viola ricciardi - Comune di Calenzano
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Mary Wollstonecraft Mary Wollstonecraft nacque a Londra nel 1759. Fu filosofa e scrittrice britannica, famosa per aver fondato il Femminismo liberale. Nata in una famiglia di operai, ricevette una formata istruzione e si rese indipendente con il proprio lavoro. La Wollstonecraft ebbe particolari amicizie con donne di cultura e l’istruzione solida e la frequentazione di circoli intellettuali stimolarono i suoi ideali. Nel 1787 scrisse Thoughts on the Education of Daughters in seguito all’esperienza vissuta sotto una padrona severa. Mary e l’amica Fanny Blood provarono ad istituire delle scuole, ma il tentativo fallì e Fanny morì poco tempo dopo. Mary ebbe sempre una forte ammirazione per la scrittrice rivoluzionaria Catharine MacAulay. Svolse molti lavori diversi. Dopo aver letto Rousseau scrisse l’autobiografia Mary, a Fiction in cui esplicitava molti temi romantici come l’importanza della fantasia, il sentimento religioso. Trovò lavoro in un’editoria ed entrò nel club progressista londinese Johnson’s Circle. Lì conobbe intellettuali come Paine e Godwin, femministe come la Barbauld, pittori come Blake e Fussli. Nel 1788 pubblicò le Original Stories from Real Life, with Conversations Calculated to Regulate the Affections and Form the Mind to Truth and Goodness, o più semplicemente Elements of Morality for the Use of Children. Il suo lavoro presso la Johnson le trasmise la conoscenza dei più grandi intellettuali dell’ epoca, tradusse le opere di d’Alembert, Diderot, d’Holbach, Voltaire e si permise di criticare e contraddire uno scritto di Rousseau, nel quale esso scriveva che le donne dovevano dar piacere e utilità agli uomini e farsi amare. Mary si oppose e sostenne che la donna ha una propria autorità e dignità ed è indipendente e rappresenta il punto cardine della virtù umana. “Dubito che la pietà e l'amore siano così simili come sostengono i poeti, poiché raramente vedo nascere compassione di fronte alla situazione delle donne, a meno che esse non siano belle.” Mary Wollstonecraft. “Vorrei che le donne avessero potere non sugli uomini, ma su loro stesse.” “L’istruzione rappresenta l’unico mezzo per liberare le donne dal giogo dell’oppressore.” (Rivendicazione dei diritti della donna) Femminista convinta, Mary scrisse Pensieri sulla educazione delle Figlie ,che abbiamo citato prima; Rivendicazione dei diritti degli Uomini; ma la sua opera più importante è la Rivendicazione dei Diritti della Donna, di cui alcune frasi sono citate sopra. La Wollstonecraft pubblicò anche la Visione storica e morale della Rivoluzione francese e Lettere di un breve soggiorno in Danimarca, Norvegia e Svezia, scritte durante un viaggio in Scandinavia. .Trasferitasi nel 1792 a Parigi , conobbe un avventuriero, Gilbert Imlay, con cui ebbe uno stretto rapporto e con cui ebbe una figlia, Fanny Imlay. Dopo il soggiorno in Scandinavia tornò in Inghilterra, a lavorare per la casa editrice Johnson e a frequentare il vecchio circolo intellettuale, dove erano presenti altre suffragette come M .Hays e S. Siddons. Mary ritrovò anche il suo collaboratore e scrittore William Goldwin ,che apprezzò le sue Lettere .Mary si sposò con lui ed ebbe una figlia, Mary, che verrà ricordata in seguito come la scrittrice di Frankenstein e moglie di Percy Bysshe Shelley: Mary Shelley. Mary Wollstonecraft muore a Londra il 10 settembre 1797. Olympe de Gouges Olympe de Gouges, pseudonimo di Marie Gouze, nacque a Montauban, in Francia, nel 1748 . Fu una grande drammaturga francese che visse durante la Rivoluzione francese. I suoi scritti femministi ed abolizionisti ebbero grande risonanza .Marie Gouze nasce nel 1748 a Montauban e sposa nel 1765 LouisYves Aubry, ma si ritrova vedova presto. Parte quindi per Parigi con il figlio Pierre, futuro generale dell’esercito della Repubblica, nel 1770; coabita con vari uomini che la aiutano finanziariamente, ma senza alcun tipo di relazione. Dal 1778 inizia a scrivere commedie teatrali ,la più famosa delle quali è l’Esclavage des Noirs pubblicata nel 1792. Molte delle sue opere sono state inserite nel repertorio della Comédie française. Nel 1788 pubblica les Réflections sur les hommes nègres e nel 1790 la Marché des noirs, scritti abolizionisti con cui Marie Gouze, che intanto aveva cambiato il proprio nome in Olympe de Gouges, tentava di far abolire la schiavitù. Proprio con questi scritti Olympe si fece ammettere alla Società degli amici dei Neri, gruppo di pressione abolizionista. Dal 1788 si fa notare con due opuscoli politici e scrivendo le Osservazioni patriottiche e una Lettera al popolo proponendo un ampio programma di riforme sociali e societarie, insieme ad opuscoli indirizzati ai grandi personaggi della Rivoluzione. Nel 1792 Olympe de Gouges chiede di poter assistere davanti alla Convenzione un capo girondino nella difesa del re, alla cui condanna si era opposta, ma la richiesta viene respinta. Olympe però sostiene che le donne sono capaci di assumere delle responsabilità tradizionalmente riservate agli uomini e chiede che le donne vengano ammesse ai dibattiti politici e sociali. “La donna ha il diritto di salire sul patibolo;ella dovrà anche avere il diritto di salire sulla tribuna” Olympe. scrive Olympe de Gougs è una delle più fiere difenditrici dei diritti della donna. Rivolgendosi a Maria Antonietta, scrive la “Dichiarazione dei diritti della Donna e della Cittadina”, in cui afferma l’uguaglianza dei diritti civili e politici tra i due sessi e richiede indietro i diritti della donna; respinge il suffragio censitario, chiede la possibilità di sciogliere un matrimonio e il divorzio. Agisce anche per la libera ricerca della paternità e il riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio. Olympe è tra le prime persone a promuovere l’idea di welfare: un sistema di protezione civile e di ricoveri e seminari per combattere la disoccupazione. Nel 1793 esprime le accuse contro i responsabili delle insurrezioni del ’92; sospettando poi che Robespierre aspiri alla dittatura , lo tormenta con molti scritti e lettere che le valgono una denuncia al club dei Giacobini. Pare anche che Olympe de Gouges avesse attaccato il Comitato di Salute Pubblica! Dopo la messa in accusa del partito dei Girondini alla Convenzione, Olympe risponde con lettere di protesta, ma viene incarcerata . Non si arrende, però, neanche in prigione, da cui fa uscire clandestinamente coraggiosi manifesti con cui contrasta le pesanti accuse mosse contro di lei. Il 2 novembre 1793 Olympe de Gouges è processata e condannata a morte perché si è opposta alla condanna del re ed ha attaccato il Comitato “perché si era dimenticata le virtù che convengono al suo sesso”. Il 3 novembre 1793 , mentre viene trasportata al patibolo, Marie-Olympe de Gouges ribadisce: “Le donne avranno pur diritto di salire alla tribuna, se hanno quello di salire al patibolo!”.