L`etimo VITULANO è di significato incerto e ciò ha consentito agli

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L`etimo VITULANO è di significato incerto e ciò ha consentito agli
Storia
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Sabato 06 Dicembre 2008 06:47 - Ultimo aggiornamento Lunedì 22 Dicembre 2008 06:23
L’etimo VITULANO è di significato incerto e ciò ha consentito agli storici, che si sono occupati
dell’argomento, di avanzare molte ipotesi, alcune fantasiose altre più realistiche, sull’origine di
questa parola. Due sono, comunque, le situazioni storicamente sicure. Il luogo dovrebbe essere
stato abitato sin da tempi molto antichi; di ciò fanno fede i molti reperti preistorici rinvenuti sulla
piana di Camposauro, nonché tutta una serie di iscrizioni sepolcrali, catalogate dal Mommsen,
nella
"Inscriptiones regni napolitani latinae" (nn. 1586, 1640, 1649, 1707, 1887). L’altro
dato sicuro è rappresentato, come riporta il Meomartini ne’ «I comuni della provincia di
Benevento», dal diploma di Radelgario, principe di Benevento, dell’anno 852, dove compare il
nome Biturano per indicare il paese.Confina con i Comuni di Cautano, Castelpoto, Foglianise,
Torrecuso, Sant'Agata dei Goti, Frasso Telesino e Solopaca. Durante il periodo normanno era
un semplice casale e come tale è indicato nel cartario di S. Maria in Gruttis. Durante la guerra
tra Alfonso di Aragona e Renato d’Angiò fu una delle basi di operazione del re aragonese. Nel
1496 fu, per breve tempo, occupata dalle truppe francesi di Carlo VIII°. Nel corso del XV°
secolo, in seguito alla decadenza della baronia di Tocco, assunse sempre maggiore importanza
sino a diventare sede di due Comuni o Università, riuniti nel cosiddetto Stato di Vitulano.
All’epoca del reggente Tapìa, le due Università di "S. Maria Maggiore" e
"Santa Croce", comprendevano, rispettivamente, i casali di: Piazza dei Franchi,
Vincenzi o Vigenti, Fontana, Tammari, S. Pietro, Li Fuschi, Li Rosi, l’Arco dei Rosi, Li Cauci, Li
Mercuri, Pietremili e Li Iadonisi; la seconda i c
asali di: Capovitulano, Mattaleoni, Vennerici, Taborni, Palmieri, Mantelli, Bracanelli e S. Croce.
Già nel corso del XVI° secolo, Vitulano era diventato il Comune più popoloso della Valle; nel
1532, contava non meno di 311 famiglie, che diventarono 541 alla fine del secolo. Il 6 giugno
1832, le due Università furono accorpate prendendo il nome di Comune di Vitulano. Dopo
l’unificazione d’Italia, nel 1861, venne staccato dalla provincia del Principato Ultra e aggregato
alla nuova provincia di Benevento. Alcuni dei casali (S. Pietro, Fuschi, Vennerici, Capovitulano)
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conservano ancora un assetto tipicamente medioevale, con la cortina abitativa a ridosso di un
asse viario molto angusto. A causa della notevole pendenza del territorio, i nuclei abitativi sono
collegati, tra loro, da una serie di rampe o scalinate molto ripide. Gli edifici di maggior valore
artistico risalgono al ‘700 in quanto quelli di epoca precedente, furono distrutti dai vari terremoti
che hanno colpito le nostre zone; comunque, non tutto il preesistente è andato perduto perché
è possibile individuare abbastanza facilmente i
resti del periodo più antico che fanno da sostrato alle abitazioni del periodo successivo. Sono
nati a Vitulano i giuristi Gennaro e Biagio Cusano, Marcello Cusano, nipote dei precedenti, che
fu docente di Diritto Canonico nelle Università di Torino e Vienna e nel 1754, Viceré di Sicilia e
arcivescovo di Otranto e Palermo; Giambattista Rivellini, arcivescovo di Brindisi; il cardinale
Mazzella Segretario di Stato con Leone XIII°.
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