Rassegna 11 -04-12

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Rassegna 11 -04-12
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11 aprile 2012
GIORNALE DI SICILIA
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VIABILITÀ. Il commissario europeo per la Politica regionalei
ohannes Hahn ha annunciato lo stanziamento dei fondi
Autostrada Siracusa-Gela
Dall'Europa in arrivo 200 milioni
SIRACUSA
... Duecento milioni di euio in
arrivo per realizzare un altro tratto dell'autostrada «Siracusa-Gela. È stato il commissario europeo per la Politica regionale,
johannes Hahn, ad annunciare
lo stanziamento dei fondi per
proseguire il completamento
dell'asse viario. «Questo progetto - ha spiegato Hahn - è un ulteriore esempio positivo del valore
aggiunto dell'Unione Europea
sul campo. La nuova tratta autostradale contribuirà a migliorare
le condizioni di vita della popolazione, abbattendo drasticamente i tempi di percorrenza e aumentando la competi tività della
Regione».
I fondi stanziati dall'Unione
Europea, attraverso 9 «Fesr»
2007-2013,11 Fondo europeo per
lo sviluppo rurale, serviranno
per realizzare altri 19,6 chilometri tra Rosolini, Ispica e Modica,
che attraversano le provincie di
Siracusa e Ragusa. 1196,8 milioiii stanziati dalla commissione
europea vanno a completare la
copertura del costo del progetto
che ammonta a 339 milioni e 700
milaeuro. Le somme saranno assegnate al «Cas», il «Consorzio
per le autostrade sidiiane», concessionario dellarete autostradale. Al Consorzio, intanto, assicurano che è in fase avanzatal'adeguamento del progetto del tratto
che va da Rosolini a Modica, da
sottoporre all'approvazione definitiva dell'Anas» e contano di
poter appaltare i tre nuovi lotti
dell'autostrada entro settembre.
11 tratto già aperto dell'autostrada, tra Siracusa e Rosolini, è
di40 chilometri, lungo! quali sono ancora in corso gli interventi
dimitigazione ambientale e di sistemazione del tappetino d'usura, che finora è stato uno una delle note dolenti dell'infrastruttura. L'intervento dell'Unione Europea adesso consente di compiereun altro passo avanti verso
il completamento dell'opera.
«L'obiettivo - ha aggiunto Hahn
- è di migliorare i collegamenti
nella parte méridionale dell'isola, di ridurre i tempi dipercorrenza risolvendo il problema della
congestione del traffico e di completare l'anello autostradale attorno alla Sicilia». (GAUR)
11 aprile 2012
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GAZZETTA DEL Sii])
Pagina i
MODICA Rimangono tre lotti percomplessi.vi 19,8 chilometri
Compieta,mento
della Siracusa-Gela
L'Ue'ha destinato
Duccio Gennaro
MODICA
L'Unione Europea ha detto sì
al finanziamento per il tratto
autostradale Rosolini-Modica.
Lo ha confermato a Bruxelles il
commissario europeo per le
Politiche regionali, il tedesco
Johannes Hahn. L'Ue destinerà dunque 196,8 milioni di euro per i tre lotti che vanno da
Rosolinia Modica. Si tratta di
19,8 chilometri in tutto, il cui
progetto è stato ormai redatto
e per il quale si attendeva solo
il parere positivo al finanziamento da parte dell'Ue.
I fondi sono prelevati dal
Fondo europeo per lo sviluppo
regionale costituito proprio
per sostenere lo sviluppo delle
aree meno avanzate di tutta
l'Europa ed in particolare della
fascia sud come Italia e Spagna. Il costo complessivo
dell'opera è di 339 milioni di
euro e per la parte non coperta
dall'Unione Europea è stato finanziato con i fondi Fas destinati alla Sicilia dal governo nazionale per il periodo
2007-2013.
Il commissario europeo ha
commentato la conferma
dell'erogazione del contributo
con il fatto che l'autostrada po-
trà migliorare le condizioni
economiche complessive di
un'intera area della Sicilia, abbatterà i tempi di percorrenza
verso le città metropolitane come Catania e Messina ed aumenterà la competitività di
tutta la Regione.
Allo stato, l'anello autostradale siciliano, che parte da
Messina verso il sud est, passa
da Catania arriva a Siracusa e
si ferma a Rosolini, ultimo comune in termini geografici
della provincia aretusea. Si
tratta di un vero e proprio imbuto per tutto il traffico proveniente dal Ragusano e, in particolare, dalla zona sud della
provincia iblea. Congiungere
Rosolini ad Ispica e Modica velocizzerà il movimento delle
merci provenienti dalla provincia di Ragusa ed in particolare dalla zona ispicese, dove
sono molto attive le aziende
ortofrutticole e florovivaistiche e favorirà l'interscambio
commerciale con un'area molto attiva come quella del Modicano. Consentirà di raggiungere i mercati con maggiore
rapidità rispetto alla situazione attuale.
Anche il compatto turistico
potrà beneficiare del nuovo
tratto autostradale favorendo
l'accesso alle spiagge della zona sud della provincia ed in
particolare la fascia che va da
Santa Maria del Focallo a Marina di Modica e Sampieri. Particolare non secondario, è anche la possibilità di raccordare
l'autostrada con il porto di
Pozzallo, terminal estremo per
le comunicazione via mare con
Malta ed i paesi del Nord Africa. A questo proposito esiste
già un progetto di massima per
una bretella che collegherà il
porto al casello di Ispica.
I dodici chilometri di autostrada da Ispica a Modica saranno iprimi da sempre in provincia di Ragusa, unica area
italiana dove non è stata costruita un'autostrada. Il progetto della Siracusa-Gela in
provincia prevede poi il tratto
Modica-Scicli, quello tra Scicli
e Ragusa e tra Ragusa e Vittoria che attraverserà a valle tatto il versante ipparino.
Il tratto Rosolini-Modica,
prevalentemente ragusano,
dell'autostrada va ad aggiungersi al tracciato di 40 chilometri attualmente in esercizio,
la cui gestione è affidata al
Consorzio autostrade siciliano, concessionario delle rete
autostradale, sotto il controllo
della Regione. I
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LA SICILIA
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SBLOCCATO IL CONTRIBUTO COMUNITARIO DI 19638 MILIONI DI EURO
Ok dell'Ue al finanziamento per la Siracusa-Ragusa-Gela
Arriva anche l'ok di Johannes Hahn, il Commissario europeo per la Politica regionale, che ha confermato oggi la decisione della Commissione di destinare 196,8 milioni di euro all'Italia per completare le rimanenti tratte dell'autostrada Siracusa-Gela, un'arteria
di importanza vitale per la Sicilia meridionale. La sovvenzione proviene dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e l'opera ha avuto, come capita sempre in
Sicilia, un iter lungo e travagliato, nonostante già da
tempo, addirittura anni, fossero pronti progetto definitivo e progetto esecutivo. Negli ultimi mesi, anche dopo una serie di proteste messe in atto da esponenti di
tutti i partiti politici e dai sindacati, l'iter è stato sbloccato con il governo nazionale e la scheda tecnica dell'opera è stata mandata a Bruxelles per l'approvazione.
«Questo progetto - ha commentato ieri a Palermo
Hahn - è un ulteriore esempio positivo del valore aggiunto dell'Ue sul campo: la nuova tratta autostradale
contribuirà a migliorare le condizioni di vita della popolazione, abbattendo drasticamente i tempi di percorrenza e aumentando la competitività della Regione».
Un tracciato di 40 chilometri dell'autostrada è già
operativo tra Siracusa e Rosolini. Il progetto consiste
nella costruzione di altri 19,8 km tra lspica e Modica.
L'obiettivo è di migliorare i collegamenti nella parte
meridionale dell'isola; ridurre i tempi di percorrenzae
completare l'anello autostradale attorno alla Sicilia.
Un progetto ambizioso e, come abbiamo ricordato proprio qualche settimana fa con un ulteriore reportage
sulla situazione della viabilità nell'area meridionale
della Sicilia, ancora molto lontano dall'essere un autentico progetto.
L'Ue, nel caso dei lotti della Siracusa-Ragusa-Gela sblocati, contribuirà con 196,8 milioni di euro su
un costo totale pari a 339,7 milioni. il beneficiario
del progetto è il Consorzio per le Autostrade siciliane (Cas), concessionario della rete autostradale,
sotto il controllo della Regione Sicilia. L'investimento deriva dal programma Fesr destinato alla Sicilia per il periodo 2007-2013. Sotto la priorità «reti di trasporto e mobilità», l'Ue sostiene l'ampio
piano regionale di migliorare la mobilità e l'accesso beni, con il dovuto rispetto per l'ambiente.
CATANIA.
A. LOD.
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Pagina 1
LA SICILIA
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Presto operativo nuovo traghetto
!
Stretto, treni più veloci
Autostrada Siracusa-Cela.. Ue,•ok al finanziamento per 196 milioni
Le Ferrovie dello Stato tra qualche
mese avranno operativo un
VIABILITÀ
L'Unione europea ha sbloccato
il finanziamento per i lotti
ragusanidèlla Siracusa-Ge!:..
Llnakrò passo avanti per
naviglio che potrà. trasportare
i treni senza staccare i vagoni, con
risparmio di tempi e più sicurezza :L'Q.ltd.di un'opera strategica
ANOREALObATOAPAGINA7
Sarà più veloce traghettare
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Stretto
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treno..
Nuovi collegamenti commerciali ferroviari con i mercati dei Nord
PrOgettO. delle Ferrovi e.Nel giro di
qualche mese clovi ebbe esse re già
opera %tm nuovotPahetto in cui i
vagoni non dovranno PIÙ essere divisi
ANDREA LODATO
Qualcosa si muove nel settore
dei trasporti in Sicilia, persino in quelli
ferroviari. Su un tema doppiamente sensibile, quello dei traghettamenti e quello del traffico merci, all'orizzonte ci sono
novità positive. Le ha raccolte e ottimizzate, in una serie di incontri recenti a Roma e Bologna con i vertici di Trenitalia e
rappresentanti del governo, il catanese
Pino Bulla, che è vice presidente europeo
per il comparto "trasporto del freddo",
del sindacato Transfrigoroute international, oltre a fare parte come consigliere della Camera di Commercio di Catania. E le novità, come detto, sono impor tanti per le ricadute che potranno avere
per la logistica, per il traffico passeggeri
e merci.
Partiamo da uno dei nodi cruciali,
quello che resta legato, con il progetto
del Ponte che si è per il momento allontanato, al traghettamento: Ferrovie dello Stato ha in serbo una novità. «Al contrario di ciò che si pensa - spiega Bulla le Ferrovie ci hanno confermato che hanno valutato positivamente l'idea di inserire a breve scadenza un modernissimo
CATANIA.
ís
«Il t a ffico
su rotaia - dice Pjno Bulla del
sindacato Transfrigoroute sarà
velocizzato coli notevoli risparmi»
Vantaggi per le merci.
traghetto tra la Sicilia e la Calabria che sia
in grado di migliorare i tempi di attraversamento, caricando un treno senza la
necessità di dividerlo. Questo significa
un maggiore risparmio di tempo e più sicurezza sia per i passeggeri che per le
merci che viaggiano su rotaia».
Ricadute immediate positive, dunque,
per il tessuto economico, con l'idea delle Ferrovie dello Stato che, racconta ancora Bulla, sarebbe soltanto la prima
mossa dell'azienda per garantire, anche
per le sollecitazioni arrivate in questi
mesi dal governo, non solo il varo di
questo nuovo naviglio, ma nel giro di
qualche tempo l'ammodernamento totale della flotta sullo Stretto, con operativo almeno un secondo traghetto di ultima generazione. Questo anche perché
c'è un altro progetto che sta andando
avanti da qualche tempo e che lo stesso
Bulla sta seguendo da mesi per farlo arrivare a fase attuativa.
«Abbiamo rapporti ormai consolidati
con Bologna Interporto anche grazie a
un'intesa importante che si è sviluppata
tra Trenitalia cargo, Italia logistica (gruppoche nasce dall'incontro tra SDA Logi-
stica - SDA Express Courier - Gruppo Poste Italiane e Omnia Logistica - FS Logistica - Gruppo Ferrovie dello Stato e la
Mediterranean Log, competente società
catanese creata nel 2005 da un team di
esperti specializzati nel settore del trasporto delle merci con l'obiettivo di sviluppare progetti innovativi di tipo intermodale. Questa intesa prevede la
creazione di un servizio ferroviario
«Multimodale misto» sulla tratta Bologna interporto-Catania Bicocca. L'obiettivo è dare risposta a richieste insoddisfatte sul piano dell'offerta dei trasporti,
anche perché l'unità di trasporto del servizio intetmodale sarà la cassa-mobile
tradizionale o refeer».
11 aprile 2012
LA SICILIA
Progetto ambizioso che dovrebbe par tire nel giro di qualche mese e che ha un
obiettivo ancora più importante: «L'eventuale successo dell'operazione - conclude Bulla - potrebbe porre le basi per
configurare l'interporto di Bologna, quale nodo strategico del Nord Italia atto a
favorire il flusso delle merci provenienti dal Nord Ovest e dal Nord Est con destinazione Sicilia e viceversa».
Pagina
11 aprile 2012
GIORNALE DI SICiLIA
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Ragusa
AUTOSTRADA PER GELA. La Commissione ha destinato 196,8 milioni per completare il tracciato
Dall'Europa confermati* i fondi
per fl tratto da Rosolini a Modica
............. ..... .................... ...
In arrivo i fondi dall'Europa per
completare l'autostrada Siracusa-Gela. Una parte dei finanziamenti serviranno per i lotti tra
Rosolini, Modica e Ispica.
1
Saro Cannizzaro
... Il Commissario europeo
per la Politica regionale, Johannes Hahn, ha confermato ieri la
decisione della Commissione di
destinare 196,8 milioni di euro all'
Italia per completare le rimanenti tratte dell'autostrada «Siracusa-Ragusa-Gela», un'arteria di
importanza vitale per la Sicilia
meridionale. Questa sovvenzione proviene dal Fondo europeo
di sviluppo regionale. Un traccia-
to di quaranta chilometri è già
operativo tra Siracusa e Rosolini.
Il progetto consiste nella costruzione di altri 19,8 chilometri che
da Rosolini collegherà Ispica e
Modica. L'obiettivo è migliorare i
collegamenti nella parte meridionale dell'isola; ridurre i tempi di
percorrenza, risolvere il problema della congestione dovuta al
traffico di transito attraverso le
aree urbane locali e ridurre altri
costi esterni; completare l'annello autostradale attorno alla Sicilia. «Questo progetto - dice
Johannes Hahn - è un ulteriore
esempio positivo del valore aggiunto dell'Ue sul campo: lanuova tratta autostradale contribuirà a migliorare le condizioni divita della popolazione, abbattendo
drasticamente i tempi di percorrenza e aumentando la competitività della Regione». L'Unione
Europea contribuirà con 196,8
milioni di euro su un costo totale
pari a 339,7 milioni. Il beneficiario del progetto è il Consorzio per
le Autostrade Siciliane, concessionario della rete autostradale,
sotto il controllo della Regione Sicilia. L'investimento deriva dal
programma FESR destinato alla
Sicilia per il periodo 2007-2013.
Sotto la priorità "reti di trasporto
emobilità", l'Unione europea sostiene l'ampio piano regionale di
migliorare la mobilità e l'accesso
a beni, con il dovuto rispetto per
l'ambiente. (SAC
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IL SOLE 24 ORE
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Legalità. Il ministro dell'Interno Cancellieri i n visita a Racalmuto: decisiva l'azione delle imprese nella lotta alla mafia
La zona franca rilancerà la S icil ia
Rating etico e «liste bianche» tra le misure più efficaci per attirare investimenti
Nino Amadore
Dat nostro inviato
Prima la visita in municipio, poi un omaggio alla statua
di Leonardo Sciascia sul corso
principale, quindi una visita al
cimitero per deporre una corona sulla tomba dello scrittore e
infine l'incontro pubblico alla
Fondazione Sciascia. In circa
un paio d'ore il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri
ha toccato i luoghi simbolo di
Racalmuto, il paese natale di
Sciascia in provincia di Agrigento, il cui consiglio comunale è
stato recentemente sciolto per
mafia (insieme a quello di Salemi nel trapanese: il ministro ne
ha incontrato una delegazione). È arrivata qui accogliendo
l'appello di un gruppo di ragazzi di Regalpetr a (per citare il nome che a Racalmuto attribuì lo
scrittore), fatto avere al ministro tramite Antonello Montante, presidente di Confindustria
Sicilia e delegato nazionale alla
legalità. La presenza del ministro dà speranza alla voglia di riscatto di un paese e di un territorio di cui si sono fatti portavoce
RACALMUTO (AG).
WC
i giornalisti Giancarlo Macaluso (Giornale di Sicilia), Felice
Cavallaro (Corriere della Sera), Gaetano Savatteri (Tg5) e
Egidio Terrana, direttore del
periodico "Malgrado tutto" cui
hanno collaborato lo stesso
Sciascia, Vincenzo Consolo e
Gesualdo Bufalino. Racalmuto
sarà governato per i prossimi
18 mesi da una terna di commissari i quali, come scrivono i
quattro giornalisti «avranno il
difficile incarico di recidere
ogni legame tra la pubblica amministrazione e la mafia». E il
procuratore antimafia Francesco Messineo, spiega quanto
sia ancora forte il legame tra la
mafia e la politica: «La mafia
continua ad avere una forte presa e ad esercitare un ruolo nella
politica, dove in ultima analisi
contano i voti».
Per il ministro la società di Racalmuto deve seguire il modello di Confindustria «di Ivan Lo
Bello, Montante e del presidente di Confindustria Agrigento
Giuseppe Catanzaro. Anche
Confindustria ha dato prova di
voler reagire a Cosa nostra e ha
avuto delle belle risposte. Il popolo di Racalmuto trovi lo stesso coraggio e io vi garantisco
che lo Stato non vi abban donerà mai». Poi citando una intervista a Sciascia del 1987, in cui lo'
scrittore diceva che la lotta alla
mafia vera è quella compiuta in
nome del diritto, il ministro ha
detto: «Lo scioglimento del comune per mafia può essere un
momento di rinascita. Ma dovete fare quadrato attorno alla
commissione che lavorerà con
intelligenza».
E poi racconta: «Quando mi
hanno portato sul tavolo il decreto per lo scioglimento del
Consiglio comunale di Racalmuto mi sono sentita male.
Non è possibile mi sono detta, il
paese di Sciascia, della cultura
e della ragione in mano alla mafia? Poi ho letto le carte e ho dovuto ricredermi, era tutto vero». E incassa la disponibilità alla collaborazione di sindacati e
imprenditori.
Ma la lotta all a mafia è fatta anche di cose concrete che il ministro non manca di richiamare:
come il via libera alla Area franca della legalità nata su proposta di Confindustria Sicilia. «Un
progetto molto interessante e intelligenle» ha commentato il ministro. Un riconoscimento ad
Antonello Montante che ormai
da anni sibatte affinché insieme
all a lotta allamafia vi siano azioni concre te per attrarre nuovi investimenti: in questo solco si
iscrive il rating di legalità che è
giàlegge e la zona franca di legalità che coinvolge 27 comuni di
cui 4 in provincia di Agrigento
(22 in provincia di Caltanissetta
e uno nell'ennese) che potrebbero dare sostegno concreto alle imprese che si battono per la
legalità e ai territori che hanno
detto di no alla mafia e a ogni tipo di collusione con la criminalità organizzata: «Da Racalmuto - ha detto Montante - deve
partire un modello per i territori simile a quello che è partito
da Caltanissetta per le associazioni datoriali Ringrazio il ministro cancellieri per il suo appoggio al progetto dell'Area
franca: questi territori hanno bisogno di investimenti. Potremo
così dedicarci alla ricchezza del
sottosuolo, del turismo e dello
sfruttamento dell'energia solare». Montante ha letto poi una
lettera che lo scrittore Andrea
Camilleri (cittadino onorario
di Racalinuto) ha indirizzato al
ministro ringraziandola per la
sua presenza nell'agrigentino.
Il ministro ha chiuso il viaggio
con una tappa a Porto Empedode (il paese natale di Camilleri)
dove ha visitato la casa di Luigi
Pirandello e la statua del commissario Montalbano.
11 aprile 2012
ITALIA OGGI
Pagina i
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(i'izi/tn
Appalti con regole uniformi
Nessuna deroga per le regioni a statuto speciale
Il primo problema che la Corte lità di stipula dei contratti ili cw.iune drJ contratto di appalaffronta è quello dei limiti della appalto, senza far rifrimento to, che devono essere uniformi
il1cgittimo rinviare a competenza legislativa rispet- ai limiti all'autonomia nego- su tutto il territorio nazionaun regolamento provin- to alle province autonome; a ziale prestabiliti dal legislatore le». Nel caso specifico trattato
ciale la disciplina sulle tale proposito la Corto affermo statale, la sentenza afferma che dalla Corte, si verifica quindi
tmoda lità di stipula del che gli stessi statuti speciali il limite de] rispetto dei prin- una violazione ditali limiti: la
contratto di appalto di lavori; prevedono limiti che si appli- cipi dell'ordinamento giuridico norma, infatti, incidendo sulla
il legislatore provinciale devo cano anche alle competenze della Repubblica deve essere disciplina della determinazione
rispettare la norma statale an- legislative primarie. E questo inteso come riferito anche ai del prezzo della prestazione che per garantire uniformità di il caso dello statuto della Pro- principi dell'ordinamento civi- «a corpo» o «a misura», e quinregole su tutto il territorio na- vincia autonoma di Trento che le. In passato la Corte, con sen- di sul contenuto del contratto,
zionale. E quanto ha aftrmato nell'ambito dei lavori pubblici tenza n. 114 del 2011, ha già interviene direttamente in una
la Corte costituzionale con la di interesse regionale richia- avuto modo di precisare che il materia attinente al rapporto
sel)tenza del 30 marzo 2012 ma il legislatore al rispetto legislatore regionale e provin- negoziale fra stazione appala. 74 che si è pronunciata sul dei 'principi dell'ordinamento ciale «deve rispettare iprincipi tante e appaltatore rientrante
ricorso prs.sentato dal governo giuridico della Repubblica'.. Vedell'ordinamento giuridico del- nell'ambito dell'ordinamento ciin ordine alla legittimità della nendo quindi ai caso concreto, la Repubblica, tra i quali sono vile, competenza esclusiva dello
legge della Provincia autono- che riguarda una norma della
ricompresi quelli iffirenti la stato. Da ciò l'illegittimità della
ma di Trento? aprile 2011, a. logge de] 2011, in cui si rinvia a disciplina di istituti e rapporti norma che dispone il rinvio al
7 che reca modifiche alla prece.
un regolamento provinciale per privatistici relativi, soprattutto, regolamento provinciale.
dente legge provinciale 312006. la determinazione dello moda- alle fasi di conclusione ed ceeDI ANDREA MASCOLIN
11 aprile 2012
ITALIA OGGI
Pagina 1
Le novità che eitiet.cjnno in vigore da gennaio 2013 per (ffètto della
k.›,ge Semplifica &dia
Appalti semplificati, cosa cambia
Da istituire la banca nazionale dei contratti pubblici
DI ANDREA MASCOLINI
D
al 1° gennaio 2913 gare
di appalto semplificate
con i controlli effettuati tramite la Banca dati
nazionale dei contratti pubblici.
Le stazioni appaltanti dovranno
verificare i requisiti dei partecipanti alle gare soltanto tramite
la banca dati e non potranno
più chiedere documenti. Inoltre,
ci sarà maggiore trasparenza e
certezza nei certificati relativi
ai lavori svolti all'estero e una
nuova disciplina sulla scelta degli sponsor per la realizzazioni
di interventi di restauro oltre
che la responsabilità solidale
negli appalti fra committentedatore di lavoro e appaltatore
per i contributi dei lavoratori.
Sono questi alcuni dei contenuti della legge cosiddetta «Semplifica Italia» (legge 4 aprile
2012, n. 35, di conversione del
decreto legge 9 febbraio 2012, n.
5, recante disposizioni urgenti
in materia di semplificazione
e sviluppo, pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale del 6 aprile
2012) che contiene diverse modifiche al Codice dei contratti
pubblici.
Banca dati nazionale dei
contratti pubblici
Una delle maggiori novità
è rappresentata dall'istituzione, presso l'Autorità per la
vigilanza sui contratti pubblici
presieduta da Sergio Santoro,
della Banca dati nazionale dei
contratti pubblici (Bdncp) che,
dal primo gennaio 2013, diventerà il contenitore di tutta la
documentazione relativa alla
prova dei requisiti di capacità
economico-finanziaria e tecnico
organizzativa dei partecipanti
alle gare di appalto e concessioni. All'obbligo di acquisizione della documentazione da
parte della Bdncp è correlato
l'obbligo per i committenti di
verifica dei requisiti di. capacità
dei concorrenti esclusivamente
attraverso la banca dati, senza
quindi più chiedere documenti
ai partecipanti.alle gare. L'Autorità avrà il potere-dovere di
mettere a punto, con propria
deliberazione, i termini e le
regole tecniche per l'acquisizione, l'aggiornamento e la
consultazione dei dati contenuti nella predetta Banca dati.
A quest'ultima entro l'inizio
del prossimo anno, dovranno
quindi affluire, da parte delle
stazioni appaltanti e da parte
dei soggetti privati, i dati e i documenti rilevanti ai fini della
prova dei requisiti di partecipazione; si avrà quindi un sistema dinamico e costantemente aggiornato sulla situazione
di ogni impresa e professionista. Fino al 10 gennaio 2013 si
continuerà, però, con il sistema
attuale in cui scatta sempre la
necessità di produrre documenti in caso di aggiudicazione del
contratto o di verifica a campione (sul 10% dei partecipanti).
Successivamente all'attivazione della banca dati saranno i
singoli operatori economici ad
aggiornare la propria posizione trasmettendo, ad esempio,
i certificati delle forniture o
dei servizi svolti ottenuti dai
committenti pubblici e privati.
Per altri dati invece saranno le
stazioni appaltanti a collegarsi
con le altre banche dati pubbliche per acquisire i documenti o
per verificarli.
Certificazione dei lavori
all'estero
All'articolo 20, sostituendo
l'articolo 84 del regolamento
del Codice, si è previsto che i
certificati, da produrre alla
Soa, debbano essere redatti da
«tecnico di fiducia del consolato
o del Mae», con spese a carico
dell'impresa, e debbano corrispondere a modelli predisposti
dall'Autorità. La norma, fra le
altre cose, precisa anche che,
in caso di subappalto, il subappaltatore dell'impresa italiana
possa utilizzare il certificato rilasciato all'appaltatore italiano
o richiederlo al posto dell'appaitàtore se quest'ultimo non lo ha
fatto. Si prevede inoltre che se
l'interessato non ha più una
sede all'estero o vi siano difficoltà ad operare all'estero, si possa
fare riferimento alle strutture
del Mae nel paese interessato
(consolati, ambasciate).
Disciplina delle sponsorizzazioni
La legge prevede una articolata disciplina sulle sponsorizzazioni (si prevede anche l'obbligo
di indicare in programmazione
triennale quali interventi saranno oggetto di sponsorizzazioni), con ricerca dello sponsor
mediante bando pubblicato sul
sito istituzionale dell'amministrazione procedente per almeno trenta giorni e richiesta di
offerte in aumento sull'importo
del finanziamento minimo indicato. L'amministrazione procederà, quindi, alla stipula del
contratto di sponsorizzazione
con il soggetto che avrà offerto
il finanziamento maggiore, in
caso di sponsorizzazione pura,
o che avrà proposto l'offerta
realizzativa giudicata migliore, in caso di sponsorizzazione
tecnica.
Responsabilità in solido
per appalti di opere o di
servizi
La legge 35 prevede la responsabilità in solido del committente imprenditore o datore
di liworo con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali
subappaltatori entro il limite
di due anni dalla cessazione
dell'appalto, per il pagamento di trattamenti retributivi,
compreso il tfr, e i contributi
previdenziali dovuti in relazione al periodo di esecuzione del
contratto di appalto.
11 aprile 2012
JL SOLE 24 ORE
1
1
Pagina i
Federcasa Nuova stima della domanda
social housíng,.
mancano 580n-ú*la
case popolari
1
NUOVI FENOMENI
Sempre più famiglie
non possono permettersi
di accedere ai mercato
libero: aijrnentariò quindi
gli alloggi invenduti
Massimo Frontera
ROMA
Cresce la domanda di alloggi a basso costo ma cresce
anche l'offerta di alloggi invenduti sul mercato libero.
L'ultima cifra che arriva da
Federcasa indica circa 583mila domande in Italia per un alloggio popolare. In prima fila
le maggiori città, da Roma
(29.300) a Milano (2oJ2o), da
Torino (9.965) a Palermo
(9.578), da Genova (3.297) aBologna (9.525). La ricognizione
è stata fatta sulle graduatorie
di Ater, Aziende casa ed exIacp. I numeri documentano il
fortissimo squilibrio tra domanda e offerta di case economiche, con varie sfaccettature
a seconda delle Regioni, come
mostra l'inchiesta pubblicata
questa settimana da «Edilizia
e Territorio» nello Speciale
Social housing (anche sul sito
della rivista). «Penso che
avremmo un'ulteriore impennata delle domande-prevede
Ettore Isacchini, presidente di
Federcasa, l'associazione dei
107 enti regionali per la casa -.
Le famiglie con redditi sotto i
iomila euro l'anno sono il 34%
di quelle residenti; e queste
percentuali sono in costante
crescita, a causa della crisi».
Ma la richiesta di alloggi popolari è solo una componente
della domanda di social housing. A questa si deve aggiungere quella delle nuove fasce
sociali senza più imezzi per accedere al mercato libero. Una
domanda che resta ancora indefinita nei numeri e nella segmentazione, ma che è anch'essa in forte ascesa, "grazie" alla
LA STIMA
Per il Potftecni.cp di Milano,
nel 2018, in Lombardia
ci saranno 367mi1a
alloggi in esubero
in edilizia libera:
progressiva contrazione del
reddito delle famiglie.
Intanto, sul fronte dell'offerta, si profila una novità per stimolare l'attività dei fondi immobiliari dedicati al social
housing. La soluzione individuata sta in un aumento da14o
al 60% degli investimenti del
maxifondo da 2 miliardi gestito dalla Sgr della Cassa depositi e prestiti nei fondi locali di
social housing. «L'ho chiesto
al presidente del Consiglio,
Mario Monti», ha detto lo stesso presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, principale 'ar chitetto" del sistema di fondi
immobiliari nato nel 2008
all'interno del più ampio piano casa nazionale. Dal sistema
dei fondi perle case a basso costo si attendono circa 45mila
alloggi, secondo la recente stima del viceministro per le Infrastruttuxe,Wa
Si tratta però di alloggi quasi tutti da realizzare. Intanto la
domanda preme. Da qui l'idea
di accelerare i tempi consentendo a Cdp di entrare maggiormente nell'equhy dei fondi immobiliari al posto di sottoscrittori locali che latitano.
La novità - che richiede un
Dpcm - riguarderebbe solo i
nuovi fondi immobiliari e non
gli attuali 14 dove Cdp Investimenti è già presente con un capitale pari al4o per cento del
valore del fondo.
Tra i benefìciari della novità, se venisse approvata, ci potrebbe essere il nascente Fondo Housing Sociale Trentino,
promosso dalla Provincia, di
cui staper uscire il bando digara per selezionare la Sgr. Si
tratta di realizzare 2mila alloggi, partendo con una prima
tranche di 500, per un valore
di 100 milioni L'ente autonomo ci mette i soldi come investitore-sottoscrittore (fino al
20%) madà anche un contributo sull'affitto e si accolla - nei
casi gravi - il rischio morosità.
Il paradosso della forte domanda, non corrisposta, di alloggi diventa concreta nelle
città dove è stata realizzata
molta edilizia libera, che ora
alimenta lo stock di invenduto. Il fenomeno è sentito in
Lombardia, dove la Regione
(attraverso Finiombarda) sta
contribuendo al progetto di
un fondo immobiliare apposito per le case senza acquirenti.
Amettere unalente sul fenomeno lombardo è stato il Politecnico di Milano, che quantiticaunesubero di 367mila alloggi di edilizia libera all'alba del
2018.11 dato - che non convince i costruttori lombardi aderenti all'Ance - ha il pregio di
tentare una stima della domanda "complessa" di social housing, quantifìcata in 92omilaalloggi.E segnalando con dei numeri shock il paradosso di un
mercato residenziale che sembra andare dalla parte opposta
della domanda.
11 aprile 2012
iNTERvisTA
IL SOLE 24 ORE
Leopoldo Freyrie
Pagina 1
Presidente Cn
«Casa e città, una sola politica di recupero»
Giorgio Santilli
ROMA
— «In questo momento il vero tema è un'alleanza fra progettistie costruttori che sia capace di tenere insieme la questione del patrimonio abitativo con la questione urbana.
Occorre una politica unica
sul riuso che risponda da una
parte all'interesse del cittadino che vede rapidamente deteriorati la qualità e il valore
della propria casa, dall'altra
all'interesse generale dello
sviluppo urbano».
Casa e città, valori immobiliane sviluppo urbano: il presidente del Consiglio nazionale
degli architetti, Leopoldo
Freyrie, è convinto che si possano tenere insieme con un
mix di politiche ambientali, di
strumenti finanziari e di strumenti urbanistici. E questo
mix di politiche che chiede al
Governo insieme all'Ance e alla sua organizzazione di filiera, Federcostruzioni. Non servono necessariamente strumenti nuovi, possono funzionare anche molti strumenti utilizzati in passato purché indirizzati agli obiettivi del riuso,
del risparmio energetico, della sicurezza antisismica.
«Faccio l'esempio - dice
Freyrie - dei vecchi "contratti
di quartiere" che sono stati rilanciati nel nostro primo seminario sul riuso urbano dal
viceministro jjj: dopo
anni di strumentazione urbanistica, finirono nel nulla, ma
sono ancora nella legge ed è
sufficiente rivitalizzarli con
nuove risorse per farli funzionare ancora».
Ovviamente la sfida del riuso non riguarda soltanto costruttori e progettisti, che pure hanno animato l'iniziativa.
Nella seconda puntata del
seminario sul riuso, che si terrà a Milano il 20-21 aprile, ci sarà Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri, l'associazione
delle fondazioni bancarie, ma
ci saranno anche la Cassa depositi e prestiti, i comuni e la
Legainbiente. «Ecco appunto
la necessità di una politica
complessiva composta da ambiente, risparmio energetico,
fmanziamenti, urbanistica».
In questo percorso è necessario «rendere consapèvoli i
cittadini dello stato in cui effettivamente versa oggi il patrimonio immobiliare». Molti cittadini comuni - dice
Freyrie - «sono convinti divivere in abitazioni conformi alla normativa antisismica,
mentre non è così».
Il compito dei professionisti sarà anche quello di diffondere questa consapevolezza
presso i cittadini e fornire dati
sullo stato reale delle abitazioni. Le politiche, nazionali e regionali, dovrebbero andare anche in questa direzione.
«Questa consapevolezza dice ancora Freyrie - che riguarda anche l'efficienza energetica degli edifici o il valore
della manutenzione o il tema
della sicurezza, aiuta a conciliare le politiche dell'abitazione con quella del riuso della città e dello sviluppo urbano».
11 aprile 2012
IL SOLE 24 ORE
Pagina 1
Tendenze. La recessione tende necessari profonde modifiche ai processi progettuali e costruttivi
Edilizia alla sfida della sostenibilita
Buzzetti (Ance): «La certificazione non sia solo un impegno burocratico»
L'INDAGINE
Per Federcostruzioni-Cresrne
serve una valutazione
dette costruzioni «a tutto
tondo», che sia funzionale,
estetica e trasparente
Paola Pierotti
ROMA
Filiera sempre più integrata
nell'edilizia La sostenibilità abbatte le barriere tra architetti e
Ingegneri, la certificazione quella tra professionisti e costruttori. La spinta della recessione
semplifica i prodotti e migliora i
processi progettuali e costruttivi, l'innovazione individua le soluzioni di qualità a prova di crisi ,
Secondo una recente indagine promossa daFedercostruzioni e Cresme su «La qualità edilizia in Italia. Definizioni, percezione, criticità e vantaggi», la
qualità degli edifici viene misurata oggi considerando i parametri della durevolezza e della conformità dei requisiti e delle
aspettative. Si guarda all'estetica quindi ma anche alla funzionalità, che secondo gli operatori
del settore si riesce a valutare solo con una certificazione di tipo
"prestazionale", capace di certificare quindi il prodotto a 360
gradi, in modo univoco e trasparente. «È fuori discussione la necessaria alleanza tra progettisti
ecostruttori, a partire dai progetti di riuso e di riqualificazione
all'interno delle città - dichiara
Paolo Buzzetti, presidente
dell'Ancee allaguidadiFedercostruzioni -. Stiamo lavorando
per proporre al Governo indicazioni precise per intervenire sul
patrimonio costruito a partire
dagli edifici che hanno più di 50
anni (e sono il 70%), che richiedono interventi di manutenzione straordinaria e politiche di risparmio energetico. La qualità,
certificata, deve valere per i materiali, i prodotti, per il cantiere e
per l'opera fmita».L'Ance sta lavorando con tutta la filiera
dell'edilizia e con gli architetti
perché «la certificazione non
sia un oneroso impegno burocratico e formale, ma presti attenzione alla sostanza».
Solo per il io% degli intervistati nell'indagine Cresme-Federcostruzioni la certificazione «è
solo un costo» mentre per 1145%
dei professionisti coinvolti «la
certificazione è un elemento importante nella selezione di un
prodotto finito e dovrebbero
averla tutte le case».
Costruttori e progettisti concordano sul fatto che non basta
ridurre i consumi per migliorare
l'ambientecostruito, ealcunesocietà di ingegneria anche in Italia stanno cavalcando quest'onda e hanno già fatto delle strategie ambientali il loro core business. Gli inglesi di Buro Happold, che hanno anche una sede
a Milano, stanno collaborando
con lo studio austriaco di Coop
Himmelb(Dau a Riva del Garda
per la nuova Fiera e con l'inglese
David Adjaye a Udine per il nuovo quartier generale dell'azienda Moroso. I veneziani diThetis
affiancano i tedeschi Sauerbruch Hutton nella progettazione
del museo M9 di Mestre (si veda
la fotonotizia a destra) proprio
per seguire il processo di certificazioneLeed del nuovo polo museale. Tre progetti in itinere in
cui proprio la sostenibilità consente di dare risposte concrete
all'interazione tra architettura,
aspettiambientali e discipline ingegneristiche. Con l'impiego di
software sviluppati ad hoc si fanno dialogare architetti e ingegneri, i committentiriescono a conoscere e valutare le performance
energetiche e i costruttori hanno la strada segnataper realizzare in 3D i modelli virtuali scelti
perché garantiscono la migliore
soluzione possibile.
Obiettivo è migliorare il
comfort abitativo e urbano. Ma
i co sti? «Se già all'inizio del processo di progettazione si valuta
il parametro della sostenibilità,
si applica ad esempio il metodo
della certificazione Leed, il costo di costruzione è paragonabile a quello di un edificio tradizionale - spiega Fabio Pinton,
ingegnere, responsabile
dell'area ingegneria civile energia e impianti di Thetis -. Ma soprattutto il valore commerciale
di un edificio certificato Leed
può aumentare anche del 30%.
La certificazione è un plus di
forte richiamo commerciale a
scala internazionale».
11 aprile 2012
-
Pagina2
IL SOLE 24 ORE
NOIEtL1ALTR1
jL'archite tto e il cittadino
a
ITALIA
Tariffe minime abolite di
norma, ma ancora largamente
presenticome riferimento
netta prassi professionale.
L'Ordine professionaleè
provincia le, vigila sulla
deontologia e i requisiti
richiesti agli iscritti, si
preoccupa della formazione
ma non entra nelmerito della
qUalità:dei progetti. Per
esercitare la professione è
òbbLjg toriosu pera reun
esame per iscriversi allALbo,
SPAGNA
Tariffe minimeaboliledagii anni
Ottanta. La qualità dei progetti è
garantita da.unvia libera degli
Ordiniprofessionali: una volta era
prevista una vera e propria tassa,
ora l'Ordinedàunvlstoa
procedere prima che li progetto
sia vistatò dalla Pubblica
Amministrazione L'iscrizione
a WOrdine è obbligatoria.
Assicurazione pureobbhgatona
ma non vienestipulata sul
iofessiònistamsuoghisingolo
cantiere.
T
FRANCIA
In Francia esiste dal1977 una legge
in cui sidefinisce che
«rarchitettura,espressìone delle
cultura, èdiinteresse pubblico». Lo
Stato obbliga chiunque desideri
costruire un edificiòa far ricorso ad
un architetto, Nei concorsi
internazioriatii progettisti devono
appoggiarsi ad una società di
ingegneria francese. Peri
professionisti è obbligatoria
l'assicurazione (molti straniérisi
consorziano con professionisti
locali),Tariffe minime abol ite.
GERMANIA
Tariffe minime vncolanti sia
per i progetti pubblici che per
quelli privati (introdotte nel
2009).
Le segue devono essere
rispettate all5nterna del Paese
ma non sono obbligatorie pergli
stranièri (una tutela per un
mercato dove Il reddito medio
di unarditettosi aggira intorno
ai530mi(a eùro l'anno).
L iscrizione all Ordine e
l'assicurazioiie sono
obbligatorie.
.REGNOUNITO
Niente tariffe minime nel Paese
delle liberalizza zionL Iscrizione
?cessarioessere
i (Architects
Bòard), ('Ordine con
itoloeicLeal Riba
privata. L'assicurazione nel Regno
Unito èòbbligatòria per:chitavora
atdi fuori di uno studio
professionale.
Pagina 1
CORRIERE DELLA SERA
11 aprile 2012
Accordo Tesoro-banche, Passela convoca te aziende
Così saranno pagati
gli arretrati alle imprese
di FEDERICO FUJIN'
S
i cerca una soluzione
Ai al problema, sempre
più pressante, dei ritardi
nei pagamenti dello Stato
alle imprese. Il ministro
dello Sduppo economico, VairadO inisserà, ha
convocato per la prassitira settimana il presidente dell'Albi Giuseppe h/lussati e le principali associaziOni imprendltonah
J'assexil e Mussari ne
hanno parlato informalmente ieri. Anche su
iniziativa del vicerninistro dell'Economia Vittorio Grilli, il governo
avrebbe convinto l'Abi a
far sì che le banche accettino in garanzia dalle imprese i crediti da loro vantati \Persolo Stato in carnst
hto_di,92y1p2.rn
A PAGINA 6
L'ACCORDO TESORO-BANCIIE
PER I PAGAMENTI ALLE IMPRESE
Crediti con lo Stato da scontare allo sportello. Senza pesi sul debito
Passi a convoca istituti e Confindustria. Tajani: fate presto
pun U percentuali di Pii,
circa 40 miliardi. il debl'o
effettivo dello Stato con •
imprese e fai nitot i sereno()
Ic ne stime del Tesoro
torni, il termine di
pagamento prevista dalla
direttiva Be va applicata
entro marzo 2013 per evitare
una prora:113ra d'infrazione
totale delle
ne dovute
dalla pubblica
amministrazione arriva
a 70 miliardi
I colloqui
con Bruxr'
per supera
i du-Ai
sull'indebit a
mento
rrli.rdi, Vammeli -Ilare dei
debiti delle imprese nei
confronti dello Stato
in Europa secondo stime
di Bruxeires
MILANO - La chiacchierata di ieri fra COrmlo rusgrà e Giuseppe
Mussari suona come il preludio di
una prima soluzione al problema,
sempre più pressante, dei ritardi
nei pagamenti dello Stato. Il ministro dello Sviluppo e il presidente
dell'Associazione bancaria italiana
ne hanno parlato in vista di un incontro formale, la prossima settimana, che coinvolgerà anche le associazioni d'impresa.
Quella fra Passera e Mussari è stata, con ogni probabilità, una ricognizione della strada che si pensa di percorrere. Anche su iniziativa del vice
ministro dell'Economia Vittorio Grilli, il governo avrebbe convinto l'Abi
perché le banche accettino in garanzia dalle imprese in cambio di nuovi
prestiti i crediti vantati verso lo Stato. Anche la Banca d'Italia sta studiando ipotesi del genere dall'inizio
della crisi finanziaria, ma finora sia
via Nazionale che il governo si erano bloccati su un ostacolo di tipo
formale: se i crediti verso la pubblica amministrazione diventano garanzie in banca, si trasformano di
fatto in titoli finanziari; come tali
vanno inseriti nella stima del rappor-
giorni, t tempi tnedi di
pagamento dallo Star° in
Grani nici il minimo in
iìssoiuto in Italia sono
80, in FranckatC)4
to tra debito pubblico e Pil, che salirebbe dal 120% al 124% del Pil. In
tempi di regole di bilancio sempre
più vincolanti a Bruxelles e di mercati in tensione, un dato di debito più
alto sarebbe un pessimo segnale.
Su questo scoglio si era bloccata
mesi fa anche la prima iniziativa di
: pagare alle imprese i 70
miliardi di crediti arretrali attraverso titoli di Stato. L'emissione di
nuovi Bot o I3tp porterebbe però a
far crescere il rapporto tra debito e
prodotto interno lordo. In realtà si
tratta di un problema puramente
di definizione: i 7o miliardi di ritardati pagamenti alle imprese sono
debito pubblico proprio come Io sonoi 1.9oo di titoli emessi dallo Sta-
11 aprile 2012
CORRIERE DELLA SERA
to sui mercati. Lo sanno bene i tecnici del Tesoro e ne sono consapevoli anche gli investitori che ogni
giorno, dall'estero, decidono se
puntare o meno sull'Italia.
Ma l'ostacolo formale sulla definizione del debito stava bloccando tutto. Quei 70 miliardi di arretrati da
parte delle pubbliche amministrazioni contribuiscono all'illiquidità
dell'economia italiana, uno dei principali fattori di freno della crescita.
Di qui l'impegno di Grilli e____
a trovare una soluzione. Quella messa a punto adesso ricorda da vicino
I'emendamento al decreto legge sulle semplificazioni fiscali, approvato
dalle commissioni Bilancio e Finan-
ze del Senato e firmato dai due relatori Antonio Azzollini (Pdl) e Mario
Baldassarri (Terzo Polo): si tratta di
rendere i crediti verso lo Stato scontabili in banca come garanzie, ma
sotto forma di cessione «pro solvendo» e non «pro soluto».
In una cessione «pro solvendo»
l'azienda che presenta la garanzia
in banca resta responsabile di eventuali inadempienze del debitore finale, in questo caso le pubbliche
amministrazioni. In questo caso,
per prudenza, le banche potrebbero concedere in prestito somme significativamente più basse rispetto
al valore formale della garanzia. Ma
la svolta sarebbe potenzialmente
importante: le imprese potrebbero
r
Pagina IL
trasformare subito in liquidità i crediti bloccati. I tempi di pagamento
medi della pubblica amministrazione sono saliti nel 2011 da 128 a 18o
giorni. L'effetto di circolazione del
denaro potrebbe farsi sentire a cascata su intere filiere industriali e
riattivare in parte l'economia.
Poi, dal 2013, scatterà la prossima tappa. il governo ha un anno
per trasporre in legge la direttiva
europea che fissa a 30 giorni i termini per qualunque pagamento.
Per allora lo Stato dovrà decidere
se, e come, gli arretrati di pagamento debbano emergere nei numeri
ufficiali del debito pubblico.
Federico Fubini
twitter @federicolubini
11 aprile 2012
IL SOLE 24 ORE
Pagina I
RICERCA& CRESCITA
Meno burocrazia e interventi
più efficaci per Pinnovazione
di Diana Bracco
pagina 20
STRATEGIE DI 51111.UPPO
Punim re sualla •=rea per crescere
Misure più efficaci e meno i:
•
I
di Diana Bracco
a crescita,
j
diffusa e sostenibile,
deve essere oggi l'imperativo di
tutti: Governo, imprese, forze
sociali. E per tornare a crescere
è essenziale che Ricerca & Innovazione vengano messe al centro di un Programma di sviluppo del Paese. Una
strategia che sappia valorizzare e potenziare le tante competenze esistenti,
eliminare ritardi amministrativi e burocratici, far crescere l'attrattività internazionale dell'Italia.
È importante elevare il contenuto di
R&I in tutte le imprese (di ogni settore e
dimensione) e rafforzare le specializzazioni tecnologiche attraverso grandi
progetti sovra-territoriali, che consolidino le filiere, promuovendo nel contempo la co llaborazione tra imprese e sistema pubblico della ricerca e lanascita
di nuove imprese high tech. Va assicurato un uso efficiente delle risorse pubbliche, che vanno aumentate insieme a
quelle private, e va attivato il sistema finanziario privato. È questa la direzione
che ha tracciato l'Unione europea con
la nuova strategia di Europa 2020.
Una strategia che - come Confundustria ha evidenziato da tempo- deve basarsi su pochi strumenti chiari ed efficaci. Alcune prime misure importanti sono state introdotte con il Decreto legge
sulle semplificazioni; ora, è tempo di
procedere a un'iniziativa più complessiva e radicale, che guardi alla Ricerca
e Innovazione in modo organico e non
si limiti a ridefinire le leggi di intervento ma semplifichi anche le procedure
di valutazione e gestione. La riorgan izzazione che il sistema delle imprese au-
azi a a sostegno dell'innovazione
spica deve mirare a: ridurre il numero
degli strumenti puntando a rispondere
precisamente ai diversi bisogni di intervento; semplificare e accorciare le procedure in modo davelocizzare i processi (anche attraverso un massiccio utilizzo dell'e-government); uniformare gli
strumenti a l ivello regionale e nazionale, in modo da agevolare collaborazioni e interrelazioni tra diversi enti; e assicurare piena integrazione e complementarità con gli strumenti europei.
Si tratta di un intervento a costo zero
che, come Confindustria evidenzia da
tempo, potrebbe farci recuperare posizioni nelle tante classifiche di compe titività internazionale.
Il processo di semplificazione e razionalizzazione degli strumenti a cui i
Ministeri stanno lavorando dovrebbe, anche alla luce delle migliori esperienze degli altri Paesi, prevedere la
combinazione di uno strumento automatico (Credito d'imposta per R&I sia per investimenti intra muros sia
per commesse dì R&I al sistema di ricerca pubblico e no profit) con uno
strumento a selezione per i grandi progetti strategici e di uno strumento per
favorire le start up intervenendo sul
seed e venture capital.
Per facilitare l'accesso concreto delle imprese, in particolare Pmi, è necessario inoltre prevedere anche per i progetti di R&I promossi con strumenti nazionali e regionali uno strumento di garanzia (es.Fondo di Garanzia) che superi la necessità di fidejussioni per la gestione dei progetti finanziati. Va inoltre
considerato parte attiva degli strumenti a supporto della R&I il Public procure-
ment per l'innovazione nelle sue applicazioni più ampie richiamate con forza
in Europa 2020.
Per compiere rapidamente un importante passo in avanti nella direzione della crescita bisogna fare un salto culturale e operare in una logica europea divera partnership pubblico-privato. Le imprese sono pronte e possono dare un
contributo concreto in questa fondamentale azione di razionalizzazione degli strumenti di supporto alla R&I avviata dal ministro dell'Istruzione, università e ricerca, Francesco Profumo e dal
ministro per lo Sviluppo economico
(rii
Passe. Il nostro sistema, infatti, ha provato sulla propria pelle tutti
gli strumenti sperimentati in Italia nel
corso degli anni e conosce direttamente anche quelli degli altri Paesi in cui
opera. Lavorando insieme si potrà davvero e rapidamente rinnovare questo
importante tassello del sistema Paese e
costruire uno scenario chiaro che favorisca il consolidamento e l'aumento degli investimenti inR&I, pubblici e privati, unica vera strada per lo sviluppo.
Diano Bracco è presidente
del Progetto speciale "Ricerca &Innovazione
ed Expo 2015" di Confindustria
11 aprile 2012
EDILIZIA E TERRITORIO
Il ministro delle Infrastrutture Cado
Pagina i
.i costruttori:, impegno a ripristinare l. t iva sull Invenduto
'
«Piano città pronto a giugno»
Buzz.etti: serve un segnale subito
Tra le proposte Ance anche
il contratto di. riqualificazione
condivisa. «Ma per rilanciare
il settore bisogna mettere in
campo nuche misure fiscali»
DI MAURO SALERNO
rriverà entro giugno il
piano per le città richiesto dai costruttori per
dare una boccata d'ossigeno a un settore fiaccato dalla
crisi, recuperando l'obiettivo di
A
svecchiare un patrimonio edilizio
obsoleto e in gran parte lontano
dai nuovi standard di efficienza
energetica imposti dall'Unione europea. Lo ha confermato il ministro delle Infrastrutture e dello sviluppo economico, Còìtado EQàq0, alla presentazione del rapporto
Ance-Censis a Roma. «I principi
cardine del piano - ha rilevato il
ministro - ispirano anche l'azione
del Governo: stop al consumo del
suolo, riqualificazione edilizia, efficienza energetica, housing sociale, rilancio del trasporto pubblico
locale»..
Ok anche sull'Iva, richiesta che
i costruttori considerano cruciale,
dopo lo stop alla misura inclusa (e
poi cancellata) in una prima versione del Dl liberalizzazioni: «Sono d'accordo, speriamo di trovare
una soluzione a breve», ha detto il
Ministro.
P-iááàá ha rivendicato l'impegno del Governo sull'edilizia «settore in grande difficoltà, ma capace di reagire alla crisi», ricordando i «22,5 miliardi di progetti
sbloccati dal Cipe», oltre ai due
miliardi per l'housing sociale e
«ai 400 più 150 milioni per le
scuole da spendere subito».
Il Ministro ha riposto così alle
sollecitazioni avanzate dai costruttori per bocca del presidente Paolo Buzzetti. «il piano per le città ha spiegato Buzzetti - è un'opportunità di crescita e di sviluppo che
non va sprecata. Al Governo chiediamo di mettere in campo strumenti fiscali adeguati e di credere
in questo grande piano di rilancio.
Serve un cambiamento subito, il
rigore non basta e il nostro settore
è allo stremo». «Abbiamo già allo
studio un progetto pilota di riqualificazione urbana da poi finanziabile da concordare con Regioni e
Comuni in un apposito tavolo»,
ha risposto il viceministro alle Infrastrutture, Mario . ilà cci
L'idea riguarda un progetto sperimentale da realizzare in tre città
italiane una al Nord, una al Centro e un'altra al Sud ed «esce
molto rafforzata da questo convegno», ha concluso il viceministro.
Tra le proposte formulate dall'Ance il «contratto di riqualificazione condivisa», per mettere insieme proprietà, operatori e Pa sui
progetti di trasformazione, da incentivare con bonus volumetrici e
semplificazioni. Buzzetti ha anche chiesto misure speciali sul modello francese (mutui a tasso zero
totalmente scaricabili da parte delle banche) per le famiglie alle prese con l'acquisto della prima casa;
ripristino del credito a medio-lungo termine, sul modello del credito fondiario, per le imprese; riordino degli incentivi al recupero; dismissione e contestuale valorizzazione degli immobili pubblici e
soprattutto una fiscalità incentivante per le operazioni di trasformazione urbana, «senza le quali
qualsiasi piano è destinato a fallire».0
CirrÀ .E CANTIÈRI.
in numeri
CASE AL CATASTO
59,1
MIL!.
CASE'DI PERSÒNEIFISIcHE
91 %
CASE CON PII) .DI40'ANNI
10 MILIONI
CONSUMI CON 30 ANNI DL ETÀ
200 KWH/MQ/ANNO
CONSUMI NUOVA. CLASSE C
50 0V11/MQ/ANNO'
SPOSTAMENTI URBANI
13
MILIONI AL GIORNO
SPOSTAMENTI IN AUTO
2/3 DEI TOTALE
COSTRUZIONI DAL 2005
11%
IMPATTO CANTIERE, I MILIARDO
+20MU.A OCCUPATI
11 aprile 2012
EDILIZIA E TERRITORIO
Pagina 1
SPECIALE
Servono
58Ornila
case sociali
in affitto
aumenta la pressione della domanda
alloggi. Mentre la produzione di case poLpolariadicrisi
degli ex lacp resta distante dilla domanda
due miliardi ma ne ha investiti finora Meno di
150 milioni in via definitiva in 14 fondi (anche
se circa 480 milioni sono impegnati in dedibere
cosiddette "plafond").
Intanto la domanda continua a essere elevata.
Stando all'ultima rilevazione di Federeasa, sono
"primaria" dei poveri, spunta un piano per accelerare tempi e investimenti nelle :residenze per le
famiglie "medie".
La soluzione individuata sta nell'autorizzare la oltre '580mila le famiglie in attesa di un alloggio
Sgr di Cassa depositi e prestiti a ínVestire fino ai popolare, con diversi andamenti fra le eittù e le
60% nei fendi locali (invece del 40%), La modifica passa per un Ppem — che si presidente delr Aeri, Giuseppe Guzzetti (il principale. promotore dell'attuale sistema di fondi immobiliari per
l'housing), ha chiesto al Governo e si applicherebbe ai nuovi fondi di social housing in progetto.
La modifica consentirebbe di Amare più rapidamente gli investinteriti "in pancia" al Fondo
—
Regioni,. di Centro, Nord e Sud Italia, : come
emerge anche dalla ricognizione condotta presso
gli enti territoriali.
I dettagli del fondo in Tremino dove è in
arrivo iiita gara per selezionare la Sgr. Là soluzione urbanistica di Modena per trovare allog-
gi.«
Investimenti per l'Abitare, che ha raccolto più di
SPECIALE AWINTERNO
Guzzetti (Acri) in pressin su Monti: autorinare l'investimento di Cdp S9r fino al 60% dei fondi locali di soda! housing
Mancano 580m11a alloggi
DI MASSIMO FRONTERA
ressione sempre
alta sulla domanda di alloggi a basso costo. L'ultima
cifra che arriva da Federcasa parla di oltre 580mila
p
domande per un alloggio
popolare. Intanto, sul fronte dell'offerta, si profila
una novità per stimolare
l'attività dei fondi immobiliari dedicati al social housing. La soluzione individuata sta in un aumento
dal 40 al 60% degli investimenti del maxifondo gestito da Cdp Investimenti Sgr
nei fondi locali di social
housing. «L'ho chiesto al
presidente del Consiglio,
Mario Monti», ha detto lo
stesso presidente dell'Acri,
Giuseppe Guzzetti, principale "architetto" del sistema di fondi immobiliari nato nel 2008. Sistema dal
quale si attendono circa
45mila alloggi, secondo le
ultime stime fornite recentemente dal mitelainità
delle ligmtrAlltà, Ma•iò
Ciaccia.
LA DOMANDA
La cifra indicata da Federcasa rappresenta una domanda "primaria" alla quale va aggiunta quella fascia grigia di famiglie sempre meno in grado di accedere al mercato libero.
Una domanda di cui ancora non si conoscono né i
contorni precisi — il Cresme ci sta lavorando — né
la sua segmentazione (studenti, padri separati, stranieri, pensionati, giovani
coppie eccetera).
A questo fabbisogno insoddisfatto si è aggiunto il
paradosso dello stock di invenduto di residenze sul libero mercato.
CASO LOMBARDIA
Un fenomeno che si manifesta in varie aree urbane ma che in Lombardia —
stando alla recente ricerca
del Politecnico di Milano
— è arrivata a numeri preoccupanti. Su una proiezione
al 2018, la ricerca stima
un esubero di oltre 367mila alloggi di edilizia libera
e un fabbisogno di gran
lunga superiore di oltre
920mila alloggi di edilizia
sociale e di quasi 324mi1a
alloggi di edilizia convenzionata. Il dato (che non
convince i costruttori lombardi aderenti all'Ance) ha
il pregio di tentare una stima della domanda complessa di social housing,
individuando anche il paradosso di un mercato residenziale che sembra inseguire una chimera senza
dare risposte al mercato.
Forse anche per colpa di
una pianificazione sbagliata? «Non credo che il problema sia una programmazione dei Comuni — esclude Stefano Stanghellini,
urbanista presidente di Urbit-Inu —. L'unica cosa che
possono fare i Comuni è
ridurre il prezzo delle aree
per la produzione di case,
ma poi ci vogliono finanziamenti e progetti, produzione e gestione, alloggi in
affitto, soprattutto».
LA CRISI DELL'AFFITTO
«Purtroppo — aggiunge
Stanghellini — la politica
per l'affitto è finita con i
finanziamenti Gescal. E
ora il problema si acuirà,
tutte le tensioni si scaricheranno sugli alloggi in affit-
OW
cos
to gestiti dagli ex Iacp, che
insieme alle coop a proprietà indivisa sono stati i tradizionali gestori di alloggi in
affitto».
Più EQUITY PER CDP
L'idea di avere una maggiore presenza nei fondi locali non è nuova e la richiesta di modificare in questo
senso il Dpcm del piano casa era stata fatta già allo
scorso Governo. La novità
dovrebbe riguardare solo i
nuovi fondi, e non gli attuali 14 dove Cdp Investimenti
è già presente (si veda a
pagina 13). La misura dovrebbe compensare le difficoltà di raccogliere — maggiormente in questa congiuntura — il capitale necessario a raggiungere il valore
obiettivo dei fondi locali. •