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L’iniziativa europea di programmazione congiunta sull’acqua Water JPI
I risultati fin qui raggiunti da quest’iniziativa intergovernativa, approvata dal Consiglio Competitività dell’
Unione europea nel dicembre 2011, mostrano che sono stati attivati considerevoli finanziamenti nazionali
per la ricerca e l’innovazione sul tema acqua.
The Water JPI, the EU joint programming initiative on water challenges
Results achieved so far by this intergovernmental initiative adopted by EU Competitiveness Council in
December 2011 show that important national water research and innovation funding has been mobilized.
Dr. Elena Giusta Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ( ISPRA)
Dipartimento Tutela Acque Interne e Marine
L’iniziativa di programmazione congiunta sull’acqua denominata per esteso “Joint Programming Initiative
on Water Challenges for a Changing World” è una delle dieci JPIs che sono state avviate dagli Stati membri
dell’Unione europea, su impulso della Commissione, per meglio affrontare, in maniera coordinata e con
sforzi congiunti alcune sfide sociali di particolare rilievo per i cittadini europei e del mondo: salute,
alimentazione sana, invecchiamento della popolazione, cambiamento climatico, pianificazione urbanistica,
gestione di mari e oceani, beni culturali, risorse idriche.
Come è noto, l’aumento della popolazione, l’impatto dei sempre più frequenti eventi estremi idrologici ed il
diffuso inquinamento mettono a repentaglio la fornitura di acqua di buona qualità e in sufficiente quantità.
Gli Stati possono affrontare un problema di tale rilevanza soltanto se si impegnano a coordinare insieme
iniziative e programmi, allineandone le finalità, e a ottimizzare gli investimenti necessari condividendo
azioni e risultati.
La Water JPI, cui partecipano 20 paesi europei e associati al programma comunitario per la ricerca Horizon
2020, ha messo in comune conoscenze ed esperienze nella ricerca e innovazione applicate al tema acqua e
ha prodotto un’agenda comune, denominata SRIA, che ha identificato i temi prioritari su cui è necessario
agire per rispondere all’impegnativa sfida di assicurare ai cittadini europei sistemi idrici efficienti, ora e in
futuro.
La nuova versione aggiornata della Strategic Research and Innovation Agenda dell’iniziativa di
programmazione congiunta sull’acqua verrà presentata a Roma il prossimo 19 maggio 2016 nel corso di un
evento internazionale che è organizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
(ISPRA), che è partner dell’iniziativa insieme con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
(MIUR). L’evento ha lo scopo anche di illustrare i primi risultati prodotti dalla Water JPI e le attività che
verranno svolte fino al 2021, oltre perciò al periodo di programmazione di Horizon 2020, di cui l’iniziativa di
programmazione congiunta sull’acqua è un’azione di punta.
La Strategic Research and Innovation Agenda è strutturata su cinque temi principali: il miglioramento della
sostenibilità degli ecosistemi idrici per il benessere dell’uomo, lo sviluppo di sistemi idrici sicuri per i
cittadini, la promozione della competitività nel sistema industriale che utilizza la risorsa idrica, la
realizzazione di un modello economico che utilizzi in maniera corretta l’acqua, la chiusura del ciclo
idrologico attraverso una gestione sostenibile dell’acqua.
Su alcuni di questi temi e sottotemi prioritari, identificati dopo consultazioni pubbliche di stakeholders e di
esperti del settore, sono stati lanciati nel 2013, nel 2015 e recentemente nel febbraio 2016 tre bandi
congiunti, finanziati da enti membri dell’iniziativa tra i quali il nostro MIUR, con lo scopo di sostenere
progetti di collaborazione transnazionale in grado di produrre nuove conoscenze e nuovi soluzioni di ricerca
e innovazione nella tutela e nella gestione delle risorse idriche.
Il primo bando comune tra organizzazioni nazionali che finanziano la ricerca è stato pubblicato nel
novembre 2013 sul tema delle nuove sostanze patogene ed antropogeniche che inquinano l’acqua. Il
finanziamento complessivo di 9 milioni di euro, messo a disposizione da undici enti di dieci paesi con la
cosiddetta regola del “Virtual common pot”, ovvero ogni partner di progetto è finanziato
dall’organizzazione della sua stessa nazionalità, ha permesso di attivare 7 progetti transnazionali che stanno
conducendo analisi, studi e sperimentazioni di nuove metodologie e strumenti per migliorare la qualità
dell’acqua.
Al progetto TRACE (Tracking and Assessing the Risk from Antibiotic Resistant Genes using Chip Technology
in Surface Water Ecosystems) partecipa il dipartimento di salute pubblica e malattie infettive dell’Università
di Roma La Sapienza. Del consorzio costituito per realizzare le attività del progetto MOTREM (Integrated
processes for monitoring and treatment of emerging contaminants for water reuse) fa parte il dipartimento
di chimica dell’Università di Torino. Contribuiscono al progetto FRAME (A novel Framework to Assess and
mange Contaminants of Emerging Concern in Indirect Potable Reuse) il CNR-IRSA e l’Istituto Superiore di
Sanità.
Per il secondo bando lanciato dalla Water JPI nel 2015 sono stati messi a disposizione circa 16 milioni di
euro tra quote di finanziamento nazionale garantito da 17 enti di 15 diversi paesi (il MIUR ha messo nel
“Virtual common pot” 2 milioni di euro) e fondi assegnati dalla Commissione europea, sulla base del
meccanismo previsto dalle azioni ERANET-Cofund.
L’ERANET-Cofund WaterWorks 2014 supporta infatti l’attuazione dell’iniziativa di programmazione
congiunta sull’acqua sui seguenti tre temi di ricerca nella gestione dell’acqua: trattamento dell’acqua, riuso,
riciclo e dissalazione; gestione delle risorse idriche, mitigazione degli eventi idrologici estremi a scala di
bacino. La valutazione delle proposte progettuali pervenute si è svolta sulla base della procedura a due
fasi: una prima selezione delle proposte più interessanti e successivo invito a partecipare alla seconda fase
di valutazione. Delle 118 proposte progettuali presentate per il primo step, alla fine della seconda fase ne
sono state valutate 41. Di queste, ne saranno finanziate 16. Si tratta dei progetti:
ACWAPUR (Accelerated Water Purification during Artificial recharge of Aquifers – A Tool to Restore
Drinking Water Resources), cui partecipa il CNR;
Biorg4WasteWaterVal+ (Bioorganic novel approaches for food processing waste water treatment and
valorisation: Lupanine case study), con il Politecnico di Milano;
DESERT (Low-cost water DEsalination and SEnsoR Technology compact module), progetto coordinato dall’
Università di Bari e con il CREA come partner;
DOMINO (Dikes and Debris Flows Monitoring by Novel Optical Fiber Sensors), coordinato dall’Università di
Padova e CNR come partner;
IMDROFLOOD (Improving Drought and Flood Early Warning, Forecasting and Mitigation using real-time
hydroclimatic indicators),
INXCES (INnovations for eXtreme Climatic EventS),
IRIDA (Innovative remote and ground sensors, data and tools into a decision support system for agriculture
water management), con due partner italiani: Università di Catania e CREA;
MEPROWARE (Novel Methodology for the Promotion of Treated Wastewater Reuse for Mediterranean
Crops Improvement), progetto coordinato dal CNR-IRSA;
MUFFIN (Multi-Scale Urban Flood Forecasting: From Local Tailored Systems to a Pan-European Service),
Pioneer_STP (The Potential of Innovative Technologies to Improve Sustainability of Sewage Treatment
Plants), con l’Università di Verona come partner;
PROGNOS (Predicting In-Lake Responses to Change Using Near Real Time Models),
SIM (Smart Irrigation from Soil Moisture Forecast Using Satellite and Hydro-Meteorological Modelling),
coordinato dal Politecnico di Milano e altri tre partner italiani pubblici e privati;
STEEP STREAMS (Solid Transport Evaluation and Efficiency in Prevention: Sustainable Techniques of
Rational Engineering and Advanced MethodS), coordinato dall’Università di Trento;
TH.E.R.BIO.R (Thermal Energy Recovery from a Novel Sequencing Batch Biofilter Granular Reactor), cui
partecipa il CNR-IRSA;
Watintech (Smart decentralized water management through a dynamic integration of technologies), con
l’Università di Catania come partner;
WE-NEED (WatEr NEEDs, availability, quality and sustainability) coordinato dal Politecnico di Milano.
La prima fase del terzo bando, lanciato quest’anno insieme con l’iniziativa di programmazione congiunta su
agricoltura, sicurezza alimentare e clima, JPI-FACCE, si è da poco conclusa. Il tema scelto per la
presentazione di progetti è la gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura, forestazione e settori
di acquacoltura che utilizzano acque dolci. I fondi nazionali e comunitari disponibili ammontano a 25,5
milioni di euro. Oltre alla Commissione europea, sono coinvolte nel finanziamento 25 organizzazioni di 22
diversi paesi del mondo (compresi Sud Africa, Taiwan, Egitto e Tunisia).
In occasione della conferenza della Water JPI in programma il 19 maggio 2016 a Roma è prevista una
presentazione di poster che illustreranno le attività realizzate dai progetti finanziatati da questa iniziativa
intergovernativa sulla ricerca e l’innovazione nel settore idrico che sta contribuendo con nuove e più
approfondite conoscenze scientifiche all’ attuazione della politica europea per l’acqua.