COMUNE DI POTENZA

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COMUNE DI POTENZA
COMUNE DI POTENZA
PIANO REGOLATORE GENERALE
VARIANTE AL P.R.G. LIMITATA AGLI INTERVENTI P.R.U.S.S.T.
INTEGRATA CON:
−
AMPLIAMENTO UFFICI REGIONALI
−
NUOVI INTERVENTI NEL CENTRO STUDI
−
CONFRONTO PUBBLICO CONCORRENZIALE
PER L’ATTUAZIONE DEL P.R.U. DI BUCALETTO
−
AMPLIAMENTO DI BUCALETTO
NORME DI ATTUAZIONE
Il Dirigente Responsabile del progetto
Ing. Nicola Laguardia
TESTO COORDINATO
L’Assessore
Arch. Michele Graziadei
Collaboratori di ufficio
Ing. Stefano Viggiano, geom. Luciano Giosa
Collaboratori
Ing. Vincenzo D’Andrea, arch. Salvatore Guglielmi, geom. Franco D’Andrea, disegn. Rocco Guglielmi
Premessa:
Di seguito è riportata la norma di P.R.G. vigente (approvata con
D.P.G.R. n. 901/1989 e successivi), coordinata e integrata con le
modifiche normative introdotte dalla Variante al P.R.G. Limitata agli
Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata con:
− Ampliamento Uffici regionali
− Nuovi interventi nel Centro studi
− Confronto pubblico concorrenziale per l'attuazione del P.R.U. di
Bucaletto
− Ampliamento di Bucaletto,
approvata con delibera di Consiglio Comunale n. 159 del 20 dicembre 2002.
Le parti normative introdotte dalla Variante Limitata agli Interventi
P.R.U.S.S.T. Integrata sono riportate in corsivo.
1
TITOLO I – NORME GENERALI
Art. 1
CONTENUTO DEL P.R.G.
Il P.R.G. definisce il contenuto e la forma dell'assetto
territoriale ed insediativo del Comune di Potenza, ne stabilisce le
norme, ne finalizza gli usi, le trasformazioni e gli sviluppi per
una previsione temporale di circa dieci anni dalla adozione del
piano.
In particolare il P.R.G. fissa:
1. l'uso del suolo edificato, edificabile e non, per l’intero
territorio comunale;
2. la tutela
e la valorizzazione dei beni culturali, storici,
ambientali e paesistici;
3. la utilizzazione e la trasformazione degli immobili pubblici e
privati esistenti;
4. la caratterizzazione quantitativa, funzionale e spaziale delle
aree destinate alla residenza, all’industria, al commercio,
alle attività direzionali, culturali e ricreazionali, nonché
le aree destinate all’artigianato e al turismo;
5. la quantificazione e la localizzazione delle attrezzature
pubbliche a livello di quartiere ed urbano e di quelle
comprensoriali ricadenti sul territorio comunale, nonché delle
opere e degli impianti di interesse collettivo e sociale;
6. il tracciato e le caratteristiche tecniche della rete
infrastrutturale per le comunicazioni e i trasporti pubblici e
privati;
7. i principali impianti e servizi tecnologici urbani;
8. le norme generali e particolari per l'attuazione del piano.
Art. 2
APPLICAZIONE DEL P.R.G.
Tutto il territorio comunale è disciplinato dal P.R.G. ai sensi
della vigente legislazione urbanistica statale e regionale.
Sono soggette ad autorizzazione del Sindaco, su richiesta degli
aventi titolo e con la procedura all'uopo stabilita, secondo le
leggi, le disposizioni regolamentari e gli strumenti urbanistici
vigenti, con l’osservanza delle norme contenute nel regolamento e
previo
parere
dell'ufficio
tecnico
comunale
e
dell'ufficio
sanitario, le lottizzazioni di terreno a scopo edilizio ai sensi
dell'art.
28
della
L.
17.08.1942,
n.
1150
e
successive
modificazioni.
Le
previsioni
della
Variante
Limitata
agli
Interventi
P.R.U.S.S.T. Integrata prevalgono, ove contrastanti, su quelle del
previgente P.R.G..
2
Art. 3
DEROGHE
I poteri di deroga al P.R.G. e al R.E. comunale, possono essere
esercitati, nei modi e nel rispetto della procedura stabilita
dall'art. 41 della L. 17.08.1942 n. 1150, in ciascuna delle zone
omogenee di cui al successivo art. 7.
Art. 4
ELABORATI DEL P.R.G.
Il P.R.G. è costituito dai seguenti elaborati:
a) Relazione (Variante al P.R.G. 1989)
b) Tavole di Zonizzazione (Variante al P.R.G. 1989):
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
A/1.
A/2
A/3
A/4
A/5
A/6
A/7
A/8
A/9
A/10
A/11
A/12
A/13
A/14
A/15
A/16
− A/17
Foglio
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
1 - Planimetria di progetto
2"
"
"
3"
"
"
4"
"
"
5"
"
"
6"
"
"
7"
"
"
8"
"
"
9"
"
"
10"
"
"
11"
"
"
12"
"
"
13"
"
"
14"
"
"
15"
"
"
16"
"
"
17"
"
"
scala
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
scala
"
"
"
"
"
"
"
"
1:2000
1:2000
1:2000
1:2000
1:2000
1:5000
1:5000
1:5000
1:5000
c) Norme tecniche di attuazione (testo coordinato)
d) Studio Geologico (Variante al P.R.G. 1989):
-
Relazione abitato
Relazione nuclei rurali
Carta geolitologica abitato
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
Carta geolitologica nuclei rurali
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
Sezioni geologiche
Verifiche analitiche di stabilità
Prospezioni geofisiche
(Onda P)
"
"
(Onda P – SH)
Prove di laboratorio
e) Relazione
illustrativa (Variante
Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata)
al
P.R.G.
Limitata
agli
3
f) Tavole
di Zonizzazione Centro Urbano (Variante al
Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata):
- Planimetria Generale - Macroaree
scala
- Tav. 1
"
- Tav. 2
"
- Tav. 3
"
- Tav. 4
"
- Tav. 5
"
- Tav. 6
"
P.R.G.
1:10000
1: 5000
1: 5000
1: 5000
1: 5000
1: 5000
1: 5000
g) Allegati al Piano (Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi
P.R.U.S.S.T. Integrata):
1) Studio geologico – elaborati:
-
Relazione geologica
Relazione geologica integrativa
Carta geologica - n. 5 tavole
Carta geomorfologia - n. 5 tavole
Zonazione geologico-tecnica - n. 5 tavole
1:5.000
1:5.000
1:5.000
2) Piano Particolareggiato del 2° Centro Direzionale (zona F2A)
elaborati:
-
Relazione illustrativa
Norme tecniche di attuazione
Documentazione fotografica
Stato di fatto dell'area
Area su mappa catastale
Planimetria alle quote: 724, 727, 730, 734, 738
Planimetria copertura
Lottizzazione
Sezioni
Relazione geologica
1:
1:
1:
1:
1:
1:
3) Programma Integrato per la Riqualificazione del
Occidentale dell'abitato di Potenza – elaborati:
Tav.
Tav.
Tav.
Tav.
Tav.
Tav.
Tav.
1-1
2-1
2-2
2-3
3-1
4-1
4-2
-
Relazione illustrativa
Stralcio PRG vigente
Planimetria della Variante
Planimetria Catastale
Norme Tecniche di attuazione
Relazione Geologica
Quadro d'unione geologico
500
500
500
500
500
500
Settore
1: 5000
1:5000/2500
1: 2500
4) Programma di Recupero Urbano (Legge n. 493/93) "Quartiere di
Bucaletto" – elaborati:
Tav.
Tav.
Tav.
Tav.
Tav.
Tav.
1-1 - Relazione
1-2 - Norme Tecniche e relativi allegati grafici "Confronto
Pubblico"
2-1 - Stralcio PRG vigente
1: 5000
2-2 - Progetto DAPIT
3-1 - Relazione Geologica
3-2 - Quadro d'unione geologico
- Planimetria Standards Urbanistici
5) Ampliamento Zona C10 "Bucaletto"– elaborati:
- Relazione
- Allegato A – Planimetria Piano Adottato
- Planimetria Ampliamento
- Allegato B – Planimetria Edifici Sottratti alla Realizzazione
- Norme Tecniche
4
ART. 5
DEFINIZIONI
P.U.E. (Piani Urbanistici Esecutivi)
Sono i piani individuati dalla Legge Regionale n. 23/1979:
Piani particolareggiati, Piani per l'edilizia economica e popolare,
Piani per gli insediamenti produttivi, Piani di lottizzazione,
Piani di Recupero, etc.
P.Q. (Piani Quadro)
Si tratta di studi di iniziativa pubblica o privata finalizzati
alla suddivisione di intere zone territoriali omogenee in più
comparti di intervento di dimensioni e caratteristiche idonee ad
assicurare
comunque
l'equilibrata
e
graduale
trasformazione
territoriale.
I Piani Quadro sono approvati dal C.C. mediante le procedure
previste dalla L.R. 23/1979 per gli strumenti urbanistici attuativi
d'iniziativa pubblica o privata, a seconda del soggetto proponente;
per la loro adozione non è necessaria la preventiva acquisizione
del parere dell'Ufficio Geologico Regionale (ai sensi dell'art. 13
della L. 64/74 e dell'art. 5 della L.R. 40/1982) il quale sarà
acquisito in fase di pianificazione esecutiva.
I contenuti di questi studi, mediante i quali non possono essere
mutate le destinazioni d'uso delle zone interessate né le
volumetrie complessivamente insediabili, sono essenzialmente i
seguenti:
a) il razionale assetto della rete stradale interna e la sua
connessione con quella di P.R.G.;
b) la distribuzione proporzionale e ottimale in ciascun subcomprensorio delle aree di servizio di cui agli standards del D.I.
1444/68 e delle attrezzature previste dal P.R.G.;
c) la quantificazione e la localizzazione territoriale (nel caso
delle zone "C") delle aree di verde predefinito da associare in
misura proporzionale ai corrispondenti sub-comprensori.
Le indicazioni di cui ai punti (a) (b) (c) hanno valore solo
indicativo e non immediatamente prescrittivo per i proprietari
compresi in ciascun sub-comprensorio, mentre diventano vincolanti
solo a seguito dell'eventuale approvazione dei relativi P.U.E. di
iniziativa pubblica o privata.
5
Art. 6
NORME GENERALI
∗
Piano Stralcio dell'Autorità di Bacino
La Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T.
Integrata recepisce le previsioni e prescrizioni del "Piano
Stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico", approvato dal
Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino della Basilicata in
data 5.12.2001.
Eventuali successivi aggiornamenti al Piano stralcio, approvati
dall'Autorità, si intendono immediatamente recepiti dal P.R.G. e
vincolanti per le aree interessate.
Nelle fasce fluviali a rischio di inondazione e nelle aree di
versante a rischio idrogeologico, indicate sugli elaborati grafici
del Piano Stralcio, sono consentiti unicamente gli interventi
prescritti dalle Norme di Attuazione dello stesso Piano.
Nell'ambito degli interventi consentiti sono ammesse le modifiche
di destinazione d'uso coerenti con la zonizzazione di P.R.G..
Le norme di P.R.G. diventano efficaci per quelle parti di aree
che,
a
seguito
di
modifiche
alle
perimetrazioni
eseguite
dall'Autorità di Bacino, risultassero escluse dal vincolo.
Diritti edificatori delle aree impegnate dalla viabilità
Le aree private impegnate dalla viabilità indicata sui grafici
della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T.
Integrata, per le quali risultano riconfermate le previsioni del
P.R.G. del 1989, potranno essere cedute gratuitamente all'Amm.ne in
cambio di un diritto edificatorio pari a 0,3 mc/mq.
Il diritto potrà essere esercitato, su richiesta dei proprietari
delle aree destinate a viabilità, all'interno delle Zone C o F
adiacenti o vicine alla viabilità stessa.
I piani attuativi di tali zone dovranno prevedere appositi lotti
per consentire l'utilizzazione dell'indice suddetto, con una
cubatura aggiuntiva che l'Amm.ne quantificherà in misura pari ad
almeno il 5% della volumetria complessiva di zona.
Piani Attuativi approvati ∗∗
Per i piani attuativi già approvati alla data di approvazione
della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T.
Integrata nonché per le successive varianti a tali piani, si
applicano le norme di Regolamento Edilizio in vigore alla data di
approvazione del Piano Attuativo originario.
∗
Norme introdotte
P.R.U.S.S.T. Integrata.
dalla
Variante
al
P.R.G.
Limitata
agli
Interventi
∗∗
Norma introdotta a seguito dell'osservazione prot. n. 2839/2002 accolta dal
C.C. in sede di controdeduzioni alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi
P.R.U.S.S.T. Integrata.
6
TITOLO II - ZONIZZAZIONE
Art. 7
SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO COMUNALE IN ZONE
Il
territorio
comunale
di
Potenza
è
suddiviso
in
zone
territoriali omogenee classificate secondo le seguenti prevalenti
destinazioni:
Zona A: comprende l'agglomerato urbano con carattere storico e/o
di pregio ambientale;
Zona B: comprende le parti urbane totalmente o parzialmente
edificate;
Zona C: comprende
le
parti
del
territorio
destinate
prevalentemente a nuovi insediamenti residenziali;
Zona D: comprende
le
parti
del
territorio
destinate
prevalentemente ad insediamenti a carattere industriale,
commerciale, artigianale e direzionale;
Zona E: comprende
le
parti
del
territorio
prevalentemente
destinate ad uso agricolo, indicate sulle planimetrie di
P.R.G. secondo la tradizionale rappresentazione e prive
di cartiglio o di simboli specifici di zona. La zona E
comprende anche tutti i suoli soggetti a VERDE BOSCHIVO
ed a VINCOLO IDROGEOLOGICO (questi ultimi come già
individuati
e
vigenti
prima
dell'approvazione
del
presente piano sulla mappa dei vincoli idrogeologici
elaborata dalla Milizia Nazionale Forestale, in data
1937). Anche le fasce di rispetto a verde protettivo,
non
edificabili,
sono
assimilate
alle
zone
"E"
limitrofe.
Zona F: comprende
le
parti
del
territorio
prevalentemente
destinate ad impianti collettivi e attrezzature di
interesse
generale
(pubbliche,
private
o
di
uso
pubblico), a parchi, ad attività estrattive, nonché al
sistema della viabilità e dei trasporti (questi ultimi
indicati
nelle
planimetrie
di
P.R.G.
secondo
la
tradizionale rappresentazione). In caso di contrasto tra
i grafici di V.G. al P.R.G. e progetti di strade ed
opere pubbliche già approvati ai sensi di legge da C.C.
o da Enti Territoriali, fanno fede questi ultimi.
L’Amministrazione Comunale dovrà aggiornare i grafici della V.G.
al P.R.G. in caso di successive modifiche e varianti parziali
approvate secondo la legge.
In tutte le zone omogenee le aree interessate da parere negativo
dell'Ufficio Geologico Regionale sono sottratte alla edificazione;
esse, attraverso un approfondimento dell'indagine geologica ed un
puntuale esame, che valuti i livelli di integrazione con la
residenza,
potranno
o
meno
essere
considerate
parte
della
superficie territoriale.
7
Art. 8
ZONA A - CENTRO STORICO
Destinazioni ammesse
In
tale
zona,
per
il
carattere
unico,
universale
e
rappresentativo
della
città,
si
persegue
prioritariamente
l'obiettivo della salvaguardia ambientale e sociale, e sono ammesse
quasi tutte le destinazioni d'uso proprie dei centri storici con
esclusione di quelle destinate a impianti nocivi, rumorosi ed
inquinanti o comunque tali da provocare disagio ai residenti.
In generale, oltre la residenza, sono ammesse le destinazioni
d'uso per le rappresentanze culturali, direzionali, amministrative,
finanziarie, commerciali, sportive ed in particolare:
− attrezzature per l'istruzione comprendenti scuole di ogni genere
e grado, biblioteche e attrezzature connesse (come piccoli
residence, mense, centri di ricerca ed elaborazione dati, ecc.);
− attrezzature per la salute pubblica, comprendenti laboratori
medici, piccoli laboratori di ricerca e attrezzature connesse,
nonché case di riposo per anziani;
− attrezzature
direzionali
e
commerciali
comprendenti
uffici
amministrativi, commerciali e professionali, banche, magazzini di
vendita, negozi, piccoli depositi, ristoranti, trattorie, bar,
teatri, cinematografi, sale per spettacoli, mostre, alberghi,
autorimesse, farmacie, uffici postali, chiese, ecc.;
− attrezzature
sportive
e
ricreazionali
comprendenti
piccole
palestre, sale di riunioni, sedi di società sportive, sale da
ballo e per lo spettacolo, zone e aree verdi, ecc.;
− impianti di collegamento pedonale meccanizzati e non;
− servizi annessi alla residenza quali autorimesse, cantine,
centrali termiche, locali di uso comune.
Attuazione del P.R.G.
In tale zona il P.R.G. si attua attraverso il P.U.E. (Piano
Urbanistico Esecutivo) di iniziativa pubblica, salvo il disposto di
cui alle Norme Generali.
Il P.U.E. stabilisce gli interventi ed i vincoli occorrenti:
1) per il recupero degli edifici e degli spazi urbani a carattere
storico-artistico e ambientale;
2) per la rivitalizzazione dell'insediamento storico, intesa nel
suo complesso.
In base alle risultanze dell'analisi storico-culturale e delle
indagini
socio
economiche,
statiche
ed
igieniche,
nonché
tipologico/ambientali, il P.U.E. definisce:
a) i monumenti intangibili;
b) la localizzazione e le modalità degli interventi necessari ai
fini del restauro conservativo;
c) gli usi prescritti o ammessi per gli edifici oggetto di
restauro;
d) le demolizioni degli edifici, o loro parti, in contrasto con
l'ambiente;
e) le trasformazioni interne ed esterne prescritte o ammesse per
i restanti edifici ai fini del loro risanamento igienico e
statico;
8
f) la sistemazione degli spazi pubblici esistenti e la eventuale
creazione di nuovi spazi collettivi, con le prescrizioni circa
pavimentazioni, alberature ed arredo stradale;
g) la sistemazione del traffico veicolare periferico e di
transito; la pedonalizzazione di vie o piazze e la creazione
di adeguati parcheggi in superficie o sotterranei.
h) l'eventuale
riuso
di
edifici
storici
per
attrezzature
pubbliche e le relative modalità esecutive;
i) la eventuale realizzazione di nuovi edifici e l'ampliamento di
edifici
esistenti
con
precise
norme
sulla
loro
caratterizzazione architettonica;
l) le provvidenze per il rialloggiamento della popolazione da
trasferire in modo temporaneo o definitivo a causa di lavori
di risanamento;
m) le provvidenze per la conservazione in sito, lo sviluppo o il
reinsediamento di attività artigianali e commerciali esistenti
o tipiche;
n) i vincoli permanenti applicati sugli immobili ai fini della
salvaguardia dei valori culturali e ambientali;
o) il bilancio "costi e benefici" dell'intera operazione di
risanamento fissando il riparto fra gli interventi pubblici e
gli eventuali incentivi per le operazioni di risanamento.
Norme Generali
∗
Attrezzature pubbliche o di pubblico interesse
E'
altresì
consentito
per
intervento
edilizio
diretto
l'adeguamento,
la
modifica
o
l’ampliamento
di
strutture
e
attrezzature individuate dal P.R.G. come pubbliche o di pubblico
interesse, purché riguardanti zone o immobili privi di carattere
storico-architettonico
e
corrispondenti
a
progetti
di
riqualificazione ambientale; in tal caso il relativo progetto
planovolumetrico, dovrà essere sottoposto all'approvazione del
C.C., non dovranno superarsi né l'indice di edificabilità medio
della zona, né le altezze attuali, e la distanza fra pareti
finestrate dovrà essere pari almeno a m. 10,00.
∗
La norma del P.R.G. 1989 relativa agli "Edifici assoggettati a P.d.R." e
valida fino all'adozione del P.U.E., non viene riportata in quanto con delibera di
C.C. n. 87 del 13.06.2002 è stato approvato il Piano particolareggiato del Centro
Storico.
9
Art. 9
ZONA B - PARTI URBANE TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATE
Destinazioni ammesse
In tale zona sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso:
- attrezzature per l’istruzione comprendenti scuole di ogni genere
e grado, biblioteche e attrezzature ricettive connesse (collegi,
case dello studente, mense, ecc.);
- attrezzature per la salute pubblica comprendenti cliniche,
laboratori medici, laboratori di ricerca e attrezzature connesse,
nonché case di riposo per anziani;
- attrezzature
direzionali
e
commerciali
comprendenti
uffici
amministrativi, commerciali e professionali, banche, magazzini di
vendita,
negozi,
depositi,
ristoranti,
trattorie,
bar,
cinematografi, sale per spettacoli e per congressi, mostre,
alberghi, autorimesse, farmacie, uffici postali, chiese, ecc.;
- impianti di collegamento pedonale meccanizzati e non;
- insediamenti residenziali e relativi servizi annessi quali:
autorimesse, cantine, centrali termiche, locali diversi di uso
comune;
- attività riconducibili all’artigianato di servizio, purché non
nocive né inquinanti.
Attuazione del P.R.G.
ZONA B1 edificata satura
In tale zona il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto e
sono consentiti i seguenti interventi:
- manutenzione ordinaria e straordinaria;
- ristrutturazione edilizia;
- demolizione e ricostruzione: in questo caso la ricostruzione
dovrà avvenire nel rispetto della volumetria e delle altezze
preesistenti oltre che nell’osservanza dei limiti di densità e
distanza di cui agli artt. 7, 8, 9 del D.I. 1444/68, delle norme
sismiche e dello standard di parcheggi di cui alle norme vigenti.
Nell'ambito di questi parametri è consentito ottenere maggiore
superficie utile (S.U.) e diversa destinazione d'uso.
ZONA B2 ristrutturazione ∗
In tale zona il P.R.G. si attua attraverso il P.U.E. di
iniziativa pubblica o privata.
Sino all’adozione dei P.U.E. sono consentiti solo gli interventi
di manutenzione ordinaria e straordinaria.
La volumetria massima consentita per ogni zona, comparto o
singolo intervento è data dalla sommatoria delle quantità di cui ai
seguenti punti (1+2+3):
∗
Il D.P.G.R. 901/1989 ha precisato che:
"Le aree B2 ricadenti all'interno dell'area destinata all'insediamento del Polo
Universitario dovranno essere oggetto di un Piano esecutivo finalizzato al
riordino edilizio con il quale, mantenendo di norma inalterate le volumetrie
residenziali esistenti, prevedere le strutture necessarie ad integrare la
residenza dell'Università".
10
1) Volumetria (V.C.) residenziale e non, preesistente alla data di
adozione del P.R.G. purché regolarmente autorizzata;
2) incremento volumetrico del 25%, limitatamente agli edifici per i
quali sia prevista la demolizione o la ristrutturazione
funzionale dell’intero edificio.
3) L’indice di fabbricabilità fondiaria (I.F.) è pari a 0,30 mc/mq.
Il volume di cui ai punti precedenti deve essere compreso in
un’altezza non superiore a mt. 3,00 rispetto all' esistente.
L'intervento diretto è consentito solo nei casi di recupero o
ricostruzione senza previsioni di nuove volumetrie.
ZONA B3 piani in itinere ∗∗
La zona comprende, in tutto o in parte, aree disciplinate da
piani attuativi vigenti o adottati.
Continueranno ad applicarsi le previsioni e le prescrizioni
vigenti all'atto dell'adozione del presente piano, sia di tipo
urbanistico che di regolamento.
Le aree B3 indicate dal Piano, con apposita determinazione del
Dirigente dell'Ufficio competente, possono essere riclassificate
come zone B sature. ∗∗∗
Norme Generali
Trasformazione Piani Porticato
E' ammessa la trasformazione dei piani porticato degli edifici
ricadenti in zona "B", purché ultimati entro la data di adozione
della V.G. al P.R.G. (maggio '88), per la realizzazione di attività
direzionali, commerciali e dei servizi connessi con la residenza,
alle seguenti condizioni:
− approvazione da parte del C.C. di studi di dettaglio estesi ad
ambiti urbani omogenei;
− ricucitura e sistemazione del sistema dei percorsi pedonali;
− rispetto dell'unità architettonica dei fabbricati.
Fabbricati sottoposti a P.d.R.
Per le aree e gli edifici della zona "B" ricadenti in Piani di
Recupero del patrimonio edilizio esistente le relative prescrizioni
si applicano fino all'adozione di nuove norme di dettaglio.
Piani Quadro
Vedi definizioni e prescrizioni di cui al precedente art. 5.
∗∗
Per i quartieri di Cocuzzo e Poggio Tre Galli si applicano le norme del Piano
di Recupero in variante al P.R.G., approvato con D.P.G.R. n. 167 del 21.04.2000,
come variate con successiva del. C.C. n. 175 del 26.10.2000. L'area compresa nel
Piano di Recupero è quella perimetrata sugli elaborati di P.R.G. (zone B3 ed F6A).
∗∗∗
Si veda l'osservazione della U.D. "Pianificazione Territoriale" accolta dal
C.C. in sede di controdeduzioni alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi
P.R.U.S.S.T. Integrata.
11
Art. 10
ZONA C – PREVALENTEMENTE DI NUOVO INSEDIAMENTO RESIDENZIALE
E SERVIZI ANNESSI
Destinazioni ammesse
In tale zona, oltre alla prevalente destinazione residenziale
(con un minimo del 70% della volumetria edificabile e con
esclusione da tale computo delle attrezzature collettive di cui al
D.M. 1444/68) sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso:
− attrezzature per l'istruzione comprendenti scuole di ogni genere
e grado, biblioteche e attrezzature ricettive connesse (collegi,
case dello studente, mense, ecc.);
− attrezzature per la salute pubblica comprendenti cliniche,
laboratori medici, laboratori di ricerca e attrezzature connesse,
nonché case di riposo per anziani;
− attrezzature
direzionali
e
commerciali
comprendenti
uffici
amministrativi commerciali e professionali, banche, magazzini di
vendita,
negozi,
depositi,
ristoranti,
trattorie,
bar,
cinematografi, sale per spettacoli e per congressi, mostre,
alberghi, autorimesse, farmacie, uffici, edicole, chiese, ecc.;
− attrezzature sportive e ricreazionali, comprendenti palestre,
piscine, sale di riunioni, sedi di società sportive, sale da
ballo e per lo spettacolo, aree verdi, ecc.;
− impianti di collegamento pedonali meccanizzati e non;
− insediamenti residenziali e relativi servizi annessi come
autorimesse, cantine, centrali termiche, locali diversi di uso
comune.
Attuazione del P.R.G.
∗
ZONA "C3-C3A" "C4-C4A" "C5-C5A"
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica che:
indicherà i lotti pubblici e privati, nel rapporto rispettivamente
del 60% e del 40% della volumetria realizzabile;
ripartirà tra i lotti pubblici e privati l'intera volumetria
territoriale.
- Indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) pari a 1 mc/mq.
- Altezza degli edifici (H.M.) non superiore a mt. 16,00.
Limitatamente alle superfici interne di uso pubblico è consentito
utilizzare, in luogo dell'indice di fabbricabilità territoriale
(I.T.), l'indice di utilizzazione territoriale (U.T.), pari a
1mq/3mq.
∗
Il D.P.G.R. 901/1989 ha precisato che:
"In sede di attuazione delle aree di espansione destinate all'edilizia
residenziale l'elaborazione progettuale dovrà contenere una dettagliata analisi
delle
caratteristiche
che
costituiscono
il
territorio
(naturalistiche,
geomorfologiche, urbanistiche, etc.) che dovranno determinare il disegno urbano in
rapporto al contesto".
Le zone già "C1A" "C1B" "C1C" nel P.R.G. 1989, sono state riclassificate come
zone B3 a seguito dell'osservazione della U.D. "Pianificazione Territoriale"
accolta dal C.C. in sede di controdeduzioni alla Variante al P.R.G. Limitata agli
Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata.
12
Le specifiche destinazioni pubbliche, limitatamente ai minimi
previsti dagli standards (D.M. 02.04.1968, n. 1444), sono riportate
con i simboli nelle planimetrie del P.R.G.
Parte della zona C5-C5A, come indicata sui grafici della Variante
al
P.R.G.
Limitata
agli
Interventi
P.R.U.S.S.T.
Integrata,
conservando diritti edificatori e norme, potrà essere oggetto, su
richiesta
dei
proprietari,
di
un'unica
pianificazione
con
l'adiacente zona F5.
ZONA "C2" "C2A" "C2AB" "C2B"
ZONA "C7A" "C7B" "C7B1" "C7B2" "C7C" "C7D" ∗∗
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o
privata con l'indice di fabbricabilità territoriale I.T. = 0,50
mc/mq ed altezza massima di mt. 10,50.
Il Piano Attuativo della zona C2AB potrà comprendere anche l'area
verde indicata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli
Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, già V7 del previgente P.R.G.,
con il riconoscimento di un indice di edificabilità territoriale
(non superiore a 0,3 mc/mq) da concentrare in un opportuno lotto
individuato dallo stesso Piano Attuativo. In cambio del diritto
edificatorio concesso i proprietari dell'area cederanno al Comune
gratuitamente le superfici di verde di piano. Il lotto edificabile
per l'esercizio del diritto edificatorio potrà anche essere
localizzato in una parte della stessa area verde.
Le eccedenze di verde predefinito F14 nella zona C2AB potranno
essere compensate, in sede di Piano Attuativo, con gli altri
standard
pubblici
dovuti
(ad
esclusione
dei
parcheggi).
Analogamente, nell'ambito dei piani attuativi delle zone C2A e C2B,
potranno prevedersi compensazioni del verde di standard già
reperito nell'adiacente zona C2AB.
ZONA "C8A" "C8B" ∗∗
Tali aree dovranno essere oggetto di Piano Urbanistico Esecutivo,
di iniziativa pubblica o privata, con l'indice di fabbricabilità
territoriale I.T. = 0,50 mc/mq ed altezza massima di mt. 10,50.
ZONA "C10" - Bucaletto
In tale zona, nella parte perimetrata secondo il limite
d'esproprio già attuato, il P.R.G. si attua per intervento edilizio
diretto
in
conformità
dell'apposita
variante
urbanistica
predisposta ed attivata dall'Amm.ne dopo la conclusione del
confronto pubblico concorrenziale e in conformità degli elaborati
grafici di cui all'allegato 4.
Le attrezzature potranno essere modificate con delibera del
Consiglio Comunale.
Nell'area aggiuntiva a quella dell'esproprio, il P.R.G. si attua
per intervento edilizio diretto in conformità delle schede tecniche
relative all'intervento di edilizia sovvenzionata (allegato 5).
Nell'area già espropriata, le planimetrie di cui all'allegato 5
indicano le sagome edilizie sottratte alla realizzazione e
sostituite dalle costruzioni indicate nell'area aggiuntiva. ∗∗∗
∗∗
Per le zone "C7A" e "C8B" si vedano rispettivamente le osservazioni prot. n.
15450/91 e 15592/91 accolte dal C.C. in sede di controdeduzioni.
∗∗∗
Allegato n. 4 alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T.
Integrata:
13
QUARTIERE DI BUCALETTO
Norme Generali
Per quanto riguarda le attrezzature pubbliche (centro sociale, chiesa con
annessi, edifici scolastici, casa per anziani, ecc…) si potranno apportare, in
sede di redazione dei progetti, delle modifiche volumetriche, planimetriche e
altimetriche, da approvare in Consiglio Comunale. Le modifiche, comunque, dovranno
essere tali da non stravolgere l’impostazione planovolumetrica generale.
Le modifiche delle previsioni urbanistiche relative ai settori di intervento
potranno essere approvate con le procedure dei Piani Attuativi.
I lotti multifunzionali sono destinati ad attrezzature pubbliche della pubblica
amministrazione. I relativi progetti dovranno rispettare l’impianto generale della
trasformazione ed essere approvati dal Consiglio Comunale.
Gli impianti sportivi potranno essere coperti con strutture leggere in legno
lamellare o con strutture mobili.
Norme dei singoli Settori
Tutti gli interventi previsti nei singoli settori, da realizzarsi in conformità
degli allegati grafici del progetto DAPIT e delle altre tavole grafiche di
variante, dovranno garantire in fase attuativa i seguenti parametri generali:
SETTORE 1
Destinazioni ammesse: CENTRO DIREZIONALE, COMMERCIALE, RESIDENZE
Gli interventi previsti dovranno essere conformi alle ipotesi progettuali
relative al confronto pubblico concorrenziale esperito in sede di attuazione del
PRU di cui alle allegate planimetrie, e contrassegnato con la dicitura
"Confronto".
SETTORE 2
Destinazioni ammesse: ATTIVITA' COMMERCIALE, ATTREZZATURE DI USO PUBBLICO
− edifici commerciali: piani fuori terra n. 2 a valle n. 1 a monte
− edificio attrezzatura uso pubblico: piani fuori terra n. 1 (monte e valle)
− edificio sala convegni: piani fuori terra n. 2 a valle n. 1 a monte
SETTORE 3
Destinazioni ammesse: VERDE PUBBLICO ATTREZZATO
SETTORE 4
Destinazioni ammesse: RESIDENZE, CASA PER ANZIANI
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici per residenza anziani n. 4/3 a monte n. 2 a valle
− edifici plurifamiliari in linea n. 4/3 a monte n. 2 a valle
SETTORE 5
Destinazioni ammesse: RESIDENZE
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici unifamiliari accostati/schiera n. 3 a monte n. 2 a valle
SETTORE 6
Destinazioni ammesse: RESIDENZE
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici unifamiliari accostate (ballatoio) n. 2 a monte e a valle
− edifici plurifamiliari in linea (A) n. 2 a monte e a valle
− edifici plurifamiliari in linea (B) n. 3 a monte e n. 4 a valle
SETTORE 7
Destinazioni ammesse: RESIDENZE
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici plurifamiliari in linea (ballatoio) (A) n. 2 a monte e n. 3 a valle
− edifici plurifamiliari in linea (ballatoio) (B) n. 4 a monte e n. 3 a valle
− edifici bifamiliari n. 2 a monte e a valle
SETTORE 8
Destinazioni ammesse: RESIDENZE, LOTTI MULTIFUNZIONALI A
DISPOSIZIONE DELLA
PUBBLICA AMM.NE
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici plurifamiliari a schiera n. 2 a monte e a valle
− edifici plurifamiliari a patio n. 2 a monte e n. 1 a valle
SETTORE 9
Destinazioni ammesse: CHIESA/ANNESSI – CENTRO SOCIALE – VERDE ATTREZZATO
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− chiesa e annessi n. 1 a monte e a valle
− centro sociale polifunzionale n. 2 a monte e a valle
14
SETTORE 10
Destinazioni ammesse: EDIFICI PUBBLICI ED ATTREZZATURE "SCUOLA MATERNA – SCUOLA
ELEMENTARE/MEDIA"
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− scuola materna/elementare n. 1 a monte e n. 2 a valle
− scuola media n. 2 a monte e a valle
SETTORE 11
Destinazioni ammesse: RESIDENZE - LOTTI E EDIFICI DI RISERVA –
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici unifamiliari accostati n. 3 a monte e a valle
SETTORE 12
Destinazioni ammesse: VERDE PUBBLICO E RELATIVE ATTREZZATURE (spogliatoi e
servizi compatibili)
SETTORE 13
Destinazioni ammesse: VERDE PUBBLICO – IMPIANTI SPORTIVI
SETTORE 14
Destinazioni
ammesse:
VERDE
ATTREZZATO
–
RESIDENZE
SCHIERA/BALLATOIO
UNIFAMILIARI
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici unifamiliari a schiera n. 2 a monte e n. 3 a valle
− edifici unifamiliari a schiera/ballatoio n. 2 a monte e a valle
SETTORE 15
Destinazioni ammesse: LOTTI RESIDENZIALI – CASE UNIFAMILIARI A SCHIERA
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici unifamiliari a schiera n. 2 a monte e n. 3 a valle
SETTORE 16
Destinazioni ammesse: CASE UNIFAMILIARI A SCHIERA/ACCOSTATE – VERDE PUBBLICO
numero dei piani fuori terra degli edifici residenziali:
− edifici unifamiliari a schiera (monte) n. 2 a monte e n. 3 a valle
− edifici unifamiliari a schiera (valle) n. 2 a monte e a valle
SETTORE 17
Destinazioni ammesse: CASE UNIFAMILIARI A SCHIERA – UNIFAMILIARI A CORTE
numero dei piani fuori terra degli edifici:
− edifici unifamiliari a schiera/accostate n. 2 a monte e n. 3 a valle
− edifici unifamiliari a corte n. 1 a monte e n. 2 a valle
SETTORE 18
Destinazioni ammesse: UNITA' RESIDENZIALE CIRCOLARE – VERDE PUBBLICO
numero dei piani fuori terra dell'edificio: n. 2 a monte e n. 3 a valle
SETTORE 19
Destinazioni ammesse: ATTREZZATURE SPORTIVE E RELATIVI SERVIZI
numero dei piani fuori terra degli edifici: n. 1 a monte e a valle
Allegato n. 5 alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T.
Integrata:
AMPLIAMENTO ZONA C10
Lotto di ampliamento
Le Norme Tecniche di attuazione del lotto di ampliamento sono:
- Numero massimo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica da destinare agli
abitanti dei prefabbricati esistenti = n. 100
- Volume massimo del lotto di ampliamento = mc. 50.000
- Altezza massima consentita = ml. 15,00
- Destinazione d'uso P.T. - Portico: garage, depositi, locali commerciali e
depositi
- Destinazione d'uso Piano seminterrato: garage e depositi a servizio delle
residenze
- Tipologia architettonica e caratteristiche costruttive degli edifici: conformi a
quelle degli edifici dell'adiacente settore già previsti dal piano
Aree già espropriate
Nei lotti già destinati agli edifici di edilizia residenziale, sottratti alla
realizzazione a seguito della presente variante ed indicati nell'allegato B della
relazione, potranno essere realizzate strutture pubbliche o di interesse pubblico
o verde pubblico.
Nei settori 13 e 14 le attrezzature saranno di tipo sportivo.
I progetti di opere comportanti la realizzazione di volumi devono essere
approvati dal Consiglio Comunale.
15
ZONA "C11" (Verderuolo Inferiore) ∗∗∗∗
Il Piano si attua secondo le prescrizioni ed i limiti della zona
"F" del P.R.G. 1971.
Norme Generali
Edilizia esistente
Per tutte le zone "C" di nuova pianificazione i P.U.E.
individueranno
gli
edifici
esistenti
da
conservare,
purché
legittimamente autorizzati o condonati, cui dovranno corrispondere
appositi lotti, di superficie totale corrispondente alla volumetria
dei fabbricati di pertinenza.
Nel caso in cui alla data di adozione della V.G. al P.R.G.
(maggio 1988) l'indice di edificabilità prodotto dalla superficie
dei lotti risultasse già legittimamente impegnato da preesistenze
edilizie, saranno consentiti, all'interno dello stesso lotto solo
interventi
manutentori
ovvero
interventi
di
demolizione
e
ricostruzione, nel rispetto dei volumi esistenti e con l'obbligo di
adeguare le destinazioni d'uso.
Verde predefinito
L'indice di fabbricabilità territoriale delle zone "C", è
attribuito anche alla zona di "Verde predefinito" - F14 - compresa
all'interno delle stesse zone "C". In sede di P.U.E. la zona a
"Verde predefinito" potrà subire variazioni al contorno, ma non
alla corrispondente superficie e contenere la previsione di
eventuali collegamenti viari tra le aree che risultassero separate.
Le superfici "F14" caratterizzate da potenzialità edificatorie
saranno di norma attribuite in misura proporzionale alle zone "C"
di espansione ad esse adiacenti.
Piani Quadro
Vedi definizioni e prescrizioni di cui al precedente art. 5.
∗∗∗∗
La zona "C11", già B3 nel P.R.G. 1989, è stata introdotta a seguito delle
osservazioni delle U.D. "Edilizia" e "Pianificazione Territoriale" accolte dal
C.C. in sede di controdeduzioni alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi
P.R.U.S.S.T. Integrata.
Norma riportata nel P.R.G. 1971:
Zona F – ampliamento con indice di edificabilità di 1,5 mc/mq.
La zona è destinata prevalentemente ad abitazione: sono pertanto escluse tutte
le attività antigieniche e moleste e tutte quelle attività che l'Autorità comunale
riterra, a suo giudizio, in contrasto con il carattere residenziale della zona.
In tale zona è vietata ogni costruzione prima della redazione dei piani
particolareggiati o dei piani convenzionati o di lottizzazione di zone di omogenea
destinazione.
Debbono essere inoltre rispettate le seguenti norme edilizie particolari:
1) i lotti non debbono avere una superficie inferiore a mq 1.500;
2) l'altezza massima consentita è di mt 10, con tre piani fuori terra;
3) i distacchi dai confini interni debbono essere non inferiori a mt 8, quelli dal
filo stradale non inferiori a mt 4;
4) i piani abitabili debbono avere un'altezza netta minima di mt 3;
5) le costruzioni accessorie dei fabbricati debbono essere computate nel calcolo
della cubatura e quindi apparire nei progetti originari; non saranno perciò
prese in considerazione richieste di costruzioni accessorie presentate in un
secondo tempo;
6) il terreno circostante alle abitazioni deve essere obbligatoriamente tenuto a
giardino; dovranno essere mantenute le alberature esistenti e, qualora il lotto
ne sia privo, sarà fatto obbligo di mettere a dimora e mantenere almeno una
pianta di alto fusto per ogni 50 mq coperti.
16
Art. 11
ZONA D - INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI,
COMMERCIALI E DIREZIONALI
Destinazioni ammesse
In tale zona sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso:
- attrezzature per le attività industriali ed artigianali;
- attrezzature per le attività commerciali all'ingrosso, magazzini
di deposito e di conservazione;
- attrezzature per la viabilità ed il trasporto (autorimesse,
officine, distributori di carburante, lavaggi, ecc.);
- attrezzature direzionali comprendenti uffici amministrativi e
commerciali,
mostre,
fiere,
ristoranti,
trattorie
e
bar,
sportelli bancari postali e assicurativi;
- abitazioni
strettamente
connesse
alla
guardiania
e
alla
conduzione delle attività di cui sopra.
Attuazione del P.R.G.
∗
ZONA D1 (Area industriale)
L'edificazione è regolata dalle norme di attuazione del P.R.
dell'area industriale e sue varianti. Le domande di concessione
edilizia devono pervenire al Comune tramite il C.A.S.I. (Consorzio
di Sviluppo Industriale) di Potenza.
Nell'area sono comunque esclusi gli insediamenti di attività
nocive di prima classe, nonché di tutte le attività insalubri,
moleste o dannose per fumi, odori o rumori; le industrie esistenti
che presentano le caratteristiche suddette potranno ottenere
concessioni edilizie purché finalizzate alla eliminazione dei
motivi di insalubrità, molestia e nocività, senza aumento della
superficie utile né variazioni della destinazione d'uso.
Sono escluse dalla zona D1, per motivi giuridici e gestionali, le
aree non facenti parte del P.R.G. dell'A.S.I. e sue varianti.
ZONA D2 P.I.P. (località Canale)
Per tali zone il P.R.G. si attua seconde le previsioni e le
prescrizioni degli strumenti attuativi vigenti o adottati.
ZONA D3
Per tale zone il P.R.G. si attua secondo le previsioni e le
prescrizioni del Piano di Lottizzazione regolato da convenzione
stipulata prima della data di adozione del P.R.G.
ZONA D4 (località Lavangone)
Il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto.
Oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria sono ammesse
nuove costruzioni nel rispetto dei seguenti indici:
− Utilizzazione territoriale (U.T.) = 0,60 mq/mq
− Altezza massima (H.M.) = mt 12
− Rapporto di copertura (R.C.) = 0,50 mq/mq
∗
Il D.P.G.R. 901/1989 ha prescritto che:
"La riproposizione delle zone "D" ricadenti in aree di vincolo idrogeologico dovrà
essere suffragata da atti che dimostrino il superamento del vincolo".
17
− Distanze tra costruzioni: minimo mt 10,00
− Distanze dai confini: mt 10,00
ZONA D5 (Località Gallitello)
Il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto nel rispetto
delle seguenti prescrizioni:
- Altezza massima (H.M.) = mt. 15,00
- Distanza dai confini = pari ad 1/2 dell'altezza
- Distanza tra costruzioni = minimo mt. 10,00
- Distanza dalla viabilità pubblica principale = mt 10,00. In
caso di costruzioni poste a quota superiore rispetto a tale
viabilità è ammessa una distanza minima di mt 5,00.
Le destinazioni ammesse sono quelle produttive e terziarie già
fissate dal P.R.G. 1971 e sue varianti, con l'aggiunta di una quota
di residenze non superiore al 25% della volumetria totale da
distribuire con le altre funzioni consentite. ∗∗
ZONA D7 - D8 ∗∗∗
Il P.R.G. può attuarsi mediante intervento diretto previa
acquisizione da parte degli interessati di una scheda urbanistico edilizia che indichi le potenzialità edificatorie, gli standards, i
parametri e le norme da osservare nella edificazione, tenendo conto
delle seguenti prescrizioni normative:
- V.C. - le nuove volumetrie dovranno essere distribuite in uno o
più fabbricati (anche tra loro connessi), ciascuno di volume
non superiore a 30.000 mc. fuori terra.
- Distanza da confini e tra fabbricati
= minimo mt. 5,00
- Altezza massima (H.M.)
= mt. 10
- Distanza dei fabbricati da strade pubbliche o private = mt.
10,00 (salvo il caso di strade poste ad una maggiore quota di
mt. 3,00 dal lotto edificabili, dalle quali è ammessa la
distanza minima di mt. 5,00).
- Distanza delle recinzioni da strade pubbliche o private = mt.
5,00. Tale fascia di rispetto compresa tra strade e recinzioni
deve essere adibita a verde o a parcheggi privati da
considerare in aggiunta dello standard di legge.
Ai
manufatti
preesistenti,
in
contrasto
con
la
presente
normativa, potranno applicarsi solo interventi di manutenzione
straordinaria e risanamento conservativo.
∗∗
La variante al P.R.G. 1971, approvata con D.P.G.R. n. 1872 del 11.10.1982,
ha destinato tale zona alla "costruzione di attrezzature per attività commerciali
ed artigianali e Uffici pubblici erogatori di servizi regionali o interregionali",
escludendo la utilizzazione promiscua nel senso di abbinare uffici pubblici con
edifici a carattere artigianale o commerciale.
∗∗∗
Il D.P.G.R. 901/1989 ha stabilito che:
"La destinazione ad attività produttiva dell'area in località "Varco d'Izzo" ha
carattere puramente indicativo nel senso che solo con un successivo piano di
dettaglio dovranno individuarsi, con puntualità, gli ambiti interessati da
preesistenze produttive, e, conseguentemente, dovrà valutarsi la possibilità e la
modalità del loro effettivo recupero all'interno della logica globale del Piano.
Il Piano di dettaglio dovrà redigersi in variante al P.R.G. e contenere
indicazioni precise circa il sistema della mobilità globale".
18
ZONA D9
Il P.R.G. si attua mediante formazione di un P.U.E. di iniziativa
pubblica o privata e secondo i seguenti parametri:
- I.T. = 0,25 mc/mq
- H.M. = 10,50 mt
- Distanza dai confini e fabbricati = 10,00 mt
ZONA D10
Il Piano si attua secondo le prescrizioni ed i limiti della zona
"P" del P.R.G. 1971; alle destinazioni già ammesse in tale zona si
aggiungono comunque quelle terziarie - direzionali. ∗∗∗∗
Norme Generali
Piani Quadro
Vedi definizioni e prescrizioni di cui al precedente art. 5.
∗∗∗∗
Norma riportata nel P.R.G. 1971:
Zona P – destinata alla costruzione di attrezzature per attività industriali,
commerciali ed artigiane.
In tale zona possono sorgere solo le attrezzature e le costruzioni previste
dalla destinazione.
E' vietata ogni costruzione se non
venga prima approvato il piano
particolareggiato, o convenzionato o di lottizzazione che definiscano gli ingombri
e gli spazi minimi a servizio di ciascuna attrezzatura.
L'altezza massima consentita è di mt 15, salvo deroghe dovute ad impianti
particolari, che saranno concesse dall'Autorità comunale previo esame del progetto
dell'impianto.
E' fatto obbligo di installare depuratori e ciminiere antifuliggine e tutti
quegli espedienti tecnici atti ad evitare il diffondersi di fumi e di esalazioni
moleste.
In tale zona sono escluse le abitazioni ad eccezione di quelle per il personale
di sorveglianza e di custodia.
I distacchi minimi degli edifici dai confini non possono essere inferiori alla
metà delle loro corrispondenti altezze.
19
Art. 12
ZONA E - TERRITORIO DESTINATO AD USO AGRICOLO PRODUTTIVO
E TUTELA AMBIENTALE
Destinazioni ammesse
Oltre alla prevalente destinazione agricola, sono ammesse le
seguenti destinazioni d'uso:
− abitazioni e annessi rustici per la conservazione e la
trasformazione dei prodotti agricoli, per l'allevamento ed il
ricovero del bestiame, serre fisse e mobili;
− infrastrutture tecniche per la difesa del suolo, canali, opere di
difesa idraulica e simili;
− impianti per la trasformazione ed il trasporto dell'energia,
attrezzature per l'erogazione di pubblici servizi, distributori di
carburante per l'agricoltura;
− attrezzature ricettive, alberghiere;
− esercizi di vendita al minuto e di ristorazione;
− scuole dell'obbligo e servizi relativi, chiese e strutture
pastorali, servizi e impianti tecnologici (ENEL, SIP, RAI-TV,
etc.), attrezzature connesse alla viabilità (distributori di
carburante, ricoveri automezzi di soccorso), allevamenti di animali
domestici.
In queste zone sono comunque escluse:
− le attività produttive di 1^ e 2^ classe di cui al D.M.
19.4.1981, con esclusione di quelle
strutture relative alle
iniziative collegate all'agricoltura che per esigenze tecniche o
igienico-sanitarie non possono essere ubicate nelle aree per
insediamenti produttivi;
− le cave, se non previa valutazione di impatto ambientale;
− i depositi di materiale edile, marmi, rottami, auto, etc. ed ogni
altra
attività
in
contrasto
con
il
passaggio
agrario
o
destabilizzanti l'equilibrio ecologico e naturale;
− opere che alterino consistentemente l'andamento naturale dei
pendii;
− manufatti posti sulle creste collinari o posizionati in maniera
da contrastare con l'ambiente fisico naturale, o posti su aree a
coltura intensiva.
Attuazione del P.R.G.
Il P.R.G. si attua
mediante P.U.E. di iniziativa pubblica da
approvare in variante al P.R.G. esteso a tutta la zona agricola
previa redazione di carte tematiche riferite alle colture, alle
aree meccanizzabili/irrigue, alla trasformabilità dei suoli, ecc..
Il P.U.E. procederà all'inventario degli edifici agricoli e
relativi impianti esistenti, vincolando quelli che rivestono
particolare carattere ambientale. Il P.U.E. individuerà i nuclei
agricoli al fine di dotarli delle attrezzature necessarie al
miglioramento funzionale, consentendo limitatamente a tali zone la
razionale edificazione mediante nuovi parametri che, in ogni caso,
non potranno superare l'indice territoriale di 0,20 mc/mq e
l'altezza di mt 7,50; esso indicherà inoltre la dimensione delle
zone di rispetto e delle aree instabili (Verde Protettivo e zone in
frane).
20
In assenza di P.U.E. è consentita la nuova edificazione secondo i
seguenti parametri che entrano in vigore dopo un anno dalla data di
approvazione della V.G. al P.R.G. (nelle more sono confermate le
norme di cui al D.P.G.R. n. 706 del 7.05.1975).
- Indice
fondiario
(I.F.)
0,03
mc/mq,
generalizzato,
per
destinazione abitativa;
- Indice fondiario (I.F.) 0,05 mc/mq per destinazione ad annessi
agricoli da realizzare a cura dei soli soggetti imprenditori
del settore primario ed in base alle reali e dimostrate
esigenze dell'azienda agricola;
- Lotto minimo mq 3.000;
- Altezza massima (H.M.) mt 8,00;
- Distanze dai confini o da pareti finestrate: mt 10,00 (è
tuttavia consentita la costruzione su un solo confine del
lotto);
- Asservimento urbanistico: è ammesso l'asservimento ai fini
edificatori dei terreni ricadenti entro un raggio di 500 mt.
solo se di proprietà dello stesso richiedente la Concessione
Edilizia. Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai
fini edificatori sono destinate a "non aedificandi", e sono
evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione e
riportate in un registro fondiario a cura del Comune.
In assenza di P.U.E. sono realizzabili per intervento diretto:
a) impianti e attrezzature pubbliche, collettive, pastorali e
culturali, purché finalizzati all'elevazione e allo sviluppo
sociale delle zone agricole e realizzate a cura di soggetti ed
Enti istituzionalmente competenti alla loro attuazione senza
limiti di lotto minimo, di altezza, di distacchi
da confini e
strade, e di indici;
b) cambio di destinazione d'uso, da scuola rurale di proprietà
comunale
a
civile
abitazione,
mediante
intervento
di
ristrutturazione
edilizia
o
di
ricostruzione
in
sito
in
conformità del disposto del D.P.G.R. 17.2.93 n. 135;
c) impianti zootecnici e opifici agricoli richiesti da imprenditori
agricoli che gestiscano aziende di dimensioni non inferiori a 30
Ha, previa acquisizione del parere del competente Dipartimento
Regionale e approvazione da parte del C.C., in tale caso (fermo
restando ogni altro parametro sopra indicato) è ammesso un indice
fondiario (I.F.) di 0,05 mc/mq, con possibilità di realizzare
l'alloggio per il custode ed è consentito l'utilizzo edificatorio
delle zone di vincolo idrogeologico.
Norme Generali
Verde Protettivo
Alle zone di Verde Protettivo compete un indice di fabbricabilità
pari a quello dei suoli agricoli ad esse limitrofe; esso è
sfruttabile, ai fini dell'edificazione rurale, entro un raggio di
mt 500. Per gli edifici esistenti, nella fasce di protezione
stradale sono ammissibili soltanto i lavori aventi carattere
manutentorio, con esclusione di ogni modificazione o aggiunta.
Verde Boschivo
Nelle zone di Verde Boschivo e nelle zone in frana è vietata
l'edificazione, fermo restando l'utilizzo dell'indice di 0,03 mc/mq
entro il raggio di mt. 500.
21
Vincolo Idrogeologico
Nelle zone di Vincolo Idrogeologico (come individuate nella mappa
della
Milizia
Nazionale
Forestale
del
1937)
è
ammessa
l'edificazione ad un solo piano fuori terra con l'indice di 0,03
mc/mq e previo nulla-osta del Dipartimento Regionale Agricoltura e
Foreste.
Attrezzature Ricettive e di Ristoro ∗
Le attrezzature ricettive e di ristorazione ricadenti in zona
agricola, preesistenti alla data di adozione della Variante
Generale al PRG, possono essere direttamente completate con i
parametri e le condizioni seguenti:
- indice di fabbricabilità fondiaria (I.F.) pari a 0,80 mc/mq;
- altezza massima (H.M.) pari a mt 13,00;
- distanza dai confini, fabbricati e strade pari a quelle della
zona omogenea;
- divieto di modifica della destinazione d'uso (contenuto in
apposita convenzione da stipularsi con l'Amm.ne Comunale) per
almeno 10 anni dal rilascio della licenza di abitabilità/uso,
pena l'immediata acquisizione al patrimonio comunale.
∗
La norma è stata introdotta a seguito dell'emissione del D.P.G.R. 10.04.91 n.
305; la sua applicabilità è pertanto riferita al lotto omogeneo posseduto al
16.9.91, data di pubblicazione sul B.U.R. del citato D.P.G.R.
22
Art. 13
ZONA F - ATTREZZATURE PUBBLICHE E PRIVATE
DI INTERESSE GENERALE
Destinazioni ammesse
In tale zona sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso:
- attrezzature per l’istruzione comprendenti scuole di ogni
genere e grado, biblioteche e attrezzature ricettive connesse
(collegi, case dello studente, mense, ecc.),
- attrezzature per la salute pubblica comprendenti cliniche,
laboratori medici, laboratori di ricerca e attrezzature
connesse, nonché case di riposo per anziani;
- attrezzature direzionali e commerciali comprendenti uffici
amministrativi, commerciali e professionali, banche, magazzini
di vendita, negozi, depositi, ristoranti, trattorie, bar,
cinematografi, sale per spettacoli e per congressi, mostre,
alberghi, autorimesse, farmacie, uffici postali, chiese, ecc.;
- attrezzature sportive e ricreazionali
comprendenti palestre,
piscine, sale di riunioni, sedi di società sportive, sale da
ballo e per lo spettacolo, aree verdi, ecc.;
- impianti di collegamento pedonale, parcheggi e autorimesse;
- insediamenti residenziali e relativi servizi annessi ivi
comprese le zone per il reinsediamento provvisorio dei
terremotati
suscettibili
di
successive
destinazioni
di
interesse generale.
Le specifiche destinazioni pubbliche sono rappresentate mediante
opportuna simbologia nelle planimetrie di P.R.G.
Attuazione del P.R.G.
ZONA F1 (1° Centro direzionale)
Il P.R.G. si attua mediante P.U.E. di iniziativa pubblica il
quale dovrà garantire i parametri e gli obiettivi di seguito
riportati:
- riordino dell'edilizia residenziale, mediante una sua organica
ricucitura al resto dell' edificato;
- individuazioni dei lotti e degli edifici esistenti (pubblici,
di pubblico interesse o privati) al fine di confermarli o meno
nella loro destinazione d'uso e nella loro volumetria;
- definizione dei nuovi lotti e degli edifici previsti secondo le
loro specifiche destinazioni d'uso e le volumetrie consentite;
- quota massima del 30% di residenza ammesse, da distribuire
all'interno delle nuove volumetrie;
- indice di edificabilità territoriale (I.T.) riferito ai soli
lotti inedificati (ovvero non asserviti agli edifici esistenti)
pari a 5 mc/mq; mentre nei lotti già asserviti ad edifici
esistenti si confermano gli indici definiti in sede di
emanazione delle relative concessioni edilizie o di altri
titoli abilitativi alla costruzione;
- altezza massima (H.M.) dei nuovi edifici ml 35,00.
Il predetto P.U.E. potrà anche essere sottoposto alle normali
procedure previste per le varianti al P.R.G..
23
ZONA
F1B
(Parcheggio
pubblico
e
complesso
edilizio
di
completamento)
Il P.R.G. si attua mediante Piano Attuativo, di iniziativa
pubblica o privata, o mediante intervento diretto con progetto
planovolumetrico
relativo
all'intera
area
da
approvarsi
in
Consiglio comunale, con la prescrizione di rispettare le previsioni
progettuali della adiacente Stazione delle Autolinee (ripristino
piazzale)
e
del
Parcheggio
multipiano
così
come
approvati
dall'Amm.ne.
Le norme di zona sono le seguenti:
- I.T. = 3,50 mc/mq
- Altezza massima = 35,00 ml
- Volumetria residenziale non superiore al 50% della volumetria
totale
La
volumetria
spettante
dall'applicazione
dell'indice
territoriale è comprensiva delle cubature esistenti.
Il Piano Attuativo o il progetto dovrà definire la collocazione
delle aree di standard, le aree da cedere al Comune, le previsioni
di spesa e lo schema di convenzione che dovrà disciplinare
l'attuazione dell'intervento.
Le aree destinate al parcheggio o ad usi pubblici o a standard
saranno cedute gratuitamente all'Amm.ne.
ZONA F2A (2° Centro direzionale)
In tale zona, così come individuata sui grafici della Variante al
P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, il P.R.G.
si attua per intervento edilizio diretto, sulla base del Piano
Attuativo allegato che ne costituisce parte integrante e di
dettaglio.
Le norme della zona sono:
- Volumetria max di 140.700 mc di cui massimo 50% destinata ad
abitazione
- Altezza massima = 35,00 ml
Il Piano riserva un apposito lotto direzionale di 40.000 mc, da
destinare ad edifici pubblici e da cedere gratuitamente all'Amm.ne.
L'attuazione del Piano dovrà essere disciplinata da apposita
convenzione, redatta secondo lo schema approvato con delibera di
Giunta Comunale n. 133/98, da approvare preventivamente da parte
dell'organo esecutivo dell'Amm.ne, che dovrà indicare, per il lotto
direzionale
pubblico
anche
in
attesa
della
realizzazione
dell'edificio, modalità, tempi e costi minimi che l'Amm.ne dovrà
sostenere per la funzionalità complessiva dell'area.
Le varianti al Piano Attuativo che non comportano variazioni alle
norme di zona sopra riportate, sono adottate ed approvate con le
procedure
previste
dalla
legislazione
vigente
per
i
piani
attuativi.
ZONA F2B1 (Università) F2B2 (Ospedale) F2C (Centro studi)
Per tali zone si confermano le previsioni e le prescrizioni del
P.R.G. 1971 e successive varianti (2° polo Università degli studi
di Basilicata) e degli strumenti attuativi vigenti o adottati
(Centro Studi) per costruzioni di attrezzature pubbliche e private
di livello urbano e intercomunale.
Un apposito e nuovo Piano Attuativo di riordino della Zona F2C,
di iniziativa pubblica, prevederà un lotto per la realizzazione di
un nuovo edificio scolastico da destinare a sede dell'ITIS, una
palestra comprensoriale, ampliamenti e completamenti dei plessi
24
esistenti e delle loro attrezzature sportive e l'Orto botanico. Il
Piano Attuativo potrà anche modificare la viabilità di Piano
vigente, ricomprendere parti di zone B3 adiacenti e prevedere
l'assegnazione di un indice di edificabilità territoriale (non
superiore a 0,3 mc/mq) ai proprietari delle aree non espropriate
con indicazione dei lotti per l'esercizio dei diritti edificatori.
ZONA F3A F3B
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o
privata che dovrà garantire i seguenti parametri ed obiettivi:
- indice di fabbricabilità (I.T.) 1 mc/mq;
- altezza massima (H.M.) m 24,00;
- quota di residenze ammesse non superiore al 30% della volumetria
totale;
- distanza da confini, fabbricati e strade, almeno di ml 10,00;
- individuazione dei lotti privati e pubblici (questi ultimi nella
misura di almeno il 50% della superficie totale).
ZONA F4A ∗
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o
privata che dovrà garantire i seguenti parametri ed obiettivi:
- indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 2mc/mq; è tuttavia
consentito utilizzare, limitatamente agli spazi pubblici o di uso
pubblico, in luogo dell’indice predetto (I.T.), l’indice di
utilizzazione territoriale (U.T.) pari a 1mq/1,5mq;
- altezza degli edifici (H.M.) ml 24;
- quota massima di residenze ammesse (localizzabili in appositi
lotti, ovvero distribuite con le altre destinazioni) non
superiore al 30% della volumetria totale;
- indicazione dei lotti pubblici e privati;
- riserva ai lotti pubblici di una superficie pari al 30% di quella
totale dei lotti;
- ripartizione
tra
i
lotti
pubblici
e
privati
dell’intera
volumetria territoriale.
∗
Il D.P.G.R. n. 528 del 16.12.1998 di approvazione dell'Accordo di Programma
relativo al P.R.U. della zona F4A denominata "ex Fornace Ierace", ha stabilito che
in tale area si applicano le norme di P.R.G. così come variate secondo quanto
specificato nella delibera di Consiglio Comunale n. 138 del 28.07.1998 di adozione
del Piano Particolareggiato (successivamente approvato con delibera C.C. n. 137
del 30.04.1999).
Elementi di variazione normativa contenuti nella del. C.C. n. 138/98:
- eliminazione della volumetria pubblica, pari al 30% di quella totale;
- volumetria massima ammissibile pari a mc 97.450;
- ripartizione in eguale misura (50%) tra le destinazioni residenziale e
direzionale/commerciale;
- altezza massima dei due corpi di fabbrica trasversali, indicati sugli
elaborati del P.P., pari a ml 29,00;
- agli edifici esistenti vengono attribuiti lotti, indicati sugli elaborati
del P.P., non proporzionali ai volumi da conservare.
25
ZONA F4B
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o
privata che dovrà garantire i seguenti parametri ed obiettivi:
- indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 2 mc/mq; è tuttavia
consentito utilizzare, limitatamente agli spazi pubblici o di uso
pubblico, in luogo dell'indice predetto (I.T.), l'indice di
utilizzazione territoriale (U.T.) pari a 1 mq/1,5mq;
- altezza degli edifici (H.M.) ml 24;
- quota massima di residenze ammesse (localizzabili in appositi
lotti, ovvero distribuite con le altre destinazioni) non
superiore al 60% della volumetria totale;
- indicazione dei lotti pubblici e privati;
- riserva ai lotti pubblici di una superficie pari al 30% di quella
totale dei lotti;
- ripartizione
tra
i
lotti
pubblici
e
privati
dell'intera
volumetria territoriale.
Si applicano, oltre alle norme sopra riportate ed a quelle dei
Piani attuativi già approvati, le seguenti nuove prescrizioni:
F4B1 (ex Fornace La Sala)
La trasformazione complessiva dell'area, così come individuata
sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi
P.R.U.S.S.T. Integrata, potrà essere eseguita con apposita variante
al Piano Attuativo già approvato, che preveda la realizzazione
delle nuove cubature private spettanti da determinarsi con
applicazione, alle aree aggiuntive, dell'indice di 1,4 mc/mq o,
limitatamente all'area già classificata B1 satura dal P.R.G. del
1989, con utilizzazione delle volumetrie preesistenti purché
legittimamente autorizzate o condonate.
La volumetria totale prevista dal Piano Attuativo già approvato,
potrà essere destinata per un massimo del 50% a residenza privata
(localizzabile in appositi lotti, ovvero distribuita con le altre
destinazioni) e per il resto alle altre destinazioni di zona
consentite, pubbliche e private.
Le nuove cubature spettanti ai privati dovranno essere destinate
almeno per il 70% a residenze.
L'utilizzazione dei lotti pubblici, che restano quantitativamente
determinati dal P.A. già approvato, potrà essere consentita su
iniziativa dei privati proprietari previa convenzione con l'Amm.ne.
F4B2 (Via Ciccotti)
Nel lotto pubblico del Piano Attuativo già approvato potrà essere
realizzata una struttura multisala cinematografica con annesse
strutture commerciali e residenze a servizio dell'Università.
Nel caso in cui le volumetrie fossero eccedenti quelle già
previste dal Piano Attuativo in corso di realizzazione, il progetto
dovrà essere approvato con delibera di Consiglio Comunale.
ZONA F5
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o
privata il quale dovrà garantire i seguenti parametri e obiettivi:
- indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 2,00 mc/mq; è
tuttavia consentito utilizzare, limitatamente agli spazi pubblici
o di uso pubblico, in luogo dell’indice predetto (I.T.), l’indice
di utilizzazione territoriale (U.T.) pari a 1mq/2 mq;
- altezza degli edifici (H.M.) ml 24;
- quota massima di residenze ammesse (localizzabili in appositi
lotti, ovvero distribuite con le altre destinazioni) non
superiore al 50% della volumetria totale;
26
- indicazione dei lotti pubblici e privati;
- riserva ai lotti pubblici di una superficie pari al 30% di quella
totale dei lotti;
- ripartizione
tra
i
lotti
pubblici
e
privati
dell’intera
volumetria territoriale.
Il Piano Attuativo potrà essere anche proposto, a richiesta dei
proprietari, unitariamente con la parte dell'adiacente zona C5-C5A
indicata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli
Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata. Tale area, nell'ambito della
progettazione unitaria, conserverà diritti edificatori e norme di
zona C.
ZONA F6A (Vallone S. Lucia) F6B (Rossellino) F6C (S. Antonio La
Macchia)
Il P.R.G. si attua mediante Piano Attuativo di iniziativa
pubblica che dovrà prevedere il recupero ambientale dei siti e la
loro rivitalizzazione mediante interventi compatibili e finalizzati
alla creazione di un parco interno alla città anche con
realizzazione di strutture pubbliche di servizio compatibili con la
sistemazione principale a parco urbano.
In sede di redazione del Piano Attuativo potranno essere previsti
meccanismi di acquisizione gratuita al Comune delle aree destinate
a parco, con il riconoscimento di un indice di edificabilità
territoriale (non superiore a 0,3 mc/mq) da concentrare in
opportuni lotti ai margini della zona secondo tipologie e
distribuzioni dei volumi compatibili con la sistemazione principale
dell'area a parco urbano.
Nella Zona F6B il Piano Attuativo dovrà prevedere, anche
relazionandosi all'adiacente territorio agricolo, la realizzazione
di strutture di servizio turistico sportive anche connesse ad
attività agricole (maneggio ed allevamento di cavalli), nonché il
sovrapasso
pedonale
della
strada
Basentana
ed
il
relativo
collegamento con l'area Industriale. Interventi limitati all'area
indicativamente perimetrata sui grafici della Variante al P.R.G.
Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, potranno essere
autorizzati con autonomo progetto planovolumetrico, anche proposto
da privati, da approvarsi in Consiglio Comunale.
ZONA F6D1 F6D2 F6D3 F6D4 CP (Collegamento Pedonale attrezzato)
In tali zone, destinate alla realizzazione del Programma
Integrato
per
la
Riqualificazione
del
Settore
Occidentale
dell'abitato di Potenza, il P.R.G. si attua in conformità degli
elaborati di cui all'allegato 3.∗∗
∗∗
Allegato n. 3 alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T.
Integrata:
Art. 1 - Finalità e contenuti
Le presenti norme sono parte di una variante al Piano Regolatore Generale
finalizzata all’attuazione del Programma Integrato di riqualificazione del settore
occidentale dell’abitato di Potenza secondo le elaborazioni grafiche allegate al
protocollo di intesa approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 201 del
20.11.1997 e riconfermato con delibera n. 113 del 15.6.98.
La suddetta variante interessa le Zone indicate nel Piano Vigente con le sigle
F2, F6A e F6D.
Essa comporta, inoltre, una integrazione normativa alle previsioni delle Zone
F6D1 e F6D2, introdotte con una recente Variante al P.R.G. redatta in sede di
approvazione del progetto delle opere pubbliche del citato Programma Integrato
(PIA) ed approvata con D.P.G.R. del 3 dicembre 1999, n. 410, ed un’integrazione
delle norme di Zona A-centro storico e B1-edificazione satura.
27
Le opere pubbliche del PIA sono destinate alla realizzazione del Ponte
Attrezzato di Via Mazzini e Monte Cocuzzo, costituito da un collegamento
meccanizzato per la risalita dei versanti del vallone di Santa Lucia realizzato
con due sistemi di scale mobili raccordati da un sovrappasso pedonale sul Viale
dell’Unicef.
La presente Variante prevede in particolare:
- la modifica dell’incrocio di progetto tra Asse Mediano e la viabilità del
Centro Studi;
- la realizzazione di un insediamento residenziale su lotti privati;
- un sistema di attrezzature pubbliche contigue al sovrappasso del Viale
dell’Unicef;
- parcheggi coperti o a raso localizzati in prossimità delle suddette
attrezzature pubbliche e al servizio delle risalite meccanizzate del Ponte
Attrezzato;
- la possibilità di realizzare il terminale di arrivo del collegamento pedonale
meccanizzato su Via Mazzini, all’interno dell’edificio denominato “ex Posta”
ricadente in Zona B1.
Per quanto non specificamente previsto nelle presenti norme, oltre che negli
elaborati grafici di progetto della Variante, si opererà nel rispetto del vigente
Regolamento Edilizio, delle norme del PRG vigente e delle vigenti leggi statali e
regionali in materia di edilizia ed urbanistica.
Art. 2 - Elaborati della Variante
Costituiscono documenti della Variante i seguenti elaborati:
1. Relazione illustrativa
2. Tav. 1: Stralcio del Piano Regolatore Generale vigente nella scala 1:5000;
3. Tav. 2: Planimetria della Variante nelle scale 1:5000 e 1:2500;
4. Tav. 3: Planimetria catastale in scala 1:2500;
5. Norme Tecniche di Attuazione;
6. Relazione Geologica;
7. Quadro d’Unione Geologico.
Art. 3 - Zone F6D1 e F6D2 (Opere pubbliche approvate)
Per tali zone sono confermate le previsioni di opere pubbliche approvate con il
D.P.G.R. n. 410/99.
Il terminale di Via Mazzini del collegamento pedonale meccanizzato (zona F6D2)
potrà anche essere localizzato all’interno dell’edificio “ex Posta”, nell’ambito
di un progetto unitario di ristrutturazione dello stesso immobile, e nel rispetto
delle norme e delle prescrizioni della Zona B1 così come integrate dall’art. 8
seguente.
Art. 4 - Zona F6D3 (Opere pubbliche in Fondovalle)
La zona F6D3 è destinata alla realizzazione, nel nodo di fondovalle formato dal
sovrappasso del viale dell’Unicef, da attrezzature ad uso pubblico e da parcheggi
coperti o scoperti al servizio del collegamento pedonale meccanizzato.
Attrezzature pubbliche
Le costruzioni relative alle attrezzature pubbliche saranno realizzate con un
progetto unitario e nel rispetto dei seguenti criteri:
1. La volumetria complessiva delle costruzioni, pari a max 60.000 mc, deve
essere destinata ad attività direzionali, commerciali e relative al tempo
libero e deve costituire un ampliamento del collegamento pedonale, in linea
con le elaborazioni grafiche della Variante e del PIA. Le diverse
destinazioni d’uso dovranno rispettare le seguenti percentuali, in termini di
volume:
- 30% per attività direzionali;
- 30% per attività commerciali;
- 40% per attività relative al tempo libero.
2. Altezza massima degli edifici pari a m 15,00;
3. Il parcheggio pubblico coperto potrà prevedere 500 posti per autovetture,
oltre le eventuali superfici per la sosta di autobus con i relativi servizi
di lavaggio e custodia, da realizzare secondo le elaborazioni grafiche
desunte dal PIA; tale parcheggio sarà ubicato nella zona F6D3, lato monte
Cocuzzo.
4. Il parcheggio pubblico a raso o coperto dovrà prevedere almeno 100 posti
auto da localizzare sul lato di Via Mazzini.
La localizzazione dei parcheggi pubblici, il numero di posti auto, il tipo di
struttura e la viabilità di servizio e di accesso di cui ai grafici della Variante
sono indicativi e potranno essere modificati in sede di progettazione definitiva.
E’ fatto obbligo, in sede di redazione del progetto definitivo, di osservare in
presenza di attività commerciali, oltre allo standard minimo previsto dal D.M.
1444/68, anche il disposto dell’art. 12 della L.R. 19/99.
28
Art. 5 - Zona F6D4 (Parcheggio pubblico)
Tale zona è destinata alla realizzazione di un parcheggio mediante sistemazione
dell’area e una viabilità interna di servizio tali da consentire gli accessi ai
fondi contermini.
Art. 6 - Zona CP (Edificio per residenze su lotti privati)
In tale Zona è ammesso l’intervento edilizio diretto per la realizzazione del
complesso
residenziale indicato negli elaborati grafici della Variante e nel
rispetto del progetto già approvato delle Opere Pubbliche con esso interferenti
(Testata scala mobile, viabilità e percorso pedonale).
Il progetto edilizio deve essere completo di un elaborato planovolumetrico in
cui dovrà essere indicata la posizione del complesso residenziale stesso e la
distribuzione delle aree da destinare agli standard urbanistici e di lotto
prescritti.
La realizzazione dei parcheggi di pertinenza del lotto privato potrà essere
prevista anche al di sotto del parcheggio pubblico della Zona F6D1, potendosi
realizzare tutti i detti parcheggi di lotto in spazi coperti.
Per garantire gli standard di parcheggio è ammesso che, qualora non fossero
sufficienti gli spazi dei lotti interessati dal nuovo complesso residenziale si
potrà ricorrere alla loro monetizzazione.
L’edificazione del complesso residenziale è ammessa alle condizioni e nel
rispetto dei parametri seguenti:
- Volumetria per le residenze pari a mc 40.500;
- Volumetria per le attività direzionali e commerciali pari a mc 7.500;
- Altezza massima degli edifici fino a m 22,50;
- Distanza minima dai confini privati ml 3,00;
- Le superfici destinate alle attività commerciali, direzionali ed artigianali
devono essere distribuite intorno ai porticati ad uso pubblico previsti al Piano
terra del complesso residenziale.
- Le aree destinate alla realizzazione della viabilità di piano ed agli standard
pubblici devono essere cedute gratuitamente all’Amm/ne in conformità con gli
accordi di cui al Protocollo d’intesa sottoscritto in data 21.11.97 tra l’Amm/ne
comunale ed il Consorzio Potenza 90 e della convenzione urbanistica prevista
dallo stesso protocollo.
Le volumetrie necessarie per la realizzazione del parcheggio coperto al di sotto
del parcheggio pubblico (Zona F6D1) e quelle necessarie per la costruzione dei
piani seminterrati del complesso residenziale, destinati a posti o box per
autovetture a servizio degli alloggi, se rientranti nei limiti dell’altezza
massima sono aggiuntive a quelle suindicate.
Ugualmente aggiuntive a quelle suindicate saranno, se rientranti nei limiti
dell’altezza
massima,
le
volumetrie
che
risultassero
necessarie
per
la
realizzazione delle bocche di lupo o per il nastro perimetrale che i VV.F.
prescrivessero per la sicurezza antincendio a servizio sia del parcheggio coperto
posto al disotto del parcheggio pubblico che dei piani seminterrati del complesso
residenziale destinati a box per autovetture a servizio degli alloggi.
E’ fatto obbligo, in sede di redazione del progetto definitivo, di osservare in
presenza di attività commerciali, oltre allo standard minimo previsto dal D.M.
1444/68 e dalla L. 122/89, anche il disposto dell’art. 12 della L.R. 19/99.
Art. 7 - Altre destinazioni d’uso
In tutte le zone sono ammesse le altre destinazioni d’uso previste dal P.R.G.
vigente per le zone C ed F ed anche la destinazione d’uso artigianale se non
produce inquinamento acustico e se non presenta lavorazioni nocive.
Per le opere connesse alla realizzazione del collegamento attrezzato tra Via
Mazzini e Monte Cocuzzo vengono confermate le previsioni del programma integrato
già approvato dall’Amministrazione con le modifiche che potranno essere introdotte
nel progetto di Piano della intera Zona F6A.
Art. 8 - Integrazione alle norme delle Zone A e B1
Nell’immobile ricadente nella Zona A e indicato nella planimetria di progetto e
nell’immobile ricadente in Zona B1 adiacente la Zona F6D2, lato Via Mazzini, già
denominato “ex Posta”, in aggiunta alle destinazioni d’uso vigenti è consentita la
realizzazione di strutture pubbliche pedonali e meccanizzate finalizzate alla
realizzazione di uscite del percorso pedonale meccanizzato.
La realizzazione di tali strutture dovrà avvenire nell’ambito di progetti
unitari degli immobili che potranno comprendere anche altre destinazioni d’uso
compatibili e/o di supporto alla struttura pubblica.
29
Zona F7 Parco Fluviale
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica, il
quale dovrà prevedere il recupero ambientale dei siti e la loro
rivitalizzazione tramite interventi compatibili, finalizzati alla
creazione del Parco Fluviale.
In particolare il P.U.E. dovrà perseguire le seguenti finalità:
- ridefinizione e modellatura delle sponde;
- sistemazione degli spazi per la sosta e lo svago, fissando
precise prescrizioni per le pavimentazioni, le alberature ed il
sistema degli arredi;
- sistemazione di viottoli, piste pedonali e ciclabili lungo tutto
il tratto dalle confluenze con i torrenti Gallitello e Tiera;
- previsione di idonee essenze lungo i percorsi e ricostituzione
della vegetazione danneggiata;
- creazione e sistemazione di vasche e laghetti artificiali da
rivestire in pietra (ciascuno di dimensioni non superiori a mq
60, e per un totale non superiore a mq 600), per le esigenze
connesse con la pescicoltura ed il ripopolamento ittico.
All'interno del Parco Fluviale non sono consentite costruzioni
edilizie, ad accezione di piccole attrezzature per il tempo libero
e per lo sport, nonché miglioramenti funzionali delle attrezzature
ricreative e sportive attuali, ivi comprese la copertura degli
impianti scoperti e la maggiorazione fino al 10% dei volumi
esistenti.
Zona F8A - Nuovo seminario
Il P.R.G. si attua per intervento diretto volto alla edificazione
del nuovo Seminario Regionale e delle attrezzature ricettive,
religiose,
culturali
e
assistenziali
connesse,
secondo
le
prescrizioni e le previsioni seguenti:
- indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 1,00 mc/mq;
- altezza massima (H.M.) ml 16,00, salvo eventuali campanili di
maggiore altezza;
- rapporto di copertura (R.C. 1/8);
- distanza dai confini ml 10,00;
- distanza dall'asse fluviale ml 10,00;
- distanza dalla macchia boschiva ml 150,00.
ZONA F8B - Attrezzature per anziani
Il P.R.G. si attua per intervento diretto finalizzato alla
edificazione di una struttura socio-assistenziale in favore della
terza età, previo convenzionamento con il Comune e secondo le
seguenti prescrizioni:
− Indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 1,00mc/mq;
− Altezza massima (H.M.) ml 16,00;
− Rapporto di copertura (R.C.) 1/8;
− Distanza dai confini ml 10,00.
ZONA F9 - Cimitero e area di rispetto
Gli interventi edilizi all'interno del Cimitero si attuano
mediante la normativa vigente in materia di edilizia funeraria.
Nell'area di rispetto cimiteriale saranno consentite solo opere
di manutenzione ordinaria e straordinaria o di ristrutturazione
edilizia che, anche modificando la distribuzione e la quantità
delle superfici, non comportino aumenti volumetrici.
30
Le aree di rispetto cimiteriale ricadenti nelle zone C7, pur
conservando l'indice di zona C saranno soggette, in sede di Piano
Attuativo, ai limiti edificatori di cui sopra.
ZONA F10 ∗∗∗
In tale zona la destinazione è suscettibile di modifiche tendenti
al recupero degli impianti di urbanizzazione ed alla progressiva
riduzione
della
residenzialità,
in
favore
delle
attività
direzionali, terziarie e produttive; nelle more sono consentite ed
assoggettate
ad
autorizzazione
o
concessione
le
opere
di
manutenzione e di adeguamento funzionale/abitativo (ivi compresi
installazioni di recinzioni, verande, sistemazioni esterne e
piccoli ampliamenti di pertinenza delle strutture prefabbricate
esistenti).
ZONA F10A - Zona sportiva Lavangone
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o
privata.
In tale zona sono ammesse tutte le attrezzature per lo sport,
palazzetti coperti, stadi, campi da gioco, campi di atletica
leggera e pesante, strutture per gli sport della palla, per
l'ippica, per il ciclismo, per il pattinaggio, il motociclismo e
l'automobilismo; sono altresì ammessi i relativi servizi, comprese
le residenze per i custodi, le foresterie e le attrezzature
ricettive.
ZONA F11 - Attrezzature ricettive
Il P.R.G. si attua per intervento diretto. In tale zona, oltre
agli
interventi
di
manutenzione
ordinaria
e
straordinaria
finalizzati a confermare la destinazione attuale, è altresì ammesso
l'ampliamento volumetrico e funzionale comprendente destinazioni ed
attrezzature commerciali, ricreative, ricettive, di ristorazione e
per i servizi della mobilità e dei trasporti.
La volumetria massima consentita è data dalla sommatoria della
volumetria esistente più l'indice territoriale (I.T.) di 0,40
mc/mq.
L'altezza massima (H.M.) è pari a quella degli edifici esistenti.
ZONA F12 - Spazi o edifici per servizi di carattere urbano
Il P.R.G. si attua per intervento diretto limitatamente ad
edifici pubblici e attrezzature pubbliche esplicitate graficamente
nelle planimetrie di Piano e comunque nel rispetto dei limiti del
D.M. 2/4/1968, n. 1444 e delle Norme Sismiche. Negli altri casi i
progetti relativi a spazi ed edifici di carattere urbano devono
essere approvati con delibera di C.C. che stabilisca gli indici ed
i parametri da osservare.
E' consentita in tali zone anche la realizzazione di parcheggi
coperti, parcheggi multi-piano, autorimesse ad uso di enti pubblici
previa redazione di un progetto plano-volumetrico da approvarsi in
C.C., in cui si tenga conto in particolare delle seguenti esigenze:
∗∗∗
La zona F10, esterna al limite d'esproprio già attuato per l'area di
Bucaletto, è stata introdotta con il D.P.G.R. n. 901/1989. La norma è quella della
zona F10B-Cittadella di Bucaletto del P.R.G. 1989, con eliminazione dei
riferimenti all'area già espropriata e destinata a reinsediamento provvisorio a
seguito del sisma '80 (per la quale area si applica la norma di zona C10).
31
- riqualificazione ambientale anche mediante la creazione di
giardini pensili;
- sistemazione e consolidamento di scarpate o pendii;
- rispetto
delle
condizioni
di
soleggiamento,
areazione
e
percezione visiva di eventuali fabbricati limitrofi;
- convenzionamento con l'Amm.ne Comunale in caso di attrezzature
proposte da privati.
Via Ancona
In
tale
zona
i
privati
potranno
formulare
proposte
di
utilizzazione per la realizzazione di attrezzature e servizi di
interesse pubblico di carattere urbano e nel rispetto dell'indice
territoriale massimo di 2,00 mc/mq, sottoponendo all'approvazione
del Consiglio Comunale un progetto plano-volumetrico.
Il progetto potrà comprendere anche l'area verde indicata sui
grafici
della
Variante
al
P.R.G.
Limitata
agli
Interventi
P.R.U.S.S.T. Integrata, già V93 del previgente P.R.G., con il
riconoscimento di un indice di edificabilità territoriale (non
superiore a 0,3 mc/mq). In cambio del diritto edificatorio concesso
i proprietari dell'area cederanno al Comune gratuitamente le
superfici di verde di piano.
ZONA F13 - Destinata agli insediamenti di servizio pubblico o
di uso pubblico
Il P.R.G. si attua mediante P.U.E. di iniziativa pubblica o
privata secondo i seguenti parametri:
- indice di fabbricabilità (I.F.) 2,00 mc/mq;
- altezza massima (H.M.) mt. 24,00;
- distanza dai confini e dalle strade mt. 5,00.
Oltre
alle
destinazioni
esplicitate
graficamente
nelle
planimetrie di Piano (che nel caso specifico assumono valore
indicativo e non prescrittivo) può trovare ubicazione in tale zona
anche l'area da destinare all'Archivio di Stato.
ZONA F14 Zone verde pubblico predefinito ∗∗∗∗
Tale zona è costituita da una superficie con destinazione a verde
pubblico attrezzato o non attrezzato.
Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica.
Le zone di verde predefinito comprese fra le aree "C" di
espansione concorrono alla formazione dell'indice territoriale.
ZONA F15 Attività estrattive
Lo svolgimento di tale attività sarà concesso dall'Amm.ne
Comunale previa stipula di concessione.
Dovranno rispettarsi tutte le norme e le leggi vigenti in materia
ed in particolare le prescrizioni della L.R. 12/1979.
ZONA F16 Nuova sede ENEL (ex D6)
Zona destinata all'edificazione della nuova sede ENEL, previa
modifica
o
dislocamento
dell’esistente
cabina
primaria
di
distribuzione. Il P.R.G. si attua mediante intervento diretto per
una volumetria massima fuori terra di mc 50.000 e per un'altezza
con H.M. di mt 24,00.
∗∗∗∗
Si vedano anche le Norme Generali della zona "C" (art. 9).
32
ZONA F17 - Uffici Statali e Regionali (individuati in sede di
D.P.G.R. 901/89)
L’area destinata alla realizzazione di nuovi edifici destinati ad
Uffici Statali è individuata all'interno della tavola azzonativa di
P.R.G. in località Canale.
L'area necessaria al fabbisogno degli Uffici Regionali è
individuata all'interno della tavola azzonativa di P.R.G., secondo
il progetto esecutivo redatto dalla Regione Basilicata, in località
Poggio tre Galli; è altresì prevista nella stessa zona una nuova
struttura
di
interscambio
con
funzione
di
miglioramento
dell'accessibilità.
Per l'area già denominata D5 dal P.R.G. del 1989, il Piano si
attua per intervento diretto nel rispetto delle seguenti norme:
- altezza massima dell'edificio = 25,00 ml
- distanza dai confini = ½ dell'altezza
- distanza tra le costruzioni = 10,00 ml
- distanza dalla viabilità pubblica principale = 10,00 ml
(in caso di edifici posti a quota superiore a tale viabilità è
ammessa una distanza minima di ml 5,00),
o con progetto esecutivo relativo all'intera zona da approvarsi in
Consiglio Comunale.
ZONA F18 - Attrezzature ed Impianti per la mobilità e lo scambio
intermodale
In fase di progettazione esecutiva della maglia cinematica di
progetto ed anche nei modi di interscambio progettati, dovranno
essere previste attrezzature legate alla sosta (parcheggi, servizi,
ecc.) che consentano di fruire dello scambio del trasporto
veicolare e quello meccanizzato, pedonale o pubblico su gomma.
Per quanto attiene all'asse viario denominato "tangenziale" è
necessario che, in fase progettuale, venga conferito alla strada
carattere "urbano", assicurando il più possibile aderenza al suolo,
la dimensione trasversale dovrà essere contenuta nei limiti
necessari alla realizzazione di due corsie, favorendo la creazione
di accessi pedonali.
L'area destinata ad Eliporto, prevista nel P.R.G. '71, deve
intendersi confermata fino all'eventuale individuazione, mediante
successiva variante, di una nuova area da destinare a tale
funzione.
ZONA F19 - Verde attrezzato e Attrezzature sportive e di
interesse generale (Macchia Giocoli - Campo sportivo Viviani)
Il P.R.G. si attua con progetto unitario di riqualificazione, di
iniziativa pubblica, per la realizzazione delle strutture indicate
dal Piano o di altre attrezzature compatibili.
Il progetto deve essere approvato dal Consiglio Comunale.
33
ZONA F20 - Monastero di clausura "S. Chiara" ∗∗∗∗∗
Il P.R.G. si attua per intervento diretto, per la realizzazione
del Monastero di clausura "S. Chiara" in località Macchia Giocoli e
con le seguenti prescrizioni:
a) osservare le prescrizioni fissate dall'Ufficio Geologico Reg.le
con nota n. 222/96.
b) nella porzione di area destinata a verde boschivo dal vigente
P.R.G. non devono essere previste costruzioni di alcun genere
per cui la richiesta di concessione edilizia deve comprendere
il nulla osta dell'Ufficio Reg.le di Urbanistica e Tutela del
Paesaggio.
c) osservare la seguente specifica normativa:
- rapporto di copertura max 1/10;
- altezza max della chiesa (con esclusione del campanile): ml.
8,50;
- altezza max degli altri corpi di fabbrica: ml. 7,00;
- indice di edificabilità territoriale: 0,50 mc/mq;
- superficie filtrante: non inferiore al 30% della superficie
del lotto;
- distacchi:
dai confini ml. 5,00;
"
fra costruzioni ml. 10,00;
"
da strade pubbliche o di uso pubblico ml. 10,00.
d) i previsti allacciamenti alle opere di urbanizzazione primaria
sono a carico del concessionario: per la strada di accesso al
complesso religioso si deve utilizzare la viabilità esistente
che attraversa il Comprensorio C9-1 adeguatamente migliorata
(sezione stradale ml. 12,00).
Norme Generali
Standards Urbanistici
In fase attuativa è fatto obbligo di prevedere aree per gli
standards, di cui al D.I. 2/4/68, n. 1444, non inferiori a 18 mq
per abitante, e di 80 mq ogni 100 mq di S.U., con l'esclusione
delle aliquote per la viabilità e nel rispetto della quota minima
di parcheggi fissata dalle vigenti norme.
Edilizia esistente
Per tutte le zone "F" di nuova pianificazione i P.U.E.
individueranno
gli
edifici
esistenti
da
conservare,
purché
legittimamente autorizzati o condonati, cui dovranno corrispondere
appositi lotti, di superficie totale corrispondente alla volumetria
dei fabbricati di pertinenza.
Nel caso in cui alla data di adozione della V.G. al P.R.G.
(maggio 1988) l'indice di edificabilità prodotto dalla superficie
dei lotti risultasse già legittimamente impegnato da preesistenze
edilizie, saranno consentiti, all'interno dello stesso lotto, solo
interventi
manutentori
ovvero
interventi
di
demolizione
e
ricostruzione nel rispetto dei volumi esistenti, con l'obbligo in
tal caso di adeguare le destinazioni d'uso.
Piani Quadro
Vedi definizioni e prescrizioni di cui al precedente art. 5.
∗∗∗∗∗
Zona introdotta dalla variante al P.R.G. approvata con D.P.G.R. n. 88 del
18.02.1998.
34
TITOLO III – DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
Art. 14
NORME TRANSITORIE
∗
Per le zone disciplinate da piani attuativi vigenti o adottati ai
sensi del precedente P.R.G. i quali siano stati confermati anche
parzialmente dalla V.G., nonché per le costruzioni in corso
all'atto della adozione della V.G., per le relative varianti o
proroghe non si applicano le nuove previsioni e prescrizioni del
P.R.G.
Per tutti gli immobili ricadenti in zone urbanizzate e non
urbanizzate per le quali le planimetrie di P.R.G. non abbiano
indicato una specifica destinazione d'uso, si intende confermata,
in superficie e volume, l'edificazione esistente e la eventuale
destinazione dei volumi preesistenti; l'edificio e la destinazione
d'uso devono comunque essere conformi alle norme del R.E. e del
testo unico sulle norme igienico-sanitarie.
Art. 15
DISPOSIZIONI FINALI
Gli edifici esistenti alla data di adozione del P.R.G. e in
contrasto con le destinazioni da esso fissate, non sono soggetti a
procedura coattiva nei seguenti casi:
− edifici per i quali non sia previsto l'intervento mediante P.U.E.
− edifici per i quali (in base alla destinazione di P.R.G. ed in
rapporto agli standards urbanistici per la realizzazione di
un'opera pubblica) non sia previsto esplicitamente l'esproprio.
Tali edifici potranno subire trasformazioni solo allo scopo di
essere adeguati alle norme di piano e destinati ad attività a esso
compatibili; potranno inoltre essere oggetto degli interventi di
cui all'art. 9 della Legge n. 10/1977 e all'art. 7 della Legge
94/82.
Nel caso di edifici esistenti preordinati all'esproprio saranno
consentiti unicamente interventi manutentori e di riparazione; per
quanto attiene in particolare gli immobili sede di attività
produttive inquinanti sono ammessi tutti i miglioramenti igienicotecnologici che, senza costituire potenziamento della capacità
produttiva, siano finalizzati ad abbattere i fattori inquinanti ed
a migliorare le condizioni di lavoro degli addetti.
Per gli edifici danneggiati dal sisma del 23.11.1980 e dai
successivi terremoti sono ammessi gli interventi di recupero
secondo le procedure previste dalle leggi sulla ricostruzione,
salvo il caso in cui essi ricadano nelle aree destinate ad
attrezzature pubbliche e di interesse generale.
* La norma transitoria si riferisce esclusivamente ai piani ed ai progetti "in
itinere" all'atto dell’adozione della V.G. al P.R.G. (maggio 1988). Ogni
successiva modifica normativa deve pertanto ritenersi applicabile ed estensibile
ai piani ed alle costruzioni intervenuti successivamente.
35