Dama di Bacco

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Dama di Bacco
Dama di Bacco
Dama di Bacco
Cultura e tradizioni popolari a Vinci e sul Montalbano
La Dama di Bacco a Vinci nel 2007
mercoledì 10 giugno 2009
Torneo di dama con marchingegno leonardesco e
nettare d'uva
LA VIA DI CATERINA. Percorso enoteatrale sulle orme di
Leonardo fanciullo
CONCORSO LETTERARIO DI VILLA PETRIOLO
Proclamati i vincitori della III^ edizione 2009
Il Concorso Letterario Villa Petriolo “ S’io fossi ..vino. Epifanie dello
spirito” ha scelto la linea dei giovani come dimostra l’età media dei
quattro vincitori, poco più che ventenni. La ricerca di nuove e originali
Il vino è bono, ma l'acqua avanza (in tavola)
forme espressive, uno dei principi fondatori del premio letterario, ha
portato inoltre i massimi riconoscimenti nella terra di Federico II, “ vir
Leonardo Da Vinci
inquisitor et sapientiae amator”, ispiratore di quella scuola siciliana
espressione della prima compiuta elaborazione poetica in volgare nel
nostro paese. E’ infatti di Messina la vincitrice assoluta con il racconto
Informazioni personali
“Com’io sono e fui”, Giselda Campolo, diplomata al Liceo Classico
Maurolico e iscritta al I^ anno della Facoltà di Lettere Moderne, grande
Comitato Dama di Bacco
appassionata di teatro e lei stessa attrice. Hanno meritato il posto d’onore
Vinci, Firenze, Italy
i “balbettii”, ovvero l’originale esposizione del testo “ La vivace
Visualizza il mio profilo completo
assonnanza con Barbara”, di Alessio Cannarozzo, ventiduenne torinese,
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Dama di Bacco
studioso dell’ingegneria del suono, inventore di strumenti musicali e
appassionato scrittore. Il racconto “Climax. Le gioie di non andare fuori
Archivio blog
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tema ovvero s’io fossi vino”, scritto a due mani dal ventunenne di Bitritto
▼ 2009 (18)
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▼ giugno (3)
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CONCORSO LETTERARIO DI
VILLA PETRIOLOProclamati
i...
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Giovanni Puglisi, entrambi studenti all’Università di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo-Bra, ha conquistato il terzo posto di questo
ideale podio. Da quest’anno il Concorso Villa Petriolo è anche
Vinci, Piazza dei Guidi IV.
L’imitazione delle cos...
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(Ba) Pier Paolo Catucci e dal ventiduenne di Leonforte ( di nuovo Sicilia)
Ancora sul monumento che
non c’è LA SUPPOSTA DI
L...
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• maggio (10)
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• aprile (2)
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• febbraio (1)
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• gennaio (2)
internazionale e quindi il Premio Le Colline di Leonardo è stato assegnato
per “ Un valzer nel vino “ a Nely Iveth Diaz Lopez, Palacaguina (Madriz,
Nicaragua), mentre fra i segnalati figura un’autrice francese, Serena
Gentilhomme. Il premio speciale “ Il vino dell’amicizia” riservato agli
studenti dell’Istituto Superiore Enriques di Castelfiorentino e dell’Istituto
Alberghiero Martini di Montecatini Terme ( soltanto di qualche anno più
giovani rispetto ai vincitori assoluti) è andato agli elaborati presentati da
Francesco Innocenti di Montespertoli (Fi) e Cassandra Giuliani di
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• 2008 (24)
Montecatini Terme (Pt). L’elevato valore delle opere inviate, ben
duecentoventisette, ha quasi obbligato la Giuria a segnalare altri dodici
autori: Ivana Gini di Verona, Manuela Minelli di Roma, Sandra Frenguelli
Etichette
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carciofo premiati san pantaleo vinci (1)
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carciofo san pantaleo (1)
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da Vinci (10)
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eventi (2)
di Perugia, Luigia Bencinvenga e Filippo Taddia di Bologna, Bruno Bianco
di Asti, Frank Spada di Udine, Giuseppe Androne di Messina, Laura Grassi
di Milano, e tre toscani, Aurora Tosi di Seravezza (Lucca), Orfeo Paci e
Andrea Bellucci, rispettivamente residenti nei comuni di Limite Capraia e
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La via di Caterina (1)
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Madonna vinci niccolai san pantaleo (1)
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natale san pantaleo comunicato stampa
madonna vinci (1)
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natale san pantaleo premio onore sigillo targa
(1)
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natale san pantaleo presepe vivente
lamporecchio (1)
di Montelupo Fiorentino, due comuni del nostro comprensorio, seppur divisi
dall’Arno e da un’antica rivalità ( come ricorda il detto: Per distruggere
questa Capra, non ci vuole che un Lupo). Ricordiamo brevemente la giuria
del Concorso Villa Petriolo, che come sempre si distingue per eterogenee
competenze professionali e artistiche: Enrico Ghezzi (critico
cinematografico), Claudio Cinelli (regista teatrale), Roberto Cotroneo
(scrittore), Federico Curtaz (enologo) Ernesto Gentili (giornalista
enogastronomico), Chiara Riondino (cantautrice), David Riondino, (attore e
cantautore), Cristina Tagliabue (giornalista) Edoardo Vigna (giornalista),
Carlo Tempesti (sindaco). La premiazione dei vincitori e segnalati è
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Dama di Bacco
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Ospitalità (6)
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Si parla della Dama di Bacco (5)
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vino e arte (1)
fissata per la sera del 25 giugno 2009 presso Villa Petriolo a Cerreto
Guidi. Il titolo della manifestazione “.… quella naturale inclinazione”
lascia presagire un nuovo grande evento culturale per il Montalbano.
Nell’occasione verrà presentata l’antologia che raccoglie i testi vincitori di
Link
questa terza edizione curata dalla casa editrice ETS di Pisa, mentre gli
altri testi segnalati e presentati verranno pubblicati periodicamente sul
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Agriturismo Il Vincio
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Agriturismo Poggio al sole
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Azienda agricola Grappina
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Azienda agricola Streda Belvedere
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Azienda vitivinicola Villa Petriolo
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Club degli autori
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Compagnia teatrale Porte Girevoli di Claudio
blog www.divinando.blogspot.com. Il tutto, naturalmente, è stato ideato
dalla grande passione di Silvia Maestrelli e magistralmente coordinato da
Diletta Lavoratorini.
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Cinelli - Transity
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Concorsi letterari
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il vino nell'arte indagine iconografica
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Mario Mariotti
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Museo Ideale Leonardo Da Vinci
domenica 7 giugno 2009
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Vinci, Piazza dei Guidi
IV. L’imitazione delle cose antiche è più laudabile,
che le moderne (Leonardo, C.A. 147,r)
L'ANGOLO DEI POETI
Dama di Bacco
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Piccolo archivio di gastronomia e scienze
Esiste in questa città o nel vostro villaggio,
leccarde
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Rifugio del gusto
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sensory blog
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Tenuta Bacco a Petroio
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tightlines il portale della pesca a mosca
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viaggio adagio
uno spazio riservato agli aedi? Coraggio
non hanno gli architetti, mancano le guide
per sentieri di memorie fiabesche, irride
dei sogni proibiti anche l’ultima reclame,
rubando immagini che il mondo brame,
lasciando alla cura dell’urbanista maliardo
gli scorci ideali delle donne di Leonardo.
Eppure mancano quei poeti che parlino
al cuore di fanciulli ché non abbandonino
la loro età al gioco di tavoli subliminali
Slideshow
vinti da desideri programmati e criminali
di spot televisivi o da queste città catturati,
prima che le loro madri li abbiano liberati.
Vinci, Piazza dei Guidi
tratta da : Nicola Baronti " La Via di Caterina. Note poetiche per turisti
distratti", 2008
Ogni diritto di pubblicazione e di riproduzione è riservato
Barra video
ECHI DAL PREMIO LETTERARIO CASTELFIORENTINO
Sabato, 6 giugno 2009, nella rinnovata cornice del Teatro del Popolo di
Castelfiorentino, in occasione della cerimonia di premiazione della XI^
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Dama di Bacco
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edizione del Premio Letterario Castelfiorentino assegnato quest'anno "alla
carriera" allo scrittore Alberto Bevilacqua e per l'inedito al poeta pugliese,
Giacomo Leronni , è stata presentata l'antologia " SU BICCU/L'ANGOLO e
altri testi", contentente i testi inediti premiati e segnalati nella passata
edizione, curata dal prof. Marco Marchi e pubblicata dalla Banca di Credito
Cooperativo di Cambiano. Fra i testi segnalati e pubblicati della scorsa
edizione, compare il "Polittico Vinciano" di Nicola Baronti, primo capitolo
della raccolta di poesie "La Via di Caterina. Note poetiche per turisti
distratti ".
Immagini
dal Premio Castelfiorentino 2008
Pubblicato da Comitato Dama di Bacco a 2.36 1 commenti
mercoledì 3 giugno 2009
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Dama di Bacco
Ancora sul
monumento che non c’è
LA SUPPOSTA DI LEONARDO
Mentre divampa la discussione, anche politica visti i programmi presentati
dai candidati per le prossime elezioni comunali, fra chi sostiene che il
monumento a Leonardo già esiste nel suo paese e chi insiste a non vederlo,
a conferma di quanto ancora siano poco chiari nelle terre di Leonardo e del
Rinascimento i rapporti fra cultura e tradizione , come del resto fra arte
contemporanea e sentimento popolare; con una certa meraviglia, si deve
constatare che sono oltre cento anni che si discute dell’opportunità o
meno di una statua o altro monumento con il profilo e il piglio leonardesco
a Vinci. Arrivati a questo punto, forse è meglio abbandonarsi ad una sana
risata, sdrammatizzante e dissacratoria, grazie ad uno spirito burlesco
locale, non vinciarese ma empolese, Carlo Rovini, che purtroppo ci ha
lasciato qualche anno or sono, direttore della rimpianta rivista satirica
L’Empoliere, nonché fine narratore e poeta, con un unico hobby, come a
lui piaceva sottolineare, amare la gente che sorride. Quindi, caro Leonardo
perdi ogni speranza di avere un tuo monumento in quel di Vinci … neanche
si sa come eri fatto …. magari pensa ad una bella punizione per i tuoi
concittadini così ingrati ! Una bella super supposta !
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Dama di Bacco
VINCI
Addormentata in mezzo a que’ declivi
Nessuno avrebbe volto a te lo sguardo
Se ad Anchiano, al fresco degli ulivi,
non fosse nato un giorno il Gran Bastrado.
La barba folta, lo sguardo a leopardo,
col senno superò i morti e’ vivi,
la Cena e la Gioconda, gli obbiettivi,
l’elessero dell’arte il Baluardo.
Di Vinci i figli ingrati, con sgomento,
scordarono del Genio i fasti e’ fini
tant’è che’un gli hanno eretto un monumento;
se ritornasse in vita, o Cittadini,
inventerebbe ancor a bella posta
per Vinci, su misura, ‘na supposta!
Il sonetto di Carlo Rovini e la vignetta di Bac, ovvero pseudonomino del pistoiese Franco
Bacci sono tratti da il “Sonettiere” di Carlo Rovini, pubblicato a Fucecchio, nel 1981.
Pubblicato da Comitato Dama di Bacco a 13.03 0 commenti
venerdì 29 maggio 2009
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Dama di Bacco
L'Uomo
Vitruviano di Vinci
ESISTE UN MONUMENTO A LEONARDO
NEL SUO PAESE NATALE?
In vista della prossima inaugurazione del busto commemorativo che
Empoli ha dedicato al suo cittadino più illustre, Ferruccio Busoni, qualche
vinciarese si pone di nuovo l'antico interrogativo: perchè a Vinci non è
stato mai costruito un monumento al suo figlio prediletto Leonardo ?
Il monumento a Leonardo nella sua città natale è un tema che ha coinvolto
e appassionato generazioni di vinciaresi, seppure spesso con scarsa
soddisfazione. Chissà se il traguardo raggiunto nell’empolese suolo, dopo
oltre quaranta anni di discussioni, con la collocazione di un grande busto in
piazza della stazione in onore a Ferruccio Busoni non rinfocoli le
aspettative dei vicini di Vinci. In verità, gli sforzi compiuti dalle varie
amministrazioni succedutesi nel tempo, dall’Omo Vitruviano alla Piazza dei
Guidi, non sono stati sentiti e avvertiti da tutti i cittadini come degli
omaggi a Leonardo, per alcuni addirittura delle strumentalizzazioni del
genio e luogo vinciano per la riaffermazione dell’estro creativo dell’artista
di turno. In definitiva, spesso non vengono recepiti dal sentimento
popolare come veri e propri monumenti a Leonardo bensì all’artista o al
progettista contemporaneo, senza entrare nel merito e qualità dell’opera
d’arte. Si annota soltanto che è ormai dalla fine dell’ottocento che invece
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Dama di Bacco
si parla di busti e ritratti in onore e ricordo di Leonardo che dovrebbero
essere collocati nell’omonima piazza di Vinci, senza interventi invasivi, per
il piacere del concittadino e il vezzo del turista di passaggio. Ancora oggi la
polemica è assai sentita fra la gente del posto, seppure si preferisca da chi
ha la competenza della gestione della cultura vinciarese probabilmente
affinare l’occhio e la passione della popolazione locale per opere di
maggiore respiro e prestigio, anche istituzionale, che non rientrino nella
concezione tradizionale del “monumento” vero e proprio, rischiando
talvolta di restare addirittura incompresi.
L'immagine di Leonardo a
Milano
Le esasperate dispute accademiche ci hanno portato addirittura al
dilemma su quale, in verità, sia la vera immagine di Leonardo (il celebre
autoritratto di Torino per qualcuno sarebbe addirittura il ritratto dello zio
Francesco; altri lo intravedono nascosto sotto le pagine del codice del
volo) tuttavia è bene non esagerare, nell’uno o nell’altro senso.
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Dama di Bacco
Milano rende omaggio a Leonardo in Piazza della Scala
La polemica sul monumento a Leonardo in Vinci, un fuoco sotto la cenere
che divampa al primo colpo di vento, è senza dubbio indice di un disagio
che merita comunque di essere ascoltato perché viene dalla gente, spesso
quella comune. In qualche modo riapre la questione del rapporto fra arte e
cultura e in quale misura l’arte contemporanea riesca a coinvolgere il
maggior numero di persone, senza creare pericolose scollature. Gli eventi
artistici e culturali devono essere innanzi tutto popolari, coinvolgere e
affascinare l’immaginario collettivo anche verso forme e linguaggi artistici
innovativi, evitando però di rimanere nella sensibilità e nella comprensione
di pochi. Dall’altro lato spaventa il conformismo di quelli che non
capiscono ma si adeguano in modo acritico, senza risparmiare magari
pubblici sorrisi di scherno o battute gratuite e irrispettose per l’opera
contemporanea, delegando poi a chi “ha studiato” il compito di scegliere e
decidere, anche per loro. Questa non è una vittoria, né tanto meno un
riconoscimento per chi deve gestire il delicato settore della cultura.
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Dama di Bacco
Roma rende omaggio a Leonardo a Fiumicino, intitolandogli l'aereoporto internazionale
L’arte deve essere innanzi tutto comunicazione e pertanto ben vengano le
polemiche e le critiche, soprattutto se costruttive, perché vuol dire che
coinvolgono forti sensibilità individuali e una volontà popolare di
condividere l’evento culturale. L’importante è che Vinci e Leonardo, già
celebri e conosciuti in tutto il mondo, non diventino loro malgrado
esclusivamente degli strumenti per favorire la carriera o la notorietà
dell’uno o dell’altro personaggio, artista o accademico che sia. Per tale
tale motivo, ad avviso di chi scrive appassasionato di cultura e tradizioni
popolari, l’immagine e il valore originario di un borgo antico come quello
di Vinci devono prevalere su ogni altra scelta, motivazione, interesse
personale o contingente, in qualunque caso.
Firenze rende omaggio a Leonardo fra i grandi degli Uffizi
Ciò non toglie che forse sia arrivato anche il momento di dare a Leonardo il
suo meritato monumento, magari da collocarsi nell’omonima piazza di
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Dama di Bacco
Vinci, come molta gente chiede da anni, senza alcun sommesso timore di
una "concessione" per un gusto che qualcuno potrebbe definire banale o,
usando il gergo mediatico, eccessivamente nazional popolare. Se non
l’hanno fatto i predecessori, possiamo sempre rimediare con sobrietà, stile
e rispetto per il contesto storico e architettonico; senza interventi invasivi
che possono sconvolgere, se non distruggere come talvolta è avvenuto
anche in altri paesi, il senso della tradizione e della bellezza dei tempi che
passano. L'importante è lasciare a tutti la libertà di un confronto diretto
con gli stili, le opere e i testimoni delle varie epoche, non imponendo
scelte elitarie o la visione ideale, peggio se anche ideologica, di
sperimentazioni artistiche o scelte irreversibili per luoghi antichi in danno
delle future generazioni, che quindi non ne avranno più il ricordo. Per
tutti, passati e presenti, ci deve essere la massima libertà di espressione e
la piazza o il monumento che ognuno merita, possibilmente in spazi creati
secondo il gusto e lo stile del proprio tempo, soprattutto laddove il
contemporaneo non sempre possa o comunque riesca a valorizzare, né
tanto meno sostituire, la suggestione delle antiche pietre levigate dal
tempo.
A chi si occupa o si occuperà nei prossimi anni della gestione della cultura
locale vanno pertanto i migliori auguri e gli auspici per un buon lavoro,
nella consapevolezza della difficoltà di agire in un contesto storico e
architettonico delicato come quello di Vinci e, in genere, del mai tanto
amato Montalbano, in un confronto costante con il mito del genio vinciano.
Alla fine, passate le discussioni, sarà la storia degli uomini e dell'arte a
decidere chi avrà avuto il merito di rimanere come il migliore testimone
dei propri anni; di solito questo è un giudice assai severo che non porta
rispetto neppure per gli attuali rappresentanti della cultura, magari
condannando all'oblio e ai depositi dei musei chi ha ottenuto
riconoscimenti in vita e, viceversa, fama all'incompreso dalle istituzioni e
operatori del proprio tempo. Soltanto ai posteri sarà quindi possibile
conoscere l'ardua sentenza.
Amboise ( Francia), dove Leonardo morì il 2 maggio 1519
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Dama di Bacco
rende omaggio al suo ospite prediletto, con busto e statua
Gangalandi, 2009
Pubblicato da Comitato Dama di Bacco a 13.03 0 commenti
venerdì 22 maggio 2009
UNA NINNA NANNA PER VINCI
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Dama di Bacco
Si chiama Tosca l'ultima nata del paese di Leonardo
Tosca si chiama l’ultima nata di Vinci, soltanto tre ore or sono. Un nome
antico e di tradizione per la piccola nata, figlia di Federica e David. Ma
quanti sono i nuovi nati di Vinci ? Tanti o pochi ? Un mese fa si è pensato di
piantare un albero per ogni nato del comune e di realizzare addirittura un
grande giardino, seppure dal nome un po’ tetro dell’OltreDomani (?).
Come Dama di Bacco riteniamo più opportuno festeggiare i nuovi vinciaresi
con un ricordo della tradizione delle madri contadine.
Due anni or sono, fu presentata in San Pantaleo, in occasione del Concerto
per Caterina, una vecchissima ninna nanna raccolta oralmente dalle nonne
della campagna di Vinci, già pubblicata in una versione simile in un volume
di canti popolari, commissionato dalla Regione Toscana ( vedi la versione
cosiddetta dell’Ambrogiana), integrata e revisionata per l’occasione
vinciana dalla madre di Tosca al fine anche di consentirne un uso didattico
e scolastico.
Secondo alcuni studiosi le parole di questa ninna nanna paesana sono
ricordate addirittura nei pensieri di Leonardo. In verità riteniamo che sia
più una suggestione nata dal luogo in cui tale versione si è tramandata fino
ai nostri giorni, piuttosto di un canto che addirittura Leonardo ci avrebbe
voluto tramandare. La melodia peraltro sembra più sette/ottocentesca che
rinascimentale, seppure il testo, soprattutto il verso finale, ricordi la
vicenda umana di Leonardo, in giro per il mondo, e della madre Caterina
“Anche se giri ogni terra lontana / Solo una mamma al mondo puoi
trovare” . Anche il famoso e indimenticato flautista Severino Gazzelloni
era alla ricerca di questa misteriosa ninna nanna che si sarebbe potuta
estrapolare dalle note e dai pensieri lasciati dal Vinciano, fino a proporne
una sua versione in uno storico concerto a Sant’Ansano di Vinci. J.P.L.
Rampal , primo flautista di Francia, secondo le indiscrezioni lasciateci da
Gazzelloni, avrebbe preparato la sua versione per una esecuzione in
contemporanea dei due grandi artisti, in un ideale abbraccio fra Italia e
Francia, le patrie di Leonardo. Il progetto purtroppo non si è mai
realizzato.
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Dama di Bacco
Riservati tutti i diritti in ordine alla nuova revisione di Una ninna nanna per
Vinci a cura di Federica Baronti, pubblichiamo volentieri il testo della
tradizione toscana, conosciuto anche come la “ Ninna nanna delle
pecorina”, in segno di benvenuto a Tosca e a tutti i nuovi vinciaresi !
UNA NINNA NANNA PER VINCI
Oh pecorina dal candido vello
Ti toserò ma senza farti male
Il mio bambino vuole un bel mantello
E ti compenserò con pane e sale
Rit: e gira la e gira la la rota
E tu sei i’ fiore della vita mia
Quando ti tengo tra le braccia caro
Da me si parte la malinconia.
Oh falcettino che nel cielo stai
Fammi di stelle un grosso mazzolino
Io le ricoprirò con bianco velo
Lo metto a capo a i’ letto aimmè bambino. Rit
Oh bimbo che riposi nella zana
Chissà mai quanto dovrai camminare
Anche se giri ogni terra lontana
Solo una mamma al mondo puoi trovare(2 volte) Rit
Sogni d’oro a Tosca e a tutti i nuovi nati di Vinci
.... ma non dormiamo troppo (il monito è naturalmente per i più grandi),
che non s’abbia a tramandare anche lo storico vizio censurato dallo
sconforto dell’antico Podestà di Vinci per cui “Vinci è paese contra alla
cuchagna, dove molto si dorme e poco si guadagna ( Vinci, 1564) ! ”
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Dama di Bacco
Gangalandi
LA ZANA DI VINCI
Nella ninna nanna della tradizione toscana e vinciarese si riporta un
termine antico, ovvero la zana, la culla usata un tempo dai contadini e
costituita da una cesta posta su due supporti di legno convessi, per farla
dondolare; il termine deriva in verità dalle ceste di uso comune, di solito
di forma ovale, poco profonde, fatte di sottili stecche di legno intrecciate.
Suggestiva tuttavia una citazione di memoria pascoliana " E dorme nella
zana di vetrici/la bimba, e gli altri dormono" dove si ricorda che queste
"culle" contadine spesso erano fatte di "vetrici", ovvero di salice. Anche i
"vinchi" o "vinci", i rami dei salici purpurei che abbondano nelle nostre
campagne, da cui deriva il nome del paese e della nobile famiglia,
venivano quindi utilizzati non solo per legare le viti ma per realizzare
tramite intrecci e nodi dei piccoli oggetti di uso quotidiano nella famiglia
contadina. Per cui il ricordo più bello che Leonardo ha lasciato ai suoi
discendenti forse non sono le discussioni accademiche sulla casa dove sia
nato oppure dove sia stato effettivamente battezzato, ma la suggestione
dei luoghi natali, dagli sfumati colori pastello, con i cangianti salici e i
torrenti, come quello di Balenaia, nato poco sopra Anchiano e che a San
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Dama di Bacco
Pantaleo diventa Vincio, il nostro fiume Giordano, nella cui bellezza
vengono naturalmente battezzati tutti i bambini di Vinci. Se Leonardo ha
quindi voluto lasciare un segno della sua presenza ha lasciato indelebile il
ricordo di questa piccola valle come di una zana, una tosca culla per Vinci
e il suo Genio.
Nicola Baronti da " Salvatico è quello che si salva", 2009
Pubblicato da Comitato Dama di Bacco a 0.50 1 commenti
mercoledì 20 maggio 2009
La prima conta del Mariotti, Vinci 1979
Diffidate dalle imitazioni !!!
LA DAMA DI BACCO E' SOLO DI VINCI
" un sorriso nell'arte"
La Dama di Bacco intesa come ”torneo di dama con marchingegno
leonardesco e nettare di uva” è nata a Vinci, in occasione della fiera
annuale del 1979, su invenzione dell’artista fiorentino Mario Mariotti e del
concittadino Alessandro Vezzosi. Il torneo, inizialmente fra i campioni
delle fattorie di Vinci, si è svolto per una decina di anni animato dal
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Dama di Bacco
contorno di molti artisti fiorentini che si ritrovavano per l'occasione a
Vinci, per poi trasferirsi a Firenze presso il Palazzo dei Vini e con varie
esibizioni importanti, fra cui quella all’Università di Firenze. Un torneo
speciale venne infine organizzato dagli amici di Mariotti, appena
scomparso, nel 1999 a Firenze in occasione delle manifestazioni d’Oltrano,
il cui manifesto è peraltro opera dello stesso autore. Infine, nel 2007, a
dieci anni esatti della scomparsa del suo creatore, la Dama di Bacco risorge
a Vinci in una veste del tutto aggiornata, con un torneo fra i campioni delle
città del vino e di Leonardo e una contestaule dama vivente su una
damiera di 64 metri quadrati, realizzata con il contributo di quasi sessanta
artisti del Montalbano (pittori, ceramisti, scrittori, registi, musicisti,
commercianti, intarsiatori, professori e ragazzi di ogni età), in una grande
opera collettiva in omaggio a Mariotti e al Vino di Leonardo. Madrina di
eccezione della rinata edizione è stata la sig. Donatella Cinelli Colombini,
mentre come Maestro della Dama si cimentava il campione italiano di
dama, Rivaldo Casucci.
Il primo vincitore della Dama di Bacco, Vinci 1979
La Dama di Bacco non è quindi una semplice partita con bicchieri di
vino ma un vero e proprio gioco d’artista. Il marchingegno leonardesco,
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Dama di Bacco
che Mariotti dice di aver realizzato sulla base di un disegno leonardesco
rinvenuto per caso in un negozio di via Toscanella, si può quindi definire
un’opera d’arte ludico-concettuale, che vive e si realizza proprio nel
momento del gioco, attraverso il “sorriso nell’arte”.
Il manifesto della Fiera di Vinci, 1979
A Vinci si ricordano ancora i “mitici” personaggi della Dama di Bacco. Dal
Mariotti che partecipava attivamente al torneo, a Branchina primo
campione vincitore, alle Fattorie Cecconi e Masi del Piastrino, fattorie
vincitrici del torneo della Fiera di Luglio del 1979, che festeggiavano
inneggiando al vino del Piastrino
Ho il cuore rosso di colore rubino,
sei tanto buono vino del Piastrino
Se amate l’armonia e il buon vino
Bevete questo che è del Piastrino!
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Dama di Bacco
Il Masi
e il Cecconi, rappresentanti della fattorie vincitrici, Vinci 1979
Infine dall’ultima edizione del 2007, con uno nuovo statuto formalizzato e
registrato, alla quale partecipavano i campioni delle città di Cerreto Guidi,
Carmignano, Montespertoli e Vinci, si ricordano Veleno e Birillo,
rappresentanti di queste ultime due città finaliste. Il torneo fu vinto dalla
città di Montespertoli che si portò a casa la tessera di un’artista del
Montalbano ( in realtà di cittadinanza tedesca, ospite in quel periodo sul
nostro territorio … qualcuno dice che si sia data una sola!!!)
Tuttavia ancora si aspetta la rivincita fra le varie città … la Dama di Vinci è
infatti tornata nel museo e come spesso accade nei piccoli paesi è
diventata, suo malgrado, oggetto di contese e dispute fra associazioni
paesane e di ripicca fra i personaggi locali, cosa che non si addice al valore
e prestigio di un’opera d’arte, una vicenda peraltro irrispettosa nei
confronti di coloro che si sono adoperati in questi anni per la sua
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Dama di Bacco
realizzazione, nel bene o nel male. Per intanto sono cominciate a sorgere
tante imitazioni in paesi limitrofi o nelle varie sagre, che si possono
chiamare DAMA DI VINO o torneo di ENODAMA, ma ricordatevi, cari signori,
la DAMA DI BACCO è una sola e certamente non bastano una damiera e dei
bicchieri e soprattutto non è una sagra. In ogni caso occorre quello spirito
gustoso e divertito del marchingegno vinciano e quel sorriso nell’arte che
solo Vinci sa rendere unico.
Diffidate quindi delle imitazioni !!!
Le eliminatorie di Vinci per la Dama di Bacco, Vinci 2007
La speranza è che la Dama di Bacco di Vinci possa quindi tornare ai suoi
antichi splendori, magari a distanza di 30 anni esatti dalla prima edizione.
Chi è interessato può intanto andare a consultare le teche RAI dove ancora
vengono conservati i filmati originali delle prime edizioni, almeno fino al
1983, e dell’edizione fiorentina del 1999. In questo blog esiste infine il
servizio di Antenna 5 sull’edizione del 2007. Tutto ciò per scoraggiare i
contraffattori e ricordarsi che la Dama di Bacco è nata a Vinci e,
nonostante le bizze vinciaresi, rimane a Vinci !!!
Attualmente la Dama di Bacco, ovvero il marchingegno leonardesco, si
trova esposto presso il Museo Ideale e sarà quindi visibile anche in
occasione della prossima mostra dedicata ai 500 anni della Gioconda che
aprirà i battenti a Vinci il prossimo 13 giugno 2009, nell’ambito del Genio
Fiorentino.
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Dama di Bacco
Si ringraziano per la concessione delle storiche foto le famiglie di Vezzosi
Alessando e di Masi Rosetta, nonchè per la divertita collaborazione il sig.
Vieri, poeta del vino del Piastrino.
Per chi ne vuole sapere di più basta consultare le voci del blog.
Un saluto a tutti i partecipanti e amici della Dama di Bacco del 2007
Gangalandi
Pubblicato da Comitato Dama di Bacco a 14.26 0 commenti
domenica 17 maggio 2009
La Donna
di Leonardo di A.Bueno - Catalogo della Mostra, Omaggio a Leonardo
Comune e Pro Loco Vinci 1972
LE DONNE DI VINCI
Dalla Caterina alla Monna Lisa
Presentazione della Mostra - Evento
2009
Vinci, Museo Ideale 14.06-30.09.09
Sabato 16 maggio 2009, presso il Museo Ideale Leonardo da Vinci, si è
svolta la presentazione della mostra – evento “JOCONDE. DALLA MONNA
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Dama di Bacco
LISA ALLA GIOCONDA NUDA” che verrà inaugurata il prossimo 13 giugno
2009 e che si preannuncia come l’evento principale del Genio Fiorentino
2009 nonché dell’estate vinciana.
La presentazione è stata preceduta dall’intervento a cura di Francesco
Cianchi sulle ultime novità in ordine alle origini della Caterina- schiava,
madre di Leonardo, tese a delegittimare in modo definitivo la leggenda
che la madre di Leonardo fosse stata una cerretana. Con arguto spirito
toscanaccio, Francesco ha spiegato come venne costruita ad arte questa
vera e propria “zingarata” da alcuni intellettuali di Cerreto a danno e
spregio dei vinciaresi, nell’ambito di un acceso campanilismo fra i due
paesi. Altro che “scalinata di Caterina” in quel di Cerreto; altro che
Lionardo come il nome del santo patrono di Cerreto Guidi, santo peraltro
patrono dei carcerati e dei diseredati, come la madre. Leonardo fu
senz’altro concepito in quel di Firenze, dove si trovava Ser Piero a
lavorare, il quale non aveva certo i mezzi né tanto meno era dotato di
strumenti o qualità tali da essere contemporaneamente in due posti per
giustificare un concepimento tutto cerretano. Ce ne dispiace per il popolo
di Cerreto!
L’attenzione del numeroso pubblico e dei giornalisti ( stranamente non era
presente alcuna rappresentanza dell’amministrazione comunale né delle
associazioni turistiche di Vinci) si concentrava giustamente sulle
anticipazioni della prossima mostra-evento. Come sottolineato da
Alessandro Vezzosi dal 13 giugno al 30 settembre avrà luogo nel Museo
Ideale di Vinci (e in altri spazi) la mostra che presenterà migliaia di
immagini fra opere, reperti, documenti e multimedialità, compresi
dipinti del XVI secolo esposti per la prima volta, fra cui una “Gioconda
nuda” attribuita in antico a Leonardo, con l’obiettivo di fare il punto
sulle origini, la fortuna e i “misteri” della Gioconda. L’esposizione si
articolerà in due principali settori, con varie sezioni: uno storico a partire
dai problemi di datazione, identità e committenza della Gioconda del
Louvre e delle sue versioni; uno contemporaneo, con i Leonardismi
dall’arte ai mass media, da Duchamp (la famosa Gioconda con i baffi) a
Internet… e riapertura dell’Archivio Leonardismi del Museo Ideale con i
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Dama di Bacco
suoi 15000 pezzi; un omaggio particolare sarà dedicato infine alle
Giocondologie e alle Giocondoclastie di Jean Margat . Il convegno
multimediale si svolgerà in tre fasi, con partecipazioni internazionali, tese
ad un confronto della documentazione storico-critica già raccolta; ad
aggiornamenti in sintesi delle ricerche e delle interpretazioni dei diversi
studiosi ed infine alla discussione e confronto conclusivo, sia in forma sia
scientifica che di “processo” teatrale.
L’invito a tutti è quindi di venire a Vinci dal 14 giugno per visitare la
mostra-evento dell’anno 2009 e magari partire dal Museo Ideale, che si
trova dinanzi all’androne Ciofi, per una passeggiata sulla via di Caterina
verso il Labirinto dei Vinci e il Nodo Infinito della Gioconda con le sue
1500 rose, nella sezione a cielo aperto del Museo Ideale in località
Grappina, e di seguito proseguire per la Capezzana di Bucanuvole verso
San Pantaleo, il castagno selvatico, Campo Zeppi nelle terre di Caterina,
immersi nel paesaggio materno di Leonardo (per visionare il percorso
cliccare sulla Via di Caterina oppure scaricare da YouTube i filmati già
pubblicati dai tanti bencamminatori).
Gangalandi, 18.9.2009
Pubblicato da Comitato Dama di Bacco a 11.33 0 commenti
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