Newsletter del 10 marzo - Partito Socialista di Modena e Provincia

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Newsletter del 10 marzo - Partito Socialista di Modena e Provincia
Partito Socialista di Modena e Provincia
Newsletter del 10 marzo
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mercoledì 12 marzo 2008
NEWSLETTER DEL 10 MARZO 2008
Elezioni, liste socialiste in tutta Italia
Con Boselli, capilista tutti i principali esponenti del Ps
Il Partito Socialista, che si presenta alle elezioni schierando Enrico Boselli come candidato premier, ha presentato in
tutt'Italia le liste per la Camera e il Senato.
I capolista per la Camera dei Deputati sono: Enrico Boselli (Emilia Romagna, Piemonte 1 e Campania 1); Gavino Angius
(Lazio 1, Liguria, Molise e Campania 2); Bobo Craxi (Lombardia 1; Lombardia 3); Valdo Spini (Trentino e Friuli); Ugo
Intini (Piemonte 2, Veneto 1, Veneto 2); Riccardo Nencini (Toscana); Gianfranco Schietroma (Lazio 2); Giacomo Mancini
(Calabria); Mauro Del Bue (Abruzzo); Lanfranco Turci (Lombardia 2); Villetti (Puglia e Marche); Gianni De Michelis
(Sicilia); Peppino Balìa (Sardegna); Donato Salvatore (Basilicata).
Per il Senato si segnala come capolista in Calabria, l'ex segretario generale della Uil, Pietro Larizza.
Doppia vittoria socialista in Spagna e in Francia
Boselli: congratulazioni a Zapatero. Perseguiamo stessi obiettivi
"Caro Louis, desidero esprimerti le più vive congratulazioni dei socialisti italiani e mie personali per la straordinaria
vittoria socialista. L'opera di modernizzazione civile, economica e sociale che hai portato avanti in questi anni potrà
ulteriormente svilupparsi". Lo afferma il candidato premier Enrico Boselli, in un messaggio inviato al primo ministro
spagnolo Zapatero.
"Il successo in Spagna, come in Europa - prosegue Boselli - conferma che il socialismo europeo continua a svolgere il
suo ruolo fondamentale per assicurare giustizia sociale e libertà, laicità e diritti civili, sicurezza e pace. Hai mostrato un
grande coraggio con l'introduzione del matrimonio per i gay, respingendo ogni sorta d'intimidazione da parte dei
fondamentalisti e dei conservatori spagnoli. L'assoluto rispetto per la fede religiosa, come per qualsiasi concezione
filosofica può essere assicurato solo da uno Stato laico".
"Il socialismo dei cittadini - conclude il leader socialista - è divenuto per noi socialisti italiani un riferimento essenziale al
quale stiamo ispirando la nostra campagna elettorale in vista del voto del 13 aprile per rinnovo del Parlamento. I socialisti
spagnoli e i socialisti italiani, accomunati dall'appartenenza al Pse e all'Internazionale socialista e da antichi e profondi
legami di amicizia, perseguono gli stessi obiettivi. Con questi sentimenti di solidarietà politica, rinnovo a te e ai socialisti
spagnoli felicitazioni ed auguri dei socialisti italiani e miei personali".
Angius: truffaldino non definire Zapatero socialista
"E' ridicola e meschina la corsa all'accaparramento della vittoria di Zapatero in Spagna. In Spagna ha vinto Zapatero
perché è socialista". Lo afferma il vicepresidente Gavino Angius. "Zapatero non ha rinunciato e non si vergogna continua Angius - della storia del suo partito che infatti si chiama Socialista ed Operaio. In questi anni di governo ha
portato la Spagna ad incredibili livelli di crescita economica, sociale e civile, senza mai tradire i principi e i valori in cui
crede. E' un leader che ha il coraggio di scegliere sui diritti civili, anche scontrandosi con i vescovi spagnoli, e sui diritti di
tutte le persone, e sulle politiche sociali affrontando l'ostilità della Confindustria spagnola. E' quindi penoso assistere
all'uso di molti aggettivi per qualificare Zapatero senza mai chiamarlo socialista, compito nel quale ho visto si stanno
esercitando da questa mattina gli acrobati del Pd, Fassino e Veltroni, con l'aggiunta di Bertinotti che invece ha deciso di
cancellare il Partito Socialista in Italia. Perché non hanno l'onestà - prosegue Angius - di riconoscere che quel vento
nuovo che soffia in Europa è l'effetto delle culture e del pensiero politico più innovativo che è quello socialista? C'è infine
da sottolineare l'assordante silenzio dei dirigenti del PD, provenienti dalla Margherita, che evidentemente sono ancora
senza parola per la vittoria socialista in Spagna".
Boselli a Bertinotti: in Italia i socialisti ci sono da 116 anni!
I socialisti in Italia ci sono da 116 anni. Così Enrico Boselli, al Tg5, risponde a Bertinotti e Fassino sul voto in Spagna. Il
leader della Sinistra Arcobaleno aveva infatti affermato che in Italia "di formazioni socialiste non ce ne sono". Per il
candidato premier dei socialisti "Bertinotti dovrebbe essere rosso di vergogna" visto che "in Italia un partito socialista c'e'
da 116 anni e correrà alle prossime elezioni politiche con un proprio simbolo e un proprio candidato premier".
Rispondendo a Piero Fassino che aveva giudicato incomprensibile il no del leader dei socialisti alla proposta di aderire
alle liste del Pd Boselli ha affermato: "A Fassino dico che è incomprensibile il motivo per cui Veltroni abbia scelto Di
Pietro e non il partito socialista. Io non penso che si possa andare avanti a lungo con una campagna di falsificazione
della realtà".
Grillini: la gerarchia cattolica messa ko
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"La grande sconfitta delle elezioni politiche spagnole - afferma Franco Grillini - è la chiesa cattolica, con la sua gerarchia
reazionaria e inquisitoria. In Spagna come nel resto del mondo occidentale i cattolici sono ormai minoranza, una
minoranza che tuttavia cerca di imporre per legge la sua morale e la sua agenda politica attraverso la pesante
intromissione delle sue gerarchie nel processo politico legislativo. Le lezioni del 9 marzo passano quindi alla storia come
una sorta di referendum popolare su leggi come l'uguaglianza matrimoniale tra etrosessuali ed omosessuali, l'adozione
per le coopie gay, il divorzio breve, l'educazione civica alla laicità nelle scuole, la riduzione degli ingiusti privilegi per la
gerarchia cattolica.
In Spagna come altrove la gerarchia cattolica è stata una architrave della dittatura franchista e gli spagnoli non lo hanno
dimenticato. Il desiderio di libertà e di riconoscimento dei diritti delle minoranze come quella lgbt è ormai diventato
maggioritario nel paese. La maggioranza degli spagnoli quindi ha messo in minoranza la Chiesa cattolica infliggendole
una sconfitta di portata storica e, speriamo, definitiva".
"In Italia - ha concluso Grillini - l'unico partito che si rifà al Psoe è il Partito Socialista di Enrico Boselli. Il Pd non può certo
rivendicare similitudini che non esistono perchè non aderisce all'internazionale socialista e, soprattutto, perchè nel suo
programma non contiene nulla delle proposte di cambiamento in materia di libertà civili che hanno fatto della Spagna un
paese libero e prospero".
Spini: una vittoria che incoraggia socialisti
"I successi dei socialisti spagnoli e di quelli francesi ci riempiono di soddisfazione. L'Europa non va a destra, i socialisti
non sono affatto superati come certi 'dottori' del Partito Democratico pretendevano". Lo afferma Valdo Spini per il quale
"c'e' anche un sottile velo di malinconia in questa gioia - prosegue Spini - ed è costituito al pensiero di che cosa
avrebbero potuto essere i DS se avessero sviluppato in Italia una strategia di trasformazione in un Partito Socialista
moderno, rinnovato e pluralistico. Purtroppo così non è stato. Oggi bisogna rafforzare il Partito Socialista e la sua
battaglia per essere rappresentato in Parlamento. Solo una forte affermazione del PS potrà costringere in un futuro il
Partito Democratico a rivedere le sue posizioni ed arrivare alla formazione di un grande partito dei democratici e dei
socialisti. A Zapatero, oggetto di un'aperta campagna contraria da parte dell'episcopato cattolico spagnolo, vanno in
particolare i nostri rallegramenti per il suo coraggio e la sua coerenza. Si parva licet componere magnis, spero che si
possa dire per i socialisti italiani, parafrasando Carlo Rosselli, oggi in Spagna, domani in Italia".
Nencini: socialisti e Ps sono gli "spagnoli" d'Italia
"Sono i socialisti e il Ps gli 'spagnoli' d'Italia. L'esito delle elezioni e la vittoria di Zapatero dovrebbero essere d'esempio
per le prossime scadenze elettorali". Lo sottolinea, in una dichiarazione, il capolista del PS alla camera e Presidente del
Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, secondo il quale "sono le politiche di innovazione, la difesa dei
diritti, i grandi temi della laicità e del riformismo, il coraggio di battersi senza compromessi, le basi della vittoria di
Zapatero. Le stesse - aggiunge Nencini - dei socialisti italiani che, in questa tornata elettorale, si sono mossi con lo
stesso spirito, senza voler essere altro che riformisti di sinistra, consapevoli di rappresentare le radici profonde della
società italiana e la tradizione di un socialismo che ha significativamente avuto il sostegno importantissimo della grande
famiglia dell'Internazionale socialista".
In questi giorni "Sono già in corso contatti con Catalogna e Galizia, in conseguenza dei quali esponenti del socialismo
spagnolo saranno in Italia, tra una ventina di giorni, per sostenere la nostra campagna elettorale".
Parlando del programma Nencini ha affermato che "sicurezza, tutela dei diritti dei cittadini e dei lavoratori precari
saranno i principali punti del nostro impegno nelle sedi parlamentari, insieme alla spesa per i servizi pubblici. Una voce ha concluso Nencini - che rappresenta un terzo delle voci in uscita dei bilanci familiari italiani e per la quale andremo a
chiedere conto alle società che operano nei settori della fornitura di servizi, i cui numeri verdi sono spesso dei 'tabù' per i
cittadini".
Battilocchio: Pd e Sinistra Arcobaleno mistificano la realtà
"Coloro che negano l'esistenza di una forza socialista nel nostro paese e che forzatamente si considerano come i
referenti dello zapaterismo in Italia mistificano la realtà. Insieme a Zapatero trionfa l'Europa socialista del coraggio, delle
riforme, dei diritti sociali e civili, della libertà: un'idea di società capace di futuro, che non appartiene né al minestrone del
Pd, né tantomeno al conservatorismo della Sinistra Arcobaleno". Lo afferma Alessandro Battilocchio. "Il Partito socialista
- aggiunge Battilocchio - si presenterà alle elezioni come unica forza politica di riferimento in Italia del Pse e del socialismo
internazionale, unito intorno alla candidatura a premier di Enrico Boselli. Ci ribelliamo quindi allo squallido tentativo in
atto volto a delegittimare e a cancellare con un colpo di spugna un pezzo importante della storia d'Italia".
Elezioni, la bizzarra proposta di Pannella
Boselli: incompatibile accordo col Pd e con noi
"Marco Pannella mi ha proposto un bizzarro accordo politico per le elezioni". È quanto afferma il candidato premier Enrico
Boselli. "Se non abbiamo ritenuto possibile discuterne - spiega Boselli - è stato perché ci sembrava del tutto
incompatibile con quello che i radicali hanno già sottoscritto col Partito democratico. Ovviamente, come abbiamo già fatto
con Mastella, possiamo proporre a Marco Pannella e agli altri compagni radicali che sono stati scartati da Veltroni, di
presentarsi nelle nostre liste per garantire quel diritto di tribuna che consideriamo essenziale in una democrazia davvero
liberale".
Craxi: La politica italiana non è un bazar
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"È incredibile - ha commentato Bobo Craxi - l'insistenza di Pannella nel difendere una posizione indifendibile, anzi
indecente: dopo aver firmato un accordo su un pacchetto di candidature, accompagnato da una congrua porzione di
finanziamento pubblico ed aver perfino sottoscritto un programma che, in tema di diritti civili, è persino più arretrato di
quello dell'Unione, che non ottenne la firma di Emma Bonino, si è presentato per aprire un'altra trattativa con noi. Non si
può ridurre la politica italiana a un bazar, ad un mercato delle vacche e dei seggi: era evidente che non avremmo potuto
accettare un accordo 'parallelo' a quello del Pd. Noi avremmo voluto, invece, garantire a Marco Pannella o ai suoi
compagni radicali 'epurati' dal ticket 'Veltroni - Di Pietro', una candidatura da indipendenti in base a quel 'diritto di tribuna'
che ci sembra fondamentale in una coerente democrazia liberaldemocratica".
Angius: una 'pannellata' richiesta di accordo con noi
Una 'Pannellata'. Cosi' Gavino angius nel corso della registrazione di Porta a Porta bolla la questione che ha tenuto
banco nel pomeriggio della possibile candidatura di Marco Pannella e alcuni altri radicali nelle liste socialiste.
Ricostruendo la vicenda, angius spiega che 'Pannella ci ha chiesto un incontro, ma quando, dopo aver fatto con il Pd
una trattativa basata su seggi e soldi, ci ha proposto un altro accordo, Boselli ha trasecolato. L' unica cosa che potevamo
fare era offrirgli diritto di tribuna, visto che altri non l' hanno voluto, ma non c'era margine per nessuna trattativa politica.
Secondo Angius, Boselli ha avuto la netta sensazione che quella di Pannella fosse una trattativa personale. 'E' avvilente ha concluso - che per chi ha fatto tutti questi anni le battaglie civili proposte dai radicali vedere distrutto e cancellato un
patrimonio che non puo' minimamente vivere nel Pd'
I socialisti nel territorio
Cosenza. Magarò: il Ps unico approdo per i riformisti del nostro Paese
"Scegliere il Partito Socialista in Italia - afferma il consigliere regionale della Calabria Salvatore Magarò - significa dare
forza ad una scelta vincente ed apprezzata anche in Europa. Le affermazioni di Zapatero in Spagna e di Ségolène
Royal in Francia, testimoniano la bontà del nostro programma. Il Partito Socialista è la bussola che guida le grandi
democrazie europee e, come sottolineato anche dal presidente dell'Internazionale Socialista George Papandreu, che ha
invitato gli italiani a votare per Enrico Boselli, rappresenta l'unico approdo per tutti i riformisti del nostro Paese".
Cagliari. Caligaris: siamo davanti alla crisi del sistema rappresentativo
"In Italia è molto difficile affermare il principio di ragionevolezza sociale che suggerisce di utilizzare le energie e le
competenze femminili a tutti i livelli per trovare le soluzioni più idonee per dare risposte ai problemi. Mentre le donne
chiedono una democrazia paritaria si registra infatti una forte crisi del sistema rappresentativo a vantaggio delle lobbies e
si delinea il tramonto della democrazia. Lo dimostra la scelta di voler cancellare partiti storici con valori centenari come il
socialismo in nome di una semplificazione imposta in modo autoritario". Lo ha detto la consigliera regionale Maria Grazia
Caligaris intervenendo al dibattito "Democrazia paritaria: ancora un'utopia?" organizzata dal distretto regionale della
Fidapa in collaborazione con il Gruppo Giornalisti Uffici Stampa della Sardegna con il coordinamento di Rosanna
Romano."I cittadini - ha detto Caligaris - non chiedono di cancellare i partiti che hanno valori sedimentati. Pretendono
giustamente politici onesti, coerenti con i principi che affermano di perseguire e rappresentanti che interpretino i bisogni
di chi li ha eletti, non di se stessi. Una ricetta idonea è quella che prevede un ricambio a ogni legislatura derogando solo
per chi ha dimostrato inequivocabili capacità con nuove proposte. Valorizzando insomma la meritocrazia"."Un vero
cambiamento - ha sottolineato infine la consigliera socialista - si attua attraverso il coraggio com'è avvenuto in Spagna
con il riformismo socialista di Zapatero che ha dato alle donne un reale potere e non con il rafforzamento del
Presidezialismo che umilia il confronto e la democrazia imponendo alle assemblee di ratificare scelte unilaterali. Per
questo occorre ribellarsi a quei sistemi che intendono cancellare le differenze impegnandosi invece per salvaguardare
identità che, come quella socialista, hanno permesso al Paese di progredire socialmente. Del resto è evidente che lo
statuto dei lavoratori, la legge sull'aborto e quella sul divorzio in Italia sono il risultato del riformismo socialista".
Cagliari. Caligaris: la regione sostenga nuovo tariffario tecnoausili
"La Regione Sardegna deve sostenere la proposta di revisione tariffaria dei dispositivi protesici e degli ausili tecnici per i
disabili erogabili dal servizio sanitario nazionale. E' importante che nel corso della riunione della conferenza StatoRegioni, in programma il prossimo 20 marzo, venga approvato lo schema di decreto di revisione dei LEA (livelli
essenziali assistenza) contenente l'aggiornamento del nuovo tariffario". Lo chiede in un'interrogazione urgente al
Presidente della Regione e all'Assessore della Sanità la consigliera regionale Maria Grazia Caligaris ricordando che la
definizione dei sussidi protesici è ferma da circa 10 anni.
"In Italia - precisa Caligaris - sono più di un milione le persone che presentano disabilità fisiche e hanno bisogno di protesi
e ausili tecnici. Il testo del tariffario è stato redatto nel 1999 e doveva essere aggiornato ogni due anni. Purtroppo non è
mai stato modificato. La nuova proposta, particolarmente importante, contiene anche le tecnologie d'avanguardia
riguardo ai comunicatori per i malati di SLA e tutti quei sussidi di ultima generazione che potrebbero consentire una vita
più dignitosa alle persone gravemente ammalate, agevolando le famiglie. Vi sono anche delle difficoltà che venga
approvato nella prossima seduta della Conferenza Stato-Regioni. E' quindi indispensabile che la Regione assuma
iniziative forti per far sì che la proposta ottenga il via libera. Ciò del resto consentirebbe al Governo, anche in ordinaria
amministrazione, di varare il relativo decreto".
Nell'eventualità che, in sede di conferenza, la bozza di revisione dei LEA, comprensiva della nuova versione del
nomenclatore, non ottenga il placet, il testo del nuovo tariffario relativo agli ausili e alle protesi per i disabili - conclude
Caligaris - può essere stralciato e approvato con un Decreto separato cosi come richiesto dall'Associazione Luca Coscioni
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i cui componenti nel mese di febbraio avevano attuato lo sciopero della fame.
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