Il Nazismo

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Il Nazismo
Il Nazismo
IL DOPOGUERRA E LA REPUBBLICA
DI WEIMAR
Situazione Europa centrale
•
•
•
•
Crisi economica
Tensioni sociali
Tentativi rivoluzionari
Riorganizzazione delle vecchie classi dirigenti
Austria e Ungheria
• L’Imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe era
morto nel 1916, il suo successore Carlo I abdicò in
seguito alla sconfitta.
• In Austria venne proclamata la repubblica con una
Costituzione democratica
• L’Ungheria divenne una repubblica parlamentare. In un
primo momento si diede vita a un regime di tipo
socialista, cioè a repubblica sovietica (fondata sui
soviet) sotto la guida del comunista Béla Kun; ma
nell’agosto del 1919 cadde e venne sostituita da un
regime autoritario (di Miklçs Horthy)
La Germania: sconfitta militare e
proclamazione della repubblica
Statua di uno dei marinai
rivoluzionari a Berlino
• Ottobre 1918: reparti della marina e
dell’esercito si ammutinarono; si
formarono migliaia di consigli di
operai, soldati e marinai
• In Baviera fu proclamata una
repubblica democratica
• Il 9 novembre il Kaiser Guglielmo II
fuggì nei Paesi Bassi e a Berlino
venne proclamata la repubblica. Il
governo provvisorio fu affidato al
socialdemocratico Ebert, che come
primo atto firmò l’armistizio con
Gran Bretagna e Francia (11
novembre 1918).
Titolo del New York Times dell'11 novembre 1918.
Che cosa significa «socialdemocrazia»
• Fino alla rivoluzione bolscevica indicava il movimento
socialista nelle sue varie tendenze, riformiste e
rivoluzionarie
• Dopo l’affermazione del comunismo di Lenin, la
prospettiva socialdemocratica inclinò sempre più verso
il riformismo
• La socialdemocrazia contemporanea accetta
l’economia di mercato, la proprietà privata e le
istituzioni liberaldemocratiche, ma propone una
politica di maggior solidarietà e giustizia sociale,
attraverso un intervento dello stato in favore delle
fasce più povere
La «settimana di sangue»
• 30 dicembre 1918 gli spartachisti (fra cui Rosa
Luxemburg e Karl Liebknecht) fondarono il
Partito comunista tedesco (Kpd) e a Berlino, agli
inizi di gennaio 1919, organizzarono una
insurrezione.
• Il governo provvisorio socialdemocratico reagì
duramente (settimana di sangue) e centinaia di
militanti rivoluzionari fucilati sommariamente
nelle piazze. Luxemburg e Liebknecht vennero
trucidati dai Freikorps (formazioni volontarie
paramilitari)
Elezioni 1919. Governo di coalizione
• Alle elezioni del 1919 i socialdemocratici (Spd)
ottennero il 38% e formarono un governo di coalizione
con i cattolici del Zentrum e i liberaldemocratici.
• Il nuovo governo introdusse riforme sociali (giornata
lavorativa di otto ore, potenziamento del sistema delle
assicurazioni sociali – sanità, pensioni, indennità di
malattia, disoccupazione) e firmò il trattato di
Versailles (giugno 1919) accettando pesanti condizioni
• Agosto 1919 fu approvata la Costituzione di Weimar
(dal nome della città dove si tenne l’Assemblea
costituente)
La pugnalata alla schiena
• A firmare la capitolazione furono i politici del nuovo governo
socialdemocratico, che furono bollati dalla propaganda di estrema
destra come traditori (“criminali di novembre”) che avevano
“pugnalato alla schiena” la Germania.
• Secondo tale propaganda se essi non avessero incitato il popolo
alla rivolta (ammutinamenti e proteste), le truppe tedesche
avrebbero potuto continuare il conflitto. Naturalmente si trattava
di una falsificazione storica, visto che la Germania era ormai allo
stremo, ma la polemica si fece ancora più violenta quando la
Repubblica di Weimar firmò il pesantissimo trattato di pace,
imposto alla Germania dai vincitori, riunitisi a Versailles il 18
gennaio 1919, in una Conferenza a cui la Germania non fu
ammessa.
• La data e il luogo avevano un valore simbolico, perché il 18 gennaio
1871 a Versailles, Guglielmo I era stato incoronato Kaiser del Reich
tedesco (unificazione della Germania).
Il trattato di pace
• Il trattato di pace imposto alla Conferenza di
Versailles, prevedeva in pratica l’annullamento
della Germania come grande potenza politica
e militare ed ebbe tre tipi di conseguenze:
– Amputazioni territoriali
– Limitazioni militari
– Indennità di guerra
Amputazioni territoriali
• La Germania fu privata di tutti i possedimenti coloniali
• In Europa dovette cedere alla Francia l’Alsazia-Lorena,
di cui si era impadronita nel 1871
• Un’ampia porzione di territorio prussiano passò al
neonato stato polacco
• La regione della Prussia Orientale fu separata dal resto del
Reich mediante un corridoio, che permetteva alla Polonia
di avere uno sbocco sul mare a Danzica (Danzica fu
dichiarata città libera. Il 1 ottobre 1939 fu occupata dai
tedeschi. I russi la conquistarono nel marzo 1945 e la
assegnarono alla Polonia, di cui oggi rappresenta uno dei
principali centri industriali)
Il Corridoio di Danzica
Limitazioni militari e occupazioni
• Alla Germania fu vietato di possedere
sottomarini, carri armati, aviazione da guerra,
artiglieria pesante, mentre la flotta (che era stata
l’orgoglio del Reich e uno dei principali motivi di
attrito con la Gran Bretagna) fu drasticamente
ridotta a poche decine di navi. Infine, all’esercito
fu vietato di superare le 100.000 unità.
• Inoltre, la Saar – regione tedesca vicino al confine
con la Francia e ricca di giacimenti carboniferi – fu
occupata dagli alleati; e la Renania fu
smilitarizzata.
Indennità di guerra
• L’articolo 231 del Trattato recitava: “La Germania
riconosce la responsabilità propria e dei suoi alleati
per tutte le perdite e i danni subiti dai governi alleati e
dai loro cittadini in conseguenza dell’aggressione della
Germania e dei suoi alleati”.
• La Germania era quindi considerata la principale (per
non dire unica) responsabile del conflitto e dovette
pagare tutti i danni che esso aveva provocato.
• L’entità dei risarcimenti fu fissata in 269 miliardi di
marchi oro, ridotti a 132 nel 1921, pagabili in 40 rate
annuali.
Occupazione Ruhr e inflazione
• Nel 1923 la Germania chiese di poter ritardare il pagamento della quota
d’indennità di guerra prevista per quell’anno. Francia e Belgio respinsero
la richiesta e per protesta invasero il bacino carbonifero della Ruhr.
• Il governo tedesco esortò la popolazione a mettere in atto uno sciopero
generale per bloccare la produzione di carbone, assicurando che avrebbe
comunque pagato gli stipendi agli operai.
• Ciò tuttavia accelerò il processo di inflazione già in atto nel paese e portò
a una enorme svalutazione del marco, che perse praticamente ogni valore
(un dollaro USA nell’agosto 1923 venne quotato 4 milioni e 600 mila
marchi, in settembre 100 milioni e in novembre 4200 miliardi; il pane
raggiunse il prezzo di 428 miliardi di marchi al chilogrammo e il burro 5600
miliardi al chilogrammo).
• I più danneggiati da questa situazione erano i piccoli risparmiatori (il ceto
medio), che nel giro di poche settimane videro spazzato via dall’inflazione
ciò che con grandi sacrifici avevano risparmiato nell’arco di una vita.
Anno
Marchi per 1 dollaro
1914
34
1915
14
1916
8
1917
18
1918
26
1919
70
1920
244
1921
65
1922
2420
Giugno 1923
100 000
Luglio 1923
350 000
Agosto 1923
4 600 000
Settembre 1923
(cento milioni) 100 000 000
Ottobre 1923
(25 miliardi) 25 000 000 000
Novembre 1923
(4mila e 200 miliardi) 4 200 000 000 000
1923: bambini tedeschi giocano con pacchi
di banconote che valgono quanto la carta straccia
La ripresa
• L’economia tedesca poté riprendersi solo grazie
all’aiuto degli Stati Uniti che vararono nel 1924 il piano
Dawes: diluzione nel tempo delle rate di riparazione e
ampi finanziamenti all’industria tedesca (la quale si
riprese e raggiunse nel 1929 i livelli d’anteguerra)
• Anche dal punto di vista politico la repubblica di
Weimar sembrava aver trovato un compromesso tra la
socialdemocrazia (politica di riforme), l’esercito
(disposto a sostenere la repubblica purché venisse
abbandonata ogni ipotesi rivoluzionaria) e i grandi
gruppi capitalistici.
Il contraccolpo della crisi del ‘29
• Tuttavia quando nell’ottobre 1929 gli USA
furono colpiti dalla grande crisi, la Germania
fu il paese europeo più colpito: la produzione
industriale si dimezzò e i disoccupati
raggiunsero nel 1932 i sei milioni, pari a un
terzo della popolazione attiva (non è un caso
che proprio in questi anni i voti del partito
nazista abbiano avuto un vertiginoso
incremento)
http://www.youtube.com/watch?v=JgRwATHxgB4 (ascesa Hitler)
L’ASCESA DI HITLER
Hitler e il Partito
nazionalsocialista
• Adolf Hitler era nato nel 1889 a Braunau am Inn, una cittadina
austriaca al confine con la Germania; nel 1907 si trasferì a Vienna
per iscriversi all’Accademia delle arti figurative, respinto restò nella
capitale; scoppiata la guerra, si arruolò volontario, ferito e
decorato due volte, ricevette la notizia della sconfitta in ospedale.
Rimasto in Germania Hitler si stabilì a Monaco di Baviera, ove
aderì ad un minuscolo partito locale (il DAP di Drexel), di cui ben
presto divenne leader. Dal 1920 questo movimento prese il nome
di Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori
(Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei: NSDAP). I suoi
obiettivi furono espressi, nel 1920, in un programma composto di
25 punti (vedi pag. 158), contenente elementi antisemiti,
nazionalisti e persino socialisti. Il partito disponeva di squadre
militari (le SA, Sturmabteilungen, «Reparti d’assalto», per colpire i
militanti di sinistra)
Approfondimento
• Confronto tra primo programma NSDAP e
primo programma dei Fasci di combattimento
(analogie e differenze)
Il fallito colpo di stato del 1923 e il
Mein Kampf
• Hitler, il 9 novembre 1923, tentò, con le SA, un colpo di stato in
Baviera, noto come putsch (=golpe) di Monaco, con l’intento di
prendere il potere in quella regione per poi organizzare una sorta di
marcia su Berlino (come la marcia su Roma fascista).
• Il colpo di stato fallì e Hitler fu arrestato e condannato a 5 anni di
carcere (ne scontò poco più di uno) nella fortezza di Landsberg, in
Baviera.
• Qui, nel luglio 1924, iniziò a scrivere il Mein Kampf (= La mia
battaglia), completato nel 1925. Nel testo, Hitler riprende la
leggenda della pugnalata alla schiena, cioè l’idea secondo cui la
Germania sarebbe stata sconfitta per colpa dei marxisti, ai quali
viene attribuita la responsabilità delle rivoluzioni di novembre
1918; ma a ciò aggiunge un elemento nuovo, ovvero l’affermazione
per cui quei marxisti, in realtà, sarebbero stati manovrati dagli
ebrei, i quali quindi rappresenterebbero i veri nemici del popolo
tedesco.
Foto raffigurante i principali congiurati: si riconoscono Hitler,
Ludendorff e Röhm
Prima edizione di "Mein
Kampf" del 1925 esposta al
Deutsches Historisches
Museum a Berlino
Il bolscevismo giudaico
• Hitler è convinto che gli ebrei stiano da secoli
congiurando segretamente per la conquista del
mondo e per raggiungere questo fine si servono come
arma del marxismo, attraverso cui intendono
distruggere la coesione interna di una nazione.
• In alcuni passi del Mein Kampf, Hitler menziona
Mussolini e afferma di averlo ammirato. Tuttavia, va
notato come, nel caso di Hitler, l’antisemitismo sia
stato sin dall’inizio l’elemento centrale della sua
concezione politica, mentre per il fascismo esso fu un
elemento tardivo.
La teoria del complotto
giudaico-massonico.
Un disegno satirico di Caran
d'Ache (1858-1909) che
mostra un contadino
francese prima della
rivoluzione, sopraffatto dalla
nobiltà, e dopo, sfruttato da
nobili, massoni e capitalisti
ebrei.
Il razzismo di Hitler
• Il profondo legame tra antimarxismo e antisemitismo avvicina
l’ideologia hitleriana ad uno scritto adottato dai Bianchi (gli
avversari dei bolscevichi) durante la guerra civile degli anni 19181920 in Russia, chiamato Protocolli dei Savi Anziani di Sion (si
trattava in realtà di un falso prodotto dalla polizia zarista, nei primi
anni del XX secolo). Nella visione di Hitler l’antisemitismo si era
fuso con le teorie razziste nate alla fine del Settecento e
sviluppatesi nell’Ottocento, secondo cui esiste una razza, quella
ariana (gli europei di pelle chiara e lingua indoeuropea) che
possiede caratteristiche superiori alle altre e ha quindi diritto di
dominarle.
• L’ebreo, secondo Hitler, vuole distruggere ciò che l’ariano ha
costruito e per farlo si serve del marxismo. Poiché la dottrina
comunista non potrebbe penetrare in una comunità di ariani, per
diffonderla gli ebrei devono inquinare il popolo e imbastardirlo dal
punto di vista razziale, privandolo della sua originaria purezza.
Il grande industriale americano Henry Ford
fu fortemente impressionato dai protocolli
dei savi anziani di Sion e contribuì a far
circolare il testo negli Stati Uniti.
Edizione russa dei Protocolli del 1912
Quando fu intervistato dai giornali sul fatto
che gli ebrei dichiararono che I protocolli dei
savi anziani di Sion fossero un falso, nel
1921, il signor Ford rispose che tutto quello
che poteva dire era che il piano descritto nei
protocolli rispecchiava esattamente quello
che stava succedendo e che si trattava di
piani, che venivano portati avanti già da
molto prima che apparvero per la prima
volta.
Lo spazio vitale
• Il lebensraum fu un’idea-forza mai abbandonata
e portata alle estreme conseguenze
• Questo concetto era stato elaborato dal
nazionalismo tedesco molto prima della nascita
del nazismo e rifletteva una visione del mondo
extraeuropeo come spazio «colonizzabile» da
popoli biologicamente e culturalmente
superiori, assai diffusa nell’età dell’imperialismo,
così come diffusa era la visione socialdarwinista,
che giustificava la violenza, esaltava la lotta come
segno del diritto dei popoli più forti ad affermarsi
Approfondimenti
• Mein Kampf
• Antisemitismo: pag. 162-163
• La simbologia nazista (la svastica)
Il fascino del nazionalsocialismo
• Secondo G.L. Mosse (uno dei maggiori studiosi
del nazismo), nel caso del nazionalsocialismo
siamo di fronte più ad una fede che ad una
proposta politica: Hitler non ottenne, infatti,
consensi su un preciso e realistico programma
politico, ma l’assoluta ed entusiastica dedizione
di milioni di persone che cedettero alle sue
promesse salvifiche (Reich millenario: idea che
con il Terzo Reich si inaugurava un’era di stabile
prosperità e sicurezza che la repubblica
democratica invece non aveva saputo garantire).
Approfondimento
• Letture Feltri, pag. 236
– Il nazismo come risposta alle angosce dell’uomo
moderno
– Il fascino delle liturgie di massa
– Elementi mistici del nazionalsocialismo
Ascesa elettorale Partito nazista
L’ascesa del Partito nazista
• La crisi del 1929 ebbe effetti dirompenti sull’economia tedesca. Ciò
ebbe ripercussioni anche sul piano politico: a sinistra si
moltiplicarono le adesioni al Partito comunista (KPD) e a destra
esplosero i consensi ai nazisti, che nelle elezioni del 1930 ottennero
un clamoroso successo, passando da 12 a 107 deputati, con oltre 6
milioni di voti.
• Nel 1932 i partiti di governo appoggiarono la rielezione dell’anziano
generale Hindenburg alla guida della Repubblica, per bloccare la
candidatura di Hitler. Hindenburg venne rieletto con 19 milioni di
voti contro i 13,4 milioni di Hitler. Alle successive elezioni del luglio
1932 lo scontro politico si radicalizzò ancora: i comunisti ebbero 6
milioni di voti, ma i nazisti ne ottennero più del doppio, grazie
all’appoggio della piccola borghesia e anche delle classi popolari.
La presa del potere
• Alle nuove elezioni anticipate del novembre
1932 la NSDAP si riconfermò partito di
maggioranza relativa con il 33,1% dei suffragi.
• Il 30 gennaio 1933 Hitler fu nominato
cancelliere dal presidente della Repubblica
Hindenburg. Questo primo esecutivo era un
governo di coalizione, soltanto due erano i
ministri della NSDAP.
Focus sulla nomina di Hitler a
cancelliere
• Sull’onda del successo elettorale di luglio 1932 (Nsdap al 38%) Hitler
pretese che gli venisse affidato il governo, ma Hindenburg rifiutò
• Nel novembre 1932 per la Nsdap ci fu una battuta d’arresto (33%), ma il
paese era ormai ingovernabile e c’erano 6 milioni di disoccupati, inoltre le
SA spadroneggiavano in un clima da guerra civile
• I cattolici del Zentrum non escludevano un dialogo con Hitler, mentre le
sinistre erano divise tra socialdemocratici e comunisti
• Gennaio 1933: von Papen (leader Zentrum) convinse Hindenburg ad
affidare a Hitler la carica di cancelliere, nella convinzione che fosse
«preso a servizio» (il vecchio maresciallo Ludendorff, eroe della Prima
guerra mondiale, invece inviò per scritto a Hindenburg una tragica e
veritiera profezia: «Predìco solennemente che quest’uomo maledetto
farà sprofondare il nostro paese nel baratro e getterà sulla nostra
nazione un carico indicibile di sofferenze. Le generazioni future vi
malediranno nella tomba per ciò che avete fatto»)
L’incendio del Reichstag
• L’occasione per trasformare in dittatura l’autorità a cui
Hitler era arrivato attraverso libere elezioni fu offerta
dall’incendio del Reichstag, la sede del Parlamento a
Berlino, del 27 febbraio 1933.
• Dell’attentato fu accusato un agitatore comunista (ma non
è escluso che fossero stati gli stessi nazisti),
• Nella loro propaganda Hitler e i suoi addossarono ogni
responsabilità ai comunisti, così il 28 febbraio (il giorno
dopo l’incendio) il governo emanò un decreto con cui
eliminò ogni forma di opposizione: la polizia poteva
arrestare qualsiasi persona, senza doverne dichiarare il
motivo; alla polizia era concesso di spiare chiunque, di
disperdere le assemblee, di sciogliere associazioni e
chiudere giornali, il tutto per la sicurezza dello stato.
Marinus van der Lubbe, un comunista olandese semidemente e con la passione per i roghi, accusato di
essere l’attentatore. Fu decapitato il 10 gennaio 1934.
Le elezioni e la rapida costruzione
della dittatura
• Con i propri capi in prigione e senza accesso alla
stampa, i comunisti furono pesantemente sconfitti alle
successive elezioni (5 marzo 1933), e a quei deputati
comunisti (e alcuni socialdemocratici) che furono eletti
al Reichstag non fu permesso, dalle SA, di prendere il
loro posto in parlamento.
• Hitler fu sospinto al potere con il 44% dei voti e
costrinse i partiti minori (8%) a dargli la maggioranza
dei due terzi per il suo Decreto dei pieni poteri, che gli
diede il diritto di governare per decreto e sospendere
molte libertà civili.
La costruzione della dittatura
• Il Partito comunista fu messo fuori legge e i suoi parlamentari privati del
mandato
• Hitler ottenne dal parlamento (con la sola eccezione dei socialdemocratici)
– in un’aula dominata da una grande svastica, con le SA e SS che
piantonavano le uscite – i pieni poteri:
– chiusura giornali di opposizione, sciolto il partito socialdemocratico; «legge
contro la formazione di nuovi partiti» (NSDAP unico partito legale)
– 20 marzo 1933 viene istituito il primo campo di concentramento, a Dachau,
per prigionieri politici
– Il 10 maggio in tutte le piazze furono bruciati i libri proscritti dal regime
(«Azione contro lo spirito non tedesco»)
– 30 giugno: notte dei lunghi coltelli (eliminazione di Röhm e delle SA)
– 4 luglio: una legge dichiara disciolti tutti i partiti tranne quello
nazionalsocialista
– Alla morte di Hindenburg, 2 agosto 1934, Hitler assunse la carica di capo dello
stato, concentrando su di sé tutti i poteri
Notte dei lunghi coltelli
• https://www.youtube.com/watch?v=Hmv8jzo9wrM (44 minuti)
• Fu l'epurazione che ebbe luogo in Germania per ordine
di Adolf Hitler fra il 30 giugno e il 2 luglio 1934, ai
danni dei i vertici delle SA (i reparti paramilitari del
partito nazista) guidati da Röhm, e di altri (oppositori
del regime, vecchi nemici o ex compagni politici di
Hitler, e alcune persone estranee alla vita politica o
militare tedesca). Secondo i dati forniti il 13 luglio dallo
stesso Cancelliere del Reich, furono assassinate 71
persone, ma il totale delle vittime fu stimato tra le 150
e 200; di 85 di esse si conosce il nome
• Perché l’epurazione delle SA?
Perché l’epurazione delle SA?
• Le SA rischiavano di danneggiare con le loro
perduranti violenze l’immagine di Hitler come
restauratore dell’ordine
• Le SA si erano messe in competizione con
l’esercito, con il quale Hitler invece voleva
rafforzare i rapporti, dato che al momento
rimaneva l’unica istituzione ancora autonoma
• Inoltre, fra Hitler e Röhm, i contrasti erano
emersi già dal 1925
Contrasti
Hitler-Röhm e nascita SS
•
•
•
•
•
Röhm pretendeva che le "sue" SA non divenissero subalterne al partito,
rifiutando che i comandanti dei reparti eseguissero ordini che non
provenissero direttamente da lui
Atteggiamento questo che, unito alla sua omosessualità, che nel 1925 lo vide
coinvolto in uno scandalo, lo indusse a rassegnare le dimissioni e a espatriare
in Bolivia.
Mentre il capo di Stato Maggiore della SA si trovava all'estero, Hitler,
desideroso di possedere una guardia di sicurezza personale, iniziò a costituire
una unità di élite di cui avrebbero potuto far parte solo uomini di sicura stirpe
ariana e di incondizionata fedeltà nei suoi confronti, ossia le SS (Schutzstaffel,
«squadre di protezione»), a cui, il 6 gennaio 1929, Heinrich Himmler fu posto
a capo.
Nel 1931 Röhm fu richiamato per la pressione delle SA (80.000 uomini), ma le
SA e SS erano dichiarate indipendenti (anche le divise erano diverse: nere le
SS, tradizionalmente brune le SA)
https://www.youtube.com/watch?v=cGrhYAEvLM4 (1h.50min; tutta la storia
del nazismo, focalizzata sulle SS)
• La gioventù hitleriana:
https://www.youtube.com/watch?v=yyuYR0WVF
qI (55 minuti)
• https://www.youtube.com/watch?v=TUnGzZThvb
Y (1h.54) tre volti del nazismo (il nazismo
quotidiano, Mengele e Auschwitz, il nazismo e
l’esoterismo)
• La televisione del Terzo Reich:
https://www.youtube.com/watch?v=HgyvQNq0h
k0
Come governa Hitler
• Il sistema nazista prevede una pluralità di
centri di potere (il partito, la Gestapo, il piano
quadriennale per lo sviluppo economico
guidato da Göring, le organizzazioni di
consenso).
• Hitler governava con il metodo del caos
organizzato: lasciava i centri di potere in
concorrenza fra loro e gli ordini spesso non
erano espliciti
Strumenti repressivi
• SS (Schutzstaffel)
• Gestapo (Geheime Staatspolizei, Polizia
segreta di stato)
– Incarcerò, eliminò o costrinse all’esilio ogni
oppositore
Approfondimento
• Storia delle SS e della Gestapo
Organizzazioni per irreggimentare
la società e per il consenso
• Fronte del lavoro: inquadrava tutti i lavori dal punto di
vista sindacale, assistenziale e ricreativo
• Corporazioni: articolazioni dello stato che
inquadravano i membri delle diverse attività
economiche e professionali
• Gioventù hitleriana: irreggimentò la formazione dei
giovani
• Ministero per la Propaganda e l’Educazione popolare,
retto da Goebbels: utilizzò la comunicazione di massa,
radio e cinematografo, riti collettivi, adunate all’ombra
della svastica
• Identificazione tra Führer e masse
La violenza nazista
• Repressione politica (in seguito al
consolidamento del regime venne
attenuandosi)
• Repressione sociale: ripulitura della società
tedesca da categorie di persone ritenute
incompatibili con essa (zingari, vagabondi,
prostitute, alcolizzati, omosessuali)
• Politica razziale: risanamento biologico del
popolo tedesco
L’operazione eutanasia
• Provvedimenti del 1933 per la sterilizzazione di
persone con handicap fisici o turbe psichiche o
neurologiche ereditarie
• Operazione eutanasia dall’autunno 1939: eliminazione
coatta di malati mentali attraverso gassazioni (e
cremazioni) e iniezioni letali. Nel 1941, in seguito alla
pubblica protesta del vescovo cattolico Clemens von
Galen, Hitler diede ordine di interrompere
l’operazione. Da 70000 a 90000 persone furono
eliminate, tra cui 5000 bambini. L’operazione eutanasia
fu una specie di prova generale del genocidio degli
ebrei durante la Seconda guerra mondiale
Approfondimento
• Aktion T4
La persecuzione contro gli ebrei
• Leggi di Norimberga del 1935: privavano i non
ariani della cittadinanza del Reich e proibivano i
matrimoni fra ariani e ebrei
• Successivamente, la notte dei cristalli del
novembre 1938: devastazione di negozi, incendi
delle sinagoghe, uccisioni
• Requisizione dei beni appartenenti agli ebrei,
arresti, deportazioni nei campi di
concentramento, obbligo di portare sugli abiti la
stella gialla
Politica economica
• Politica autarchica (autosufficienza
economica, sostituendo le importazioni con
produzioni interne)
• Dirigismo: obiettivi fissati e politica
economica centralizzata. La dominante
presenza dello stato non intaccò il sistema
capitalistico, ne accentuò il carattere
monopolistico: forte saldatura tra interessi
dei grandi gruppi industriali e il regime
Due obiettivi principali della
politica economica del regime
1. Piena occupazione, obiettivo politico prima ancora che
economico, perché mirava a conquistare il consenso.
Questo obiettivo fu raggiunto: la Germania fu il paese che
riuscì a uscire più rapidamente dalla crisi economica
2. Preparare il paese alla guerra: accelerata politica di
riarmo, spese militari al 50% dell’intera spesa dello stato
alla vigilia della Seconda guerra mondiale. 1936 anno di
lancio del piano economico quadriennale, Hitler affermò:
«l’armata tedesca deve essere in stato di impiego entro
quattro anni». Fu molto stretto il legame tra economia,
politica e guerra. Questione dello spazio vitale: non nel
mondo coloniale, ma nell’Europa dell’Est, terra di slavi,
ebrei e bolscevichi