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CRONACHE
Corriere della Sera Giovedì 8 Settembre 2016
25
L’EVOLUZIONE
#
1998: l’iMac
Apple lancia il suo iMac che si fa notare non
soltanto per il colore vivace ma anche perché
non c’è l’ingresso per il floppy disk
2001: l’iPod
Uno dei prodotti di svolta del marchio di
Cupertino: l’iPod, il lettore musicale mp3
che manda in soffitta musicassette e cd
2007: l’iPhone
Apple lancia sul mercato iPhone. Una
delle caratteristiche del telefonino di nuova
generazione è l’assenza della tastiera fisica
2010: l’iPad
Tocca agli iPad e vengono introdotte ulteriori
novità: l’assenza dell’ingresso Usb nel nuovo
dispositivo
La Mela taglia il filo
L’evento
 Dal palco del
«Bill Graham
Civic
Auditorium» di
San Francisco
l’ad di Apple
Tim Cook ha
presentato
iPhone 7 e la
versione Plus
 La società ha
puntato sul
design, con un
nuovo modello
nero, oltre ai
colori soliti. In
iOS 10, il nuovo
sistema
operativo del
gruppo,
l’applicazione
Maps è stata
ridisegnata,
così come
Messenger che
adesso può
essere usata
per comunicare
e per fare
pagamenti
 L’iPhone 7
Plus avrà due
videocamere in
grado di
permettere al
telefonino uno
zoom molto più
preciso
 Tra i nuovi
prodotti Apple
ieri ha lanciato
anche le nuove
cuffie — senza
filo — che ha
chiamato
AirPods
Dopo aver pensionato
floppy, tastiere e cd
Apple ridisegna le cuffiette
L’iPhone 7 resiste all’acqua
e ha due fotocamere
DAL NOSTRO INVIATO
Ha una doppia
fotocamera, è impermeabile e
soprattutto non ha più l’ingresso per le cuffie: sono queste le principali novità dell’iPhone 7, che Tim Cook e gli
altri manager Apple hanno
presentato al Bill Graham Civic
Auditorium di San Francisco.
Tra le altre novità, la seconda
versione dell’orologio Apple
Watch (ha il Gps e può essere
usato in piscina e in mare), oltre a un auricolare «smart»
senza fili chiamato AirPods.
L’anno prossimo iPhone
compirà 10 anni e si attendono
novità ancora più profonde,
dal design alla rinuncia del tasto fisico sul frontale. Quest’anno però non sono mancate le innovazioni. Molte già viste, in qualche modo, su modelli concorrenti; ma in casa
Apple c’è la complicazione
non banale di adattare i processi produttivi a oggetti che
saranno venduti in decine di
milioni di esemplari: un miliardo gli iPhone commercializzati finora, ha annunciato
l’ad Tim Cook.
Gli iPhone 7 saranno due,
come dalla versione 6 in avanti: un iPhone 7 da 4,7 pollici di
schermo e un più grande
iPhone 7 Plus da 5,5 pollici. In
arrivo in Italia dal 16 settembre, costeranno da 799 euro in
su. Più veloci, con un tasto
frontale modificato e in grado
di capire la pressione dell’utente, un nuovo colore nero.
La novità più evidente, preSAN FRANCISCO
sente solo sul Plus, è la doppia
fotocamera sul retro. Due ottiche affiancate che permettono
uno zoom ottico 2X, un grandangolo e una nuova modalità
Ritratti con sfondi sfocati, effetto da fotocamera Reflex. La
doppia fotocamera è già stata
a d o t t a t a q u e s t ’a n n o d a
Huawei e Lg, ma l’arrivo sugli
iPhone dovrebbe spostare ancora di più la bilancia del mercato della fotografia verso gli
smartphone.
Altro aspetto nuovo per il
mondo Apple è la resistenza
ad acqua e polvere. Il punto
più controverso di iPhone 7 è
però l’assenza di un ingresso
per gli auricolari: guardando il
telefono, in basso manca il familiare buchino tondo in cui
inserire le cuffie. Ora per utilizzarle bisogna impiegare la
porta di ricarica di tipo Light-
Sul palco L’ad di Apple, Tim Cook, ieri davanti all’immagine delle nuove cuffie wireless (Reuters)
 Steve Jobs, la figlia e il walkman nel film
È
una delle ultimissime scene di Steve
Jobs, il film del 2015 diretto e coprodotto da Danny Boyle: il fondatore di
Apple (interpretato da Michael Fassbender)
ha appena avuto una discussione con la
prima figlia Lisa Brennan-Jobs (l’attrice Perla
Haney-Jardine): insegue la giovane sul
terrazzo e quando si chiariscono lei si
allontana con il suo walkman (foto a
sinistra). È a quel punto che Steve Jobs le
dice: «Metterò la musica nella tua tasca.
Centinaia di canzoni. Migliaia. Qualcosa tra
500 e mille. Proprio lì, nella tua tasca. Non
posso guardarti con quel mattone. Non
siamo selvaggi».
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ning (usata solo da Apple).
Serve quindi una cuffia di nuovo tipo o un adattatore (nella
confezione ci sono entrambi).
Oppure occorre un auricolare
senza fili, di tipo Bluetooth.
Per questo Apple ha inaugurato una nuova categoria di prodotto, AirPods: auricolari senza fili, con un chip in grado di
recepire comandi con il tocco
delle dita (un doppio «tap» attiva l’assistente vocale Siri). In
vendita da fine ottobre a 179
euro, AirPods segna la volontà
di spostare il mercato dell’audio verso il senza fili. «Serve il
coraggio di andare oltre» ha
provato a spiegare dal palco
l’uomo marketing Phil Schiller. Perché non a tutti la mossa
di Apple è piaciuta e piacerà.
D’altronde la Mela ha una
lunga tradizione nell’eliminare tecnologie ampiamente utilizzate. Fu il caso del floppy
disc con l’iMac (1998). Poi il
l e t to r e d i c d / d vd c o n i l
MacBook Air (2008). Nel 2010
con l’iPad tirò una riga sulle
chiavette Usb e sul formato video Flash. Con l’iPhone 5
(2012) Apple rese obsoleti 400
milioni di suoi dispositivi con
la porta 30-pin (l’attacco di ricarica «grosso» dei vecchi
iPod e primi iPhone), passando alla Lightning.
Mosse che ogni volta hanno
suscitato critiche anche tra i
fan più fedeli della Mela. Mosse spesso rivelatasi azzeccate,
per spingere fuori dal tavolo
tecnologie obsolete e far posto
al nuovo. Nel caso di oggi però
la transizione verso l’audio
wireless sarà più complessa e
costosa, creando qualche disagio: ad esempio non sarà possibile caricare l’iPhone 7 e intanto ascoltare musica con un
auricolare via cavo. Per Apple,
che deve affrontare la saturazione del mercato oltre alla
concorrenza, sarà un test di fedeltà a un marchio che resta
senza uguali, per richiamo e
numero di fan, nel mondo hitech. E non solo.
Paolo Ottolina
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Il guru di WhatsApp a Firenze per il Quotidiano in classe
Il 14 ottobre l’incontro tra Jan Koum e mille studenti, promosso dall’Osservatorio giovani-editori
Cos’è
 L’iniziativa
«Il Quotidiano
in Classe» è
nata nel 2000
da un'idea
dell’Osservatorio permanente
giovani-editori
 Alla scorsa
edizione hanno
partecipato
oltre 2 milioni
di studenti
delle scuole
superiori e
45.000 docenti
Jan Koum, fondatore della
piattaforma di messaggistica
telefonica WhatsApp, inaugurerà, il 14 ottobre a Firenze, la
diciassettesima edizione del
progetto educativo il «Quotidiano in Classe».
L’iniziativa — promossa
dall’Osservatorio permanente
giovani-editori (Opge), presieduto da Andrea Ceccherini —
punta ad aumentare lo spirito
critico degli studenti delle
scuole superiori italiane attraverso la lettura ragionata dei
quotidiani di qualità.
In aula, una volta alla settimana, oltre due milioni di
alunni che hanno aderito al
progetto, sotto la guida di
Il progetto
Gli studenti partecipanti
2000/01 97.032
2001/02 198.120
2002/03
436.176
743.236
2003/04
2004/05
1.001.520
2005/06
1.200.080
1.502.731
2006/07
1.549.167
2007/08
1.668.250
2008/09
1.786.538
2009/10
1.802.000
2010/11
2.001.080
2011/12
2.018.720
2012/13
2.021.825
2013/14
2014/15
2.082.504
2.094.861
2015/16
CdS
45mila insegnanti, confrontano tre diversi giornali, in versione digitale oppure cartacea,
per capire come la stessa notizia viene riportata dai giornalisti e, contemporaneamente,
per cercare di formare una libera opinione rispetto agli avvenimenti mondiali.
Proprio per continuare questo percorso di sviluppo culturale, l’Opge consentirà a mille
studenti di intervistare un guru della Silicon Valley come
Jan Koum. Un quarantenne nato in Ucraina che, dopo essersi
trasferito in California nel
1992, ha creato dal nulla WhatsApp. Il colosso californiano
che, nel 2016, ha superato il
miliardo di utenti attivi e che,
nel 2014, è stato venduto per 19
miliardi di dollari a Facebook.
Storie e cifre che hanno portato Andrea Ceccherini a scegliere Koum come ospite del
ciclo «Nuovi incontri per il futuro» dove i leader del mondo
Insieme
Il presidente
dell’Osservatorio Andrea
Ceccherini
(a sinistra)
con Jan Koum,
ad di WhatsApp
digitale della Silicon Valley si
confrontano con i ragazzi italiani.
Del resto prima di Koum, sia
Eric Schmidt, presidente
mondiale di Google, sia James
Murdoch, Ceo di 21st Century
Fox e figlio del magnate Rupert, avevano accettato l’invito
a confrontarsi con i ragazzi
che partecipano al «Quotidiano in classe». Un’edizione che,
quest’anno, vede riunite 17 testate giornalistiche, 25 fondazioni d’origine bancaria e 10
grandi aziende dotate di responsabilità sociale.
Alessio Ribaudo
[email protected]
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