COMUNE DI POTENZA
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COMUNE DI POTENZA
COMUNE DI POTENZA PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE AL P.R.G. LIMITATA AGLI INTERVENTI P.R.U.S.S.T. INTEGRATA CON: − AMPLIAMENTO UFFICI REGIONALI − NUOVI INTERVENTI NEL CENTRO STUDI − CONFRONTO PUBBLICO CONCORRENZIALE PER L’ATTUAZIONE DEL P.R.U. DI BUCALETTO − AMPLIAMENTO DI BUCALETTO NORME DI ATTUAZIONE Il Dirigente Responsabile del progetto Ing. Nicola Laguardia TESTO COORDINATO L’Assessore Arch. Michele Graziadei Collaboratori di ufficio Ing. Stefano Viggiano, geom. Luciano Giosa Collaboratori Ing. Vincenzo D’Andrea, arch. Salvatore Guglielmi, geom. Franco D’Andrea, disegn. Rocco Guglielmi Premessa: Di seguito è riportata la norma di P.R.G. vigente (approvata con D.P.G.R. n. 901/1989 e successivi), coordinata e integrata con le modifiche normative introdotte dalla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata con: − Ampliamento Uffici regionali − Nuovi interventi nel Centro studi − Confronto pubblico concorrenziale per l'attuazione del P.R.U. di Bucaletto − Ampliamento di Bucaletto, approvata con delibera di Consiglio Comunale n. 159 del 20 dicembre 2002. Le parti normative introdotte dalla Variante Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata sono riportate in corsivo. 1 TITOLO I – NORME GENERALI Art. 1 CONTENUTO DEL P.R.G. Il P.R.G. definisce il contenuto e la forma dell'assetto territoriale ed insediativo del Comune di Potenza, ne stabilisce le norme, ne finalizza gli usi, le trasformazioni e gli sviluppi per una previsione temporale di circa dieci anni dalla adozione del piano. In particolare il P.R.G. fissa: 1. l'uso del suolo edificato, edificabile e non, per l’intero territorio comunale; 2. la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, storici, ambientali e paesistici; 3. la utilizzazione e la trasformazione degli immobili pubblici e privati esistenti; 4. la caratterizzazione quantitativa, funzionale e spaziale delle aree destinate alla residenza, all’industria, al commercio, alle attività direzionali, culturali e ricreazionali, nonché le aree destinate all’artigianato e al turismo; 5. la quantificazione e la localizzazione delle attrezzature pubbliche a livello di quartiere ed urbano e di quelle comprensoriali ricadenti sul territorio comunale, nonché delle opere e degli impianti di interesse collettivo e sociale; 6. il tracciato e le caratteristiche tecniche della rete infrastrutturale per le comunicazioni e i trasporti pubblici e privati; 7. i principali impianti e servizi tecnologici urbani; 8. le norme generali e particolari per l'attuazione del piano. Art. 2 APPLICAZIONE DEL P.R.G. Tutto il territorio comunale è disciplinato dal P.R.G. ai sensi della vigente legislazione urbanistica statale e regionale. Sono soggette ad autorizzazione del Sindaco, su richiesta degli aventi titolo e con la procedura all'uopo stabilita, secondo le leggi, le disposizioni regolamentari e gli strumenti urbanistici vigenti, con l’osservanza delle norme contenute nel regolamento e previo parere dell'ufficio tecnico comunale e dell'ufficio sanitario, le lottizzazioni di terreno a scopo edilizio ai sensi dell'art. 28 della L. 17.08.1942, n. 1150 e successive modificazioni. Le previsioni della Variante Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata prevalgono, ove contrastanti, su quelle del previgente P.R.G.. 2 Art. 3 DEROGHE I poteri di deroga al P.R.G. e al R.E. comunale, possono essere esercitati, nei modi e nel rispetto della procedura stabilita dall'art. 41 della L. 17.08.1942 n. 1150, in ciascuna delle zone omogenee di cui al successivo art. 7. Art. 4 ELABORATI DEL P.R.G. Il P.R.G. è costituito dai seguenti elaborati: a) Relazione (Variante al P.R.G. 1989) b) Tavole di Zonizzazione (Variante al P.R.G. 1989): − − − − − − − − − − − − − − − − A/1. A/2 A/3 A/4 A/5 A/6 A/7 A/8 A/9 A/10 A/11 A/12 A/13 A/14 A/15 A/16 − A/17 Foglio " " " " " " " " " " " " " " " " 1 - Planimetria di progetto 2" " " 3" " " 4" " " 5" " " 6" " " 7" " " 8" " " 9" " " 10" " " 11" " " 12" " " 13" " " 14" " " 15" " " 16" " " 17" " " scala " " " " " " " " " " " " " " " " 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 scala " " " " " " " " 1:2000 1:2000 1:2000 1:2000 1:2000 1:5000 1:5000 1:5000 1:5000 c) Norme tecniche di attuazione (testo coordinato) d) Studio Geologico (Variante al P.R.G. 1989): - Relazione abitato Relazione nuclei rurali Carta geolitologica abitato " " " " " " " " " " " " Carta geolitologica nuclei rurali " " " " " " " " " " " " Sezioni geologiche Verifiche analitiche di stabilità Prospezioni geofisiche (Onda P) " " (Onda P – SH) Prove di laboratorio e) Relazione illustrativa (Variante Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata) al P.R.G. Limitata agli 3 f) Tavole di Zonizzazione Centro Urbano (Variante al Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata): - Planimetria Generale - Macroaree scala - Tav. 1 " - Tav. 2 " - Tav. 3 " - Tav. 4 " - Tav. 5 " - Tav. 6 " P.R.G. 1:10000 1: 5000 1: 5000 1: 5000 1: 5000 1: 5000 1: 5000 g) Allegati al Piano (Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata): 1) Studio geologico – elaborati: - Relazione geologica Relazione geologica integrativa Carta geologica - n. 5 tavole Carta geomorfologia - n. 5 tavole Zonazione geologico-tecnica - n. 5 tavole 1:5.000 1:5.000 1:5.000 2) Piano Particolareggiato del 2° Centro Direzionale (zona F2A) elaborati: - Relazione illustrativa Norme tecniche di attuazione Documentazione fotografica Stato di fatto dell'area Area su mappa catastale Planimetria alle quote: 724, 727, 730, 734, 738 Planimetria copertura Lottizzazione Sezioni Relazione geologica 1: 1: 1: 1: 1: 1: 3) Programma Integrato per la Riqualificazione del Occidentale dell'abitato di Potenza – elaborati: Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. 1-1 2-1 2-2 2-3 3-1 4-1 4-2 - Relazione illustrativa Stralcio PRG vigente Planimetria della Variante Planimetria Catastale Norme Tecniche di attuazione Relazione Geologica Quadro d'unione geologico 500 500 500 500 500 500 Settore 1: 5000 1:5000/2500 1: 2500 4) Programma di Recupero Urbano (Legge n. 493/93) "Quartiere di Bucaletto" – elaborati: Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. Tav. 1-1 - Relazione 1-2 - Norme Tecniche e relativi allegati grafici "Confronto Pubblico" 2-1 - Stralcio PRG vigente 1: 5000 2-2 - Progetto DAPIT 3-1 - Relazione Geologica 3-2 - Quadro d'unione geologico - Planimetria Standards Urbanistici 5) Ampliamento Zona C10 "Bucaletto"– elaborati: - Relazione - Allegato A – Planimetria Piano Adottato - Planimetria Ampliamento - Allegato B – Planimetria Edifici Sottratti alla Realizzazione - Norme Tecniche 4 ART. 5 DEFINIZIONI P.U.E. (Piani Urbanistici Esecutivi) Sono i piani individuati dalla Legge Regionale n. 23/1979: Piani particolareggiati, Piani per l'edilizia economica e popolare, Piani per gli insediamenti produttivi, Piani di lottizzazione, Piani di Recupero, etc. P.Q. (Piani Quadro) Si tratta di studi di iniziativa pubblica o privata finalizzati alla suddivisione di intere zone territoriali omogenee in più comparti di intervento di dimensioni e caratteristiche idonee ad assicurare comunque l'equilibrata e graduale trasformazione territoriale. I Piani Quadro sono approvati dal C.C. mediante le procedure previste dalla L.R. 23/1979 per gli strumenti urbanistici attuativi d'iniziativa pubblica o privata, a seconda del soggetto proponente; per la loro adozione non è necessaria la preventiva acquisizione del parere dell'Ufficio Geologico Regionale (ai sensi dell'art. 13 della L. 64/74 e dell'art. 5 della L.R. 40/1982) il quale sarà acquisito in fase di pianificazione esecutiva. I contenuti di questi studi, mediante i quali non possono essere mutate le destinazioni d'uso delle zone interessate né le volumetrie complessivamente insediabili, sono essenzialmente i seguenti: a) il razionale assetto della rete stradale interna e la sua connessione con quella di P.R.G.; b) la distribuzione proporzionale e ottimale in ciascun subcomprensorio delle aree di servizio di cui agli standards del D.I. 1444/68 e delle attrezzature previste dal P.R.G.; c) la quantificazione e la localizzazione territoriale (nel caso delle zone "C") delle aree di verde predefinito da associare in misura proporzionale ai corrispondenti sub-comprensori. Le indicazioni di cui ai punti (a) (b) (c) hanno valore solo indicativo e non immediatamente prescrittivo per i proprietari compresi in ciascun sub-comprensorio, mentre diventano vincolanti solo a seguito dell'eventuale approvazione dei relativi P.U.E. di iniziativa pubblica o privata. 5 Art. 6 NORME GENERALI ∗ Piano Stralcio dell'Autorità di Bacino La Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata recepisce le previsioni e prescrizioni del "Piano Stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico", approvato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino della Basilicata in data 5.12.2001. Eventuali successivi aggiornamenti al Piano stralcio, approvati dall'Autorità, si intendono immediatamente recepiti dal P.R.G. e vincolanti per le aree interessate. Nelle fasce fluviali a rischio di inondazione e nelle aree di versante a rischio idrogeologico, indicate sugli elaborati grafici del Piano Stralcio, sono consentiti unicamente gli interventi prescritti dalle Norme di Attuazione dello stesso Piano. Nell'ambito degli interventi consentiti sono ammesse le modifiche di destinazione d'uso coerenti con la zonizzazione di P.R.G.. Le norme di P.R.G. diventano efficaci per quelle parti di aree che, a seguito di modifiche alle perimetrazioni eseguite dall'Autorità di Bacino, risultassero escluse dal vincolo. Diritti edificatori delle aree impegnate dalla viabilità Le aree private impegnate dalla viabilità indicata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, per le quali risultano riconfermate le previsioni del P.R.G. del 1989, potranno essere cedute gratuitamente all'Amm.ne in cambio di un diritto edificatorio pari a 0,3 mc/mq. Il diritto potrà essere esercitato, su richiesta dei proprietari delle aree destinate a viabilità, all'interno delle Zone C o F adiacenti o vicine alla viabilità stessa. I piani attuativi di tali zone dovranno prevedere appositi lotti per consentire l'utilizzazione dell'indice suddetto, con una cubatura aggiuntiva che l'Amm.ne quantificherà in misura pari ad almeno il 5% della volumetria complessiva di zona. Piani Attuativi approvati ∗∗ Per i piani attuativi già approvati alla data di approvazione della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata nonché per le successive varianti a tali piani, si applicano le norme di Regolamento Edilizio in vigore alla data di approvazione del Piano Attuativo originario. ∗ Norme introdotte P.R.U.S.S.T. Integrata. dalla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi ∗∗ Norma introdotta a seguito dell'osservazione prot. n. 2839/2002 accolta dal C.C. in sede di controdeduzioni alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata. 6 TITOLO II - ZONIZZAZIONE Art. 7 SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO COMUNALE IN ZONE Il territorio comunale di Potenza è suddiviso in zone territoriali omogenee classificate secondo le seguenti prevalenti destinazioni: Zona A: comprende l'agglomerato urbano con carattere storico e/o di pregio ambientale; Zona B: comprende le parti urbane totalmente o parzialmente edificate; Zona C: comprende le parti del territorio destinate prevalentemente a nuovi insediamenti residenziali; Zona D: comprende le parti del territorio destinate prevalentemente ad insediamenti a carattere industriale, commerciale, artigianale e direzionale; Zona E: comprende le parti del territorio prevalentemente destinate ad uso agricolo, indicate sulle planimetrie di P.R.G. secondo la tradizionale rappresentazione e prive di cartiglio o di simboli specifici di zona. La zona E comprende anche tutti i suoli soggetti a VERDE BOSCHIVO ed a VINCOLO IDROGEOLOGICO (questi ultimi come già individuati e vigenti prima dell'approvazione del presente piano sulla mappa dei vincoli idrogeologici elaborata dalla Milizia Nazionale Forestale, in data 1937). Anche le fasce di rispetto a verde protettivo, non edificabili, sono assimilate alle zone "E" limitrofe. Zona F: comprende le parti del territorio prevalentemente destinate ad impianti collettivi e attrezzature di interesse generale (pubbliche, private o di uso pubblico), a parchi, ad attività estrattive, nonché al sistema della viabilità e dei trasporti (questi ultimi indicati nelle planimetrie di P.R.G. secondo la tradizionale rappresentazione). In caso di contrasto tra i grafici di V.G. al P.R.G. e progetti di strade ed opere pubbliche già approvati ai sensi di legge da C.C. o da Enti Territoriali, fanno fede questi ultimi. L’Amministrazione Comunale dovrà aggiornare i grafici della V.G. al P.R.G. in caso di successive modifiche e varianti parziali approvate secondo la legge. In tutte le zone omogenee le aree interessate da parere negativo dell'Ufficio Geologico Regionale sono sottratte alla edificazione; esse, attraverso un approfondimento dell'indagine geologica ed un puntuale esame, che valuti i livelli di integrazione con la residenza, potranno o meno essere considerate parte della superficie territoriale. 7 Art. 8 ZONA A - CENTRO STORICO Destinazioni ammesse In tale zona, per il carattere unico, universale e rappresentativo della città, si persegue prioritariamente l'obiettivo della salvaguardia ambientale e sociale, e sono ammesse quasi tutte le destinazioni d'uso proprie dei centri storici con esclusione di quelle destinate a impianti nocivi, rumorosi ed inquinanti o comunque tali da provocare disagio ai residenti. In generale, oltre la residenza, sono ammesse le destinazioni d'uso per le rappresentanze culturali, direzionali, amministrative, finanziarie, commerciali, sportive ed in particolare: − attrezzature per l'istruzione comprendenti scuole di ogni genere e grado, biblioteche e attrezzature connesse (come piccoli residence, mense, centri di ricerca ed elaborazione dati, ecc.); − attrezzature per la salute pubblica, comprendenti laboratori medici, piccoli laboratori di ricerca e attrezzature connesse, nonché case di riposo per anziani; − attrezzature direzionali e commerciali comprendenti uffici amministrativi, commerciali e professionali, banche, magazzini di vendita, negozi, piccoli depositi, ristoranti, trattorie, bar, teatri, cinematografi, sale per spettacoli, mostre, alberghi, autorimesse, farmacie, uffici postali, chiese, ecc.; − attrezzature sportive e ricreazionali comprendenti piccole palestre, sale di riunioni, sedi di società sportive, sale da ballo e per lo spettacolo, zone e aree verdi, ecc.; − impianti di collegamento pedonale meccanizzati e non; − servizi annessi alla residenza quali autorimesse, cantine, centrali termiche, locali di uso comune. Attuazione del P.R.G. In tale zona il P.R.G. si attua attraverso il P.U.E. (Piano Urbanistico Esecutivo) di iniziativa pubblica, salvo il disposto di cui alle Norme Generali. Il P.U.E. stabilisce gli interventi ed i vincoli occorrenti: 1) per il recupero degli edifici e degli spazi urbani a carattere storico-artistico e ambientale; 2) per la rivitalizzazione dell'insediamento storico, intesa nel suo complesso. In base alle risultanze dell'analisi storico-culturale e delle indagini socio economiche, statiche ed igieniche, nonché tipologico/ambientali, il P.U.E. definisce: a) i monumenti intangibili; b) la localizzazione e le modalità degli interventi necessari ai fini del restauro conservativo; c) gli usi prescritti o ammessi per gli edifici oggetto di restauro; d) le demolizioni degli edifici, o loro parti, in contrasto con l'ambiente; e) le trasformazioni interne ed esterne prescritte o ammesse per i restanti edifici ai fini del loro risanamento igienico e statico; 8 f) la sistemazione degli spazi pubblici esistenti e la eventuale creazione di nuovi spazi collettivi, con le prescrizioni circa pavimentazioni, alberature ed arredo stradale; g) la sistemazione del traffico veicolare periferico e di transito; la pedonalizzazione di vie o piazze e la creazione di adeguati parcheggi in superficie o sotterranei. h) l'eventuale riuso di edifici storici per attrezzature pubbliche e le relative modalità esecutive; i) la eventuale realizzazione di nuovi edifici e l'ampliamento di edifici esistenti con precise norme sulla loro caratterizzazione architettonica; l) le provvidenze per il rialloggiamento della popolazione da trasferire in modo temporaneo o definitivo a causa di lavori di risanamento; m) le provvidenze per la conservazione in sito, lo sviluppo o il reinsediamento di attività artigianali e commerciali esistenti o tipiche; n) i vincoli permanenti applicati sugli immobili ai fini della salvaguardia dei valori culturali e ambientali; o) il bilancio "costi e benefici" dell'intera operazione di risanamento fissando il riparto fra gli interventi pubblici e gli eventuali incentivi per le operazioni di risanamento. Norme Generali ∗ Attrezzature pubbliche o di pubblico interesse E' altresì consentito per intervento edilizio diretto l'adeguamento, la modifica o l’ampliamento di strutture e attrezzature individuate dal P.R.G. come pubbliche o di pubblico interesse, purché riguardanti zone o immobili privi di carattere storico-architettonico e corrispondenti a progetti di riqualificazione ambientale; in tal caso il relativo progetto planovolumetrico, dovrà essere sottoposto all'approvazione del C.C., non dovranno superarsi né l'indice di edificabilità medio della zona, né le altezze attuali, e la distanza fra pareti finestrate dovrà essere pari almeno a m. 10,00. ∗ La norma del P.R.G. 1989 relativa agli "Edifici assoggettati a P.d.R." e valida fino all'adozione del P.U.E., non viene riportata in quanto con delibera di C.C. n. 87 del 13.06.2002 è stato approvato il Piano particolareggiato del Centro Storico. 9 Art. 9 ZONA B - PARTI URBANE TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATE Destinazioni ammesse In tale zona sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso: - attrezzature per l’istruzione comprendenti scuole di ogni genere e grado, biblioteche e attrezzature ricettive connesse (collegi, case dello studente, mense, ecc.); - attrezzature per la salute pubblica comprendenti cliniche, laboratori medici, laboratori di ricerca e attrezzature connesse, nonché case di riposo per anziani; - attrezzature direzionali e commerciali comprendenti uffici amministrativi, commerciali e professionali, banche, magazzini di vendita, negozi, depositi, ristoranti, trattorie, bar, cinematografi, sale per spettacoli e per congressi, mostre, alberghi, autorimesse, farmacie, uffici postali, chiese, ecc.; - impianti di collegamento pedonale meccanizzati e non; - insediamenti residenziali e relativi servizi annessi quali: autorimesse, cantine, centrali termiche, locali diversi di uso comune; - attività riconducibili all’artigianato di servizio, purché non nocive né inquinanti. Attuazione del P.R.G. ZONA B1 edificata satura In tale zona il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto e sono consentiti i seguenti interventi: - manutenzione ordinaria e straordinaria; - ristrutturazione edilizia; - demolizione e ricostruzione: in questo caso la ricostruzione dovrà avvenire nel rispetto della volumetria e delle altezze preesistenti oltre che nell’osservanza dei limiti di densità e distanza di cui agli artt. 7, 8, 9 del D.I. 1444/68, delle norme sismiche e dello standard di parcheggi di cui alle norme vigenti. Nell'ambito di questi parametri è consentito ottenere maggiore superficie utile (S.U.) e diversa destinazione d'uso. ZONA B2 ristrutturazione ∗ In tale zona il P.R.G. si attua attraverso il P.U.E. di iniziativa pubblica o privata. Sino all’adozione dei P.U.E. sono consentiti solo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. La volumetria massima consentita per ogni zona, comparto o singolo intervento è data dalla sommatoria delle quantità di cui ai seguenti punti (1+2+3): ∗ Il D.P.G.R. 901/1989 ha precisato che: "Le aree B2 ricadenti all'interno dell'area destinata all'insediamento del Polo Universitario dovranno essere oggetto di un Piano esecutivo finalizzato al riordino edilizio con il quale, mantenendo di norma inalterate le volumetrie residenziali esistenti, prevedere le strutture necessarie ad integrare la residenza dell'Università". 10 1) Volumetria (V.C.) residenziale e non, preesistente alla data di adozione del P.R.G. purché regolarmente autorizzata; 2) incremento volumetrico del 25%, limitatamente agli edifici per i quali sia prevista la demolizione o la ristrutturazione funzionale dell’intero edificio. 3) L’indice di fabbricabilità fondiaria (I.F.) è pari a 0,30 mc/mq. Il volume di cui ai punti precedenti deve essere compreso in un’altezza non superiore a mt. 3,00 rispetto all' esistente. L'intervento diretto è consentito solo nei casi di recupero o ricostruzione senza previsioni di nuove volumetrie. ZONA B3 piani in itinere ∗∗ La zona comprende, in tutto o in parte, aree disciplinate da piani attuativi vigenti o adottati. Continueranno ad applicarsi le previsioni e le prescrizioni vigenti all'atto dell'adozione del presente piano, sia di tipo urbanistico che di regolamento. Le aree B3 indicate dal Piano, con apposita determinazione del Dirigente dell'Ufficio competente, possono essere riclassificate come zone B sature. ∗∗∗ Norme Generali Trasformazione Piani Porticato E' ammessa la trasformazione dei piani porticato degli edifici ricadenti in zona "B", purché ultimati entro la data di adozione della V.G. al P.R.G. (maggio '88), per la realizzazione di attività direzionali, commerciali e dei servizi connessi con la residenza, alle seguenti condizioni: − approvazione da parte del C.C. di studi di dettaglio estesi ad ambiti urbani omogenei; − ricucitura e sistemazione del sistema dei percorsi pedonali; − rispetto dell'unità architettonica dei fabbricati. Fabbricati sottoposti a P.d.R. Per le aree e gli edifici della zona "B" ricadenti in Piani di Recupero del patrimonio edilizio esistente le relative prescrizioni si applicano fino all'adozione di nuove norme di dettaglio. Piani Quadro Vedi definizioni e prescrizioni di cui al precedente art. 5. ∗∗ Per i quartieri di Cocuzzo e Poggio Tre Galli si applicano le norme del Piano di Recupero in variante al P.R.G., approvato con D.P.G.R. n. 167 del 21.04.2000, come variate con successiva del. C.C. n. 175 del 26.10.2000. L'area compresa nel Piano di Recupero è quella perimetrata sugli elaborati di P.R.G. (zone B3 ed F6A). ∗∗∗ Si veda l'osservazione della U.D. "Pianificazione Territoriale" accolta dal C.C. in sede di controdeduzioni alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata. 11 Art. 10 ZONA C – PREVALENTEMENTE DI NUOVO INSEDIAMENTO RESIDENZIALE E SERVIZI ANNESSI Destinazioni ammesse In tale zona, oltre alla prevalente destinazione residenziale (con un minimo del 70% della volumetria edificabile e con esclusione da tale computo delle attrezzature collettive di cui al D.M. 1444/68) sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso: − attrezzature per l'istruzione comprendenti scuole di ogni genere e grado, biblioteche e attrezzature ricettive connesse (collegi, case dello studente, mense, ecc.); − attrezzature per la salute pubblica comprendenti cliniche, laboratori medici, laboratori di ricerca e attrezzature connesse, nonché case di riposo per anziani; − attrezzature direzionali e commerciali comprendenti uffici amministrativi commerciali e professionali, banche, magazzini di vendita, negozi, depositi, ristoranti, trattorie, bar, cinematografi, sale per spettacoli e per congressi, mostre, alberghi, autorimesse, farmacie, uffici, edicole, chiese, ecc.; − attrezzature sportive e ricreazionali, comprendenti palestre, piscine, sale di riunioni, sedi di società sportive, sale da ballo e per lo spettacolo, aree verdi, ecc.; − impianti di collegamento pedonali meccanizzati e non; − insediamenti residenziali e relativi servizi annessi come autorimesse, cantine, centrali termiche, locali diversi di uso comune. Attuazione del P.R.G. ∗ ZONA "C3-C3A" "C4-C4A" "C5-C5A" Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica che: indicherà i lotti pubblici e privati, nel rapporto rispettivamente del 60% e del 40% della volumetria realizzabile; ripartirà tra i lotti pubblici e privati l'intera volumetria territoriale. - Indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) pari a 1 mc/mq. - Altezza degli edifici (H.M.) non superiore a mt. 16,00. Limitatamente alle superfici interne di uso pubblico è consentito utilizzare, in luogo dell'indice di fabbricabilità territoriale (I.T.), l'indice di utilizzazione territoriale (U.T.), pari a 1mq/3mq. ∗ Il D.P.G.R. 901/1989 ha precisato che: "In sede di attuazione delle aree di espansione destinate all'edilizia residenziale l'elaborazione progettuale dovrà contenere una dettagliata analisi delle caratteristiche che costituiscono il territorio (naturalistiche, geomorfologiche, urbanistiche, etc.) che dovranno determinare il disegno urbano in rapporto al contesto". Le zone già "C1A" "C1B" "C1C" nel P.R.G. 1989, sono state riclassificate come zone B3 a seguito dell'osservazione della U.D. "Pianificazione Territoriale" accolta dal C.C. in sede di controdeduzioni alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata. 12 Le specifiche destinazioni pubbliche, limitatamente ai minimi previsti dagli standards (D.M. 02.04.1968, n. 1444), sono riportate con i simboli nelle planimetrie del P.R.G. Parte della zona C5-C5A, come indicata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, conservando diritti edificatori e norme, potrà essere oggetto, su richiesta dei proprietari, di un'unica pianificazione con l'adiacente zona F5. ZONA "C2" "C2A" "C2AB" "C2B" ZONA "C7A" "C7B" "C7B1" "C7B2" "C7C" "C7D" ∗∗ Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o privata con l'indice di fabbricabilità territoriale I.T. = 0,50 mc/mq ed altezza massima di mt. 10,50. Il Piano Attuativo della zona C2AB potrà comprendere anche l'area verde indicata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, già V7 del previgente P.R.G., con il riconoscimento di un indice di edificabilità territoriale (non superiore a 0,3 mc/mq) da concentrare in un opportuno lotto individuato dallo stesso Piano Attuativo. In cambio del diritto edificatorio concesso i proprietari dell'area cederanno al Comune gratuitamente le superfici di verde di piano. Il lotto edificabile per l'esercizio del diritto edificatorio potrà anche essere localizzato in una parte della stessa area verde. Le eccedenze di verde predefinito F14 nella zona C2AB potranno essere compensate, in sede di Piano Attuativo, con gli altri standard pubblici dovuti (ad esclusione dei parcheggi). Analogamente, nell'ambito dei piani attuativi delle zone C2A e C2B, potranno prevedersi compensazioni del verde di standard già reperito nell'adiacente zona C2AB. ZONA "C8A" "C8B" ∗∗ Tali aree dovranno essere oggetto di Piano Urbanistico Esecutivo, di iniziativa pubblica o privata, con l'indice di fabbricabilità territoriale I.T. = 0,50 mc/mq ed altezza massima di mt. 10,50. ZONA "C10" - Bucaletto In tale zona, nella parte perimetrata secondo il limite d'esproprio già attuato, il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto in conformità dell'apposita variante urbanistica predisposta ed attivata dall'Amm.ne dopo la conclusione del confronto pubblico concorrenziale e in conformità degli elaborati grafici di cui all'allegato 4. Le attrezzature potranno essere modificate con delibera del Consiglio Comunale. Nell'area aggiuntiva a quella dell'esproprio, il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto in conformità delle schede tecniche relative all'intervento di edilizia sovvenzionata (allegato 5). Nell'area già espropriata, le planimetrie di cui all'allegato 5 indicano le sagome edilizie sottratte alla realizzazione e sostituite dalle costruzioni indicate nell'area aggiuntiva. ∗∗∗ ∗∗ Per le zone "C7A" e "C8B" si vedano rispettivamente le osservazioni prot. n. 15450/91 e 15592/91 accolte dal C.C. in sede di controdeduzioni. ∗∗∗ Allegato n. 4 alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata: 13 QUARTIERE DI BUCALETTO Norme Generali Per quanto riguarda le attrezzature pubbliche (centro sociale, chiesa con annessi, edifici scolastici, casa per anziani, ecc…) si potranno apportare, in sede di redazione dei progetti, delle modifiche volumetriche, planimetriche e altimetriche, da approvare in Consiglio Comunale. Le modifiche, comunque, dovranno essere tali da non stravolgere l’impostazione planovolumetrica generale. Le modifiche delle previsioni urbanistiche relative ai settori di intervento potranno essere approvate con le procedure dei Piani Attuativi. I lotti multifunzionali sono destinati ad attrezzature pubbliche della pubblica amministrazione. I relativi progetti dovranno rispettare l’impianto generale della trasformazione ed essere approvati dal Consiglio Comunale. Gli impianti sportivi potranno essere coperti con strutture leggere in legno lamellare o con strutture mobili. Norme dei singoli Settori Tutti gli interventi previsti nei singoli settori, da realizzarsi in conformità degli allegati grafici del progetto DAPIT e delle altre tavole grafiche di variante, dovranno garantire in fase attuativa i seguenti parametri generali: SETTORE 1 Destinazioni ammesse: CENTRO DIREZIONALE, COMMERCIALE, RESIDENZE Gli interventi previsti dovranno essere conformi alle ipotesi progettuali relative al confronto pubblico concorrenziale esperito in sede di attuazione del PRU di cui alle allegate planimetrie, e contrassegnato con la dicitura "Confronto". SETTORE 2 Destinazioni ammesse: ATTIVITA' COMMERCIALE, ATTREZZATURE DI USO PUBBLICO − edifici commerciali: piani fuori terra n. 2 a valle n. 1 a monte − edificio attrezzatura uso pubblico: piani fuori terra n. 1 (monte e valle) − edificio sala convegni: piani fuori terra n. 2 a valle n. 1 a monte SETTORE 3 Destinazioni ammesse: VERDE PUBBLICO ATTREZZATO SETTORE 4 Destinazioni ammesse: RESIDENZE, CASA PER ANZIANI numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici per residenza anziani n. 4/3 a monte n. 2 a valle − edifici plurifamiliari in linea n. 4/3 a monte n. 2 a valle SETTORE 5 Destinazioni ammesse: RESIDENZE numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici unifamiliari accostati/schiera n. 3 a monte n. 2 a valle SETTORE 6 Destinazioni ammesse: RESIDENZE numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici unifamiliari accostate (ballatoio) n. 2 a monte e a valle − edifici plurifamiliari in linea (A) n. 2 a monte e a valle − edifici plurifamiliari in linea (B) n. 3 a monte e n. 4 a valle SETTORE 7 Destinazioni ammesse: RESIDENZE numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici plurifamiliari in linea (ballatoio) (A) n. 2 a monte e n. 3 a valle − edifici plurifamiliari in linea (ballatoio) (B) n. 4 a monte e n. 3 a valle − edifici bifamiliari n. 2 a monte e a valle SETTORE 8 Destinazioni ammesse: RESIDENZE, LOTTI MULTIFUNZIONALI A DISPOSIZIONE DELLA PUBBLICA AMM.NE numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici plurifamiliari a schiera n. 2 a monte e a valle − edifici plurifamiliari a patio n. 2 a monte e n. 1 a valle SETTORE 9 Destinazioni ammesse: CHIESA/ANNESSI – CENTRO SOCIALE – VERDE ATTREZZATO numero dei piani fuori terra degli edifici: − chiesa e annessi n. 1 a monte e a valle − centro sociale polifunzionale n. 2 a monte e a valle 14 SETTORE 10 Destinazioni ammesse: EDIFICI PUBBLICI ED ATTREZZATURE "SCUOLA MATERNA – SCUOLA ELEMENTARE/MEDIA" numero dei piani fuori terra degli edifici: − scuola materna/elementare n. 1 a monte e n. 2 a valle − scuola media n. 2 a monte e a valle SETTORE 11 Destinazioni ammesse: RESIDENZE - LOTTI E EDIFICI DI RISERVA – numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici unifamiliari accostati n. 3 a monte e a valle SETTORE 12 Destinazioni ammesse: VERDE PUBBLICO E RELATIVE ATTREZZATURE (spogliatoi e servizi compatibili) SETTORE 13 Destinazioni ammesse: VERDE PUBBLICO – IMPIANTI SPORTIVI SETTORE 14 Destinazioni ammesse: VERDE ATTREZZATO – RESIDENZE SCHIERA/BALLATOIO UNIFAMILIARI numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici unifamiliari a schiera n. 2 a monte e n. 3 a valle − edifici unifamiliari a schiera/ballatoio n. 2 a monte e a valle SETTORE 15 Destinazioni ammesse: LOTTI RESIDENZIALI – CASE UNIFAMILIARI A SCHIERA numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici unifamiliari a schiera n. 2 a monte e n. 3 a valle SETTORE 16 Destinazioni ammesse: CASE UNIFAMILIARI A SCHIERA/ACCOSTATE – VERDE PUBBLICO numero dei piani fuori terra degli edifici residenziali: − edifici unifamiliari a schiera (monte) n. 2 a monte e n. 3 a valle − edifici unifamiliari a schiera (valle) n. 2 a monte e a valle SETTORE 17 Destinazioni ammesse: CASE UNIFAMILIARI A SCHIERA – UNIFAMILIARI A CORTE numero dei piani fuori terra degli edifici: − edifici unifamiliari a schiera/accostate n. 2 a monte e n. 3 a valle − edifici unifamiliari a corte n. 1 a monte e n. 2 a valle SETTORE 18 Destinazioni ammesse: UNITA' RESIDENZIALE CIRCOLARE – VERDE PUBBLICO numero dei piani fuori terra dell'edificio: n. 2 a monte e n. 3 a valle SETTORE 19 Destinazioni ammesse: ATTREZZATURE SPORTIVE E RELATIVI SERVIZI numero dei piani fuori terra degli edifici: n. 1 a monte e a valle Allegato n. 5 alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata: AMPLIAMENTO ZONA C10 Lotto di ampliamento Le Norme Tecniche di attuazione del lotto di ampliamento sono: - Numero massimo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica da destinare agli abitanti dei prefabbricati esistenti = n. 100 - Volume massimo del lotto di ampliamento = mc. 50.000 - Altezza massima consentita = ml. 15,00 - Destinazione d'uso P.T. - Portico: garage, depositi, locali commerciali e depositi - Destinazione d'uso Piano seminterrato: garage e depositi a servizio delle residenze - Tipologia architettonica e caratteristiche costruttive degli edifici: conformi a quelle degli edifici dell'adiacente settore già previsti dal piano Aree già espropriate Nei lotti già destinati agli edifici di edilizia residenziale, sottratti alla realizzazione a seguito della presente variante ed indicati nell'allegato B della relazione, potranno essere realizzate strutture pubbliche o di interesse pubblico o verde pubblico. Nei settori 13 e 14 le attrezzature saranno di tipo sportivo. I progetti di opere comportanti la realizzazione di volumi devono essere approvati dal Consiglio Comunale. 15 ZONA "C11" (Verderuolo Inferiore) ∗∗∗∗ Il Piano si attua secondo le prescrizioni ed i limiti della zona "F" del P.R.G. 1971. Norme Generali Edilizia esistente Per tutte le zone "C" di nuova pianificazione i P.U.E. individueranno gli edifici esistenti da conservare, purché legittimamente autorizzati o condonati, cui dovranno corrispondere appositi lotti, di superficie totale corrispondente alla volumetria dei fabbricati di pertinenza. Nel caso in cui alla data di adozione della V.G. al P.R.G. (maggio 1988) l'indice di edificabilità prodotto dalla superficie dei lotti risultasse già legittimamente impegnato da preesistenze edilizie, saranno consentiti, all'interno dello stesso lotto solo interventi manutentori ovvero interventi di demolizione e ricostruzione, nel rispetto dei volumi esistenti e con l'obbligo di adeguare le destinazioni d'uso. Verde predefinito L'indice di fabbricabilità territoriale delle zone "C", è attribuito anche alla zona di "Verde predefinito" - F14 - compresa all'interno delle stesse zone "C". In sede di P.U.E. la zona a "Verde predefinito" potrà subire variazioni al contorno, ma non alla corrispondente superficie e contenere la previsione di eventuali collegamenti viari tra le aree che risultassero separate. Le superfici "F14" caratterizzate da potenzialità edificatorie saranno di norma attribuite in misura proporzionale alle zone "C" di espansione ad esse adiacenti. Piani Quadro Vedi definizioni e prescrizioni di cui al precedente art. 5. ∗∗∗∗ La zona "C11", già B3 nel P.R.G. 1989, è stata introdotta a seguito delle osservazioni delle U.D. "Edilizia" e "Pianificazione Territoriale" accolte dal C.C. in sede di controdeduzioni alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata. Norma riportata nel P.R.G. 1971: Zona F – ampliamento con indice di edificabilità di 1,5 mc/mq. La zona è destinata prevalentemente ad abitazione: sono pertanto escluse tutte le attività antigieniche e moleste e tutte quelle attività che l'Autorità comunale riterra, a suo giudizio, in contrasto con il carattere residenziale della zona. In tale zona è vietata ogni costruzione prima della redazione dei piani particolareggiati o dei piani convenzionati o di lottizzazione di zone di omogenea destinazione. Debbono essere inoltre rispettate le seguenti norme edilizie particolari: 1) i lotti non debbono avere una superficie inferiore a mq 1.500; 2) l'altezza massima consentita è di mt 10, con tre piani fuori terra; 3) i distacchi dai confini interni debbono essere non inferiori a mt 8, quelli dal filo stradale non inferiori a mt 4; 4) i piani abitabili debbono avere un'altezza netta minima di mt 3; 5) le costruzioni accessorie dei fabbricati debbono essere computate nel calcolo della cubatura e quindi apparire nei progetti originari; non saranno perciò prese in considerazione richieste di costruzioni accessorie presentate in un secondo tempo; 6) il terreno circostante alle abitazioni deve essere obbligatoriamente tenuto a giardino; dovranno essere mantenute le alberature esistenti e, qualora il lotto ne sia privo, sarà fatto obbligo di mettere a dimora e mantenere almeno una pianta di alto fusto per ogni 50 mq coperti. 16 Art. 11 ZONA D - INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI, COMMERCIALI E DIREZIONALI Destinazioni ammesse In tale zona sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso: - attrezzature per le attività industriali ed artigianali; - attrezzature per le attività commerciali all'ingrosso, magazzini di deposito e di conservazione; - attrezzature per la viabilità ed il trasporto (autorimesse, officine, distributori di carburante, lavaggi, ecc.); - attrezzature direzionali comprendenti uffici amministrativi e commerciali, mostre, fiere, ristoranti, trattorie e bar, sportelli bancari postali e assicurativi; - abitazioni strettamente connesse alla guardiania e alla conduzione delle attività di cui sopra. Attuazione del P.R.G. ∗ ZONA D1 (Area industriale) L'edificazione è regolata dalle norme di attuazione del P.R. dell'area industriale e sue varianti. Le domande di concessione edilizia devono pervenire al Comune tramite il C.A.S.I. (Consorzio di Sviluppo Industriale) di Potenza. Nell'area sono comunque esclusi gli insediamenti di attività nocive di prima classe, nonché di tutte le attività insalubri, moleste o dannose per fumi, odori o rumori; le industrie esistenti che presentano le caratteristiche suddette potranno ottenere concessioni edilizie purché finalizzate alla eliminazione dei motivi di insalubrità, molestia e nocività, senza aumento della superficie utile né variazioni della destinazione d'uso. Sono escluse dalla zona D1, per motivi giuridici e gestionali, le aree non facenti parte del P.R.G. dell'A.S.I. e sue varianti. ZONA D2 P.I.P. (località Canale) Per tali zone il P.R.G. si attua seconde le previsioni e le prescrizioni degli strumenti attuativi vigenti o adottati. ZONA D3 Per tale zone il P.R.G. si attua secondo le previsioni e le prescrizioni del Piano di Lottizzazione regolato da convenzione stipulata prima della data di adozione del P.R.G. ZONA D4 (località Lavangone) Il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto. Oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria sono ammesse nuove costruzioni nel rispetto dei seguenti indici: − Utilizzazione territoriale (U.T.) = 0,60 mq/mq − Altezza massima (H.M.) = mt 12 − Rapporto di copertura (R.C.) = 0,50 mq/mq ∗ Il D.P.G.R. 901/1989 ha prescritto che: "La riproposizione delle zone "D" ricadenti in aree di vincolo idrogeologico dovrà essere suffragata da atti che dimostrino il superamento del vincolo". 17 − Distanze tra costruzioni: minimo mt 10,00 − Distanze dai confini: mt 10,00 ZONA D5 (Località Gallitello) Il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto nel rispetto delle seguenti prescrizioni: - Altezza massima (H.M.) = mt. 15,00 - Distanza dai confini = pari ad 1/2 dell'altezza - Distanza tra costruzioni = minimo mt. 10,00 - Distanza dalla viabilità pubblica principale = mt 10,00. In caso di costruzioni poste a quota superiore rispetto a tale viabilità è ammessa una distanza minima di mt 5,00. Le destinazioni ammesse sono quelle produttive e terziarie già fissate dal P.R.G. 1971 e sue varianti, con l'aggiunta di una quota di residenze non superiore al 25% della volumetria totale da distribuire con le altre funzioni consentite. ∗∗ ZONA D7 - D8 ∗∗∗ Il P.R.G. può attuarsi mediante intervento diretto previa acquisizione da parte degli interessati di una scheda urbanistico edilizia che indichi le potenzialità edificatorie, gli standards, i parametri e le norme da osservare nella edificazione, tenendo conto delle seguenti prescrizioni normative: - V.C. - le nuove volumetrie dovranno essere distribuite in uno o più fabbricati (anche tra loro connessi), ciascuno di volume non superiore a 30.000 mc. fuori terra. - Distanza da confini e tra fabbricati = minimo mt. 5,00 - Altezza massima (H.M.) = mt. 10 - Distanza dei fabbricati da strade pubbliche o private = mt. 10,00 (salvo il caso di strade poste ad una maggiore quota di mt. 3,00 dal lotto edificabili, dalle quali è ammessa la distanza minima di mt. 5,00). - Distanza delle recinzioni da strade pubbliche o private = mt. 5,00. Tale fascia di rispetto compresa tra strade e recinzioni deve essere adibita a verde o a parcheggi privati da considerare in aggiunta dello standard di legge. Ai manufatti preesistenti, in contrasto con la presente normativa, potranno applicarsi solo interventi di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo. ∗∗ La variante al P.R.G. 1971, approvata con D.P.G.R. n. 1872 del 11.10.1982, ha destinato tale zona alla "costruzione di attrezzature per attività commerciali ed artigianali e Uffici pubblici erogatori di servizi regionali o interregionali", escludendo la utilizzazione promiscua nel senso di abbinare uffici pubblici con edifici a carattere artigianale o commerciale. ∗∗∗ Il D.P.G.R. 901/1989 ha stabilito che: "La destinazione ad attività produttiva dell'area in località "Varco d'Izzo" ha carattere puramente indicativo nel senso che solo con un successivo piano di dettaglio dovranno individuarsi, con puntualità, gli ambiti interessati da preesistenze produttive, e, conseguentemente, dovrà valutarsi la possibilità e la modalità del loro effettivo recupero all'interno della logica globale del Piano. Il Piano di dettaglio dovrà redigersi in variante al P.R.G. e contenere indicazioni precise circa il sistema della mobilità globale". 18 ZONA D9 Il P.R.G. si attua mediante formazione di un P.U.E. di iniziativa pubblica o privata e secondo i seguenti parametri: - I.T. = 0,25 mc/mq - H.M. = 10,50 mt - Distanza dai confini e fabbricati = 10,00 mt ZONA D10 Il Piano si attua secondo le prescrizioni ed i limiti della zona "P" del P.R.G. 1971; alle destinazioni già ammesse in tale zona si aggiungono comunque quelle terziarie - direzionali. ∗∗∗∗ Norme Generali Piani Quadro Vedi definizioni e prescrizioni di cui al precedente art. 5. ∗∗∗∗ Norma riportata nel P.R.G. 1971: Zona P – destinata alla costruzione di attrezzature per attività industriali, commerciali ed artigiane. In tale zona possono sorgere solo le attrezzature e le costruzioni previste dalla destinazione. E' vietata ogni costruzione se non venga prima approvato il piano particolareggiato, o convenzionato o di lottizzazione che definiscano gli ingombri e gli spazi minimi a servizio di ciascuna attrezzatura. L'altezza massima consentita è di mt 15, salvo deroghe dovute ad impianti particolari, che saranno concesse dall'Autorità comunale previo esame del progetto dell'impianto. E' fatto obbligo di installare depuratori e ciminiere antifuliggine e tutti quegli espedienti tecnici atti ad evitare il diffondersi di fumi e di esalazioni moleste. In tale zona sono escluse le abitazioni ad eccezione di quelle per il personale di sorveglianza e di custodia. I distacchi minimi degli edifici dai confini non possono essere inferiori alla metà delle loro corrispondenti altezze. 19 Art. 12 ZONA E - TERRITORIO DESTINATO AD USO AGRICOLO PRODUTTIVO E TUTELA AMBIENTALE Destinazioni ammesse Oltre alla prevalente destinazione agricola, sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso: − abitazioni e annessi rustici per la conservazione e la trasformazione dei prodotti agricoli, per l'allevamento ed il ricovero del bestiame, serre fisse e mobili; − infrastrutture tecniche per la difesa del suolo, canali, opere di difesa idraulica e simili; − impianti per la trasformazione ed il trasporto dell'energia, attrezzature per l'erogazione di pubblici servizi, distributori di carburante per l'agricoltura; − attrezzature ricettive, alberghiere; − esercizi di vendita al minuto e di ristorazione; − scuole dell'obbligo e servizi relativi, chiese e strutture pastorali, servizi e impianti tecnologici (ENEL, SIP, RAI-TV, etc.), attrezzature connesse alla viabilità (distributori di carburante, ricoveri automezzi di soccorso), allevamenti di animali domestici. In queste zone sono comunque escluse: − le attività produttive di 1^ e 2^ classe di cui al D.M. 19.4.1981, con esclusione di quelle strutture relative alle iniziative collegate all'agricoltura che per esigenze tecniche o igienico-sanitarie non possono essere ubicate nelle aree per insediamenti produttivi; − le cave, se non previa valutazione di impatto ambientale; − i depositi di materiale edile, marmi, rottami, auto, etc. ed ogni altra attività in contrasto con il passaggio agrario o destabilizzanti l'equilibrio ecologico e naturale; − opere che alterino consistentemente l'andamento naturale dei pendii; − manufatti posti sulle creste collinari o posizionati in maniera da contrastare con l'ambiente fisico naturale, o posti su aree a coltura intensiva. Attuazione del P.R.G. Il P.R.G. si attua mediante P.U.E. di iniziativa pubblica da approvare in variante al P.R.G. esteso a tutta la zona agricola previa redazione di carte tematiche riferite alle colture, alle aree meccanizzabili/irrigue, alla trasformabilità dei suoli, ecc.. Il P.U.E. procederà all'inventario degli edifici agricoli e relativi impianti esistenti, vincolando quelli che rivestono particolare carattere ambientale. Il P.U.E. individuerà i nuclei agricoli al fine di dotarli delle attrezzature necessarie al miglioramento funzionale, consentendo limitatamente a tali zone la razionale edificazione mediante nuovi parametri che, in ogni caso, non potranno superare l'indice territoriale di 0,20 mc/mq e l'altezza di mt 7,50; esso indicherà inoltre la dimensione delle zone di rispetto e delle aree instabili (Verde Protettivo e zone in frane). 20 In assenza di P.U.E. è consentita la nuova edificazione secondo i seguenti parametri che entrano in vigore dopo un anno dalla data di approvazione della V.G. al P.R.G. (nelle more sono confermate le norme di cui al D.P.G.R. n. 706 del 7.05.1975). - Indice fondiario (I.F.) 0,03 mc/mq, generalizzato, per destinazione abitativa; - Indice fondiario (I.F.) 0,05 mc/mq per destinazione ad annessi agricoli da realizzare a cura dei soli soggetti imprenditori del settore primario ed in base alle reali e dimostrate esigenze dell'azienda agricola; - Lotto minimo mq 3.000; - Altezza massima (H.M.) mt 8,00; - Distanze dai confini o da pareti finestrate: mt 10,00 (è tuttavia consentita la costruzione su un solo confine del lotto); - Asservimento urbanistico: è ammesso l'asservimento ai fini edificatori dei terreni ricadenti entro un raggio di 500 mt. solo se di proprietà dello stesso richiedente la Concessione Edilizia. Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori sono destinate a "non aedificandi", e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione e riportate in un registro fondiario a cura del Comune. In assenza di P.U.E. sono realizzabili per intervento diretto: a) impianti e attrezzature pubbliche, collettive, pastorali e culturali, purché finalizzati all'elevazione e allo sviluppo sociale delle zone agricole e realizzate a cura di soggetti ed Enti istituzionalmente competenti alla loro attuazione senza limiti di lotto minimo, di altezza, di distacchi da confini e strade, e di indici; b) cambio di destinazione d'uso, da scuola rurale di proprietà comunale a civile abitazione, mediante intervento di ristrutturazione edilizia o di ricostruzione in sito in conformità del disposto del D.P.G.R. 17.2.93 n. 135; c) impianti zootecnici e opifici agricoli richiesti da imprenditori agricoli che gestiscano aziende di dimensioni non inferiori a 30 Ha, previa acquisizione del parere del competente Dipartimento Regionale e approvazione da parte del C.C., in tale caso (fermo restando ogni altro parametro sopra indicato) è ammesso un indice fondiario (I.F.) di 0,05 mc/mq, con possibilità di realizzare l'alloggio per il custode ed è consentito l'utilizzo edificatorio delle zone di vincolo idrogeologico. Norme Generali Verde Protettivo Alle zone di Verde Protettivo compete un indice di fabbricabilità pari a quello dei suoli agricoli ad esse limitrofe; esso è sfruttabile, ai fini dell'edificazione rurale, entro un raggio di mt 500. Per gli edifici esistenti, nella fasce di protezione stradale sono ammissibili soltanto i lavori aventi carattere manutentorio, con esclusione di ogni modificazione o aggiunta. Verde Boschivo Nelle zone di Verde Boschivo e nelle zone in frana è vietata l'edificazione, fermo restando l'utilizzo dell'indice di 0,03 mc/mq entro il raggio di mt. 500. 21 Vincolo Idrogeologico Nelle zone di Vincolo Idrogeologico (come individuate nella mappa della Milizia Nazionale Forestale del 1937) è ammessa l'edificazione ad un solo piano fuori terra con l'indice di 0,03 mc/mq e previo nulla-osta del Dipartimento Regionale Agricoltura e Foreste. Attrezzature Ricettive e di Ristoro ∗ Le attrezzature ricettive e di ristorazione ricadenti in zona agricola, preesistenti alla data di adozione della Variante Generale al PRG, possono essere direttamente completate con i parametri e le condizioni seguenti: - indice di fabbricabilità fondiaria (I.F.) pari a 0,80 mc/mq; - altezza massima (H.M.) pari a mt 13,00; - distanza dai confini, fabbricati e strade pari a quelle della zona omogenea; - divieto di modifica della destinazione d'uso (contenuto in apposita convenzione da stipularsi con l'Amm.ne Comunale) per almeno 10 anni dal rilascio della licenza di abitabilità/uso, pena l'immediata acquisizione al patrimonio comunale. ∗ La norma è stata introdotta a seguito dell'emissione del D.P.G.R. 10.04.91 n. 305; la sua applicabilità è pertanto riferita al lotto omogeneo posseduto al 16.9.91, data di pubblicazione sul B.U.R. del citato D.P.G.R. 22 Art. 13 ZONA F - ATTREZZATURE PUBBLICHE E PRIVATE DI INTERESSE GENERALE Destinazioni ammesse In tale zona sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso: - attrezzature per l’istruzione comprendenti scuole di ogni genere e grado, biblioteche e attrezzature ricettive connesse (collegi, case dello studente, mense, ecc.), - attrezzature per la salute pubblica comprendenti cliniche, laboratori medici, laboratori di ricerca e attrezzature connesse, nonché case di riposo per anziani; - attrezzature direzionali e commerciali comprendenti uffici amministrativi, commerciali e professionali, banche, magazzini di vendita, negozi, depositi, ristoranti, trattorie, bar, cinematografi, sale per spettacoli e per congressi, mostre, alberghi, autorimesse, farmacie, uffici postali, chiese, ecc.; - attrezzature sportive e ricreazionali comprendenti palestre, piscine, sale di riunioni, sedi di società sportive, sale da ballo e per lo spettacolo, aree verdi, ecc.; - impianti di collegamento pedonale, parcheggi e autorimesse; - insediamenti residenziali e relativi servizi annessi ivi comprese le zone per il reinsediamento provvisorio dei terremotati suscettibili di successive destinazioni di interesse generale. Le specifiche destinazioni pubbliche sono rappresentate mediante opportuna simbologia nelle planimetrie di P.R.G. Attuazione del P.R.G. ZONA F1 (1° Centro direzionale) Il P.R.G. si attua mediante P.U.E. di iniziativa pubblica il quale dovrà garantire i parametri e gli obiettivi di seguito riportati: - riordino dell'edilizia residenziale, mediante una sua organica ricucitura al resto dell' edificato; - individuazioni dei lotti e degli edifici esistenti (pubblici, di pubblico interesse o privati) al fine di confermarli o meno nella loro destinazione d'uso e nella loro volumetria; - definizione dei nuovi lotti e degli edifici previsti secondo le loro specifiche destinazioni d'uso e le volumetrie consentite; - quota massima del 30% di residenza ammesse, da distribuire all'interno delle nuove volumetrie; - indice di edificabilità territoriale (I.T.) riferito ai soli lotti inedificati (ovvero non asserviti agli edifici esistenti) pari a 5 mc/mq; mentre nei lotti già asserviti ad edifici esistenti si confermano gli indici definiti in sede di emanazione delle relative concessioni edilizie o di altri titoli abilitativi alla costruzione; - altezza massima (H.M.) dei nuovi edifici ml 35,00. Il predetto P.U.E. potrà anche essere sottoposto alle normali procedure previste per le varianti al P.R.G.. 23 ZONA F1B (Parcheggio pubblico e complesso edilizio di completamento) Il P.R.G. si attua mediante Piano Attuativo, di iniziativa pubblica o privata, o mediante intervento diretto con progetto planovolumetrico relativo all'intera area da approvarsi in Consiglio comunale, con la prescrizione di rispettare le previsioni progettuali della adiacente Stazione delle Autolinee (ripristino piazzale) e del Parcheggio multipiano così come approvati dall'Amm.ne. Le norme di zona sono le seguenti: - I.T. = 3,50 mc/mq - Altezza massima = 35,00 ml - Volumetria residenziale non superiore al 50% della volumetria totale La volumetria spettante dall'applicazione dell'indice territoriale è comprensiva delle cubature esistenti. Il Piano Attuativo o il progetto dovrà definire la collocazione delle aree di standard, le aree da cedere al Comune, le previsioni di spesa e lo schema di convenzione che dovrà disciplinare l'attuazione dell'intervento. Le aree destinate al parcheggio o ad usi pubblici o a standard saranno cedute gratuitamente all'Amm.ne. ZONA F2A (2° Centro direzionale) In tale zona, così come individuata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, il P.R.G. si attua per intervento edilizio diretto, sulla base del Piano Attuativo allegato che ne costituisce parte integrante e di dettaglio. Le norme della zona sono: - Volumetria max di 140.700 mc di cui massimo 50% destinata ad abitazione - Altezza massima = 35,00 ml Il Piano riserva un apposito lotto direzionale di 40.000 mc, da destinare ad edifici pubblici e da cedere gratuitamente all'Amm.ne. L'attuazione del Piano dovrà essere disciplinata da apposita convenzione, redatta secondo lo schema approvato con delibera di Giunta Comunale n. 133/98, da approvare preventivamente da parte dell'organo esecutivo dell'Amm.ne, che dovrà indicare, per il lotto direzionale pubblico anche in attesa della realizzazione dell'edificio, modalità, tempi e costi minimi che l'Amm.ne dovrà sostenere per la funzionalità complessiva dell'area. Le varianti al Piano Attuativo che non comportano variazioni alle norme di zona sopra riportate, sono adottate ed approvate con le procedure previste dalla legislazione vigente per i piani attuativi. ZONA F2B1 (Università) F2B2 (Ospedale) F2C (Centro studi) Per tali zone si confermano le previsioni e le prescrizioni del P.R.G. 1971 e successive varianti (2° polo Università degli studi di Basilicata) e degli strumenti attuativi vigenti o adottati (Centro Studi) per costruzioni di attrezzature pubbliche e private di livello urbano e intercomunale. Un apposito e nuovo Piano Attuativo di riordino della Zona F2C, di iniziativa pubblica, prevederà un lotto per la realizzazione di un nuovo edificio scolastico da destinare a sede dell'ITIS, una palestra comprensoriale, ampliamenti e completamenti dei plessi 24 esistenti e delle loro attrezzature sportive e l'Orto botanico. Il Piano Attuativo potrà anche modificare la viabilità di Piano vigente, ricomprendere parti di zone B3 adiacenti e prevedere l'assegnazione di un indice di edificabilità territoriale (non superiore a 0,3 mc/mq) ai proprietari delle aree non espropriate con indicazione dei lotti per l'esercizio dei diritti edificatori. ZONA F3A F3B Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o privata che dovrà garantire i seguenti parametri ed obiettivi: - indice di fabbricabilità (I.T.) 1 mc/mq; - altezza massima (H.M.) m 24,00; - quota di residenze ammesse non superiore al 30% della volumetria totale; - distanza da confini, fabbricati e strade, almeno di ml 10,00; - individuazione dei lotti privati e pubblici (questi ultimi nella misura di almeno il 50% della superficie totale). ZONA F4A ∗ Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o privata che dovrà garantire i seguenti parametri ed obiettivi: - indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 2mc/mq; è tuttavia consentito utilizzare, limitatamente agli spazi pubblici o di uso pubblico, in luogo dell’indice predetto (I.T.), l’indice di utilizzazione territoriale (U.T.) pari a 1mq/1,5mq; - altezza degli edifici (H.M.) ml 24; - quota massima di residenze ammesse (localizzabili in appositi lotti, ovvero distribuite con le altre destinazioni) non superiore al 30% della volumetria totale; - indicazione dei lotti pubblici e privati; - riserva ai lotti pubblici di una superficie pari al 30% di quella totale dei lotti; - ripartizione tra i lotti pubblici e privati dell’intera volumetria territoriale. ∗ Il D.P.G.R. n. 528 del 16.12.1998 di approvazione dell'Accordo di Programma relativo al P.R.U. della zona F4A denominata "ex Fornace Ierace", ha stabilito che in tale area si applicano le norme di P.R.G. così come variate secondo quanto specificato nella delibera di Consiglio Comunale n. 138 del 28.07.1998 di adozione del Piano Particolareggiato (successivamente approvato con delibera C.C. n. 137 del 30.04.1999). Elementi di variazione normativa contenuti nella del. C.C. n. 138/98: - eliminazione della volumetria pubblica, pari al 30% di quella totale; - volumetria massima ammissibile pari a mc 97.450; - ripartizione in eguale misura (50%) tra le destinazioni residenziale e direzionale/commerciale; - altezza massima dei due corpi di fabbrica trasversali, indicati sugli elaborati del P.P., pari a ml 29,00; - agli edifici esistenti vengono attribuiti lotti, indicati sugli elaborati del P.P., non proporzionali ai volumi da conservare. 25 ZONA F4B Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o privata che dovrà garantire i seguenti parametri ed obiettivi: - indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 2 mc/mq; è tuttavia consentito utilizzare, limitatamente agli spazi pubblici o di uso pubblico, in luogo dell'indice predetto (I.T.), l'indice di utilizzazione territoriale (U.T.) pari a 1 mq/1,5mq; - altezza degli edifici (H.M.) ml 24; - quota massima di residenze ammesse (localizzabili in appositi lotti, ovvero distribuite con le altre destinazioni) non superiore al 60% della volumetria totale; - indicazione dei lotti pubblici e privati; - riserva ai lotti pubblici di una superficie pari al 30% di quella totale dei lotti; - ripartizione tra i lotti pubblici e privati dell'intera volumetria territoriale. Si applicano, oltre alle norme sopra riportate ed a quelle dei Piani attuativi già approvati, le seguenti nuove prescrizioni: F4B1 (ex Fornace La Sala) La trasformazione complessiva dell'area, così come individuata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, potrà essere eseguita con apposita variante al Piano Attuativo già approvato, che preveda la realizzazione delle nuove cubature private spettanti da determinarsi con applicazione, alle aree aggiuntive, dell'indice di 1,4 mc/mq o, limitatamente all'area già classificata B1 satura dal P.R.G. del 1989, con utilizzazione delle volumetrie preesistenti purché legittimamente autorizzate o condonate. La volumetria totale prevista dal Piano Attuativo già approvato, potrà essere destinata per un massimo del 50% a residenza privata (localizzabile in appositi lotti, ovvero distribuita con le altre destinazioni) e per il resto alle altre destinazioni di zona consentite, pubbliche e private. Le nuove cubature spettanti ai privati dovranno essere destinate almeno per il 70% a residenze. L'utilizzazione dei lotti pubblici, che restano quantitativamente determinati dal P.A. già approvato, potrà essere consentita su iniziativa dei privati proprietari previa convenzione con l'Amm.ne. F4B2 (Via Ciccotti) Nel lotto pubblico del Piano Attuativo già approvato potrà essere realizzata una struttura multisala cinematografica con annesse strutture commerciali e residenze a servizio dell'Università. Nel caso in cui le volumetrie fossero eccedenti quelle già previste dal Piano Attuativo in corso di realizzazione, il progetto dovrà essere approvato con delibera di Consiglio Comunale. ZONA F5 Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o privata il quale dovrà garantire i seguenti parametri e obiettivi: - indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 2,00 mc/mq; è tuttavia consentito utilizzare, limitatamente agli spazi pubblici o di uso pubblico, in luogo dell’indice predetto (I.T.), l’indice di utilizzazione territoriale (U.T.) pari a 1mq/2 mq; - altezza degli edifici (H.M.) ml 24; - quota massima di residenze ammesse (localizzabili in appositi lotti, ovvero distribuite con le altre destinazioni) non superiore al 50% della volumetria totale; 26 - indicazione dei lotti pubblici e privati; - riserva ai lotti pubblici di una superficie pari al 30% di quella totale dei lotti; - ripartizione tra i lotti pubblici e privati dell’intera volumetria territoriale. Il Piano Attuativo potrà essere anche proposto, a richiesta dei proprietari, unitariamente con la parte dell'adiacente zona C5-C5A indicata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata. Tale area, nell'ambito della progettazione unitaria, conserverà diritti edificatori e norme di zona C. ZONA F6A (Vallone S. Lucia) F6B (Rossellino) F6C (S. Antonio La Macchia) Il P.R.G. si attua mediante Piano Attuativo di iniziativa pubblica che dovrà prevedere il recupero ambientale dei siti e la loro rivitalizzazione mediante interventi compatibili e finalizzati alla creazione di un parco interno alla città anche con realizzazione di strutture pubbliche di servizio compatibili con la sistemazione principale a parco urbano. In sede di redazione del Piano Attuativo potranno essere previsti meccanismi di acquisizione gratuita al Comune delle aree destinate a parco, con il riconoscimento di un indice di edificabilità territoriale (non superiore a 0,3 mc/mq) da concentrare in opportuni lotti ai margini della zona secondo tipologie e distribuzioni dei volumi compatibili con la sistemazione principale dell'area a parco urbano. Nella Zona F6B il Piano Attuativo dovrà prevedere, anche relazionandosi all'adiacente territorio agricolo, la realizzazione di strutture di servizio turistico sportive anche connesse ad attività agricole (maneggio ed allevamento di cavalli), nonché il sovrapasso pedonale della strada Basentana ed il relativo collegamento con l'area Industriale. Interventi limitati all'area indicativamente perimetrata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, potranno essere autorizzati con autonomo progetto planovolumetrico, anche proposto da privati, da approvarsi in Consiglio Comunale. ZONA F6D1 F6D2 F6D3 F6D4 CP (Collegamento Pedonale attrezzato) In tali zone, destinate alla realizzazione del Programma Integrato per la Riqualificazione del Settore Occidentale dell'abitato di Potenza, il P.R.G. si attua in conformità degli elaborati di cui all'allegato 3.∗∗ ∗∗ Allegato n. 3 alla Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata: Art. 1 - Finalità e contenuti Le presenti norme sono parte di una variante al Piano Regolatore Generale finalizzata all’attuazione del Programma Integrato di riqualificazione del settore occidentale dell’abitato di Potenza secondo le elaborazioni grafiche allegate al protocollo di intesa approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 201 del 20.11.1997 e riconfermato con delibera n. 113 del 15.6.98. La suddetta variante interessa le Zone indicate nel Piano Vigente con le sigle F2, F6A e F6D. Essa comporta, inoltre, una integrazione normativa alle previsioni delle Zone F6D1 e F6D2, introdotte con una recente Variante al P.R.G. redatta in sede di approvazione del progetto delle opere pubbliche del citato Programma Integrato (PIA) ed approvata con D.P.G.R. del 3 dicembre 1999, n. 410, ed un’integrazione delle norme di Zona A-centro storico e B1-edificazione satura. 27 Le opere pubbliche del PIA sono destinate alla realizzazione del Ponte Attrezzato di Via Mazzini e Monte Cocuzzo, costituito da un collegamento meccanizzato per la risalita dei versanti del vallone di Santa Lucia realizzato con due sistemi di scale mobili raccordati da un sovrappasso pedonale sul Viale dell’Unicef. La presente Variante prevede in particolare: - la modifica dell’incrocio di progetto tra Asse Mediano e la viabilità del Centro Studi; - la realizzazione di un insediamento residenziale su lotti privati; - un sistema di attrezzature pubbliche contigue al sovrappasso del Viale dell’Unicef; - parcheggi coperti o a raso localizzati in prossimità delle suddette attrezzature pubbliche e al servizio delle risalite meccanizzate del Ponte Attrezzato; - la possibilità di realizzare il terminale di arrivo del collegamento pedonale meccanizzato su Via Mazzini, all’interno dell’edificio denominato “ex Posta” ricadente in Zona B1. Per quanto non specificamente previsto nelle presenti norme, oltre che negli elaborati grafici di progetto della Variante, si opererà nel rispetto del vigente Regolamento Edilizio, delle norme del PRG vigente e delle vigenti leggi statali e regionali in materia di edilizia ed urbanistica. Art. 2 - Elaborati della Variante Costituiscono documenti della Variante i seguenti elaborati: 1. Relazione illustrativa 2. Tav. 1: Stralcio del Piano Regolatore Generale vigente nella scala 1:5000; 3. Tav. 2: Planimetria della Variante nelle scale 1:5000 e 1:2500; 4. Tav. 3: Planimetria catastale in scala 1:2500; 5. Norme Tecniche di Attuazione; 6. Relazione Geologica; 7. Quadro d’Unione Geologico. Art. 3 - Zone F6D1 e F6D2 (Opere pubbliche approvate) Per tali zone sono confermate le previsioni di opere pubbliche approvate con il D.P.G.R. n. 410/99. Il terminale di Via Mazzini del collegamento pedonale meccanizzato (zona F6D2) potrà anche essere localizzato all’interno dell’edificio “ex Posta”, nell’ambito di un progetto unitario di ristrutturazione dello stesso immobile, e nel rispetto delle norme e delle prescrizioni della Zona B1 così come integrate dall’art. 8 seguente. Art. 4 - Zona F6D3 (Opere pubbliche in Fondovalle) La zona F6D3 è destinata alla realizzazione, nel nodo di fondovalle formato dal sovrappasso del viale dell’Unicef, da attrezzature ad uso pubblico e da parcheggi coperti o scoperti al servizio del collegamento pedonale meccanizzato. Attrezzature pubbliche Le costruzioni relative alle attrezzature pubbliche saranno realizzate con un progetto unitario e nel rispetto dei seguenti criteri: 1. La volumetria complessiva delle costruzioni, pari a max 60.000 mc, deve essere destinata ad attività direzionali, commerciali e relative al tempo libero e deve costituire un ampliamento del collegamento pedonale, in linea con le elaborazioni grafiche della Variante e del PIA. Le diverse destinazioni d’uso dovranno rispettare le seguenti percentuali, in termini di volume: - 30% per attività direzionali; - 30% per attività commerciali; - 40% per attività relative al tempo libero. 2. Altezza massima degli edifici pari a m 15,00; 3. Il parcheggio pubblico coperto potrà prevedere 500 posti per autovetture, oltre le eventuali superfici per la sosta di autobus con i relativi servizi di lavaggio e custodia, da realizzare secondo le elaborazioni grafiche desunte dal PIA; tale parcheggio sarà ubicato nella zona F6D3, lato monte Cocuzzo. 4. Il parcheggio pubblico a raso o coperto dovrà prevedere almeno 100 posti auto da localizzare sul lato di Via Mazzini. La localizzazione dei parcheggi pubblici, il numero di posti auto, il tipo di struttura e la viabilità di servizio e di accesso di cui ai grafici della Variante sono indicativi e potranno essere modificati in sede di progettazione definitiva. E’ fatto obbligo, in sede di redazione del progetto definitivo, di osservare in presenza di attività commerciali, oltre allo standard minimo previsto dal D.M. 1444/68, anche il disposto dell’art. 12 della L.R. 19/99. 28 Art. 5 - Zona F6D4 (Parcheggio pubblico) Tale zona è destinata alla realizzazione di un parcheggio mediante sistemazione dell’area e una viabilità interna di servizio tali da consentire gli accessi ai fondi contermini. Art. 6 - Zona CP (Edificio per residenze su lotti privati) In tale Zona è ammesso l’intervento edilizio diretto per la realizzazione del complesso residenziale indicato negli elaborati grafici della Variante e nel rispetto del progetto già approvato delle Opere Pubbliche con esso interferenti (Testata scala mobile, viabilità e percorso pedonale). Il progetto edilizio deve essere completo di un elaborato planovolumetrico in cui dovrà essere indicata la posizione del complesso residenziale stesso e la distribuzione delle aree da destinare agli standard urbanistici e di lotto prescritti. La realizzazione dei parcheggi di pertinenza del lotto privato potrà essere prevista anche al di sotto del parcheggio pubblico della Zona F6D1, potendosi realizzare tutti i detti parcheggi di lotto in spazi coperti. Per garantire gli standard di parcheggio è ammesso che, qualora non fossero sufficienti gli spazi dei lotti interessati dal nuovo complesso residenziale si potrà ricorrere alla loro monetizzazione. L’edificazione del complesso residenziale è ammessa alle condizioni e nel rispetto dei parametri seguenti: - Volumetria per le residenze pari a mc 40.500; - Volumetria per le attività direzionali e commerciali pari a mc 7.500; - Altezza massima degli edifici fino a m 22,50; - Distanza minima dai confini privati ml 3,00; - Le superfici destinate alle attività commerciali, direzionali ed artigianali devono essere distribuite intorno ai porticati ad uso pubblico previsti al Piano terra del complesso residenziale. - Le aree destinate alla realizzazione della viabilità di piano ed agli standard pubblici devono essere cedute gratuitamente all’Amm/ne in conformità con gli accordi di cui al Protocollo d’intesa sottoscritto in data 21.11.97 tra l’Amm/ne comunale ed il Consorzio Potenza 90 e della convenzione urbanistica prevista dallo stesso protocollo. Le volumetrie necessarie per la realizzazione del parcheggio coperto al di sotto del parcheggio pubblico (Zona F6D1) e quelle necessarie per la costruzione dei piani seminterrati del complesso residenziale, destinati a posti o box per autovetture a servizio degli alloggi, se rientranti nei limiti dell’altezza massima sono aggiuntive a quelle suindicate. Ugualmente aggiuntive a quelle suindicate saranno, se rientranti nei limiti dell’altezza massima, le volumetrie che risultassero necessarie per la realizzazione delle bocche di lupo o per il nastro perimetrale che i VV.F. prescrivessero per la sicurezza antincendio a servizio sia del parcheggio coperto posto al disotto del parcheggio pubblico che dei piani seminterrati del complesso residenziale destinati a box per autovetture a servizio degli alloggi. E’ fatto obbligo, in sede di redazione del progetto definitivo, di osservare in presenza di attività commerciali, oltre allo standard minimo previsto dal D.M. 1444/68 e dalla L. 122/89, anche il disposto dell’art. 12 della L.R. 19/99. Art. 7 - Altre destinazioni d’uso In tutte le zone sono ammesse le altre destinazioni d’uso previste dal P.R.G. vigente per le zone C ed F ed anche la destinazione d’uso artigianale se non produce inquinamento acustico e se non presenta lavorazioni nocive. Per le opere connesse alla realizzazione del collegamento attrezzato tra Via Mazzini e Monte Cocuzzo vengono confermate le previsioni del programma integrato già approvato dall’Amministrazione con le modifiche che potranno essere introdotte nel progetto di Piano della intera Zona F6A. Art. 8 - Integrazione alle norme delle Zone A e B1 Nell’immobile ricadente nella Zona A e indicato nella planimetria di progetto e nell’immobile ricadente in Zona B1 adiacente la Zona F6D2, lato Via Mazzini, già denominato “ex Posta”, in aggiunta alle destinazioni d’uso vigenti è consentita la realizzazione di strutture pubbliche pedonali e meccanizzate finalizzate alla realizzazione di uscite del percorso pedonale meccanizzato. La realizzazione di tali strutture dovrà avvenire nell’ambito di progetti unitari degli immobili che potranno comprendere anche altre destinazioni d’uso compatibili e/o di supporto alla struttura pubblica. 29 Zona F7 Parco Fluviale Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica, il quale dovrà prevedere il recupero ambientale dei siti e la loro rivitalizzazione tramite interventi compatibili, finalizzati alla creazione del Parco Fluviale. In particolare il P.U.E. dovrà perseguire le seguenti finalità: - ridefinizione e modellatura delle sponde; - sistemazione degli spazi per la sosta e lo svago, fissando precise prescrizioni per le pavimentazioni, le alberature ed il sistema degli arredi; - sistemazione di viottoli, piste pedonali e ciclabili lungo tutto il tratto dalle confluenze con i torrenti Gallitello e Tiera; - previsione di idonee essenze lungo i percorsi e ricostituzione della vegetazione danneggiata; - creazione e sistemazione di vasche e laghetti artificiali da rivestire in pietra (ciascuno di dimensioni non superiori a mq 60, e per un totale non superiore a mq 600), per le esigenze connesse con la pescicoltura ed il ripopolamento ittico. All'interno del Parco Fluviale non sono consentite costruzioni edilizie, ad accezione di piccole attrezzature per il tempo libero e per lo sport, nonché miglioramenti funzionali delle attrezzature ricreative e sportive attuali, ivi comprese la copertura degli impianti scoperti e la maggiorazione fino al 10% dei volumi esistenti. Zona F8A - Nuovo seminario Il P.R.G. si attua per intervento diretto volto alla edificazione del nuovo Seminario Regionale e delle attrezzature ricettive, religiose, culturali e assistenziali connesse, secondo le prescrizioni e le previsioni seguenti: - indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 1,00 mc/mq; - altezza massima (H.M.) ml 16,00, salvo eventuali campanili di maggiore altezza; - rapporto di copertura (R.C. 1/8); - distanza dai confini ml 10,00; - distanza dall'asse fluviale ml 10,00; - distanza dalla macchia boschiva ml 150,00. ZONA F8B - Attrezzature per anziani Il P.R.G. si attua per intervento diretto finalizzato alla edificazione di una struttura socio-assistenziale in favore della terza età, previo convenzionamento con il Comune e secondo le seguenti prescrizioni: − Indice di fabbricabilità territoriale (I.T.) 1,00mc/mq; − Altezza massima (H.M.) ml 16,00; − Rapporto di copertura (R.C.) 1/8; − Distanza dai confini ml 10,00. ZONA F9 - Cimitero e area di rispetto Gli interventi edilizi all'interno del Cimitero si attuano mediante la normativa vigente in materia di edilizia funeraria. Nell'area di rispetto cimiteriale saranno consentite solo opere di manutenzione ordinaria e straordinaria o di ristrutturazione edilizia che, anche modificando la distribuzione e la quantità delle superfici, non comportino aumenti volumetrici. 30 Le aree di rispetto cimiteriale ricadenti nelle zone C7, pur conservando l'indice di zona C saranno soggette, in sede di Piano Attuativo, ai limiti edificatori di cui sopra. ZONA F10 ∗∗∗ In tale zona la destinazione è suscettibile di modifiche tendenti al recupero degli impianti di urbanizzazione ed alla progressiva riduzione della residenzialità, in favore delle attività direzionali, terziarie e produttive; nelle more sono consentite ed assoggettate ad autorizzazione o concessione le opere di manutenzione e di adeguamento funzionale/abitativo (ivi compresi installazioni di recinzioni, verande, sistemazioni esterne e piccoli ampliamenti di pertinenza delle strutture prefabbricate esistenti). ZONA F10A - Zona sportiva Lavangone Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica o privata. In tale zona sono ammesse tutte le attrezzature per lo sport, palazzetti coperti, stadi, campi da gioco, campi di atletica leggera e pesante, strutture per gli sport della palla, per l'ippica, per il ciclismo, per il pattinaggio, il motociclismo e l'automobilismo; sono altresì ammessi i relativi servizi, comprese le residenze per i custodi, le foresterie e le attrezzature ricettive. ZONA F11 - Attrezzature ricettive Il P.R.G. si attua per intervento diretto. In tale zona, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzati a confermare la destinazione attuale, è altresì ammesso l'ampliamento volumetrico e funzionale comprendente destinazioni ed attrezzature commerciali, ricreative, ricettive, di ristorazione e per i servizi della mobilità e dei trasporti. La volumetria massima consentita è data dalla sommatoria della volumetria esistente più l'indice territoriale (I.T.) di 0,40 mc/mq. L'altezza massima (H.M.) è pari a quella degli edifici esistenti. ZONA F12 - Spazi o edifici per servizi di carattere urbano Il P.R.G. si attua per intervento diretto limitatamente ad edifici pubblici e attrezzature pubbliche esplicitate graficamente nelle planimetrie di Piano e comunque nel rispetto dei limiti del D.M. 2/4/1968, n. 1444 e delle Norme Sismiche. Negli altri casi i progetti relativi a spazi ed edifici di carattere urbano devono essere approvati con delibera di C.C. che stabilisca gli indici ed i parametri da osservare. E' consentita in tali zone anche la realizzazione di parcheggi coperti, parcheggi multi-piano, autorimesse ad uso di enti pubblici previa redazione di un progetto plano-volumetrico da approvarsi in C.C., in cui si tenga conto in particolare delle seguenti esigenze: ∗∗∗ La zona F10, esterna al limite d'esproprio già attuato per l'area di Bucaletto, è stata introdotta con il D.P.G.R. n. 901/1989. La norma è quella della zona F10B-Cittadella di Bucaletto del P.R.G. 1989, con eliminazione dei riferimenti all'area già espropriata e destinata a reinsediamento provvisorio a seguito del sisma '80 (per la quale area si applica la norma di zona C10). 31 - riqualificazione ambientale anche mediante la creazione di giardini pensili; - sistemazione e consolidamento di scarpate o pendii; - rispetto delle condizioni di soleggiamento, areazione e percezione visiva di eventuali fabbricati limitrofi; - convenzionamento con l'Amm.ne Comunale in caso di attrezzature proposte da privati. Via Ancona In tale zona i privati potranno formulare proposte di utilizzazione per la realizzazione di attrezzature e servizi di interesse pubblico di carattere urbano e nel rispetto dell'indice territoriale massimo di 2,00 mc/mq, sottoponendo all'approvazione del Consiglio Comunale un progetto plano-volumetrico. Il progetto potrà comprendere anche l'area verde indicata sui grafici della Variante al P.R.G. Limitata agli Interventi P.R.U.S.S.T. Integrata, già V93 del previgente P.R.G., con il riconoscimento di un indice di edificabilità territoriale (non superiore a 0,3 mc/mq). In cambio del diritto edificatorio concesso i proprietari dell'area cederanno al Comune gratuitamente le superfici di verde di piano. ZONA F13 - Destinata agli insediamenti di servizio pubblico o di uso pubblico Il P.R.G. si attua mediante P.U.E. di iniziativa pubblica o privata secondo i seguenti parametri: - indice di fabbricabilità (I.F.) 2,00 mc/mq; - altezza massima (H.M.) mt. 24,00; - distanza dai confini e dalle strade mt. 5,00. Oltre alle destinazioni esplicitate graficamente nelle planimetrie di Piano (che nel caso specifico assumono valore indicativo e non prescrittivo) può trovare ubicazione in tale zona anche l'area da destinare all'Archivio di Stato. ZONA F14 Zone verde pubblico predefinito ∗∗∗∗ Tale zona è costituita da una superficie con destinazione a verde pubblico attrezzato o non attrezzato. Il P.R.G. si attua mediante il P.U.E. di iniziativa pubblica. Le zone di verde predefinito comprese fra le aree "C" di espansione concorrono alla formazione dell'indice territoriale. ZONA F15 Attività estrattive Lo svolgimento di tale attività sarà concesso dall'Amm.ne Comunale previa stipula di concessione. Dovranno rispettarsi tutte le norme e le leggi vigenti in materia ed in particolare le prescrizioni della L.R. 12/1979. ZONA F16 Nuova sede ENEL (ex D6) Zona destinata all'edificazione della nuova sede ENEL, previa modifica o dislocamento dell’esistente cabina primaria di distribuzione. Il P.R.G. si attua mediante intervento diretto per una volumetria massima fuori terra di mc 50.000 e per un'altezza con H.M. di mt 24,00. ∗∗∗∗ Si vedano anche le Norme Generali della zona "C" (art. 9). 32 ZONA F17 - Uffici Statali e Regionali (individuati in sede di D.P.G.R. 901/89) L’area destinata alla realizzazione di nuovi edifici destinati ad Uffici Statali è individuata all'interno della tavola azzonativa di P.R.G. in località Canale. L'area necessaria al fabbisogno degli Uffici Regionali è individuata all'interno della tavola azzonativa di P.R.G., secondo il progetto esecutivo redatto dalla Regione Basilicata, in località Poggio tre Galli; è altresì prevista nella stessa zona una nuova struttura di interscambio con funzione di miglioramento dell'accessibilità. Per l'area già denominata D5 dal P.R.G. del 1989, il Piano si attua per intervento diretto nel rispetto delle seguenti norme: - altezza massima dell'edificio = 25,00 ml - distanza dai confini = ½ dell'altezza - distanza tra le costruzioni = 10,00 ml - distanza dalla viabilità pubblica principale = 10,00 ml (in caso di edifici posti a quota superiore a tale viabilità è ammessa una distanza minima di ml 5,00), o con progetto esecutivo relativo all'intera zona da approvarsi in Consiglio Comunale. ZONA F18 - Attrezzature ed Impianti per la mobilità e lo scambio intermodale In fase di progettazione esecutiva della maglia cinematica di progetto ed anche nei modi di interscambio progettati, dovranno essere previste attrezzature legate alla sosta (parcheggi, servizi, ecc.) che consentano di fruire dello scambio del trasporto veicolare e quello meccanizzato, pedonale o pubblico su gomma. Per quanto attiene all'asse viario denominato "tangenziale" è necessario che, in fase progettuale, venga conferito alla strada carattere "urbano", assicurando il più possibile aderenza al suolo, la dimensione trasversale dovrà essere contenuta nei limiti necessari alla realizzazione di due corsie, favorendo la creazione di accessi pedonali. L'area destinata ad Eliporto, prevista nel P.R.G. '71, deve intendersi confermata fino all'eventuale individuazione, mediante successiva variante, di una nuova area da destinare a tale funzione. ZONA F19 - Verde attrezzato e Attrezzature sportive e di interesse generale (Macchia Giocoli - Campo sportivo Viviani) Il P.R.G. si attua con progetto unitario di riqualificazione, di iniziativa pubblica, per la realizzazione delle strutture indicate dal Piano o di altre attrezzature compatibili. Il progetto deve essere approvato dal Consiglio Comunale. 33 ZONA F20 - Monastero di clausura "S. Chiara" ∗∗∗∗∗ Il P.R.G. si attua per intervento diretto, per la realizzazione del Monastero di clausura "S. Chiara" in località Macchia Giocoli e con le seguenti prescrizioni: a) osservare le prescrizioni fissate dall'Ufficio Geologico Reg.le con nota n. 222/96. b) nella porzione di area destinata a verde boschivo dal vigente P.R.G. non devono essere previste costruzioni di alcun genere per cui la richiesta di concessione edilizia deve comprendere il nulla osta dell'Ufficio Reg.le di Urbanistica e Tutela del Paesaggio. c) osservare la seguente specifica normativa: - rapporto di copertura max 1/10; - altezza max della chiesa (con esclusione del campanile): ml. 8,50; - altezza max degli altri corpi di fabbrica: ml. 7,00; - indice di edificabilità territoriale: 0,50 mc/mq; - superficie filtrante: non inferiore al 30% della superficie del lotto; - distacchi: dai confini ml. 5,00; " fra costruzioni ml. 10,00; " da strade pubbliche o di uso pubblico ml. 10,00. d) i previsti allacciamenti alle opere di urbanizzazione primaria sono a carico del concessionario: per la strada di accesso al complesso religioso si deve utilizzare la viabilità esistente che attraversa il Comprensorio C9-1 adeguatamente migliorata (sezione stradale ml. 12,00). Norme Generali Standards Urbanistici In fase attuativa è fatto obbligo di prevedere aree per gli standards, di cui al D.I. 2/4/68, n. 1444, non inferiori a 18 mq per abitante, e di 80 mq ogni 100 mq di S.U., con l'esclusione delle aliquote per la viabilità e nel rispetto della quota minima di parcheggi fissata dalle vigenti norme. Edilizia esistente Per tutte le zone "F" di nuova pianificazione i P.U.E. individueranno gli edifici esistenti da conservare, purché legittimamente autorizzati o condonati, cui dovranno corrispondere appositi lotti, di superficie totale corrispondente alla volumetria dei fabbricati di pertinenza. Nel caso in cui alla data di adozione della V.G. al P.R.G. (maggio 1988) l'indice di edificabilità prodotto dalla superficie dei lotti risultasse già legittimamente impegnato da preesistenze edilizie, saranno consentiti, all'interno dello stesso lotto, solo interventi manutentori ovvero interventi di demolizione e ricostruzione nel rispetto dei volumi esistenti, con l'obbligo in tal caso di adeguare le destinazioni d'uso. Piani Quadro Vedi definizioni e prescrizioni di cui al precedente art. 5. ∗∗∗∗∗ Zona introdotta dalla variante al P.R.G. approvata con D.P.G.R. n. 88 del 18.02.1998. 34 TITOLO III – DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE Art. 14 NORME TRANSITORIE ∗ Per le zone disciplinate da piani attuativi vigenti o adottati ai sensi del precedente P.R.G. i quali siano stati confermati anche parzialmente dalla V.G., nonché per le costruzioni in corso all'atto della adozione della V.G., per le relative varianti o proroghe non si applicano le nuove previsioni e prescrizioni del P.R.G. Per tutti gli immobili ricadenti in zone urbanizzate e non urbanizzate per le quali le planimetrie di P.R.G. non abbiano indicato una specifica destinazione d'uso, si intende confermata, in superficie e volume, l'edificazione esistente e la eventuale destinazione dei volumi preesistenti; l'edificio e la destinazione d'uso devono comunque essere conformi alle norme del R.E. e del testo unico sulle norme igienico-sanitarie. Art. 15 DISPOSIZIONI FINALI Gli edifici esistenti alla data di adozione del P.R.G. e in contrasto con le destinazioni da esso fissate, non sono soggetti a procedura coattiva nei seguenti casi: − edifici per i quali non sia previsto l'intervento mediante P.U.E. − edifici per i quali (in base alla destinazione di P.R.G. ed in rapporto agli standards urbanistici per la realizzazione di un'opera pubblica) non sia previsto esplicitamente l'esproprio. Tali edifici potranno subire trasformazioni solo allo scopo di essere adeguati alle norme di piano e destinati ad attività a esso compatibili; potranno inoltre essere oggetto degli interventi di cui all'art. 9 della Legge n. 10/1977 e all'art. 7 della Legge 94/82. Nel caso di edifici esistenti preordinati all'esproprio saranno consentiti unicamente interventi manutentori e di riparazione; per quanto attiene in particolare gli immobili sede di attività produttive inquinanti sono ammessi tutti i miglioramenti igienicotecnologici che, senza costituire potenziamento della capacità produttiva, siano finalizzati ad abbattere i fattori inquinanti ed a migliorare le condizioni di lavoro degli addetti. Per gli edifici danneggiati dal sisma del 23.11.1980 e dai successivi terremoti sono ammessi gli interventi di recupero secondo le procedure previste dalle leggi sulla ricostruzione, salvo il caso in cui essi ricadano nelle aree destinate ad attrezzature pubbliche e di interesse generale. * La norma transitoria si riferisce esclusivamente ai piani ed ai progetti "in itinere" all'atto dell’adozione della V.G. al P.R.G. (maggio 1988). Ogni successiva modifica normativa deve pertanto ritenersi applicabile ed estensibile ai piani ed alle costruzioni intervenuti successivamente. 35