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COMUNICATO STAMPA
CONCLUSA CON SUCESSO LA II EDIZIONE
DEL FESTIVAL VIA DEI CORTI
Si è conclusa la II Edizione del Festival Indipendente di Cinema Breve 'Via dei
Corti' al teatro Angelo Musco di Gravina di Catania. Notevole il successo che ha
avuto questa seconda edizione caratterizzata, come ogni anno, dai corti
provenienti da tutto il mondo, ma arricchita da conferenze interessanti,
presentazioni di libri come 'Regressione suicida' di Salvatore Massimo Fazio,
edito da Bonfirraro, 'Il mio silenzio' di Giuseppe Spampinato, edito da Inkwell, e
ancora 'Calendari senza cognome' di Laura Toscano, edito da Vertigo e “La
Maga e il Talismano” di Adriano Di Gregorio, edito da Algra un romanzo giallo
che continua la serie del commissario Battaglia e dell’ispettore Spanò.
Un premio speciale per la valorizzazione del territorio è andato a Mario
Mele per il suo corto, incentrato sulle bellezze dell’isola, un racconto per
immagini, un fedele ritratto di questa terra meravigliosa, La Sicilia. Tale corto sta
attualmente facendo il giro del web con un numero elevato di condivisioni sui
social. Premiato dall'editore di Globus network, Enzo Stroscio, da sempre
attento a tutti coloro i quali portano la luce della nostra Isola nel mondo
attraverso il loro lavoro.
Soddisfazione da parte del direttore artistico, Cirino Cristaldi e dalla presidente
dell'associazione Gravina arte, Marcella Messina per i risultati raggiunti, che si
dichiarano 'pronti per la Terza edizione'.
Protagonisti indiscussi: i cortometraggi, che sono stati scelti da una giuria.
Ecco le motivazioni per cui sono stati premiati.
Miglior Film: Cuerdas di Pedro Solís García
Per la capacità di raccontare in modo lieve la storia di un'amicizia impossibile,
quella tra una vivacissima bambina di nome Maria ed un bambino affetto da
paralisi totale che può esprimersi solo attraverso gli occhi. Un racconto
emozionante che è anche un invito a superare tutti quei preconcetti che, spesso,
ci portano ad escludere dalle nostre esistenze proprio coloro che più hanno
bisogno di noi. Un inno alla vita che ci ricorda come siano i bambini la cosa
migliore dell'ormai impazzito mondo in cui viviamo.
Miglior Regia: Cuerdas di Pedro Solís García
Per l'equilibrio mostrato nel maneggiare un tema assai difficile. Pedro Solís
García è, infatti, riuscito a creare una sequenza di momenti leggeri e divertenti
che, non facendoci mai dimenticare il tema di fondo di questo lavoro, danno vita
ad un coraggioso gioiellino in cui nessun fotogramma risulta sprecato. Un corto
dal sapore disneyano il cui potente e triste finale colpisce il pubblico come pochi.
Miglior Sceneggiatura: Cuerdas di Pedro Solís García
Per aver scritto una storia che, ricca di piccole trovate, emoziona lo spettatore
come soltanto le opere più autentiche sanno fare. Un racconto che, oltre a
ricordarci che la vera amicizia supera ogni barriera ed è per sempre, non ha
paura di mostrare quanto terribile ed ingiusta possa essere la vita, lanciando allo
stesso tempo un messaggio di speranza. Grande cinema che riempie il cuore e
fa versare più di una lacrima.
Miglior Montaggio: Il potere dell'oro rosso di Davide Minnella
Per la sapienza con cui il montatore Massimo Modugno dà ritmo alla divertente
storia del coltivatore di pomodori, un bravissimo Paolo Sassanelli, costretto suo
malgrado ad aprirsi al mondo esterno. Diciannove minuti in cui tutto è al posto
giusto e in cui risulta assolutamente azzeccato anche l'omaggio agli spaghetti
western e a Sergio Leone.
Miglior Fotografia: El Audifono di Samuel Quiles Palop
Per il modo accattivante con cui la fotografia curata da Marc Mirò, grazie ai suoi
colori sgargianti, esalta ogni particolare all'interno dell'inquadratura,
sottolineando allo stesso tempo una vicenda divertente che tanto sa di
commedia nera e che richiama pellicole come La comunidad di Álex de la
Iglesia.
Miglior Colonna Sonora: Lila di Carlos Lascano
Per la capacità di accompagnare con sognante delicatezza la storia di Lila, una
ragazza che, attraverso i suoi disegni e la sua fervida immaginazione, dona un
po' di magia alla realtà che la circonda. In questo corto senza parole, la musica
composta da Sandy Lavallart diventa così una seconda protagonista, rendendo
ancora più evidente il lirismo ed il forte ottimismo che pervade la pellicola.