23 Ottobre 2016 - Comune di Vittoria

Transcript

23 Ottobre 2016 - Comune di Vittoria
CITTÀ DI VITTORIA
UFFICIO STAMPA
RASSEGNA STAMPA
Domenica 23 Ottobre 2016
LA SICILIA
36.
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
vittoria
La frode agricola presunta e gli attentati reali
Approderà in Tribunale il prossimo febbraio il processo sulla commercializzazione di merce con targhette
contraffatte, intrecciato all’odissea vissuta e agli atti intimidatori subiti dall’imprenditore Maurizio Ciaculli
GIUSEPPE LA LOTA
SÌ AL RITO
ABBREVIATO
PER L’ORCO
g.l.l.) Il padre disumano dei 4
bambini picchiati brutalmente
senza motivo a
Vittoria, assistito dall’avvocato
difensore Giuseppe Di Sterano, è comparso
davanti al giudice Andrea Reale
per rendere dichiarazioni
spontanee e difendersi dalle
gravi accuse che
nel mese di giugno lo hanno
portato in carcere per 60 giorni.
Attualmente si
trova agli arresti
domiciliari. Il
giudice ha ammesso il processo con il rito abbreviato fissando la prossima
udienza il 22 dicembre 2016
per la discussione e fors’anche
la sentenza.
L’avvocato Valentino Coria è
stato nominato
tutore dei piccoli, mentre la costituzione di
parte civile è curata dall’avv.
Salvo Ottaviano
Presunta frode commerciale della filiera agricola, nel mese di febbraio
2017 inizierà il processo penale che
vede indagati la Ldl Italia, il legale
rappresentante del “Gruppo Napoleon spa e due legali rappresentanti
di aziende agricole che avrebbero favorito la commercializzazione della
merce con l’utilizzo di targhette identificative contraffatte con il “global
gap” dell’azienda di Maurizio Ciaculli. L’avvocato Giuseppe Nicosia si costituirà parte civile e auspica che anche le associazioni Riscatto, a cui Ciaculli appartiene, e Altragricoltura facciano lo stesso. Secondo l’avvocato di
parte civile Nicosia, sarebbero stati
danneggiati anche la Regione siciliana e il Comune di Vittoria.
Nel contesto del procedimento c’è la
vicenda personale che vede principale vittima l’imprenditore vittoriese
Maurizio Ciaculli, destinatario di diversi attentati a scopo intimidatorio,
ultimo dei quali quello del mese di agosto scorso. Le indagini degli inquirenti sono coordinate dal pubblico
ministero Valentina Botti. Il processo
dovrà accertare il nesso di congiunzione tra le denunce effettuate da
Maurizio Ciaculli e gli attentati subiti.
L’ultimo, come detto, la notte del 20
agosto. Ignoti bruciarono la sua Suzuki Vitara parcheggiata davanti casa in
contrada Madonna della Salute. L’incendio della vettura e un messaggio
scritto inequivocabile lasciato sopra
il muretto di recinzione sotto un rametto di fiori bruciacchiato. “Ciaculli
ci hai scassato la m… questo è l’ultimo avvertimento”. La sua risposta a
caldo fu altrettanto chiara ed esplicita: “Non mi farò intimidire e che continuerò a denunciare”. Nel prossimo
mese di febbraio i fatti saranno oggetto di discussione nel processo che sa-
rà incardinato presso il Tribunale di
Ragusa. “In caso di responsabilità - dice l’avvocato Giuseppe Nicosia, parte
civile per Ciaculli - l’intera economia
della Regione e del Comune di Vittoria, vittime del danno, sarebbe bene
che si costituissero parte civile”. L’imprenditore Ciaculli nel 2015 denunciò di avere visto fra i bancali di un
grande magazzino commerciale una
partita di melanzana con il suo “glo-
bal gap” proveniente dalla Spagna.
Per la cronaca va detto che l’attentato
e le minacce intimidatorie di cui stiamo parlando, si verificarono 10 giorni
dopo la convocazione di Maurizio
Ciaculli da parte della Digos di Ragusa
a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dai due senatori
del Gruppo misto Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino al ministro
dell’Interno e a quello delle Politiche
OPERAZIONE GDF
Coltivavano cannabis
convalidati i 4 arresti
Convalida dell’arresto per tutti, ma con posizioni
differenziate. Due restano in carcere e due vanno ai
domiciliari. Così ha deciso il giudice per le indagini
preliminari Andrea Reale per i 4 vittoriesi arrestati
dalla Guardia di finanza in settimana per coltivazione di marijuana sotto serra in contrada Bonincontro. Venerdì presso il tribunale di Ragusa c’è
stata l’udienza di convalida dei quattro assistiti dagli avvocati difensori. Giovanni Stefano Tumino, difeso dall’avvocato Salvatore Minardi, e Vincenzo
Messinese, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, restano in carcere; Giuseppe Licata, difeso dall’avvocato Di Stefano, e Cristoforo Palmieri, difeso
dall’avvocato Enrico Platania, sono stati ammessi
ai domiciliari. Il gip Reale ha distinto i ruoli dei presunti coltivatori di cannabis, ritenendo meno grave
quella di Licata e Palmieri.
I quattro sono stati individuati nel contesto delle
indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale e della compagnia di Vittoria. I
finanzieri hanno sequestrato in tutto 3 mila piante
allo stato adulto e in piena fioritura all’interno di
un’area serricola estesa in circa 10 mila metri quadrati. Ai margini della serra spiccava la coltivazione
di ortaggi per sviare l’attenzione dalla cannabis le
cui piante raggiungevano un’altezza media tra i
120 e i 210 centimetri. In preparazione del blitz i
finanzieri hanno effettuato appostamenti nei pressi dell’azienda, notando la presenza di alcuni soggetti che effettuavano ripetute perlustrazioni prima di accedere nelle serre. Accanto alla piantagione, sequestrato anche un caseggiato rurale con all’interno centinaia di piante essiccate e pronte per
la commercializzazione, nonché un notevole quantitativo di fertilizzanti utile la preparazione del terreno. La richiesta dell’ordine di carcerazione è stata
firmata dal sostituto procuratore Giulia Bisello.
G. L. L.
agricole. Gli interroganti chiedevano
conto e ragione del perché l’imprenditore vittoriese non beneficiasse ancora della scorta e dei sussidi previsti
dal Fondo di solidarietà per le vittime
di estorsione e usura. I due parlamentari avevano chiesto perché la Prefettura non si era attivata così come disposto, nei confronti di Ciaculli, in ossequio alla norma che dà sostegno ai
soggetti danneggiati da attività estorsive prevedendo “l’attribuzione
di una somma di denaro a titolo di
contributo al ristoro del danno patrimoniale subito”.
“A quanto risulta- scrissero i due parlamentari ai due ministeri - Maurizio
Ciaculli dal 1997 vive un vero e proprio calvario a seguito di numerose
vicissitudini puntualmente denunciate ed in corso di indagini.Tra il
1997 ed il 2015 Maurizio Ciaculli risulta essere stato oggetto di 2 attentati incendiari che hanno gravemente
danneggiato l’opificio della Progetto
Verde Srl (dal 2009 "Società agricola
C.M.G." Srl)”. Oltre alla vicenda giudiziaria che lo riguarda direttamente,
Maurizio Ciaculli ha perso tutti i suoi
beni per la vendita alle aste giudiziarie. In questo mese di ottobre sarebbe
dovuta andare in vendita l’azienda agricola, ma per l’indisponibilità del
giudice Laura Pastacaldi il procedimento è stato rinviato al mese di
maggio 2017. Per quanto riguarda la
casa di abitazione e il capannone, l’udienza di vendita è stata invece fissata a gennaio 2017.
Per ciò che concerne i benefici previsti dal Fondo di solidarietà dei quali
dovrebbe beneficiare Ciaculli, sembrerebbe che l’imprenditore abbia i
requisiti. Secondo indiscrezioni la
pratica per l’ottenimento di questi
fondi sarebbe completa ma in attesa
della nomina di un commissario per
la definizione.
Inginocchiati da un virus
«L’80% delle piantine
dovrà essere estirpato»
Progetto Impresa
non avrà seggi
in Consiglio
comunale
La virosi del pomodoro. «Nuova Delhi» sta facendo una strage
che rischia di mandare alla deriva l’intero comparto agricolo locale
La sentenza. Il Tar boccia
l’istanza presentata dalla lista
GIOVANNA CASCONE
La sopravvivenza dell’agricoltura isolana è messa a dura dalla diffusione
del terribile virus “Nuova Delhi” e dal
perdurare della virosi del pomodoro.
Il mondo agricolo, infatti, sta attraversando una dei momenti più brutti degli ultimi anni. Alla crisi economica,
all’assenza di liquidità e alla sfiducia
degli operatori del settore, si aggiunge questa nuova emergenza.
Una batosta per i produttori agricoli
oramai al collasso e senza alcuna certezza di poter recuperare parte degli
investimenti effettuati per impiantare la campagna andata a male a causa
della virosi. La politica ha deciso di fare la sua parte. La deputazione nazio-
nale è scesa in campo. La parlamentare nazionale Marialucia Lorefice, perplessa per la situazione preoccupante
che sta vivendo l'agricoltura ragusana, provata dalla diffusione di virus e
insetti, ha indirizzato anche un’interrogazione al ministro delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali, al ministro dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, al ministro dell'Economia e delle Finanze, a proposito della diffusione del virus del pomodoro “Tylcv” che sta provocando l'accartocciamento fogliare distrugge la
piantina prima ancora che dia il frutto,
compromettendo così l'intero raccolto. “Si stima - si legge nell'interrogazione - che circa l’80 per cento delle
piantine dovranno essere estirpate.
Sono dati drammatici -sottolinea la
Capogruppo del M5S XII Commissione Affari Sociali-. Insieme ai problemi
gravissimi ai carrubi e alle zucchine,
quello del pomodoro deve allertare,
causa anche il perdurare delle alte
temperature, relativamente al rischio
altissimo per le altre specie orticole.
Un danno rilevante all'economia del
settore agricolo accresciuto dall'impossibilità per le aziende agricole di
un accesso al credito da parte delle
banche. Oltre al danno la beffa, quindi,
visto che quello del pomodoro non è
un virus che può determinare un riconoscimento di calamità naturale”.
Nell’interrogazione la deputata pentastellata chiede al governo nazionale
quali misure intendano intraprende-
IERI IL SOPRALLUOGO A SCOGLITTI
«Corrosione e pioggia: il promontorio può franare»
Il maltempo distrugge le serre e la sua economia, ma
flagella anche la costa scoglittiese che era già straziata
di suo a causa di un lento e inesorabile dissesto idrogeologico.
E mentre frane e smottamenti venivano segnalati nella zona del cimitero della frazione marinara da alcuni
esponenti politici dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste, chiedendo interventi immediati e
una particolare attenzione, ieri mattina l'assessore ai
Lavori Pubblici, Paolo Nicastro, accompagnato dai
tecnici del comune, sceglieva di recarsi proprio in
quei luoghi al fine di verificare il quantitativo e il livello di danni riportati dalla zona viaria. "Abbiamo appu-
rato – ha spiegato l’assessore Nicastro – i danni derivanti dal maltempo e dalle mareggiate e risultano ingenti. Purtroppo le cattive condizioni meteo non hanno fatto altro che accelerare il processo di erosione
costiera che sta interessando Scoglitti e specie quella
precisa fascia. L’intero promontorio costituisce un
corpo di frana in stato di avanzamento. Al momento
abbiamo provveduto a mettere in sicurezza l’intera
area e la carreggiata. Dopo un’interlocuzione con il
dipartimento provinciale della Protezione Civile effettueremo una nuova ricognizione per avviare l’iter
di intervento e consolidamento del corpo franoso”.
D. C.
I DATI. gi.cas.)
Intere distese
di pomodoro
sono state estirpate. Si
parla di circa
il 70% delle
piantine di
pomodoro
che sarebbe
dovute andare in raccolta
a dicembre. I
dati sono ancora incerti. I
produttori di
giorno in giorno si trovano
a dover estirpare centinaia
di ettari di pomodoro. L’emergenza
sembra essere
inarrestabile.
Alla diffusione
della virosi,
certamente,
contribuiscono le alte
temperature
(alquanto anomale per la
stagione autunnale).
Mentre risulta
un enigma la
presenza del
virus “Nuova
Delhi” giunto
in Sicilia dalla
Spagna
re per bloccare immediatamente la
grave virosi che sta infestando le coltivazioni nell’area iblea. “Sarebbe oltremodo opportuno – aggiunge la deputata - che fossero stanziati degli interventi straordinari di ristoro economico per i produttori colpiti”. Domani
sera, intanto, a Palazzo Iacono si parlerà di emergenza virosi nel corso di
un vertice voluto dal sindaco, Giovanni Moscato. In quella sede saranno
presenti anche i deputati regionali iblei, i rappresentanti dell’Ispettorato
Agrario e del Centro Fitosanitario, sarà fatto il punto della situazione e evidenziate possibili azioni di intervento
a breve termine.
“Solleciteremo - dichiara Moscato - in
tutte le sedi le istituzioni per sostenere i produttori, ai quali va la nostra
massima solidarietà, e per trovare misure adeguate per fronteggiare le criticità emerse. Il nostro intervento segue l’appello già lanciato in settimana
all’assessorato regionale all’Agricoltura in merito alla virosi del pomodoro. Staremo sempre al fianco dell’agricoltura, che è il motore economico di
Vittoria e la linfa vitale del territorio”.
Lo scorso 17 ottobre il sindaco Mascato ha scritto all'assessore regionale all'Agricoltura, al centro fitosanitario
regionale e all'ispettorato agrario di
Ragusa per affrontare la galoppante
diffusione del virus che ha colpito le
coltivazioni di pomodoro della città.
“La nostra agricoltura – aveva detto il
primo cittadino - sta vivendo un momento di grande sofferenza a causa
della crisi globale e rischia di pagare
un dazio ancora più alto a causa della
diffusione della virosi”.
DANIELA CITINO
L' idea di fondo era quella di considerare il comune come una vera e propria impresa da gestire per e con la
collettività. E allora chi meglio di un imprenditore potrebbe reggere le future sorti di una città proiettata
verso il cambiamento? Erano gli inizi di aprile e mancavano appena due mesi alla scadenza delle elezioni
amministrative quando nella platea dei competitor
politici arrivava il "ciclone" Progetto Impresa, neonata
associazione politica di imprenditori con la " mission"
di andare al timone del governo cittadino. E per di più
da soli e senza utilizzare accordi trasversali, puntando
sulla novità e unicità del progetto politico e anche su
Vincenzo Statelli, carismatica figura di imprenditore
con in tasca una laurea in economia conseguita alla
Cattolica di Milano e uno storico lavorativo da commercialista e revisore dei Conti da ben un quarto di secolo, che fu prescelto dall'associazione come candidato. 1435 furono i voti incassati da Progetto Impresa che
corrispondenti ad un 4,94%, permisero di sfiorare ma
non di superare lo sbarramento del 5%, condizione indispensabile per potere assicurare all'associazione politica nata sotto buoni auspici e dalle grandi ambizioni
un posto a Sala Carfi. Insomma per solo una manciata
di voti necessaria a raggiungere il quorum, Progetto
Impresa condivideva il destino di liste come Patto per
Vittoria o come il Partito Socialista Italiano. Una sconfitta che bruciava tanto da spingere a presentare al Tar
di Catania ricorso elettorale che e' però stato respinto.
Accogliendo le difese del Comune, rappresentato dall’avvocato Angela Bruno, i giudici amministrativi hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla
lista “Progetto Impresa” che, come detto in precedenza, aveva sfiorato, senza raggiungerlo, il quorum del
cinque per cento previsto per l’ottenimento del seggio
in Consiglio. Ma il mancato accoglimento del ricorso da
parte della magistratura catanese non è stato il solo. Il
Tar ha infatti respinto anche quello dei due candidati al
consiglio comunale (Giombattista Faviana del Pd e Maria Veronica Biundo della lista Spiga) risultati primi dei
non eletti. Il civico consesso resta così com’è.
LA SICILIA
36.
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
vittoria
La frode agricola presunta e gli attentati reali
Approderà in Tribunale il prossimo febbraio il processo sulla commercializzazione di merce con targhette
contraffatte, intrecciato all’odissea vissuta e agli atti intimidatori subiti dall’imprenditore Maurizio Ciaculli
GIUSEPPE LA LOTA
SÌ AL RITO
ABBREVIATO
PER L’ORCO
g.l.l.) Il padre disumano dei 4
bambini picchiati brutalmente
senza motivo a
Vittoria, assistito dall’avvocato
difensore Giuseppe Di Sterano, è comparso
davanti al giudice Andrea Reale
per rendere dichiarazioni
spontanee e difendersi dalle
gravi accuse che
nel mese di giugno lo hanno
portato in carcere per 60 giorni.
Attualmente si
trova agli arresti
domiciliari. Il
giudice ha ammesso il processo con il rito abbreviato fissando la prossima
udienza il 22 dicembre 2016
per la discussione e fors’anche
la sentenza.
L’avvocato Valentino Coria è
stato nominato
tutore dei piccoli, mentre la costituzione di
parte civile è curata dall’avv.
Salvo Ottaviano
Presunta frode commerciale della filiera agricola, nel mese di febbraio
2017 inizierà il processo penale che
vede indagati la Ldl Italia, il legale
rappresentante del “Gruppo Napoleon spa e due legali rappresentanti
di aziende agricole che avrebbero favorito la commercializzazione della
merce con l’utilizzo di targhette identificative contraffatte con il “global
gap” dell’azienda di Maurizio Ciaculli. L’avvocato Giuseppe Nicosia si costituirà parte civile e auspica che anche le associazioni Riscatto, a cui Ciaculli appartiene, e Altragricoltura facciano lo stesso. Secondo l’avvocato di
parte civile Nicosia, sarebbero stati
danneggiati anche la Regione siciliana e il Comune di Vittoria.
Nel contesto del procedimento c’è la
vicenda personale che vede principale vittima l’imprenditore vittoriese
Maurizio Ciaculli, destinatario di diversi attentati a scopo intimidatorio,
ultimo dei quali quello del mese di agosto scorso. Le indagini degli inquirenti sono coordinate dal pubblico
ministero Valentina Botti. Il processo
dovrà accertare il nesso di congiunzione tra le denunce effettuate da
Maurizio Ciaculli e gli attentati subiti.
L’ultimo, come detto, la notte del 20
agosto. Ignoti bruciarono la sua Suzuki Vitara parcheggiata davanti casa in
contrada Madonna della Salute. L’incendio della vettura e un messaggio
scritto inequivocabile lasciato sopra
il muretto di recinzione sotto un rametto di fiori bruciacchiato. “Ciaculli
ci hai scassato la m… questo è l’ultimo avvertimento”. La sua risposta a
caldo fu altrettanto chiara ed esplicita: “Non mi farò intimidire e che continuerò a denunciare”. Nel prossimo
mese di febbraio i fatti saranno oggetto di discussione nel processo che sa-
rà incardinato presso il Tribunale di
Ragusa. “In caso di responsabilità - dice l’avvocato Giuseppe Nicosia, parte
civile per Ciaculli - l’intera economia
della Regione e del Comune di Vittoria, vittime del danno, sarebbe bene
che si costituissero parte civile”. L’imprenditore Ciaculli nel 2015 denunciò di avere visto fra i bancali di un
grande magazzino commerciale una
partita di melanzana con il suo “glo-
bal gap” proveniente dalla Spagna.
Per la cronaca va detto che l’attentato
e le minacce intimidatorie di cui stiamo parlando, si verificarono 10 giorni
dopo la convocazione di Maurizio
Ciaculli da parte della Digos di Ragusa
a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dai due senatori
del Gruppo misto Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino al ministro
dell’Interno e a quello delle Politiche
OPERAZIONE GDF
Coltivavano cannabis
convalidati i 4 arresti
Convalida dell’arresto per tutti, ma con posizioni
differenziate. Due restano in carcere e due vanno ai
domiciliari. Così ha deciso il giudice per le indagini
preliminari Andrea Reale per i 4 vittoriesi arrestati
dalla Guardia di finanza in settimana per coltivazione di marijuana sotto serra in contrada Bonincontro. Venerdì presso il tribunale di Ragusa c’è
stata l’udienza di convalida dei quattro assistiti dagli avvocati difensori. Giovanni Stefano Tumino, difeso dall’avvocato Salvatore Minardi, e Vincenzo
Messinese, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, restano in carcere; Giuseppe Licata, difeso dall’avvocato Di Stefano, e Cristoforo Palmieri, difeso
dall’avvocato Enrico Platania, sono stati ammessi
ai domiciliari. Il gip Reale ha distinto i ruoli dei presunti coltivatori di cannabis, ritenendo meno grave
quella di Licata e Palmieri.
I quattro sono stati individuati nel contesto delle
indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale e della compagnia di Vittoria. I
finanzieri hanno sequestrato in tutto 3 mila piante
allo stato adulto e in piena fioritura all’interno di
un’area serricola estesa in circa 10 mila metri quadrati. Ai margini della serra spiccava la coltivazione
di ortaggi per sviare l’attenzione dalla cannabis le
cui piante raggiungevano un’altezza media tra i
120 e i 210 centimetri. In preparazione del blitz i
finanzieri hanno effettuato appostamenti nei pressi dell’azienda, notando la presenza di alcuni soggetti che effettuavano ripetute perlustrazioni prima di accedere nelle serre. Accanto alla piantagione, sequestrato anche un caseggiato rurale con all’interno centinaia di piante essiccate e pronte per
la commercializzazione, nonché un notevole quantitativo di fertilizzanti utile la preparazione del terreno. La richiesta dell’ordine di carcerazione è stata
firmata dal sostituto procuratore Giulia Bisello.
G. L. L.
agricole. Gli interroganti chiedevano
conto e ragione del perché l’imprenditore vittoriese non beneficiasse ancora della scorta e dei sussidi previsti
dal Fondo di solidarietà per le vittime
di estorsione e usura. I due parlamentari avevano chiesto perché la Prefettura non si era attivata così come disposto, nei confronti di Ciaculli, in ossequio alla norma che dà sostegno ai
soggetti danneggiati da attività estorsive prevedendo “l’attribuzione
di una somma di denaro a titolo di
contributo al ristoro del danno patrimoniale subito”.
“A quanto risulta- scrissero i due parlamentari ai due ministeri - Maurizio
Ciaculli dal 1997 vive un vero e proprio calvario a seguito di numerose
vicissitudini puntualmente denunciate ed in corso di indagini.Tra il
1997 ed il 2015 Maurizio Ciaculli risulta essere stato oggetto di 2 attentati incendiari che hanno gravemente
danneggiato l’opificio della Progetto
Verde Srl (dal 2009 "Società agricola
C.M.G." Srl)”. Oltre alla vicenda giudiziaria che lo riguarda direttamente,
Maurizio Ciaculli ha perso tutti i suoi
beni per la vendita alle aste giudiziarie. In questo mese di ottobre sarebbe
dovuta andare in vendita l’azienda agricola, ma per l’indisponibilità del
giudice Laura Pastacaldi il procedimento è stato rinviato al mese di
maggio 2017. Per quanto riguarda la
casa di abitazione e il capannone, l’udienza di vendita è stata invece fissata a gennaio 2017.
Per ciò che concerne i benefici previsti dal Fondo di solidarietà dei quali
dovrebbe beneficiare Ciaculli, sembrerebbe che l’imprenditore abbia i
requisiti. Secondo indiscrezioni la
pratica per l’ottenimento di questi
fondi sarebbe completa ma in attesa
della nomina di un commissario per
la definizione.
Inginocchiati da un virus
«L’80% delle piantine
dovrà essere estirpato»
Progetto Impresa
non avrà seggi
in Consiglio
comunale
La virosi del pomodoro. «Nuova Delhi» sta facendo una strage
che rischia di mandare alla deriva l’intero comparto agricolo locale
La sentenza. Il Tar boccia
l’istanza presentata dalla lista
GIOVANNA CASCONE
La sopravvivenza dell’agricoltura isolana è messa a dura dalla diffusione
del terribile virus “Nuova Delhi” e dal
perdurare della virosi del pomodoro.
Il mondo agricolo, infatti, sta attraversando una dei momenti più brutti degli ultimi anni. Alla crisi economica,
all’assenza di liquidità e alla sfiducia
degli operatori del settore, si aggiunge questa nuova emergenza.
Una batosta per i produttori agricoli
oramai al collasso e senza alcuna certezza di poter recuperare parte degli
investimenti effettuati per impiantare la campagna andata a male a causa
della virosi. La politica ha deciso di fare la sua parte. La deputazione nazio-
nale è scesa in campo. La parlamentare nazionale Marialucia Lorefice, perplessa per la situazione preoccupante
che sta vivendo l'agricoltura ragusana, provata dalla diffusione di virus e
insetti, ha indirizzato anche un’interrogazione al ministro delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali, al ministro dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, al ministro dell'Economia e delle Finanze, a proposito della diffusione del virus del pomodoro “Tylcv” che sta provocando l'accartocciamento fogliare distrugge la
piantina prima ancora che dia il frutto,
compromettendo così l'intero raccolto. “Si stima - si legge nell'interrogazione - che circa l’80 per cento delle
piantine dovranno essere estirpate.
Sono dati drammatici -sottolinea la
Capogruppo del M5S XII Commissione Affari Sociali-. Insieme ai problemi
gravissimi ai carrubi e alle zucchine,
quello del pomodoro deve allertare,
causa anche il perdurare delle alte
temperature, relativamente al rischio
altissimo per le altre specie orticole.
Un danno rilevante all'economia del
settore agricolo accresciuto dall'impossibilità per le aziende agricole di
un accesso al credito da parte delle
banche. Oltre al danno la beffa, quindi,
visto che quello del pomodoro non è
un virus che può determinare un riconoscimento di calamità naturale”.
Nell’interrogazione la deputata pentastellata chiede al governo nazionale
quali misure intendano intraprende-
La Sicilia 23 Ottobre 2016
IERI IL SOPRALLUOGO A SCOGLITTI
«Corrosione e pioggia: il promontorio può franare»
Il maltempo distrugge le serre e la sua economia, ma
flagella anche la costa scoglittiese che era già straziata
di suo a causa di un lento e inesorabile dissesto idrogeologico.
E mentre frane e smottamenti venivano segnalati nella zona del cimitero della frazione marinara da alcuni
esponenti politici dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste, chiedendo interventi immediati e
una particolare attenzione, ieri mattina l'assessore ai
Lavori Pubblici, Paolo Nicastro, accompagnato dai
tecnici del comune, sceglieva di recarsi proprio in
quei luoghi al fine di verificare il quantitativo e il livello di danni riportati dalla zona viaria. "Abbiamo appu-
rato – ha spiegato l’assessore Nicastro – i danni derivanti dal maltempo e dalle mareggiate e risultano ingenti. Purtroppo le cattive condizioni meteo non hanno fatto altro che accelerare il processo di erosione
costiera che sta interessando Scoglitti e specie quella
precisa fascia. L’intero promontorio costituisce un
corpo di frana in stato di avanzamento. Al momento
abbiamo provveduto a mettere in sicurezza l’intera
area e la carreggiata. Dopo un’interlocuzione con il
dipartimento provinciale della Protezione Civile effettueremo una nuova ricognizione per avviare l’iter
di intervento e consolidamento del corpo franoso”.
D. C.
I DATI. gi.cas.)
Intere distese
di pomodoro
sono state estirpate. Si
parla di circa
il 70% delle
piantine di
pomodoro
che sarebbe
dovute andare in raccolta
a dicembre. I
dati sono ancora incerti. I
produttori di
giorno in giorno si trovano
a dover estirpare centinaia
di ettari di pomodoro. L’emergenza
sembra essere
inarrestabile.
Alla diffusione
della virosi,
certamente,
contribuiscono le alte
temperature
(alquanto anomale per la
stagione autunnale).
Mentre risulta
un enigma la
presenza del
virus “Nuova
Delhi” giunto
in Sicilia dalla
Spagna
re per bloccare immediatamente la
grave virosi che sta infestando le coltivazioni nell’area iblea. “Sarebbe oltremodo opportuno – aggiunge la deputata - che fossero stanziati degli interventi straordinari di ristoro economico per i produttori colpiti”. Domani
sera, intanto, a Palazzo Iacono si parlerà di emergenza virosi nel corso di
un vertice voluto dal sindaco, Giovanni Moscato. In quella sede saranno
presenti anche i deputati regionali iblei, i rappresentanti dell’Ispettorato
Agrario e del Centro Fitosanitario, sarà fatto il punto della situazione e evidenziate possibili azioni di intervento
a breve termine.
“Solleciteremo - dichiara Moscato - in
tutte le sedi le istituzioni per sostenere i produttori, ai quali va la nostra
massima solidarietà, e per trovare misure adeguate per fronteggiare le criticità emerse. Il nostro intervento segue l’appello già lanciato in settimana
all’assessorato regionale all’Agricoltura in merito alla virosi del pomodoro. Staremo sempre al fianco dell’agricoltura, che è il motore economico di
Vittoria e la linfa vitale del territorio”.
Lo scorso 17 ottobre il sindaco Mascato ha scritto all'assessore regionale all'Agricoltura, al centro fitosanitario
regionale e all'ispettorato agrario di
Ragusa per affrontare la galoppante
diffusione del virus che ha colpito le
coltivazioni di pomodoro della città.
“La nostra agricoltura – aveva detto il
primo cittadino - sta vivendo un momento di grande sofferenza a causa
della crisi globale e rischia di pagare
un dazio ancora più alto a causa della
diffusione della virosi”.
DANIELA CITINO
L' idea di fondo era quella di considerare il comune come una vera e propria impresa da gestire per e con la
collettività. E allora chi meglio di un imprenditore potrebbe reggere le future sorti di una città proiettata
verso il cambiamento? Erano gli inizi di aprile e mancavano appena due mesi alla scadenza delle elezioni
amministrative quando nella platea dei competitor
politici arrivava il "ciclone" Progetto Impresa, neonata
associazione politica di imprenditori con la " mission"
di andare al timone del governo cittadino. E per di più
da soli e senza utilizzare accordi trasversali, puntando
sulla novità e unicità del progetto politico e anche su
Vincenzo Statelli, carismatica figura di imprenditore
con in tasca una laurea in economia conseguita alla
Cattolica di Milano e uno storico lavorativo da commercialista e revisore dei Conti da ben un quarto di secolo, che fu prescelto dall'associazione come candidato. 1435 furono i voti incassati da Progetto Impresa che
corrispondenti ad un 4,94%, permisero di sfiorare ma
non di superare lo sbarramento del 5%, condizione indispensabile per potere assicurare all'associazione politica nata sotto buoni auspici e dalle grandi ambizioni
un posto a Sala Carfi. Insomma per solo una manciata
di voti necessaria a raggiungere il quorum, Progetto
Impresa condivideva il destino di liste come Patto per
Vittoria o come il Partito Socialista Italiano. Una sconfitta che bruciava tanto da spingere a presentare al Tar
di Catania ricorso elettorale che e' però stato respinto.
Accogliendo le difese del Comune, rappresentato dall’avvocato Angela Bruno, i giudici amministrativi hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla
lista “Progetto Impresa” che, come detto in precedenza, aveva sfiorato, senza raggiungerlo, il quorum del
cinque per cento previsto per l’ottenimento del seggio
in Consiglio. Ma il mancato accoglimento del ricorso da
parte della magistratura catanese non è stato il solo. Il
Tar ha infatti respinto anche quello dei due candidati al
consiglio comunale (Giombattista Faviana del Pd e Maria Veronica Biundo della lista Spiga) risultati primi dei
non eletti. Il civico consesso resta così com’è.
LA SICILIA
36.
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
vittoria
La frode agricola presunta e gli attentati reali
Approderà in Tribunale il prossimo febbraio il processo sulla commercializzazione di merce con targhette
contraffatte, intrecciato all’odissea vissuta e agli atti intimidatori subiti dall’imprenditore Maurizio Ciaculli
GIUSEPPE LA LOTA
SÌ AL RITO
ABBREVIATO
PER L’ORCO
g.l.l.) Il padre disumano dei 4
bambini picchiati brutalmente
senza motivo a
Vittoria, assistito dall’avvocato
difensore Giuseppe Di Sterano, è comparso
davanti al giudice Andrea Reale
per rendere dichiarazioni
spontanee e difendersi dalle
gravi accuse che
nel mese di giugno lo hanno
portato in carcere per 60 giorni.
Attualmente si
trova agli arresti
domiciliari. Il
giudice ha ammesso il processo con il rito abbreviato fissando la prossima
udienza il 22 dicembre 2016
per la discussione e fors’anche
la sentenza.
L’avvocato Valentino Coria è
stato nominato
tutore dei piccoli, mentre la costituzione di
parte civile è curata dall’avv.
Salvo Ottaviano
Presunta frode commerciale della filiera agricola, nel mese di febbraio
2017 inizierà il processo penale che
vede indagati la Ldl Italia, il legale
rappresentante del “Gruppo Napoleon spa e due legali rappresentanti
di aziende agricole che avrebbero favorito la commercializzazione della
merce con l’utilizzo di targhette identificative contraffatte con il “global
gap” dell’azienda di Maurizio Ciaculli. L’avvocato Giuseppe Nicosia si costituirà parte civile e auspica che anche le associazioni Riscatto, a cui Ciaculli appartiene, e Altragricoltura facciano lo stesso. Secondo l’avvocato di
parte civile Nicosia, sarebbero stati
danneggiati anche la Regione siciliana e il Comune di Vittoria.
Nel contesto del procedimento c’è la
vicenda personale che vede principale vittima l’imprenditore vittoriese
Maurizio Ciaculli, destinatario di diversi attentati a scopo intimidatorio,
ultimo dei quali quello del mese di agosto scorso. Le indagini degli inquirenti sono coordinate dal pubblico
ministero Valentina Botti. Il processo
dovrà accertare il nesso di congiunzione tra le denunce effettuate da
Maurizio Ciaculli e gli attentati subiti.
L’ultimo, come detto, la notte del 20
agosto. Ignoti bruciarono la sua Suzuki Vitara parcheggiata davanti casa in
contrada Madonna della Salute. L’incendio della vettura e un messaggio
scritto inequivocabile lasciato sopra
il muretto di recinzione sotto un rametto di fiori bruciacchiato. “Ciaculli
ci hai scassato la m… questo è l’ultimo avvertimento”. La sua risposta a
caldo fu altrettanto chiara ed esplicita: “Non mi farò intimidire e che continuerò a denunciare”. Nel prossimo
mese di febbraio i fatti saranno oggetto di discussione nel processo che sa-
rà incardinato presso il Tribunale di
Ragusa. “In caso di responsabilità - dice l’avvocato Giuseppe Nicosia, parte
civile per Ciaculli - l’intera economia
della Regione e del Comune di Vittoria, vittime del danno, sarebbe bene
che si costituissero parte civile”. L’imprenditore Ciaculli nel 2015 denunciò di avere visto fra i bancali di un
grande magazzino commerciale una
partita di melanzana con il suo “glo-
bal gap” proveniente dalla Spagna.
Per la cronaca va detto che l’attentato
e le minacce intimidatorie di cui stiamo parlando, si verificarono 10 giorni
dopo la convocazione di Maurizio
Ciaculli da parte della Digos di Ragusa
a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dai due senatori
del Gruppo misto Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino al ministro
dell’Interno e a quello delle Politiche
OPERAZIONE GDF
Coltivavano cannabis
convalidati i 4 arresti
Convalida dell’arresto per tutti, ma con posizioni
differenziate. Due restano in carcere e due vanno ai
domiciliari. Così ha deciso il giudice per le indagini
preliminari Andrea Reale per i 4 vittoriesi arrestati
dalla Guardia di finanza in settimana per coltivazione di marijuana sotto serra in contrada Bonincontro. Venerdì presso il tribunale di Ragusa c’è
stata l’udienza di convalida dei quattro assistiti dagli avvocati difensori. Giovanni Stefano Tumino, difeso dall’avvocato Salvatore Minardi, e Vincenzo
Messinese, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, restano in carcere; Giuseppe Licata, difeso dall’avvocato Di Stefano, e Cristoforo Palmieri, difeso
dall’avvocato Enrico Platania, sono stati ammessi
ai domiciliari. Il gip Reale ha distinto i ruoli dei presunti coltivatori di cannabis, ritenendo meno grave
quella di Licata e Palmieri.
I quattro sono stati individuati nel contesto delle
indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale e della compagnia di Vittoria. I
finanzieri hanno sequestrato in tutto 3 mila piante
allo stato adulto e in piena fioritura all’interno di
un’area serricola estesa in circa 10 mila metri quadrati. Ai margini della serra spiccava la coltivazione
di ortaggi per sviare l’attenzione dalla cannabis le
cui piante raggiungevano un’altezza media tra i
120 e i 210 centimetri. In preparazione del blitz i
finanzieri hanno effettuato appostamenti nei pressi dell’azienda, notando la presenza di alcuni soggetti che effettuavano ripetute perlustrazioni prima di accedere nelle serre. Accanto alla piantagione, sequestrato anche un caseggiato rurale con all’interno centinaia di piante essiccate e pronte per
la commercializzazione, nonché un notevole quantitativo di fertilizzanti utile la preparazione del terreno. La richiesta dell’ordine di carcerazione è stata
firmata dal sostituto procuratore Giulia Bisello.
G. L. L.
agricole. Gli interroganti chiedevano
conto e ragione del perché l’imprenditore vittoriese non beneficiasse ancora della scorta e dei sussidi previsti
dal Fondo di solidarietà per le vittime
di estorsione e usura. I due parlamentari avevano chiesto perché la Prefettura non si era attivata così come disposto, nei confronti di Ciaculli, in ossequio alla norma che dà sostegno ai
soggetti danneggiati da attività estorsive prevedendo “l’attribuzione
di una somma di denaro a titolo di
contributo al ristoro del danno patrimoniale subito”.
“A quanto risulta- scrissero i due parlamentari ai due ministeri - Maurizio
Ciaculli dal 1997 vive un vero e proprio calvario a seguito di numerose
vicissitudini puntualmente denunciate ed in corso di indagini.Tra il
1997 ed il 2015 Maurizio Ciaculli risulta essere stato oggetto di 2 attentati incendiari che hanno gravemente
danneggiato l’opificio della Progetto
Verde Srl (dal 2009 "Società agricola
C.M.G." Srl)”. Oltre alla vicenda giudiziaria che lo riguarda direttamente,
Maurizio Ciaculli ha perso tutti i suoi
beni per la vendita alle aste giudiziarie. In questo mese di ottobre sarebbe
dovuta andare in vendita l’azienda agricola, ma per l’indisponibilità del
giudice Laura Pastacaldi il procedimento è stato rinviato al mese di
maggio 2017. Per quanto riguarda la
casa di abitazione e il capannone, l’udienza di vendita è stata invece fissata a gennaio 2017.
Per ciò che concerne i benefici previsti dal Fondo di solidarietà dei quali
dovrebbe beneficiare Ciaculli, sembrerebbe che l’imprenditore abbia i
requisiti. Secondo indiscrezioni la
pratica per l’ottenimento di questi
fondi sarebbe completa ma in attesa
della nomina di un commissario per
la definizione.
Inginocchiati da un virus
«L’80% delle piantine
dovrà essere estirpato»
Progetto Impresa
non avrà seggi
in Consiglio
comunale
La virosi del pomodoro. «Nuova Delhi» sta facendo una strage
che rischia di mandare alla deriva l’intero comparto agricolo locale
La sentenza. Il Tar boccia
l’istanza presentata dalla lista
GIOVANNA CASCONE
La sopravvivenza dell’agricoltura isolana è messa a dura dalla diffusione
del terribile virus “Nuova Delhi” e dal
perdurare della virosi del pomodoro.
Il mondo agricolo, infatti, sta attraversando una dei momenti più brutti degli ultimi anni. Alla crisi economica,
all’assenza di liquidità e alla sfiducia
degli operatori del settore, si aggiunge questa nuova emergenza.
Una batosta per i produttori agricoli
oramai al collasso e senza alcuna certezza di poter recuperare parte degli
investimenti effettuati per impiantare la campagna andata a male a causa
della virosi. La politica ha deciso di fare la sua parte. La deputazione nazio-
nale è scesa in campo. La parlamentare nazionale Marialucia Lorefice, perplessa per la situazione preoccupante
che sta vivendo l'agricoltura ragusana, provata dalla diffusione di virus e
insetti, ha indirizzato anche un’interrogazione al ministro delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali, al ministro dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, al ministro dell'Economia e delle Finanze, a proposito della diffusione del virus del pomodoro “Tylcv” che sta provocando l'accartocciamento fogliare distrugge la
piantina prima ancora che dia il frutto,
compromettendo così l'intero raccolto. “Si stima - si legge nell'interrogazione - che circa l’80 per cento delle
piantine dovranno essere estirpate.
Sono dati drammatici -sottolinea la
Capogruppo del M5S XII Commissione Affari Sociali-. Insieme ai problemi
gravissimi ai carrubi e alle zucchine,
quello del pomodoro deve allertare,
causa anche il perdurare delle alte
temperature, relativamente al rischio
altissimo per le altre specie orticole.
Un danno rilevante all'economia del
settore agricolo accresciuto dall'impossibilità per le aziende agricole di
un accesso al credito da parte delle
banche. Oltre al danno la beffa, quindi,
visto che quello del pomodoro non è
un virus che può determinare un riconoscimento di calamità naturale”.
Nell’interrogazione la deputata pentastellata chiede al governo nazionale
quali misure intendano intraprende-
IERI IL SOPRALLUOGO A SCOGLITTI
«Corrosione e pioggia: il promontorio può franare»
Il maltempo distrugge le serre e la sua economia, ma
flagella anche la costa scoglittiese che era già straziata
di suo a causa di un lento e inesorabile dissesto idrogeologico.
E mentre frane e smottamenti venivano segnalati nella zona del cimitero della frazione marinara da alcuni
esponenti politici dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste, chiedendo interventi immediati e
una particolare attenzione, ieri mattina l'assessore ai
Lavori Pubblici, Paolo Nicastro, accompagnato dai
tecnici del comune, sceglieva di recarsi proprio in
quei luoghi al fine di verificare il quantitativo e il livello di danni riportati dalla zona viaria. "Abbiamo appu-
rato – ha spiegato l’assessore Nicastro – i danni derivanti dal maltempo e dalle mareggiate e risultano ingenti. Purtroppo le cattive condizioni meteo non hanno fatto altro che accelerare il processo di erosione
costiera che sta interessando Scoglitti e specie quella
precisa fascia. L’intero promontorio costituisce un
corpo di frana in stato di avanzamento. Al momento
abbiamo provveduto a mettere in sicurezza l’intera
area e la carreggiata. Dopo un’interlocuzione con il
dipartimento provinciale della Protezione Civile effettueremo una nuova ricognizione per avviare l’iter
di intervento e consolidamento del corpo franoso”.
La Sicilia 23 Ottobre 2016
D. C.
I DATI. gi.cas.)
Intere distese
di pomodoro
sono state estirpate. Si
parla di circa
il 70% delle
piantine di
pomodoro
che sarebbe
dovute andare in raccolta
a dicembre. I
dati sono ancora incerti. I
produttori di
giorno in giorno si trovano
a dover estirpare centinaia
di ettari di pomodoro. L’emergenza
sembra essere
inarrestabile.
Alla diffusione
della virosi,
certamente,
contribuiscono le alte
temperature
(alquanto anomale per la
stagione autunnale).
Mentre risulta
un enigma la
presenza del
virus “Nuova
Delhi” giunto
in Sicilia dalla
Spagna
re per bloccare immediatamente la
grave virosi che sta infestando le coltivazioni nell’area iblea. “Sarebbe oltremodo opportuno – aggiunge la deputata - che fossero stanziati degli interventi straordinari di ristoro economico per i produttori colpiti”. Domani
sera, intanto, a Palazzo Iacono si parlerà di emergenza virosi nel corso di
un vertice voluto dal sindaco, Giovanni Moscato. In quella sede saranno
presenti anche i deputati regionali iblei, i rappresentanti dell’Ispettorato
Agrario e del Centro Fitosanitario, sarà fatto il punto della situazione e evidenziate possibili azioni di intervento
a breve termine.
“Solleciteremo - dichiara Moscato - in
tutte le sedi le istituzioni per sostenere i produttori, ai quali va la nostra
massima solidarietà, e per trovare misure adeguate per fronteggiare le criticità emerse. Il nostro intervento segue l’appello già lanciato in settimana
all’assessorato regionale all’Agricoltura in merito alla virosi del pomodoro. Staremo sempre al fianco dell’agricoltura, che è il motore economico di
Vittoria e la linfa vitale del territorio”.
Lo scorso 17 ottobre il sindaco Mascato ha scritto all'assessore regionale all'Agricoltura, al centro fitosanitario
regionale e all'ispettorato agrario di
Ragusa per affrontare la galoppante
diffusione del virus che ha colpito le
coltivazioni di pomodoro della città.
“La nostra agricoltura – aveva detto il
primo cittadino - sta vivendo un momento di grande sofferenza a causa
della crisi globale e rischia di pagare
un dazio ancora più alto a causa della
diffusione della virosi”.
DANIELA CITINO
L' idea di fondo era quella di considerare il comune come una vera e propria impresa da gestire per e con la
collettività. E allora chi meglio di un imprenditore potrebbe reggere le future sorti di una città proiettata
verso il cambiamento? Erano gli inizi di aprile e mancavano appena due mesi alla scadenza delle elezioni
amministrative quando nella platea dei competitor
politici arrivava il "ciclone" Progetto Impresa, neonata
associazione politica di imprenditori con la " mission"
di andare al timone del governo cittadino. E per di più
da soli e senza utilizzare accordi trasversali, puntando
sulla novità e unicità del progetto politico e anche su
Vincenzo Statelli, carismatica figura di imprenditore
con in tasca una laurea in economia conseguita alla
Cattolica di Milano e uno storico lavorativo da commercialista e revisore dei Conti da ben un quarto di secolo, che fu prescelto dall'associazione come candidato. 1435 furono i voti incassati da Progetto Impresa che
corrispondenti ad un 4,94%, permisero di sfiorare ma
non di superare lo sbarramento del 5%, condizione indispensabile per potere assicurare all'associazione politica nata sotto buoni auspici e dalle grandi ambizioni
un posto a Sala Carfi. Insomma per solo una manciata
di voti necessaria a raggiungere il quorum, Progetto
Impresa condivideva il destino di liste come Patto per
Vittoria o come il Partito Socialista Italiano. Una sconfitta che bruciava tanto da spingere a presentare al Tar
di Catania ricorso elettorale che e' però stato respinto.
Accogliendo le difese del Comune, rappresentato dall’avvocato Angela Bruno, i giudici amministrativi hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla
lista “Progetto Impresa” che, come detto in precedenza, aveva sfiorato, senza raggiungerlo, il quorum del
cinque per cento previsto per l’ottenimento del seggio
in Consiglio. Ma il mancato accoglimento del ricorso da
parte della magistratura catanese non è stato il solo. Il
Tar ha infatti respinto anche quello dei due candidati al
consiglio comunale (Giombattista Faviana del Pd e Maria Veronica Biundo della lista Spiga) risultati primi dei
non eletti. Il civico consesso resta così com’è.
LA SICILIA
36.
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
vittoria
La frode agricola presunta e gli attentati reali
Approderà in Tribunale il prossimo febbraio il processo sulla commercializzazione di merce con targhette
contraffatte, intrecciato all’odissea vissuta e agli atti intimidatori subiti dall’imprenditore Maurizio Ciaculli
GIUSEPPE LA LOTA
SÌ AL RITO
ABBREVIATO
PER L’ORCO
g.l.l.) Il padre disumano dei 4
bambini picchiati brutalmente
senza motivo a
Vittoria, assistito dall’avvocato
difensore Giuseppe Di Sterano, è comparso
davanti al giudice Andrea Reale
per rendere dichiarazioni
spontanee e difendersi dalle
gravi accuse che
nel mese di giugno lo hanno
portato in carcere per 60 giorni.
Attualmente si
trova agli arresti
domiciliari. Il
giudice ha ammesso il processo con il rito abbreviato fissando la prossima
udienza il 22 dicembre 2016
per la discussione e fors’anche
la sentenza.
L’avvocato Valentino Coria è
stato nominato
tutore dei piccoli, mentre la costituzione di
parte civile è curata dall’avv.
Salvo Ottaviano
Presunta frode commerciale della filiera agricola, nel mese di febbraio
2017 inizierà il processo penale che
vede indagati la Ldl Italia, il legale
rappresentante del “Gruppo Napoleon spa e due legali rappresentanti
di aziende agricole che avrebbero favorito la commercializzazione della
merce con l’utilizzo di targhette identificative contraffatte con il “global
gap” dell’azienda di Maurizio Ciaculli. L’avvocato Giuseppe Nicosia si costituirà parte civile e auspica che anche le associazioni Riscatto, a cui Ciaculli appartiene, e Altragricoltura facciano lo stesso. Secondo l’avvocato di
parte civile Nicosia, sarebbero stati
danneggiati anche la Regione siciliana e il Comune di Vittoria.
Nel contesto del procedimento c’è la
vicenda personale che vede principale vittima l’imprenditore vittoriese
Maurizio Ciaculli, destinatario di diversi attentati a scopo intimidatorio,
ultimo dei quali quello del mese di agosto scorso. Le indagini degli inquirenti sono coordinate dal pubblico
ministero Valentina Botti. Il processo
dovrà accertare il nesso di congiunzione tra le denunce effettuate da
Maurizio Ciaculli e gli attentati subiti.
L’ultimo, come detto, la notte del 20
agosto. Ignoti bruciarono la sua Suzuki Vitara parcheggiata davanti casa in
contrada Madonna della Salute. L’incendio della vettura e un messaggio
scritto inequivocabile lasciato sopra
il muretto di recinzione sotto un rametto di fiori bruciacchiato. “Ciaculli
ci hai scassato la m… questo è l’ultimo avvertimento”. La sua risposta a
caldo fu altrettanto chiara ed esplicita: “Non mi farò intimidire e che continuerò a denunciare”. Nel prossimo
mese di febbraio i fatti saranno oggetto di discussione nel processo che sa-
rà incardinato presso il Tribunale di
Ragusa. “In caso di responsabilità - dice l’avvocato Giuseppe Nicosia, parte
civile per Ciaculli - l’intera economia
della Regione e del Comune di Vittoria, vittime del danno, sarebbe bene
che si costituissero parte civile”. L’imprenditore Ciaculli nel 2015 denunciò di avere visto fra i bancali di un
grande magazzino commerciale una
partita di melanzana con il suo “glo-
bal gap” proveniente dalla Spagna.
Per la cronaca va detto che l’attentato
e le minacce intimidatorie di cui stiamo parlando, si verificarono 10 giorni
dopo la convocazione di Maurizio
Ciaculli da parte della Digos di Ragusa
a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dai due senatori
del Gruppo misto Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino al ministro
dell’Interno e a quello delle Politiche
OPERAZIONE GDF
Coltivavano cannabis
convalidati i 4 arresti
Convalida dell’arresto per tutti, ma con posizioni
differenziate. Due restano in carcere e due vanno ai
domiciliari. Così ha deciso il giudice per le indagini
preliminari Andrea Reale per i 4 vittoriesi arrestati
dalla Guardia di finanza in settimana per coltivazione di marijuana sotto serra in contrada Bonincontro. Venerdì presso il tribunale di Ragusa c’è
stata l’udienza di convalida dei quattro assistiti dagli avvocati difensori. Giovanni Stefano Tumino, difeso dall’avvocato Salvatore Minardi, e Vincenzo
Messinese, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, restano in carcere; Giuseppe Licata, difeso dall’avvocato Di Stefano, e Cristoforo Palmieri, difeso
dall’avvocato Enrico Platania, sono stati ammessi
ai domiciliari. Il gip Reale ha distinto i ruoli dei presunti coltivatori di cannabis, ritenendo meno grave
quella di Licata e Palmieri.
I quattro sono stati individuati nel contesto delle
indagini condotte dalla Guardia di finanza del comando provinciale e della compagnia di Vittoria. I
finanzieri hanno sequestrato in tutto 3 mila piante
allo stato adulto e in piena fioritura all’interno di
un’area serricola estesa in circa 10 mila metri quadrati. Ai margini della serra spiccava la coltivazione
di ortaggi per sviare l’attenzione dalla cannabis le
cui piante raggiungevano un’altezza media tra i
120 e i 210 centimetri. In preparazione del blitz i
finanzieri hanno effettuato appostamenti nei pressi dell’azienda, notando la presenza di alcuni soggetti che effettuavano ripetute perlustrazioni prima di accedere nelle serre. Accanto alla piantagione, sequestrato anche un caseggiato rurale con all’interno centinaia di piante essiccate e pronte per
la commercializzazione, nonché un notevole quantitativo di fertilizzanti utile la preparazione del terreno. La richiesta dell’ordine di carcerazione è stata
firmata dal sostituto procuratore Giulia Bisello.
G. L. L.
agricole. Gli interroganti chiedevano
conto e ragione del perché l’imprenditore vittoriese non beneficiasse ancora della scorta e dei sussidi previsti
dal Fondo di solidarietà per le vittime
di estorsione e usura. I due parlamentari avevano chiesto perché la Prefettura non si era attivata così come disposto, nei confronti di Ciaculli, in ossequio alla norma che dà sostegno ai
soggetti danneggiati da attività estorsive prevedendo “l’attribuzione
di una somma di denaro a titolo di
contributo al ristoro del danno patrimoniale subito”.
“A quanto risulta- scrissero i due parlamentari ai due ministeri - Maurizio
Ciaculli dal 1997 vive un vero e proprio calvario a seguito di numerose
vicissitudini puntualmente denunciate ed in corso di indagini.Tra il
1997 ed il 2015 Maurizio Ciaculli risulta essere stato oggetto di 2 attentati incendiari che hanno gravemente
danneggiato l’opificio della Progetto
Verde Srl (dal 2009 "Società agricola
C.M.G." Srl)”. Oltre alla vicenda giudiziaria che lo riguarda direttamente,
Maurizio Ciaculli ha perso tutti i suoi
beni per la vendita alle aste giudiziarie. In questo mese di ottobre sarebbe
dovuta andare in vendita l’azienda agricola, ma per l’indisponibilità del
giudice Laura Pastacaldi il procedimento è stato rinviato al mese di
maggio 2017. Per quanto riguarda la
casa di abitazione e il capannone, l’udienza di vendita è stata invece fissata a gennaio 2017.
Per ciò che concerne i benefici previsti dal Fondo di solidarietà dei quali
dovrebbe beneficiare Ciaculli, sembrerebbe che l’imprenditore abbia i
requisiti. Secondo indiscrezioni la
pratica per l’ottenimento di questi
fondi sarebbe completa ma in attesa
della nomina di un commissario per
la definizione.
Inginocchiati da un virus
«L’80% delle piantine
dovrà essere estirpato»
Progetto Impresa
non avrà seggi
in Consiglio
comunale
La virosi del pomodoro. «Nuova Delhi» sta facendo una strage
che rischia di mandare alla deriva l’intero comparto agricolo locale
La sentenza. Il Tar boccia
l’istanza presentata dalla lista
GIOVANNA CASCONE
La sopravvivenza dell’agricoltura isolana è messa a dura dalla diffusione
del terribile virus “Nuova Delhi” e dal
perdurare della virosi del pomodoro.
Il mondo agricolo, infatti, sta attraversando una dei momenti più brutti degli ultimi anni. Alla crisi economica,
all’assenza di liquidità e alla sfiducia
degli operatori del settore, si aggiunge questa nuova emergenza.
Una batosta per i produttori agricoli
oramai al collasso e senza alcuna certezza di poter recuperare parte degli
investimenti effettuati per impiantare la campagna andata a male a causa
della virosi. La politica ha deciso di fare la sua parte. La deputazione nazio-
nale è scesa in campo. La parlamentare nazionale Marialucia Lorefice, perplessa per la situazione preoccupante
che sta vivendo l'agricoltura ragusana, provata dalla diffusione di virus e
insetti, ha indirizzato anche un’interrogazione al ministro delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali, al ministro dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, al ministro dell'Economia e delle Finanze, a proposito della diffusione del virus del pomodoro “Tylcv” che sta provocando l'accartocciamento fogliare distrugge la
piantina prima ancora che dia il frutto,
compromettendo così l'intero raccolto. “Si stima - si legge nell'interrogazione - che circa l’80 per cento delle
piantine dovranno essere estirpate.
Sono dati drammatici -sottolinea la
Capogruppo del M5S XII Commissione Affari Sociali-. Insieme ai problemi
gravissimi ai carrubi e alle zucchine,
quello del pomodoro deve allertare,
causa anche il perdurare delle alte
temperature, relativamente al rischio
altissimo per le altre specie orticole.
Un danno rilevante all'economia del
settore agricolo accresciuto dall'impossibilità per le aziende agricole di
un accesso al credito da parte delle
banche. Oltre al danno la beffa, quindi,
visto che quello del pomodoro non è
un virus che può determinare un riconoscimento di calamità naturale”.
Nell’interrogazione la deputata pentastellata chiede al governo nazionale
quali misure intendano intraprende-
IERI IL SOPRALLUOGO A SCOGLITTI
«Corrosione e pioggia: il promontorio può franare»
Il maltempo distrugge le serre e la sua economia, ma
flagella anche la costa scoglittiese che era già straziata
di suo a causa di un lento e inesorabile dissesto idrogeologico.
E mentre frane e smottamenti venivano segnalati nella zona del cimitero della frazione marinara da alcuni
esponenti politici dell'opposizione e delle associazioni ambientaliste, chiedendo interventi immediati e
una particolare attenzione, ieri mattina l'assessore ai
Lavori Pubblici, Paolo Nicastro, accompagnato dai
tecnici del comune, sceglieva di recarsi proprio in
quei luoghi al fine di verificare il quantitativo e il livello di danni riportati dalla zona viaria. "Abbiamo appu-
rato – ha spiegato l’assessore Nicastro – i danni derivanti dal maltempo e dalle mareggiate e risultano ingenti. Purtroppo le cattive condizioni meteo non hanno fatto altro che accelerare il processo di erosione
costiera che sta interessando Scoglitti e specie quella
precisa fascia. L’intero promontorio costituisce un
corpo di frana in stato di avanzamento. Al momento
abbiamo provveduto a mettere in sicurezza l’intera
area e la carreggiata. Dopo un’interlocuzione con il
dipartimento provinciale della Protezione Civile effettueremo una nuova ricognizione per avviare l’iter
di intervento e consolidamento del corpo franoso”.
D. C.
I DATI. gi.cas.)
Intere distese
di pomodoro
sono state estirpate. Si
parla di circa
il 70% delle
piantine di
pomodoro
che sarebbe
dovute andare in raccolta
a dicembre. I
dati sono ancora incerti. I
produttori di
giorno in giorno si trovano
a dover estirpare centinaia
di ettari di pomodoro. L’emergenza
sembra essere
inarrestabile.
Alla diffusione
della virosi,
certamente,
contribuiscono le alte
temperature
(alquanto anomale per la
stagione autunnale).
Mentre risulta
un enigma la
presenza del
virus “Nuova
Delhi” giunto
in Sicilia dalla
Spagna
re per bloccare immediatamente la
grave virosi che sta infestando le coltivazioni nell’area iblea. “Sarebbe oltremodo opportuno – aggiunge la deputata - che fossero stanziati degli interventi straordinari di ristoro economico per i produttori colpiti”. Domani
sera, intanto, a Palazzo Iacono si parlerà di emergenza virosi nel corso di
un vertice voluto dal sindaco, Giovanni Moscato. In quella sede saranno
presenti anche i deputati regionali iblei, i rappresentanti dell’Ispettorato
Agrario e del Centro Fitosanitario, sarà fatto il punto della situazione e evidenziate possibili azioni di intervento
a breve termine.
“Solleciteremo - dichiara Moscato - in
tutte le sedi le istituzioni per sostenere i produttori, ai quali va la nostra
massima solidarietà, e per trovare misure adeguate per fronteggiare le criticità emerse. Il nostro intervento segue l’appello già lanciato in settimana
all’assessorato regionale all’Agricoltura in merito alla virosi del pomodoro. Staremo sempre al fianco dell’agricoltura, che è il motore economico di
Vittoria e la linfa vitale del territorio”.
Lo scorso 17 ottobre il sindaco Mascato ha scritto all'assessore regionale all'Agricoltura, al centro fitosanitario
regionale e all'ispettorato agrario di
Ragusa per affrontare la galoppante
diffusione del virus che ha colpito le
coltivazioni di pomodoro della città.
“La nostra agricoltura – aveva detto il
primo cittadino - sta vivendo un momento di grande sofferenza a causa
della crisi globale e rischia di pagare
un dazio ancora più alto a causa della
diffusione della virosi”.
DANIELA CITINO
L' idea di fondo era quella di considerare il comune come una vera e propria impresa da gestire per e con la
collettività. E allora chi meglio di un imprenditore potrebbe reggere le future sorti di una città proiettata
verso il cambiamento? Erano gli inizi di aprile e mancavano appena due mesi alla scadenza delle elezioni
amministrative quando nella platea dei competitor
politici arrivava il "ciclone" Progetto Impresa, neonata
associazione politica di imprenditori con la " mission"
di andare al timone del governo cittadino. E per di più
da soli e senza utilizzare accordi trasversali, puntando
sulla novità e unicità del progetto politico e anche su
Vincenzo Statelli, carismatica figura di imprenditore
con in tasca una laurea in economia conseguita alla
Cattolica di Milano e uno storico lavorativo da commercialista e revisore dei Conti da ben un quarto di secolo, che fu prescelto dall'associazione come candidato. 1435 furono i voti incassati da Progetto Impresa che
corrispondenti ad un 4,94%, permisero di sfiorare ma
non di superare lo sbarramento del 5%, condizione indispensabile per potere assicurare all'associazione politica nata sotto buoni auspici e dalle grandi ambizioni
un posto a Sala Carfi. Insomma per solo una manciata
di voti necessaria a raggiungere il quorum, Progetto
Impresa condivideva il destino di liste come Patto per
Vittoria o come il Partito Socialista Italiano. Una sconfitta che bruciava tanto da spingere a presentare al Tar
di Catania ricorso elettorale che e' però stato respinto.
Accogliendo le difese del Comune, rappresentato dall’avvocato Angela Bruno, i giudici amministrativi hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla
lista “Progetto Impresa” che, come detto in precedenza, aveva sfiorato, senza raggiungerlo, il quorum del
cinque per cento previsto per l’ottenimento del seggio
in Consiglio. Ma il mancato accoglimento del ricorso da
parte della magistratura catanese non è stato il solo. Il
Tar ha infatti respinto anche quello dei due candidati al
consiglio comunale (Giombattista Faviana del Pd e Maria Veronica Biundo della lista Spiga) risultati primi dei
non eletti. Il civico consesso resta così com’è.
La Sicilia 23 Ottobre 2016
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
LA SICILIA
ragusa provincia
Pozzallo
MICHELE GIARDINA
«Oltre all’hotspot
nuove strutture
di accoglienza»
Ed è già polemica
POZZALLO. A Pozzallo non solo l’hotspot, ma anche nuove strutture di
“seconda accoglienza”, previste dal
Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), destinate
ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale. “Ma il Centro di
primo soccorso e accoglienza del
porto - si chiedono alcuni residenti ove vengono traghettati con cadenza
quasi giornaliera centinaia e centinaia di migranti, non basta e avanza?”. Fuochino, fuocherello, in questa marinara città, bella, distratta e
disamorata, ad un certo punto divampa il dibattito. Ritenuto tardivo,
strumentale e demagogico da numerosi padri di famiglia che, sempre più
lontani dalla politica delle chiacchiere, osservano: “Mentre i cittadini reclamano a tutti i livelli chiarezza e se-
Si infervora
il dibattito
sull’accoglienza
dei migranti
a Pozzallo
rietà di comportamenti, assistiamo
ancora una volta alla parata delle
sceneggiate inutili, ove tutti sono
pronti ad osservare, dire, lamentarsi,
diffondere comunicati e chiedere an-
che la convocazione aperta del Consiglio comunale per muovere, con il
solito colpevole ritardo, osservazioni
che, eventualmente, andavano fatte
in tempo utile, prima della adozione
definitiva di decisioni e atti, letti,
chiusi e sottoscritti, per dirla con protocollare ufficialità notarile, già da
tempo. L’argomento andava affrontato prima dei numerosi passaggi
amministrativi e burocratici nati e
consumati: bandi, gare, appalti, lavori di adattamento e ristrutturazione dei locali da utilizzare, già presi in
affitto, con tanto di contratto, dalle
ditte interessate. Protestare a posteriori - concludono - quando gli organismi competenti hanno già dato lo
sta bene alle cooperative impegnate
a lavorare e produrre utili, perché, al
di là degli aspetti umanitari dell’accoglienza, di questo si tratta, non ha
senso. “Pozzallo – si legge in un co-
VERSO IL VOTO. Domani la presentazione ufficiale della candidatura a sindaco del preside dell’istituto Cataudella
Scicli, Giannone esce allo scoperto
Intanto il Pd sfoglia la margherita mentre i Cinque Stelle si giocano la carta Morana
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municato del Partito Democratico
datato 21 ottobre – ha fatto tutto il
possibile, accogliendo negli ultimi
anni migliaia di profughi, ma oggi
tutto questo inizia a pesare come un
macigno sulle spalle della città. E’ insomma necessario un cambio di passo che consenta di contemperare
l’accoglienza e la solidarietà con il
normale vivere della città e con la vocazione turistica che l’ha sempre caratterizzata e che rappresenta certamente uno dei principali volani dell’economia cittadina. Il Pd ha sempre
sostenuto che l’accoglienza non è
una scelta ma un dovere e si è sempre
impegnato in prima linea per assicurare ogni possibile sforzo in tal senso.
Nel contempo, però, il Pd ritiene che
ogni singolo migrante vada richiamato al rispetto delle norme di civile
convivenza della società in cui vive e
da cui è stato accolto”.
L’INTERVENTO
Scifo precisa
«Caporalato?
No, si tratta
di lavoro nero»
La Sicilia 23 Ottobre 2016
QUALI SCELTE?
In attesa di capire che cosa
succederà in
casa del Pd,
l’altra candidata che sta cercando di aggregare forze moderate attorno
a sè è l’avv. Rita Trovato, espressione della società civile
che, a quanto
pare, gode anche del sostegno di alcune
forze politiche.
In più, assieme
alle altre già
note, c’è la
candidatura di
Maria Borgia,
scesa in campo
in tempi non
sospetti, che
correrà per Forza Italia.
CONCETTA BONINI
GIUSEPPE LA LOTA
SCICLI. È il fine settimana in cui si chiude tutto, questo, per le candidature a
Scicli. Mentre il Partito Democratico è
rimasto con una sola proposta in
campo - quella dell’ex senatore Mario
Occhipinti avanzata dal secondo circolo e depositata presso la segreteria
provinciale, circostanza che fa inevitabilmente decadere l’ipotesi delle
primarie - tutti gli altri cominciano ad
uscire allo scoperto.
A sinistra del Pd, innanzitutto, è ormai ufficiale la candidatura del preside del Cataudella Enzo Giannone, che
lunedì mattina alle 11 nella sede dell’Antico Mulino di via San Nicolò presenterà il suo programma. Parla di
“rivoluzione gentile”, Giannone, “per
una città che sia sempre più comunità”: “Proverò a raccontare, insieme ai
miei tanti compagni di viaggio, con in
prima linea i giovani di Scicli - dice come e perché continuiamo nel nostro percorso di impegno civile, illustrando quale modello di città-comunità abbiamo in testa e nel cuore”. Al
suo fianco ci sono innanzitutto i ragazzi di StartScicli, giovane e dinamico collettivo che negli ultimi due anni
ha giocato un ruolo non secondario
nella sopravvivenza della città e nella
Approvata la legge, iniziato il dibattito. Non c’è partito o movimento politico che non saluti
con gioia la nuova norma che
manda in galera i “caporali” in agricoltura e chi sfrutta i lavoratori. Ma la maggiore soddisfazione
giunge dalla Cgil, dall’uomo oggi
segretario provinciale della Camera del lavoro Giuseppe Scifo,
che da anni combatte il fenomeno distinguendolo in tutte le sue
sfaccettature geografiche. “Questa legge è stata fortemente voluta dalla Cgil - dice Scifo - che
attraverso la Flai ha condotto anni di dure battaglie soprattutto
nei territori interessati dal fenomeno. Nell'ottobre 2014 sono
stato ascoltato in Commissione
Lavoro al Senato per descrivere
le caratteristiche dello sfruttamento in assenza di caporalato”.
Scifo afferma, in sostanza, che
nel nostro territorio non ci sono
forme di vero e proprio caporala-
La stanza del
primo cittadino
al Comune
di Scicli e, nel
riquadro
il preside
Enzo Giannone
sua capacità di guardare al futuro:
“Riteniamo - dicono loro - che fare
politica significhi servire i cittadini e
operare per il bene collettivo; il nostro impegno non è ingenuo volontarismo, né crediamo a facili formule risolutive. Crediamo fermamente nella
possibilità di operare per la nostra
città, con onestà e trasparenza, promuovendo una politica realmente
partecipativa e democratica. Il nostro
impegno concreto per il territorio di
Scicli inizia qui, per questo abbiamo il
piacere di invitare tutta la cittadinanza alla conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di
Scicli di Enzo Giannone e all’illustrazione del progetto politico che intendiamo realizzare per il rilancio”.
Nel frattempo, anche il Movimento
5 Stelle ha deciso e formalizzato la
candidatura, già ampiamente ipotizzata, di Concetta Morana: “Sono orgogliosa della fiducia ricevuta da tutto il gruppo – ha dichiarato – che mi
ha dato la possibilità di proseguire il
cammino intrapreso da anni all’interno del Movimento 5 Stelle. Sono fiera
della mia squadra di consiglieri e, insieme, abbiamo voglia di dare alla città di Scicli l’opportunità di esprimere
liberamente le sue potenzialità”.
Quarantatreenne, laureata in Pedagogia con specializzazione in Pedagogia Giuridica, insegnante e da sempre
impegnata nel mondo del volontariato, Morana ha espresso la sua sensibilità ed il suo impegno in numerose
battaglie sociali ed ambientali.
SANTA CROCE
ISPICA
Revisori
dei conti
il collegio
va ricostituito
ISPICA. Venerdì pomeriggio a Palazzo Bruno di Belmonte, sede municipale di Ispica, è stata tenuta una riunione della maggioranza, assieme
al sindaco Pierenzo Muraglie e alla
Giunta, per discutere sugli argomenti inseriti nell’ordine del giorno
dei lavori consiliari che saranno affrontati domani nell’aula consiliare,
in seduta di prima convocazione,
pubblica e ordinaria a partire dalle
ore 19,30. Il civico consesso dovrà
affrontare, dopo la lettura e l’approvazione dei verbali delle precedenti
sedute consiliari, la proposta della
Giunta, a mezzo delibera, relativamente alla ricostituzione del Collegio dei Revisori dei Conti con la sostituzione del componente dimissionario. C’è attesa poi sull’argomento legato alla mozione di indirizzo di un consigliere avente per
oggetto «Realizzazione di un centro
culturale nei locali dell’ex mattatoio comunale». E’ appena il caso
di ricordare che in molti, in questi
anni, si sono battuti per fare diventare la struttura un museo, ospitando in primo piano i resti
della nave «Ippos» rinvenuta
molti anni addietro nei pressi di
Pantano Longarini nel corso di lavori eseguiti dal Consorzio di bonifica delle Paludi di Ispica.
GIUSEPPE FLORIDDIA
Rischio alluvione, Avs
informa i cittadini
«Prevenire è meglio»
La Cgil. «La legge
va bene, ma attenti
allo sfruttamento»
Grande
l’attenzione dei
cittadini
nell’apprendere
quali i potenziali
rischi in caso di
alluvione e di
dissesto
idrogeologico
così come
illustrati dai
volontari dell’Avs
ALESSIA CATAUDELLA
S. CROCE. Si conclude con un bilancio
positivo – in linea con il trend degli
anni precedenti - “Io non rischio
2016”, la due giorni di incontri informativi e buone pratiche di Protezione civile che ogni autunno è ospitata
nelle piazze italiane, maggiori e minori.
I volontari della pubblica assistenza
dell’Associazione volontari del soccorso, in testa il presidente Saro Sallemi, hanno preso parte al fine settimana di informazione e prevenzione che si è tenuto in piazza Vittorio
Emanuele II. "Io Non Rischio 2016",
la campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro paese, ha visto im-
rischio e che scendono
pegnati nella sua sesta
Positivi
in piazza per sensibilizedizione circa 7000 vozare i cittadini rispetto
lontari di protezione cii riscontri
rischio sismico. La
vile in oltre 700 piazze
della due giorni al
campagna è stata prosu tutto il territorio italiano. L’iniziativa nasce
promossa dalla mossa dal Dipartimennel 2011 dalla collaboto di protezione civile in
Protezione civile collaborazione con l'Irazione tra il volontariato di protezione civistituto nazionale di
in piazza
le, le istituzioni e il
geofisica e vulcanolomondo della ricerca Vittorio Emanuele gia, l'Associazione nascientifica. La campazionale delle Pubbliche
gna si svolge, anno dopo anno, in lo- assistenze (Anpas) e la rete dei Labocalità ad elevata pericolosità sismi- ratori universitari di Ingegneria sica e in alcune grandi città in cui si smica. Santa Croce Camerina abpossono avvertire forti terremoti. braccia il progetto sin dalle sue origiProtagonisti principali di questa ini- ni, con attivisti preparati in incontri
ziativa sono i volontari, cittadini che formativi propedeutici che consensi assumono in prima persona la re- tono a chi è in prima linea di mettersi
sponsabilità nella prevenzione del a disposizione della comunità con
perizia e consapevolezza. Protagonisti del progetto, anche quest'anno
i volontari di protezione civile della
pubblica assistenza Associazione
volontari del soccorso, hanno allestito un gazebo davanti al prospetto
della chiesa madre per incontrare la
gente, rispondere alle domande poste e consegnare brevi manu brochure con le indicazioni degli esperti; gli attivisti hanno incontrato i cittadini camarinensi, e non solo, per un'efficace attività divulgativa sui
principali rischi naturali.
I componenti di Avs quest’anno hanno presentato il rischio alluvione indicando, materiale esplicativo alla
mano, a chi si è avvicinato al punto
informativo “Io non rischio” come
comportarsi.
to. “Va fatta la distinzione tra caporalato e sfruttamento. Nella
nostra provincia, abbiamo sempre affermato che il problema
del caporalato da sempre è marginale per via delle peculiarità
del nostro sistema agricolo. Le
nostre produzioni in serra necessitano di manodopera da collocare in una stagionalità lunga per
cui non serve l'intermediazione
di manodopera”.
In questa provincia il fenomeno
emerge sotto forma di “sotto salario, lavoro nero e condizioni al
limite del rispetto dei principi elementari della dignità umana.
Lo sfruttamento colpisce tutti, italiani e stranieri. Quest'ultimi
scontano elementi di riscattabilità maggiori e vivono condizioni
di enorme precarietà sotto il profilo sociale; isolamento, alloggi
fatiscenti, esclusione dai servi
socio sanitari, abbandono scolastico dei bambini. La legge deve
rappresentare per il nostro territorio anche un’occasione per
condividere assieme alle parti
datoriali, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, un percorso di “ uscita
dal ghetto”.
GdS 23 Ottobre 2016
Giornale di Sicilia 23 Ottobre 2016