La «Passarola» o macchina volante, storicamente costruita nel 1709
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La «Passarola» o macchina volante, storicamente costruita nel 1709
La «Passarola» o macchina volante, storicamente costruita nel 1709 a Lisbona (74 anni prima della realizzazione della mongolfiera) da padre Bartolomeu de Gusmão è un simbolo illuminista, metafora del sogno e della libertà utopica in un’ Europa Medioevale oppressa da un’intollerante Inquisizione. Il fatto storico è stato ripreso e romanzato da José Saramago nell’opera «Memorale del Convento», i cui protagonisti sono due sognatori dall’animo visionario: Baltazar Sete Sóis e Blimunda Sete Luas. Costruita con materiale riciclato dallo scultore andaluso César Molina e realizzata con il contributo di Geofor e del Comune di Pontedera, la «Passarola» è un omaggio al Presidente Onorario del Festival e Premio Nobel per la Letteratura, José Saramago. «JOSÉ E PILAR» César Molina La storia del Premio Nobel della letteratura portoghese, José Saramago, in Prima Nazionale Assoluta in Italia, nel film documentario «José e Pilar» del regista portoghese Miguel G. Mendes. “Perché nessuno può morire senza dire tutto”. Dai produttori di “Cidade de Deus” e di “Habla con ella”, con le musiche originali della cantante brasiliana Adriana Calcanhotto e del fadista portoghese Camané, un film che è una lezione di vita e che possiede una profondità poetica che emoziona dall’inizio alla fine. Nato a Granada nel 1976, César Molina utilizza nelle sue opere il metallo come materia prima, con l’obiettivo di interpretare la realtà in maniera ludica e creativa. I materiali riciclati fanno sì che gli elementi quotidiani, che normalmente passano inosservati, acquistino una plasticità e un rigore armonico che, indubbiamente, catturano l’attenzione e nobilitano l’opera realizzata collocandola su un piano superiore chiamato arte.