dell’effetto storico della dottrina sociale cristiana e delle singole
encicliche. L’economia sociale di mercato, che sta alla base del grande successo della economia
tedesca e di molti altri paesi e che è recepita come principio fondamentale dei Trattati sul
funzionamento dell’Unione Europea, è in gran parte il risultato di una riflessione teorica e di una
azione sociale e politica in dialogo continuo con l’insegnamento sociale della Quadragesimo Anno e
poi di Pio XII. L’enciclica Populorum Progressio ha scatenato enormi energie di trasformazione
sociale in tutto il mondo ma soprattutto in America Latina che sarebbe oggi certamente un
continente differente se non ci fosse mai stata la enciclica Populorum Progressio e la continua
rielaborazione che ne hanno dato gli altri papi e l’episcopato latinoamericano nelle sue Conferenze
di Medellin, Puebla, Santo Domingo e Aparecida du Norte. Laborem Exercens ha avuto un ruolo
fondamentale nel guidare la lotta per la libertà nei paesi comunisti europei e Centesimus Annus ha
accompagnato il processo di transizione dei paesi dell’Europa Centrale ed Orientale oltre ad
orientare la Chiesa e la umanità in una fase nuova che è l'epoca della globalizzazione. Un grande
pensatore marxista, Antonio Gramsci, ha scritto una volta che la funzione della dottrina sociale
cristiana è meramente teorica. Serve per permettere ai cristiani di dire: anche noi abbiamo una
dottrina sociale ma non è capace di passare alla prassi e non contiene neppure una vera intenzione
ed una vera esigenza di passare alla prassi. Gramsci attribuisce al marxismo quella unità di teoria e
prassi che nega invece alla dottrina sociale cristiana. La esperienza storica della seconda metà del
secolo XX sembra contraddire direttamente questa convinzione. Il marxismo ha perso la unità di
teoria e prassi ma sopravvive (se e dove sopravvive) come mera teoria. La dottrina sociale cristiana
ha guadagnato sul campo la unità di teoria e prassi, anche se certo con tante insufficienze e
contraddizioni e nel modo che le è proprio, vale a dire come uno stimolo alla riflessione ed alla
azione e non come un elemento politico di prima linea o come un programma politico di partito.
Le tematiche esposte in questo testo vengono approfondite nell’ambito delle attività della Cattedra
di Filosofia e Storia delle Istituzioni Europee presso la Pontifica Università Lateranense.