Giornalino n.34 – Giugno 2010

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Giornalino n.34 – Giugno 2010
dovevano dare l'esempio d'un rinnovato fervore e d'un severissimo
rigore. Proprio in uno di questi conventini andò a bussare il
giovane pittore mugellano che doveva poi restare nella storia
della pietà e dell'arte col nome di Beato Angelico.
" Odio perfetto, odiare i vizi, non gli uomini ". Sant’Agostino
( Enarrationes in Psalmos ( Omelie ) – 138,28).
Beato Giovanni Dominici
Confessore del XV secolo – 11 giugno
Molti sanno che il celebre pittore quattrocentesco Beato
Angelico si chiamava Guidolino, e che prese il nome di Giovanni
entrando nel conventino domenicano a mezza strada tra Firenze e
Fiesole; ma pochissimi sanno perchè egli prese quel nome ed
entrò in quel convento. II conventino domenicano tra Firenze e
Fiesole era stato fondato da poco tempo dal Beato Giovanni
Dominici, e il giovanissimo frate mugellano prese il nome di
Giovanni proprio in onore del suo
maestro.
Maestro di spirito, non
d'arte, dell'Angelico pittore.
Giovanni Dominici era nato a
Firenze, nel 1356, quando
vivevano ancora il Petrarca e il
Boccaccio. A 18 anni entrò nel
convento di Santa Maria Novella,
che si poteva considerare il
centro della cultura cittadina.
Non era soltanto uomo di
cultura, pago dei propri successi.
Ebbe a cuore la vita spirituale dei suoi frati e la formazione
religiosa dei giovani. Per questo si pose alla testa della Riforma
disciplinare e ascetica del’Ordine nuovi piccoli conventini che
Nella città, attorno a Coluccio Salutati, cancelliere della
Repubblica ed erede intellettuale del Petrarca, si era formato un
gruppo di uomini di cultura, che poi saranno chiamati
« umanisti », dediti allo Studio della letteratura classica.
II Dominici, da buon domenicano, non era ne poteva essere
contrario agli studi. Temeva però che i poeti pagani
« fabulosi e lascivi», avessero una deleteria influenza sui costumi
dei giovani studenti. Perciò in una sua opera polemica, indirizzata
a Coluccio Salutati e intitolata Lucula noctis, mise in guardia dai
pericoli e richiamò a una maggiore responsabilità quei maestri che
non si preoccupavano degli effetti morali prodotti dalle loro
lezioni. Quali fossero i suoi criteri di educazione morale e di
formazione intellettuale il Dominici l'aveva chiaramente detto in
una sua preziosa operetta pedagogica, scritta in lingua volgare e
intitolata Regola del governo di cura familiare. Severità,
austerità, serietà erano i principi di questo maestro, che non si
peritava di consigliare la verga per abituare i giovani al rigore
della disciplina.
Creato Cardinale fu, nel grande scisma che divise la Chiesa,
strenuo e tenace sostenitore del Papa legittimo, fino a che il
concilio di Costanza non gli diede ragione.
II Papa Martino V, che usci eletto da quel concilio, lo inviò
come suo Legato in Boemia e in Ungheria, a combattere l'eresia
hussita. E in Ungheria, a Buda, questo formidabile e instancabile
lottatore mori il 10 giugno 1419, affaticato ma non stanco; pieno
di meriti acquistati in ogni campo, per la gloria della Chiesa, da
lui sempre sostenuta e difesa.
Piero Bargellini
Proseguiamo la lettura del “Liber ad milites templi. De Laude
novae militiae” di S. Bernardo di Chiaravalle.
10. Questi fatti avvengono in Gerusalemme, ed il mondo
intero ne è scosso. Le isole stanno in ascolto; i popoli lontani
osservano e da Oriente ad Occidente ribollono come un torrente di
gloria universale che straripa, e come l'impeto di un fiume che
allieta la città di Dio (cfr. Is, 49, 1). Ma ciò che appare più bello
ed offre più vantaggi è che, in quella folla tanto numerosa che
confluisce a Gerusalemme, pochi sono certamente coloro che non
siano stati scellerati ed empi, ladri e sacrileghi, omicidi, spergiuri,
adulteri. E, come dalla loro partenza scaturisce un doppio
beneficio, essa produce una duplice gioia: dal momento che essi
danno tanta gioia al loro prossimo quando se ne vanno, quanta ne
danno a coloro in soccorso dei quali si dirigono. Essi sono infatti
ben accolti in entrambi i casi, non solo difendendo questi [ i
cristiani pellegrini a Gerusalemme ] ma anche cessando di
opprimere quelli [ i loro conterranei ].
Cosi si rallegra l'Egitto per la loro partenza, come pure si
allieta il monte Sion di averli come protettori ed esultano le figlie
di Giuda (Sal, 47,12). II primo si rallegra di esser stato liberato da
loro, il secondo di esser liberato per opera loro. Quello di buon
grado perde i suoi crudelissimi devastatori; questo con gioia ha
accolto i suoi fedelissimi difensori, e mentre questa nazione viene
con gran gioia consolata, quello intanto viene abbandonato con
uguale grande vantaggio.
Cosi Cristo sa vendicarsi dei suoi nemici, non solo
trionfando su di essi, ma essendo anche solito spesso trionfare per
mezzo di essi con tanta più gloria quanto maggiore e la potenza. E
cosa lieta, a ragione, ed utile: che ora cominci a rendere suoi
difensori quelli che sopportò a lungo come suoi persecutori, e
Colui che trasformò un tempo Saulo persecutore in
Paolo
predicatore faccia del suo nemico un suo cavaliere
(cfr. s At, IX).
Pertanto io non mi meraviglio affatto se quella corte
celeste, secondo la testimonianza del Salvatore, esulta più per un
peccatore pentito che per molti giusti che non hanno bisogno di
penitenza (Lc, 15, 7): poiché la conversione di un malvagio e di un
peccatore senza dubbio giova a tanti quanti erano quelli cui egli
aveva nuociuto.
11. Salve, dunque, o Città Santa, che l'Altissimo in persona
ha ; consacrato per se come suo tabernacolo, in modo che in te e
per te venissero salvate tante generazioni (cfr. Ap, 22,19). Salve,
Città del gran Re, dalla quale mai vennero meno fin dall'inizio ed
in quasi tutti i tempi miracoli sempre nuovi e lieti per il genere
umano. Salve, signora delle genti, guida delle nazioni, retaggio
dei Patriarchi, madre dei Profeti e degli Apostoli, Iniziatrice della
Fede, gloria del popolo cristiano, tu cui Dio sempre, fin dal
principio, permise che fossi combattuta affinche potessi essere
occasione di valore e di salvezza per i forti.
Salve o Terra Promessa, che un tempo facevi scorrere latte
e miele solo per i tuoi figli ed ora fai scorrere i farmaci della
salvezza per tutto il mondo, il nutrimento di vita. O Terra, dico,
buona ed eccellente, tu che hai ricevuto nel tuo fecondissimo
seno
il
grano
celeste
dall’arca
del
cuore
del Padre ed hai prodotto, da questa celeste semenza, tanto
grande messe di martiri, e nondimeno tu, fertile gleba, hai
prodotto frutto dalla stirpe dei fedeli moltiplicandolo trenta,
sessanta e cento volte sopra ogni contrada.
Lietissimamente saziati e abbondantemente nutriti dalla
tua sconfinata dolcezza, coloro che ti hanno conosciuto
diffondono ovunque il ricordo della tua soavità inesauribile e
narrano a coloro che non ti hanno conosciuto la magnificenza
della tua gloria fino agli estremi limiti del mondo. Essi raccontano
le meraviglie che in te si compiono.
Si dicono di te cose stupende, o Città di Dio! (Sal, 86, 3).
Ebbene, anche noi diremo del tuo nome brevi parole di lode e
gloria a proposito delle delizie delle quali sei colma fino a
straripare. (fine della ottava parte)
Iniziamo la pubblicazione del Catechismo Maggiore
promulgato nel 1905 dal Papa S. Pio X e da lui prescritto alle
diocesi di Roma. E’ un documento di perenne valore esemplare
per ogni esposizione dei contenuti dottrinali della fede.
La sua esposizione a domande e risposte lo rende agile e di facile
consultazione. E sono convinto che specialmente a noi
“ cristiani adulti “ cresciuti dopo l’ultimo Concilio, potrà
riservare molte sorprese e sanare vaste lacune dottrinali…..
Catechismo Maggiore
______
LEZIONE PRELIMINARE
Della Dottrina Cristiana
e delle sue parti principali
1. D. Siete voi cristiano?
R. Si, io sono cristiano per grazia di Dio.
2. D. Perchè dite voi: per grazia di Dio?
R. Io dico: per grazia di Dio, perche l'essere cristiano è un dono
tutto gratuito di Dio, che noi non abbiamo potuto meritare.
3. D. Chi e vero cristiano?
R. Vero cristiano e colui che e battezzato, che crede e
professa la dottrina cristiana e obbedisce ai legittimi Pastori della
Chiesa.
4. D. Che cosa è la dottrina cristiana?
R. La dottrina cristiana e la dottrina che Gesù Cristo nostro
Signore ci ha insegnato per mostrarci la strada della salute.
5. D. E’ necessario imparare la dottrina insegnata da Gesù Cristo?
R. E certamente necessario imparare la dottrina insegnata da
Gesù Cristo e mancano gravemente quelli che trascurano di farlo.
6. D. I genitori e i padroni sono obbligati a mandare al catechismo
i loro figliuoli e dipendenti?
R. I genitori e i padroni sono obbligati a procurare che i loro
figliuoli e dipendenti imparino la dottrina cristiana, e si rendono
colpevoli dinanzi a Dio se trascurano quest'obbligo.
7. D. Da chi dobbiamo noi ricevere e imparare la dottrina
cristiana?
R. Noi dobbiamo ricevere e imparare la dottrina cristiana dalla
santa Chiesa cattolica.
8. D. Come siamo certi che la dottrina cristiana che noi riceviamo
dalla santa Chiesa cattolica è proprio vera?
R. Siamo certi che la dottrina cristiana che noi riceviamo dalla
Chiesa cattolica è vera, perche Gesù Cristo autore divino di questa
dottrina, l’ha affidata per mezzo de' suoi Apostoli alla Chiesa da
se fondata e costituita maestra infallibile di tutti gli uomini;
promettendole la sua divina assistenza fino alla fine dei secoli.
9. D. Vi sono altre prove della verità della dottrina cristiana?
R. La verità della dottrina cristiana è dimostrata pure dalla
santità eminente di tanti che la professarono e la professano,
dall'eroica fortezza dei martiri, dalla rapida e mirabile sua
propagazione nel mondo, e dalla sua piena conservazione
attraverso tanti secoli di lotte varie e continue.
10. D. Quante e quali sono le parti principali e più necessarie
della dottrina cristiana?
R. Le parti principali e più necessarie della dottrina cristiana
sono quattro: il Credo, il Pater noster, i Comandamenti, e
Sacramenti.
11 D. Che cosa c’insegna il Credo?
R. II Credo c' insegna i principali articoli della nostra
santa fede.
12. D. Che cosa c’insegna il Pater noster?
R. II Pater noster c'insegna tutto quello che dobbiamo sperare
da Dio e tutto quello che dobbiamo a Lui domandare. 13. D. Che
cosa c'insegnano i Comandamenti?
R. I Comandamenti c' insegnano tutto quello che dobbiamo
fare per piacere a Dio: il che tutto si compendia nell'amar Dio
sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi, per amor di Dio.
14. D. Che cosa c’insegna la dottrina dei Sacramenti?
R. La dottrina dei Sacramenti ci fa conoscere la natura e il
buon uso di quei mezzi che Gesù Cristo ha istituito per rimetterci i
peccati, comunicarci la sua grazia, e infondere e accrecere in noi
le virtù della fede, della speranza e della carità.
La Chiesa di Santa Maria del Fiore
Le opere d’arte
Per parlare delle opere d’arte del Duomo, sarebbe
necessario scrivere più libri, cosa impossibile e fra l’altro non
necessaria in quanto esistono già tante pubblicazioni. In questa
sede si farà un elenco dei principali artisti e delle loro opere che
decorarono la cattedrale, indicando dove, eventualmente si
trovano ora.
Duomo:
- Tino da Camaino (1280 c. – 1337 c.): autore del monumento
funebre a Antonio d'Orso, vescovo di Firenze tra il 1301 e il 1321.
- Lorenzo Ghiberti (1378-1455): disegni per le finestre della
navata, Arca di San Zanobi, in bronzo che conserva i resti del
Santo vissuto a Firenze nel V secolo e molto amato dai fiorentini.
- Nanni di Banco (1380/90 c.-1421): ha lavorato alla decorazione
della porta nord della chiesa, detta Porta della Mandorla, con
rilievi dell'Assunzione della Vergine.
- Donatello (1386-1486): oltre alle opere che si trovano nel Museo
dell’Opera del Duomo ha realizzato teste di profeti e sibille,
all’esterno della parete sud; ha fornito il disegno per la vetrata
con l'Incoronazione della Vergine.
( Cantoria di Donatello)
- Michelozzo (1396-1472): con Luca della Robbia ha collaborato
alla realizzazione della porta della sacrestia.
- Paolo Uccello (1397-1475): decorazione dell'orologio nella
controfacciata; affresco sulla parete destra della Statua equestre
di Sir John Hawkwood, detto dai fiorentini Giovanni Acuto. Il
bellissimo affresco fu commissionato a Paolo Uccello a ricordo di
questo condottiero di ventura che fu a servizio di Firenze. Disegno
per le vetrate di due finestre a occhio. Solo per le vetrate si
potrebbe scrivere un libro, basti pensare, e forse nessuno c’ha mai
pensato, ci sono 53 finestre e 44 vetrate.
- Luca della Robbia (1400 c.-1481): rilievi in bronzo della
Resurrezione e dell'Ascensione sulle porte della Sacrestia delle
Messe; lavori nella sacrestia con Michelozzo.
- Domenico di Michelino (1417-1491): pittura a tempera di Dante
con in mano la Divina Commedia e vista di Firenze e
schematizzazione pittorica di inferno, purgatorio e paradiso.
- Andrea del Castagno (1421 c.-1457): affresco equestre di Niccolò
da Tolentino sulla parete destra, disegno per alcune vetrate delle
finestre a occhio. Altro condottiero di ventura al servizio di
Firenze; vinse Francesco Sforza nella battaglia di San Romano.
Paolo Uccello dipingerà un celebre quadro che va sotto questo
nome.
Museo dell’Opera del Duomo:
- Nanni di Banco (1380/90 c.-1421), San Luca.
- Donatello (1386-1486), Cantoria; il Profeta Geremia; San
Giovanni Evangelista; il profeta Abacuc lo Zuccone; Il sacrificio
d’Isacco e altri tre profeti.
- Luca della Robbia (1400 c.-1481), Cantoria.
- Michelangelo (1475-1564) Pietà. E’ una delle ultime opere del
Maestro, la iniziò nel 1557 all’età di 82 anni, fu scolpita a Roma
dove l'artista, ormai più che ottantenne, risiedeva dal 1530.
- Baccio Bandinelli (1488-1560), bassorilievi all’esterno del
recinto dell'altare.
Bargello:
- Donatello (1386-1486), David
marmoreo,
- Baccio Bandinelli (1400 c.1481), Adamo ed Eva.
Galleria Dell’Accademia:
( Domenico di Michelino : Dante – Firenze - La Divina Commedia )
- Benedetto (1442-1497) e Giuliano da Maiano (1432-1490):
crocifisso in bronzo, pannelli di tarsia in legno nella sacrestia delle
Messe e busti di fiorentini illustri in marmo.
- Davide 1452-1525) e Domenico Ghirlandaio (1449-1494) mosaico
dell'Annunciazione porta sud, esterno.
- Giorgio Vasari (1511-1574) e Federico Zuccari (1539-1609)
affreschi della cupola. Il Granduca Cosimo I de' Medici scelse il
tema del Giudizio Universale per affrescare l'enorme calotta, ed
affidò il compito a Giorgio Vasari. I lavori durarono dal 1572 al
1579 e furono terminati, dopo la morte del Vasari, avvenuta nel
1574, da Federico Zuccari e collaboratori.
- Michelangelo (1475-1564) San
Matteo, opera incompiuta per la
decorazione del coro.
( nella foto la Pietà di Michelangelo )
Conclusioni
Se volessimo riassumere quanto scritto in questi tre numeri
del nostro giornalino si dovrebbe dire che Santa Maria del Fiore
rappresenta una grande opera ingegneristica dal punto di vista
strutturale ed architettonico e racchiude, specialmente per
quanto riguarda la scultura tantissime opere sia del periodo
medievale che rinascimentale. Un vero gioiello in cui per almeno
tre secoli diverse generazioni di artisti hanno espresso il loro
talento secondo il gusto e la sensibilità del loro periodo.
Quanto abbiamo detto per il Duomo, si potrebbe ripetere
per diverse altre chiese di Firenze. Santa Maria Novella, Santa
Croce, Ognissanti, il Carmine sono altrettanti gioielli che
racchiudono al loro interno dei veri e propri musei d’arte. Non si
dice niente di nuovo, la fiumana di turisti, che giungono da tutte
le parti del mondo lo testimoniano. Per la più parte non sono né
esperti d’architettura né d’arte, ma di fronte ai nostri tesori non
si troverà mai nessuno che ne resti indifferente.
Chi erano questi nostri antenati ? Che amavano tanto il
bello e gareggiavano ad adornare e impreziosire le loro chiese ?
Torniamo in Duomo qualche anno addietro: il 25 aprile del
1478. Giuliano e Lorenzo dei Medici ( quest’ultimo verrà in seguito
chiamato il Magnifico) assistono ad una Messa officiata in onore di
un Cardinale di passaggio per Firenze. Nel momento della
consacrazione esponenti della famiglia dei Pazzi, sicari e perfino
due preti si scagliano su Giuliano e Lorenzo. Nella confusione
Lorenzo, si salva il fratello muore colpito da diverse pugnalate. La
reazione popolare fa giustizia sommaria dei congiurati e dei
fiancheggiatori. Dalla finestra di Palazzo della Signoria vengono
gettati giù con una corda al collo anche i due preti e il Vescovo di
Pisa Francesco Salviati.
Allora per rispondere alla domanda che precede queste
brevi note storiche, possiamo dire che gli uomini sono sempre
stati uguali, fanno guerre, uccidono, rubano, si arricchiscono
spesso o sempre alle spalle degli altri e i resoconti storici lo
dimostrato, ma quelli che lavorano per il Duomo avevano due cose
che oggi non abbiamo più: l’amore per l’arte e l’amore per le loro
chiese.
Orari delle Sante Messe
Giorni Feriali e prefestivi:
ore 8:00 S. Messa al Santuario
ore 17:30 S. Rosario
ore 18:00 S. Messa in Pieve - (Lunedì e Martedì in latino).
Giorni Festivi:
ore
ore
ore
ore
8:00 S. Messa in Pieve
9:30 S. Messa in S. Maria della Neve
11:00 S. Messa al Santuario
18:00 S. Messa Tridentina in Pieve.
(in latino).
Filigare: S. Messa, ogni 3a Domenica del mese,alle ore 12,20.
Biblioteca : per informazioni e consultazioni
contattare Don Luca.
AVVISI
- Domenica 6 Giugno ore 17:00, in Pieve S. Messa del Corpus
Domini, seguita dalla Solenne Processione per le vie del Paese.
- Domenica 20 Giugno gita parrocchiale a Ravenna. S. Messa in
Pieve alle 5:45. Partenza alle 6:30 – Rientro per le 20:30.