"Il Tesoro di Napoli", tra San Gennaro e la storia di un popolo

Transcript

"Il Tesoro di Napoli", tra San Gennaro e la storia di un popolo
RASSEGNA WEB
liberoquotidiano.it
Data Pubblicazione: 13/12/2013
VENERDÌ 13 DICEMBRE
LOGIN | REGISTRATI
L' EDITORIALE
Buoni e Tfr per aumentare la
busta paga
Cerca
Blog Politica Economia Italia Personaggi Esteri Sondaggi Dossier Salute Spettacoli Sport Gallery TV Case
Edicola
Edison 130 anni Opinioni Lettere al direttore Borsa Regioni Milano Roma Meteo Viaggi Animali Alimentazione Sosteniblità
Scienze & Tech
»Italia
più letti più commentati
Minigonna , stivali e un look
dark: chi fa impazzire Palazzo
Madama?
IN MOSTRA A ROMA
"Il Tesoro di Napoli", tra San Gennaro e
la storia di un popolo
Forconi hot: la sexy star nuda
in piazza / FOTO
13/12/2013
Autoscatti bollenti, "incastrata"
una maestra dell'Ohio
Epica gaffe della giornalista
Rai: non sa di essere in onda e
si lascia andare... / VIDEO
Le calde notti al piano di
sopra: la passione della pornovicina di Selvaggia Lucarelli /
VIDEO
Obama corteggia la premier
danese, ma Michelle è gelosa
Il Tesoro di Napoli è la
storia di San Gennaro, ma anche la storia di un popolo. Non s'era mai visto, al di
Taranto, la denuncia choc:
"Sono stata stuprata da due
cani"
fuori delle mura di Napoli, un numero così consistente di capolavori -settanta per
la precisione- provenienti dalla collezione di arte orafa più importante al mondo,
accanto a documenti originali,dipinti,disegni e arredi. Ora una straordinaria
Feltri: "Porcherie, bischerate e
caviale. Ecco chi è davvero
Renzi"
esposizione dal titolo ''Il tesoro di Napoli - I capolavori del Museo di San
Gennaro'', si mostra al Museo Fondazione Roma a Roma-Palazzo Sciarra, aperta
fino al 16 febbraio 2014. Un'esposizione, curata da Paolo Jorio, direttore del
"MAI PIU' AFFITTI IN
CONTANTI" Il Pd cambia la
manovra
Museo del Tesoro di San Gennaro, e Ciro Paolillo, esperto gemmologo e docente
presso l'Università La Sapienza di Roma, e fortemente voluta dal presidente della
Ingegnere ingordo: chiede altri
90 milioni a Silvio
Fondazione Roma EMMANUELE EMANUELE per ''rendere fruibile un patrimonio
altrimenti nascosto al pubblico'', che racconta una delle collezioni di arte orafa più
ricche e importanti al mondo, formatasi attraverso 700 anni di donazioni di papi,
imperatori, re, ma anche di ex voto popolari. “Per avere una grazia da San
Gennaro bisogna parlargli da uomo a uomo”. Così parlò Armandino Girasole, alias
Dudù ovvero Nino Manfredi, in quella commedia capolavoro di Dino Risi del 1966
che ha per titolo “Operazione San Gennaro”. La gente comune ha sempre pregato
e offerto ceri, suppliche e parole, invece re, nobili e principi in sette secoli hanno
L'avvertimento di Silvio sul
futuro: "Se mi arrestano in
Italia scoppierà la rivoluzione,
serve il voto"
Deliro di Zucconi: "Cav
incontra i forconi? A casa sua
tanta m..."
RASSEGNA WEB
liberoquotidiano.it
pensato bene d’ingraziarsi il miracoloso protettore, che oggi nel mondo conta 25
milioni di devoti, con doni straordinari, ovvero ori, gemme, opere d’arte di qualità
eccezionale. E San Gennaro, il martire decapitato a Pozzuoli nel IV secolo è finito
per diventare, un po’ per fede e tanto per regale convenienza, il santo più ricco
del mondo, depositario di un patrimonio superiore anche al tesoro della Corona
d’Inghilterra e a quello dello Zar di Russia. Questo almeno è quanto sentenziato
da un’ équipe di gemmologi e storici che ha studiato per circa tre anni opere e
singole pietre (oltre duemila fra diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri, perle)
certificando che si tratta del tesoro tra i più importanti al mondo per valore
artistico ed economico. Il percorso espositivo ruota attorno ai due più straordinari
capolavori del Tesoro: la Collana di San Gennaro, in oro, argento e pietre
Data Pubblicazione: 13/12/2013
L'economista di Renzi è un
altro comunista: vuole l'Imu
e..
De Benedetti spenna il Cav
Marina: 'Non siamo un
bancomat'
L'ultima chiamata di Brunetta:
"Alfano, sei carne da cannolo.
Torna con noi ora o mai più"
Così Alfano prepara la sfida a
Berlusconi, Renzi e Letta
preziose, realizzata da Michele Dato nel 1679 e la Mitra, in argento dorato, 3326
diamanti, 164 rubini, 198 smeraldi e 2 granati, creata da Matteo Treglia nel 1713,
di cui quest’anno si celebrano i 300 anni della realizzazione. La Mitra con le sue
3.964 gemme preziose fu commissionata da re Carlo II d'Angiò al maestro Matteo
Treglia esattamente tre secoli fa. Vede la luce nell’Antico Borgo Orefici, voluto dai
sovrani angioini, una vera fucina di talenti, fra cui l’autore il maestro orafo Matteo
Treglia. Il valore della mitra è enorme, sia per quanto concerne la materialità
dell’oggetto, sia per la forte simbologia di cui è intrisa. 3964 pietre preziose tra
cui diamanti, rubini e smeraldi ornano la Mitra, secondo una tradizione di
costruzione di oggetti ecclesiastici legata alla simbologia delle pietre: lo smeraldo
rappresentava l’unione della sacralità del Santo con l’emblema dell’eternità e del
potere, i rubini il sangue dei martiri e i diamanti il simbolo della fede inattaccabile.
Inoltre, le pietre raccontano un’altra affascinante vicenda. Si è scoperto, infatti,
che alcune provengono da antiche cave dell’America latina, come afferma Ciro
Paolillo: “Grazie alla dedizione del Treglia oggi ci troviamo di fronte a una delle
più belle collezioni di smeraldi degli antichi popoli sudamericani esistenti al mondo
e per tale motivo queste pietre acquistano un valore, non solo per la loro
preziosità ma anche per la loro storia” . In mostra vivono preziosamente poi il
maestoso San Michele Arcangelo che sguaina la spada,e l'esercito di santi in
argento che avrebbero dovuto ''coadiuvare'' l'aiuto di San Gennaro. Fino all'atto
notarile del 13 gennaio 1527 con cui l'intera città s'impegnava a costruire una
nuova cappella in onore del suo santo protettore che l'aveva salvata dalla peste,
dalla guerra e dal Vesuvio. La Collana di San Gennaro è uno dei gioielli più
preziosi esistenti al mondo e la sua storia si intreccia in mondo forte con il
percorso della costante devozione tributata al Santo dalla città e dai regnanti nel
corso dei secoli. Nel 1679 i Deputati decidono di utilizzare alcune gioie (tredici
grosse maglie in oro massiccio al quale sono appese croci tempestate di zaffiri e
smeraldi) per creare un magnifico ornamento per il busto, dando mandato a
Michele Dato, cui si affiancarono altri artigiani, per consentire la realizzazione di
un pezzo così impegnativo nell’arco di soli cinque mesi. Attualmente la collana
comprende anche altri gioielli di diversa fattura e datazione e di provenienze
illustri: una croce donata nel 1734 da Carlo di Borbone, una croce offerta dalla
regina Maria Amalia di Sassonia, una ciappa in tre pezzi con diamanti e smeraldi,
una croce di diamanti e zaffiri del 1775 donata da Maria Carolina d’Austria, una
spilla a forma di mezza luna del 1799 donata dalla Duchessa di Casacalenda, una
croce e una spilla in diamanti e crisoliti offerte da Vittorio Emanuele II di Savoia
ed altri oggetti ancora. Particolare curioso è che nel 1933 Maria Josè, moglie di
Umberto II di Savoia, si trovò a visitare la Cappella di San Gennaro in forma
privata e non avendo portato con sé nulla da donare, si sfilò l’anello che
indossava offrendolo al Santo. Questo dono trova ora posto sulla collana. Lo
stesso Napoleone, che ovunque depredò per portare a Parigi, quando approdò a
Napoli non solo non prelevò nulla, ma unico caso nella storia, ha addirittura
Libero TV curiosità
Libero shop
RASSEGNA WEB
liberoquotidiano.it
Data Pubblicazione: 13/12/2013
donato. Giuseppe Bonaparte, infatti, quando entrò a Napoli donò, su consiglio del
fratello, nel 1806 una croce di diamanti e smeraldi di rara bellezza che poi la
Deputazione volle inserire tra i gioielli donati dai sovrani che compongono il
collare di San Gennaro. Lo stesso cognato di Napoleone, Gioacchino Murat, seguì
il suggerimento dell’imperatore e volle donare nel 1808 un ostensorio in oro,
argento con pietre preziose. Tutti e due i capolavori sono infatti esposti nella
mostra di Roma. La venuta dei francesi a Napoli è testimoniata dall’unica
iconografia conosciuta: è un quadro del francese Hoffman, realizzato nel 1800 e
recuperato dalla Deputazione a Parigi, dove si distingue l’altare maggiore del
Duomo, sul quale sostano minacciose e armate le truppe francesi, comandate da
Championet e da Mc Donalds, che “pretendono” che San Gennaro compia il
miracolo della liquefazione davanti al popolo. Anche questo dipinto è in mostra,
come il quadro su San Gennaro, realizzato dal Solimena nel 1707, un autentico
capolavoro di cromie e più famoso al mondo perché da quell’anno tutte le
immaginette del santo patrono di Napoli sono riprese da questo quadro. E per
finire visibilmente ammirevoli sono
il Calice in oro, rubini, smeraldi, brillanti
dell’orafo di corte Michele Lofrano, commissionato da Ferdinando di Borbone e
realizzato nel 1761; l’Ostensorio in argento e rubini (1808) donato come atto di
devozione al santo patrono da Gioacchino Murat; la Pisside gemmata in oro,
rubini, zaffiri, smeraldi e brillanti offerta da Re Ferdinando II nel 1831;
l’Ostensorio in oro, pietre preziose, perline, smalti (1837) dato da Maria Teresa
d’Austria in occasione delle sue nozze con Ferdinando II; il Calice in oro zecchino
(1849), donato da Papa Pio IX nel 1849 per ringraziare i napoletani per essere
stato ospitato in asilo a causa dei moti mazziniani di Roma; la Croce episcopale in
oro, smeraldi e brillanti, donata da Re Umberto I e Margherita di Savoia il 23
novembre 1878 nella prima visita a Napoli dopo la loro assunzione al trono; e
ancora, la Pisside in oro, corallo e malachite (1931), realizzata dalla famiglia
Ascione di Torre del Greco e donata da Umberto di Savoia il 5 novembre 1931
quando si trasferì con la moglie José a Napoli. Eccola la storia di una città e di un
santo, San Gennaro, che a Napoli ha fatto lasciare un tesoro unico al mondo, il
leggendario tesoro di San Gennaro.
di Carlo Franza
GENTILE LETTORE,
per commentare è necessario effettuare il login.
Se non possiedi un account, effettua la registrazione cliccando su "Registrati
subito".
username
password
ENTRA
PASSWORD DIMENTICATA? | REGISTRATI SUBITO
BLOG
POLITICA
ECONOMIA
ITALIA
PERSONAGGI
LAVORO
ESTERI
SONDAGGI