Centoventi anni fa nasceva Rudolf Claudus

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Centoventi anni fa nasceva Rudolf Claudus
Arte e Mare
In circa mezzo secolo di sodalizio ha realizzato centinaia di opere destinate ad ornare
le sale di Navi e Circoli, stanze di rappresentanza dei palazzi della Marina e per essere donate alle Autorità in occasioni di
manifestazioni ufficiali.
Sul finire degli anni venti si trasferì a Napoli dove aprì uno studio diventando ammiratore di De Martino, altro affermato pittore di
mare.
Nel 1935 il presidente Roosevelt lo chiamò
negli USA riconoscendo il suo talento. Di
questo periodo sono i dipinti sugli aspetti
navali della guerra d’indipendenza americana per la Galleria Elisabettiana di Washington e gli splendidi acquarelli per l’Accademia Navale di Annapolis.
O
Il 23 aprile 1893, Odenburg ora Sopron vicino Vienna, diede i natali a
Rudolf Claudus, il cui vero nome
era Klaudus.
Non sono molte le notizie sulla sua infanzia:
il padre era un ufficiale dell’esercito Asburgico; entrò nell’Accademia Navale di Pola
nel 1908 dalla quale uscì con la nomina di
ufficiale della Marina Imperiale AustroUngarica rimanendo in servizio fino al 1918.
Importante per la sua vita fu la figura dello zio, l’ammiraglio Sternek della Marina
imperiale austro-ungarica. Da ragazzo
era evidente in lui l’attitudine al disegno
che lo portò a frequentare gli studi di alcuni pittori dai quali apprese i rudimenti
del mestiere. La sua vocazione era l’arte
marinista che corrispondeva al suo amore per il mare.
Alla fine della prima guerra mondiale fu a
Pola – Istria ed entrò in amicizia con gli
ufficiali della Marina italiana: iniziò così
un lungo periodo di collaborazione con la
Marina di cui divenne in pratica il pittore
ufficiale.
Centoventi anni fa nasceva
Rudolf Claudus
Daniele Busetto
Collezionista navale
In alto, il libro
su Rudolf Claudus
dell’Ufficio Storico
della Marina Militare
Accanto,
Rudolf Claudus
Rudolf Claudus,
la Regia corazzata Giulio Cesare
a Punta Stilo
(esposto alla galleria ARTEMARE di Roma)
Rudolf Claudus
Alto mare
(esposto alla galleria ARTEMARE di Roma)
Dal 1936 al 1940 Claudus fu a La Spezia
ospite presso il Circolo di Marina dove si
dedicò a decorarne le sale; ugualmente
adornò gli interni delle più importanti navi
della squadra.
La Regina Elena sul finire del 1941 gli commissionò sessanta dipinti per la raccolta
dei Savoia con soggetto episodi di storia
navale della Real Casa.
Per la seconda volta visse un conflitto
mondiale. Lavorò anche a Taranto e per la
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Marina studiò la mimetizzazione della livrea delle navi. Al riguardo Claudus suggerì una serie di schemi "alterativi" complessi e di sicuro interesse per le mimetiche navali italiane ad una commissione
organizzata dalla Regia Marina nell’ambito della Direzione delle Costruzioni Navali
e Meccaniche (MARICOST). Mimetiche
navali che vennero applicate su diverse
unità navali, le navi da battaglia Cesare e
Doria, gli incrociatori Attendolo, Trento e
Garibaldi e i cacciatorpediniere Ascari e
Zeno.
Dopo l’8 settembre 1943 finisce in prigione
a Genova, per non aver aderito all’Anschluss. Liberato nel dopoguerra è ospite della
Royal Navy e subito ricomincia a lavorare,
alcuni suoi quadri sono oggi in Inghilterra.
Dal 1947 al 1953 Claudus venne ospitato
dall’Accademia Navale a Livorno e la sua
attività riprese frenetica. Molte delle sue
opere furono oggetto di dono a personalità
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Sopra, Rudolf Claudus, il Regio Esploratore Venezia
(Collezione privata)
Rudolf Claudus,
Il Regio incrociatore Giuseppe Garibaldi
nei primi anni di servizio
(Collezione privata)
Rudolf Claudus,
una rara opera
per il particolare
formato
(Collezione
privata)
Rudolf Claudus,
Nave scuola Amerigo Vespucci
alla fonda 1941
(Collezione privata)
In basso a sinistra, Rudolf Claudus,
Vascelli vicino alla costa
(esposto alla galleria ARTEMARE di Roma)
In basso a destra, Rudolf Claudus
La Regia nave da battaglia Duilio in navigazione
(Collezione privata)
Regolo per le classificazioni delle unità
navali realizzato con la collaborazione
di Rudolf Claudus. A doppia faccia, costituito da un corpo centrale, del diametro di 31 cm, in cartone pesante; su una
delle due facce, al margine, indicate le
varie classi e relativi nomi delle unità di
superficie, sull‘altra quelle delle unità
sottomarine; imperniati al centro delle
due facce dischi di minor diametro (26
cm), su cui sono raffigurate rispettivamente la tipologia delle navi trattate su
quella faccia, finestrati in modo da evidenziare le specifiche del naviglio in
esame.
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come re Faruk, il presidente del Venezuela,
il presidente Kennedy, il re di Danimarca, lo
Scià di Persia e molti altri.
Nel 1956 si trasferisce a Gallese in provincia di Viterbo e precisamente nella proprietà di S. Famiano invitato dal colonnello
dei Carabinieri Giuseppe Calzavara ufficiale del Comando Supremo di allora. Frequentando il mulino della famiglia Severini,
completò la sua produzione con opere di
soggetto diverso, scene di trebbiatura,
pranzi in campagna, nature morte, fiori di
campo o quadri ispirati agli scorci di Roma.
Vive così il grande maestro marinista fino
alla sua morte avvenuta a Roma, l’11 aprile
del 1964. Ha lasciato opere che nel tempo
hanno acquistato sempre più apprezzamento e valore. Di recente nel comune di
Gallese gli è stata intestata una strada.
Le sue opere immortalano alcuni degli avvenimenti più importanti della storia navale italiana; la drammaticità di un affondamento, la
tranquillità di una navigazione, la violenza di
uno scontro, la tensione della battaglia traspaiono dalle opere grazie ad un sapiente
dosaggio dei colori, ad un panorama in cui il
cielo ed il mare, sempre presenti nelle sue
opere, contribuiscono in maniera fondamentale a trasmettere le sensazioni da lui volute.
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