hasta la victoria siempre: compagno bill arigoni, presente!

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hasta la victoria siempre: compagno bill arigoni, presente!
l’inchiostro rosso
Mensile di critica sociale della Svizzera Italiana - Marzo 2010 - Anno 9 N° 3 “Nella società divisa in classi, ogni individuo vive come membro di una determinata classe e ogni pensiero porta un’impronta di classe.” Mao
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE: COMPAGNO BILL ARIGONI, PRESENTE!
Il Partito Comunista, sconvolto dalla notizia della scomparsa del compagno Giuseppe Bill Arigoni, esprime ai familiari, agli amici e ai compagni
del Partito Socialista il proprio sentimento di solidarietà in questo difficile
momento.
Bill Arigoni è stato uno strenuo difensore dei diritti dei più deboli, un
compagno generoso, un antifascista conseguente, un militante sindacale
di base che lottò per la dignità di tutti i lavoratori. Sempre presente sul
territorio con i movimenti sociali, lascia oggi un vuoto difficile da colmare
per tutta la Sinistra.
In occasione del nostro ultimo Congresso (giugno 2009), Bill ci scrisse di
essere orgoglioso di aver rappresentato per quasi quattro anni in parlamento il nostro Partito. In realtà sono i comunisti - chinando le proprie
bandiere in sua memoria - ad essere onorati e grati per aver potuto portare avanti assieme a lui importanti battaglie per la giustizia sociale.
Massimiliano Ay, segretario politico
All’interno di questo numero
Dopo la vittoria sulle pensioni,
adesso si lanci lo “scudo sociale”!
Licei cantonali vittime del dictat
delle multinazionali
Il prof. Domenico Losurdo arriva in
Ticino il 23 marzo 2010
LE RAGIONI DEL SOCIALISMO
2 - l’inchiostro rosso
“Il capitalismo ci ha permesso benessere e democrazia...”
Il direttore de “L’Inchiostro rosso”, Davide Rossi, risponde a un giovane lettore del nostro giornale
Cari compagni,
non credete che il liberalismo
sociale sia meglio del socialismo, in fondo permette la
democrazia, mentre i paesi
dell’est erano autoritari, se
non delle vere e proprie dittature, il capitalismo con un forte
intervento sociale ha invece
prodotto benessere, ricchezza, lo stesso ipod non sarebbe
stato possible nei paesi dell’Est. Luca M. Carissimo Luca,
i temi che poni sono di una tale
vastità che per rispondere in maniera precisa avrei bisogno di un
libro, non delle poche righe che
seguono. Cerco però di chiarire
per punti alcuni elementi.
Credo che non sia più rinviabile,
nell’analisi storiografica dedicata al Novecento di ogni orientamento culturale, da quella
reazionaria a quella conservatrice, da quella progressista a
quella marxista, un ambito di
ricerca che oggi è solo ai primi
passi qui in Europa, capace di
ricollocare tutti gli avvenimenti
del periodo 1945–1990, dentro
una lettura onesta delle relazioni
economiche planetarie. Cerco di
spiegarmi con semplicità. Le ragioni profonde del maggior sviluppo nel corso di quel mezzo
secolo del mondo occidentale
non nascono da una presunta
superiorità del sistema produttivo capitalista, ma dal fatto determinante che il mondo capitalista – e gli USA in particolare
– hanno avuto un controllo neocoloniale, imperialistico, sulle
materie prime di tutte quelle
nazioni che ufficialmente o indirettamente non erano legate al
campo socialista. Ne risulta, per
fare un esempio, che era molto
più facile impiantare decine di
linee telefoniche in Occidente
piuttosto che nel campo socialista, visto che le enormi riserve
cilene erano controllate dalle
multinazionali statunitensi (allora si usava il rame per i cavi,
non la fibra ottica come oggi).
Potremmo parlare del petrolio, prime in giro per il mondo, tra nei paesi socialisti, per quanto
del grano, del caffé, del metano, l’altro inquinando e creando con gli anni certi processi si
del legno, dell’uranio, … lo sfrut- mille problemi ambientali oggi fossero incancreniti, vigevano
tamento quasi schiavistico delle del tutto chiari nella loro devas- criteri di partecipazione popolare ben superiori ai nostri, in cui
donne e degli uomini del Sud del tante quotidianità.
mondo ha permesso non solo al Lo stesso concetto di benessere con un voto deleghiamo agli
potere occidentale di migliorare nel 1980 era molto diverso da eletti di governarci. Entrare nel
le condizioni di vita dei propri cit- oggi. Nel 1989, quando il campo merito sarebbe lungo, sento tuttadini, ma anche di assecondare socialista ha finito di esistere, le tavia di doverti offrire l’esempio
la spinta di sinistra, proveniente TV raccontavano che la moder- concreto delle due nazioni che
dalle forze sindacali e politiche, nità, con i centri commerciali e le ho sopraccitato. In Libia esistono
che, a partire dai diritti sociali pie- automobili per tutti, stava “final- assemblee locali che decidono
namente riconosciuti nel campo mente” arrivando a est. Oggi tutti della vita del gruppi, delle cosocialista, chiedevano uguali ga- noi sappiamo che i cibi prodotti munità e delle città, il sistema
ranzie in Occidente per i lavora- a “kilometro zero” sono migliori assembleare determina anche i
tori. È vero, le lotte degli operai di quelli importati dall’altra parte governanti a livello nazionale e
e degli studenti hanno imposto del mondo, e che viaggiare in Gheddafi è l’espressione condidei miglioramenti sociali. Ma la autobus o in treno è meglio che visa di una scelta popolare. Non
base di formazione del consenso viaggiare in automobile. Ironia a caso il popolo libico apprezza
è avvenuta sul dato della crescita vuole che i paesi socialisti pro- da quarant’anni la svolta rivoluzidei consumi, più ancora che at- prio questo facessero, prodotti onaria che ha dato case, scuole,
traverso l’apertura dell’accesso locali, trasporti collettivi, ecc. sanità a tutti i cittadini. In Venuniversitario ai giovani. Pier Paolo Questo per dirti che, quindi, il ezuela Chavez ha vinto ripetutaPasolini attaccava pesantemente livello di benessere e di qualità mente tutte le elezioni dal 2000,
la crescita dei consumi, quello della vita non è così facile da nei barrios poveri oggi ci sono
che lui definiva lo sviluppo, e definire e non può essere solo case, medici e dentisti, scuole,
riteneva, a ragione, che la cresci- basato sul consumo energetico la terra viene restituita ai conta, civile, sociale e culturale è tut- o il numero di televisori pro ca- tadini che la coltivano e tolta
pite. Tutta la storia dello stato ai latifondisti che la lasciavano
ta un’altra cosa.
Sempre su questo tema ti offro sociale in Occidente, del “welfare arida. Il livello di partecipazione
un altro esempio. Nel dicembre state” è figlia di questa relazione popolare è enorme, inimmagdel 1990 il FIS, Fronte di Salvezza asimmetrica e diseguale tra nazi- inabile in Svizzera o in Europa. I
Islamico, assolutamente pacifico, oni della terra. Tutto questo non comitati di quartiere decidono
vince le elezioni algerine, chiede è più realizzabile oggi. Non ten- del loro futuro, della loro vita e di
di far pagare di più il metano che erlo presente ora, rischia di farci come migliorarla. Chavez spesso
viene quasi regalato a Francia e auspicare o immaginare soluzi- parla in TV, ma non mancano i
Italia e con gli utili costruire case, oni alla crisi che stiamo vivendo giornali e le televisioni che ofscuole e ospedali in Algeria. In del tutto impossibili e non real- frono opinioni contrarie e diffamano il movimento bolivariano.
meno di una settimana i capi di izzabili.
governo francese e italiano im- Come vedi mi sono riservato Per altro lo stesso Obama interpongono un golpe militare gui- da ultimo la domanda con la viene ripetutamente attraverso
dato dal generale Zeroual, fanno quale apri la tua lettera: qui c’è la i mezzi di comunicazione, ma
arrestare tutti i dirigenti del FIS, democrazia, là, più o meno, c’era la nostra solerte informazione
scatenano attraverso i servizi se- la dittatura. La quasi totalità di si guarda bene dallo stabilire
greti la guerra civile tra esercito tutti i mezzi di informazione han- la correlazione tra i due modi
e islamisti. I capi occidentali mai no come obiettivo di convincer- di fare politica, perché Obama
avrebbero accettato di pagare di ci che qui siamo democratici e resta presidente della nazione a
più il metano o di farlo pagare di nel resto del mondo, un tempo i guida dell’Occidente e Chavez
più ai loro cittadini, che avreb- paesi socialisti, oggi tutto il resto di una nazione che ha negato
bero visto ridotto il loro tenore di del mondo, dalla Libia al Venezu- all’Occidente, dopo un secolo,
vita. Notizie precise e dettagliate, ela, non lo sono. Ti consiglio di l’accesso privilegiato al petrolio
che gettano un’ombra pesante leggere “La guerra infinita” di Gi- venezuelano.
sullo sviluppo, quello che tu chi- ulietto Chiesa, che spiga a fondo Spero di essere stato esauriente,
ami “benessere” dell’Occidente la manipolazione della comuni- perlomeno di averti fatto comsono infinte. In poche parole cazione sul tema della democra- prendere le ragioni di un dissenl’Occidente ha fondato migliori zia ed anche il saggio di Luciano so, all’origine stessa delle idee di
condizioni di vita sulla depre- Canfora proprio su questo tema. questo giornale.
dazione e il furto di materie Tuttavia mi permetto di dirti che
LO SCUDO SOCIALE
l’inchiostro rosso - 3
I comunisti: “difendere lo stato sociale per andare oltre!”
La Cassa pensione non sarà toccata, ma adesso c’è una nuova priorità: difendere l’assicurazione disoccupazione dai tagli
Redazione
Il Partito Comunista, sezione ticinese del Partito Svizzero del
Lavoro (PSdL), ha lanciato una
campagna di sensibilizzazione a
favore dello stato sociale, il quale
– nel contesto della crisi economica – viene sacrificato per
continuare a permettere a chi
sta in “alto” di restarci! Lo “scudo
sociale” permetterà di difendere
i diritti conquistati dai lavoratori
fino ad oggi, evitando dei veri e
propri “furti legali” da parte dei
partiti borghesi, e rivendicare
anzi nuove tutele e diritti per i più
deboli. In uno slogan: “difendere
lo stato sociale, per andare oltre!”.
E andare oltre significa ritenere
necessario, oggi più che mai, di
fronte al caos del capitalismo in
crisi, aprire una discussione per
una prospettiva socialista del XXI
secolo!
pati! Insomma: ad essere colpiti
sono sempre i settori più deboli
della popolazione (una lotta di
classe dall’alto verso il basso)
mentre padronato e manager
continuano a restare ai loro posti.
“Come abbiamo saputo bloccare
il primo attacco, occorre adesso
restare compatti e contrastare il
secondo attacco difendendo –
soprattutto in un momento di incertezza in cui sono tagliati posti
di lavoro – l’assicurazione contro la disoccupazione. Se prima
si volevano colpire anzitutto gli
anziani, adesso con la revisione
dell’assicurazione disoccupazione (LADI), il padronato tenta
di colpire i giovani. Ai giovani si
chiede sempre flessibilità, ma i
giovani stanno già vivendo una
situazione molto più precaria
socialmente di quella di chi era
giovane solo qualche decennio
Esito del voto sulla LPP
Partire dalla vittoria sulla fa!” - ha spiegato il segretario coSi tratta di un importante risul- LPP per impedire di smantel- munista Massimiliano Ay.
tato a favore di chi fa fatica a lare la LADI
tirare avanti, e molti anziani si La classe padronale di questo Come reagire?
trovano in questa situazione. Per Paese ha deciso di far prima Il Partito Comunista ha già aderii comunisti è una grande vitto- pagare la crisi ai pensionati, e non to da diverso tempo al Comiria: è stato infatti il PSdL ad aver ce l’ha fatta. Adesso sta già pen- tato nazionale “No allo smanteldichiarato per primo il lancio del sando di farla pagare ai disoccu- lamento della LADI” lanciato a
referendum. Gli assicuratori e i
banchieri volevano poter continuare a speculare con le pensioni dei lavoratori e far pagare
ai pensionati la crisi economica:
hanno ricevuto la risposta che si
meritavano! Percentuali così alte
devono indurli a stare molto attenti se vogliono evitare che il
livello di scontro sociale possa
aggravarsi. Per il Partito Comunista si tratta ora – garantito lo
status quo da chi voleva peggiorarlo – di rimettere in discussione l’intero sistema iniquo e antisociale dei tre pilastri e favorire
invece un sistema pensionistico
non a capitalizzazione ma basato sulla solidarietà, una sorta
di Super-AVS, come i comunisti
proponevano già negli anni ‘70
con l’iniziativa per delle pensioni
popolari.
Berna da un movimento di disoccupati già la scorsa estate e
il cui sito è www.non-dlaci.ch.
“Già nella prima metà del gennaio 2010 - ha ricordato Mattia
Tagliaferri, membro della segreteria del Partito - abbiamo invitato varie organizzazioni a costituire un comitato referendario in
Ticino. Per il PS era però ancora
prematuro muoversi, noi invece
abbiamo iniziato lo stesso: abbiamo lanciato una pagina su
Facebook e stiamo progettando
un giornale speciale da diffondere sul territorio per sensibilizzare sulla LADI e nel contempo
per spiegare come vi sia una
strategia d’attacco delle classi
privilegiate del nostro Paese per
togliere ai lavoratori e ai ceti popolari i propri diritti sociali. Dopo
la LPP e la LADI, arriverà la revisione in senso peggiorativo anche dell’AI. Insomma una guerra
a tutto campo che aumenterà
le disparità!”. Intanto è pure partita la fase di allestimento di un
progetto di sito web trilingue di
informazione per organizzare la
resistenza: www.partitocomunista.ch/scudo-sociale
Libertà di stampa, libertà per Hamid Masoumi Nejad
Arrestato un giornalista iraniano accreditato a Roma: aveva criticato la corruzione e gli scandali del governo Berlusconi!
Davide Rossi
Ho conosciuto un anno fa Hamid
Masoumi Nejad durante la prima
grande manifestazione romana
dei giorni del NoG8 nel luglio
2009. È una persona cortese, corretta, attenta, che ispira fiducia
e riflette con ragionevolezza su
quanto ha attraversato l’Iran in
questi ultimi tre decenni.
A vent’anni, nel 1979 è tra i
giovani che fanno la Rivoluzione,
si ribellano alla dittatura fascista
dello scià Pahlavi, diventa quindi
giornalista della nascente Repubblica Islamica d’Iran. Nel 1980 viene in Italia, come inviato della
radio-televisione iraniana ed è
tra i più apprezzati, seri e scrupolosi giornalisti accreditati presso
la stampa estera italiana a Roma.
I suoi figli nascono e crescono in
Italia. È stato arrestato il 3 marzo
2010 con la presunta accusa di
essere un agente segreto e aver
contribuito all’acquisto di armi
per il suo paese.
Tale vicenda mi pare del tutto
inverosimile. Sono convinto che
sia innocente e spero possa tornare presto libero, a svolgere
liberamente la sua professione
di giornalista. Senza entrare nel
merito delle vicende delle armi,
sembra quasi che si sia voluto
colpire l’Iran e la radio-televisione per la quale da trenta anni
lavora in Italia. Dall’Iran si sottolinea che Hamid è vittima di
un complotto ordito per vendicare alcune sue rivelazioni fatte
sulla crisi economica italiana e
sui casi di corruzione e scandali
di Berlusconi, tesi plausibile, visto che negli stessi giorni la RAI
vede annullate le trasmissioni di
approfondimento per non “disturbare” la campagna elettorale
del governo impegnato nelle
elezioni regionali di fine marzo.
Hamid, è persona gentile, cor-
diale, che racconta gli avvenimenti con sobrietà e intelligenza.
L’augurio è quello che possa tornare presto libero, per le strade di
Roma, con la telecamera, pronto
a registrare e a raccontare, nella
meravigliosa lingua farsi, i fatti
d’Italia e d’Europa.
4 - l’inchiostro rosso
DAL TERRITORIO
Fra PS e PLR un progetto lib-lab? A Losone sparisce la socialità
L’Associazione “Incontro Democratico” fa discutere
La Lista della Sinistra ha lanciato il referendum
La fondazione dell’associazione “Incontro Democratico” fra alcuni
membri del PS e dell’ala radicale del PLR, al di là delle riflessioni intellettuali potenzialmente interessanti a cui sicuramente potrà dare
adito, indica – leggendo fra le righe – che gli equilibri nel centrosinistra stanno mutando.
L’associazione si pone l’obiettivo di contrastare l’imbarbarimento del
dibattito politico, quasi un esercizio di stile – con un vago cenno di
buonismo – che rifiuta il conflitto come base di crescita dei diritti, per
favorire invece la concertazione, il consociativismo, l’eterno compromesso. La socialdemocrazia, insomma, al posto di spostarsi verso le
istanze operaie e di base, trovando assieme agli altri partiti progressisti una risposta combattiva per uscire da sinistra dalla pesante crisi
economica attuale, ha deciso un’altra priorità, quella di trovare sinergie con la borghesia “illuminata” per discutere su ...come discutere!
La socialdemocrazia passa il tempo a criticare i toni volgari del “Mattino della Domenica” e il modo scurrile di portare avanti il dibattito
politico della Lega dei Ticinesi. Si china insomma sui problemi della
qualità dialettica del fare politica, quasi si trattasse di un’espressione
artistica d’élite. Intanto questa sinistra perde di vista il fatto che i ceti
popolari che fanno fatica ad arrivare a fine mese, che affrontano sulla
loro pelle la disoccupazione, la precarietà sul posto di lavoro, i problemi per ottenere delle borse di studio, ecc. ottengono risposte – per
quanto discutibili esse siano – proprio dalla destra populista e pseudo-sociale.
C’è un’ampia fetta di popolazione che ha altre preoccupazioni che
non i dibattiti politici: e un’ampia fetta della sinistra ufficiale cosa
fa? discute filosoficamente sul “bon ton” nella politica! Ma se il livello della discussione e della cultura politica in questi anni si è abbassato – e lungi da me il volerlo mettere in dubbio – non è forse
a causa dell’individualismo, del personalismo e della collusione con
l’affarismo privato in politica venutisi a creare in questa società che
anche il PS ha in gran parte accettato?
Forse, però, “Incontro Democratico” è qualcosa di più: potrebbe
essere il preludio – anche se oggi viene da tutti negato con forza,
quasi con troppa insistenza – di un Partito Democratico all’italiana o
all’americana (ipotesi peraltro già paventata due anni fa), interclassista, liberale-radicale nella sostanza e sociale nella facciata, che di
fatto perderà di vista ogni ipotesi di alternativa anti-capitalista e socialista della realtà. Dall’altra parte il prevedibile contrattacco di “Idea
Liberale”, che spinge il PLR a intraprendere passi analoghi a destra,
può essere interpretato nella medesima maniera. Qualora la crisi
che stiamo vivendo passerà dal livello economico al livello politicoistituzionale (e una crisi sistemica come l’attuale è prevedibile che
lo faccia!), un tale soggetto politico sarebbe una soluzione interessante per la piccola e media borghesia nazionale, purtroppo non per
i lavoratori.
Il consiglio comunale di Losone
alle prese con problemi di bilancio ha deciso di ridurre a zero la
socialità comunale. Nel momento di tirare la cinghia la classe politica borhese vuole far passare
alla cassa solamente le famiglie
non benestanti.
Durante l’ultima seduta del legislativo locale sono state tagliate,
infatti, la complementare comunale, il sussidio all’alloggio e
l’aiuto alle cure dentarie. Si salva
soltanto il regolamento sui pasti
a domicilio.
La Lista della Sinistra, nella quale
si è presentato anche il Partito
Comunista, si è risolutamente
opposta e ha lanciato il referendum.
Il sindaco Bianda, durante un
incontro pubblico del Partito
Liberale Radicale losonese il
21 gennaio 2010, ha ammesso
però che i problemi finanziari
del comune non sono comparsi
da soli, sono al contrario dovuti
agli sgravi fiscali ai ricchi messi
in atto in passato seguendo le
consegne del neo-liberismo imperante a livello cantonale e gli
“insegnamenti” di Marina Masoni e complici. Lo slogna “meno
tasse più entrate” è stato quindi
fallimentare e solo la sinistra lo
aveva a suo tempo contrastato.
Massimiliano Ay, segretario politico del Partito Comunista
Mattia Tagliaferri, consigliere comunale comunista
Ora, però, a pagare questi errori
non sarà né Masoni né Bianda,
né nessun altro esponenti di alto
rango della società, ma la cittadinanza che già fatica a tirare la
fine del mese.
Ma gli errori non sono solo da
ricercare nella politica cantonale,
anche a Losone il Municipio ha
fatto scelte chiare schierandosi
a favore della classe borghese
e contro gli interessi della maggioranza della popolazione:
quando i conti chiudevano in
positivo si è voluto infatti ridurre
il moltiplicatore d’imposta fino al
65%, facendo inoltre ammortamenti straordinari e rinuciando a
costruire riserve, che avrebbero
oggi evitato questi pesanti tagli
alle persone più in difficoltà.
Certo, la crisi economica globale
ha il suo peso, ma i vertici politici
losonesi non la possono utilizzare come scusa: la responsabilità politica di scelte sbagliate dettate dall’avidità è chiara anche a
livello locale e queste persone
devono essere bloccate da un
movimento di resistenza popolare che oggi si deve sviluppare
attraverso i referendum lanciati
dal Partito Comunista, dal Partito
Socialista e dagli Indipendenti
che sono uniti sotto il cappello
della Lista della Sinistra.
PETIZIONE PER LA PALESTINA
Che la Svizzera si impegni a bloccare i crimini sionisti
Cliccando sul sito http://www.mamillacampaign.org potete firmare velocemente una petizione per chiedere alla Svizzera, in nome della Quarta
Convenzione di Ginevra, di bloccare la distruzione da parte di Israele del
cimitero mussulmano di Gerusalemme, per costruire il museo della “Tolleranza”, trovate anche immagini e video. Al sito www.gazafreedommarch.
ch/apppel potete invece firmare per togliere il blocco della striscia di Gaza.
CRITICI BISCOSSA E CAROBBIO
ERRATA CORRIGE
Reazioni critiche anche all’interno del PS sulle mosse dei vertici
Articolo: “Difendere il verde di Bellinzona” - Nr. 2 / 2010
Non solo Savoia dei Verdi ritiene che Incontro democratico sia “a metà
tra un gruppo di auto aiuto e un rotary club d’essay”, anche nel PS stesso
i dubbi non mancano. Werner Carobbio ha affermato: “bisogna essere
chiari nelle posizioni e concentrarsi sulle scelte che interessano il partito”.
Anna Biscossa, presidente del PS prima di Bertoli, ha invece criticano il fatto che a far parte del sodalizio siano presidente, vice e capogruppo del PS.
Sull’ultimo numero del giornale è stata riportata una notizia imprecisa,
circa il referendum ecologista contro la pianificazione del quartiere Pratocarasso di Bellinzona. I rappresentanti socialisti nella Commissione Piano regolatore, contrariamente a quanto riportato, non hanno firmato la
relazione favorevole alla nuova pianificazione, essi hanno però rinunciato
a una relazione di minoranza. Ce ne scusiamo.
l’inchiostro rosso - 5
DIRITTI CIVILI A RISCHIO
IN MEMORIA di un compagno
Aborto: un ritorno al passato?
Bill Arigoni, tenace e sincero
Un’iniziativa vuole limitare il diritto a interrompere la gravidanza
Il ricordo del presidente del Partito Svizzero del Lavoro
La notizia del lancio di un’iniziativa federale anti-abortista ha sicuramente fatto trasalire molte donne e in particolare coloro che si
sono battute durante lunghi anni per il riconoscimento del diritto
all’aborto terapeutico. E quello che più lascia increduli, soprattutto
le persone politicamente ingenue, è il fatto che le promotrici sono
soprattutto donne, donne di destra naturalmente.
Bill era un compagno sincero, tenace, a volte brusco. Non era un
diplomatico, quando non era d’accordo te lo diceva, diretto, anche
a muso duro. Era un indipendente nel vero senso della parola, lontano dai compromessi o peggio dagli intrighi di partiti nei quali non
avrebbe potuto resistere a lungo. Non per questo era un impaziente.
La sua pazienza frammista alla sua tenacia la adoperava tutta per
portare avanti le cause a cui ci teneva e per le quali era disposto a
spendere tutte le sue energie. Era un individualista che lottava più di
altri e meglio di altri per la comunità, in favore dei più deboli, degli
sfruttati, degli emigranti, degli asilanti, dei lavoratori in generale. Aveva il grande pregio di sapersi indignare di fronte ai soprusi e contro
le doppiezze. Non ha mai esitato un istante a buttarsi nelle battaglie
anche le più difficili, a sostenere cause disperate. Era un comunista
senza tessera. Aveva accettato di presentarsi sulla nostra lista per il
Granconsiglio, da indipendente naturalmente. Durante la legislatura
subentrò ad Anna Maria Nava, unica nostra rappresentante dopo la
defezione dell’altra nostra deputata che pochi mesi dopo le elezioni
aveva cambiato casacca ed era passata al PSA/PSU. Ero allora segretario del PdL e fui contento e grato a Bill per il lavoro puntuale e preciso svolto per il nostro partito. Era un onore per noi essere rappresentati da un operaio come lui, che sapeva tener testa ad avvocati e
avvocaticchi di cui era ed è ancora zeppo il Gran Consiglio.
Non per questo tutto filava liscio con il compagno Bill, Spesso, e
purtroppo a ragione, criticava l’immobilismo del partito, la sua scarsa
collaborazione con il Gran Consigliere, la sua assenza su problemi importanti. Si lamentava di essere lasciato solo. Erano momenti difficili.
Alcune defezioni importanti avevano indebolito il partito e dimezzato la sua capacità politica operativa. Nel 1991 fu proposto come
indipendente vicino al PdL sulla lista “L’Alternativa” che raggruppava
anche il Partito Socialista dei Lavoratori (PSL, scomparso poco dopo)).
Purtroppo per noi, per Bill e per la sinistra alternativa la lista ottenne
un solo seggio con Pino Sergi che l’anno seguente confluiva nel nuovo partito socialista, il PS, nato dalla fusione del PSA/PSU e del PST,
lasciandoci così privi di rappresentanti in Gran Consiglio. In seguito
le nostre strade si sono adagio adagio allontanate. Bill riuscì poi a
rientrare in Gran Consiglio eletto sulla lista de PS, sempre come indipendente, sempre come compagno scomodo, dando sempre del
filo da torcere a chi cercava di passare l’acqua bassa di fronte a certe
scelte o a certi problemi. Per questo ha continuato ad essere apprezzato e stimato da tutti noi.
La notizia dell’incidente mi ha colto come un fulmine a Cuba(ore
4 del mattino per via del fuso orario). Un giornalista voleva un mio
commento. Ho farfugliato alcune frasi sconnesse, sotto choc per la
tragica perdita di un compagno, di un amico.
Nell’estate del 1989 avevo organizzato un viaggio a Cuba per i lettori
del nostro settimanale di allora, “il lavoratorre”. Bill, assieme a Elena e
un’altra ventina di persone avevano visitato l’isola della “Revolution” e
ne erano tornati entusiasti. Bill era anche un compagno che sapeva
ridere e divertirsi. Durante il mio soggiorno a Cuba i bei ricordi di
quel lontano viaggio mi sono stati d’aiuto ma nello stesso tempo mi
hanno ricordato continuamente la sua scomparsa. Due anni fa si era
presentato alle Officine, durante lo sciopero, con le stampelle. Scherzando gli avevo chiesto a chi aveva rotto le scatole ultimamente per
essere conciato così. Aveva riso di gusto, e mi disse che sarebbe stato
meglio avere una buona ragione per spiegare l’incidente, invece del
banale scivolone che gli aveva lussato la caviglia.
Compagno Bill, seguiremo en combate! Hasta la victoria, siempre!
Sonja Crivelli
L’antefatto cattolico
L’anno scorso, la consigliera nazionale del PDC (il referente svizzero
del partito popolare democratico ticinese) Elvira Bader aveva deposto una mozione dove chiedeva che gli aborti non venissero più rimborsati dalle casse malati; in altre parole chiedeva che ogni donna
si assumesse l’onere dell’intervento. Il Consiglio federale aveva ritenuto di non entrare in materia. Per nulla sconfitta, la signora Bader
ha proseguito nel suo intento ed è riuscita ad avere sostegno sufficiente alla sua proposta tanto da lanciare un’iniziativa, trovando alleate
e alleati tra le fila dell’UDC, del PDC e del Partito Evangelico.
E così è iniziata la raccolta delle firme per radiare dalla lista delle
prestazioni della LAMal l’interruzione volontaria – e legale - della
gravidanza, con il pretesto che l’aborto non è una malattia. A questo
argomento ne viene aggiunto un altro, molto più pretestuoso, ossia
che l’iniziativa permetterebbe di ridurre i premi delle casse malati.
Secondo la Sonntagszeitung, nel 2008 sono stati praticati in Svizzera
10.800 aborti, ciò che corrisponde a 20 milioni di franchi: ossia l’1 per
mille dei costi della LAMal e non è certo con questa percentuale che
si riducono i premi.
Tentazioni reazionarie
Questo ritorno al passato può avere molte cause ma certamente vi
è la lunga mano o meglio i lunghi tentacoli delle chiese nella società
civile e nelle istituzioni. Lo Stato laico, libero da pregiudizi e da vincoli,
lo Stato di tutte e tutti annaspa ancora faticosamente. Questo Stato
non riesce a fare rispettare la distinzione tra il diritto delle donne, il
diritto della famiglia, la tutela dell’infanzia. Non è uno Stato sufficientemente forte da creare e mantenere viva la cultura della difesa
della donna nella scelta di diventare madre. Non è sufficientemente
attento a insistere sulla prevenzione, ossia sull’educazione sessuale
per le giovani donne e i giovani uomini, iniziando in modo adeguato
da quando sono piccoli. E l’educazione sessuale, se pensata nella sua
globalità, oltre a evitare gravidanze indesiderate diventa prevenzione all’AIDS, alla violenza e agli abusi sulle giovani e sulle donne.
Ma questo ritorno al passato va letto anche nella fragilità del movimento femminista che, come sappiamo, si muove come il percorso
del fiume in un terreno carsico, tra salite in superficie e ricadute in
grotte ma tuttavia sempre vivo. E questa energia, se sommersa, può
riemergere vigorosamente e, certamente, più forte di prima e non
solo perché ha un obiettivo concreto ma perché è investita dalla
consapevolezza del suo essere donna.
Il pensiero della differenza, anche se taluni l’hanno criticato perché ai
loro occhi appariva come chiuso in se stesso, rappresenta la cultura
che porta la donna ad essere più forte nelle sue azioni, nell’espressione
del suo pensiero e nella difesa dei propri diritti, senza prevaricazioni
né omologazioni a comportamenti aggressivi o autoritari. Un modo
di agire che le donne sapranno esprimere con convinzione e chiarezza, senza cedimenti perché sanno che le conquiste non sono
mai definitive e che una cultura diversa in questo mondo occidentale è tutta da costruire.
Norberto Crivelli
PUNTI DI VISTA
6 - l’inchiostro rosso
Visite illustri dal 22 al 24 marzo per i comunisti Il preservativo e
il moralismo!
Losurdo, Arzarello, Giuliani, Pettinari e Dedò saranno in Ticino per incontrare i giovani
Janosch Schnider
Dal 22 al 24 marzo 2010, presso il
Liceo Cantonale di Belllinzona, si
svolgeranno le Giornate Culturali
Autogestite.
Si tratta di tre giornate - conquistate con fatica grazie alle
lotte rivendicative degli studenti
negli anni ’90 - durante le quali i
ragazzi hanno la possibilità di essere protagonisti e, stimolati dai
propri interessi, di gestire ed ideare le attività, liberi dal giogo del
vacuo nozionismo imperante.
Il Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA), è solito
presentare da diversi anni ormai
svariate attività socio-culturali
legate alla scuola alternativa (ossia democratica e partecipativa)
al sindacalismo studentesco,
alle politiche giovanili e all’antiimperialismo, quest’ultimo principio esplicito iscritto negli statuti del sindacato studentesco.
Quest’anno, merito della collaborazione tra il SISA e gli studenti
attivi in seno al Partito Comunista e alla Gioventù Comunista,
saranno in Ticino cinque ospiti.
Citiamo anzitutto il filosofo italiano Domenico Losurdo (il 23 marzo), direttore dell’Istituto di Scienze filosofiche e pedagogiche
“Pasquale Salvucci” all’Università
degli studi di Urbino “Carlo Bo”
ed autore, tra l’altro, di “Controstoria del Liberalismo” e di “Stalin
storia e critica di una leggenda
nera”, il quale affronterà con i liceali una rilettura della storia
contemporanea.
Interverrà pure il neo-eletto co-
ordinatore nazionale della Federazione Giovanile dei Comunisti
Italiani (FGCI) Flavio Arzarello (il
22 marzo) che affronterà il tema
dell’essere giovani e comunisti
nel XXI secolo nel caso concreto
dell’Italia.
Arriverà pure il Delegato Ufficiale della Korean Frienship Association (KFA) per l’Italia, ossia
l’associrazione internazionale di
solidarietà alla Repubblica Popolare Democratica di Corea, Flavio
Pettinari (il 24 marzo) che parlerà
di questo paese asiatico poco
conosciuto se non per i suoi es-
« “Okkio”: tassa obbligatoria sulla raccolta dei rifiuti
“Finalmente il Consiglio di Stato si
è fatto sentire. Per troppo tempo
abbiamo denunciato la posizione
illegale della citta’ di Lugano. Lugano, con Stabio che pero’ si sta
mettendo in regola, ancora non
ha introdotto la “tassa obbligatoria
sulla raccolta dei rifiuti” che da anni,
per non dire decenni ormai, tutti
gli altri comuni ticinesi stanno applicando. C’e decisamente da augurarsi che le “misure piu’ appropriate per far rispettare la legge”, come
scrive il Consiglio di Stato, vengano
seriamente e con decisione prese
qualora, scaduto il termine fissato,
Lugano non avesse regolarizzato
la sua posizione. Il sindaco Giudici
risponde che per tale tassa bisognerebbe avere “un unico concetto
a livello cantonale (e non lasciare
Il Partito Comunista, per firma
perimenti missilistici.
Anche il padre di Carlo Giuliani, del suo segretario, invita il PPD,
il ragazzo ucciso a Genova il 20 il partito della curia, a tranquillluglio 2001 in occasione delle lizzarsi e a evitare di mettere al
proteste no-global contro il G8, rogo “AiutoAIDS”. Insomma, per
Giuliano, ex-sindacalista CGIL, dirla con un gergo che forse non
terrà una relazione al Liceo è in voga in Generazione Giovani:
sull’inchiesta su queti tragici mo- “vai sciallo, zio!”.
menti di repressione che restano Lanciare un preservativo di
ridotte dimensioni per venire
spesso ancora impuniti.
L’estremismo di sinistra e il fenom- incontro alle esperienze seseno del terrorismo negli anni di suali precoci di adolescenti di
piombo sarà invece il tema di 12-14 anni non può essere clasuna lezione di Maurizio Dedò, sificato come un “messaggio al
giovane ricercatore, che spiegh- limite della depravazione!”, come
erà anche la linea di severità nei invece ha scritto il leader del
confronti dell’avventurismo es- movimento giovanile del PPD,
tremista adottata dai Comunisti l’avvocato Maurizio Agustoni.
Questo è puro moralismo concontro chi scelse a lotta armata.
Ulteriori incontri coi relatori dito di tanta ipocrisia cattolica.
seguiranno in serata (vedi calen- I comunisti credono che se vi
sono giovanissimi che intendodario sull’aultima pagina).
L’occasione è dunque ghiotta no avere un rapporto sessuale
per alimentare il bagaglio cul- – piaccia o meno al PPD, a Santurale dei militanti della sinistra, ta Madre Chiesa o a chicchesper confrontarsi con personalità sia – sia un dovere offrire loro
d’indubbia competenza e per ogni strumento per proteggersi
coltivare rapporti internazionali da malattie o da gravidanze inscambiando esperienze. Non va desiderate. O pensa forse il PPD
dimenticato, infatti, che la cul- di riuscire, per decreto divino, a
tura, intesa in senso marxista, è vietare il sesso sotto una certa
funzionale all’incremento della età?
crescita civile, allo sviluppo del E’ pericoloso sostenere che
progresso sociale e alla costruzi- l’educazione sessuale spetti
esclusivamente alla famiglia:
one della vera democrazia.
negare l’importanza delle competenze psico-pedagogiche e
scientifiche (cioè laiche!) di cui
la scuola pubblica dispone per
dei rifiuti da incenerire, raccolti nei affrontare questo tema delicato
comuni con tale tassa. E’ forse poca è un gesto dogmatico e poco
cosa? La grande Lugano, introdu- responsabile verso la salute pubcendo la “tassa sul sacco”, allinean- blica! L’attività sessuale nella predosi ai risultati ottenuti dai comuni adolescenza non può essere tratche l’hanno introdotta, vedrebbe
tata come un tabù, al contrario ci
ridursi i suoi rifiuti da incenerire di
deve spingere a un maggiore diben 8.200 tonn. risparmiando cosi’
annualmente ben 2,5 mio. di fran- alogo con i nostri figli il più presto
chi. E’ forse poca cosa per la grande possibile, trasmettendo loro fiduLugano in questi tempi di crisi? E se cia, trovando i metodi più adatti
a chi non abita a Lugano interessas- per comunicare e insegnare loro
sero poco le finanze della prima cit- come divertirsi in modo respontà del cantone, aggiungiamo che sabile. Un’esperienza sessuale se
se la “tassa sul sacco” venisse intro- esiste affetto ed è protettata non
dotta da Lugano e dagli altri comu- può essere – come credono i pani con la conseguente diminuzione paboys – “dannosa per lo svilupdel volume dei rifiuti da incenerire, po della personalità”! Ad essere
a livello cantonale si arriverebbe a dannosa è la morbosità, la paura
risparmiare costi per circa 10 mio.
e l’insicurezza!
l’improvvisazione ai singoli comuni)”. Non ha tutti i torti nemmeno
lui. Non delegare tale incombenza
ai comuni e introdurre una “tassa
sul sacco” a livello cantonale è pure
una nostra rivendicazione. Ci auguriamo che il Dipartimento competente si dia ora una mossa e porti a
delle soluzioni praticabili, univoche,
su tutto il territorio cantonale checché ne dica il “presidenteavita” della
Lega Giuliano Bignasca. E’ importante una soluzione urgente anche per far uscire Lugano dalla
posizione di illegalita’ in cui si trova ormai da troppo tempo. Tale
situazione non fa bene a nessuno
tantomeno alla democrazia. Ricordiamo che l’introduzione della
“tassa sul sacco” ha portato a una riduzione media del 50% del volume di franchi annui.” (www.okkio.ch)
ASCOLTARE IL DISAGIO GIOVANILE
l’inchiostro rosso - 7
L’operatore di strada: prevenzione e repressione a confronto
La Legislazione di Bellinzona si spacca: la maggioranza nega l’utilità di questa figura. La sinistra compatta invece a sostenerla
Massimiliano Ay, consigliere comunale comunista
Nella capitale cantonale la commissione della legislazione del
consiglio comunale si è spaccata
a metà sulla mozione presentata
dal socialista Francesco Lombardo volta a isitituire un operatore
sociale per affrontare il disagio
giovanile. A schierarsi contro la
proposta il commissario della
Lega Giovanni Martignoni, che
pare aver goduto della consulenza del procuratore pubblico Perugini. I commissari liberali-radicali
si sono detti contrari soprattutto
per una ragione finanziaria e la
presidente della commissione,
la giovane PPD Sara Demir si è
aggiunta. Sul fronte opposto si
sono trovati invece il commissario comunista della lista civica Il
Noce, Massimiliano Ay, che ha
presentato una relazione di minoranza a favore della mozione
Lombardo, sostenuto dai commissari socialisti Antonio Ndombele e Loredana Schlegel nonché
dalla prima cittadina bellinzonese Emanuela Gada Barenco
(PPD).
La mozione chiede di creare
un posto di operatore sociale (di prossimità) all’interno
dell’amministrazione comunale
di Bellinzona, nonché di istituire
un gruppo di riflessione e di sostegno per la promozione della
salute e per la prevenzione del
disagio giovanile. Il fenomeno
del disagio giovanile è chiaramente non circoscrivibile alla
semplice realtà cittadina. Esso al
contrario è da analizzare su base
regionale. Ciò non toglie che casi
problematici sono verificabili anche nel tessuto urbano bellinzonese.
La presenza di un tale operatore
assume quindi un’importanza
notevole anche nell’ottica di un
processo di aggregazione comunale.
E’ la prevenzione la parola chiave
della mozione Lombardo: il disagio giovanile non va visto come
un fatto criminoso, quanto piuttosto come una conseguenza di
una situazione, sociale e anche
socio-economica, nella quale
l’adolescente o il post-adoles-
cente si ritrova con facilità, nel
contesto di disgregazione dei
rapporti umani che caratterizza
questa nostra società frenetica e
individualista. Tali tesi non sono
frutto di buonismi ideologici,
ma di studi comprovati e scientifici, realizzati a livello accademico e in buona parte confermati da studi e analisi effettuati
dai servizi preposti dell’autorità
cantonale. E’ indubbio infatti
che “l’ineguaglianza socioeconomica porta ineluttabilmente
all’ineguaglianza sanitaria”, intendendo con il termine “sanitaria”
un discorso ampio che riguarda
il benessere psico-sociale della
fascia d’età adolescenziale. Una
fascia d’età, questa, spesso poco
ascoltata dal mondo adulto, intenzionato più a omologare che
a capire.
Troppo spesso abbiamo visto
formulare ipotesi dubbie di intervento: a livello cantonale c’è
chi propone un riformatorio, chi
va oltre e addirittura propone
dei boot-camp di stampo paramilitare, chi invece ragiona solo
in termini quasi moralistici di
educazione e di repressione.
In questo modo però non si
agisce sulle cause ma solo sugli
effetti, limitandoli, posticipandoli, ma certo non risolvendoli.
L’operatore previsto da Lombardo, al contrario, è un primo
utile strumento che va proprio
nella direzione della prevenzione: si tratterebbe di una figura
atta a “favorire relazioni sociali
all’interno dei gruppi d’età o di
interesse, contribuendo quindi
al miglioramento della qualità
di vita degli abitanti”. Esso va
insomma a colmare un vuoto
per quanto riguarda l’approccio
educativo, che anticipa quello
(eventualmente) repressivo. A
ciò va aggiunto che un operatore sociale di prossimità potrà
svolgere questo fondamentale,
quanto delicato, compito con
mezzi più adeguati rispetto a un
poliziotto, il cui ruolo, per natura,
mal si addice al relazionamento
attivo con l’adolescente.
Non si nega l’esistenza di strutture già operative sul territorio.
Si tratta però di realtà atte alla
prevenzione secondaria (ossia
interventi di diagnosi precoce) e
terziaria (cioè interventi riabilitativi oppure atti ad evitare aggravamenti della situazione). Parliamo insomma di servizi sociali
inerenti, ad esempio, la presa a
carico della persona.
L’operatore sociale di prossimità
proposto dal mozionante fungerebbe, invece, da punto di
riferimento per una prevenzione
primaria, ossia nel monitoraggio
di situazioni potenzialmente esplosive e applicandosi per eliminare i fattori causali che sono
all’origine di effetti non desiderati. L’operatore sociale di prossimità agirebbe quindi non come
doppione, ma come complemento a quanto già svolto dalle
diverse autorità con il vantaggio
di intervenire a monte, individuando i primi segnali di disagio.
La mozione ha inoltre il pregio
di prevedere la creazione di una
struttura di riflessione più ampia,
che fornirebbe non solo alla Città ma all’intera regione una possibilità in più di partecipazione
democratica di tutti i soggetti in
campo: dall’autorità di Polizia ai
professionisti dell’educazione, ai
movimenti giovanili e studenteschi, a rappresentanti di enti
sociali e assistenziali, che tanto
fanno, nel loro attivismo (spesso
volontario e privo di finalità lucrative) per contribuire a un processo di integrazione sociale e
culturale dei giovani.
A Bellinzona si fa sempre troppo
poco per i giovani e la mancanza
di strutture adeguate quale un
centro giovanile è sotto gli occhi
di tutti. Tuttavia va ricordato che,
ad esempio, un centro giovanile
agisce nel campo nella promozione della salute, un operatore di
prossimità avrebbe invece la possibilità di intervenire dove i problemi si manifestano o si potrebbero manifestare. La destra pare
invece non volerlo capire!
8 - l’inchiostro rosso
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Il liceo delle materie ...utili al mercato
Le materie scientifiche imposte anche agli studenti di curricolo umanista, per bocciare di più!
Simone Romeo, sindacalista studentesco
Il liceo in Ticino al momento è
diviso in tre rami base, che si dividono realmente nel seconda
anno: ramo economico, ramo linguistico e ramo scientifico. Il ramo
linguistico varia dalla lingua scelta
come “opzione specifica”, mentre
quello scientifico si divide in BIC e
FAM, ovvero biologia e chimica e
fisica e applicazione matematica.
Il problema è che concretamente
questa differenza non esiste. In
realtà l’unico liceo che risponde
ai parametri di quanto detto è
quello scientifico: gli allievi frequentano in seconda le scienze
umane, esclusa l’economia, anche
se con orari ridotti. Devono scegliere al minimo due lingue e al
massimo una in più facoltativa e
per il resto seguono molte ore di
materie scientifiche come da loro
desiderio.
Per gli indirizzi economico e linguistico non vi è invece un reale
rispetto dell’indirizzo. Nelle classi
seconde gli allievi frequentano
quattro ore di economia oppure
quattro ore della lingua principale
da loro scelta, due altre lingue, le
scienze umane al pari degli studenti di curricolo scientifici e due
ore di chimica, di fisica e di biologia, a cui si aggiungono i laboratori.
Gli studenti di curricolo non scientifico hanno quindi da sei a dieci ore di scienze sperimentali alla
settimana, mentre chi frequenta
un curricolo scientifico non segue
più corsi di economia, né quelli di
una quarta lingua.
Viene da chiedersi il perché di
questa discriminazione. Purtroppo è dettata unicamente dalle
leggi del mercato, perché fisici,
biologi e chimici sono più “utili”
all’economia privata e alle multinazionali rispetto a storici o a
persone laureate nel settore delle scienze umane.
Il liceo, che dall’anno scolastico
1997/’98 è diventato “unico” con
l’abolizione dei precedenti tipi
di maturità (che incanalavano la
scelta della facoltà già durante
il liceo), è nella realtà un liceo a
tutti gli effetti scientifico, suddiviso però in curricoli con un po’
meno di scienze e qualche ora in
più del solito di lingue o economia.
Questo poi si ripercuote
nell’ambiente scolastico, dove
i curricoli economici e linguistici vengono considerati inferiori
rispetto a quello scientifico e,
addirittura, definiti spudoratamente da alcuni docenti di scienze sperimentali quali “licei di
serie B”, scoraggiando di fatto gli
allievi a scegliere quegli indirizzi
di studio.
Alle università la storia è la stessa: le facoltà scientifiche, con
l’eccezione di quelle di economia e diritto, in alcuni casi
sponsorizzate de istituti bancari
(certamente non neutrali politicamente), godono di vari servizi. Per le scienze umane invece
sono all’ordine del giorno tagli di
cattedre e risparmi vari.
Oltre al problema del mercato vi
è anche il fatto della selezione:
la riforma liceale del 1997/’98
che ha abolito i tipi di liceo ha
inserito fin dalla prima classe il
cosiddetto “blocco scientifico”,
sapendo che materie quali fisica
e chimica aiutano moltissimo
ad aumentare la selezione, impedendo agli studenti, anche se
portati per le materie umaniste,
di proseguire gli studi. Inoltre
il livello dell’insegnamento scientifico per i curricoli linguistici
e umanistici è molto simile, se
non uguale, a quello importato
agli studenti che hanno scelto
di concentrarsi sul settore scientifico sperimentale. Ciò porta
a molte bocciature fra gli allievi
dei curricoli non scientifici. Ripetere un anno può servire a uno
studente con difficoltà a meglio
rinfrancarsi in determinate materie, bocciare invece solo per le
materie scientifiche uno studente che mai continuerà gli studi in
quell’ambito non ha nulla di didattico, ma è solo uno strumento per scremare gente. Se poi
osserviamo che il business delle
lezioni private a pagamento (tollerato dal DECS che si disimpegna dall’offrire lezioni di recupero)
riguarda per la stragrande maggioranza le materie scientifiche
ci rendiamo conto che la selezione è anche sociale e di classe. Si
tratta dunque di una scelta politica e non pedagogica affinché
gli studi superiori tornino ad essere d’élite. E’ strano ma i bocciati
sono sempre di più fra i figli dei
lavoratori rispetto ai figli degli
accademici che ricoprono posti
di rilievo nella società.
Il debito... ...e i rischi che comporta
Carlo Marx
“La gigantesca trasformazione di
debito privato in debito pubblico
in atto, se non è riuscita nè a ridurre
l’entità complessiva del debito nè
a rianimare l’economia, può porre
le premesse di un’ulteriore crisi
del debito: quella, appunto, del
debito pubblico o, come si dice
in gergo, sovrano; con uno Stato
costretto a impegnare risorse che
non ha e oltretutto privato dalla
stessa crisi delle entrate fiscali
necessarie anche solo a sostenere
la normale amministrazione.
A questo punto il risultato che si
avrebbe - un risultato solo apparentemente paradossale - sarebbe
una pesantissima crisi fiscale dello
Stato, un’ulteriore drastica riduzione del suo ruolo nell’economia e
il campo libero lasciato alle grandi
multinazionali private.”
(K. Marx, Il capitalismo e la crisi,
Roma, DeriveApprodi, 2009, ristampa 2010, p. 49)
LETTERE DEI LETTORI
chi vuole scrivere lettere o commenti
al collettivo redazionale è il benvenuto:
[email protected]
simone romeo e’ membro della segreteria
del sindacato INDIPENDENTE degli studenti
E DEGLI APPRENDISTI (sisa)
www.partitocomunista.ch
www.gioventucomunista.ch
www.redflagtv.ch
razzismo... etnico e sociale
Il coraggio di osare
l’inchiostro rosso - 9
Dividere i migranti è un errore!
Quale etica politica dall’Italia mafiosa al Ticino partitocratico
Non ci sono migranti clandestini e regolari, ma lavoratori sfruttati
“Osare”, contro una moda politica,
contro chi fa della politica il suo
personalissimo gioco da tavolo.
Eventi importanti si sono verificati in Ticino e in Italia. Analizziamoli però uno alla volta. In Italia,
fa molto parlare di se la singolare protesta dei magistrati sulla
politica giudiziaria del Governo
Berlusconi. Magistrati togati entreranno in aula con in mano la
Costituzione italiana e lasceranno l’aula quando il Ministro Alfano, a nome del Governo prenderà la parola. Un gesto questo,
temerario e al tempo stesso provocatorio, con il chiaro messaggio che da parte della giustizia e
dei suoi militanti in prima linea
(e non mi riferisco ai ministri e
ai loro sicofanti) non c’è alcuna
intenzione di piegarsi alla volontà di un individuo il cui scopo è
quello di porsi come “Primus super pares”. Nemmeno Ottaviano
Augusto, primo Imperatore di
Roma, ha osato tanto, almeno in
maniera così esplicita. E in puro
stile mussoliniano, il fascino della
potenza imperiale ancora insidia
chi è ai vertici dello Stato, cercando ad ogni costo di svuotare
di contenuto i principi di cui si
basa una Repubblica per creare
il proprio regime personale. E
non mi riferisco solo all’Italia,
l’intento è palese anche da parte
di un’oligarchia nel nostro paese.
La Costituzione, di qualunque
paese, è la difesa impenetrabile
che impedisce al singolo di porsi
sopra lo Stato e sopra i suoi cittadini, ma tutte le mura crollano, di
fronte ad assedi tenaci e prolungati. È l’alba di una nuova epoca
incerta, dove alcuni successi del
governo italiano servono solo
come appannaggio al popolo
per liquidare quel poco di libertà che ancora rimane. I “magistrati rossi” così amabilmente
chiamati dal futuro Re d’Italia,
hanno fatto fronte unito. Per loro
la vita non cambierebbe con il
processo breve, anzi, questi processi “sommari” eliminerebbero
una parte consistente della bu-
Mentre molte persone vivono in essi di fondo e lo stesso avversaspaventose condizioni nel terzo rio di classe, il padronato, contro
e quarto mondo, devastato da cui unire le forze per migliorare e
fame, malattie, mancanza di ac- progredire tutti insieme. 3) la requa potabile, di servizi sanitari e sponsabilità delle migrazioni di
mentre l’1% della popolazione massa è dell’imperialismo (commondiale si spartisce il 40% della preso quello dell’oligarchica firicchezza del pianeta e le 50 per- nanziaria svizzera) che sfrutta e
sone più ricche del mondo gua- fomenta conflitti nei paesi povedagnano più di 416 milioni di ri per depredarne le ricchezze e
persone messe assieme; a volta tenerli sottomessi; e perciò per
anche a sinistra si sentono fare far cessare questo fenomeno sodiscorsi dove si distinguono fra ciale occorre lottare per sconfigbuoni e cattivi chi viene a bus- gere e sradicare l’imperialismo
sare alle nostre frontiere.
dal mondo.
Come militanti di sinistra e co- Non esistono prove che
munisti occorre fare chiarezza: la l’immigrazione clandestina è
posizione sul fenomeno migrato- provocata dal capitale stesso,
rio deve essere, oggi più che mai mentre è vero che il padronato
con questa crisi, inequivocabile: approfitta dei migranti, in partila causa delle attuali migrazioni colare quelli “sans papiers” perdai paesi più poveri
ché più facilmente
“Una
persona
del globo verso i
ricattabili e schiapaesi più ricchi è di sinistra deve vizzabili, come seruna conseguenza
batoio di manodopstare
attento
a
delle
spaventose
era a basso costo, e
disuguaglianze cre- non prestare il
fomentando anche
ate dal colonialismo
la rivalità e l’odio
fianco
all’ine dall’imperialismo.
razziale con gli altri
fluenza xeno- lavoratori svizzeri
In questo senso i comunisti sono conper dividerne l’unità
foba!”
trari a chiudere le
anche sul piano sinfrontiere dei paesi imperialistici dacale e dominarle meglio.
occidentali ai migranti e si bat- Una “alternativa” a queste potono per l’assoluta parità di diritti sizioni non c’è per una persona
di tutti gli abitanti di questi paesi. di sinistra, che deve stare attento
Per i comunisti il razzismo è in- a non prestare il fianco alla subsopportabile e inammissibile alla dola influenza delle idee xenopari del fascismo e valgono sem- fobe e di chiusura che stanno
pre nella nostra azione tre princi- ormai impestando tutto il Paese.
pi cardine: 1) l’internazionalismo, Nessuno è vaccinato contro il
saldamente alla base dei rapporti virus del razzismo: anche Mustra i popoli dei paesi imperialistici solini, quando era ancora die quelli dei paesi sfruttati. In par- rettore dell’”Avanti!”, organo
ticolare i primi devono rifiutare di del Partito Socialista Italiano, si
farsi strumento di questo sfrut- richiamava al marxismo, ma
tamento e oppressione nelle poi sappiamo com’è finita: una
mani dei propri governi xenofo- volta abbracciato il nazionalisbi, imperialisti e purtroppo nuo- mo reazionario, che è l’opposto
vamente anche “interventisti” e dell’internazionalismo rivoluziguerrafondai. 2) la solidarietà di onario, il passo verso il fascismo
classe deve essere alla base dei è stato breve per il futuro duce. E
rapporti tra lavoratori autoctoni col fascismo sono venuti inevitae lavoratori immigrati, che da bilmente anche le leggi razziali e
un punto di vista non miope ed le deportazioni.
individualista ma lungimirante e
collettivo hanno gli stessi inter-
Roberto De Tullio
rocrazia alleggerendo il carico
di lavoro lasciando comunque
immutati i loro stipendi. Cosa ci
guadagnano quindi gli esecutori
di giustizia a contrastare il Governo? Hanno visto prima di tutti
il pericolo dell’attuale Esecutivo
e la sua maniacale ossessione
di controllare ogni aspetto della
vita pubblica di tutti i cittadini
e non, appoggiato da una Lega
Nord dittatoriale nella forma e
nei modi. Affermo quindi con
tutta tranquillità che la protesta
dei magistrati rimarrà incisa nella
storia contemporanea, come esempio di opposizione politica da
parte di una fascia istituzionale
consapevole che un nuovo fascismo è vicinissimo ad essere istituito. Stavolta però, non ci sarà
nessuna Armata Rossa a liberare
il popolo dalla tirannia come
in passato. In Ticino invece, un
evento importante, per taluni già
nel dimenticatoio, è stato il messaggio lanciato dalla Gioventù
Comunista nella manifestazione
del 23 gennaio contro il tentativo da parte della destra eversiva
borghese di istituire un proprio
fascismo razzista, incoraggiando
una continua e incessante “guerra civile tra poveri”. Revisione della LADI, smantellamento dello
stato sociale, amnistie fiscali ai
ceti con redditi elevati, politiche
nazionaliste e isolazioniste, con
conseguenze disastrose per la
coesione sociale, sono tutti sintomi di una cancrena che sta ammorbando il nostro paese, solo
per compiacere l’incontenibile
libido dominandi (passione per
il potere) di una classe politica
nepotista decisa a calpestare il
più basilare diritto umano per
raggiungere il proprio scopo, e
non è il benessere biologico, psico-sociale, culturale e pure spirituale dei suoi abitanti. Il coraggio
della GC e di chi l’ha sostenuta è
la prova, che esiste ancora gente
che crede in una società armoniosa, dove la condivisione, la tutela del più debole sono principi
di cui essere orgogliosi.
Redazione
COSTUMI E VALORI
10 - l’inchiostro rosso
Sesso e droga? Le feste “DurexGold” fanno discutere
Intervista a un giovane frequentatore di queste feste per le quali ha svolto anche la funzione di P.R.
Rodolfo Pulino
non é frequentato solo da
giovani ticinesi ma anche da
giovani da tutta italia?
A Lugano come pr sono riuscito
a portare al massimo 20 italiani
su 400 e passa entrate.
Quanti anni hai?
Quasi 17
Di dove sei?
Provincia di Como
Sei un frequentatore abituale del Durex Gold?
A Milano vado sempre e quando
riesco anche a Bologna, Torino,
Genova e pure in Svizzera!
Per cominciare, che cosa é il
Durex Gold?
E’ un evento aperto a tutti gli alternativi d’italia e anche oltre i
confini italiani. E’ nato a Milano
circa 2 anni fa e poi ha iniziato
a diffondersi per l’Italia perché
farlo solo a milano ogni sabato
rendeva poco.
In cosa consiste?
Nel passare un semplice
pomeriggio tra persone dello
stesso stile come in una discoteca normale e inoltre avere la
possibilità di fare tante amicizie
certe volte conosciute in rete. E’
proprio in internet che ho conosciuto personalmente amici
fantastici con cui condivido una
vita speciale!
In questi giorni il durex gold
in Ticino ha fatto parlare
molto di se per via del suo
annullamento e per via di
un intervista rilasciata da un
genitore preoccupato per
una serie di circonstanze legate ad atteggiamenti sessuali,
alla droga e all’alcool. Cosa
c’é di vero in tutto questo?
Sesso proprio zero, posso assicurare che c’erano le persone
addette ai controlli in ogni area,
area letto del pascià, bagni maschili e femminili, al bancone e
all’area fumatori. Droga ancora
meno perché svuotavano gli
zaini all’entrata. Mentre per gli alcoolici, giravano ma solo ai maggiorenni, difatti io non ho potuto
toccare alcool e ho preso la cocacola.
Quindi il Durex
delle persone e dei giovani
incapaci magari poi di stringere amicizie aldifuori di Internet?
Penso che internet oltre ad essere una realtà virtuale in certi aspetti (quelli positivi) può aiutare
Che età hanno in media i fre- nelle relazioni, personalmente
quentatori?
parlando io grazie ad internet
Dai 16 in su, poi c’è qualche ec- sono diventato un ragazzo più
cezione di 15 anni.
estroverso, più convinto delle
cose che faccio e i modi con cui
Perché si é creato tutto ques- agisco, e mi ha fatto scoprire la
to pregiudizio nei confronti passione per il pc che prima dedel durex. Sapresti trovare testavo! internet non è soltanto
una spiegazione?
una porta verso il “maligno” ma è
Perchè la gente è ignorante, si un’opportunità da cogliere!
ferma difronte a semplici scatti!
Io ho un padre che non accetta Peró sembra che il collante
il fatto che io porti i capelli un ora sia semplicemente il propò lunghetti perché proviene prio stile, la propria immagda una fase di vita completa- ine, il proprio profilo sul web,
mente differente dal mondo di e non piú ad esempio la muoggi e questa loro psicologia sica, come avveniva in movinon possiamo cambiarla, bisog- menti giovanili stile il punk
na sempre scendere a compro- o il metal. Noti questa differmessi. Una mamma puó anche enza?
preoccuparsi per un ciuffo che Si decisamente adesso il 90%
copre l’occhio o per vestiti poco dei giovani sono chiamati bimbi
adeguati... ma rendersi ridicola min**ia perchè non si segue piú
davanti alla tv non è l’ideale per ciò che si sente davvero ma è
educare un figlio.
tutta questione di moda del momento. Che ne so oggi house,
I tuoi genitori sanno che vai a domani truzzi e così via..Mentre
queste feste?
per il fatto di conciarsi in modo
Ovviamente. Sanno anche che indecoroso penso sia proprio
ho fatto il p.r. a Lugano e dopo perché si desidera avere magaverlo fatto han saputo che sono giore visibilità che li fa sentire
stato a Torino e Bologna nel peri- piú importanti in una finta vita
odo di maggio e luglio.
quella virtuale.
Ti dicono qualcosa in merito?
Nulla, mi fanno sempre le solite
raccomandazioni. Stai attento,
non bere (se lo fai non bere troppo), ricorda la carta di identità e
torna in orario. Ho sempre rispettato queste “regole” e sono ancora qui vivo e felice di frequentare un tale evento.
Probabilmente internet ha
rivoluzionato i modi di pensare, di agire e di relazionarsi
dei piú giovani. Questo non é
facile da comprendere, tuttavia non credi che questo dana Lugano, neggi le capacità relazionali
in questo mondo mirano ad un
futuro da pazza rock star e quindi si pensa che conciandosi in
tal modo si possa sfondare nel
mondo dello spettacolo.
Quindi pensi sia un semplice
passaggio dell’adolescenza,
che prima o poi maturerà e
che quindi non ci sia nessun
campanello d’allarme da sopravalutare? Non c’é il rischio
che internet possa creare dei
mostri?
Internet crea dei mostri quando
un ragazzo viene pressato dai
propri genitori.
Ultima domanda provocatoria. Ho chiesto a dei giovani
non frequentatori del Durex,
che cosa fosse. E la risposta
in genere é stata: “Il Durex
é un ritrovo per emo depressi con difficoltà relazionali
ma soprattutto un ritrovo di
gay, bisex e lesbiche.” Cosa
rispondi?
Lo frequento e non sono mai
stato e non sono un depresso e
questo dovrebbe bastare. Poi è
vero ci sono dei bisessuali degli
omosessuali o lesbiche ma non
c’é niente di male e anzi conosco bisex che vanno anche in
altre discoteche di tutt’altro genere. Poi dipende a che genere
di ragazzi tu l’abbia chiesto..se a
me chiedi cosa penso di una discoteca truzza, ti risponderei che
è un evento di ragazzi senza cerE non trovi che sia un’aspetto vello.
negativo questo?
Si penso sia negativo per il fatto Vuoi dire un’ ultima cosa?
che la gente non sappia crearsi Innanzitutto non penso ci sarà
prima di tutto uno stile di vita piú un durex in svizzera e per
personale e che invece per loro questo voglio “ringraziare” le
ruoti tutto attorno a falsi idoli mamme oche giulive che si son
da imitare..ma nonostante tutto fatte tanti problemi. Tutti i pr si
credo che ci siam passati tutti! sono sollevati dal loro incarico
Chi non aveva degli idoli da imi- quindi i durex resteranno eventi
tare non le considero persone solo italiani e così sarà per semcon un infanzia normale.
pre perchè io come tutti i giovani
voglio vivere la mia vita e non la
Quindi sei anche tu critico su vita programmata dei miei genibuona parte dei frequenta- tori.
tori del Durex?
Beh direi proprio di si e poi tutti
ESERCITO IN CRISI DI IDENTITÀ
l’inchiostro rosso - 11
Verso l’abolizione dell’obbligo di leva in Svizzera!
A rifiutare la scuola reclute anche dirigenti e militanti del Partito Comunista, in molti preferiscono il servizio civile
Redazione
Dopo l’impegno contro l’acquisto di nuovi aerei da combattimento, il Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE) può ora concentrarsi su
un altro tema che scuote dal profondo le istituzioni: abolire il servizio militare obbligatorio! Il giovane socialista Patrick Angele, segretario
del GSsE, così si esprime: “il ministro della difesa Maurer e i partiti borghesi attraverso il dibattito artificiale sul servizio civile vogliono evitare di
affrontare il tema vero!”. Il GSsE ha deciso così di mettere sul tavolo il problema reale, cioè appunto l’obbligatorietà di finire sotto le armi. Per
il consigliere nazionale ecologista Josef Lang è chiaro: “il servizio militare obbligatorio si trova in una crisi profonda, la più grave da quanto
è stata introdotta le leva”! Non è infatti un mistero che i giovani svizzeri non vedono il senso del servizio in grigioverde, lo testimoniano le
altissime richieste di poter accedere al servizio civile sostitutivo e l’alto numero di esenzioni mediche, vere o di comodo. Massimiliano Ay,
oggi segretario del Partito Comunista, ma per anni animatore del SISA, il sindacato studentesco, ricorda: “il SISA ha un suo consultorio sui
problemi militari fin dalla fondazione: la scuola reclute è contro l’autodeterminazione giovanile per la quale lottiamo nelle scuole!”. Lo stesso
Ay è un obiettore: “nel 2001 ho fatto qualche giorno di naja a Friborgo ma alla fine mi sono rifiutato di obbedire e ho rischiato il tribunale! Da
allora mi sono dedicato ad aiutare quasi un centinaio di studenti ad abbandonare le caserme anzitempo. Non ho mai ragionato in termini
di legalità, ma solo e soltanto di legittimità!”. Continua il segretario comunista: “lavorare dall’interno dell’esercito è fuori discussione: la prima
cosa che mi hanno insegnato a scuola reclute era che l’esercito svizzero non serviva più unicamente a difendere l’indipendenza nazionale,
ho così capito che restandoci sarei stato complice del neo-colonialismo rossocrociato!”. Il dato di fatto è che i coscritti scappano dall’esercito
da anni in modo massiccio e l’emorragia non si ferma: ormai solo il 45% di una classe di leva compie completamente il suo addestramento,
meno della metà. “Altro che esercito di popolo! Il popolo non ha niente da dire nell’esercito! La sinistra tradizionale deve evolversi da queste
concezioni ipocrite tipiche di altre epoche!” afferma Vinko Bilusic dell’associazione “No Army”. Patrick Angele dal canto suo ha criticato il
fatto che gli ufficiali, per evitare che le reclute chiedano di prestare servizio civile, optano per far dichiarare inabili i coscritti insicuri, così che
ad essi sia impossibile accedere al servizio civile, ma siano obbligati a prestare protezione civile e pagare la tassa militare. Con lo stralcio
dell’articolo 59 della Costituzione federale il GSsE vuole invece eliminare l’obbligo di partecipare alla vita militare e quindi aprire la strada a
nuove alternative in ambito civile e iniziare una riduzione drastica delle truppe: la Svizzera è oggi uno dei paesi con la più alta densità di militari attivi rispetto alla popolazione. Stando ai sondaggi una simile iniziativa avrebbe non poche chances di vittoria: il 44% della popolazione
pare infatti concorde nel creare un servizio militare facoltativo.
Degrado culturale o bisogno di spazi? opinioni a confronto
Cosa ne pensate del caso “DurexGold”? L’Inchiostro Rosso lo ha chiesto a tre militanti comunisti attivi nel milieu giovanile
Redazione
Una mamma con il volto coperto, intervistata in TV, ha lanciato
l’allarme sulle feste pomeridiane
per minorenni DurexGold. Secondo la donna si tratterebbe di
feste sconce, dove girerebbe droga a quantità industriali e dove
minorenni, addirittura bambini
di 10 anni, consumerebbero atti
sessuali fra coetanei in vasche da
bagno. L’inchiesta è in corso, da
parte degli organizzatori sono
già giunte precise smentite e anche dall’intervista che abbiamo
realizzato alla pagina precedente pare che la situazione non sia
così drammatica come i media
hanno voluto dipingerla. Per
Rodolfo Pulino, attivo sul fronte
dell’intrattenimento musicale
giovanile, tuttavia “non si può
sempre passare da un estremo
all’altro. O non c’è niente per i
giovani oppure ci sono feste a
base di alcool, droga e sesso per
minori di 16 anni”!
“Quello di questi festini appare
come uno dei tanti segnali di
degrado a cui si sta riducendo la
nostra società consumistica” - afferma Janosch Schnider, coordinatore del SISA, il sindacato degli studenti - tuttavia “l’approccio
precoce al sesso non è nulla di
particolarmente grave se sostenuto da una consona educazione. Noi con il SISA la risposta
l’abbiamo da tempo: è palese
che si tratta di atteggiamenti e di
fenomeni indotti dalla quasi totale mancanza di spazi, per cui i
giovani accantonati vengono fuorviati da tentazioni spesso non
spontanee, bensì inculcate da
troppo tempo nelle nostre teste”.
Il segretario del Partito Comunista Massimiliano Ay, dopo aver
criticato l’allarmismo di “certi
genitori bigotti” incapaci di ascoltare gli adolescenti, ha affermato: “se esiste una buona educazione preventiva a scuola e in
famiglia, e se alle feste ci sono le
garanzie per evitare abusi sessuali e spaccio di stupefacenti,
non vedo perché dei rapporti
sessuali consenzienti fra coetanei anche prima dei 16 anni va-
dano percepiti negativamente”.
In merito ai divieti, continua Ay,
“stiamo attenti: il proibizionismo
non serve a molto e induce a
spostare l’eventuale problema
in un luogo meno visibile e controllabile, conferendogli per di
più un carattere morboso”.
Molti di questi “problemi” sono
in realtà una degenerazione di
una società consumistica in cui
ai giovani vengono tolti punti di
riferimento chiari e ideali. Ciò si
risolve non solo creando spazi
di autorganizzazione ma soprattutto responsabilizzando i preadolescenti. Il sesso e tutti i temi
ad esso connessi, in una società
emancipata, andrebbero affrontati senza problemi (senza bisogno né di parlarne di nascosto, né
di parlarne in modo volgare). Se
persistono invece dei tabù il ragazzo è spinto a fare inizialmente
tutto di nascosto, più tardi passa
al ribellismo, alla stravaganza, alla
ricerca del proibito (e qui può
rientrare anche l’illegalità) ed è
questo il dato pericoloso.
IMPRESSUM
“l’Inchiostro rosso”- pubblicazione
mensile di critica sociale edita dal
Partito Comunista (PC), sezione
del Canton Ticino del Partito
Svizzero del Lavoro (PSdL).
Abbonamento annuo: Fr. 25.-Sostenitore: Fr. 50.-Estero: EUR 20.-CCP 69-4018-1
Amministrazione:
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6924 Sorengo
Tel.: 0919672572
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Editore responsabile:
Massimiliano Ay
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Direttore:
Davide Rossi (Tel.: 0774473522)
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12 - l’inchiostro rosso
free mandela
20 anni fa finiva
l’Apartheid!
I comunisti alleati dell’ANC
Il 12 febbraio 1990 Nelson Mandela venne liberato dopo 26
anni di prigionia. Le politiche
di segregazione razziale del
regime dell’Apartheid terminarono lo stesso mese. Il 2 febbraio l’African National Congress
(ANC) venne legalizzato assieme
al Partito Comunista Sudafricano, la democrazia e i diritti
civili ristabiliti. “E’ compito dei
giovani democratici del mondo
ricordare le lotte che permisero
di spodestare il sistema dell’odio
in Sudafrica. Per questi motivi
la Gioventù Comunista ticinese
esprime solidarietà alla Lega
Giovanile dell’African National
Congress (ANCYL) e alla Lega
della Gioventù Comunista Sudafricana (YCL)” - afferma il coordinatore Aris Della Fontana.
Appena liberato Mandela disse:
«I bianchi sono nostri fratelli sudafricani». Chi poteva parlare
così dopo aver passato più della
metà della sua vita di adulto in
carcere? Solo Mandela, il padre della «Rainbow Nation» che
nacque con le prime elezioni
arazziali del 1994 dopo 4 secoli
di violenze da parte della minoranza bianca.
Cosa resta 20 anni dopo del suo
«messaggio»? A livello mondiale, come si può vedere, poco e
nulla, se non sul piano etico. Il
Sudafrica di oggi, per quanto libero, de-nazificato, a-razziale, è
ancora lontanissimo da quello
per cui Mandela si è battuto. Il
Sudafrica ormai è una potenza
emergente, l’ANC è sempre il
partito egemone ma si è allineata al mainstream della politica e
dell’economia dominanti (liberalizzazioni, privatizzazioni, austerità fiscale...). I sogni della Freedom Charter sono in gran parte
svaniti (ma fu scritta dall’ANC nel
1955...) e le masse nere hanno ancora gli stessi problemi di 20 anni
fa (povertà, casa, emarginazione,
violenza, Aids). I comunisti e il
sindacato COSATU restano unitari ma si stanno stancando.
Nelson Mandela insieme a due tra i più
strenui sostenitori della lotta contro
l’apartheid in Sudafrica: l’ex-presidente cubano Fidel Castro e il leader della
Libia Popolare Muammar Gheddafi.
Calendario militante e giornate culturali liceali
Lunedì 22 marzo 2010 - Ore 09.00 - Liceo Cantonale di Bellinzona
Incontro con Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il ragazzo ucciso durante il G8 di Genova
Lunedì 22 marzo 2010 - Ore 13.30 - Liceo Cantonale di Bellinzona
“Attualità e prospettiva del comunismo: il caso italiano” - conferenza di Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Federazione Giovanile Comunisti Italiani (FGCI)
Lunedì 22 marzo 2010 - Ore 20.00 - Casa Gaby, v. Varenna 66, Locarno-Solduno
Il coordinatore della FGCI Flavio Arzarello incontra la Gioventù Comunista ticinese.
Martedì 23 marzo 2010 - Ore 09.00 - Liceo Cantonale di Bellinzona
“L’Unione Sovietica dal dopoguerra alla caduta” - conferenza di Mattia Tagliaferri
Martedì 23 marzo 2010 - Ore 13.30 - Liceo Cantonale di Bellinzona
“Il movimento di lotta degli universitari dell’inverno 2009” - conferenza di Leonardo Schmid
Martedì 23 marzo 2010 - Ore 13.30 - Liceo Cantonale di Bellinzona
“Controstoria del liberalismo” - conferenza del prof. Domenico Losurdo
Martedì 23 marzo 2010 - Ore 20.00 - Il luogo sarà indicato sul sito www.partitocomunista.ch
“La Cina, una potenza socialista nel XXI secolo” - conferenza del prof. Domenico Losurdo
Mercoledì 24 marzo 2010 - Ore 13.30 - Liceo Cantonale di Bellinzona
“La Corea del Nord, un paese sconosciuto” - conferenza di Flavio Pettinari
Mercoledì 24 marzo 2010 - Ore 13.30 - Liceo Cantonale di Bellinzona
“L’estremismo di sinistra nell’Italia degli anni ‘70” - conferenza di Maurizio Dedò
Giovedì 01 aprile 2010 - Ore 18.00 - Centro Polivalente di Coldrerio (v. Campo Sportivo)
“Cuba: 50 anni di solidarietà e amicizia tra i popoli” - incontro con Gabriel Benitez, dirigente
dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli. A seguire, su prenotazione (tel. 0795689120) ci sarà una
cena cubana.