Il teschio è il simboloNo, non mi piace

Transcript

Il teschio è il simboloNo, non mi piace
dove trovarci e discutere
L’Associazione Partito
Pirata e il forum li trovi
in rete su www.partitopirata.it. Qui invece
mettiamo a disposozione il
mensile dell’associazione:
Iscrizione Tribunale di Rovereto (Tn) n. 275 direttore responsabile Mario Cossali
due domande
al dottor maroni
Il teschio è il simbolo
di Athos Gualazzi
di Paolo redstar CocuRoccia
Finite le festività natalizie possiamo fare il
punto sulla situazione: il decreto Pisanu è
stato reiterato nell'ormai tradizionale “mille
proroghe” di fine anno. Bene, anche quando un decreto non produce deficit o introiti
diretti per lo Stato ma solo un potente freno
allo sviluppo sociale, il nostro Governo lo reitera in nome dello status quo. Speriamo possa
essere emendato quando arriverà in Parlamento dove, sembra, alcuni parlamentari
sia della maggioranza che dell'opposizione,
hanno chiaro l'handicap che subisce il nostro
Paese nei confronti degli altri Europei dove il
WiFi è libero. Sembra impossibile il Governo
non dia ascolto ai propri tecnici di fiducia al
punto che viene il dubbio ne abbia. Probabilmente è la strategia di ostacolare nel suo
complesso la Rete troppo libera e democratica
in questa epoca in cui è lampante il tentativo,
troppo spesso riuscito, di guidare l'opinione
pubblica ricorrendo ad una informazione,
salvo poche eccezioni, estremamente strutturata a tal fine in spregio alla democrazia.
Ovviamente una Rete libera dove è possibile
confrontarsi, dare e ricevere informazioni e
quindi scegliere e formarsi una propria idea
è quanto di più deleterio per quello che una
volta veniva chiamato “cervello all'ammasso”
e che oggi più eufemisticamente chiamiamo
“opinione pubblica”. Il tentativo continuo di
voler “regolamentare” la Rete s'inserisce proprio nella strategia di voler minare la credibilità della Rete stessa, il continuo riferimento
alla Rete come luogo frivolo, covo di rei della
peggior specie, dai pedofili ai terroristi, fa
si che buona parte dei cittadini vi si avvicini
con riluttanza e quindi rinunci o sottovaluti
un mezzo di comunicazione assolutamente
paritetico, un mezzo di comunicazione che
permette ad ogni singolo cittadino di palesare
dubbi, teorie, proposte e quant'altro alla stregua del Presidente della Repubblica.
L'iniziativa del Ministro Maroni di chiedere
ed imporre un codice di “autoregolamentazione” da parte degli operatori/gestori della
connettività alla Rete è palesemente una manovra che influenza solo l'opinione pubblica
non informatizzata senza alcuna applicabilità
alla Rete stessa. Come in altri casi, vedasi
in Francia con la legge l'Hadopi2, non è attuabile, per fortuna, delegare ai privati il
discernimento dei reati e il relativo intervento
che non si potrebbe configurare in altro che
prevaricazione. Già qualsiasi blog per non
dire i social network hanno una policy che è
interpretabile a giudizio dell'amministratore
e quindi applicano sostanzialmente una censura discrezionale; ora che il Ministro avvalli
ulteriormente e quasi legalizzi tale pratica
è perlomeno disdicevole e lo stesso Ministro
dovrebbe tenerne conto.
Suggeriamo al Ministro Maroni, se ci è permesso, di interessarsi del caso Bakeka, un
sito chiuso dal dottor Frezza, Pubblico Ministero di Trieste, precisamente la sezione
annunci personali del sito, nell'ambito di
un'inchiesta riguardante una operazione
denominata 'Sex.com': anche in questo caso
ritiene che sia giusto che un pm prima di un
regolare processo e quindi una sentenza di
condanna oscuri e impedisca sul territorio
nazionale una attività che viene comunque
espletata da operatori stranieri e sempre sul
nostro territorio? Il lettore deve sapere che il
P.M. Frezza ha sostanzialmente oscurato la
sezione degli annunci personali del sito Bakeka mentre esistono centinaia di siti di annunci
personali su Internet. Ad esempio, Craiglist,
in quanto azienda americana, con pieno diritto pubblica la sua sezione annunci per l'Italia. Come si vede non sono pochi gli elementi
che ci fanno temere sia più che l'ignoranza la
volontà precisa di svilire la Rete nel complesso, sempre nel quadro della manipolazione
dell'opinione pubblica, ricorrendo persino
alla responsabilizzazione del fornitore di servizi... forse vedremo in carcere il dr Franco
Bernabè amministratore delegato di Telecom
per l'accordo preso telefonicamente fra due
figuri, rimasti ignoti, di assaltare il Fort Knox
nostrano di Frascati, Centro Donato Menichella, insieme al bigliettaio del casello più
vicino all'incidente sull'autostrada.
L
'immagine politica
dei pirati è legata allo spirito di
ciurma, presente
all'interno di ogni nave:
collettivismo, libertarismo,
cameratismo e diritto di
voto erano alla base della loro organizzazione. Il
loro simbolo era il Jolly
Roger: una bandiera nera
raffigurante un teschio che
sovrasta due tibie incrociate. E noi abbiamo scelto
la bandiera dei senza bandiere, tradizionale simbolo
piratesco, per promuovere
l'apertura della prima sede
dell'associazione di promozione sociale Partito Pirata,
inserendo due cavi ethernet
al posto delle tibie!
All'interno dell'associazione si son create due “fronti”: i militanti favorevoli
all'utilizzo del simbolo e i
contrari.
Io difendo la nostra scelta
simbolica che, essendo una
chiara raffigurazione di resistenza e ribellione, fuga
ogni dubbio sulla nostra
collocazione ed esprime
una netta volontà di arrembaggio.
L’immaginario piratesco è
permeato dal democratico regolamento vigente in
ogni nave: un leader dispotico non era contemplato,
le decisioni venivano prese
collettivamente.
Ogni componente dell'equipaggio aveva la libertà di
esprimere il proprio voto, a
dispetto delle più autoritarie navi militari dell'epoca.
Hakim Bey, nel suo “Zone
temporaneamente autonome”, traccia una feroce
critica alla realtà degli statinazione, organizzati nei
www.piratpartiet.it Su
www.anonet.it si trova
il progetto che stiamo
sviluppando per una rete
anonima o darknet. Per
iscriversi alla mailing list
loro gretti confini. Il potere
viene esplicitato cartografando tutto il territorio, così
da esercitare un controllo
dominante su tutti i cittadini. L’ovvia imperfezione delle mappe
crea però delle
falle incontrollate: zone in cui
possono nascere momenti di
creatività e condivisione, o improvvise azioni
di sabotaggio.
Tra queste terre
di nessuno, Bey
porta l’esempio
degli
utopici
mondi pirata.
Anarchici per
antonomasia,
lontani
dalle
leggi dello stato
e del capitale:
zone contrassegnate ovviamente dal Jolly
Roger.
Passando al cinema, con “Zerò de conduit”, il maestro Jean Vigò
mette in scena un gruppo di
collegiali in rivolta. Saturi
del triste clima autoritario
e delle continue vessazioni,
gli studenti salgono in cattedra e, in un crescente clima di ribellione, riescono a
coinvolgere nell’organizzazione tutti i ragazzi, mettendo alla berlina i gestori
dell’istituto.
Mentre fuggono sui tetti,
verso la libertà, i giovani
innalzano il Jolly Roger…
Questo è lo spirito con cui
portiamo avanti le nostre
battaglie. Ed il Jolly Roger
non può che rappresentarlo nel migliore dei modi.
I body scanner?
Inutili, meglio
palpeggiare
di Alessandro Bottoni
S
econdo il nostro ministro degli Esteri, Franco
Frattini, l'uso dei cosiddetti "body scanners" sarebbe
ormai un male necessario. I
normali metal detector, infatti, non sarebbero in grado
di rilevare gli insidiosi ordigni attualmente utilizzati dai
terroristi. Ma come stanno
veramente le cose?
I body scanner di cui si ipotizza l'installazione nei principali aeroporti italiani fanno
uso, a seconda dei modelli, di
onde radio di lunghezza millimetrica (simili a quelle usate nei forni a microonde) o di
raggi X "molli". In entrambi
i casi si tratta di radiazioni
a bassa energia che non at-
traversano la pelle e che non
producono effetti rilevabili
sull'organismo (si, avete capito bene: sono innocui).
Queste radiazioni attraversano gli abiti (lana, cotone,
pelle, etc.) e rendono visibile
(in bassa risoluzione) la pelle
dell'individuo. In pratica, lo
spogliano e ne restituiscono
una immagine in bianco e
nero abbastanza confusa.
Questo vuol dire che qualunque cosa che sia chimicamente e fisicamente simile ai
tessuti non viene comunque
rilevata. La nitrocellulosa
("fulmicotone"), ad esempio, non può essere rilevata
perchè è indistinguibile dagli
acetati di cellulosa usati nei
è sufficiente inviare dal
vostro account di posta
una e-mail, anche priva
di oggetto e contenuto a:
servizioemail-subscribe@
piratpartiet.it
No, non mi piace
di Luigi Ruggeri
L
o posso dire? Lo
dico: il teschio è
un simbolo che
non mi piace
molto. Certo, nel tempo
il teschio ha rappresentato tante cose,
dalla vicinanza
a
“sorella
morte” agli
atti di coraggio
e segretezza di
diversi corpi
militari inglesi
e statunitensi,
fino a diventare
la bandiera dei
pirati dei Caraibi. Eppure
io trovo che
quel simbolo
si porti appiccicati addosso
una quantità
di riferimenti
negativi associati con la pericolosità e la
morte.
Già per i pirati
dei Caraibi
rappresentava una minaccia di morte per incutere
terrore verso coloro che
incrociavano la loro rotta,
per non parlare del fatto
che il teschio è stato tristemente usato nel recente
passato a piene mani da
nazisti, fascisti, massoni e
repubblichini. Ma la simbologia mortale non finisce
qui poiché la morte secca
la troviamo sugli impianti
ad alta tensione per avvertire "chi tocca muore".
Oppure è riportata sulle
confezioni di sostanze velenose per segnalare un
grave pericolo. Ecco perché il teschio non rappresenta certo un messaggio
tessuti dei vestiti. Questo è
un problema non piccolo
perchè la nitrocellulosa è
piuttosto facile da produrre,
anche su scala artigianale. In modo simile, i body
scanner non sono in grado
di rilevare eventuali sacche
di esplosivo (polverulento o
liquido) o di sostanze tossiche (antrace, etc.) nascoste
all'interno degli abiti (nelle
fodere, nei tacchi, etc.). Ordigni simili a quello usato sul
volo Amsterdam-Detroit del
25 Dicembre 2009 da Umar
Farouk Abdulmutallab (en.
wikipedia.org/wiki/Umar_
Mutallab) non sono quindi
rilevabili.
I body scanner non sono
nemmeno in grado di rilevare molti tipi di plastica a
bassa e media densità come
quella usata, ad esempio,
per la costruzione di molte
valigie. Dato che sono già
disponibili da anni (sul libero mercato) dei coltelli in
plastica ad alta densità (Abs),
viene da chiedersi quanto
tempo sia necessario prima
positivo per qualcuno che
voglia convincere gli interlocutori delle proprie
opinioni, tanto più per chi
si batte per una rete fatta
di dialogo e di confronto
fermo ma sereno e ragionato.
Ma, a parte i riferimenti
storici, anatomicamente
il teschio è il contenitore
vuoto di un cervello che
non c'è più ed il supporto
di un volto dissolto. Se
fosse una cosa viva, come
deve essere un simbolo
in uso, al teschio mi verrebbe da associare una incapacità di ragionamento
e di espressione dei sentimenti.
Privati del volto, le espressioni dei teschi sono tutte
uguali, sia che siano di
Albert Einstein piuttosto
che di Adolf Hitler Carlo
Marx o Marilyn Monroe. Non per nulla la cinematografia che anima
scheletri e teschi, di solito ce li rappresenta con
un unico archetipo privo
della capacità di agire in
conseguenza ad un pensiero. Incapace anche di
provare sentimenti diversi
a seconda delle situazioni
o degli attori con i quali
interagiscono, al massimo
li fanno ridere con una
macabra risata. Anche in
questo caso trovo difficile
che, per chiunque abbia
la percezione di avere un
cervello, di provare sentimenti e di rispettare la
propria identità di essere
umano, simile ma differente da ogni altro, possa
identificarsi con il guscio
vuoto di un osso. Era meglio un'altra immagine.
che i produttori riescano ad
individuare un materiale
completamente invisibile ai
body scanner. Infine, restano invisibili ai body scanner
tutti gli oggetti che si trovano
all'interno del corpo umano
(ovuli vaginali e rettali, ovuli
ingeriti, etc.) semplicemente
perchè le radiazioni utilizzate si fermano alla pelle
dell'individuo.
La sicurezza in più che questi dispositivi permettono di
ottenere è quindi piuttosto
limitata. Una banalissima
"palpeggiata" fornirebbe gli
stessi risultati. I body scanner sono però enormemente
più costosi dello stipendio di
un agente di polizia: circa
150.000 euro ad esemplare
(più gli inevitabili costi di
manutenzione e di preparazione del personale). Come
se questo non bastasse, questi dispositivi sono in grado
di fornire un'immagine del
vostro corpo completamente
nudo, con tutte le implicazioni di privacy facilmente
immaginabili.