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mostra itinerante di illustrazione libere e sovrane Le ventuno donne che hanno fatto la Costituzione «Le lapidi sono importanti, i monumenti sono importanti, ma il più grande monumento, il maggiore, il più straordinario che si è costruito in Italia alla libertà, alla giustizia, alla Resistenza, all'antifascismo, al pacifismo, è la nostra Costituzione.» «Si è realizzato il mio sogno, la Costituzione entra in vigore... è anche la Costituzione delle donne. Dopo tanti anni di sofferenze e di lotte, da oggi uomini e donne hanno gli stessi diritti. Capisci! Una cosa che fino a qualche anno fa non si poteva immaginare! Spero anch'io di avere una bambina e con queste leggi sono sicura che vivrà in un mondo migliore! Inoltre, ascolta, la donna lavoratrice ha gli stessi diritti dell'uomo! Niente più differenze... sarà proprio così? Io vigilerò... Mi piacciono questi cambiamenti, io vi ho contribuito insieme alle altre donne della Costituente.» Teresa Mattei Angiola Minella (1 gennaio 1948) Il 2016 è il 70° anniversario del voto alle donne in Italia. Nel 1946, per la prima volta nella storia del Paese, le donne votarono e furono elette, parteciparono alle elezioni amministrative, al referendum istituzionale per scegliere tra Monarchia e Repubblica, e presero parte all'Assemblea Costituente che aveva il compito di redarre la Costituzione della nuova Repubblica. Nell'Assemblea Costituente, tra le 556 persone elette, ci furono 21 donne che parteciparono ai lavori e alle discussioni per la scrittura dei principi fondamentali della nostra democrazia. Il desiderio di riscoprire queste donne e il loro contributo nella stesura della Carta Costituzionale ci ha portate a realizzare questa mostra, composta da ventuno tavole illustrate realizzate appositamente da Michela Nanut e frutto di un lavoro di gruppo a cui hanno partecipato Micol Cossali, Giulia Mirandola, Novella Volani, Mara Rossi. Progetto a cura di Se Non Ora Quando Trentino, A.N.P.I. Rovereto-Vallagarina, Casa delle donne Rovereto nell'ambito del progetto "I tanti volti delle donne" promosso da Comunità della Vallagarina con il sostegno di Provincia Autonoma di Trento. informazioni e contatti: email [email protected] | telefono 333 2667379 LA COSTITUZIONE La Costituzione sancisce alcuni principi fondamentali in tema di parità dei diritti tra donna e uomo. Il principio generale di eguaglianza davanti alla legge Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. L'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi Art. 29 La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare. La protezione della maternità Art. 31 La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo. La parità nel lavoro Art. 37 La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione. La parità nella partecipazione politica Art. 48 Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. […] Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. La parità nell'accesso alle cariche pubbliche Art. 51 Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.