i minori e la rete - Www Iccogliate Gov It
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La funzione educativa 1 Prima di entrare nel merito della materia, occorre evidenziare fin da subito l’esistenza di una corresponsabilità educativo-formativa dei genitori e della scuola nel processo di crescita del minore. Oltre che sul piano della funzione educativa, la scuola è comunque coinvolta anche ed in modo giuridicamente importante sul terreno dell’obbligo di sorveglianza sui minori nel tempo in cui questi sono ad essa affidati. Prof. Avv. Stefania Crema PREVENZIONE PRIMARIA 2 Nella nostra società, una delle principali responsabilità per gli adulti, soprattutto quelli con funzione educativa e preventiva, consiste nell’individuazione ed elaborazione di linee guida per promuovere interventi capaci di tutelare il bambino da episodi di natura violenta ed abusante. L'istituzione scolastica ha un ruolo insostituibile la prevenzione del disagio e del maltrattamento all'infanzia attraverso una "prevenzione primaria" che si rivolge a tutti indipendentemente dalla rilevazione di indicatori di malessere e di abuso. Fare prevenzione primaria significa anche promuovere una cultura a tutela dell'infanzia che afferma i diritti dei bambini all'interno di un'ottica di mondialità ed integrazione, senza preclusioni e differenze di natura sociale, culturale e geografica. Prof. Avv. Stefania Crema PREVENZIONE 3 una "prevenzione secondaria" che mira ad impedire che il disagio, già emerso e non affrontato, degeneri in forme di grande sofferenza; una "prevenzione terziaria" che ha come obiettivo di impedire la reiterazione di una violenza già avvenuta. Prof. Avv. Stefania Crema SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA 4 Educazione all’ascolto empatico Il lavoro con le emozioni Prevenzione dell’abuso e del maltrattamento Educazione alla legalità Prof. Avv. Stefania Crema SCUOLA MEDIA 5 Conoscenza del sé Conoscenza del gruppo e delle dinamiche relazionali Comunicazione tra generi, relazioni "difficili" e risorse, Lo stereotipo maschile e femminile Educazione alla convivenza civile Prevenzione alla devianza Prof. Avv. Stefania Crema SCUOLE SUPERIORI 6 La differenza di genere L’immagine del sé L’affermazione del sé La percezione ed il rispetto dei propri limiti Il concetto di cura del sè Life skills education La devianza L’uso di sostanze e il concetto di dipendenza Prof. Avv. Stefania Crema LE OPPORTUNITÁ DELLA RETE DALL’INFORMAZIONE ALLA RELAZIONE INTERNET COME LUOGO DI RELAZIONE I TERRITORI DELLA SOCIALIZZAZIONE IN INTERNET: MUD (Multi User Dimension) BLOG (diario digitale) CHAT (conversazione in tempo reale) I PERICOLI DELLA RETE FLAMING 10 Nel gergo delle comunità virtuali di Internet come newsgroup, forum, blog, chat o mailing list, un flame (dall'inglese per "fiamma") è un messaggio deliberatamente ostile e provocatorio inviato da un utente alla comunità o a un altro individuo specifico; flaming è l'atto di inviare tali messaggi, flamer chi li invia, e flame war ("guerra di fiamme") è lo scambio di insulti che spesso ne consegue, paragonabile a una "rissa virtuale". Prof. Avv. Stefania Crema REATI ATTRAVERSO LA RETE 11 Le aggressioni alla riservatezza dei dati e delle comunicazioni informatiche; Le aggressioni all’integrità dei dati e dei sistemi informatici; Le condotte in tema di falso, estese ai documenti informatici; (false generalità) Le frodi informatiche. Diffamazione a mezzo internet Prof. Avv. Stefania Crema SEXTING 12 Il sexting è considerato una vera e propria moda fra i giovani e consiste principalmente nello scambio di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il cellulare, e/o nella pubblicazione tramite via telematica, come chat, social network e internet in generale oppure semplici MMS. Spesso tali immagini, anche se inviate ad una stretta cerchia di persone, si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi alla persona ritratta nelle foto/video. Prof. Avv. Stefania Crema SEXTING - DATI 13 In Italia inizia a diffondersi il fenomeno del sexting: dall'Indagine Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza (2011) su un campione di 1.496 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, emerge che un ragazzo su dieci (10,2%) ha ricevuto messaggi o video a sfondo sessuale con il cellulare, mentre il 6,7% ne ha inviati ad amici, fidanzati, adulti, persone conosciute e non. Dall’Indagine emerge inoltre che il fenomeno del sexting interessa sia maschi che femmine, seppur con qualche differenza: sono prevalentemente i maschi sia a inviare sms o mms a sfondo sessuale (contro il 3,6% delle femmine), sia a riceverli (15,5% contro il 7,1% delle femmine). Prof. Avv. Stefania Crema Microprostituzione 14 Il sexting è, in alcuni casi, accompagnato dalla microprostituzione. Alle volte, infatti, le foto e i video osè servono come presentazione ai clienti che possono disporre, oltre alle immagini, anche prestazioni sessuali vere e proprie. L'ambiente in cui si svolgono tali incontri è nella stragrande maggioranza dei casi la scuola Prof. Avv. Stefania Crema L’adescamento dei minori in chat room DEFINIZIONE DI ADESCAMENTO (GROOMING) Protecting the Public White Paper Act (2002, GB) “Una serie di condotte messe in atto da un sospetto pedofilo, le quali susciterebbero in una persona ragionevole la preoccupazione che qualsiasi incontro con un bambino, derivante da tali condotte, avverrebbe per scopi illegittimi” FASI DEL PROCESSO DI ONLINE GROOMING (R. O’ Connell, Cyberspace Research Unit, University of Central Lancashire, 2003) 1. 2. 3. 4. 5. 6. Prof. Avv. Stefania Crema 15 Selezione vittime e contatto iniziale Creazione amicizia Creazione relazione Valutazione rischio Fase di esclusività Fase sessuale Le fasi e le tecniche dell’adescamento online 1. Victim selection methods vittima e contatto iniziale): (Selezione della - ricerca di vittime minorenni in chat (soprattutto nelle teen-chat) - le vittime devono essere vulnerabili, ingenue e disponibili - il contatto iniziale avviene con una “presentazione personale” del pedofilo (più o meno veritiera) - successivamente il minore viene invitato dal groomer in una stanza privata della chat Prof. Avv. Stefania Crema 16 17 2. Friendship forming stage (Fase di creazione dell’amicizia): - varie tattiche di manipolazione psicologica (ad es. fingersi un bambino/adolescente; proporsi come uno “zio” o un “fratello maggiore”) - lo scopo è conquistarsi la totale fiducia del minore; per questo il pedofilo cerca di instaurare un legame di amicizia e confidenza - il groomer si comporta con estrema pazienza e rispetto verso il minore (tenta di rassicurarlo, lo colma di attenzioni e complimenti) Prof. Avv. Stefania Crema 3. Relationship forming stage (Fase di creazione della relazione): - probabile passaggio, da parte del pedofilo, all’uso di mezzi di comunicazione più intimi, come chat privata, e-mail, IM o cellulare - fase che può avere lunga durata (anche mesi interi) - lo scopo è diventare il “migliore amico” del minore, fargli credere che si tratti di una relazione molto importante per entrambi 4. Risk assessment stage (Fase della valutazione del rischio): - attraverso il minore, il pedofilo indaga quanto è grande il rischio di venire scoperto nel suo tentativo di adescamento Prof. Avv. Stefania Crema 18 19 5. Exclusivity stage (Fase dell’esclusività): - il pedofilo manipola il minore a livello psicologico, facendo leva sulla fiducia acquisita e sull’esclusività del rapporto; lo induce a tenere assolutamente segreta la loro relazione 6. Sexual stage (Fase sessuale): - fase culminante della tecnica del grooming -introduzione, nelle conversazioni col minore, di argomenti esplicitamente sessuali; il pedofilo approfitta della fiducia acquisita per indurre il minore ad abbandonare le sue reticenze e a cedere alle sue richieste - le tecniche di manipolazione possono essere molto varie Prof. Avv. Stefania Crema Incontro off-line ed abuso sessuale sul minore INCONTRO OFF-LINE ABUSO SESSUALE PER COSTRIZIONE Raro nei casi di grooming online; solitamente la vittima è consenziente PER INDUZIONE Molto più frequente; quasi mai viene usata violenza o minaccia dal pedofilo Difficoltà di denuncia ed indagine per questo fenomeno Senso di colpa; vergogna; paura; plagio completo; minore consenziente CONSIGLI PER GENITORI ED INSEGNANTI Fare esperienza diretta di navigazione in Internet. Conoscere Internet significa anche dimostrare ai ragazzi di essere vicini al loro mondo. Collocare il computer in una stanza di accesso comune piuttosto che nella camera dei ragazzi o in un ambiente isolato Installare ed aggiornare software di protezione (antivirus e firewall). Assicurarsi che i ragazzi sappiano che le persone che incontrano online non sono sempre quelle che dicono di essere; raccomandare in maniera categorica di non accettare inviti, appuntamenti e di non inviare foto, prima di averne parlato. Informare i ragazzi che alcuni comportamenti illeciti nel mondo reale (ad esempio insultare una persona, sottrarre informazioni personali) sono illegali anche in rete. Raccomandare ai ragazzi di non fornire mai dati personali. Controllare l’eventuale iscrizione alle chat verificando che siano garantite per i bambini e gli adolescenti e meglio se dispongono di un moderatore. Incoraggiare discussioni, a casa come a scuola, sui siti che i ragazzi trovano interessanti/divertenti e sollecitarli a parlare dei siti in cui hanno visionato argomenti/immagini che li hanno preoccupati o spaventati. Segnali di allarme - Stanchezza eccessiva - Problemi scolastici - Diminuzione degli interessi - Isolamento - Aumento dell’aggressività