mai più come prima

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mai più come prima
Una produzione
Prana Film
in collaborazione con
Medusa Film e Sky
mai più come prima
un film di
Giacomo Campiotti
con
Laura Chiatti
Natalia Piatti
Federico Battilocchio
Nicola Cipolla
Marco Velluti
Marco Casu
Prodotto da
Giacomo Campiotti
Distribuzione
www.medusa.it
Mai più come prima
Cast tecnico
Regia
Giacomo Campiotti
Soggetto
Giacomo Campiotti
Sceneggiatura
Alexander Adabachian
Giacomo Campiotti
Direttore della fotografia
Duccio Cimatti
Montaggio
Joe Walker
Fabio Nunziata
Scenografie
Alessandro Vannucci
Peter Kaser
Costumi
Alexandra Toesca
Trucco
Nadia Ferrari
Suono presa diretta
Massimo Simonetti
Musiche originali: Bottega del suono
Corrado Carosio
Pierangelo Fornaro
Canzoni originali: Room 108
Marco Casu
Marco Velluti
Organizzatore generale
Guido Simonetti
Produttore esecutivo
Gian Luca Bianco
Produttore
Giacomo Campiotti
Durata 106 min
Ufficio Stampa
Studio Lucherini Pignatelli Russo
Via A. Secchi, 8-00197 Roma
Tel. e Fax 06/8084282
e mail:[email protected]
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www.lucherinipignatelli.it
Mai più come prima
Cast artistico
Giulia
Martina
Fava
Max
Lorenzo
Enrico
Laura Chiatti
Natalia Piatti
Federico Battilocchio
Nicola Cipolla
Marco Velluti
Marco Casu
Papà Enrico
Papà Lorenzo
Mamma Lorenzo
Mamma Fava
Mamma Martina
Papà Giulia
Mamma Giulia
Brandt
Mamma Max
Papà Max
Ciro
Francesco Salvi
Pino Quartullo
Daniela Scarlatti
Lunetta Savino
Emanuela Grimalda
Fabio Sartor
Mariella Valentini
Emanuele Vezzoli
Lidia Broccolino
Marco Gambino
Daniele Dolzi
e con
Luca Mori
Giselda Volodi
Paolo De Vita
Umberto Mancini
Rebecca Raimondi
Controfigura Max
Presidente Maturità
Professore
Papà Fava
Sorellina Enrico
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Mai più come prima
Il Film
“Mai più come prima” è la storia di un gruppo di ragazzi che per la prima volta
devono confrontarsi con importanti aspetti della vita, come il coraggio, il dolore, la
responsabilità e la sessualità, e che alla fine dovranno trovare la forza per esercitare la
libertà di scegliere il proprio destino, contro le pressioni della famiglia e della società.
Questi temi importanti sono il sottotesto di una storia forte, avventurosa ed
epica. Una sorta di iniziazione che i ragazzi devono attraversare per diventare uomini.
Uno dei personaggi è un portatore di handicap, un diverso. Un ragazzo
sensibile ed auto ironico che ha bisogno di relazioni sincere piuttosto che di pietismo.
La sua presenza nel gruppo costringe in qualche modo gli amici ad affrontare il tema
della diversità e della solidarietà.
La storia incomincia a Roma, dove incontriamo Lorenzo, Giulia, Enrico,
Martina, Fava e Max alle prese con gli esami di maturità e conosciamo le loro
famiglie. Vediamo i rapporti un po’ superficiali esistenti tra i ragazzi, e quelli
conflittuali che hanno con i genitori.
I sei ragazzi non sono grandi amici ed è quasi per caso che partono insieme per
la vacanza. Vorrebbero andare al mare ma finiscono in montagna.
Il ruolo della natura ha una grande importanza nella storia. La maestosità e la
bellezza delle Dolomiti ne sono lo sfondo. La scoperta della natura, della sua
dolcezza ma anche della sua potenza sono il mezzo attraverso il quale i ragazzi
compiono la loro iniziazione.
Partono per un trekking che, passo dopo passo, si trasforma in una sfida, tra di loro
ma anche con se stessi.
Quando gli avvenimenti diventano drammatici vediamo come i ragazzi troveranno
l’unità, e come il sentimento dell’amicizia aiuti loro ad avere coraggio e ad essere
solidali.
Ritornano in città. Alla “vita reale”. Ma per i ragazzi è difficile. L’esperienza
vissuta in montagna li ha portati alla necessità di trovare un senso più alto per la loro
vita.
Ed ognuno dei ragazzi comincia a sviluppare le proprie doti uniche, i doni
nascosti, e a prendere così delle decisioni coraggiose per il proprio futuro.
Niente sarà mai più come prima.
Giacomo Campiotti
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Mai più come prima
Intervista al regista Giacomo Campiotti
“Come è nato il progetto?”
“E’ una storia che avevo nella testa da tanti anni, visto che parte da una mia
esperienza personale...
Poi tre anni fa ho scritto il soggetto, proprio prima che gli inglesi mi offrissero
“Zivago” (la miniserie di coproduzione europea ed americana con Keira Knightley e
Sam Neill che ha procurato a Campiotti vari premi internazionali).
Un anno più tardi, terminata la sceneggiatura, ho proposto il film a qualche
produttore, ma ho constatato che, malgrado i sinceri apprezzamenti, veniva valutato
come un progetto difficile, forse per la mancanza di ruoli principali per attori noti, o
forse per l’argomento.
Siccome credo molto in questo progetto ho deciso di provare a produrlo io, ho
costituito la Prana Film ed ho ottenuto il Fondo di Garanzia (all’unanimità). Ma i
soldi del Ministero erano congelati, è passato un altro anno... Alla fine per fortuna la
Medusa ha creduto nel progetto ed ha deciso di finanziare il film.
“Che cosa racconta il film?”
“E’ la storia di un gruppo di ragazzi che, dopo la maturità, durante una vacanza sulle
Dolomiti, hanno un esperienza drammatica che cambierà le loro vite. Sono sei
caratteri diversi, normalissimi sciamannati ragazzi di oggi, che provengono da
differenti ceti sociali. La storia, inizia con l'esame di maturità, fatidico momento di
passaggio che ti fa pensare a quello che farai “da grande”. All’inizio ha un andamento
da commedia, con la presentazione dei personaggi e delle loro famiglie.
C’è un ragazzo un po’ sfigato che vuole andare in montagna, si chiama Enrico. A lui
si aggrega Max, l’amico spastico che Enrico un po’ accudisce, e poi, per motivi
diversi si aggregano anche altri compagni: Giulia, che segue il suo ragazzo Lorenzo,
Martina -segretamente innamorata di Lorenzo- e un bulletto “coatto” detto il Fava.
L’impatto con la natura e il drammatico incidente ad Enrico operano una
trasformazione tra i ragazzi e alla storia. Gli amici si rendono conto di non conoscere
chi sia veramente Enrico - uno di quei ragazzi "invisibili" che a scuola tutti ignoranoe piano piano prendono consapevolezza della superficialità dei loro rapporti.
Nel momento più doloroso ed intimo per i ragazzi, improvvisamente arrivano i loro
genitori, che non riescono assolutamente ad entrare nella lunghezza d’onda dei figli.
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Tornati in città, i ragazzi devono affrontare la parte più importante del viaggio...
decidere che direzione dare alla loro vita.
“Dove sono state effettuate le riprese?”
A Roma e sulle Dolomiti: in Alta Valbadia, a San Cassiano, nel parco naturale di
Fanes, e sul monte Cristallo, in alta montagna. Abbiamo potuto contare su una grande
collaborazione della gente locale e siamo riusciti a realizzare le scene
dell’arrampicata con grandissime difficoltà, solamente grazie all'aiuto delle guide
alpine... i nostri angeli custodi, che trasportavano in giro la troupe, legati alle corde
fisse ”.
“Com’è nata l'idea?”
“Il film è ispirato alle forti emozioni che ho provato nella mia adolescenza quando ho
vissuto delle esperienze simili.
In particolare quando avevo 17 anni, durante un trekking in montagna con i miei
amici, in un incidente morì uno di noi. La storia del film ha poco a vedere con la
storia vera. Ma ho cercato di non tradire quelle emozioni di allora, che avevano a che
fare con l'adolescenza, la scoperta della morte proprio nel mezzo di un momento
stupendo di scoperta della vita, nell'età in cui ci si sente onnipotenti e si pensa di
avere davanti solo il futuro senza limiti… l'esperienza di qualcosa di tragico apre una
visione completamente nuova, che all’impatto sembra assurda, ma che è il problema
centrale della nostra esistenza.
“Ha fatto ricorso anche ad altri ricordi e situazioni vissuti nella sua giovinezza?”
“Si, ad esempio al liceo un mio amico e compagno di classe era un ragazzo portatore
di handicap – uno spastico - e anche se non era con noi in quella particolare
drammatica avventura, molte altre volte veniva con noi. Ce lo portavamo in spalla a
turno e facevamo anche trekking lunghi più di una settimana, dormivamo in tenda
tutti insieme con le nostre ragazze. E’ nato così il personaggio di Max nel film.
Per interpretare questo ruolo ho chiamato un ragazzo veramente spastico, Nicola. E’
uno straordinario ragazzo di Palermo, una forza della natura, frequenta l'università e
vive la propria menomazione fisica con grande intelligenza ed auto-ironia. Con lui sul
set e nella vita si scherzava e ci si arrabbiava come con tutti gli altri, c'è un rapporto
alla pari, senza pietismi o compiacimenti, nessuno lo faceva sentire diverso. Nicola
ha dei genitori eccezionali, che gli danno grande forza, mentre invece - come avviene
troppo spesso - il Max del film ha dei genitori distrutti, sulla difensiva, pieni di sensi
di colpa.
Nicola, che già voleva lavorare nel teatro, ha recitato un personaggio comunque
diverso da lui. Una grande differenza ad esempio è che Nicola cammina ed è
autonomo a differenza di Max - e poi Max ha una psicologia molto più fragile: credo
che Nicola sia nella vita di tutti i giorni quello che il personaggio di Max diventa
soltanto alla fine del film.”
“Quanto conta la natura e la visione spirituale del mondo?”
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“Moltissimo, io non credo che tutto finisca qui... perchè lo sento guardando fuori di
me, la natura ad esempio - le montagne incredibili dove abbiamo girato - ma lo sento
anche dentro di me, qualcosa che è molto più grande, che inizia e finisce molto prima
e molto dopo di me: pur vivendo la nostra unicità siamo parte di un tutto e questa è
una sensazione bellissima, un aiuto meraviglioso nei momenti di difficoltà.
La montagna è potente, spero che dal film venga fuori l'amore per la natura che
secondo me è sacra, un dono per tutti che abbiamo davanti tutti i giorni. Ma, ciechi e
schiavi come siamo dei ritmi di oggi, dimentichiamo che veniamo proprio e solo da
lì, è nel nostro Dna far parte della natura, anche se oggi un albero in fiore o un
tramonto vengono considerati come qualcosa di melenso... c’è una cultura imperante
del brutto...
La natura è un elemento forte nella storia, anche se non è un film sulla natura, ma un
film sui rapporti tra i ragazzi, parla della libertà di scegliere il proprio destino e di
come trovare la fiducia in se stessi, un problema essenziale per i giovani. Il film
vorrebbe far riflettere sull' energia che ognuno di noi ha, un enorme potenziale che
spesso ignoriamo di avere.
“Quali ricordi particolari ha dell'epoca della sua giovinezza?”
“I miei ricordi sono quelli degli anni '70 quando il mondo era molto diverso - anche
molto più grande - ... e nella vita privata e pubblica non avevamo pudore a parlare di
temi forti. Le cose non sono comunque cambiate moltissimo...
Allora si sentiva fortissima l'ideologia, in tutto, anche nel modo di parlare e di vestire.
Avevamo tutti delle certezze un po’ facili, molte si sono rivelate fallaci, urlavamo "W
Stalin" e "W Mao" senza sapere cosa significasse davvero. C'era il desiderio di
appartenere a un clan o a un branco, spesso contro la famiglia. Nella ricerca della
nostra individualità dovevamo “appoggiarci” a qualcosa di grande e di ideale ma
l'ideologia per molti di noi era qualcosa di molto superficiale: ho visto poi tante
trasformazioni politiche dei miei coetanei dovute soltanto ad interessi personali.
“Cosa pensa dei ragazzi di oggi?”
Non si può generalizzare una risposta, comunque ho molti amici di questa età, e
quelli che frequento a me piacciono molto, sono consapevoli e aperti.
Ma tra molti altri giovani vedo una grande disperazione. La loro mancanza di
ideologia è un bene, ma a volte i ragazzi hanno semplicemente sostituito le categorie
politiche delle ideologie con quelle della pubblicità, delle mode consumistiche, che
sono un’altra schiavitù.
Le famiglie oggi sono ancora più "scoppiate" e meno presenti di quando ero ragazzo
io. I genitori sono più immaturi dei figli, e non sono in grado di assolvere
adeguatamente la loro funzione. I nostri invece, nel bene e nel male, con noi avevano
un rapporto, anche di scontro, che ad ogni modo ti faceva progredire. Senza un
confronto con un’autorità adulta i ragazzi oggi sono costretti ad alzare costantemente
il tiro con se stessi – ad esempio con le droghe - per esplorare da soli “la zona del
limite”, dato che non c'è nessuno che glielo mette.”
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“Il film si rivolge soprattutto a loro?”
Sì, il film è per loro. Credo che quando riusciamo a buttare giù il loro muro di
indifferenza - che in realtà è solo una difesa - si può entrare in rapporto con gli
adolescenti. Allora si trova una grande sensibilità ed un enorme bisogno di risposte
che la famiglia, la scuola, la società e le istituzioni non riescono a dare. Quello che il
film vorrebbe dire ai ragazzi è che bisogna cercare la forza dentro se stessi, che
questa forza c’è per poter seguire i propri desideri ed ideali più belli...
Ho fatto centinaia di provini ed ho scoperto una grande fragilità nei ragazzi, ma
anche un desiderio vitale di trovare la propria unicità, contro i modelli imposti dalla
televisione e dal mercato
Questa storia è nata da alcune domande che mi sono fatto - partendo dalle cose che
mi stimolano ed emozionano - per riflettere sulla libertà e sulla necessità per ognuno
di noi di prendere in mano la propria vita. Ma spero che comunque tutto questo sia
nascosto dentro alla storia... e spero che qualche emozione possa arrivare a loro.
“Nessun problema ad affrontare un tema difficile come quello della perdita,
quindi?”
“Un amico che ti viene a mancare è purtroppo un esperienza comune tra i ragazzi, ma
sono lasciati soli al loro dolore perché nella nostra società la morte è rimossa. La
cultura edonistica ha censurato il dolore e la morte, salvando solo l’orribile
rappresentazione mediatica e spettacolare che non produce riflessione ma solo
imbarbarimento e audience...
Davanti alla morte siamo soli e il film racconta come viene vissuto questo evento dai
ragazzi e come possa dare un senso più profondo alla loro vita, spingendoli a
diventare più liberi e a scegliere di vivere pienamente: l’accettazione della morte dà
un senso alla vita e la arricchisce.
Credo che il nostro film non sia né triste, né austero ma molto vitale. E’ soprattutto
un film sulla vita dove non si può non parlare anche dell'amore, tutti noi veniamo da
un momento di felicità dei nostri genitori e per tutta la vita non facciamo altro che
cercare l'amore.”
“Nel film il mondo dei giovani e quello dei genitori appaiono irrimediabilmente
distanti…”
“Nel film i genitori hanno un ruolo minore, ad un certo punto della storia arrivano
tutti insieme e non capiscono niente, si rivelano spiazzati e inadeguati. Non è
possibile guardare l' universo giovanile senza essere severi con gli adulti, soprattutto
proprio quando criticano i giovani. Ma come? Chi ha la responsabilità della società in
cui crescono, dove conta solo apparire? Chi sono i genitori che dovrebbero educarli?
Chi gestisce la scuola, la televisione …?”
“Come ha scelto i suoi interpreti?”
“Nel cast ci sono degli ottimi attori nei ruoli dei genitori, che con grande generosità
hanno partecipato al progetto. I ragazzi li ho cercati nelle agenzie, nelle scuole di
teatro, nelle scuole e soprattutto per strada.
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Ho cercato dei ragazzi che somigliassero il più possibile ai personaggi che dovevano
interpretare. Quindi sul set il mio problema non è stato quello di farli recitare, ma al
contrario come non farli recitare, e come aiutarli ad essere se stessi ed autentici anche
davanti alla mdp.
E’ stato molto divertente. I ragazzi hanno dato molto al film e l'hanno vissuto senza
nessuno stress. Anzi… alcuni – le ragazze - si sono rivelati maturi ed indipendenti,
gli altri hanno preso il film come una vacanza-premio, di notte facevano un gran
casino e le ore piccole, e al mattino era difficile buttarli giù dal letto. Di giorno erano
distrutti, hanno preso l'impegno con allegria e poco “seriamente” ma forse è stato un
bene.
Mentre giravo “Zivago” ho diretto altri ragazzi delle stessa età - come Keira
Knightely – ed erano molto più seri. Ma questa volta ho usato un altro metodo: ho
“rubato” le scene, sfruttando l’immediatezza dei ragazzi, girando quasi a loro
insaputa, lasciandoli completamente liberi.
Martina è mia nipote Natalia Piatti, ormai al terzo film con me; Giulia è Laura Chiatti
(che aveva già recitato in una fiction); Fava è Federico Battilocchio - un ragazzo
decisamente non “coatto”- che proviene da una scuola di recitazione di Civitavecchia,
mentre gli altri li ho trovati nelle scuole. Due di loro, Marco Velluti (Lorenzo) e
Marco Casu (Enrico) sono musicisti: sono diventati amici ed insieme hanno
composto ed eseguito le canzoni per la colonna sonora. Di Nicola Cipolla (Max)
abbiamo già parlato.
“Come ha lavorato al copione con Alexander Adabachian, lo sceneggiatore russo
abituale collaboratore di Nikita Michalkov?”
“E' un grande amico, è il terzo film in cui lavoriamo insieme, è un grandissimo
talento. In genere arrivo da lui dopo aver scritto il trattamento; questa volta avevo già
strutturato la storia anche nelle scene, ma il suo apporto è stato comunque molto
importante. A me piace verificare e "attaccare" le varie certezze che ho e Alexander è
stimolante, è molto diverso da me. E’ più realista, è un russo cresciuto durante il
comunismo... Il nostro modo di lavorare è come un gioco. Ogni mattina passeggiamo
per Roma, scegliamo un posto che ci piace - deve essere sempre diverso - e
cominciamo a parlare di qualsiasi cosa, per arrivare a poco a poco al film. Tra noi
non esistono problemi di ego, discutiamo in maniera accesa, ma sempre per il bene
del film e alcune volte lui finisce con l'affezionarsi più di me ad una mia idea e
viceversa io mi trovo a difendere le sue proposte...”
“Come ha scelto di lavorare durante le riprese?”
“A differenza di “Zivago”, dove avevo una troupe di 150 persone, questa volta girare
è stato più semplice.
Per questo progetto non volevo sentire la “macchina” professionale intorno ai
ragazzi. Ho dovuto faticare per trovare i collaboratori giusti per dar vita ad un film
piccolo e agile che mi permettesse di essere libero e che permettesse un passaggio
veloce e semplice tra l'emozione e la macchina da presa. Ho trovato le persone giuste
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che capissero le esigenze del film, in produzione Gianluca Bianco e Guido Simonetti,
Duccio Cimatti alla fotografia e tutti gli altri…
Abbiamo deciso così di girare in maniera diversa, “sporca”, con la cinepresa 16 mm
a mano e questo mi ha dato una libertà differente, potevamo seguire meglio i ragazzi
durante le riprese mettendoci a loro disposizione per ogni cambiamento.
Ho potuto fare tutto questo solo perchè mi sono assunto anche i rischi di produttore,
che in questa ottica è un lavoro molto creativo!
Mai più come prima
Le biografie
I REALIZZATORI
GIACOMO CAMPIOTTI (REGISTA e SCENEGGIATORE)
Giacomo Campiotti è nato a Varese nel 1957. E’ laureato in Scienze dell’Educazione
(Pedagogia).
Ha lavorato diversi anni nel teatro di piazza, realizzando spettacoli in Italia e
all’estero a base di macchinerei teatrali, fuochi d’artificio e lanci di mongolfiere.
E’ stato prima assistente e poi aiuto regista di Mario Monicelli. (Il Marchese del
Grillo, Speriamo che sia femmina, I Picari)
Per “Ipotesi Cinema”, la società di giovani autori creata da Ermanno Olmi, ha
realizzato:
TRE DONNE (25min) 1983, LA BOMBA (60min) 1985, RITORNO DAL
CINEMA (15min) da un racconto di Cesare Zavattini).
Questi lavori sono stati trasmessi da RAI 1 e hanno partecipato a numerosi festival
internazionali.
“Tre donne” è tuttora utilizzato come videotesto didattico all’Università della
Sorbona di Parigi
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Il suo primo lungometraggio è CORSA DI PRIMAVERA, presentato alla Settimana
della Critica del Festival di Venezia nel 1991 dove ottiene un grande successo di
pubblico e di critica. Vince molti premi tra cui
MIGLIOR FILM FESTIVAL INTERNAZIONALE DI GIFFONI
PREMIO DEL PUBBLICO FESTIVAL DI ANNECY
COME DUE COCCODRILLI 1994 con F. Bentivoglio, G. Giannini, V. Golino
LOS ANGELES: GOLDEN GLOBE NOMINATED
NICE NEWYORK 1994: BEST FILM
LOCARNO: PREMIO GIURIA GIOVANI
PREMIO ECUMENICO
DAVID DONATELLO a G. Giannini
NASTRO D’ARGENTO miglior soggetto
PREMIO DE SICA
VILLERUPT: GRAN PREMIO DEL PUBBLICO e PREMIO GIURIA LAON:
PREMIO DELLA GIURIA INTERNAZIONALE
PREMIO DELLA GIURIA dell’ Unione francese film per l’infanzia e l’adolescenza
MONS BELGIO FESTIVAL INTERNAZIONAL DU FILM D’AMOUR:
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
IL TEMPO DELL’AMORE 1999 con N. Regnier, J Aubray, C. Hinds
LOCARNO selezione ufficiale
17eme NEW YORK - AVIGNON FILM FESTIVAL: PRIX TOURNAGE
EUROPEEN
ANNECY: PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
MONTPELLIER (soiree palmarès)
TORONTO
CHICAGO
WASHINGTON
MOSCA
NEW YORK
LOS ANGELES e molti altri
Ha girato anche vari video-clip (tra cui alcuni di Lucio Dalla) e diverse pubblicità in
Italia e all’estero, alcune premiate nei festival specializzati (tra cui quello di New
York ).
IL DOTTOR ZIVAGO 2002/2003 con Sam Neill, Keira Knightley, Hans Mathenson,
Celia Imrie, Bill Paterson, Daniele Liotti
TV movie di 4h prodotto da GRANADA TELEVISION LONDON , WGBH
BOSTON e MEDIATRADE
BAFTA NOMINATED (Oscar TV): miglior film; miglior regista; migliori costumi
NEW YORK FILM FESTIVAL 2004
3 WORLD MEDALS:
BEST SERIAL
11
BEST PHOTOGRAPHY
BEST SOUNDTRACK
PREMIO MAIANO 2003 PER IL MIGLIOR FILM TELEVISIVO
2004 Fonda la Prana Film con cui produce e dirige MAI PIU COME PRIMA nel
2005
2005 Collabora alla sceneggiatura e dirige per Albatross la fiction “LA GUERRA
SULLE MONTAGNE” Mediaset, con Martina Stella, Daniele Liotti, Thomas
Trabacchi, Andrea Tidona, Gigi Di Berti.
ALEXANDER ADABACHIAN (SCENEGGIATORE)
Dopo la scuola di Belle Arti lavora con Nikita Mikhalkov come scenografo e
sceneggiatore.
COME REGISTA
MADO, POSTE RESTANTE 1989
AZAZEL 2002
una serie di 4 film per la televisione russa, ricevendo numerosi premi.
SCENEGGIATORE E DIRETTORE ARTISTICO
di Nikita Mikhalkov:
PIANOLA MECCANICA 1977
CINQ SOIREES 1979
OBLOMOV 1979
LA PARENTELE 1981
SANS TEMOINS 1983
OCI CIORNIE 1987
COME SCENEGGIATORE
TRANS-SIBERIADE EX
PRESS 1976 Andreï Kontchalovsky
LOT D'UN COMMERCANT CELIBATAIRE 1984 S. Alarcon
L'HISTOIRE D'UNE EQUIPE DE BILLARD 1986 S. Alarcon
LE CINEFIL 1988 S. Alarcon
MADO, POSTE RESTANTE 1989
L'ACTRICE ESPAGNOLE POUR LE MINISTRE ROSSE 1989 S.ALARCON
BLONDS ETAIENT LES BLES DE L'UKRAINE 1991 Ivan Dikhovitchni
D'APRES LE ROMAN DE MARIE GAGARINE
PAPA CENDRE 1993 Jean Pierre Alessandri
COME DUE COCCODRILLI 1995 Giacomo Campiotti
LES DEJEUNER DES CANOTIERS 1994/95
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PROJET INITIE PAR CLAUDE NEDJAR. PROJET INTERROMPU
MICRO MEDIA1996 Isabelle Gerbaud (corto metraggio)
IL TEMPO DELL' AMORE 1998/99 Giacomo Campiotti
PRODUIT PAR 3EMME CINEMATOGRAFICA ET NOE PRODUCTION
L'HEURE QUI N'EXISTAIT PAS 1999 Viatcheslav Krichtofovitch
AU TEMPS DU FLEUVE AMOUR 2000 Adattamento di Roman De Andreï Makine
PRODUCTION DUNE, EVE VERCEL.
LA MAISON DOMBEY ET FILS 2001 laurent Jaoui D'apres Charles Dickens
LA FONTE DES NEIGES 2003 Laurent Jaoui
GUIDO (DUCCIO) CIMATTI (DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA)
Roma 26 aprile 1961
Laurea sociologia, scienze della comunicazione
Lavora dal 1996 come operatore di macchina e steadycam.
Come direttore della fotografia dal 2004:
due cortometraggi come fotografia in 35 mm, due film in super 16 ;
DÉFENSE D’AIMER di Rodolphe Marconi ITA\Francia Lungometraggio Beta
Digitale
MAI PIU’ COME PRIMA di Giacomo Campiotti
TAXI LOVERS di Luigi di Fiore (premio miglior fotografia lungometraggi. “Busto
Arstizio Film Festival 2005”)
IL MIO AMICO BABBO NATALE prodotto dalla Nova Films, regia di Franco
Amurri (messa in onda dicembre 2005)
AGENZIA MATRIMONIALE (titolo provvisorio), regia Christian Bisceglia, in
corso di riprese a Catania
Ha pubblicato un romanzo nel 1993 “I sogni di Giacomo” presso l’editore Pironti e
un altro nell’aprile 2005: “Piombo” edizione PIEMME.
Ha vinto diversi premi per i suoi racconti brevi.
JOE WALKER (MONTATORE)
Vive e lavora a Londra.
Si diploma inizialmente come compositore musicale per poi formarsi come
montatore presso gli studi della BBC di Londra.
Ha svariati crediti in sceneggiati televisivi inclusi, “DR ZIVAGO” con K. Knightley
e S. Neill
“SWORD OF HONOUR” con Daniel Craig,
“EROICA” con Ian Hart nel personaggio di Beethoven.
Ha appena terminato di montare lo sceneggiato storico della bbc “VIRGIN QUEEN”;
recentemente è ritornato al suo primo amore componendo la colonna sonora originale
del film co-prodotto da BBC e HBO “DIRTY WAR”.
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Di questo lavoro dice:
“MAI PIU’ COME PRIMA” e’ stata una fantastica opportunità di lavorare di nuovo
con Giacomo e consolidare così il successo già avuto con “Dr Zivago”, ricordo il
primo giorno di riprese ho ricevuto da Giacomo del materiale girato in modo
straordinario, con una lunga ripresa di cavalli che correndo sollevano terriccio e neve,
il vapore che sbuffa dalle narici ripreso perfettamente al rallentatore, rivelando al
termine un primo piano di Komarovsky. Camminando quella sera verso casa mi sono
detto, “vengo anche pagato per questo splendido lavoro!”
FABIO NUNZIATA (MONTATORE)
Nato a Cosenza sotto specializzato in montaggio al CSC.
Dal 1987 lavora come montatore per film documentari e di finzione (i film di
Corsicato, IL RITORNO DI CAGLIOSTRO di Ciprì e Maresco, MARY di Abel
Ferrara).
Con Eugenio Cappuccio e Massimo Gaudioso realizza anche i film:
IL CARICATORE e LA VITA E¹ UNA SOLA.
ALESSANDRO VANNUCCI (SCENOGRAFO)
Nato a Roma il 10/05/1965.
Diplomato nel 1983 presso il 1° liceo Artistico di Roma e nel 1987 in Scenografia e
storia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.Dal 1990, lavora come
scenografo e arredatore per il teatro e il cinema, collaborando con diversi registi tra I
quali: Ken Loach, Abbas Kiarostami, Giacomo Campiotti, Francesca Archibugi, Jan
Sardi, Antonello Grimaldi, Silvio Soldini.
Nello stesso periodo, scrive e dirige cinque commedie per il teatro:
GIÙ NEI BASSIFONDI
OREAMA
TRAME
SUMMERTIME
LA CATENA
Nel 2002 gira come regista il cortrometraggio “Radioportogutemberg”, che oltre ad
essere stato nominato per il David di Donatello, vince premi ai festival di Napoli,
Genova, Arcipelago di Roma, Valdarno. Partecipa inoltre ai festival di Tokio,
Londra, Sidney, New York, Mosca.
PETER KASER (SCENOGRAFO)
Nato nel 1952 a Bressanone; lavora come artista e scenografo cinematografico; ha
iniziato la sua carriera nel 1980 a Berlino, collaborando con svariate produzioni
tedesche ed austriache quindi dopo oltre 10 anni lascia Berlino per ritornare in Italia,
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mantenendo i suoi rapporti con la Germania inizia a collaborare con produzioni
italiane; e’ al sul secondo film con Giacomo Campiotti.
ALEXANDRA TOESCA (COSTUMISTA)
Inizia a lavorare come assistente ai costumi di Lina Nerli Taviani per registi come M.
Monicelli, i fratelli Taviani, C. Mazzacurati, L. Manfredi, G. Chiesa. A questo ha
unito l’insegnamento di Storia del Costume e della Moda in corsi per diversi istituti
ed enti nella Regione Toscana. Ha lavorato come costumista nell’ambito di teatro,
lirica, danza, manifestazioni storiche, spot pubblicitari, e per la regia di Giacomo
Campiotti, nei film “ Corsa di Primavera” e “Mai piu’ come prima”.
MASSIMO SIMONETTI (FONICO)
Dal 1978 la passione per la musica e per l’elettronica lo ha portato ad approfondire le
conoscenze nell’ambito della teoria e della pratica applicate all’audio, lavorando
come fonico per i concerti di musica leggera e negli studi di registrazione.
In seguito, dal 1981 al 1985, ha frequentato il laboratorio cinematografico a Bassano
del Grappa diretto dal maestro Ermanno Olmi, dove, accanto a registi ormai di
riconosciuta fama (Archibugi, Zaccaro, Campiotti…), ha partecipato attivamente alla
realizzazione di cortometraggi e film sperimentali per la RAI.
Nei dieci anni successivi si è dedicato prevalentemente alla musica (Concerti,
Registrazioni discografiche, Trasmissioni televisive...), partecipando in ambito
cinematografico a art.28, cortometraggi e pubblicità.
BOTTEGA DEL SUONO (MUSICA)
Sono al loro esordio cinematografico.
Nella colonna sonora originale del film, hanno cercato di fondere mondi musicali e
scritture apparentemente distanti: un coro alpino, timbri di chitarre elaborati
elettronicamente e una piccola formazione d'archi.
Il sodalizio artistico tra Carosio e Fornaro ha avuto inizio nel 1998 con la costituzione
della casa di produzioni musicali bottega del suono, che finora ha realizzato una
sessantina di colonne sonore per spot televisivi, radiofonici e filmati istituzionali
nazionali e internazionali.
Con Bottega del suono, Carosio e Fornaro hanno vinto il "Primo Premio" e il
"Premio speciale M. Pittaluga per la miglior composizione per chitarra e archi" della
prima edizione del Concorso Internazionale di Composizione Lavagnino Giovani
2003 per musiche da film, il “Cortinametraggio 1999” (sezione spot pubblicitari) con
lo spot
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per l’associazione no-profit Adisco, il Key Award 2002 e il Grand Prix della
pubblicità con lo spot “Ti amo bancario” per Banca Sanpaolo IMI e il Key Award
2003 con lo spot “Pagine Gialle”.
Inoltre, hanno realizzato effetti e montaggi sonori per l’opera lirica “Il processo” di
Alberto Colla (Teatro alla Scala di Milano) e per lo spettacolo teatrale “Onegin o
l’arte di non saper vivere” (Teatro Stabile di Torino), composto e prodotto la colonna
sonora del film televisivo "Hannover" (di Ferdinando Vicentini Orgnani) e del
cortometraggio "La rosa muta" (di Craig Bell).
CORRADO CAROSIO
37 anni, diplomato in Pianoforte, ha vinto il concorso “Laboratorio
Canzone” indetto dal CPM di Milano in collaborazione con Emi, Warner e DDD.
E’ stato direttore del coro della Brigata Alpina Taurinense.
PIERANGELO FORNARO
35 anni, diplomato in Chitarra, in Composizione e in Musica elettronica. Laureato in
Scienze Politiche e diplomato al corso arrangiatori della Scuola di Alto
Perfezionamento Musicale di Saluzzo, presso cui ha insegnato Composizione e
Arrangiamento.
GIAN LUCA BIANCO (PRODUTTORE ESECUTIVO)
Nasce a Milano il 4 febbraio 1967, diplomato alla School for Film and Television di
New York; dopo un periodo durato quattro anni lavorando sulla sua formazione di
attore e produttore, partecipa a vari progetti indipendenti americani ed oggi e’ alla sua
prima prova importante in Italia. Viaggiatore per diversi anni da oriente a occidente
approfondisce il linguaggio dell’ attore, frequentando seminari condotti da Maestri di
Movimento, apprende differenti linguaggi ed approfondisce la conoscenza delle
lingue straniere. Si interessa di comunicazione come azione comune per ottenere
successo, “far succedere le cose”; il cinema e’ il fuoco che lo riscalda sin dalla sua
infanzia, la recitazione, la scrittura, il teatro, sono l’obiettivo della sua vita.
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Mai più come prima
GLI ATTORI
LAURA CHIATTI (GIULIA)
Vince il concorso Miss Teen Ager Europa ’96.
Nel 1997 incide a Londra il suo primo CD in inglese; nel 1998, sempre in inglese
incide il suo secondo CD.
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Televisione:
1999 UN POSTO AL SOLE registi vari (ruolo: Giorgia) – Rai Tre
2000 ANGELO IL CUSTODE di G. F. Lazotti con L. Banfi – Rai Uno
2001 COMPAGNI DI SCUOLA di T. Aristarco, con M. Lopez, dove canta la sigla
iniziale, dal titolo "Tu sei" (prot.) – Rai Due
PADRI regia di R. Donna – Rai Uno
2002 CASA FAMIGLIA regia di R. Donna con M. D'Apporto – Rai Uno
CARABINIERI regia di R. Mertes – Canale 5
2003 ARRIVANO I ROSSI sit-com quotidiana - Italia Uno
2004 DIRITTO DI DIFESA regia di G. F. Lazotti e D. Maiorca Rai Uno
TERENCE HILL È … DON MATTEO regia di G. Base
INCANTESIMO 7 regia di A. Cane e T. Sherman
Pubblicità:
2004 Testimonial “Lavazza”
2005 Testimonial “Lavazza”
Testimonial per l’Europa “Ferrero Mon Cheri”
Cinema:
2004 MAI PIÙ COME PRIMA regia di G. Campiotti (prot.)
2005 PASSO A DUE regia di A.Barzini (prot.)
2005 L’AMICO DI FAMIGLIA di Paolo Sorrentino (prot.)
NATALIA PIATTI (MARTINA)
Nata ad Urbino il 21 maggio 1985. È iscritta al secondo anno alla facoltà di scienze
storiche all'università statale di Milano.
Con Giacomo Campiotti ha lavorato anche nel film COME DUE COCCODRILLI e
IL TEMPO DELL'AMORE.
Con Gianluca Tavarelli ha lavorato in un cortometraggio per Tele+.
FEDERICO BATTILOCCHIO (FAVA)
Istruzione:
2000: Maturità Classica, presso il liceo ginnasio statale P.A. Guglielmotti di
Civitavecchia (98/100)
2004: Iscritto al Quarto Ano della Facoltà di Giurisprudenza presso la Libera
Università Italiana degli Studi sociali Guido Carli.
Iscritto al Terzo Anno di Specializzazione presso la “Scuola delle arti” in
Civitavecchia, diretta da Pino Quartullo.
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Teatro
2001 Ruolo di coprotagonista nella versione teatrale del film HELLO DENISE di
Hal Salwen. Adattamento e regia di Pino Quartullo.
Ruolo di Eric nella versione teatrale del film TOGETHER di Lucas
Moodysson. Adattamento e regia di Pino Quartullo.
2003 Tournée teatrale con la commedia GL’INNAMORATI di Carlo Goldoni nel
ruolo di Succianespole, con Pino Quartullo e Natalie Caldonazzo. Adattamento
e regia di Pino Quartullo.
2004 Ruolo di rotagonista nella commedia teatrale L’ULISSEIDE di Stefano
Borghetti, con Giampaolo Genovesi e Nadia Rinaldi.
GLI AMICI DI MATT di Moises Kaufman – regia di Marcello Cotugno.
Cinema
2005 MAI PIÙ COME PRIMA (protagonista) di Giacomo Campiotti
Dice di se:
“Adoro il mio mestiere per l’importanza che ha per me l’interiorità umana... Curo
ogni personaggio con passione sperando che non si ribelli mai. L’espressione per me
è vitale e spero di averlo saputo dimostrare.”
NICOLA CIPOLLA (MAX)
È nato e vive a Palermo. Data di nascita 13 ottobre 1984.
Nel 2002 ho partecipato ad uno stage con Tapa Sudana (attore che ha lavorato con
Peter Brook)
Tra amici abbiamo fatto un giornale alcuni anni fa. Frequento il secondo anno di
lettere e filosofia
Dice di se:
“Amo la vita in genere, dalla cultura alle donne, dalla musica al vino, anche se la
musica mi rimanda a molti pensieri. Amo i viaggi e la fotografia, gli atlanti. la mia
rivista preferita è National Geographic, osservare le foto che non si finiscono mai di
vedere. Amo anche i libri e le mostre di fotografia, a cui dedico parecchio tempo.
Amo molto Robert Capa e Kudelka,
Un'altra mia grande passione è la recitazione, il cinema e il teatro. Ho intenzione di
continuare a lavorare anche in teatro. Mi interesso di cinema e adoro immergermi
in quel mondo, capire le complessità di un regista ma anche dei personaggi
interpretati dagli attori. Adoro la poesia di Fellini. L'ansia che mette Stanley
Kubrik mi fa riflettere sull'inconscio dell'uomo, lo mette a nudo, gli scopre la sua
crudeltà e le sue debolezze spesso nascoste nella vita reale. e poichè è un grande
regista cinematografico ci riesce anche solo con le immagini”.
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MARCO VELLUTI (LORENZO)
Nato a Roma il 9/4/1985. Dall’età di 6 anni si dedica allo studio della chitarra
classica. Nell’anno 2001 viene ammesso al Conservatorio di S. Cecilia di Roma
presso il quale frequenta il III° anno del corso di chitarra classica. Nel 2003 ottiene il
diploma in nuoto di salvamento Nel 2004 consegue il diploma di maturità classica
presso l’Istituto Dante Alighieri di Roma. Nel 2005 ottiene il brevetto di istruttore di
nuoto presso il CONI. Pratica il tennis e la pesca sportiva. Amante della musica
leggera, in particolar modo di F. De Gregori, di F. De Andrè e di F. Guccini,
compone canzoni sia per la parte letteraria che per la parte musicale, da lui stesso
eseguite.
Dice di se:
“Ho vent’anni e la musica ha sempre rappresentato tutto per me...
e adesso che ho anche composto delle canzoni per il film la musica ha acquistato
sfumature e colori diversi.
Aiutato dal nostro regista ho cercato di fronte a questa nuova esperienza il meglio
delle mie capacita', appoggiandomi all'esperienza delle persone che avevo intorno e
cercando di uscire dal ruolo di musicista per calarmi a fatica nel
personaggio di "attore".
MARCO CASU (ENRICO)
Romano di nascita, vent'anni, maturità classica, secondo anno di filosofia alla
sapienza, prima esperienza cinematografica....etc
In questo film di Campiotti interpreta il ruolo di "Enrico". Giovani casting cercavano
ragazzi nella mia facoltà, io pensavo si trattasse di un film in costume.....Giacomo
una volta mi ha detto di averlo scelto perché ha fatto del kung fu. L'estate sulle
Dolomiti ha riacceso la passione per la montagna, suonava il basso per divertirmi con
gli amici al liceo, ha partecipato alla realizzazione della toccante colonna sonora
originale del film insieme a Marco Velluti "Lorenzo".
Dice di se:
“Ho 21 anni, studio filosofia e non mi aspettavo di recitare in un film né
di comporre per la sua colonna sonora, ma non dico di non averci mai
pensato e neanche che mi ci sono ritrovato per caso. Quando ti confronti con
qualcosa di nuovo e' sempre un'esperienza di umilta', di orizzonti e di vertigini; e'
comunque qualcosa di bello e non finisce in attimo. C'e' qualcosa che rimane: forse il
messaggio del film e' che non si tratta di superare le esperienze ma di viverle nel
bene e nel male.
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