Intervista PDF - Consigliera di Parità
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Intervista PDF - Consigliera di Parità
Casa di Carità Arti e Mestieri Alessia Bondone (referente regionale) e Candida Virano (Referente del Centro di Torino) Alessia Bondone Responsabile Pari opportunità di Casa di Carità Arti e Mestieri come si è sviluppata l’esperienza della referente di Parità nell’Ente di formazione e come è cresciuto il tuo percorso personale. (Bondone) All’interno della Casa di Carità Arti e Mestieri, l’impostazione di una strategia di gestione delle politiche di parità ha coinciso con il precedente periodo di programmazione del Fondo Sociale Europeo 2000-2006, in cui si è iniziato a chiedere espressamente la presenza, nelle Agenzie formative, di Referenti esperte di pari opportunità, oltre all’inserimento della tematica nei vari percorsi formativi. La scelta di Casa di Carità è stata di formare e far crescere compente specifiche all’interno dell’Ente, e non di affidarsi esclusivamente a consulenze esterne. Inoltre, si è scelto di non concentrare queste competenze in un’unica persona ma, nell’ottica del mainstreaming, di costituire un Team di Ente, responsabile della gestione di tutte le attività connesse alle pari opportunità. In quanto Responsabile di Ente, sono quindi affiancata da un team composto da altre 4 persone: una Promotrice interna, una persona esperta esterna ed una persona referente per le pari opportunità non legate esclusivamente al genere. Da sempre, infatti, la Casa di Carità intende le pari opportunità come diritto alla differenza in senso ampio, pur senza trascurare la dimensione di genere, precorrendo gli indirizzi di questo Anno Europeo 2007. Su questa linea sono state valorizzate le esperienze pregresse nell’ambito della formazione di giovani a rischio di disagio sociale e di cittadini/e stranieri, per capire come la dimensione di genere potesse essere trasversale. La creazione del Team di Ente, e di conseguenza di team specifici per ogni Centro (con una Referente locale di pari opportunità per ogni sede operativa), ha rafforzato il ruolo della Responsabile di Ente e ne ha permesso il riconoscimento formale. Dall’anno formativo 2003-2004 la gestione delle pari opportunità è stata inclusa tra i Servizi di Staff dell’Ente. Per informazioni - Ufficio della Consigliera di Parità c/o Provincia di Torino Via Maria Vittoria 12 - 10123 Torino Tel. 011/8612771 - fax 011/8612889 [email protected] Oggi nel mio incarico annuale c’è l’indicazione del monte ore dedicato alla gestione delle politiche di parità e alla fine dell’anno devo dimostrare di aver raggiunto gli obiettivi prefissati circa queste tematiche. Come si integra il punto di vista di genere nel vostro ente, quali percorsi sono stati sperimentati nella didattica. Nell’ambito dei percorsi formativi, la diffusione delle tematiche di pari opportunità è stata condotta attraverso l’inserimento di moduli specifici (di 10 ore) denominati “Pari opportunità – tecniche di animazione”; inoltre sono state previste modalità trasversali per la sensibilizzazione ai temi. I moduli sono stati articolati in modo differenziato a seconda del target di allievi in formazione: sono stati così previsti moduli specifici di pari opportunità per i primi livelli, per i corsi post diploma e post laurea, per gli extracomunitari, per le donne straniere. Oltre al Team di Ente, ogni Centro ha un Team di Centro, composto dalla Referente di centro, dai/dalle docenti di pari opportunità e dal Referente che si occupa dell’inserimento in stage degli allievi/e, con un ruolo di interfaccia con le aziende. Il ruolo specifico delle Referenti di centro è di portare avanti sul campo, nel loro specifico territorio, il lavoro di sensibilizzazione del personale e degli utenti. Ciò si concretizza in esperienze locali anche molto interessanti e significative: ad esempio presso il nostro centro di Giaveno è stato realizzato un DVD sulle tematiche di parità. Gli allievi e le allieve della classe hanno preparato lo storyboard e la sceneggiatura, e poi hanno recitato le scene previste. Si è trattato di una vera esperienza di integrazione della tematica nel percorso formativo: infatti la realizzazione del DVD non ha interessato solo l’unità formativa specifica “Pari opportunità”, ma ha richiesto la predisposizione di un’Unità di Apprendimento, che ha coinvolto diverse discipline (ad esempio, comunicazione, educazione alla cittadinanza, informatica). In questo modo, si è perseguito anche l’obiettivo del coinvolgimento e della sensibilizzazione degli altri/e docenti. www.consiglieraparitatorino.it www.provincia.torino.it E’ possibile tracciare un bilancio che raccolga risultati e vantaggi del cambiamento di cui le referenti di parità sono state portatrici? Al momento posso dirmi soddisfatta del lavoro svolto, perché le pari opportunità sono ormai una tematica diffusa, conosciuta e sempre più condivisa all’interno dell’Ente. È caduto lo stereotipo delle pari opportunità come mera “difesa delle donne”, all’inizio era ancora diffuso in alcuni centri molto connotati al maschile (sia come personale, sia come tipologia di corsi e di allievi). La condivisione della tematica per noi era (e continua ad essere) un obiettivo fondamentale: in un Ente come la Casa di Carità, che da sempre pone al centro del proprio operare la persona in formazione, e il cui personale ama considerarsi una “comunità educante”, tutti e tutte devono concorrere all’educazione degli allievi/e, anche rispondendo a richieste di chiarimento su queste tematiche. Anche a livello formativo la domanda specifica sta diventando trasversale: può arrivare dal ragazzo in officina che la pone all’istruttore del momento, che è un tecnico ma che a sua volta è decisamente più preparato di un tempo sui temi relativi alla parità. Per perseguire questo obiettivo abbiamo concentrato i nostri sforzi sulle iniziative di aggiornamento e sensibilizzazione: abbiamo organizzato molti corsi per le Referenti di centro, che hanno ormai un livello di competenza molto alta, e interventi di sensibilizzazione più brevi all’interno dei diversi Centri rivolti al personale docente e non docente. Inoltre sul portale interno dell’Ente abbiamo attivato un’area di lavoro dedicata alla rete delle Referenti di Centro, con la quale realizziamo da anni un vero e proprio cooperative learning. Attraverso l’area abbiamo costruito materiali didattici, diffuso e confrontato metodologie per la didattica nei confronti di differenti target, condiviso buone prassi e affrontato le difficoltà in modo coordinato e condiviso. Quale differenza puoi segnalare per i/le ragazzi/e che hanno trattato le P.O nei percorsi formativi. Chi si occupa di formazione è destinato a cogliere i frutti del suo lavoro un po’ più in là nel tempo, in particolare se parliamo di formazione a ragazzi/e che non hanno ancora esperienze lavorative. Noi crediamo fermamente nell’importanza educativa e formativa della tematica pari opportunità, proprio perché dobbiamo preparare queste persone per il mondo del lavoro e per la vita, e i percorsi formativi rappresentano in molti casi una delle poche o ultime occasioni che le/i ragazze/i hanno per confrontarsi su questi temi, per avere informazioni ad esempio sulle figure istituzionali, quale la Consigliera di Parità, per riflettere su aspetti che impatteranno sulle loro vite, ad esempio la tematica della conciliazione vita-lavoro e della condivisione dei carichi familiari. Per informazioni - Ufficio della Consigliera di Parità c/o Provincia di Torino Via Maria Vittoria 12 - 10123 Torino Tel. 011/8612771 - fax 011/8612889 [email protected] Nei corsi rivolti agli adulti, ci è successo di fare proprio la differenza, perché hanno avuto modo di rielaborare la loro esperienza precedente e, in alcuni casi, di rivolgersi alle Consigliere di Parità per ottenere il riconoscimento dei propri diritti. L’azione informativa e formativa sui diritti e le pari opportunità è importante anche a scopo preventivo: ad esempio, l’invito di un esperto che si occupa della formazione all’interno delle carceri, da parte di una Referente di centro, ha avuto un importante effetto sui ragazzi giovani, nell’area del disagio sociale, border line. Quanto vi siete sentite supportate nella crescita di questo ruolo. Molto direi. A livello territoriale, ho trovato notevole supporto, in quanto ci sono state e ci sono attualmente molte occasioni di formazione, informazione, di incontro, e anche di fare rete. All’interno dell’Ente ci sono stati stato un supporto e un coinvolgimento dovuti alla condivisione degli obiettivi già iscritti nella mission dell’ente. Molto ha contato, inoltre, l’entusiasmo di chi si è trovato/a a lavorare nella nostra rete interna come Referente: è stato fondamentale per trasmettere a tutto il personale e agli allievi e allieve il messaggio che è un qualcosa che sentiamo a livello valoriale. L’aspetto sul quale dobbiamo ancora migliorare è l’introduzione formalizzata (e non solo episodica o informale) di misure specifiche di conciliazione e flessibilità, dal momento che la sensibilità c’è ed è condivisa. Parlando di Rete delle referenti di parità su cosa è importante attivare risorse ed energie? Non dobbiamo tornare indietro, sicuramente. È un po’ il discorso delle azioni positive: con la precedente programmazione l’attenzione alle pari opportunità è diventata “obbligatoria”, ci siamo attrezzate, ci siamo, ma non dobbiamo cedere. La rete ha in questo momento l’importanza strategica di far circolare informazioni aggiornate, puntuali, di intravedere strategie di comportamento e azioni in vista di questo passaggio al nuovo periodo di programmazione, di costituire legami formali nel momento in cui si ha un’idea ma anche la difficoltà a realizzarla da soli. La rete ha un ruolo di rinforzo, perché è capitato a tutte di essere un po’ abbattute per problemi interni o esterni, ma insieme ci facciamo forza perché abbiamo il medesimo obiettivo. Credo anche che sia necessario insistere sul riconoscimento del ruolo delle Referenti di parità: recentemente abbiamo organizzato, come altre Agenzie formative, un percorso per Esperta di parità in ambito educativo-formativo, con lo scopo di certificare e riconoscere le competenze di queste figure. Inoltre, pur perseguendo l’obiettivo della trasversalità della tematica pari opportunità, ritengo che al momento sarebbe ancora prematura www.consiglieraparitatorino.it www.provincia.torino.it l’eliminazione del modulo specifico di Pari Opportunità nei corsi, anche perché ci accorgiamo che moltissime persone ancora non conoscono leggi, diritti e figure istituzionali, quale la Consigliera di parità. Per questo è indispensabile mettere in campo azioni puntuali e specifiche, non solo con i giovani ma anche con gli adulti. Su questi due aspetti in particolare, il riconoscimento del ruolo delle Referenti e l’integrazione della tematica pari opportunità nei corsi, si sta confrontando la Commissione regionale Pari Opportunità nella formazione e nel lavoro, che è da poco stata costituita come tavolo tecnico di supporto alla Commissione Standard formativi. L’obiettivo di questa neo-insediata Commissione, della quale faccio parte in rappresentanza della Casa di Carità Arti e Mestieri, è principalmente quello di avanzare proposte ai vari referenti istituzionali affinché in ogni direttiva o bando sia presa integrata in maniera opportuna, in base alla nostra esperienza, la tematica della parità. Ci auguriamo che i nostri suggerimenti vengano presi in considerazione. Il rapporto con le aziende, come avviene e come potrebbe crescere. Sicuramente il ruolo delle Agenzie formative è fondamentale per portare nelle aziende l’attenzione alle tematiche di parità. Proprio in quest’ottica abbiamo inserito i Referenti per l’inserimento in stage all’interno del Team di Centro per le Pari opportunità, perché nel mercato del lavoro molto sta cambiando. Rispetto a 5-6 anni fa le aziende sono più aperte all’inserimento di donne, anche in ruoli che prima erano considerati tipicamente maschili. Ad esempio i corsi di Cad, anche ad indirizzo meccanico, oggi sono frequentati sia da maschi che da femmine, perché la creatività femminile è un valore riconosciuto e apprezzato dalle aziende, ad esempio per figure professionali che si occupano di interior design. Abbiamo visto anche aumentare la richiesta di ragazze addette alle macchine utensili, sia adulte che giovani straniere, perché le aziende preferiscono le ragazze per i lavori di precisione. Anche grazie alle campagne di sensibilizzazione delle istituzioni le aziende hanno iniziato a percepire che alcuni valori e caratteristiche femminili costituiscono un valore aggiunto. L’importanza del vostro ruolo nell’ambito dell’orientamento: gli stereotipi nella scelta formativa possono essere superati? Anche in questo caso il nostro ruolo, in quanto Ente di orientamento e formazione professionale, è centrale. Per questo occorre approcciare le azioni e i percorsi di orientamento con consapevolezza della dimensione di genere. Vediamo ancora molto spesso genitori che scoraggiano le ragazze ad intraprendere percorsi non tipicamente femminili. Per informazioni - Ufficio della Consigliera di Parità c/o Provincia di Torino Via Maria Vittoria 12 - 10123 Torino Tel. 011/8612771 - fax 011/8612889 [email protected] Proprio tenendo conto di questa problematica, abbiamo partecipato come partner ad un progetto transnazionale finanziato dalla Comunità Europea, volto a smontare gli stereotipi di genere che influenzano pesantemente la scelta dei percorsi formativi e, di conseguenza, la scelta della professione (contribuendo a mantenere la segregazione orizzontale). Il risultato finale del progetto è stata la realizzazione di un kit di strumenti specifici per l’orientamento, declinati con attenzione alla dimensione di genere, che comprende giochi di ruolo utili per rovesciare gli stereotipi sessisti. Nel corso di un workshop abbiamo presentato e sperimentato, insieme ad altre Agenzie formative, questo kit di strumenti. Candida Virano Promotrice interna e Referente del Centro di Torino, dal punto di vista didattico quali tappe hanno segnato il vostro percorso. Le iniziative si sono evolute in positivo, anche perché inizialmente non è stato facile: sembrava che non ci fosse bisogno di parlare di pari opportunità, in quanto considerato un obiettivo ormai raggiunto o un discorso solo dedicato alle donne. Abbiamo iniziato a coinvolgere docenti di altre discipline e a introdurre le tematiche nei percorsi in modo trasversale, invitando i docenti a farne oggetto di discussione. Ad esempio in un corso di lingua per extracomunitari con difficoltà di comprensione, la lettura di un testo sulle pari opportunità è stato il pretesto per far riflettere sull’argomento. Nelle classi composte da ragazzi di differenti nazionalità, il confronto è stato impostato sulla comprensione che la differenza è valore aggiunto per noi e per loro, con risultati interessanti per i ragazzi italiani che hanno superato lo scoglio del disinteresse nei confronti dello straniero, considerato come persona con difficoltà, permettendo aperture per argomenti e valori con i quali veniamo in contatto tutti i giorni. Dopo i primi due anni la trattazione dell’argomento pari opportunità è diventata una richiesta esplicita degli allievi, quasi una curiosità. Inoltre l’utilizzo di Internet ha favorito molto la possibilità di approfondimento e, soprattutto, la sensibilizzazione dei docenti. Nei primi anni le docenti di pari opportunità erano tutte donne; adesso possiamo vantare molti uomini che si sono aggiornati e trattano anche questi argomenti. La loro presenza è importantissima perché sentire parlare di pari opportunità dagli uomini, in alcuni casi, toglie quella pellicola di eccessiva “femminilità” al discorso e ne facilita la divulgazione, soprattutto nei confronti di classi composte esclusivamente da uomini adulti lavoratori. Quest’anno nel centro di Torino abbiamo 5 nuovi docenti che si sono buttati in quest’avventura fidandosi dell’esperienza condotta e che stanno sviluppando in maniera autonoma i materiali. www.consiglieraparitatorino.it www.provincia.torino.it Abbiamo supportato molto i docenti nell’affrontare le tematiche, mettendoli a conoscenza della presenza delle Referenti di Centro e di Ente e delle attività in corso. Questo ha avuto effetti positivi sull’utenza, perché l’insegnamento delle pari opportunità è stato percepito come un impegno importante e strutturato, non lasciato al caso, all’improvvisazione. È stata fondamentale, inoltre, la sensibilità dei Direttori di Centro che, di anno in anno, hanno compreso l’impegno delle Referenti, offrendo maggior disponibilità per organizzare incontri a tema. Questo favorisce la promozione e la valorizzazione della Referente di centro che è diventata anche per il personale un punto di riferimento cui raccontare situazioni di disagio o chiedere consiglio sui servizi a cui rivolgersi. Aspettative rispetto alla rete di referenti, cosa vorresti? Che si continui a parlare di pari opportunità, perché non è ancora arrivato il momento in cui non è più necessario farlo. Credo sia importante condividere progetti tra Referenti di più Enti e esperienze comuni in Enti che hanno ottiche differenti. Vorrei che le Referenti fossero prese in considerazione come coloro che applicano metodologie didattiche, ma non solo. Vorrei che questo ruolo fosse anche trasversale perché l’esigenza c’è, è forte anche per il riconoscimento del nostro lavoro. Per informazioni - Ufficio della Consigliera di Parità c/o Provincia di Torino Via Maria Vittoria 12 - 10123 Torino Tel. 011/8612771 - fax 011/8612889 [email protected] www.consiglieraparitatorino.it www.provincia.torino.it