notiziario marzo 2016

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notiziario marzo 2016
NOTIZIE
IN
TUTTE
LE
Notiziario dell’Istituto Comprensivo di Brembate
DIREZIONI
- anno 14 / n° 3
- marzo 2016
LE COMPETENZE PROSOCIALI
Sempre più spesso, nel modo della scuola , ma , più in
generale, anche nel mondo del lavoro, si sente oggi parlare
di competenze prosociali e di life skills.
Che cosa sono?
Le competenze prosociali ( o comportamenti prosociali)
sono le abilità richieste dalla vita (e fanno parte quindi
delle life skills – competenze di vita )per poter interagire
efficacemente con le altre persone: la condivisione, l’aiuto
reciproco, la cooperazione, la solidarietà , l’empatia … Si tratta di consone abilità del saper
stare insieme , in cui il riconoscimento e l’attuazione del bene comune passa anche per il
riconoscimento dell’altro, del diverso e/o dell’estraneo.
Esse sono quindi alla base
dell’esercizio di una cittadinanza attiva sollecita nel promuovere un’educazione incentrata sui
valori dell’equità e del rispetto reciproco , dell’accoglienza e dell’inclusione. Attraverso
l’attuazione di tali comportamenti si promuove la coesione sociale . Non solo : infatti tali
comportamenti fanno bene soprattutto alla persona che li esercita, come confermano
numerose ricerche scientifiche che hanno dimostrato come la disposizione ad aiutare e a
condividere aumenta il successo formativo, migliora l’autostima e contrasta tendenze
negative personali.
E’ quindi innegabile l’importanza di educare i nostri figli/alunni anche nell’ottica di tali
competenze, al fine di dare loro, il più precocemente possibile, gli strumenti necessari per
poter vivere al meglio nella comunità di appartenenza, sia essa la famiglia, la scuola, il
paese, i gruppi sportivi o associativi di vario tipo.
La scuola (il gruppo classe) e la famiglia ancor prima, sono micro-comunità , piccoli gruppi in
cui incominciare ad allenare le proprie competenze prosociali, in cui sperimentare, anche
sbagliando (diritto all’errore, perché da esso di può apprendere ) anche passando attraverso
qualche conflitto ( non sempre necessariamente negativo) ma mettendosi in gioco,
accettando il confronto, sperimentando la condivisione ( a volte difficile ) scoprendosi e
crescendo attraverso l’incontro con l’altro.
In una società sempre più variegata e complessa come quella in cui attualmente viviamo,
sempre più autoreferenziale ed individualista , una speciale strada verso una convivenza
serena e proficua per tutti passa attraverso la precoce acquisizione e messa in atto di tali
competenze. Mai come oggi la scuola ( e tutti i vari gruppi –comunità educativi ) può
davvero essere “palestra di vita” . La capacità di riconoscere a livello “micro” (interpersonale)
le esigenze degli altri e di interagire in modo efficace, sta alla base di qualsiasi forma di
integrazione macro-sociale.
Preparare bambini e giovani ad un esercizio effettivo della propria cittadinanza garantisce loro
un apprendimento attivo di come si viva insieme ad altri, si progettino azioni che abbiano
ricadute positive in seno al gruppo di appartenenza, si possano gestire le responsabilità
individuali e si abbia consapevolezza dei propri punti di forza da mettere a disposizione degli
altri . La prosocialità dunque, favorisce la creazione di un ambiente inclusivo, dove chi ha
difficoltà
è
aiutato a superarle anche grazie all’atteggiamento positivo e solidale di
compagni.
Il piano dell’offerta formativa della nostra scuola ha come fondamenta proprio queste
competenze, che fanno parte delle otto competenze europee di cittadinanza .Il nostro Istituto
lavora da anni alla dimensione inclusiva e alla promozione di prosocialità . Un esempio
concreto è il consueto progetto di accoglienza ed inclusione che, da otto anni , propone
attività sempre più coinvolgenti ed inclusive : lo scorso gennaio questo nostro progetto è
stato presentato con successo al convegno internazionale “Nessuno escluso” presso
l’università di Bergamo .
Il 16 marzo scorso il nostro Istituto ha presentato inoltre alcuni validi e qualificanti progetti
di sviluppo delle competenze al seminario “La certificazione delle competenze nel primo ciclo
d’istruzione”. I progetti presentati sono: Coding in your class now ( scuola primaria) Il mio
gesto un’opera d’arte ( scuola infanzia) , La danza del corpo che danza/progetto teatro (
scuola primaria) Progetto solidarietà/ EUAM Prima Esposizione Universale delle Arti e dei
Mestieri ( scuola secondaria ) Body percussion – Play and Sing Band ( scuola primaria)
Progetto uscite didattiche ( tutte le scuole) Progetto Esame di stato ( scuola secondaria). Tali
progetti, in sintonia con le Indicazioni nazionali 2012 puntano a “ realizzare percorsi formativi
sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di
valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno …(….) Infatti : “Le finalità della
scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo
percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e
agli ambiti sociali”.
Per concludere quindi possiamo affermare che , prima ancora di imparare , e anzi al fine di
meglio imparare la storia o la geografia, la matematica o le scienze, i ragazzi devono
apprendere come stare bene insieme. E’ proprio a partire da questa
convinzione che il nostro Istituto lavora per il benessere ed il successo
formativo di tutti e di ciascuno dei suoi alunni.
SPUNTI DI RIFLESSIONE DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Nei prossimi mesi presenteremo ai bambini due giornate molto importanti
che valorizzeremo insieme a loro e sono la festa del Papà e la festa della
Mamma.
Ma ci siamo soffermati abbastanza a riflettere per comprendere il valore
di una famiglia?
La famiglia è il primo contesto educativo ed occupa un posto importante
nella struttura sociale , determina i rapporti interpersonali ed il dialogo costruttivo, il clima
linguistico e culturale ed è fondamentale per la formazione della personalità di ogni bambino.
E’ il primo mondo affettivo e sociale dove il bambino può cogliere intuitivamente e per
imitazione i valori ed i comportamenti etici e non.
Il ruolo da protagonisti è dei genitori che trasmettono cure al loro bambino e sono le basi per
un equilibrato sviluppo intellettuale, linguistico, sociale ed emotivo del bambino di oggi e
dell’uomo di domani.
La famiglia è il porto da cui parte l’individuo per conquistare il mondo. ( M.Bernardi)
-Le insegnanti della scuola dell’infanzia di Grignano -
SCUOLA SECONDARIA: RIFLESSIONI SULLA MOSTRA “L’OLOCAUSTO DEI DISABILI “
Gli alunni della scuola secondaria hanno steso questi brevi ma profondi pensieri dopo aver visitato la
mostra, allestita nell’aula magna della scuola primaria grazie al contributo di ANFASS.
E’ stata una mostra molto toccante, allestita e spiegata in modo completo, poiché non mi ha
lasciato dubbi sulla tristissima e difficile vita che erano costretti a vivere gli adulti ma ,
soprattutto, i bambini ebrei. E’ stata una mostra che mi ha fatto comprendere a pieno il
perché della frase “ affinché non si ripeta più” ( Giorgia D. cl. 3 A )
Durante la mostra, vedendo le immagini, mi sono sentito davvero triste nell’immaginare e
pensare quanto dolore provavano ad essere trattati come oggetti e a vedere i loro parenti
morire davanti ai loro occhi ( Pape – cl. 1 C)
Dalla mostra che ci ha spiegato un ragazzo di seconda, abbiamo capito quanta tristezza e
dolore si può trarre dallo sterminio degli ebrei e con quanta umiliazione venivano trattati ;
ancora oggi le persone sopravvissute hanno l’incubo di ricordare questo puro dolore (Thomas
T. Cl. 1 C)
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Di questa mostra mi è piaciuto particolarmente l’allestimento dei
cartelloni; mi sono servite anche le numerose informazioni date dai
compagni di classe seconda. Mi è piaciuta particolarmente la zona libri,
dove c’erano dei testamenti e documenti risalenti alla seconda Guerra
Mondiale (Simone C. cl. 3 A)
I cittadini venivano influenzati da Hitler tramite radio, televisione, cinema.
Gli ebrei venivano rappresentati come ostacolo all’economia tedesca,
soprattutto i disabili che per i nazisti erano inutili; anzi era un peso
mantenerli nei centri psichiatrici quindi venivano maltrattati ed uccisi ( Alessandro M. cl. 3 A)
Ho compreso fin dove può arrivare a volte la cattiveria dell’animo umano per ottenere ciò che
vuole. La cosa che mi ha colpito di più è come l’uomo trattava gli invalidi, come animali
usandoli anche come esperimenti e non da uomini e donne quali erano ( Andrea Giulia L. cl.
3 A)
La mostra era strutturata nell’aula magna e la storia era rappresentata attraverso una
trentina di cartelloni appesi alle pareti. Questi cartelloni racchiudevano immagini cupe e molto
forti dal punto di vista psicologico. Erano usate parole molto forti per descrivere l’aggressività
tedesca e la disgrazia ed il dolore subiti dagli ebrei. Questa mostra mi ha fatto commuovere ,
riflettere e capire quanto sono stato fortunato ( Lorenzo R. cl. 3 A)
Spero che questa mostra venga proposta anche alle generazioni future per non far loro
dimenticare ciò che è successo e soprattutto non far ripetere quegli episodi ( Nicola S. cl. 3 A)
Avevano predisposto una serie di cartelloni sui quali venivano raccontati i vari fatti
dell’olocausto. Descrivevano in modo molto accurato degli avvenimenti che non vengono
spiegati sui libri ( Luca R. cl . 3 A)
GITA SULLA NEVE
Impressioni degli alunni della cl.3 A della scuola secondaria
La sera prima della partenza ero agitatissimo, non vedevo l’ora e non riuscivo a
dormire….avevo un po’ di paura di fare brutta figura, ma una volta messi gli sci, mi sono
trovato abbastanza bene e mi sono reso conto che non era poi così difficile e tra cadute,
risate e impegno, quelle tre ore erano volate…( Nicola S. )
E’ stata una gita troppo corta, era meglio una settimana; mi sono divertito molto con tutti,
non ho avuto problemi con nessuno, ho resistito e faticato sugli sci, ma mi sono anche
divertito a cadere e non ho mai pensato ai genitori e a come stessero senza di me, perché
pensavo solo a divertirmi. Sicuramente ritornerò a Lavazè , ringrazio i professori : Silvia
Pagnoncelli, Christian Zampiga, Giuseppina Cornelli e soprattutto Mario Passera che ha
organizzato e permesso tutto questo; insomma la gita più bella che io
abbia mai fatto! ( Simone C. )
La nostra prima tappa fu il fantastico museo delle scienze di Trento, il
Muse. Appena entrati ci sembrò straordinario, e accompagnati dalla
nostra guida, visitammo tutto il percorso espositivo. Ci disse che la
forma piramidale del Muse, che tutti noi avevamo notato, era per
richiamare la montagna: gli animali infatti erano messi in ordine di
quota … Poi avemmo anche l’opportunità di fare un piccolo percorso,
sempre nel terzo piano, in cui vedemmo esemplari di ermellini,
marmotte, orsi ecc … Il secondo e il primo piano furono quelli che mi
hanno colpito di più perché erano rappresentate ricostruzioni di animali
preistorici ; dopo il lungo percorso del Muse, e anche un bel mal di
gambe, ci potemmo rilassare nella spettacolare serra tropicale, dove in una zona di 600 metri
quadrati potemmo osservare la natura tipica tropicale: un vero angolo di paradiso!...
Ispezionammo con cura il nostro bellissimo albergo e capimmo subito che sarebbe stata una
bellissima esperienza … ( Lorenzo R. )
Mentre pranzavamo si sentiva già un’aria diversa fra di noi: eravamo senza preoccupazioni,
volevamo solo divertirci. Alla sera le cene erano molto divertenti, perché ci raccontavamo vari
aneddoti divertenti delle nostre vite … Dopo cena eravamo tutti stanchi però desiderosi di
divertirci, ma tralasciando il sonno e il mal di muscoli, eravamo pieni di energie per fare le
attività … Quando la strada incominciava ad essere solo salita, qualcuno aveva cambiato
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espressione. Salire fino in cima è stato molto difficile e faticoso, ma durante il viaggio siamo
riusciti a non pensarci e quindi la stanchezza sembrava di meno … La cosa più brutta è stata
tornare a casa , abbandonare quel posto, quegli sci e i momenti di divertimento. Ovviamente
ci saranno tantissime altre gite, però ogni volta che ne finisce una, ci si sente un po’ tristi
perché vorresti che non finisse mai. In ogni gita si fanno nuove amicizie e nuove avventure
che non si scordano mai . (Luca R. )
Dopo la bella lezione sulle valanghe abbiamo pranzato e , tornati in hotel, ci siamo cambiati e
siamo partiti verso casa . Durante il viaggio di ritorno ci siamo divertiti molto e , arrivati a
Brembate, eravamo stanchi ma felici. Questa gita mi ha insegnato a condividere e mi ha
insegnato il significato della parola amicizia. ( Enrico S. )
PROGETTO "CODING IN YOUR CLASSROOM NOW & DIDATTICA MULTIMEDIALE"
Il 24 marzo 2016 è iniziato nella classe VC della Scuola Primaria di
Brembate il progetto "Did@ttica multimediale e @pprendere il
Coding" che continuerà fino alla fine dell'anno scolastico.
Responsabile del progetto è l'Insegnante Butti Maria Grazia
(Animatore Digitale dell'I.C. ) che sarà affiancata durante tutta
l'attività dall'Insegnante Doneda Gisella (docente prevalente della
classe). L'attuazione del corso prevede:
•
l'utilizzo della piattaforma didattico-educativa di valenza
internazionale "Code" che consente di strutturare un percorso
di avvio al coding e lezioni interattive per lo sviluppo del pensiero computazionale e
delle competenze ad esso sottese;
• l'utilizzo, per le attività online, delle risorse Code.org e "Scratch"( uno strumento
gratuito che permette di creare racconti, storie interattive e di registrarne i risultati).
Il corso ha l'obiettivo di aiutare ad introdurre il pensiero computazionale in classe attraverso il
coding, utilizzando solo attività intuitive e divertenti (individuali, di gruppo, a squadre...). Per
pensiero computazionale si intende la capacità di immaginare e descrivere un procedimento
costruttivo che porti alla soluzione di un problema. Offre strumenti a supporto della fantasia e
della creatività degli alunni. Il corso è concepito per organizzare attività di Coding in classe,
direttamente con gli alunni, tramite la LIM: docenti ed alunni collaborano in un’ottica di coapprendimento ecologico. Le attività proposte sono molto divertenti ed intuitive e, soprattutto
, sono alla portata di tutti, indipendentemente dalle competenze multimediali possedute.
Dopo le attività svolte in classe , ogni alunno, a casa, può approfondire in modo ludico le
esperienze tramite PC e accesso alle piattaforme. Alla fine del corso i docenti certificheranno
i progressi e le competenze raggiunte dagli alunni.
-Le insegnanti -
L’ANGOLO DELLA BUONA LETTURA
- Gli imperfetti genitori – di M. Bernardi / Ed. Feltrinelli
-La famiglia è competente - di J.Juul / Ed. Feltrinelli
-La mia famiglia selvaggia - di L.Moreau / Ed. Orecchio Acerbo
BUONA PASQUA !
ISTITUTO COMPRENSIVO BREMBATE – Via Oratorio, 14
Tel. 035-801047/ 801447 fax. 035 –4874731
e-mail : [email protected]
sito web : www.icbrembate.it
Redazione a cura di
S. Baldinu - G. Doneda - M.Magni – F. Nicolosi –
S.Pagnoncelli - M.Tilio – G. Villa
Stampato in proprio