MCC Diocesi di Tivoli - Cursillos di Cristianità Diocesi di Tivoli

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Generato il: 15 March, 2017, 20:21
L'Italia cristiana che i media disprezzano
Inviato da Nino - 19/05/2006 15:13
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Questo è un articolo di Socci che gira su vari blog di impronta cattolica; in realtà è composto da tre
testimonianze, per non rendere lunghissimo il post io ho scelto la più significativa, quella che mi ha più
profondamente colpito.
Socci scrive:
“E ora tutti addosso a Moggi (fino a ieri ammirato e intoccabile). Sembra la metafora della sempiterna
Italia alle vongole e darà la stura alle solite lamentazioni “calviniste” sulla nazione decaduta e levantina.
Non entro nel merito. Vorrei solo testimoniare che l’Italia non è tutta e solo questa. Non è neanche
quella che affolla gli stadi del cosiddetto “calcio pulito”, che ha trasformato il calcio in una religione, in un
fanatismo di massa, che produce ore e ore di televisione, che scatena istinti tribali e violenze, che
trasforma dei ragazzotti a volte incapaci perfino di parlare italiano in divi miliardari, osannati e strapagati.
Come non lo è l’Italia del Grande Fratello e dell’Isola dei famosi. Mentre leggo sui giornali le notizie su
questo ennesimo “scandalo”, prendo a caso tre delle mail che mi arrivano. Ripeto: sono solo tre prese a
caso, ce ne sarebbero molte altre, squarci di luce sull’Italia vera.
……..L’ultima lettera che ho scelto arriva da Mario, che fa parte del Cammino Neocatecumenale:
"A Marina, mia moglie, era stato diagnosticato un tumore al seno un anno e mezzo dopo la nascita
di Annalisa, la nostra figlia più piccola. Subito era stata operata una mastectomia totale. Lì è iniziato il
nostro percorso nella malattia e anche un tempo nuovo nel nostro cammino spirituale. Quando la Croce
si fa concretamente presente nella tua vita, la Fede comincia ad essere provata e nello stesso tempo si
fa unico sostegno se si entra nell'accettazione, nell'Amen, nella preghiera di Gesù al Getsemani.
Abbiamo avuto alti e bassi, attese, gioie e poi delusioni per gli andamenti delle cure... poi ancora attese,
ancora speranze, ancora delusioni, ancora paure, ancora fede.
Ho visto mia moglie compiere un percorso di conversione, perché né lei né, tanto meno, io, siamo
persone "super" o "cristiani adulti nella fede". Così l'ho vista passare in cinque
anni di combattimento, dalla ribellione, dall'angoscia, dalla non accettazione a quell'Amen di cui
scrivevo. L'ultimo abbandono alla volontà del Padre è stato affidarmi i figli, per i quali sino a pochi giorni
dalla sua chiamata al Cielo, scriveva appunti su un blocchetto, perché non riusciva più a tenere le cose
a mente, quelle mille cose che ogni Madre sa che sono da fare e di cui ha premura. Ciò che di Lei più mi
manca, ciò che subito di Lei mi affascinò dal primo momento, è il suo sorriso. Un sorriso che le
illuminava il volto e ti illuminava il cuore. Un sorriso, che solo per brevi periodi le è mancato, quelli più
duri, della "notte oscura", ma che è tornato, infine, per rimanere sino all'ultimo istante.
La mia forza? Che Dio è Padre, un padre che ci ama, spesso in modo misterioso, come in modo
misterioso ha amato Suo Figlio, sino a chiederGli da dare la Sua vita per noi. Quel Dio che ha tratto la
mia vita dalla morte (parlo di esperienza concreta) che mi aveva fatto questo stupendo dono di una
Donna che per quindici anni è stata carne della mia carne, compagna, amante, sorella, amica, mio
riposo, mio aiuto, mia difesa... tutti attributi che a Dio solo si dovrebbero riconoscere, ma che Lui,
conoscendo la nostra debolezza, ci dona per mostrarsi Egli stesso a noi, in un uomo o in una donna, in
nostra moglie o in nostro marito. Anche umanamente parlando, è stato per me un vero privilegio poter
stare vicino a mia moglie sino al momento del suo ultimo respiro…. Sai la malattia è veramente un
insulto. Mia moglie era una bellissima ragazza, ma negli ultimi tempi la malattia non aveva lasciato nulla
della bellezza di un tempo (se non quel sorriso di cui già ho scritto). Offesa pure nella sua femminilità
dall'operazione di mastectomia, ma così bella! L'Amore ti dà di vedere che ciò che ami è ancora tutto lì,
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racchiuso in un corpo che si è fatto solo contenitore della bellezza di un'anima... tale era il Corpo del
Cristo sulla Croce. Così con gli occhi pur velati dal pianto ho visto non solo la mia Amata in quel corpo,
ma lo stesso Cristo Sofferente, così vicino a me e così bisognoso del mio misero aiuto. Tutto il resto
passa, anche nella storia di un uomo e di una donna, ma quello che resta è la Carità. Il nostro non è
stato un matrimonio da "famiglia del mulino bianco", ci sono stati momenti molto difficili come
coppia anni addietro. Notti in cui, come nel più classico dei cliché, sono andato a dormire sul divano,
periodi in cui ho fatto molto soffrire mia moglie. Quello che sempre ci ha riportato a riprendere il
cammino, penso sia stata la convinzione profonda che Dio ci aveva scelto e che non poteva esserci
uomo o donna, marito o moglie migliori l'uno per l'altra.
Quante volte mia moglie mi ha perdonato! …E i miei figli, Chiara, Francesco e Annalisa. Loro hanno
vissuto in tutto con noi questa prova. Sono stati in questi anni sempre molto "adulti" e molto
affettuosi, ma anche per loro è giunta "l'ora", di entrare nel mistero della morte. Alla vigilia
della morte della loro Madre li ho riuniti in salotto e ho ricordato loro, da dove veniamo e dove andiamo,
ho parlato loro dell'Amore di Dio che li ha chiamati alla vita (tutte cose che ovviamente già ben
sapevano) e ho concluso dicendo che ero convinto che con quella malattia, Gesù stesse chiamando la
Mamma... Compresa la realtà, hanno molto pianto e mi sono saltati al collo. Dio mi ha dato una grande
Fortezza e uno spirito saldo, per rincuorarli senza piangere io stesso. Qualcuno ha detto che il funerale
è stato bello come un matrimonio... (le letture erano in effetti quelle del nostro matrimonio). Un sacerdote
ha detto che "sette funerali come quello nella sua parrocchia, procurerebbero più conversioni che
tutte le conferenze che potrebbe far fare in un anno". Io non lo so, so che ho visto tante lacrime,
una chiesa piena all'inverosimile, ma si gustava il "sapore" della Buona Notizia - la Morte è
stata vinta, Gesù Cristo ha spezzato le catene della Morte, le ha strappato il suo pungiglione. Ho visto
mio figlio Francesco (12 anni), andare all'ambone a leggere, con voce ferma, una preghiera che aveva
scritto assieme alla sorella, senza che io sapessi nulla. Nella loro preghiera, ringraziavano Dio per il
dono della loro Madre e già chiedevano a Lei l'aiuto”.
L’Italia che non si vede in tv e sui giornali è questa. Grande e umile, eroica e mite, fatta di padri, madri,
figli, di laboriosità e generosità. Di fede. Disprezzata dai media”
Testimonianza molto toccante, ma di grande conforto, per colmare il baratro tra il cielo e la terra
abbiamo bisogno di Dio. Parliamo con Lui di ciò che ci sembra ingiusto, di ciò che non capiamo, non
avremo risposte, ma sicuramente ritroveremo la pace, troveremo un Dio che si mette al nostro fianco e
non ci lascia soli.
Un abbraccio a tutti coloro che leggono [smilie=flowers2.gif] [smilie=kissing.gif]
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Re: L'Italia cristiana che i media disprezzano
Inviato da Millo - 23/05/2006 15:55
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Non ho parole .... [smilie=4223.gif]
Grazie Nino ...
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