23 Ottobre 2016 - Comune di Vittoria
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23 Ottobre 2016 - Comune di Vittoria
CITTÀ DI VITTORIA UFFICIO STAMPA RASSEGNA STAMPA Domenica 23 Ottobre 2016 LA SICILIA 36. DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 vittoria La frode agricola presunta e gli attentati reali Approderà in Tribunale il prossimo febbraio il processo sulla commercializzazione di merce con targhette contraffatte, intrecciato all’odissea vissuta e agli atti intimidatori subiti dall’imprenditore Maurizio Ciaculli GIUSEPPE LA LOTA SÌ AL RITO ABBREVIATO PER L’ORCO g.l.l.) Il padre disumano dei 4 bambini picchiati brutalmente senza motivo a Vittoria, assistito dall’avvocato difensore Giuseppe Di Sterano, è comparso davanti al giudice Andrea Reale per rendere dichiarazioni spontanee e difendersi dalle gravi accuse che nel mese di giugno lo hanno portato in carcere per 60 giorni. Attualmente si trova agli arresti domiciliari. Il giudice ha ammesso il processo con il rito abbreviato fissando la prossima udienza il 22 dicembre 2016 per la discussione e fors’anche la sentenza. L’avvocato Valentino Coria è stato nominato tutore dei piccoli, mentre la costituzione di parte civile è curata dall’avv. Salvo Ottaviano Presunta frode commerciale della filiera agricola, nel mese di febbraio 2017 inizierà il processo penale che vede indagati la Ldl Italia, il legale rappresentante del “Gruppo Napoleon spa e due legali rappresentanti di aziende agricole che avrebbero favorito la commercializzazione della merce con l’utilizzo di targhette identificative contraffatte con il “global gap” dell’azienda di Maurizio Ciaculli. L’avvocato Giuseppe Nicosia si costituirà parte civile e auspica che anche le associazioni Riscatto, a cui Ciaculli appartiene, e Altragricoltura facciano lo stesso. Secondo l’avvocato di parte civile Nicosia, sarebbero stati danneggiati anche la Regione siciliana e il Comune di Vittoria. Nel contesto del procedimento c’è la vicenda personale che vede principale vittima l’imprenditore vittoriese Maurizio Ciaculli, destinatario di diversi attentati a scopo intimidatorio, ultimo dei quali quello del mese di agosto scorso. Le indagini degli inquirenti sono coordinate dal pubblico ministero Valentina Botti. Il processo dovrà accertare il nesso di congiunzione tra le denunce effettuate da Maurizio Ciaculli e gli attentati subiti. L’ultimo, come detto, la notte del 20 agosto. Ignoti bruciarono la sua Suzuki Vitara parcheggiata davanti casa in contrada Madonna della Salute. L’incendio della vettura e un messaggio scritto inequivocabile lasciato sopra il muretto di recinzione sotto un rametto di fiori bruciacchiato. “Ciaculli ci hai scassato la m… questo è l’ultimo avvertimento”. La sua risposta a caldo fu altrettanto chiara ed esplicita: “Non mi farò intimidire e che continuerò a denunciare”. Nel prossimo mese di febbraio i fatti saranno oggetto di discussione nel processo che sa- rà incardinato presso il Tribunale di Ragusa. “In caso di responsabilità - dice l’avvocato Giuseppe Nicosia, parte civile per Ciaculli - l’intera economia della Regione e del Comune di Vittoria, vittime del danno, sarebbe bene che si costituissero parte civile”. L’imprenditore Ciaculli nel 2015 denunciò di avere visto fra i bancali di un grande magazzino commerciale una partita di melanzana con il suo “glo- bal gap” proveniente dalla Spagna. Per la cronaca va detto che l’attentato e le minacce intimidatorie di cui stiamo parlando, si verificarono 10 giorni dopo la convocazione di Maurizio Ciaculli da parte della Digos di Ragusa a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dai due senatori del Gruppo misto Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino al ministro dell’Interno e a quello delle Politiche OPERAZIONE GDF Coltivavano cannabis convalidati i 4 arresti Convalida dell’arresto per tutti, ma con posizioni differenziate. Due restano in carcere e due vanno ai domiciliari. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari Andrea Reale per i 4 vittoriesi arrestati dalla Guardia di finanza in settimana per coltivazione di marijuana sotto serra in contrada Bonincontro. Venerdì presso il tribunale di Ragusa c’è stata l’udienza di convalida dei quattro assistiti dagli avvocati difensori. Giovanni Stefano Tumino, difeso dall’avvocato Salvatore Minardi, e Vincenzo Messinese, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, restano in carcere; Giuseppe Licata, difeso dall’avvocato Di Stefano, e Cristoforo Palmieri, difeso dall’avvocato Enrico Platania, sono stati ammessi ai domiciliari. Il gip Reale ha distinto i ruoli dei presunti coltivatori di cannabis, ritenendo meno grave quella di Licata e Palmieri. I quattro sono stati individuati nel contesto delle indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale e della compagnia di Vittoria. I finanzieri hanno sequestrato in tutto 3 mila piante allo stato adulto e in piena fioritura all’interno di un’area serricola estesa in circa 10 mila metri quadrati. Ai margini della serra spiccava la coltivazione di ortaggi per sviare l’attenzione dalla cannabis le cui piante raggiungevano un’altezza media tra i 120 e i 210 centimetri. In preparazione del blitz i finanzieri hanno effettuato appostamenti nei pressi dell’azienda, notando la presenza di alcuni soggetti che effettuavano ripetute perlustrazioni prima di accedere nelle serre. Accanto alla piantagione, sequestrato anche un caseggiato rurale con all’interno centinaia di piante essiccate e pronte per la commercializzazione, nonché un notevole quantitativo di fertilizzanti utile la preparazione del terreno. La richiesta dell’ordine di carcerazione è stata firmata dal sostituto procuratore Giulia Bisello. G. L. L. agricole. Gli interroganti chiedevano conto e ragione del perché l’imprenditore vittoriese non beneficiasse ancora della scorta e dei sussidi previsti dal Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura. I due parlamentari avevano chiesto perché la Prefettura non si era attivata così come disposto, nei confronti di Ciaculli, in ossequio alla norma che dà sostegno ai soggetti danneggiati da attività estorsive prevedendo “l’attribuzione di una somma di denaro a titolo di contributo al ristoro del danno patrimoniale subito”. “A quanto risulta- scrissero i due parlamentari ai due ministeri - Maurizio Ciaculli dal 1997 vive un vero e proprio calvario a seguito di numerose vicissitudini puntualmente denunciate ed in corso di indagini.Tra il 1997 ed il 2015 Maurizio Ciaculli risulta essere stato oggetto di 2 attentati incendiari che hanno gravemente danneggiato l’opificio della Progetto Verde Srl (dal 2009 "Società agricola C.M.G." Srl)”. Oltre alla vicenda giudiziaria che lo riguarda direttamente, Maurizio Ciaculli ha perso tutti i suoi beni per la vendita alle aste giudiziarie. In questo mese di ottobre sarebbe dovuta andare in vendita l’azienda agricola, ma per l’indisponibilità del giudice Laura Pastacaldi il procedimento è stato rinviato al mese di maggio 2017. Per quanto riguarda la casa di abitazione e il capannone, l’udienza di vendita è stata invece fissata a gennaio 2017. Per ciò che concerne i benefici previsti dal Fondo di solidarietà dei quali dovrebbe beneficiare Ciaculli, sembrerebbe che l’imprenditore abbia i requisiti. Secondo indiscrezioni la pratica per l’ottenimento di questi fondi sarebbe completa ma in attesa della nomina di un commissario per la definizione. Inginocchiati da un virus «L’80% delle piantine dovrà essere estirpato» Progetto Impresa non avrà seggi in Consiglio comunale La virosi del pomodoro. «Nuova Delhi» sta facendo una strage che rischia di mandare alla deriva l’intero comparto agricolo locale La sentenza. Il Tar boccia l’istanza presentata dalla lista GIOVANNA CASCONE La sopravvivenza dell’agricoltura isolana è messa a dura dalla diffusione del terribile virus “Nuova Delhi” e dal perdurare della virosi del pomodoro. Il mondo agricolo, infatti, sta attraversando una dei momenti più brutti degli ultimi anni. Alla crisi economica, all’assenza di liquidità e alla sfiducia degli operatori del settore, si aggiunge questa nuova emergenza. Una batosta per i produttori agricoli oramai al collasso e senza alcuna certezza di poter recuperare parte degli investimenti effettuati per impiantare la campagna andata a male a causa della virosi. La politica ha deciso di fare la sua parte. La deputazione nazio- nale è scesa in campo. La parlamentare nazionale Marialucia Lorefice, perplessa per la situazione preoccupante che sta vivendo l'agricoltura ragusana, provata dalla diffusione di virus e insetti, ha indirizzato anche un’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al ministro dell'Economia e delle Finanze, a proposito della diffusione del virus del pomodoro “Tylcv” che sta provocando l'accartocciamento fogliare distrugge la piantina prima ancora che dia il frutto, compromettendo così l'intero raccolto. “Si stima - si legge nell'interrogazione - che circa l’80 per cento delle piantine dovranno essere estirpate. Sono dati drammatici -sottolinea la Capogruppo del M5S XII Commissione Affari Sociali-. Insieme ai problemi gravissimi ai carrubi e alle zucchine, quello del pomodoro deve allertare, causa anche il perdurare delle alte temperature, relativamente al rischio altissimo per le altre specie orticole. Un danno rilevante all'economia del settore agricolo accresciuto dall'impossibilità per le aziende agricole di un accesso al credito da parte delle banche. Oltre al danno la beffa, quindi, visto che quello del pomodoro non è un virus che può determinare un riconoscimento di calamità naturale”. Nell’interrogazione la deputata pentastellata chiede al governo nazionale quali misure intendano intraprende- IERI IL SOPRALLUOGO A SCOGLITTI «Corrosione e pioggia: il promontorio può franare» Il maltempo distrugge le serre e la sua economia, ma flagella anche la costa scoglittiese che era già straziata di suo a causa di un lento e inesorabile dissesto idrogeologico. E mentre frane e smottamenti venivano segnalati nella zona del cimitero della frazione marinara da alcuni esponenti politici dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste, chiedendo interventi immediati e una particolare attenzione, ieri mattina l'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Nicastro, accompagnato dai tecnici del comune, sceglieva di recarsi proprio in quei luoghi al fine di verificare il quantitativo e il livello di danni riportati dalla zona viaria. "Abbiamo appu- rato – ha spiegato l’assessore Nicastro – i danni derivanti dal maltempo e dalle mareggiate e risultano ingenti. Purtroppo le cattive condizioni meteo non hanno fatto altro che accelerare il processo di erosione costiera che sta interessando Scoglitti e specie quella precisa fascia. L’intero promontorio costituisce un corpo di frana in stato di avanzamento. Al momento abbiamo provveduto a mettere in sicurezza l’intera area e la carreggiata. Dopo un’interlocuzione con il dipartimento provinciale della Protezione Civile effettueremo una nuova ricognizione per avviare l’iter di intervento e consolidamento del corpo franoso”. D. C. I DATI. gi.cas.) Intere distese di pomodoro sono state estirpate. Si parla di circa il 70% delle piantine di pomodoro che sarebbe dovute andare in raccolta a dicembre. I dati sono ancora incerti. I produttori di giorno in giorno si trovano a dover estirpare centinaia di ettari di pomodoro. L’emergenza sembra essere inarrestabile. Alla diffusione della virosi, certamente, contribuiscono le alte temperature (alquanto anomale per la stagione autunnale). Mentre risulta un enigma la presenza del virus “Nuova Delhi” giunto in Sicilia dalla Spagna re per bloccare immediatamente la grave virosi che sta infestando le coltivazioni nell’area iblea. “Sarebbe oltremodo opportuno – aggiunge la deputata - che fossero stanziati degli interventi straordinari di ristoro economico per i produttori colpiti”. Domani sera, intanto, a Palazzo Iacono si parlerà di emergenza virosi nel corso di un vertice voluto dal sindaco, Giovanni Moscato. In quella sede saranno presenti anche i deputati regionali iblei, i rappresentanti dell’Ispettorato Agrario e del Centro Fitosanitario, sarà fatto il punto della situazione e evidenziate possibili azioni di intervento a breve termine. “Solleciteremo - dichiara Moscato - in tutte le sedi le istituzioni per sostenere i produttori, ai quali va la nostra massima solidarietà, e per trovare misure adeguate per fronteggiare le criticità emerse. Il nostro intervento segue l’appello già lanciato in settimana all’assessorato regionale all’Agricoltura in merito alla virosi del pomodoro. Staremo sempre al fianco dell’agricoltura, che è il motore economico di Vittoria e la linfa vitale del territorio”. Lo scorso 17 ottobre il sindaco Mascato ha scritto all'assessore regionale all'Agricoltura, al centro fitosanitario regionale e all'ispettorato agrario di Ragusa per affrontare la galoppante diffusione del virus che ha colpito le coltivazioni di pomodoro della città. “La nostra agricoltura – aveva detto il primo cittadino - sta vivendo un momento di grande sofferenza a causa della crisi globale e rischia di pagare un dazio ancora più alto a causa della diffusione della virosi”. DANIELA CITINO L' idea di fondo era quella di considerare il comune come una vera e propria impresa da gestire per e con la collettività. E allora chi meglio di un imprenditore potrebbe reggere le future sorti di una città proiettata verso il cambiamento? Erano gli inizi di aprile e mancavano appena due mesi alla scadenza delle elezioni amministrative quando nella platea dei competitor politici arrivava il "ciclone" Progetto Impresa, neonata associazione politica di imprenditori con la " mission" di andare al timone del governo cittadino. E per di più da soli e senza utilizzare accordi trasversali, puntando sulla novità e unicità del progetto politico e anche su Vincenzo Statelli, carismatica figura di imprenditore con in tasca una laurea in economia conseguita alla Cattolica di Milano e uno storico lavorativo da commercialista e revisore dei Conti da ben un quarto di secolo, che fu prescelto dall'associazione come candidato. 1435 furono i voti incassati da Progetto Impresa che corrispondenti ad un 4,94%, permisero di sfiorare ma non di superare lo sbarramento del 5%, condizione indispensabile per potere assicurare all'associazione politica nata sotto buoni auspici e dalle grandi ambizioni un posto a Sala Carfi. Insomma per solo una manciata di voti necessaria a raggiungere il quorum, Progetto Impresa condivideva il destino di liste come Patto per Vittoria o come il Partito Socialista Italiano. Una sconfitta che bruciava tanto da spingere a presentare al Tar di Catania ricorso elettorale che e' però stato respinto. Accogliendo le difese del Comune, rappresentato dall’avvocato Angela Bruno, i giudici amministrativi hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla lista “Progetto Impresa” che, come detto in precedenza, aveva sfiorato, senza raggiungerlo, il quorum del cinque per cento previsto per l’ottenimento del seggio in Consiglio. Ma il mancato accoglimento del ricorso da parte della magistratura catanese non è stato il solo. Il Tar ha infatti respinto anche quello dei due candidati al consiglio comunale (Giombattista Faviana del Pd e Maria Veronica Biundo della lista Spiga) risultati primi dei non eletti. Il civico consesso resta così com’è. LA SICILIA 36. DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 vittoria La frode agricola presunta e gli attentati reali Approderà in Tribunale il prossimo febbraio il processo sulla commercializzazione di merce con targhette contraffatte, intrecciato all’odissea vissuta e agli atti intimidatori subiti dall’imprenditore Maurizio Ciaculli GIUSEPPE LA LOTA SÌ AL RITO ABBREVIATO PER L’ORCO g.l.l.) Il padre disumano dei 4 bambini picchiati brutalmente senza motivo a Vittoria, assistito dall’avvocato difensore Giuseppe Di Sterano, è comparso davanti al giudice Andrea Reale per rendere dichiarazioni spontanee e difendersi dalle gravi accuse che nel mese di giugno lo hanno portato in carcere per 60 giorni. Attualmente si trova agli arresti domiciliari. Il giudice ha ammesso il processo con il rito abbreviato fissando la prossima udienza il 22 dicembre 2016 per la discussione e fors’anche la sentenza. L’avvocato Valentino Coria è stato nominato tutore dei piccoli, mentre la costituzione di parte civile è curata dall’avv. Salvo Ottaviano Presunta frode commerciale della filiera agricola, nel mese di febbraio 2017 inizierà il processo penale che vede indagati la Ldl Italia, il legale rappresentante del “Gruppo Napoleon spa e due legali rappresentanti di aziende agricole che avrebbero favorito la commercializzazione della merce con l’utilizzo di targhette identificative contraffatte con il “global gap” dell’azienda di Maurizio Ciaculli. L’avvocato Giuseppe Nicosia si costituirà parte civile e auspica che anche le associazioni Riscatto, a cui Ciaculli appartiene, e Altragricoltura facciano lo stesso. Secondo l’avvocato di parte civile Nicosia, sarebbero stati danneggiati anche la Regione siciliana e il Comune di Vittoria. Nel contesto del procedimento c’è la vicenda personale che vede principale vittima l’imprenditore vittoriese Maurizio Ciaculli, destinatario di diversi attentati a scopo intimidatorio, ultimo dei quali quello del mese di agosto scorso. Le indagini degli inquirenti sono coordinate dal pubblico ministero Valentina Botti. Il processo dovrà accertare il nesso di congiunzione tra le denunce effettuate da Maurizio Ciaculli e gli attentati subiti. L’ultimo, come detto, la notte del 20 agosto. Ignoti bruciarono la sua Suzuki Vitara parcheggiata davanti casa in contrada Madonna della Salute. L’incendio della vettura e un messaggio scritto inequivocabile lasciato sopra il muretto di recinzione sotto un rametto di fiori bruciacchiato. “Ciaculli ci hai scassato la m… questo è l’ultimo avvertimento”. La sua risposta a caldo fu altrettanto chiara ed esplicita: “Non mi farò intimidire e che continuerò a denunciare”. Nel prossimo mese di febbraio i fatti saranno oggetto di discussione nel processo che sa- rà incardinato presso il Tribunale di Ragusa. “In caso di responsabilità - dice l’avvocato Giuseppe Nicosia, parte civile per Ciaculli - l’intera economia della Regione e del Comune di Vittoria, vittime del danno, sarebbe bene che si costituissero parte civile”. L’imprenditore Ciaculli nel 2015 denunciò di avere visto fra i bancali di un grande magazzino commerciale una partita di melanzana con il suo “glo- bal gap” proveniente dalla Spagna. Per la cronaca va detto che l’attentato e le minacce intimidatorie di cui stiamo parlando, si verificarono 10 giorni dopo la convocazione di Maurizio Ciaculli da parte della Digos di Ragusa a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dai due senatori del Gruppo misto Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino al ministro dell’Interno e a quello delle Politiche OPERAZIONE GDF Coltivavano cannabis convalidati i 4 arresti Convalida dell’arresto per tutti, ma con posizioni differenziate. Due restano in carcere e due vanno ai domiciliari. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari Andrea Reale per i 4 vittoriesi arrestati dalla Guardia di finanza in settimana per coltivazione di marijuana sotto serra in contrada Bonincontro. Venerdì presso il tribunale di Ragusa c’è stata l’udienza di convalida dei quattro assistiti dagli avvocati difensori. Giovanni Stefano Tumino, difeso dall’avvocato Salvatore Minardi, e Vincenzo Messinese, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, restano in carcere; Giuseppe Licata, difeso dall’avvocato Di Stefano, e Cristoforo Palmieri, difeso dall’avvocato Enrico Platania, sono stati ammessi ai domiciliari. Il gip Reale ha distinto i ruoli dei presunti coltivatori di cannabis, ritenendo meno grave quella di Licata e Palmieri. I quattro sono stati individuati nel contesto delle indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale e della compagnia di Vittoria. I finanzieri hanno sequestrato in tutto 3 mila piante allo stato adulto e in piena fioritura all’interno di un’area serricola estesa in circa 10 mila metri quadrati. Ai margini della serra spiccava la coltivazione di ortaggi per sviare l’attenzione dalla cannabis le cui piante raggiungevano un’altezza media tra i 120 e i 210 centimetri. In preparazione del blitz i finanzieri hanno effettuato appostamenti nei pressi dell’azienda, notando la presenza di alcuni soggetti che effettuavano ripetute perlustrazioni prima di accedere nelle serre. Accanto alla piantagione, sequestrato anche un caseggiato rurale con all’interno centinaia di piante essiccate e pronte per la commercializzazione, nonché un notevole quantitativo di fertilizzanti utile la preparazione del terreno. La richiesta dell’ordine di carcerazione è stata firmata dal sostituto procuratore Giulia Bisello. G. L. L. agricole. Gli interroganti chiedevano conto e ragione del perché l’imprenditore vittoriese non beneficiasse ancora della scorta e dei sussidi previsti dal Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura. I due parlamentari avevano chiesto perché la Prefettura non si era attivata così come disposto, nei confronti di Ciaculli, in ossequio alla norma che dà sostegno ai soggetti danneggiati da attività estorsive prevedendo “l’attribuzione di una somma di denaro a titolo di contributo al ristoro del danno patrimoniale subito”. “A quanto risulta- scrissero i due parlamentari ai due ministeri - Maurizio Ciaculli dal 1997 vive un vero e proprio calvario a seguito di numerose vicissitudini puntualmente denunciate ed in corso di indagini.Tra il 1997 ed il 2015 Maurizio Ciaculli risulta essere stato oggetto di 2 attentati incendiari che hanno gravemente danneggiato l’opificio della Progetto Verde Srl (dal 2009 "Società agricola C.M.G." Srl)”. Oltre alla vicenda giudiziaria che lo riguarda direttamente, Maurizio Ciaculli ha perso tutti i suoi beni per la vendita alle aste giudiziarie. In questo mese di ottobre sarebbe dovuta andare in vendita l’azienda agricola, ma per l’indisponibilità del giudice Laura Pastacaldi il procedimento è stato rinviato al mese di maggio 2017. Per quanto riguarda la casa di abitazione e il capannone, l’udienza di vendita è stata invece fissata a gennaio 2017. Per ciò che concerne i benefici previsti dal Fondo di solidarietà dei quali dovrebbe beneficiare Ciaculli, sembrerebbe che l’imprenditore abbia i requisiti. Secondo indiscrezioni la pratica per l’ottenimento di questi fondi sarebbe completa ma in attesa della nomina di un commissario per la definizione. Inginocchiati da un virus «L’80% delle piantine dovrà essere estirpato» Progetto Impresa non avrà seggi in Consiglio comunale La virosi del pomodoro. «Nuova Delhi» sta facendo una strage che rischia di mandare alla deriva l’intero comparto agricolo locale La sentenza. Il Tar boccia l’istanza presentata dalla lista GIOVANNA CASCONE La sopravvivenza dell’agricoltura isolana è messa a dura dalla diffusione del terribile virus “Nuova Delhi” e dal perdurare della virosi del pomodoro. Il mondo agricolo, infatti, sta attraversando una dei momenti più brutti degli ultimi anni. Alla crisi economica, all’assenza di liquidità e alla sfiducia degli operatori del settore, si aggiunge questa nuova emergenza. Una batosta per i produttori agricoli oramai al collasso e senza alcuna certezza di poter recuperare parte degli investimenti effettuati per impiantare la campagna andata a male a causa della virosi. La politica ha deciso di fare la sua parte. La deputazione nazio- nale è scesa in campo. La parlamentare nazionale Marialucia Lorefice, perplessa per la situazione preoccupante che sta vivendo l'agricoltura ragusana, provata dalla diffusione di virus e insetti, ha indirizzato anche un’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al ministro dell'Economia e delle Finanze, a proposito della diffusione del virus del pomodoro “Tylcv” che sta provocando l'accartocciamento fogliare distrugge la piantina prima ancora che dia il frutto, compromettendo così l'intero raccolto. “Si stima - si legge nell'interrogazione - che circa l’80 per cento delle piantine dovranno essere estirpate. Sono dati drammatici -sottolinea la Capogruppo del M5S XII Commissione Affari Sociali-. Insieme ai problemi gravissimi ai carrubi e alle zucchine, quello del pomodoro deve allertare, causa anche il perdurare delle alte temperature, relativamente al rischio altissimo per le altre specie orticole. Un danno rilevante all'economia del settore agricolo accresciuto dall'impossibilità per le aziende agricole di un accesso al credito da parte delle banche. Oltre al danno la beffa, quindi, visto che quello del pomodoro non è un virus che può determinare un riconoscimento di calamità naturale”. Nell’interrogazione la deputata pentastellata chiede al governo nazionale quali misure intendano intraprende- La Sicilia 23 Ottobre 2016 IERI IL SOPRALLUOGO A SCOGLITTI «Corrosione e pioggia: il promontorio può franare» Il maltempo distrugge le serre e la sua economia, ma flagella anche la costa scoglittiese che era già straziata di suo a causa di un lento e inesorabile dissesto idrogeologico. E mentre frane e smottamenti venivano segnalati nella zona del cimitero della frazione marinara da alcuni esponenti politici dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste, chiedendo interventi immediati e una particolare attenzione, ieri mattina l'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Nicastro, accompagnato dai tecnici del comune, sceglieva di recarsi proprio in quei luoghi al fine di verificare il quantitativo e il livello di danni riportati dalla zona viaria. "Abbiamo appu- rato – ha spiegato l’assessore Nicastro – i danni derivanti dal maltempo e dalle mareggiate e risultano ingenti. Purtroppo le cattive condizioni meteo non hanno fatto altro che accelerare il processo di erosione costiera che sta interessando Scoglitti e specie quella precisa fascia. L’intero promontorio costituisce un corpo di frana in stato di avanzamento. Al momento abbiamo provveduto a mettere in sicurezza l’intera area e la carreggiata. Dopo un’interlocuzione con il dipartimento provinciale della Protezione Civile effettueremo una nuova ricognizione per avviare l’iter di intervento e consolidamento del corpo franoso”. D. C. I DATI. gi.cas.) Intere distese di pomodoro sono state estirpate. Si parla di circa il 70% delle piantine di pomodoro che sarebbe dovute andare in raccolta a dicembre. I dati sono ancora incerti. I produttori di giorno in giorno si trovano a dover estirpare centinaia di ettari di pomodoro. L’emergenza sembra essere inarrestabile. Alla diffusione della virosi, certamente, contribuiscono le alte temperature (alquanto anomale per la stagione autunnale). Mentre risulta un enigma la presenza del virus “Nuova Delhi” giunto in Sicilia dalla Spagna re per bloccare immediatamente la grave virosi che sta infestando le coltivazioni nell’area iblea. “Sarebbe oltremodo opportuno – aggiunge la deputata - che fossero stanziati degli interventi straordinari di ristoro economico per i produttori colpiti”. Domani sera, intanto, a Palazzo Iacono si parlerà di emergenza virosi nel corso di un vertice voluto dal sindaco, Giovanni Moscato. In quella sede saranno presenti anche i deputati regionali iblei, i rappresentanti dell’Ispettorato Agrario e del Centro Fitosanitario, sarà fatto il punto della situazione e evidenziate possibili azioni di intervento a breve termine. “Solleciteremo - dichiara Moscato - in tutte le sedi le istituzioni per sostenere i produttori, ai quali va la nostra massima solidarietà, e per trovare misure adeguate per fronteggiare le criticità emerse. Il nostro intervento segue l’appello già lanciato in settimana all’assessorato regionale all’Agricoltura in merito alla virosi del pomodoro. Staremo sempre al fianco dell’agricoltura, che è il motore economico di Vittoria e la linfa vitale del territorio”. Lo scorso 17 ottobre il sindaco Mascato ha scritto all'assessore regionale all'Agricoltura, al centro fitosanitario regionale e all'ispettorato agrario di Ragusa per affrontare la galoppante diffusione del virus che ha colpito le coltivazioni di pomodoro della città. “La nostra agricoltura – aveva detto il primo cittadino - sta vivendo un momento di grande sofferenza a causa della crisi globale e rischia di pagare un dazio ancora più alto a causa della diffusione della virosi”. DANIELA CITINO L' idea di fondo era quella di considerare il comune come una vera e propria impresa da gestire per e con la collettività. E allora chi meglio di un imprenditore potrebbe reggere le future sorti di una città proiettata verso il cambiamento? Erano gli inizi di aprile e mancavano appena due mesi alla scadenza delle elezioni amministrative quando nella platea dei competitor politici arrivava il "ciclone" Progetto Impresa, neonata associazione politica di imprenditori con la " mission" di andare al timone del governo cittadino. E per di più da soli e senza utilizzare accordi trasversali, puntando sulla novità e unicità del progetto politico e anche su Vincenzo Statelli, carismatica figura di imprenditore con in tasca una laurea in economia conseguita alla Cattolica di Milano e uno storico lavorativo da commercialista e revisore dei Conti da ben un quarto di secolo, che fu prescelto dall'associazione come candidato. 1435 furono i voti incassati da Progetto Impresa che corrispondenti ad un 4,94%, permisero di sfiorare ma non di superare lo sbarramento del 5%, condizione indispensabile per potere assicurare all'associazione politica nata sotto buoni auspici e dalle grandi ambizioni un posto a Sala Carfi. Insomma per solo una manciata di voti necessaria a raggiungere il quorum, Progetto Impresa condivideva il destino di liste come Patto per Vittoria o come il Partito Socialista Italiano. Una sconfitta che bruciava tanto da spingere a presentare al Tar di Catania ricorso elettorale che e' però stato respinto. Accogliendo le difese del Comune, rappresentato dall’avvocato Angela Bruno, i giudici amministrativi hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla lista “Progetto Impresa” che, come detto in precedenza, aveva sfiorato, senza raggiungerlo, il quorum del cinque per cento previsto per l’ottenimento del seggio in Consiglio. Ma il mancato accoglimento del ricorso da parte della magistratura catanese non è stato il solo. Il Tar ha infatti respinto anche quello dei due candidati al consiglio comunale (Giombattista Faviana del Pd e Maria Veronica Biundo della lista Spiga) risultati primi dei non eletti. Il civico consesso resta così com’è. LA SICILIA 36. DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 vittoria La frode agricola presunta e gli attentati reali Approderà in Tribunale il prossimo febbraio il processo sulla commercializzazione di merce con targhette contraffatte, intrecciato all’odissea vissuta e agli atti intimidatori subiti dall’imprenditore Maurizio Ciaculli GIUSEPPE LA LOTA SÌ AL RITO ABBREVIATO PER L’ORCO g.l.l.) Il padre disumano dei 4 bambini picchiati brutalmente senza motivo a Vittoria, assistito dall’avvocato difensore Giuseppe Di Sterano, è comparso davanti al giudice Andrea Reale per rendere dichiarazioni spontanee e difendersi dalle gravi accuse che nel mese di giugno lo hanno portato in carcere per 60 giorni. Attualmente si trova agli arresti domiciliari. Il giudice ha ammesso il processo con il rito abbreviato fissando la prossima udienza il 22 dicembre 2016 per la discussione e fors’anche la sentenza. L’avvocato Valentino Coria è stato nominato tutore dei piccoli, mentre la costituzione di parte civile è curata dall’avv. Salvo Ottaviano Presunta frode commerciale della filiera agricola, nel mese di febbraio 2017 inizierà il processo penale che vede indagati la Ldl Italia, il legale rappresentante del “Gruppo Napoleon spa e due legali rappresentanti di aziende agricole che avrebbero favorito la commercializzazione della merce con l’utilizzo di targhette identificative contraffatte con il “global gap” dell’azienda di Maurizio Ciaculli. L’avvocato Giuseppe Nicosia si costituirà parte civile e auspica che anche le associazioni Riscatto, a cui Ciaculli appartiene, e Altragricoltura facciano lo stesso. Secondo l’avvocato di parte civile Nicosia, sarebbero stati danneggiati anche la Regione siciliana e il Comune di Vittoria. Nel contesto del procedimento c’è la vicenda personale che vede principale vittima l’imprenditore vittoriese Maurizio Ciaculli, destinatario di diversi attentati a scopo intimidatorio, ultimo dei quali quello del mese di agosto scorso. Le indagini degli inquirenti sono coordinate dal pubblico ministero Valentina Botti. Il processo dovrà accertare il nesso di congiunzione tra le denunce effettuate da Maurizio Ciaculli e gli attentati subiti. L’ultimo, come detto, la notte del 20 agosto. Ignoti bruciarono la sua Suzuki Vitara parcheggiata davanti casa in contrada Madonna della Salute. L’incendio della vettura e un messaggio scritto inequivocabile lasciato sopra il muretto di recinzione sotto un rametto di fiori bruciacchiato. “Ciaculli ci hai scassato la m… questo è l’ultimo avvertimento”. La sua risposta a caldo fu altrettanto chiara ed esplicita: “Non mi farò intimidire e che continuerò a denunciare”. Nel prossimo mese di febbraio i fatti saranno oggetto di discussione nel processo che sa- rà incardinato presso il Tribunale di Ragusa. “In caso di responsabilità - dice l’avvocato Giuseppe Nicosia, parte civile per Ciaculli - l’intera economia della Regione e del Comune di Vittoria, vittime del danno, sarebbe bene che si costituissero parte civile”. L’imprenditore Ciaculli nel 2015 denunciò di avere visto fra i bancali di un grande magazzino commerciale una partita di melanzana con il suo “glo- bal gap” proveniente dalla Spagna. Per la cronaca va detto che l’attentato e le minacce intimidatorie di cui stiamo parlando, si verificarono 10 giorni dopo la convocazione di Maurizio Ciaculli da parte della Digos di Ragusa a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dai due senatori del Gruppo misto Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino al ministro dell’Interno e a quello delle Politiche OPERAZIONE GDF Coltivavano cannabis convalidati i 4 arresti Convalida dell’arresto per tutti, ma con posizioni differenziate. Due restano in carcere e due vanno ai domiciliari. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari Andrea Reale per i 4 vittoriesi arrestati dalla Guardia di finanza in settimana per coltivazione di marijuana sotto serra in contrada Bonincontro. Venerdì presso il tribunale di Ragusa c’è stata l’udienza di convalida dei quattro assistiti dagli avvocati difensori. Giovanni Stefano Tumino, difeso dall’avvocato Salvatore Minardi, e Vincenzo Messinese, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, restano in carcere; Giuseppe Licata, difeso dall’avvocato Di Stefano, e Cristoforo Palmieri, difeso dall’avvocato Enrico Platania, sono stati ammessi ai domiciliari. Il gip Reale ha distinto i ruoli dei presunti coltivatori di cannabis, ritenendo meno grave quella di Licata e Palmieri. I quattro sono stati individuati nel contesto delle indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale e della compagnia di Vittoria. I finanzieri hanno sequestrato in tutto 3 mila piante allo stato adulto e in piena fioritura all’interno di un’area serricola estesa in circa 10 mila metri quadrati. Ai margini della serra spiccava la coltivazione di ortaggi per sviare l’attenzione dalla cannabis le cui piante raggiungevano un’altezza media tra i 120 e i 210 centimetri. In preparazione del blitz i finanzieri hanno effettuato appostamenti nei pressi dell’azienda, notando la presenza di alcuni soggetti che effettuavano ripetute perlustrazioni prima di accedere nelle serre. Accanto alla piantagione, sequestrato anche un caseggiato rurale con all’interno centinaia di piante essiccate e pronte per la commercializzazione, nonché un notevole quantitativo di fertilizzanti utile la preparazione del terreno. La richiesta dell’ordine di carcerazione è stata firmata dal sostituto procuratore Giulia Bisello. G. L. L. agricole. Gli interroganti chiedevano conto e ragione del perché l’imprenditore vittoriese non beneficiasse ancora della scorta e dei sussidi previsti dal Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura. I due parlamentari avevano chiesto perché la Prefettura non si era attivata così come disposto, nei confronti di Ciaculli, in ossequio alla norma che dà sostegno ai soggetti danneggiati da attività estorsive prevedendo “l’attribuzione di una somma di denaro a titolo di contributo al ristoro del danno patrimoniale subito”. “A quanto risulta- scrissero i due parlamentari ai due ministeri - Maurizio Ciaculli dal 1997 vive un vero e proprio calvario a seguito di numerose vicissitudini puntualmente denunciate ed in corso di indagini.Tra il 1997 ed il 2015 Maurizio Ciaculli risulta essere stato oggetto di 2 attentati incendiari che hanno gravemente danneggiato l’opificio della Progetto Verde Srl (dal 2009 "Società agricola C.M.G." Srl)”. Oltre alla vicenda giudiziaria che lo riguarda direttamente, Maurizio Ciaculli ha perso tutti i suoi beni per la vendita alle aste giudiziarie. In questo mese di ottobre sarebbe dovuta andare in vendita l’azienda agricola, ma per l’indisponibilità del giudice Laura Pastacaldi il procedimento è stato rinviato al mese di maggio 2017. Per quanto riguarda la casa di abitazione e il capannone, l’udienza di vendita è stata invece fissata a gennaio 2017. Per ciò che concerne i benefici previsti dal Fondo di solidarietà dei quali dovrebbe beneficiare Ciaculli, sembrerebbe che l’imprenditore abbia i requisiti. Secondo indiscrezioni la pratica per l’ottenimento di questi fondi sarebbe completa ma in attesa della nomina di un commissario per la definizione. Inginocchiati da un virus «L’80% delle piantine dovrà essere estirpato» Progetto Impresa non avrà seggi in Consiglio comunale La virosi del pomodoro. «Nuova Delhi» sta facendo una strage che rischia di mandare alla deriva l’intero comparto agricolo locale La sentenza. Il Tar boccia l’istanza presentata dalla lista GIOVANNA CASCONE La sopravvivenza dell’agricoltura isolana è messa a dura dalla diffusione del terribile virus “Nuova Delhi” e dal perdurare della virosi del pomodoro. Il mondo agricolo, infatti, sta attraversando una dei momenti più brutti degli ultimi anni. Alla crisi economica, all’assenza di liquidità e alla sfiducia degli operatori del settore, si aggiunge questa nuova emergenza. Una batosta per i produttori agricoli oramai al collasso e senza alcuna certezza di poter recuperare parte degli investimenti effettuati per impiantare la campagna andata a male a causa della virosi. La politica ha deciso di fare la sua parte. La deputazione nazio- nale è scesa in campo. La parlamentare nazionale Marialucia Lorefice, perplessa per la situazione preoccupante che sta vivendo l'agricoltura ragusana, provata dalla diffusione di virus e insetti, ha indirizzato anche un’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al ministro dell'Economia e delle Finanze, a proposito della diffusione del virus del pomodoro “Tylcv” che sta provocando l'accartocciamento fogliare distrugge la piantina prima ancora che dia il frutto, compromettendo così l'intero raccolto. “Si stima - si legge nell'interrogazione - che circa l’80 per cento delle piantine dovranno essere estirpate. Sono dati drammatici -sottolinea la Capogruppo del M5S XII Commissione Affari Sociali-. Insieme ai problemi gravissimi ai carrubi e alle zucchine, quello del pomodoro deve allertare, causa anche il perdurare delle alte temperature, relativamente al rischio altissimo per le altre specie orticole. Un danno rilevante all'economia del settore agricolo accresciuto dall'impossibilità per le aziende agricole di un accesso al credito da parte delle banche. Oltre al danno la beffa, quindi, visto che quello del pomodoro non è un virus che può determinare un riconoscimento di calamità naturale”. Nell’interrogazione la deputata pentastellata chiede al governo nazionale quali misure intendano intraprende- IERI IL SOPRALLUOGO A SCOGLITTI «Corrosione e pioggia: il promontorio può franare» Il maltempo distrugge le serre e la sua economia, ma flagella anche la costa scoglittiese che era già straziata di suo a causa di un lento e inesorabile dissesto idrogeologico. E mentre frane e smottamenti venivano segnalati nella zona del cimitero della frazione marinara da alcuni esponenti politici dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste, chiedendo interventi immediati e una particolare attenzione, ieri mattina l'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Nicastro, accompagnato dai tecnici del comune, sceglieva di recarsi proprio in quei luoghi al fine di verificare il quantitativo e il livello di danni riportati dalla zona viaria. "Abbiamo appu- rato – ha spiegato l’assessore Nicastro – i danni derivanti dal maltempo e dalle mareggiate e risultano ingenti. Purtroppo le cattive condizioni meteo non hanno fatto altro che accelerare il processo di erosione costiera che sta interessando Scoglitti e specie quella precisa fascia. L’intero promontorio costituisce un corpo di frana in stato di avanzamento. Al momento abbiamo provveduto a mettere in sicurezza l’intera area e la carreggiata. Dopo un’interlocuzione con il dipartimento provinciale della Protezione Civile effettueremo una nuova ricognizione per avviare l’iter di intervento e consolidamento del corpo franoso”. La Sicilia 23 Ottobre 2016 D. C. I DATI. gi.cas.) Intere distese di pomodoro sono state estirpate. Si parla di circa il 70% delle piantine di pomodoro che sarebbe dovute andare in raccolta a dicembre. I dati sono ancora incerti. I produttori di giorno in giorno si trovano a dover estirpare centinaia di ettari di pomodoro. L’emergenza sembra essere inarrestabile. Alla diffusione della virosi, certamente, contribuiscono le alte temperature (alquanto anomale per la stagione autunnale). Mentre risulta un enigma la presenza del virus “Nuova Delhi” giunto in Sicilia dalla Spagna re per bloccare immediatamente la grave virosi che sta infestando le coltivazioni nell’area iblea. “Sarebbe oltremodo opportuno – aggiunge la deputata - che fossero stanziati degli interventi straordinari di ristoro economico per i produttori colpiti”. Domani sera, intanto, a Palazzo Iacono si parlerà di emergenza virosi nel corso di un vertice voluto dal sindaco, Giovanni Moscato. In quella sede saranno presenti anche i deputati regionali iblei, i rappresentanti dell’Ispettorato Agrario e del Centro Fitosanitario, sarà fatto il punto della situazione e evidenziate possibili azioni di intervento a breve termine. “Solleciteremo - dichiara Moscato - in tutte le sedi le istituzioni per sostenere i produttori, ai quali va la nostra massima solidarietà, e per trovare misure adeguate per fronteggiare le criticità emerse. Il nostro intervento segue l’appello già lanciato in settimana all’assessorato regionale all’Agricoltura in merito alla virosi del pomodoro. Staremo sempre al fianco dell’agricoltura, che è il motore economico di Vittoria e la linfa vitale del territorio”. Lo scorso 17 ottobre il sindaco Mascato ha scritto all'assessore regionale all'Agricoltura, al centro fitosanitario regionale e all'ispettorato agrario di Ragusa per affrontare la galoppante diffusione del virus che ha colpito le coltivazioni di pomodoro della città. “La nostra agricoltura – aveva detto il primo cittadino - sta vivendo un momento di grande sofferenza a causa della crisi globale e rischia di pagare un dazio ancora più alto a causa della diffusione della virosi”. DANIELA CITINO L' idea di fondo era quella di considerare il comune come una vera e propria impresa da gestire per e con la collettività. E allora chi meglio di un imprenditore potrebbe reggere le future sorti di una città proiettata verso il cambiamento? Erano gli inizi di aprile e mancavano appena due mesi alla scadenza delle elezioni amministrative quando nella platea dei competitor politici arrivava il "ciclone" Progetto Impresa, neonata associazione politica di imprenditori con la " mission" di andare al timone del governo cittadino. E per di più da soli e senza utilizzare accordi trasversali, puntando sulla novità e unicità del progetto politico e anche su Vincenzo Statelli, carismatica figura di imprenditore con in tasca una laurea in economia conseguita alla Cattolica di Milano e uno storico lavorativo da commercialista e revisore dei Conti da ben un quarto di secolo, che fu prescelto dall'associazione come candidato. 1435 furono i voti incassati da Progetto Impresa che corrispondenti ad un 4,94%, permisero di sfiorare ma non di superare lo sbarramento del 5%, condizione indispensabile per potere assicurare all'associazione politica nata sotto buoni auspici e dalle grandi ambizioni un posto a Sala Carfi. Insomma per solo una manciata di voti necessaria a raggiungere il quorum, Progetto Impresa condivideva il destino di liste come Patto per Vittoria o come il Partito Socialista Italiano. Una sconfitta che bruciava tanto da spingere a presentare al Tar di Catania ricorso elettorale che e' però stato respinto. Accogliendo le difese del Comune, rappresentato dall’avvocato Angela Bruno, i giudici amministrativi hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla lista “Progetto Impresa” che, come detto in precedenza, aveva sfiorato, senza raggiungerlo, il quorum del cinque per cento previsto per l’ottenimento del seggio in Consiglio. Ma il mancato accoglimento del ricorso da parte della magistratura catanese non è stato il solo. Il Tar ha infatti respinto anche quello dei due candidati al consiglio comunale (Giombattista Faviana del Pd e Maria Veronica Biundo della lista Spiga) risultati primi dei non eletti. Il civico consesso resta così com’è. LA SICILIA 36. DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 vittoria La frode agricola presunta e gli attentati reali Approderà in Tribunale il prossimo febbraio il processo sulla commercializzazione di merce con targhette contraffatte, intrecciato all’odissea vissuta e agli atti intimidatori subiti dall’imprenditore Maurizio Ciaculli GIUSEPPE LA LOTA SÌ AL RITO ABBREVIATO PER L’ORCO g.l.l.) Il padre disumano dei 4 bambini picchiati brutalmente senza motivo a Vittoria, assistito dall’avvocato difensore Giuseppe Di Sterano, è comparso davanti al giudice Andrea Reale per rendere dichiarazioni spontanee e difendersi dalle gravi accuse che nel mese di giugno lo hanno portato in carcere per 60 giorni. Attualmente si trova agli arresti domiciliari. Il giudice ha ammesso il processo con il rito abbreviato fissando la prossima udienza il 22 dicembre 2016 per la discussione e fors’anche la sentenza. L’avvocato Valentino Coria è stato nominato tutore dei piccoli, mentre la costituzione di parte civile è curata dall’avv. Salvo Ottaviano Presunta frode commerciale della filiera agricola, nel mese di febbraio 2017 inizierà il processo penale che vede indagati la Ldl Italia, il legale rappresentante del “Gruppo Napoleon spa e due legali rappresentanti di aziende agricole che avrebbero favorito la commercializzazione della merce con l’utilizzo di targhette identificative contraffatte con il “global gap” dell’azienda di Maurizio Ciaculli. L’avvocato Giuseppe Nicosia si costituirà parte civile e auspica che anche le associazioni Riscatto, a cui Ciaculli appartiene, e Altragricoltura facciano lo stesso. Secondo l’avvocato di parte civile Nicosia, sarebbero stati danneggiati anche la Regione siciliana e il Comune di Vittoria. Nel contesto del procedimento c’è la vicenda personale che vede principale vittima l’imprenditore vittoriese Maurizio Ciaculli, destinatario di diversi attentati a scopo intimidatorio, ultimo dei quali quello del mese di agosto scorso. Le indagini degli inquirenti sono coordinate dal pubblico ministero Valentina Botti. Il processo dovrà accertare il nesso di congiunzione tra le denunce effettuate da Maurizio Ciaculli e gli attentati subiti. L’ultimo, come detto, la notte del 20 agosto. Ignoti bruciarono la sua Suzuki Vitara parcheggiata davanti casa in contrada Madonna della Salute. L’incendio della vettura e un messaggio scritto inequivocabile lasciato sopra il muretto di recinzione sotto un rametto di fiori bruciacchiato. “Ciaculli ci hai scassato la m… questo è l’ultimo avvertimento”. La sua risposta a caldo fu altrettanto chiara ed esplicita: “Non mi farò intimidire e che continuerò a denunciare”. Nel prossimo mese di febbraio i fatti saranno oggetto di discussione nel processo che sa- rà incardinato presso il Tribunale di Ragusa. “In caso di responsabilità - dice l’avvocato Giuseppe Nicosia, parte civile per Ciaculli - l’intera economia della Regione e del Comune di Vittoria, vittime del danno, sarebbe bene che si costituissero parte civile”. L’imprenditore Ciaculli nel 2015 denunciò di avere visto fra i bancali di un grande magazzino commerciale una partita di melanzana con il suo “glo- bal gap” proveniente dalla Spagna. Per la cronaca va detto che l’attentato e le minacce intimidatorie di cui stiamo parlando, si verificarono 10 giorni dopo la convocazione di Maurizio Ciaculli da parte della Digos di Ragusa a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dai due senatori del Gruppo misto Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino al ministro dell’Interno e a quello delle Politiche OPERAZIONE GDF Coltivavano cannabis convalidati i 4 arresti Convalida dell’arresto per tutti, ma con posizioni differenziate. Due restano in carcere e due vanno ai domiciliari. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari Andrea Reale per i 4 vittoriesi arrestati dalla Guardia di finanza in settimana per coltivazione di marijuana sotto serra in contrada Bonincontro. Venerdì presso il tribunale di Ragusa c’è stata l’udienza di convalida dei quattro assistiti dagli avvocati difensori. Giovanni Stefano Tumino, difeso dall’avvocato Salvatore Minardi, e Vincenzo Messinese, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, restano in carcere; Giuseppe Licata, difeso dall’avvocato Di Stefano, e Cristoforo Palmieri, difeso dall’avvocato Enrico Platania, sono stati ammessi ai domiciliari. Il gip Reale ha distinto i ruoli dei presunti coltivatori di cannabis, ritenendo meno grave quella di Licata e Palmieri. I quattro sono stati individuati nel contesto delle indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale e della compagnia di Vittoria. I finanzieri hanno sequestrato in tutto 3 mila piante allo stato adulto e in piena fioritura all’interno di un’area serricola estesa in circa 10 mila metri quadrati. Ai margini della serra spiccava la coltivazione di ortaggi per sviare l’attenzione dalla cannabis le cui piante raggiungevano un’altezza media tra i 120 e i 210 centimetri. In preparazione del blitz i finanzieri hanno effettuato appostamenti nei pressi dell’azienda, notando la presenza di alcuni soggetti che effettuavano ripetute perlustrazioni prima di accedere nelle serre. Accanto alla piantagione, sequestrato anche un caseggiato rurale con all’interno centinaia di piante essiccate e pronte per la commercializzazione, nonché un notevole quantitativo di fertilizzanti utile la preparazione del terreno. La richiesta dell’ordine di carcerazione è stata firmata dal sostituto procuratore Giulia Bisello. G. L. L. agricole. Gli interroganti chiedevano conto e ragione del perché l’imprenditore vittoriese non beneficiasse ancora della scorta e dei sussidi previsti dal Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura. I due parlamentari avevano chiesto perché la Prefettura non si era attivata così come disposto, nei confronti di Ciaculli, in ossequio alla norma che dà sostegno ai soggetti danneggiati da attività estorsive prevedendo “l’attribuzione di una somma di denaro a titolo di contributo al ristoro del danno patrimoniale subito”. “A quanto risulta- scrissero i due parlamentari ai due ministeri - Maurizio Ciaculli dal 1997 vive un vero e proprio calvario a seguito di numerose vicissitudini puntualmente denunciate ed in corso di indagini.Tra il 1997 ed il 2015 Maurizio Ciaculli risulta essere stato oggetto di 2 attentati incendiari che hanno gravemente danneggiato l’opificio della Progetto Verde Srl (dal 2009 "Società agricola C.M.G." Srl)”. Oltre alla vicenda giudiziaria che lo riguarda direttamente, Maurizio Ciaculli ha perso tutti i suoi beni per la vendita alle aste giudiziarie. In questo mese di ottobre sarebbe dovuta andare in vendita l’azienda agricola, ma per l’indisponibilità del giudice Laura Pastacaldi il procedimento è stato rinviato al mese di maggio 2017. Per quanto riguarda la casa di abitazione e il capannone, l’udienza di vendita è stata invece fissata a gennaio 2017. Per ciò che concerne i benefici previsti dal Fondo di solidarietà dei quali dovrebbe beneficiare Ciaculli, sembrerebbe che l’imprenditore abbia i requisiti. Secondo indiscrezioni la pratica per l’ottenimento di questi fondi sarebbe completa ma in attesa della nomina di un commissario per la definizione. Inginocchiati da un virus «L’80% delle piantine dovrà essere estirpato» Progetto Impresa non avrà seggi in Consiglio comunale La virosi del pomodoro. «Nuova Delhi» sta facendo una strage che rischia di mandare alla deriva l’intero comparto agricolo locale La sentenza. Il Tar boccia l’istanza presentata dalla lista GIOVANNA CASCONE La sopravvivenza dell’agricoltura isolana è messa a dura dalla diffusione del terribile virus “Nuova Delhi” e dal perdurare della virosi del pomodoro. Il mondo agricolo, infatti, sta attraversando una dei momenti più brutti degli ultimi anni. Alla crisi economica, all’assenza di liquidità e alla sfiducia degli operatori del settore, si aggiunge questa nuova emergenza. Una batosta per i produttori agricoli oramai al collasso e senza alcuna certezza di poter recuperare parte degli investimenti effettuati per impiantare la campagna andata a male a causa della virosi. La politica ha deciso di fare la sua parte. La deputazione nazio- nale è scesa in campo. La parlamentare nazionale Marialucia Lorefice, perplessa per la situazione preoccupante che sta vivendo l'agricoltura ragusana, provata dalla diffusione di virus e insetti, ha indirizzato anche un’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al ministro dell'Economia e delle Finanze, a proposito della diffusione del virus del pomodoro “Tylcv” che sta provocando l'accartocciamento fogliare distrugge la piantina prima ancora che dia il frutto, compromettendo così l'intero raccolto. “Si stima - si legge nell'interrogazione - che circa l’80 per cento delle piantine dovranno essere estirpate. Sono dati drammatici -sottolinea la Capogruppo del M5S XII Commissione Affari Sociali-. Insieme ai problemi gravissimi ai carrubi e alle zucchine, quello del pomodoro deve allertare, causa anche il perdurare delle alte temperature, relativamente al rischio altissimo per le altre specie orticole. Un danno rilevante all'economia del settore agricolo accresciuto dall'impossibilità per le aziende agricole di un accesso al credito da parte delle banche. Oltre al danno la beffa, quindi, visto che quello del pomodoro non è un virus che può determinare un riconoscimento di calamità naturale”. Nell’interrogazione la deputata pentastellata chiede al governo nazionale quali misure intendano intraprende- IERI IL SOPRALLUOGO A SCOGLITTI «Corrosione e pioggia: il promontorio può franare» Il maltempo distrugge le serre e la sua economia, ma flagella anche la costa scoglittiese che era già straziata di suo a causa di un lento e inesorabile dissesto idrogeologico. E mentre frane e smottamenti venivano segnalati nella zona del cimitero della frazione marinara da alcuni esponenti politici dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste, chiedendo interventi immediati e una particolare attenzione, ieri mattina l'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Nicastro, accompagnato dai tecnici del comune, sceglieva di recarsi proprio in quei luoghi al fine di verificare il quantitativo e il livello di danni riportati dalla zona viaria. "Abbiamo appu- rato – ha spiegato l’assessore Nicastro – i danni derivanti dal maltempo e dalle mareggiate e risultano ingenti. Purtroppo le cattive condizioni meteo non hanno fatto altro che accelerare il processo di erosione costiera che sta interessando Scoglitti e specie quella precisa fascia. L’intero promontorio costituisce un corpo di frana in stato di avanzamento. Al momento abbiamo provveduto a mettere in sicurezza l’intera area e la carreggiata. Dopo un’interlocuzione con il dipartimento provinciale della Protezione Civile effettueremo una nuova ricognizione per avviare l’iter di intervento e consolidamento del corpo franoso”. D. C. I DATI. gi.cas.) Intere distese di pomodoro sono state estirpate. Si parla di circa il 70% delle piantine di pomodoro che sarebbe dovute andare in raccolta a dicembre. I dati sono ancora incerti. I produttori di giorno in giorno si trovano a dover estirpare centinaia di ettari di pomodoro. L’emergenza sembra essere inarrestabile. Alla diffusione della virosi, certamente, contribuiscono le alte temperature (alquanto anomale per la stagione autunnale). Mentre risulta un enigma la presenza del virus “Nuova Delhi” giunto in Sicilia dalla Spagna re per bloccare immediatamente la grave virosi che sta infestando le coltivazioni nell’area iblea. “Sarebbe oltremodo opportuno – aggiunge la deputata - che fossero stanziati degli interventi straordinari di ristoro economico per i produttori colpiti”. Domani sera, intanto, a Palazzo Iacono si parlerà di emergenza virosi nel corso di un vertice voluto dal sindaco, Giovanni Moscato. In quella sede saranno presenti anche i deputati regionali iblei, i rappresentanti dell’Ispettorato Agrario e del Centro Fitosanitario, sarà fatto il punto della situazione e evidenziate possibili azioni di intervento a breve termine. “Solleciteremo - dichiara Moscato - in tutte le sedi le istituzioni per sostenere i produttori, ai quali va la nostra massima solidarietà, e per trovare misure adeguate per fronteggiare le criticità emerse. Il nostro intervento segue l’appello già lanciato in settimana all’assessorato regionale all’Agricoltura in merito alla virosi del pomodoro. Staremo sempre al fianco dell’agricoltura, che è il motore economico di Vittoria e la linfa vitale del territorio”. Lo scorso 17 ottobre il sindaco Mascato ha scritto all'assessore regionale all'Agricoltura, al centro fitosanitario regionale e all'ispettorato agrario di Ragusa per affrontare la galoppante diffusione del virus che ha colpito le coltivazioni di pomodoro della città. “La nostra agricoltura – aveva detto il primo cittadino - sta vivendo un momento di grande sofferenza a causa della crisi globale e rischia di pagare un dazio ancora più alto a causa della diffusione della virosi”. DANIELA CITINO L' idea di fondo era quella di considerare il comune come una vera e propria impresa da gestire per e con la collettività. E allora chi meglio di un imprenditore potrebbe reggere le future sorti di una città proiettata verso il cambiamento? Erano gli inizi di aprile e mancavano appena due mesi alla scadenza delle elezioni amministrative quando nella platea dei competitor politici arrivava il "ciclone" Progetto Impresa, neonata associazione politica di imprenditori con la " mission" di andare al timone del governo cittadino. E per di più da soli e senza utilizzare accordi trasversali, puntando sulla novità e unicità del progetto politico e anche su Vincenzo Statelli, carismatica figura di imprenditore con in tasca una laurea in economia conseguita alla Cattolica di Milano e uno storico lavorativo da commercialista e revisore dei Conti da ben un quarto di secolo, che fu prescelto dall'associazione come candidato. 1435 furono i voti incassati da Progetto Impresa che corrispondenti ad un 4,94%, permisero di sfiorare ma non di superare lo sbarramento del 5%, condizione indispensabile per potere assicurare all'associazione politica nata sotto buoni auspici e dalle grandi ambizioni un posto a Sala Carfi. Insomma per solo una manciata di voti necessaria a raggiungere il quorum, Progetto Impresa condivideva il destino di liste come Patto per Vittoria o come il Partito Socialista Italiano. Una sconfitta che bruciava tanto da spingere a presentare al Tar di Catania ricorso elettorale che e' però stato respinto. Accogliendo le difese del Comune, rappresentato dall’avvocato Angela Bruno, i giudici amministrativi hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla lista “Progetto Impresa” che, come detto in precedenza, aveva sfiorato, senza raggiungerlo, il quorum del cinque per cento previsto per l’ottenimento del seggio in Consiglio. Ma il mancato accoglimento del ricorso da parte della magistratura catanese non è stato il solo. Il Tar ha infatti respinto anche quello dei due candidati al consiglio comunale (Giombattista Faviana del Pd e Maria Veronica Biundo della lista Spiga) risultati primi dei non eletti. Il civico consesso resta così com’è. La Sicilia 23 Ottobre 2016 DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 LA SICILIA ragusa provincia Pozzallo MICHELE GIARDINA «Oltre all’hotspot nuove strutture di accoglienza» Ed è già polemica POZZALLO. A Pozzallo non solo l’hotspot, ma anche nuove strutture di “seconda accoglienza”, previste dal Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), destinate ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale. “Ma il Centro di primo soccorso e accoglienza del porto - si chiedono alcuni residenti ove vengono traghettati con cadenza quasi giornaliera centinaia e centinaia di migranti, non basta e avanza?”. Fuochino, fuocherello, in questa marinara città, bella, distratta e disamorata, ad un certo punto divampa il dibattito. Ritenuto tardivo, strumentale e demagogico da numerosi padri di famiglia che, sempre più lontani dalla politica delle chiacchiere, osservano: “Mentre i cittadini reclamano a tutti i livelli chiarezza e se- Si infervora il dibattito sull’accoglienza dei migranti a Pozzallo rietà di comportamenti, assistiamo ancora una volta alla parata delle sceneggiate inutili, ove tutti sono pronti ad osservare, dire, lamentarsi, diffondere comunicati e chiedere an- che la convocazione aperta del Consiglio comunale per muovere, con il solito colpevole ritardo, osservazioni che, eventualmente, andavano fatte in tempo utile, prima della adozione definitiva di decisioni e atti, letti, chiusi e sottoscritti, per dirla con protocollare ufficialità notarile, già da tempo. L’argomento andava affrontato prima dei numerosi passaggi amministrativi e burocratici nati e consumati: bandi, gare, appalti, lavori di adattamento e ristrutturazione dei locali da utilizzare, già presi in affitto, con tanto di contratto, dalle ditte interessate. Protestare a posteriori - concludono - quando gli organismi competenti hanno già dato lo sta bene alle cooperative impegnate a lavorare e produrre utili, perché, al di là degli aspetti umanitari dell’accoglienza, di questo si tratta, non ha senso. “Pozzallo – si legge in un co- VERSO IL VOTO. Domani la presentazione ufficiale della candidatura a sindaco del preside dell’istituto Cataudella Scicli, Giannone esce allo scoperto Intanto il Pd sfoglia la margherita mentre i Cinque Stelle si giocano la carta Morana .37 municato del Partito Democratico datato 21 ottobre – ha fatto tutto il possibile, accogliendo negli ultimi anni migliaia di profughi, ma oggi tutto questo inizia a pesare come un macigno sulle spalle della città. E’ insomma necessario un cambio di passo che consenta di contemperare l’accoglienza e la solidarietà con il normale vivere della città e con la vocazione turistica che l’ha sempre caratterizzata e che rappresenta certamente uno dei principali volani dell’economia cittadina. Il Pd ha sempre sostenuto che l’accoglienza non è una scelta ma un dovere e si è sempre impegnato in prima linea per assicurare ogni possibile sforzo in tal senso. Nel contempo, però, il Pd ritiene che ogni singolo migrante vada richiamato al rispetto delle norme di civile convivenza della società in cui vive e da cui è stato accolto”. L’INTERVENTO Scifo precisa «Caporalato? No, si tratta di lavoro nero» La Sicilia 23 Ottobre 2016 QUALI SCELTE? In attesa di capire che cosa succederà in casa del Pd, l’altra candidata che sta cercando di aggregare forze moderate attorno a sè è l’avv. Rita Trovato, espressione della società civile che, a quanto pare, gode anche del sostegno di alcune forze politiche. In più, assieme alle altre già note, c’è la candidatura di Maria Borgia, scesa in campo in tempi non sospetti, che correrà per Forza Italia. CONCETTA BONINI GIUSEPPE LA LOTA SCICLI. È il fine settimana in cui si chiude tutto, questo, per le candidature a Scicli. Mentre il Partito Democratico è rimasto con una sola proposta in campo - quella dell’ex senatore Mario Occhipinti avanzata dal secondo circolo e depositata presso la segreteria provinciale, circostanza che fa inevitabilmente decadere l’ipotesi delle primarie - tutti gli altri cominciano ad uscire allo scoperto. A sinistra del Pd, innanzitutto, è ormai ufficiale la candidatura del preside del Cataudella Enzo Giannone, che lunedì mattina alle 11 nella sede dell’Antico Mulino di via San Nicolò presenterà il suo programma. Parla di “rivoluzione gentile”, Giannone, “per una città che sia sempre più comunità”: “Proverò a raccontare, insieme ai miei tanti compagni di viaggio, con in prima linea i giovani di Scicli - dice come e perché continuiamo nel nostro percorso di impegno civile, illustrando quale modello di città-comunità abbiamo in testa e nel cuore”. Al suo fianco ci sono innanzitutto i ragazzi di StartScicli, giovane e dinamico collettivo che negli ultimi due anni ha giocato un ruolo non secondario nella sopravvivenza della città e nella Approvata la legge, iniziato il dibattito. Non c’è partito o movimento politico che non saluti con gioia la nuova norma che manda in galera i “caporali” in agricoltura e chi sfrutta i lavoratori. Ma la maggiore soddisfazione giunge dalla Cgil, dall’uomo oggi segretario provinciale della Camera del lavoro Giuseppe Scifo, che da anni combatte il fenomeno distinguendolo in tutte le sue sfaccettature geografiche. “Questa legge è stata fortemente voluta dalla Cgil - dice Scifo - che attraverso la Flai ha condotto anni di dure battaglie soprattutto nei territori interessati dal fenomeno. Nell'ottobre 2014 sono stato ascoltato in Commissione Lavoro al Senato per descrivere le caratteristiche dello sfruttamento in assenza di caporalato”. Scifo afferma, in sostanza, che nel nostro territorio non ci sono forme di vero e proprio caporala- La stanza del primo cittadino al Comune di Scicli e, nel riquadro il preside Enzo Giannone sua capacità di guardare al futuro: “Riteniamo - dicono loro - che fare politica significhi servire i cittadini e operare per il bene collettivo; il nostro impegno non è ingenuo volontarismo, né crediamo a facili formule risolutive. Crediamo fermamente nella possibilità di operare per la nostra città, con onestà e trasparenza, promuovendo una politica realmente partecipativa e democratica. Il nostro impegno concreto per il territorio di Scicli inizia qui, per questo abbiamo il piacere di invitare tutta la cittadinanza alla conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di Scicli di Enzo Giannone e all’illustrazione del progetto politico che intendiamo realizzare per il rilancio”. Nel frattempo, anche il Movimento 5 Stelle ha deciso e formalizzato la candidatura, già ampiamente ipotizzata, di Concetta Morana: “Sono orgogliosa della fiducia ricevuta da tutto il gruppo – ha dichiarato – che mi ha dato la possibilità di proseguire il cammino intrapreso da anni all’interno del Movimento 5 Stelle. Sono fiera della mia squadra di consiglieri e, insieme, abbiamo voglia di dare alla città di Scicli l’opportunità di esprimere liberamente le sue potenzialità”. Quarantatreenne, laureata in Pedagogia con specializzazione in Pedagogia Giuridica, insegnante e da sempre impegnata nel mondo del volontariato, Morana ha espresso la sua sensibilità ed il suo impegno in numerose battaglie sociali ed ambientali. SANTA CROCE ISPICA Revisori dei conti il collegio va ricostituito ISPICA. Venerdì pomeriggio a Palazzo Bruno di Belmonte, sede municipale di Ispica, è stata tenuta una riunione della maggioranza, assieme al sindaco Pierenzo Muraglie e alla Giunta, per discutere sugli argomenti inseriti nell’ordine del giorno dei lavori consiliari che saranno affrontati domani nell’aula consiliare, in seduta di prima convocazione, pubblica e ordinaria a partire dalle ore 19,30. Il civico consesso dovrà affrontare, dopo la lettura e l’approvazione dei verbali delle precedenti sedute consiliari, la proposta della Giunta, a mezzo delibera, relativamente alla ricostituzione del Collegio dei Revisori dei Conti con la sostituzione del componente dimissionario. C’è attesa poi sull’argomento legato alla mozione di indirizzo di un consigliere avente per oggetto «Realizzazione di un centro culturale nei locali dell’ex mattatoio comunale». E’ appena il caso di ricordare che in molti, in questi anni, si sono battuti per fare diventare la struttura un museo, ospitando in primo piano i resti della nave «Ippos» rinvenuta molti anni addietro nei pressi di Pantano Longarini nel corso di lavori eseguiti dal Consorzio di bonifica delle Paludi di Ispica. GIUSEPPE FLORIDDIA Rischio alluvione, Avs informa i cittadini «Prevenire è meglio» La Cgil. «La legge va bene, ma attenti allo sfruttamento» Grande l’attenzione dei cittadini nell’apprendere quali i potenziali rischi in caso di alluvione e di dissesto idrogeologico così come illustrati dai volontari dell’Avs ALESSIA CATAUDELLA S. CROCE. Si conclude con un bilancio positivo – in linea con il trend degli anni precedenti - “Io non rischio 2016”, la due giorni di incontri informativi e buone pratiche di Protezione civile che ogni autunno è ospitata nelle piazze italiane, maggiori e minori. I volontari della pubblica assistenza dell’Associazione volontari del soccorso, in testa il presidente Saro Sallemi, hanno preso parte al fine settimana di informazione e prevenzione che si è tenuto in piazza Vittorio Emanuele II. "Io Non Rischio 2016", la campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro paese, ha visto im- rischio e che scendono pegnati nella sua sesta Positivi in piazza per sensibilizedizione circa 7000 vozare i cittadini rispetto lontari di protezione cii riscontri rischio sismico. La vile in oltre 700 piazze della due giorni al campagna è stata prosu tutto il territorio italiano. L’iniziativa nasce promossa dalla mossa dal Dipartimennel 2011 dalla collaboto di protezione civile in Protezione civile collaborazione con l'Irazione tra il volontariato di protezione civistituto nazionale di in piazza le, le istituzioni e il geofisica e vulcanolomondo della ricerca Vittorio Emanuele gia, l'Associazione nascientifica. La campazionale delle Pubbliche gna si svolge, anno dopo anno, in lo- assistenze (Anpas) e la rete dei Labocalità ad elevata pericolosità sismi- ratori universitari di Ingegneria sica e in alcune grandi città in cui si smica. Santa Croce Camerina abpossono avvertire forti terremoti. braccia il progetto sin dalle sue origiProtagonisti principali di questa ini- ni, con attivisti preparati in incontri ziativa sono i volontari, cittadini che formativi propedeutici che consensi assumono in prima persona la re- tono a chi è in prima linea di mettersi sponsabilità nella prevenzione del a disposizione della comunità con perizia e consapevolezza. Protagonisti del progetto, anche quest'anno i volontari di protezione civile della pubblica assistenza Associazione volontari del soccorso, hanno allestito un gazebo davanti al prospetto della chiesa madre per incontrare la gente, rispondere alle domande poste e consegnare brevi manu brochure con le indicazioni degli esperti; gli attivisti hanno incontrato i cittadini camarinensi, e non solo, per un'efficace attività divulgativa sui principali rischi naturali. I componenti di Avs quest’anno hanno presentato il rischio alluvione indicando, materiale esplicativo alla mano, a chi si è avvicinato al punto informativo “Io non rischio” come comportarsi. to. “Va fatta la distinzione tra caporalato e sfruttamento. Nella nostra provincia, abbiamo sempre affermato che il problema del caporalato da sempre è marginale per via delle peculiarità del nostro sistema agricolo. Le nostre produzioni in serra necessitano di manodopera da collocare in una stagionalità lunga per cui non serve l'intermediazione di manodopera”. In questa provincia il fenomeno emerge sotto forma di “sotto salario, lavoro nero e condizioni al limite del rispetto dei principi elementari della dignità umana. Lo sfruttamento colpisce tutti, italiani e stranieri. Quest'ultimi scontano elementi di riscattabilità maggiori e vivono condizioni di enorme precarietà sotto il profilo sociale; isolamento, alloggi fatiscenti, esclusione dai servi socio sanitari, abbandono scolastico dei bambini. La legge deve rappresentare per il nostro territorio anche un’occasione per condividere assieme alle parti datoriali, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, un percorso di “ uscita dal ghetto”. GdS 23 Ottobre 2016 Giornale di Sicilia 23 Ottobre 2016