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MINUTI SCIENTIFICA 191:Layout 1 15/02/10 10:25 Pagina 5 La diagnosi di ictus acuto KENNETH S. YEW, Uniformed Services University of the Health Services ERIC CHENG, University of California, Los Angeles, California L’ictus può essere suddiviso in ictus ischemico, emorragia intracerebrale ed emorragia subaracnoidea. Il riscontro al risveglio oppure la comparsa improvvisa di deficit neurologici focali rappresentano l’aspetto fondamentale della diagnosi di ictus ischemico. I sintomi di presentazione più comuni dell’ictus ischemico sono disartria e riduzione di forza a livello di un emisoma. Molte condizioni patologiche possono presentarsi con sintomi simili a quelli di un ictus; due delle più frequenti sono le convulsioni post-accessuali e l’ipoglicemia. La presenza di queste condizioni può essere esclusa con un’accurata anamnesi e con l’esecuzione di alcuni esami diagnostici ancillari. Per la distinzione tra ictus ischemico ed emorragia intracerebrale, nonché per diagnosticare entità patologiche diverse dall’ictus sono necessari alcuni esami di imaging cerebrale. La scelta dell’esame dipende dalla sua disponibilità, dalla presenza di indicazioni per interventi acuti per il trattamento dell’ictus, dalla presenza di controindicazioni. Le emorragie subaracnoidee si presentano in genere con una grave cefalea; nei casi in cui gli esami di imaging cerebrale non forniscano risultati definitivi può essere necessario un esame del liquido cerebrospinale. Un’adeguata informazione ed educazione della popolazione generale sui sintomi di presentazione dell’ictus è indispensabile per assicurare l’attivazione dei servizi medici di emergenza il più presto possibile dopo l’insorgenza della patologia. (Am Fam Physician. 2009; 80(1): 33-40. Copyright© American Academy of Family Physicians.) I definiti in base alla distribuzione vascolare della lesione.6 Nell’85% dei casi la causa di un’emorragia subaracnoidea è costituita da un aneurisma;7 i casi restanti vengono attribuiti a cause più rare. Classificazione dell’ictus L’ictus può essere sotto-classificato in base al processo patologico responsabile ed alla distribuzione vascolare di tale processo. La definizione del processo patologico assume una notevole influenza sulle decisioni riguardanti la trombolisi, il trattamento intra-ospedaliero e la prognosi dei pazienti. Negli Stati Uniti l’87% dei casi di ictus è di tipo ischemico, secondari ad aterosclerosi dei grossi vasi, embolie a partenza dal cuore, occlusioni di piccoli vasi, oppure da altre cause o da cause non determinate.1,2 Nel restante 13% dei casi gli ictus sono invece emorragici, con localizzazione intracerebrale o subaracnoidea.1,2 Un metodo comunemente utilizzato per la sotto-classificazione degli ictus ischemici si basa sulla localizzazione vascolare della lesione. La determinazione clinica del territorio vascolare interessato è utile per una corretta valutazione della lesione e per l’impostazione di un trattamento specifico.3 La sotto-classificazione degli ictus in base alla localizzazione della lesione è tuttavia associata ad un livello di accordo tra osservatori diversi che viene giudicato solamente compreso tra “discreto” e “buono”, anche quando vengono coinvolti osservatori esperti.4,5 La Tabella 1 riporta un elenco di sottotipi di ictus Diagnosi clinica Anamnesi ed esame obiettivo L’anamnesi e l’esame obiettivo rappresentano tuttora i pilastri su cui si basa la diagnosi di ictus. Nei casi di ictus ischemico il dato anamnestico più comune è l’insorgenza acuta; i reperti obiettivi più frequenti sono alterazioni “focali” della forza muscolare e della parola.8 I sintomi più comuni e diagnosticamente affidabili dell’ictus ischemico sono riportati in Tabella 2.4,8,9 Uno studio ha valutato l’accuratezza diagnostica a livello di medici di famiglia che operavano in una struttura di urgenza, ed ha descritto una sensibilità del 92% nella diagnosi di ictus e di attacchi ischemici transitori ( transient ischemic attack, TIA).10 L’accuratezza complessiva della diagnosi di ictus da parte dei medici viene giudicata compresa tra “intermedia” e “buona”; l’affidabilità diagnostica risulta più bassa tra gli esaminatori meno esperti.4 La valutazione medica di un paziente in cui si sospetta un ictus ischemico acuto deve essere rapida. Le terapie acute dell’ictus presentano infatti una finestra temporale di efficacia più ristretta rispetto alle terapie dell’infarto miocardico. La scala di valutazione Stroke Scale, messa a punto dal National Institutes of Health degli Stati Uniti (NIHSS)11,12, è strutturata in modo tale da poter essere completata in un tempo compreso tra 5 ed 8 minuti. La definizione del tempo esatto di insorgenza dei sintomi di ictus possono essere a volte ingannevoli, e possono condurre ad interpretazioni erronee, sia da parte dei medici che dei pazienti. I medici di famiglia sono in prima linea nel riconoscimento e nel trattamento delle patologie cerebrovascolari acute. Una valutazione tempestiva ed accurata di tali patologie aumenta le possibilità di intervento con un trattamento acuto. 5 - febbraio 2010 - Minuti MINUTI SCIENTIFICA 191:Layout 1 15/02/10 10:25 Pagina 6 Tabella 1. Sottotipi e caratteristiche cliniche dell’ictus ischemico secondo la classificazione Oxfordshire Sottotipo di ictus Infarto totale del circolo anteriore Caratteristiche cliniche Associazione tra una nuova disfunzione cerebrale superiore (es. disfasia, discalculia, alterazioni visivospaziali); difetto del campo visivo omonimo e difetto ipsilaterale motorio e/o sensitivo, che coinvolge due aree del volto, delle braccia o delle gambe Infarto lacunare Sintomi puri motori o sensitivi, ictus sensitivo-motorio o emiparesi atassica; comprese le sindromi “faccia-braccio” e “braccio-gamba” Infarto parziale del Pazienti con solo 2 dei 3 componenti del sottotipo infarto totale del circolo anteriore, con disfunzione cerecircolo posteriore brale superiore da sola, o con deficit motori / sensitivi più limitati rispetto a quelli descritti per il sottotipo infarto lacunare (ad esempio limitati ad un arto oppure al volto e alla mano, ma non all’intero braccio) Infarto del circolo Qualsiasi delle seguenti: paralisi ipsilaterale di nervo cranico con deficit motorio e/o sensitivo conposteriore trolaterale; deficit bilaterale motorio e/o sensitivo; disturbi dello sguardo coniugato; disfunzione cerebellare senza emiparesi atassica; deficit isolato omonimo del campo visivo Informazioni tratte dalla referenza bibliografica 6 Tabella 2. Segni e sintomi più comuni di ictus, e loro affidabilità diagnostica Sintomo o segno Sintomi Insorgenza acuta Riduzione di forza soggettiva ad un arto superiore§ Riduzione di forza soggettiva ad un arto inferiore§ Disturbi di parola riferiti dal paziente Riduzione di forza soggettiva dei muscoli del volto Parestesie arto superiore# Parestesie arto inferiore# Cefalea Vertigini non-ortostatiche Segni Paresi arto superiore Prevalenza Accordo tra esamina(%)8 tori (Kappa*)4 96 63 Buono (0,63)4 Discreto (0,59)4 54 Discreto (0,59)4 53 Buono (0,64)4 23 - 20 17 14 13 Buono (0,62)4 Buono (0,62)4 Buono (0,65)4 - 69 Da discreto ad eccellente (0,42-1,00)4,9 Da sufficiente a eccellente (0,40-0,84)4,9 Da discreto a eccellente (0,54-0,84)4,9 Da sufficiente a eccellente (0,29-1,00)4,9 Eccellente (0,91)4,9 Paresi arto inferiore 61 Disfasia o disartria 57 Andatura emiparetica o atassica Paresi facciale 53 Da scarso a eccellente (0,13-1,00)4,9 Alterazioni movimenti 27 Da sufficiente a ecceloculari lente (0,33-1,00)4,9 Difetti del campo visivo 24 Da scarso a eccellente (0,16-0,81)4,9 * Test statistico kappa: 0-0,20 = accordo scarso; 0,21 - 0,40 = accordo sufficiente; 0,41 - 0,60 = accordo discreto; 0,61 - 0,80 = accordo buono; 0,81 - 1,00 = accordo eccellente. § Descritto come “perdita di potenza”4 # Descritto come “perdita di sensibilità”4 Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 4, 8 e 9 6 - febbraio 2010 - Minuti 45 sintomi assume un’importanza critica nel determinare la possibilità di intervenire con una trombolisi. L’accordo tra esaminatori diversi nell’individuazione del minuto di insorgenza dei sintomi sarebbe tuttavia inferiore al 50%;4 questo tipo di valutazione deve pertanto essere corroborata da un testimone o dall’associazione con un altro evento. Una distinzione affidabile tra emorragie intracerebrali e ictus ischemico è possibile solo mediante esami di imaging cerebrale. Entrambe le patologie sono infatti caratterizzate dall’insorgenza acuta di sintomi neurologici di tipo focale. I pazienti con emorragie intracerebrali possono presentare un aggravamento progressivo dei sintomi, dopo la “brusca” insorgenza, in conseguenza di un aumento delle dimensioni dell’ematoma. Questi pazienti possono presentare anche una diminuzione del livello di coscienza. La presentazione delle emorragie subaracnoidee è invece diversa. Il sintomo più frequentemente riferito da questi pazienti è “la peggiore cefalea della mia vita”. I sintomi possono comprendere anche vomito, convulsioni, meningismo, diminuzione del livello di coscienza.14 Dal momento che l’emorragia avviene al di fuori del cervello i pazienti possono non presentare segni neurologici focali; fanno eccezione i casi in cui l’aneurisma sanguina in una sede che può essere responsabile di sintomi neurologici focali, come ad esempio i casi in cui un aneurisma dell’arteria comunicante posteriore esercita una compressione a livello del terzo nervo cranico. Sistemi convalidati di supporto decisionale Il sistema NIHSS è uno dei metodi più comunemente utilizzati di classificazione della gravità dell’ictus in fase precoce;12 il metodo prevede un esame neurologico strutturato, ed ha validità sia diagno- MINUTI SCIENTIFICA 191:Layout 1 15/02/10 10:25 Pagina 7 Tabella 3. Accuratezza diagnostica di alcuni metodi di screening dell’ictus Metodo Componenti Sensibilità (% Specificità (% Rapporto di probabilità [IC al 95%]) [IC al 95%]) (IC al 95%) Cincinnati Paralisi facciale; paresi arto superiore; disartria *1 compo*1 compo- 0 componenti: 0,39 (0,25Prehospital nente: 85 nente: 79 0,61)9; *1 componente: Stroke Scale15 (80-90)8 (73-85)8 5,5 (3,3-9,1)9 8 8 Face, Arm, In pazienti con punteggio >6 alla Glasgow 82 (76-88) 83 (77-89) Speech Test16 Coma Scale, e presenza di almeno uno dei seguenti: paralisi facciale; riduzione forza arto superiore; disartria Los Angeles Il riscontro di tutte le 6 componenti indica la 91 (76-98)17 97 (93-99)17 Rapporto probabilità poPrehospital sitivo = 31 (13-75)17; presenza di ictus: età >45 anni; no storia di Stroke Screen Rapporto probabilità convulsioni; sintomi presenti da meno di 24 negativo = 0,09 (0,03ore; in grado di camminare alla valutazione 0,27)17 iniziale; glicemia >60 mg/dL (3,35 mmol/L) e <400 mg/dL (22,20 mmol/L); deficit monolaterale di una tra 3 componenti (paresi facciale, paresi arto superiore, riduzione di forza della presa delle mani) Melbourne Il riscontro di tutte le 6 componenti indica la 90 (81-96) 74 (53-88) Rapporto probabilità posiAmbulance presenza di ictus: età >45 anni; no storia di tivo = 3,49 (1,83-6,63); Stroke Screen18 convulsioni; sintomi presenti da meno di 24 Rapporto probabilità ore; in grado di camminare alla valutazione negativo = 0,13 (0,06iniziale; glicemia >60 mg/dL e <400 mg/dL; 0,27) presenza di una o più tra 4 componenti (paresi facciale, paresi arto superiore, riduzione di forza della presa delle mani, disartria) Recognition Un punteggio di 1 o superiore indica la presenza 93 (88-97) 83 (77-89) Rapporto probabilità posiof Stroke in di ictus*: storia di sincopi o di perdita di conotivo = 5,49 (3,71-9,68); the Emergency scenza (-1 punto); storia di convulsioni (-1 punRapporto probabilità neRoom8 to); nuova insorgenza acuta di: riduzione di forgativo 0,083 (0,04-0,17) za asimmetrica dei muscoli facciali (+1 punto), riduzione di forza asimmetrica arto superiore (+1 punto), riduzione di forza asimmetrica arto inferiore (+1 punto), disartria (+1 punto), difetto del campo visivo (+1 punto) von Arbin19 Tutte le 3 componenti indicano la presenza di 86 (81-91) 99 (98,5Rapporto probabilità posiictus: insorgenza acuta di un deficit neurolo99,4) tivo = 94 (59-152); Rapgico focale; insorgenza da meno di 7 giorni; porto probabilità negativo no recenti traumi al capo 0,14 (0,095-0,20) * La valutazione segue un controllo della glicemia ed il trattamento quando quest’ultima risulta inferiore a 63 mg/dL (3,50 mmol/L) Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 8, 9 e 15-19. stica11,14 che prognostica.11 Le attuali linee-guida consigliano l’utilizzazione di NIHSS,11 anche se finora mancano studi clinici che dimostrino che l’utilizzazione di questo metodo è in grado di migliorare gli outcome dei pazienti. In termini generali le associazioni tra più segni e sintomi sono più utili di segni e sintomi considerati da soli. La Tabella 3 riporta le principali caratteristiche di alcuni metodi convalidati che vengono utilizzati per la diagnosi di ictus.8,9,15-19 Alcuni segni, come l’insorgenza acuta di una riduzione di forza o alterazioni della sensibilità monolaterali, o la disartia, vengono compresi da più metodi.8,15-19 Uno dei metodi proposti, cioè la scala denominata Recognition of Stroke in the Emergency Room (ROSIER) aggiunge, tra le variabili considerate, un difetto in un campo visivo.8 La mag- gior parte di questi metodi è stata messa a punto per un’utilizzazione precedente al ricovero del paziente in ospedale. In uno studio di convalida condotto nel Regno Unito, medici che lavoravano in un reparto ospedaliero di terapia d’urgenza sono stati in grado, utilizzando la scala ROSIER, di porre una diagnosi corretta nel 90% dei pazienti.8 Occorre peraltro ricordare come non siano stati finora condotti studi clinici in grado di dimostrare miglioramenti degli outcome dei pazienti derivanti dall’utilizzazione di una scala convalidata di valutazione dell’ictus, rispetto ai casi in cui il medico conduce semplicemente una valutazione clinica complessiva. Da un punto di vista pratico si potrebbe concludere che, dal momento che la maggior parte di questi metodi dimostra di possedere una buona accuratezza cli7 - febbraio 2010 - Minuti MINUTI SCIENTIFICA 191:Layout 1 15/02/10 10:25 Pagina 9 Tabella 4. Condizioni patologiche che possono simulare un ictus e loro caratteristiche distintive Condizioni Convulsioni Infezioni sistemiche Sincope/pre-sincope o ipotensione Caratteristiche distintive Storia di perdita di coscienza, attività convulsiva o stato post-accessuale14,20 Sede di origine più frequente il torace;14 malattia acuta come esacerbazione di un deficit precedente21 Ipotensione insolita nell’ictus acuto; prevalenza di pressione arteriosa <120/80 mmHg in occasione della presentazione iniziale dell’ictus = 7,1%;22 i sintomi possono essere transitori o rispondere a interventi di reidratazione Più frequente l’ipoglicemia14,21 Alterazioni tossicometaboliche Tumori Massa cerebrale descritta agli esami di imaging cerebrale Stato confusionale Può associarsi a intossicazione alcolica, effetti collaterali da farmaci o ad un’altra encefalopatia acuto Vertigini o capogiri Alterazioni dell’equilibrio, ma non vertigini, aumentano la probabilità di ictus;23 prevalenza di ictus o di un attacco ischemico transitorio in pazienti adulti di età superiore a 44 anni, con sintomi isolati di vertigini visti in un reparto di terapia d’urgenza = 0,7%23 Emicrania Storia di eventi simili, aura e cefalea precedenti11 Sintomi funzionali L’incidenza descritta è 0,2-4,3% dei pazienti ricoverati per un ictus;8,24 in uno studio casi-controlli o da causa indefinita condotto nel Regno Unito solo una storia di cefalea o di sindrome funzionale pre- o post-presentazione è risultata associata a causa indefinita; disartria, vertigini e/o atassia sono risultati meno frequentemente da causa indefinita; sintomi motori, sensitivi o riguardanti il campo visivo, fattori di rischio per l’ictus, storia di depressione o di ansia pre- o post-presentazione egualmente probabili in pazienti con ictus e in pazienti con sintomi da causa indefinita24 Demenza In uno studio prospettico condotto in Australia su pazienti ricoverati per un sospetto di ictus la presenza di una compromissione cognitiva nota è risultato una tra i due fattori predittivi indipendenti di ictus14 NOTA: Le condizioni sono elencate all’incirca in ordine di decrescente di probabilità come condizioni che possono simulare un ictus Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 8, 11, 14 e 20-24 nica, per confermare un’impressione clinica complessiva di ictus il medico dovrebbe avere una certa familiarità con uno dei metodi proposti. Condizioni che simulano un ictus e diagnosi differenziale Nei casi in cui si sospetta un ictus il medico deve prendere in considerazione un’ampia diagnosi differenziale (Tabella 4).8,11,14,20-24 Le due condizioni più comuni che possono simulare un ictus sono l’ipoglicemia e le convulsioni.8,14,20,21 I pazienti che si presentano lamentando sostanzialmente capogiri possono costituire un problema diagnostico. Uno studio di popolazione è stato condotto su pazienti di età superiore a 44 anni che si presentavano presso un reparto di terapia d’urgenza o che venivano direttamente ricoverati in ospedale lamentando, come sintomo principale, capogiri.13Solamente nello 0,7% dei casi con capogiri isolati è stata infine posta una diagnosi di ictus o di TIA.13 Le vertigini da cause centrali, come ad esempio l’ictus, sono normalmente associate a nistagmo o ad altri segni cerebellari. In studi condotti su pazienti “consecutivi” i tassi di diagnosi errate di ictus variano tra il 19% ed il 31%.14,20,21 I fattori predittivi indipendenti di patologie che simulano un ictus comprendono una storia accertata di compromissione cognitiva,14 risultati abnormi di tipo non neurologico all’esame obiet- tivo,14 la presenza di una diminuzione del livello di coscienza.20 Nei casi in cui il paziente presenta confusione mentale, afasia, o che si presenta al medico più di 48 ore dopo l’evento, le informazioni diagnostiche ottenibili sono meno affidabili. La durata dei sintomi consente di distinguere un ictus da un TIA. Quest’ultimo veniva tradizionalmente definito come un evento neurologico di tipo focale che si risolve entro 24 ore. Studi successivi hanno tuttavia dimostrato che la maggior parte dei casi di TIA si risolve entro un’ora.25 Secondo uno studio condotto presso il National Institute of Neurological Disorders and Stroke, pazienti trattati con placebo che non presentavano una risoluzione entro un’ora o un miglioramento entro 3 ore avevano una probabilità pari solo al 2% che i sintomi ed i segni si risolvessero poi entro 24 ore.26 Esami diagnostici e di imaging La Figura 1 presenta un algoritmo per la diagnosi di ictus acuto.2,4,11 La Tabella 5 riporta gli esami diagnostici iniziali da eseguire, secondo le attuali lineeguida, nei pazienti in cui si sospetta un ictus.11 Questi esami sono di aiuto nell’escludere la presenza di patologie che possono simulare un ictus, nell’evidenziare patologie associate di importanza critica (ad esempio ischemie miocardiche), nonché per determinare il livello di sicurezza associato ad un’eventuale terapia trombolitica. 9 - febbraio 2010 - Minuti MINUTI SCIENTIFICA 191:Layout 1 15/02/10 10:25 Pagina 11 In un paziente in cui si sospetta un ictus ischemico gli obiettivi primari degli esami di imaging cerebrale comprendono l’esclusione di altri tipi di lesioni del sistema nervoso centrale, nonché la distinzione tra ictus ischemici ed emorragici. La Figura 2 riporta alcuni esempi di immagini ottenute mediante tomografia computerizzata (TC) in pazienti con emorragie intracerebrali e subaracnoidee. La TC viene considerata sufficientemente sensibile per l’individuazione di masse cerebrali o di ascessi, nonché per evidenziare la presenza di emorragie acute. La TC, d’altro canto, può non essere sufficientemente sensibile per individuare un ictus ischemico, in particolare quando la lesione è di piccole dimensioni, acuta o localizzata a livello della fossa cranica posteriore (cioè a livello del tronco cerebrale o del cervelletto).27 I principali obiettivi della TC sono tuttavia quelli di escludere la presenza di patologie che possono simulare un ictus e di individuare eventuali emorragie; l’esclusione di una diagnosi di ictus ischemico non rientra tra questi obiettivi. In altre parole, un risultato normale alla TC non consente di escludere una diagnosi di ictus ischemico. Le sequenze multimodali di imaging mediante risonanza magnetica (magnetic resonance imaging, MRI), ed in particolare l’imaging di diffusione posDiagnosi di possibile ictus Storia di recente improvvisa insorgenza di un deficit neurologico focale, in assenza di un recente trauma al capo Esame con stick della glicemia, esami di screening, elettrocardiogramma Glicemia * 63 mg/dL (3,50 mmol/L) ? No Trattamento e nuova valutazione Sì Prendere in considerazione altre condizioni che possono simulare un ictus (prendere in considerazione l’utilizzazione di una scala per la valutazione dell’ictus) No Valutare altre possibili cause dei sintomi Sì Tomografia computerizzata o imaging con risonanza magnetica del capo Esclusione di masse, emorragie intracerebrali ed emorragie sub aracnoidee? No Trattare in base alle indicazioni Sì Diagnosi di probabile ictus ischemico Figura 1. Algoritmo per la diagnosi di ictus acuto. siedono una capacità di risoluzione maggiore rispetto alla TC. Questo tipo di esame possiede pertanto una sensibilità più elevata nell’individuare ictus ischemici acuti, e consente di evidenziare lesioni ischemiche in circa la metà di tutti i casi di TIA.28 Secondo studi recenti le sequenze MRI (in particolare quelle ottenute mediante gradient-recalled echo e le sequenze di diffusione) sono altrettanto sensibili della TC nell’individuare ictus emorragici intracranici.29,30 La Figura 3 riporta immagini TC e Tabella 5. Esami diagnostici da eseguire immediatamente nella valutazione di un sospetto di ictus ischemico acuto In tutti i pazienti TC cerebrale senza mezzo di contrasto o MRI cerebrale Glicemia Elettroliti sierici ed esami di funzionalità renale Elettrocardiogramma Marker di ischemia cardiaca Esame emocromocitometrico completo, compresa la conta piastrinica* Tempo di protrombina / Rapporto Internazionale Normalizzato* Tempo di tromboplastina parziale attivata* Saturazione arteriosa In pazienti selezionati Esami di funzionalità epatica Screening tossicologico Alcolemia Test di gravidanza Emogasanalisi arteriosa (quando si sospetta un’ipossiemia) Radiografia del torace (quando si sospetta una patologia polmonare) Puntura lombare (quando si sospetta un’emorragia subaracnoidea e la TC cerebrale risulta negativa per la presenza di sangue) Elettroencefalografia (quando si sospettano convulsioni) TC = tomografia computerizzata; MRI = imaging mediante risonanza magnetica * Prima di somministrare attivatore tessutale ricombinante del plasminogeno sarebbe preferibile conoscere i risultati di questi esami. La terapia trombolitica non va tuttavia rimandata in attesa dei risultati, se non in presenza di un sospetto clinico di alterazioni della coagulazione o di trombocitopenia, oppure nei casi in cui il paziente è stato trattato con eparina o warfarin, oppure non sia possibile stabilire se il paziente abbia assunto o meno anticoagulanti. Modificata su autorizzazione da Adams HP Jr, del Zoppo G, Alberts MJ, et al. Guidelines for the early management of adults with ischemic stroke: a guideline from the American Heart Association / American Stroke Association Council, Clinical Cardiology Council, Cardiovascular Radiology and Intervention Council, and the Atherosclerotic Peripheral Vascular Disease and Quality of Care Outcomes in Reasearch Interdisciplinary Working Groups: la American Academy of Neurology conferma il valore di queste line-guida come mezzo educazionale per i neurologi [correzioni pubblicate su Stroke. 2007: 38 (6): e38, e Stroke. 2007. 38 (9): e96]. Stroke; 38 (5): 1665. http://lwww.com 11 - febbraio 2010 - Minuti Dep. AIFA 6 Febbraio 2009 MINUTI SCIENTIFICA 191:Layout 1 15/02/10 10:25 Pagina 13 MRI di diffusione ottenute in un paziente con una storia precedente di ictus e con un nuovo ictus acuto. La Figura 4 illustra invece l’evoluzione temporale, seguita mediante MRI di diffusione, della risoluzione di lesioni ischemiche.28 Anche se le immagini MRI possiedono una risoluzione migliore rispetto alla TC, la disponibilità degli strumenti di risonanza magnetica è minore ed i costi economici sono più elevati rispetto alla TC. Gli esami MRI, inoltre, non possono essere condotti in pazienti con determinati sistemi impiantabili (es. pacemaker) o in pazienti claustrofobici. Quando il Figura 2. Tomografie computerizzate (TC) del cranio che evidenziano: A) emorragie intracerebrali (indicate dalle paziente si trova nella finestra temporale in cui è anfrecce); B) emorragie subaracnoidee (indicate dalle frecce). cora possibile intervenire terapeuticamente per un Osservare come l’emorragia acuta appaia iperdensa (bianca) ictus acuto, le linee-guida consigliano di richiedere alle immagini TC. un esame MRI solo se quest’ultimo può essere condotto altrettanto rapidamente rispetto ad una TC. Nei casi in cui ciò non è possibile la TC va considerato l’esame di scelta. Quando l’anamnesi e l’esame obiettivo sono compatibili con una diagnosi di ictus acuto il trattamento acuto della condizione non va ritardato in attesa dei risultati di esami di imaging particolarmente dettagliati.11 Le linee-guida consigliano inoltre che, indipendentemente dall’esame, i referti debbano essere valutati da un medico esperto.11 La diagnosi di emorragia subaracnoidea necessita di Figura 3. A) Tomografia computerizzata (TC) senza mezzo un algoritmo diagnostico diverso rispetto a quello di contrasto, che evidenzia due regioni ipodense, indicanti utilizzato per l’ictus ischemico e per le emorragie vecchi infarti nel territorio di distribuzione delle arterie ce- intracerebrali. La frequenza di errate diagnosi di rebrale media sinistra (indicato dalla freccia lunga) e ceresubaracnoidea può essere pari fino al brale posteriore (indicato dalla freccia breve). B) Imaging me- emorragia 13 diante risonanza magnetica di diffusione, ottenuta subito 50%. Anche se l’esame MRI può essere in grado di dopo l’immagine TC, evidenzia un nuovo esteso infarto (in- individuare l’emorragia, l’esame di imaging di dicato dalla freccia) nel territorio di distribuzione dell’arte- scelta continua ad essere la TC.31 Nel corso delle ria cerebrale media di destra; tale infarto non era evidenziaprime 12 ore successive all’evento emorragico la TC bile all’immagine TC. Riprodotto su autorizzazione di MedPix®. Immagine otte- possiede una sensibilità del 95-100% nell’individuare sangue presente a livello subanuta da http://rad.usuhs.edu/medpix. racnoideo; diversamente da quanto discusso a proposito dell’ictus ischemico, tuttavia, la sensibilità diminuisce in misura significativa con il passare del tempo, cioè durante il processo di “smaltimento” del sangue presente a livello subaracnoideo.13 La sensibilità della TC nell’individuare emorragie subaracnoidee scende infatti fino all’incirca al 50% dopo una settimana; dopo 2-3 settimane l’emorFigura 4. Evoluzione temporale di alterazioni descritte mediante MRI di difragia non è più evidenziabile alla TC. fusione. Questa metodica è in grado di individuare un ictus ischemico (indicato dalla freccia) in fase molto precoce (6 ore [6 hr]). Le lesioni raggiungono In pazienti in cui si sospetta un’emortipicamente l’intensità massima 3-5 giorni dopo l’insorgenza dell’ictus (come ragia subaracnoidea, ma che presenevidenziato dall’immagine a 58 ore [58 hr]), e successivamente diminuiscono tano una TC normale, la puntura lomprogressivamente di intensità. L’alterazione è infatti ancora visibile dopo 7 giorni (7 days), mentre è scomparsa dopo 134 giorni (134 days). Modificata bare può evidenziare bilirubina. Il risu autorizzazione da Schaefer PW, Grant PE, Gonzalez RG. Diffusion-wei- scontro di emazie nel materiale otteghted MR imaging of the brain. Radiology, 2000; 217 (2): 336. nuto mediante puntura lombare può 13 - febbraio 2010 - Minuti MINUTI SCIENTIFICA 191:Layout 1 15/02/10 10:25 Pagina 14 Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della forza delle evidenze): Indicazioni per la pratica clinica Indicazione clinica Livello di Referenza evidenza bibliografica Pazienti che presentano un’insorgenza improvvisa di un deficit neurologico focale persistente C 8, 9, 17, devono essere valutati alla ricerca di un ictus 19 Condizioni che possono simulare un ictus vanno escluse mediante l’anamnesi ed alcuni esami C 8, 11, 14, diagnostici 20, 21, 23 Nella diagnosi di ictus possono essere utili alcuni metodi diagnostici, come ad esempio la scala di C 8,9 valutazione Recognition of Stroke in the Emergency Room Tutti i pazienti con ictus vanno sottoposti con urgenza ad esami di imaging cerebrale, mediante C 11 tomografia computerizzata o risonanza magnetica I pazienti ed i familiari vanno informati sui sintomi di ictus e sulla necessità di una valutazione C 11 urgente dei pazienti colpiti A = Evidenza coerente, di buona qualità ed orientata sul paziente; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di qualità limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia, pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi clinici. Per informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si veda al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml indicare la presenza di un’emorragia subaracnoidea o può essere il risultato di una puntura lombare “traumatica”. La distinzione tra le due condizioni si basa sul fatto che solamente al livello dei macrofagi del sistema reticolo-endoteliale di milza, fegato e midollo osseo la distruzione dei globuli rossi determina la formazione di bilirubina. Le emazie presenti nel liquido cerebrospinale in seguito ad una puntura lombare traumatica possono dar luogo a ossiemoglobina, non a bilirubina. La distruzione delle emazie nel sistema reticolo-endoteliale, in seguito ad un’emorragia subaracnoidea, può richiedere fino a 12 ore; le linee-guida consigliano pertanto di eseguire la puntura lombare almeno 12 ore dopo l’insorgenza dei sintomi.32 La presenza di bilirubina fa assumere al liquido raccolto mediante puntura lombare un colorito giallastro (xantocromia); la semplice osservazione del liquido non viene tuttavia considerata sufficientemente affidabile.32 I campioni ottenuti vanno pertanto sottoposti ad esame spettrofotometrico per individuare la presenza di bilirubina, che risulta identificabile fino a 2 settimane dopo l’insorgenza dei sintomi. Una volta posta diagnosi di emorragia subaracnoidea il paziente va immediatamente sottoposto ad un esame angiografico (angiografia TC, angiografia MRI, angiografia mediante catetere), alla ricerca di un aneurisma. I ritardi iniziali sono responsabili di una frazione pari fino ai 2/3 dei ritardati ricoveri in ospedale.33 Frequentemente, pertanto, il paziente giunge al pronto soccorso dell’ospedale al di fuori della finestra temporale in cui è possibile procedere ad una terapia trombolitica. È dimostrato che un’adeguata conoscenza dell’urgenza con cui devono essere affrontati i sintomi ed i segni dell’ictus, sia da parte del paziente che dei familiari, riduce i tempi necessari per la valutazione ed il ricovero.34-36 Per quanto riguarda le conoscenze dell’ictus a livello della popolazione generale numerosi studi hanno dimostrato l’esistenza di ampi margini di miglioramento.37-39 Studi condotti, a livello della popolazione generale, chiedendo ai soggetti di rispondere “sì” o “no” al quesito se un determinato sintomo può costituire o meno un segno di ictus, hanno evidenziato risposte corrette nel 60-80% dei casi.37 Quando invece veniva chiesto ai soggetti di fare un elenco dei segni di allarme per l’ictus, la maggior parte degli intervistati non riusciva a menzionarne più di uno.37 Numerose organizzazioni hanno intrapreso, negli Stati Uniti, campagne volte a migliorare le conoscenze a livello della popolazione generale sui segni di allarme per l’ictus.40-41 I medici di famiglia sono in una posizione ideale per sottolineare ai propri pazienti l’importanza di queste iniziative. Educare i pazienti a riconoscere i sintomi dell’ictus Secondo le linee-guida proposte negli Stati Uniti un paziente colpito da ictus deve attivare i servizi di urgenza chiamando il numero di emergenza 911.11 In realtà il paziente spesso non segue questa semplice indicazione, oppure non la segue immediatamente. Il Dr. Kenneth S. Yew è Assistant Professor presso il Department of Family Medicine, Uniformed Services University of the Health Sciences, di Bethesda, Maryland (Stati Uniti). Il Dr. Eric Cheng è Assistant Professor presso il Dipartimento di Neurologia, University of California, Los Angeles, California. 14 - febbraio 2010 - Minuti Gli Autori MINUTI SCIENTIFICA 191:Layout 1 15/02/10 10:25 Pagina 15 Note bibliografiche 1. Rosamond W, Flegal K, Furie K, et al. Heart disease and stroke statistics–2008 update: a report from the Ameri Statistics Subcommittee. Circulation. 2008;117(4):e25-146. 2. Adams HP Jr, Bendixen BH, Kappelle LJ, et al. 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