L`Amore verso Dio - la fede - La Parrocchia di Rovellasca
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L`Amore verso Dio - la fede - La Parrocchia di Rovellasca
• Che cos'è la fede? Quando si può dire che una persona crede? La fede è qualcosa di personale? • Abbiamo parlato e parliamo in coppia di che cosa vuol dire credere (da singoli, come coppia, e famiglia)? Perché? PARROCCHIA DI ROVELLASCA Chi siamo: Don Roberto Pandolfi Anna e Paolo Bucciarelli Benedetta e Alessandro Carbone Gianni Casetto Nicoletta e Maurizio Dell’Acqua Elena e Gianenrico Giobbio Paola e Marcello Mannino 2° Incontro Ci interroghiamo Parrocchia di Rovellasca INCONTRI DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO 2008 4 Ottobre L’Amore verso Dio - la fede La parola di Dio Esodo – Cap. 3 [13-15] Mosè disse a Dio: “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?”. Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”. Poi disse: “Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi”. Dio aggiunse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. Vangelo di Giovanni – Cap. 14 [6-11] Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse Le false immagini di Dio Il Dio assente e narcisista: È un gran vecchio dalla barba bianca, seduto su un alto trono fra le nubi ove vive beato, troppo intento a gustare la sua grandezza e onnipotenza per avere il tempo e la voglia di interessarsi del mondo, di occuparsi di noi. Con Lui o senza di Lui è lo stesso: il peso della vita grava tutto sulle noste spalle, ci dobbiamo arrangiare. Il Dio meschino: Possiede tutti i nostri difetti. E’ geloso della nostra felicità, tanto da farci dire: “Le cose mi vanno troppo bene… temo che Dio mi mandi qualcosa!”. E’ razzista, nostra “esclusiva” (“Dio è con noi”) e non degna di uno sguardo chi non è dalla nostra parte (gente di altra nazione, religione, partito, ecc.). Il Dio “schiavista”: Impone obblighi e divieti attraverso la ferre alegge dei comandamenti,e sorveglia se l’uomo li osserva, terrorizzando con la minaccia dell’infero in caso di trasgressione. Il Dio “carabiniere”: Annota meticolosamente i nostri errori e debolezze e ci attende al varco per farcela pagare. Anche in questo caso ne abbiamo paura per cui cerchiamo di tenercelo buono (“Se fai così, Dio ti punisce”; “Cosa ho fatto al Signore perché mi capiti questo?”; “Dio non paga al sabato!”). Il Dio “parafulmini”: Lo “sfoderiamo” quando siamo nel pericolo, ci rivolgiamo a Lui quando abbiamo paura di qualcosa più grande di noi. Il Dio “vitamina”: Ci fornisce un supplemento di forze o di energie per affrontare le nostre difficoltà. Il Dio “distributore automatico”: Sempre pronto e disponibile a rispondere ed esaudire i nostri piccoli bisogni… dietro modico compenso (una candela, una novena, i primi nove venerdì del mese…). Niente di male a pregare per ottenere da Dio questo o quello; lo sbaglio consiste nel ricorrere a Dio soltanto quando ne abbiamo bisogno. Dio desidera essere riconosciuto e incontrato per quello che egli è profondamente, non per le comode funzioni che noi possiamo attribuirgli. Dio è una “persona”, non una funzione! Papa Benedetto XVI dai discorsi alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia – agosto 2005 Chi ha scoperto Cristo deve portare altri verso di lui. Una grande gioia non si può tenere per sé. Bisogna trasmetterla. In vaste La dimenticanza parti del mondo esiste oggi una strana dimenticanza di Dio. di Dio Sembra che tutto vada ugualmente anche senza di lui. Ma al tempo stesso esiste anche un sentimento di frustrazione, di insoddisfazione di tutto e di tutti. Vien fatto di esclamare: non è possibile che questa sia la vita! Davvero no. E così insieme con la dimenticanza di Dio esiste come un boom religioso. Non voglio screditare tutto ciò che c’è in questo contesto. Può esserci anche la gioia sincera della scoperta. Ma, per dire il vero, non di rado la religione diventa quasi un prodotto di consumo. Si sceglie quello che piace, e certuni sanno anche trarne un profitto. Ma la religione cercata alla maniera del “fai da te” alla fin fine non ci aiuta. E’ comoda, ma nell’ora della crisi ci abbandona a noi stessi. Aiutate gli uoLa religione “fai mini a scoprire la vera stella che ci indica la strada: Gesù Crida te” sto! Cerchiamo noi stessi di conoscerlo sempre meglio per poter in modo convincente guidare anche gli altri verso di Lui. Per questo è così importante l’amore per la Sacra Scrittura, di conseguenza, importante conoscere la fede della Chiesa che ci dischiude il senso della Scrittura. E’ lo Spirito Santo che guida la Chiesa nella sua fede crescente e l’ha fatta e la fa penetrare sempre di più nelle profondità della verità (cfr Gv 16,13). … Formate delle comunità sulla base della fede! Negli ultimi decenni sono nati movimenti e comunità in cui la forza del La comunione con Vangelo si fa sentire con vivacità. Cercate la comunione la Chiesa nella fede come compagni di cammino che insieme continuano e seguire la strada del grande pellegrinaggio che i Magi dell’Oriente ci hanno indicato per primi. La spontaneità delle nuove comunità è importante, ma è pure importante conservare la comunione col Papa e con i Vescovi. Sono essi a garantire che non si sta cercando dei sentieri privati, ma invece si sta vivendo in quella grande famiglia di Dio che il Signore ha fondato con i dodici Apostoli. Per riflettere Alla ricerca dei volto di Dio La scoperta dell'amore che ha invaso i cuori di coloro che sono attratti a vivere insieme tutta la vita mette in moto la ricerca dei volto misterioso di Dio. Ogni grande scoperta è sempre il frutto di un'appassionata e paziente ricerca: ma ciò è soprattutto vero per la ricerca dei volto Dio incontrato sulla strada del vicendevole amore: l'uomo non può fare a meno di desiderare Dio. Nessuna creatura può fare a meno del Creatore, ma l'uomo è l'unico essere al mondo che sente questo desiderio e sa di sentirlo. Anche quando si nega Dio, non si può negare la sete d'infinito che ci portiamo dentro. Coloro che si sono conosciuti nell'amore, desiderano che la scelta di sposarsi sia preludio di una vita piena, al di là di ogni limite. In fondo cercano la salvezza come altri prima di loro: "Non nascondermi il tuo volto!" (Sal 27,9). I due fidanzati, futuri sposi, si rivolgono allora direttamente alla fonte stessa della vita: Dio. Non cercano, infatti, una qualsiasi verità, ma qualcuno che li metta in grado di riconoscere il significato profondo di un amore donato vicendevolmente per tutta la vita. Un’opinione "A mio parere il problema della fede e della religiosità, oggi, in Italia, non é legato all'ateismo. Sono pochissimi gli atei! Il problema é la fede stessa: quale fede hanno gli italiani? in che cosa, in chi credono? Quasi tutti, in Italia, si dicono “credenti", ma poi non si sa bene quali siano i contenuti di questa "credenza”. Molti si dicono "cristiani”, ma spesso non conoscono i contenuti elementari del Cristianesimo, non hanno mai nemmeno letto il Vangelo e non saprebbero dire che cosa distingue un cattolico da un ortodosso o un protestante. Ho l'impressione che oggi ci sia una tendenza alla religione "fai da te”: ognuno si costruisce la propria. Si ottiene cosi una religione di comodo, molto individuale (cioè senza riferimenti a gruppi o comunità), un po' consolatoria e tendente a sconfinare nella superstizione (guardiamo, per esempio, l'altissimo numero di persone che si rivolge a maghi,cartomanti e simili) .… Postulata l'esistenza di Dio, siamo di fronte ad una religione non più rivelata "dall'alto", ma costruita "da1 basso"..… M.Cacciari Per approfondire Il relativismo moderno Col termine “relativismo” qui indichiamo due cose. Anzitutto un’ideologia in forza della quale si afferma Cosa si intende per che non esiste nulla che abbia carattere di assolutezza e “relativismo” di immutabilità, ma che sia tutto “relativo” al tempo, ai luoghi, alle persone nelle concrete situazioni in cui si trovano. Così non si può parlare di verità e di errore o di falsità, validi universalmente, cioè per tutti i tempi, tutti i luoghi, tutte le epoche e tutte le circostanze; in campo etico non si può parlare di bene e di male in senso assoluto, per cui alcuni atti sono sempre buoni e sempre da farsi e altri atti sono sempre cattivi e quindi sempre da evitarsi. Oltre che un’ideologia, col termine “relativismo” si indica una prassi, cioè un comportamento pratico che non tiene in nessun conto principi e norme morali fondati sulla natura umana e quindi sulla legge naturale, vale a dire in ultima analisi su Dio e sulla legge divina, quale appare sia dall’esercizio della ragione umana, sia da una rivelazione divina. In concreto il relativismo nega ogni validità alla legge naturale-razionale e ad ogni norma morale di origine Negazione della e di natura religiosa. Ogni richiamo a una legge molegge naturalerale divina, e dunque trascendente, è visto dal relatirazionale vismo come una forma di fondamentalismo, nel senso che si attribuisce a Dio e alla religione la funzione di dare “senso” alla vita umana e al mondo. Dall’omelia del card. Ratzinger durante la Messa “pro eligendo Romano Pontifice” celebrata la mattina del 18 aprile 2005 nella Basilica Vaticana, il futuro Papa ha affermato, fra l’altro: “Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità. E in che cosa consiste l’essere fanciulli nella fede? Risponde san Paolo: significa essere “sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina…” (Ef 4,14). Una descrizione molto attuale! Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde, gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo, dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo a un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sètte e si realizza quanto dice san Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cfr Ef 4,14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e La dittatura del che lascia come ultima misura solo il proprio io e le relativismo sue voglie. Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. E’ lui la misura del vero umanesimo. “Adulta” non è la fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. E’ quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare…” Fanciulli nella fede [La Civiltà Cattolica 2005 – quaderno 3276]