Programma - Circolo Culturale Controtempo
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Programma - Circolo Culturale Controtempo
foto Jörg Koopman Fin dalla sua nascita Piano Jazz ha inteso proporre una varietà di stili pianistici, senza mai perdere di vista la progettualità, per dare vita a una proposta musicale e culturale che sia mezzo di crescita, che incuriosisca, stimoli e stupisca. Questo incontro di stili è rivolto a un pubblico curioso, aperto alle contaminazioni, che in questa edizione sarà accolto in un contesto, la Fazioli Concert Hall, un luogo in cui musicista e pubblico diventano un tutt’uno. La collaborazione con Fazioli Pianoforti segna un gradito ritorno nella sala che nel 2012 ha ospitato il primo concerto della rassegna, affidato allo straordinario pianista Omar Sosa. Siamo lieti di aprire nuovamente le porte della Fazioli Concert Hall alla musica jazz e a Controtempo. Già da dieci anni siamo partner della loro rassegna Il Volo del Jazz, inaugurata fra l’altro nel 2005 proprio come la Stagione Fazioli Concert Hall. È dunque il momento di festeggiare i rispettivi e comuni traguardi, e sicuramente non c’è modo migliore di farlo che con due concerti di piano solo, particolarmente adatti alla conformazione acustica della nostra sala. DM+B&Associati_stampa Poligrafiche San Marco in collaborazione con Biglietti Posti numerati 15 euro I biglietti si possono acquistare sul sito www.vivaticket.it e nei punti vendita autorizzati. Biglietti disponibili anche la sera stessa dei concerti dalle 18.30 presso Fazioli Concert Hall. Info Controtempo 339 81 09 255 / 347 44 21 717 www.fazioli.com www.controtempo.org con il sostegno di PIANO JAZZ con il patrocinio Città di Sacile FAZIOLI CONCERT HALL SACILE 2015 VENERDÌ 27 MARZO h 20.45 MICHAEL WOLLNY PIANOFORTE Michael Wollny è una delle rising star del pianismo jazz europeo. Nato nel 1978 a Schweinfurt e ora residente a Francoforte, si segnala per un approccio alla tastiera dinamico, lirico eppure energico, marcatamente ritmico. Il suo marchio di fabbrica è l’imprevedibilità, la ricerca musicale della novità, il coraggio di dedicarsi all’istante, alla resa dell’imprevisto sonoro come evidente in se stesso. Il suo desiderio di continuare a reinventarsi, sia dal punto di vista sonoro che da quello compositivo, lo rende “un superbo maestro del pianoforte”, come l’ha definito il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. La Act Records di Monaco l’ha preso sotto la propria ala protettrice e nel giro di pochi anni gli ha fatto incidere diversi dischi, sia nelle vesti di partner del sassofonista Heinz Sauer, del trombonista scandinavo Nils Landgren e del collega di strumento Joachim Kuhn, sia in qualità di leader del trio [ELM] (la contrabbassista Eva Kruse e il batterista Eric Schaefer, con i quali si è aggiudicato il prestigioso Echo Jazz Award). Molto apprezzato anche il suo ultimo album, “Weltentraum”, uscito nel gennaio del 2014 e inciso con Schaefer e con la new entry Tim Lefebre al contrabbasso, in cui sogna un mondo fatto di “canzoni, melodia e atmosfere”. VENERDÌ 17 APRILE h 20.45 FRED HERSCH PIANOFORTE Nato a Cincinnati nell’Ohio nel 1955, è stato proclamato dalla rivista Vanity Fair "Il pianista più innovativo nel jazz negli ultimi dieci anni o giù di lì". Cinque volte candidato ai Grammy Awards, Hersch equilibra le sue capacità strumentali riconosciute a livello internazionale, con risultati significativi come compositore e direttore d'orchestra. È un grandissimo solista, accompagnatore ed interprete di “ballads”. Ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di quattro anni. Nel 1977 si è trasferito a New York ed ha iniziato a collaborare con giganti del Jazz come Stan Getz, Joe Henderson, Toots Thielemans, Art Farmer ed Eddie Daniels. Il New York Times ha pubblicato nel 2010 un meraviglioso e toccante articolo, a firma del critico David Hajdu, che racconta l’incredibile e miracolosa rinascita dell'artista che nel 2008 era stato colpito da una grave malattia. Oggi Hersch è un uomo pienamente recuperato; dopo il ritorno sulle scene ha pubblicato dei bellissimi albums tra cui un concerto dal vivo della sua Pocket Orchestra, una registrazione per piano solo intitolata “Fred Hersch Plays Jobim”, ed il delizioso “Whirl”, in trio con il contrabbassista John Hébert ed il batterista Eric McPherson. È una storia toccante quella di Fred, musicista schivo, sottostimato e meritevole di attenzione ben maggiore.