G01 - Ersu Sassari

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G01 - Ersu Sassari
E.R.S.U
COMUNE DI SASSARI
REGIONE SARDEGNA
progetto
RECUPERO FUNZIONALE ED ARCHITETTONICO DEGLI IMMOBILI DELLA EX FONDAZIONE BRIGATA SASSARI FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DI NUOVA CASA DELLO STUDENTE
scala
data
operatore
Maggio 2013
livello di definizione
rif.
BP - RM
formato
A4
01_10_PE
nr.elaborato
titolo
G01
RELAZIONE DESCRITTIVA
E QUADRO ECONOMICO
ESECUTIVO
nome file
nr. rev.
00
nr. rev.
data
00
rev.
Dicembre 2014
associazione temporanea di professionisti
timbri
zona industriale, 120
92100 agrigento
tel. 0922 441514
fax 0922 591088
www.baldoprogetti.it
[email protected]
TECNOBREVETTI srl
Via Cerchiara18, 31023 Castelminio di Resana (TV)
Arch. Gianfranco Marras
Via Roth 1, 07100 Sassari
il legale rappresentante
Amministratore unico della societa' Capogruppo Baldo Progetti Engineering srl e responsabile della progettazione integrale e coordinata
Architetto Aldo Baldo iscritto al n 464 dell'Albo degli
Architetti della Provincia di Agrigento
il committente
PREMESSA
In seguito all’avvenuta aggiudicazione del bando di Gara per
l’affidamento dei servizi d’ingegneria relativi all’intervento di “recupero
funzionale ed architettonico degli immobili della ex Fondazione Brigata
Sassari finalizzati alla realizzazione di nuova casa dello studente”, giusta
comunicazione dell’Ente con nota del 14-10-2009 prot. 6308 (Determina
n°252/2009) ed alla successiva sottoscrizione della convenzione d’incarico in
data 16-11-2009, la sottoscritta R.T.P., costituita dalla società “Baldo Progetti
Engineering” srl (capogruppo mandataria), dalla società Tecnobrevetti srl
(mandante), ed arch. Gianfranco Marras (mandante), ha redatto il progetto
definitivo ed il progetto esecutivo.
Il progetto si è sviluppato a seguito di un’immediata intesa con L’Ente
proponente “Ersu di Sassari” in merito agli obiettivi da perseguire, scaturiti
dalle indicazioni proposte in sede di gara e dagli approfondimenti maturati in
loco, oltre, che sulla base di una preziosa rivisitazione critica in variante ed in
aggiunta del primo livello di progettazione preliminare.
La presente relazione tecnica si compone di quattro capitoli secondo
l’ordine sotto elencato, essi descrivono i criteri utilizzati per le scelte
progettuali unitamente a valutazioni sulle caratteristiche prestazionali dei
materiali prescelti:
•
QUADRO STORICO E STATO DI FATTO
•
GLI INTERVENTI DI PROGETTO
•
SOLUZIONI ADOTTATE PER IL SUPERAMENTO BARRIERE
ARCHITETTONICHE
1
CAPITOLO 1: QUADRO STORICO E STATO DI FATTO
La “Ex Fondazione Brigata Sassari”
Per dovuta conoscenza si riporta una breve sintesi dell’origine e della
storia dell’immobile in oggetto:
La costruzione dell’edificio risale alla fine dell’ottocento, quando
venne realizzato il primo impianto edilizio, (parziale corpo nord e corpo est)
sede della vecchia Conceria Dussoni, così come risulta da alcune mappe
d’epoca. La prima proposta per l’istituzione della Fondazione Brigata Sassari,
si ebbe nel febbraio del 1918, quando venne aperta una sottoscrizione
pubblica a favore delle famiglie dei soldati sardi della prima guerra mondiale.
Nel gennaio del 1920, con la formazione di un comitato, fù deliberato
l’acquisto dello stabilimento Dissoni, presso il serbatoio dell’acquedotto.
L’acquisto fù effettuato con fondi stanziati dal Comitato Provinciale di
Assistenza e dal Comitato Cittadino di Mobilitazione Civile. La Fondazione
aveva come fine, il raccoglimento degli organi di guerra e l’istruzione dei
mutilati. L’atto di vendita del locale “Antiche Concerie Dussoni”, fù stipulato
nel maggio del 1920 fra la signora Gavina Demuro ved. Ardisson ed il
Commissario del Comune di Sassari per incarico della Fondazione.
Nel Marzo del 1921 iniziarono i lavori di adattamento e di restauro
dello stabilimento, affidato con gara d’appalto alla cooperativa falegnami ed
al mutilato Enrico Sechi. Nel mese di agosto dell’anno 1921 i lavori furono
ultimati e la Fondazione iniziò ad operare.
Una prima modifica all’edificio originario avvenne successivamente
agli anni ’20 con la realizzazione della chiesa e dell’annesso locale sacrestia
nel lato est dell’edificio. In seguito, negli anni 60/70 venne realizzato
un’ulteriore ampliamento dell’edificio e più precisamente la realizzazione
dell’attuale corpo nord e del corpo ovest.
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Lo stato attuale degli ambienti
L’edificio “Ex Fondazione Brigata Sassari”, nonostante i diversi
interventi susseguitesi nel corso degli anni, conserva, nella sua stesura
definitiva, il concetto monumentale.
L’edificio in pianta presenta oggi, grazie alla realizzazione del corpo
ovest, le simmetrie e le forme che furono caratteristiche dell’epoca. Infatti
l’attuale assetto planivolumetrico è pressoché ad “U” con il corpo centrale
raddoppiato.
L’ingresso principale dell’edificio è ubicato sulla via Carlo Felice
preceduto da un’ampia corte con giardino. L’immobile confina anche con la
via Diego Murgia ed ha la possibilità di accesso anche dal retrostante viale
Adua. Esso si sviluppa su due livelli che si affacciano all’interno di una corte
aperta.
Come precedentemente descritto, l’immobile era destinato alle
funzioni di istituto di assistenza e scuola, infatti al piano terra troviamo degli
ambienti precedentemente destinati ad aule, attività ricreative, mensa, cucina
e servizi annessi. Il primo piano, in parte è occupato dalle altre aule ed in
parte da camere e servizi in genere per la residenza. La parte retrostante il
corpo centrale, negli ultimi periodi, è stata utilizzata per ricevere gli spogliatoi
a servizio delle attività sportive che si svolgono negli adiacenti campetti.
L’immobile, mostra un evidente stato di degrado avanzato
principalmente da un punto di vista igienico-sanitario, ciò perché l’edificio da
diversi anni non è più stato utilizzato e lo stato di abbandono ne ha
determinato un precoce degrado (vedi rilievo dei degradi e dei dissesti).
La struttura portante dell’immobile, prevalentemente costituita da
conci di tufo di grande formato, anche se si presenta in un discreto stato di
consistenza, mostra un evidente stato di degrado, derivante principalmente
dalla presenza di umidità di risalita al piano terra e dalle continue infiltrazioni
provenienti sia dall’assenza per la quasi totalità degli infissi esterni che dalla
copertura, per la mancanza di un adeguato pacchetto d’impermeabilizzazione.
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Sia sui prospetti esterni che, ancor di più, nelle pareti interne, emergono
evidenti fenomeni di dilavamento e presenza di micro e macro vegetazione,
sottolineando quanto le coperture, i pluviali e le gronde siano ormai
insufficienti a far defluire correttamente tutta l’acqua piovana.
Nel piano terra, sia del corpo centrale che dell’ala est, sono presenti
delle volte, realizzate con mattoni pressati e sovrastante solaio, occultate con
l’applicazione di intonaco e gesso. I solai del corpo ovest e della parte
retrostante il corpo centrale, realizzati in un secondo momento, sono invece
realizzati con putrelle a doppia “T” e laterizi forati. Le travi oggi risultano
essere fortemente degradate a causa della presenza di infiltrazioni di acqua
proveniente dalla copertura, a tal punto da aver perso la loro consistenza
statica.
Le insufficienze strutturali prime descritte, causano disfunzioni ai
limiti della mancanza di sicurezza sismica dell’edificio.
Le coperture a falde del primo piano, sono realizzate con capriate ed
arcarecci in legno, oggi in totale stato di abbandono e sovrastante manto di
tegole tipo marsigliese privo di qualsiasi tipo di impermeabilizzazione. Al
primo
piano
è
sempre
presente
una
controsoffittatura
realizzata,
prevalentemente, in materiale latero-cementizio e sovrastante caldana dello
spessore complessivo di cm. 5., che ostruisce la visione della copertura.
Gli impianti tecnologici, oramai quasi inesistenti, non rispondono agli
standards normativi dettati per la destinazione d’uso che l’immobile dovrà
avere.
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Capitolo 2: GLI INTERVENTI DI PROGETTO
Il presente capitolo contiene le motivazioni che ci hanno indotto ad
operare opportune modifiche al Progetto Preliminare, alla luce delle nuove
scelte strategiche proposte dal nostro gruppo di lavoro, in accordo con le
esigenze enucleate dall’Amministrazione dell’ERSU e le relative normative
tecniche vigenti.
Un presupposto importante, sul quale il nostro gruppo di lavoro si é
trovato daccordo, è stato quello che il processo di riqualificazione in atto non
dove essere pensato soltanto come intervento finalizzato ad un necessario
adeguamento impiantistico-normativo in ragione della notevole carenza
prestazionale dell’edificio “ex Fondazione”; ciò premesso, ci si è prefissati
un obiettivo ulteriore, ossia: rendere l’edificio compatibile con nuovi usi,
disporre di spazi flessibili, alternativi, e soprattutto improntato all’insegna di
una nuova gestione logistica, in modo da rendere l’ex Fondazione della
Brigata Sassari un complesso moderno.
In definitiva, riteniamo che vada colta l’occasione per creare, sotto
l’attuale regia, un sistema integrato di beni e servizi per l’utente, da ciò nasce
l’idea che il progetto di recupero debba rappresentare un momento di naturale
evoluzione dell’edificio, attraverso un contributo contemporaneo capace di
dialogare con la sua storia e il suo ruolo istituzionale.
Assunto di fondo per quanto concerne l’intervento sarà la diacriticità
degli inserti di completamento, i quali dovranno manifestare la loro modernità
non in contrapposizione con il ripristino dei caratteri filologici dell’opera,
mantenendo un alto livello di dialogo con la struttura storica. E’ stato
privilegiato, un atteggiamento di neutralità, leggerezza, fluidità e trasparenza,
che non sconvolge l’apparecchiatura strutturale preesistente. Pertanto, si è
cercato di intervenire con opere che fanno leggere l'intervento quale segno
evidente, dalle chiare connotazioni linguistiche, evitando al tempo stesso
mimesi stilistiche.
Il presente progetto esecutivo è stato redatto nel rispetto del progetto
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definitivo oggetto di finanziamento e nel rispetto delle prescrizioni emanate,
sul progetto preliminare, dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Sassari.
Infatti, al fine di ottemperare a tali prescrizioni, la nuova divisione
interna è stata prevista con pareti di separazione costituite da una doppia
orditura formata da due lastre di cartongesso per lato dello spessore di mm.
12,5 cad. avvitate ad una struttura metallica verticale e da due materassini di
lana di roccia dello spessore di 40 mm. per garantire il fonoisolamento delle
camere. L‘utilizzo di queste pareti di separazione consentono, oltre che
garantire un’agevole reversibilità degli ambienti interni, di facilitare il
passaggio delle tubazioni dei diversi tipi di impianti ai diversi livelli. Inoltre,
al piano terra in presenza dei locali voltati, queste pareti non raggiungeranno
mai il soffitto e si fermeranno alla quota d’imposta della volta, la parte
sovrastante sarà costituita da lastre di vetro trasparenti.
Nel passato l’immobile è stato oggetto di gravi fenomeni vandalici,
quali, fra i tanti, incendi che hanno danneggiato le pareti e gli infissi interni
rendendoli, per la maggior parte dei casi, irrecuperabili; inoltre, al fine di
eliminare qualsiasi tipo di occupazione abusiva dell’immobile da parte di
estranei, il personale dell’ERSU ha provveduto a realizzare dei muri in tutti
gli accessi dell’immobile al piano terra, eliminando tutti i serramenti esistenti.
Per rendere il soggiorno degli studenti confortevole ed agevolare la
frequenza ai corsi universitari, la funzione residenziale deve essere associata a
spazi aventi funzioni di servizio culturale e ricreativo e di supporto. Un primo
aspetto qualitativo, inteso come valore aggiunto, pone come ineludibile
traguardo la ridefinizione spaziale degli alloggi e l'integrazione delle funzioni
di servizio nell'ambito dell'intero complesso edilizio.
L’intervento si caratterizza anche per la capacità di discernere
soluzioni spaziali con nuovi standard in grado di rendere visibile la qualità
dello spazio rinnovato, attraverso un uso appropriato di materiali e
suppellettili nel rispetto delle prescrizioni del Decreto del Soprintendente e di
tutte le normative di settore comprese quelle europee di qualità.
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Il primo passo verso questa direzione nasce dalla riflessione
sull'utilizzo del piano secondo in maniera sezionata, anziché come open
space, in corrispondenza della posizione di ogni capriata che limita la
dimensione dell'alloggio soppalcato al primo piano.
Questa ipotesi non causa modifiche alle facciate, ai volumi e allo
schema strutturale, pertanto la fattibilità tiene, soprattutto, conto delle norme
di attuazione del regolamento edilizio riferite alle condizioni necessarie per la
realizzazione di soppalchi (art. 78 bis del Regolamento Edilizio Vigente) ,
vedi elaborato AP16:
- non supera i 6/10 della superficie del vano;
- l'altezza inferiore al soppalco è di 2,4m;
- l'altezza superiore al soppalco è superiore ai 2,2m.
Si è provveduto alla redazione di un blocco di elaborati denominati “APbis”
che verificano l’utilizzo abitativo anche del soppalco in relazione al
Regolamento Edilizio del P.U.C. oggi adottato. In seguito alla sua avvenuta
esecutività, si potrà fare istanza per l’ottenimento della destinazione d’uso
abitativa del soppalco utilizzando il suddetto blocco di elaborati “APbis”.
Il presente progetto è stato redatto nel rispetto del Decreto
Ministeriale 07/02/2011 prot. N°27/2011 pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale del 28 aprile 2011 n°97 che definisce gli “standard minimi
dimensionali e qualitativi e linee guida relative ai parametri tecnici ed
economici concernenti la realizzazione di alloggi e residenze per studenti
universitari di cui alla Legge 14 Novembre 2000 n°338”.
L’allegato “A” del sopradescritto Decreto, prevede che nelle residenze
per studenti universitari deve essere garantita la compresenza delle funzioni
residenziali e dei servizi correlati, in modo tale che siano ottemperate le
esigenze di individualità e di socialità.
All’interno della struttura residenziale sono stati ricavati spazi da destinare sia
alle funzioni residenziali per gli studenti (AF1) per un totale di posti alloggio
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pari a 75, che spazi da destinare a:
-
(AF2) Servizi culturali e didattici;
-
(AF3) Servizi ricreativi;
-
(AF4) Servizi di supporto
-
Accesso e distribuzione
-
Parcheggio auto e servizi tecnologici
Il dimensionamento funzionale ed edilizio generale di tali spazi è stato
redatto nel rispetto di quanto contenuto nell’allegato “A” di cui al Decreto
prima citato.
Tale verifica dimensionale è stata ampiamente illustrata nell’allegata
tavola grafica AP15 “Verifica degli standard minimi dimensionali ai sensi del
“D.M. 07/02/2011 n°27” in considerazione degli alloggi soppalcati nel
rispetto dell’art. 78bis del Regolamento Edilizio Vigente e nell’allegata tavola
grafica APbis15 “Verifica degli standard minimi dimensionali ai sensi del
“D.M. 07/02/2011 n°27” in considerazione degli alloggi soppalcati ai sensi
dell’art. 20 del Regolamento Edilizio del P.U.C. oggi adottato.
Al piano terra sono stati ricavati n° 7 minialloggi di cui 6 con 2 posti
letto ed 1 con un solo posto letto, nonché n° 8 camere ad albergo doppie ; nel
corpo centrale è stato ricavato uno spazio destinato all’ingresso ed
all’accoglienza con annessi servizi igienici e guardaroba da un lato e cucinapranzo collettivo dall’altro. Nell’ala est sono stati ricavati in sequenza locali
destinati alla memoria della Brigata Sassari: una prima sala espositiva con
annessa area biblioteca ed area studio, una seconda sala espositiva con
annessa area tv, area musica ed area internet ed una terza sala espositiva con
annessa area riunione in collegamento con la Chiesa che potrà anche essere
utilizzata come area polifunzionale. All’estremità dell’ala est è stato ricavato
un magazzino e l’ufficio del dirigente con annesso wc e sala di attesa.
Al piano superiore sono state ricavate n° 23 camere doppie con
annesso soppalco che potranno diventare minialloggi in seguito all’avvenuta
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esecutività del P.U.C. oggi adottato. In fondo al corridoio dell’ala ovest, è
stato ricavato un vano da adibire a deposito biancheria ed un altro vano per la
lavanderia e la stireria.
E’ opportuno ribadire che i requisiti di cui al “D.M. 07/02/2011 n°27”
restano sempre soddisfatti, sia che al primo piano, si considerano le camere
doppie ad albergo (art. 78bis Regolamento edilizio vigente), sia che si
considerano i minialloggi con l’utilizzo del soppalco (art.20 Regolamento
edilizio del P.U.C. oggi adottato).
Secondo il “D.M. 07/02/2011 n°27”, le aree attinenti ai servizi
culturali, didattici e ricreativi o più precisamente come richiamato
nell'allegato A: AF2 e AF3, sono comprese all'interno del modello
organizzativo “minialloggio”, inteso come mini appartamento destinato ad un
massimo di due utenti (con una superficie minima di 9,5 mq/p.a. per funzioni
residenziali, incluso il servizio igienico ed una superficie minina di 6,00
mq/p.a. per funzioni di servizio) ed è autonomo in quanto dotato di zona
cottura, servizio igienico e zona giorno. La zona cottura è pensata con mobile
a scomparsa e fornita di potente cappa di aspirazione, in maniera tale da
consentire un diverso uso dello spazio d'ingresso nei momenti di non utilizzo.
La camera doppia ad albergo, invece, ha una superficie netta, per due
posti alloggio, sempre superiore a 16,0 mq oltre al servizio igienico che
occupa una superficie, sempre superiore ai 3,0 mq. Le camere albergo non
contengono i servizi AF2 e AF3 che richiedono una superficie minima di 6,0
mq/p.a.
Tali condizioni sono ampiamente soddisfatte negli schemi distributivi
illustrati nelle tavole grafiche allegate (AP15 - APbis15).
Il risultato è un sistema distributivo misto che per le diverse
caratteristiche di ospitalità (studenti, borsisti, studenti sposati) ben incentiva i
processi di socializzazione e integrazione.
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I caratteri funzionali: la qualità degli spazi esterni
Un altro momento di approfondimento lo richiede lo spazio esterno,
intervenendo sull'organizzazione dei percorsi, la sistemazione del verde e la
spazialità semplificata dell'ex piazza d'armi. Siamo convinti che una rinnovata
spazialità contribuisce ai fattori della socialità, oltre che alla piacevolezza del
soggiorno. La semplificazione della corte si limita al recupero tramite la
ripavimentazione con una geometria che richiama la solennità delle funzioni
militari: un rigore geometrico tutto connaturato con la semplicità strutturale
dell'edificio. Tale scelta di sintesi, pone in relazione ottica le ali laterali
dell'edificio, i portici e gli alberi che fanno da cornice allo spazio libero, da
destinare alla collocazione del monumento ai caduti.
Gli spazi esterni alla corte, laddove risulta possibile, sono riqualificati
attraverso un disegno di giardino unico che funge da polmone verde limitando
l'inquinamento acustico proveniente dalla strada. Per quanto concerne i
parcheggi riteniamo fondamentale creare un nuovo ed autonomo accesso
carrabile, sempre dalla Via Carlo Felice, sul lato sinistro al fornitore di
carburante, al fine di evitare manovre di vetture in prossimità dell'ala sud
ovest.
Come già precedentemente anticipato riteniamo utile valorizzare il
vecchio ingresso principale e recuperare il percorso che perimetra i campi da
tennis e che immette al Viale Adua, non fosse altro, che per ragioni pratiche,
in modo da agevolare gli studenti al raggiungimento di altri servizi
complementari e non previsti nel recupero. Si auspica l’intervento di codesto
Ente al fine di potere riottenere il possesso dell’intero spazio antistante
l’ingresso prospiciente su via Adua, oggi occupato da campetti di calcetto.
Questa opportunità consentirebbe il recupero dell’ingresso dell’intero
impianto monumentale, facendo della corte uno spazio più riservato e non uno
spazio di passaggio per accedere al fabbricato e la realizzazione di un più
ampio parcheggio in prossimità dell’ingresso.
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Il museo verso una sintesi tra recupero e nuova museografia
Un primo obiettivo da perseguire, sul piano dell'allestimento
museografico potrebbe essere quello di considerare in modo unitario questi
spazi che gravitano nella corte pur rimanendo ambiti fisicamente separati dal
muro di spina e ripensandoli come parte di un unico sistema di spazi culturali
che vivono in simbiosi.
Nel progetto museografico da immaginare, le dialettiche in gioco sono
numerose e stimolanti, l'importanza storica dell'edificio da salvaguardare nelle
sue valenze di bellezza e di memoria, l’allestimento destinato alla esposizione
ed alle diverse attività collegate alla didattica e pertanto agli effettivi interessi
di coloro che fruiranno l’immobile.
Misurarsi con questo progetto vuol dire attivare sinergie di valore tra i
reperti, le collezioni, in un rapporto di comunicazione viva con i modi del
conoscere e i percorsi del sapere contemporanei.
Riteniamo che il Progetto di allestimento museografico sia l'elemento
catalizzatore che consente il realizzarsi di questa sinergia tra il Progetto di
Restauro e Museografia, che rende "disponibile" alla fruizione l'edificio e la
sua storia, ed il Progetto di Ordinamento delle opere da esporre e delle attività
didattiche correlate.
Garantire al visitatore del museo una chiara percezione della struttura
del percorso museale, eliminando il più possibile i punti di ambiguità
all'interno del percorso stesso è l'obiettivo che ci si propone per favorire il più
possibile la "godibilità".
Questa constatazione porta come conseguenza che l'organizzazione
delle sale del museo dovrà per forza di cose differenziarsi, assecondando la
natura degli oggetti ospitati al loro interno.
Ciò contribuirà a dotare il percorso museale di un "ritmo",
caratterizzato dalla presenza di alcuni episodi "forti" accostati ad altri di
minore intensità, e farà sì che il visitatore, nel suo itinerario, si trovi di fronte
ad una varietà ben organizzata di luoghi riconoscibili.
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La sostenibilità dell’opera
Per quanto concerne la riduzione dei consumi energetici, giova
precisare che nell'ultimo anno solare in Italia è stato rinnovato con direttiva
europea 2002/91/CE il quadro normativo a disposizione del professionista,
con un aumento delle restrizioni a carico del committente.
L'obiettivo del "risparmio energetico" è strettamente connesso con
l'urgenza di ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti, nel rispetto
dell'ambiente e del territorio, a salvaguardia della salute dei cittadini. Questi
propositi di sostenibilità passano necessariamente attraverso azioni coordinate
ed integrate in un ottica di un risparmio energetico.
Il nostro Gruppo di lavoro si attiene a questi indirizzi, vagliando il
grado di ecompatibilità di ogni singolo intervento, in relazione all’effettivo
beneficio ottenuto, poiché, è l’apporto integrato di ogni singolo materiale che
contribuisce a completare l'opera ecosostenibile.
E' possibile riassumere alcuni obiettivi prioritari:
ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti, nel rispetto delle
peculiarità dell'ambiente e del territorio sassarese, in accordo con i programmi
locali e internazionali - rifacimento degli impianti, con nuovi standard
prestazionali consentiti dalle recenti tecnologie - ridurre i consumi idrici ed
energetici migliorando l'efficienza energetica dell’involucro edilizio migliorare il comfort acustico - utilizzare fonti energetiche rinnovabili sulla
base della realizzazione di parco energetico esterno da costituire con celle
fotovoltaiche e/o da collettori solari.
Caratteri tecnico-costruttivi
Le strutture lignee quali le capriate si presentano in cattive condizioni
di degrado, pertanto il presente progetto prevede la loro sostituzione
mantenendone le caratteristiche formali e dimensionali.
Per risolvere il problema dell’umidità di risalita, data anche la natura
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delle murature costituite prevalentemente da materiale di tipo tufaceo, si
prevedono interventi con metodi diversi di protezione chimica o meccanica,
attiva o passiva.
In progetto si prevedono: interventi attraverso la realizzazione di tagli
con barriera chimica alla base delle murature; realizzazione di sottofondi
drenanti mediante l'utilizzo di vespai e membrana speciale per creare una
barriera contro l’emissione del gas radon; protezioni esterne e perimetrali alle
murature controterra con membrana bugnata, vespai e tubi drenanti. Risulta
importante sottolineare che in progetto si prevede, durante le operazioni di
recupero, che alcune parti della muratura di valore storico sul piano tecnico
strutturale saranno portati in evidenza, quali le volte ribassate situate in gran
parte dei locali del piano terra.
Interventi previsti: tecniche e fasi di esecuzione
I vari strati di intonaco esterno, dei prospetti, sono caratterizzati da
lacune, sacche ed efflorescenze tutte legate ai cicli di inumidimento ed
essiccamento con conseguente disgregazione dello strato superficiale e perdita
di adesione tra i singoli strati; è stata prevista la spicconatura dell’intonaco
fino al vivo della muratura.
Pertanto, dopo un’accurata ablazione dell'intonaco ammalorato, si
passerà al suo completo rifacimento, con intonaco a base di calce .
La pavimentazione esterna è prevista in pietra calcarea spessorata tale
da garantire, in caso di necessità, l’utilizzo carrabile, la cromatura prevista è
di tono chiaro che si alterna con toni leggermente più scuri.
Sono previste alberature lungo le ali della corte e, in maniera più fitta,
nello spazio antistante la corte e nel piazzale che si affaccia sul viale Adua.
I porticati esistenti che danno sulla corte, che si presentano totalmente
inconsistenti e degradati, senza alcuna rilevanza artistica monumentale, in
progetto, sono riproposti attraverso l’utilizzo di pannelli in vetro trasparente
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sostenuti da tiranti in acciaio. Tale soluzione ripropone il porticato e
soprattutto la sua funzione, consentendo la visibilità del prospetto che dà sulla
corte nella sua interezza, e mantenendo, nella maniera meno invadente
possibile, con materiali contemporanei che datano l’intervento, la memoria
della preesistenza del porticato.
Internamente tutti gli intonaci saranno realizzati a base di calce con
strato di finitura realizzato con intonachino colorato.
La pavimentazione interna del piano terra e del primo piano si prevede
in lastre di granito dello spessore di cm. 2, posata su un adeguato massetto di
sottopavimentazione, alleggerito al primo piano.
Tutti gli infissi esterni saranno ricostruiti integralmente in quanto
quelli esistenti sono molto degradate, con infissi che mantengono le
dimensioni e la tipologia di quelli preesistenti.
Al primo piano, all’interno delle camere, si prevede la realizzazione di
un soppalco in legno, rivestito in acciaio flamizzato, poggiato su travi in
acciaio, collegato con una scala realizzata con struttura autoportante in acciaio
e legno, anche essa rivestita con lo stesso materiale. Al fine di migliorare la
salubrità di questi ambienti soppalcati, si è ritenuto opportuno prevedere
un’incremento dell’illuminazione e dell’aerazione naturale tramite la
realizzazione di finestre a tetto apribili con comando a distanza che
consentono di garantire un adeguato rapporto di aeroilluminazione tra la
superficie del pavimento dei locali e la superficie finestrata. Tutto ciò, in
considerazione delle difficoltà oggettive dettate dalle caratteristiche
monumentali dell’edificio oggetto dell’intervento. Si è intervenuti nell’intento
di assicurare all’utenza la massima salubrità all’interno dell’edificio. (vedi
tav. AP16 e tav. AP bis 16).
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Capitolo 3 SOLUZIONI ADOTTATE PER IL SUPERAMENTO
DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
Nel rispetto di quanto previsto dall’art. 7.1.2 dell’allegato “A” del
“D.M. 07/02/2011 n°27” ed in particolare di quanto previsto dalla Legge 0901-1989 n°236 e s.m.i., in materia di superamento delle barriere
architettoniche, sono stati previsti n° 4 posti alloggi ubicati al piano terra,
riservati ad utenti con disabilità fisiche o sensoriali, superiori al minimo
previsto dalla normativa prima citata pari al 5% del numero di posti alloggio
totali (75). Queste due camere (camera 6 e 8) occupano una superficie netta
superiore al 10% rispetto al requisito dimensionale di superficie netta che la
camera deve avere secondo quanto previsto dall’art. 7.1.2. del prima citato
Decreto Ministeriale.
Considerato che l’intervento rientra nei casi di edifici vincolati, così
come attestato dal parere rilasciato dalla Soprindentenza ai BB.CC.AA. gli
stessi dispongono di limitate potenzialità di adattamento, e pertanto si è
intervenuti nell’intento di assicurare all’utenza la massima disponibilità di
spazi accessibili.
Durante la fase di progettazione, seppur con i limiti strutturali sopra
menzionati, si è tenuto conto dei requisiti dimensionali sia delle parti comuni
che delle camere riservate ad eventuali utenti diversamente abili, prescritti
dalla normativa vigente. La disposizioni dei mobili, il posizionamento degli
arredi e dei servizi igienici sanitari dentro le camere, destinate ai disabili,
assicureranno il massimo grado di ergonomia, comfort e qualità dell’ambiente
interno.
Inoltre, è stato reso accessibile anche il piano superiore attraverso
l’installazione di due ascensori da ubicare in prossimità dei due vani scala.
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Parti comuni
Le parti comuni sono state rese accessibili valutando innanzitutto il
dimensionamento dei percorsi per raggiungerli; infatti avranno una larghezza
mai inferiore al limite massimo di 90cm; le percorrenze e le rispettive
movimentazioni delle carrozzelle negli androni e nei corridoi, sono state
valutate rispettando il dimensionamento del raggio minimo di 150cm. Nella
scala realizzata ex novo il rapporto corretto ed ergonomico di pedata alzata è
pari a 17/30cm, con pendenza costante per l'intero sviluppo della stessa.
Unità ambientali e loro componenti.
Le porte di accesso di ogni unità ambientale sono facilmente
manovrabili, e la luce netta è di cm80, la quale consente un’agevole transito
anche da parte di persona su sedia a ruote.
Idonei accorgimenti sono stati presi durante la fase di redazione dell’allegato
progetto esecutivo, affinché i particolari costruttivi delle maniglie degli infissi
risultino facilmente utilizzabili anche da persone con ridotta o impedita
capacità motoria o sensoriale.
Idonei accorgimenti sono stati presi durante la fase di redazione
dell’allegato progetto esecutivo affinché la posizione degli apparecchi
elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie utenze,
i regolatori degli impianti di riscaldamento, i campanelli, pulsanti di comando
e i citofoni sono stati previsti alle distanze e alle quote dal pavimento secondo
quanto previsto dalla legge, tali da consentire agevolmente il loro utilizzo.
Relativamente ai servizi igienico-sanitari, come facilmente si evince
dagli elaborati grafici (AP.19) sono state osservate tutte le norme di legge, per
quanto riguarda le distanze da osservare tra i vari elementi di arredo e gli
elementi igienico-sanitari, i quali, per gli alloggi accessibili saranno del tipo a
sospensione, con sifone accostato o incassato a parete.
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P.S. Per quanto non espressamente descritto nella presente relazione, si
rimanda agli elaborati grafici per quanto concerne i dati metrici, alle
relazioni sugli impianti per quanto concerne le specifiche degli impianti
elettrici, meccanici ed idraulici, alla relazione di calcolo ed agli elaborati
strutturali per quanto concerne le specifiche relative al consolidamento ed al
risanamento strutturale, al computo metrico estimativo, all’elenco ed
all’analisi dei prezzi ed al capitolato speciale d’appalto,
per quanto
concerne le quantità e le caratteristiche di ogni singolo intervento, materiali
da adoperare e relative finiture.
Società capogruppo
Baldo Progetti Engineering srl
Responsabile della
progettazione integrale e coordinata
Architetto Aldo Baldo
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QUADRO ECONOMICO
A) -Importo complessivo dei lavori
Euro
5.701.964,71
- di cui costi della sicurezza speciali
Euro
114.930,00
- totale a base d’asta :
Euro 5.587.034.71
Euro 5.701.964,71
A) - TOTALE COMPLESSIVO LAVORI
B) Somme a disposizione dell’amministrazione:
1) per IVA 10 % sui lavori
Euro
570.196,47
2) imprevisti ≤10%
Euro
251.411,84
Euro
308.016,71
Euro
Euro
81.906,75
121.062,67
Euro
32.541,65
3) Competenze :
a) Progettazione definitiva ed esecutiva, direzione dei lavori, misura e
contabilità.
b) IVA 22% e Cassa Nazionale Previdenza sulle competenze di cui prima
(a) 4%
c) Coord. per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione
d) IVA 22% e Cassa Nazionale Previdenza sulle competenze di cui prima
(c) 4%
4) R.U.P. ed attività di supporto 2%
5) Collaudi tecnico amministrativo e statico
6) Competenze per studio geologico, ed esecuzioni indagini geognostiche
7) Accertamenti, indagini e prove di laboratorio
8) Spese per pubblicità gara
9) Spese per smaltimento rifiuti pericolosi (r.c.a.)
10) Spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche previste dal CSA
11) Allestimenti ed arredi
B) - TOTALE COMPLESSIVO SOMME A DISP. DELL’AMMINISTRAZIONE
Ammontare complessivo dell’opera A+B
TOTALE in c.t.
Euro 114.039,29
Euro 101.320,56
Euro
5.976,35
Euro 15.000,00
Euro 20.000,00
Euro 20.000,00
Euro 25.000,00
Euro 300.000,00
Euro 1.966.472,29
Euro 7.668.437,00
Euro. 7.668.437,00
Il direttore tecnico
della società capogruppo
“Baldo Progetti Engineering” s.r.l.
responsabile della progettazione
coordinata ed integrale
Arch. Aldo Baldo