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DEL
·RITRATTO DI MILANO·
LIBRO SECONDO ·
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PORTA VE'RCELLINA.
lii~~~~~~ ELLO f pu m:tre di quella giornat.1 io vi hò anche ·
di nuouo ridotti, oh Signori, alle terrapien ate For~
tific:izioni mo.icrnc, fa tre innalzare da Ferdinando Gonzaga per militare rrcurczz:< Ji quefia Citta;
direte voi, ache innalzare cosl fu per be Fabbriche,
mentre non fi tratta nè d'vna Tebe d.i AnfioneJ
piantata,nè d•vna Troia da Nettuno,nèmanco
.
d'vna Cartagine, la cui Fondatrice ne fù Didone,
gloriandoli d'haucrla edificata marauigliofa, come
CJntò Virgilio . Prbe'l(J prd!claram ft+itur mea mienia llidi. Raccordateui,
che quefli ~ Mil::!no,e re non hebbe vn Nettuno,vn'Anfione,ed vnaRegina Dido per fooi Principiatori, v~nta però Reg_ij ~ fuoi Nata~i, ed.à fa_rl~
cre?erc più collo fianza di Numi, che d1huomrn1 .,fcppero i fuot primi
Abitatori conflirn irgli in caduna fua Porta, hauendoucnc fei, come gia
fcntifle, vna Deìta Protettrice, nè s'ingannarono ,à riporrequefra Ver<:cllina fotto al Patrocinio della Dea de' Piaceri, pofciache in quefli liti
gc.defi aria felice, hauendo per fu? frontifpizio amenità di Collin~, e fo~leuand~(ì nel pauimcnto, tenere in abb~nJonoLagune , abborrne v':11d~zza d1terreno ,dai cui <lifettì ne fogljono nafrere Hemperanze ,cag10Il1 ~·indifpofiezze, e d'altri malori: quiui fecero gl' Imperadori innalzare.1 Ioro. Patagi, come giada me n'ha.uefie notizia, _d ifc~rrend_ou ~ d:lla.....
V1ccnzrana ~arroccbia,nominando il Calco, fra &!1 altn. M:tfknrglrano,. llif. 'P41r.
c~n queflo ÒJrè'. 1ntci'im ad adomandam Yl'bem.11arqs opcnb11s ~01111eifusM.1· lib
~!tntl1.<1;us Yrbis ambit11m anipliat, ac nwra circumdat, 'PJl.:tium dl4.1fi11s Tttr- ·F·
tibus f11bl1me facit ~ Di pili di tal Falagio veg~uanfi in q,udla. .Porca i B3~
gnt
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PORTA
gni Neroniani, vn V a lliffimo Teatro, il Cll i lito à (uo tempo Carauuid.i.
me aJdicaco, indizii cutti, effe re fiata la Verccllioa abitazione vera Cella
di Venere, cioè a Jire arneniffimo Luogo, per cogliere agi, e da lei rìccucrnc apprezzabili comodità.
focominc1ate adunque da quefic Ballie, à rimirare il fuo Borgo Ciuile, per gareggiare anch' e Ifa con altre Porre, ed in Borghi, ed in Corfi;
o!feruatclo ,eh' egli è quelli, che fi teniamo dinanzi, fiendendofi per Jirina linea fino all'Arco, che vederemo cretto Culle fponde del N.rnilio,
Ja cui lunghezza fourauanza mille paffi nofiri ordinarii; anticamente
chiamauali Brolo gran ic, per le numcrofe piante, che vi fi innalzaua.no, facendou i fa pere, cffere !lati tutti quelli fiti incoltiuate Campagne,
anzi Selue Couaccioli di Pere, folendo quiui i B.ubari Giudici far condurre le Salme de' Martirizzati Cattolici,ad effere diuorate da quelle, come au uenne al Martire San Vittore, riferbandomi à mo!lrarui ancor~
plaufibile il fico, e doue foflenoe il Martirio, e douc la(eioffi alla voracici
delle belue. Si Cuetlì poi tal fito della fu:i folitudine, ed alla generalità de'
Padri Benedettini Monaci Cluniacenfi in S. Ambrogio adornoffi d'abicazioni ciuili, nel cui luogo fono poi fuccelfe qucfie care, che rimirate,
non mantenendoui però io, elferc le fieffe cotefic, che fecero innalzare
que•Padri.
Immitatori di quegli antichi Monarchi, che fecero confiruere in quc=
fia Vercellina Regione, e Palagi,e Teatri, e Terme, furono i noflri Pren·
cip i Sforzefchi, mentre fotto il Pontificato di Pio Secondo vollero vedere
edificato il vicino Tempio, che tefiè offerucremo; à lui dunguc inuiamoci_, ed egli è quelli al finifiro lato> che tiene per Antifcena piantati nel
fuo A crio verdeggianti Olmi.
S. "M.AFJ.A
FranccCco Sforza fù eretta la Chiefa, e da lui introdotti al fuo gode/le Grauerno gli Padri Domenicani della Congregazione di Lombardia...
~e·
fotto il titolo di S. Maria deUe Grazie, in olfequio J•vn• amica Pittura....
della Vergine di gran Diuozione ,che rifcdeua in angufla Chicfetta,
qu:il•Effigic rimirali ancora nella fielfa antica fabbrica,rnà d'abbcllirncn·
ti a merauìglia ornata a• no(hi giorni.
.
Nel 1464. furono polle le prime pietre di quefio Sacro Edificio, affif..
tendoui perfonalmente lo fieifo Duca, e Gafparo Vimercati fuo Gcncr~ · ,
le nell'armi f propioffi delle fue abitazioni, ch'erano a quelli fiti contigui,
e fece, c hc di quelle fc ne fabbrica!fero a• Pad rì ampio Conuento, [ol!t=~
uandogli d'ogni fpefa, poichc s'iqtefc, çhe con il (uo danaio s'hauefica
vedere pcrfcuo !•incominciato fa!ificio.
. .
Pa lfato repentinamente all'altra vita il Duca Prancefco,e rimalb un-:
pcrfett:i l'incominciata Fabbrica; quando impoffibi lito crcdeuati ogni
b uon· Lfito,(uçcedcndo nel Ducato Lodouico il Moro,s'hebbe in brieuc
ad otferuarc g uell:l gr:m Cupola, che in tanta _magnificenza refia efpofb
.inche al di d'oggi agli occhi di chi la vcde.Chramofiì per Architetto Bramante, egli vbbedcndo al Prencipe, dalle più ingegnofe fottigliczze d:l
fuo cerudlo ne riportò quefia maçchina così vagé\; n1iratela per di fuori,
- -çhe
DA
V E R CE L L IN A.
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t~e la troucrcte in qual 6 voglia picciola pJrtc abbondante d•inuenzio;
le m~ncandoArchitraui, Corniccioni, Portici con Colonne, fineU~-e, c quadre,etondc,cottc pietreaggiuft1te inv.1ghi Lauorlj,lafire
d1 marmo bianco in forma ci~ colare con Effigi, e di Santi, e di Principi,
cd Infcgne dell,1 Famiglia Vifcontc, e Sforzcfca . Veggcuafi affaccendato ancora il Padre Ghccomo Sefii Domenicano, che per le [ue lodeuoli
oper:tzioni acquifiò il titolo di Beato, ai cui efortamenti ogni dì più crefceuano l'Elemofine tra• Popoli, con le quali folleuauanfi al Prcncipe benefic~aore i difagi, che ne fcntiua nel cotidi.1110 sborCo, che faceua. ItL
hrieue ne riufcirono in quell' effere, eh' or voi mir.uc, e Chiefa, e Cupola, e Monifiero: io trè Ncrni confindft:fi ìa C~ iefa con fette Archi per cadun lato fofienuti da altrettante Colonne di marmo in ordine Corintio,
con orna menti Jj fette Cappelle io c:iduna pJrte; per ingreffo, ed vfcita_.
fonoui trè Porte, la di mezzo mirafi ancora con la llctfa Architettura di
Ikm1anre, tenendoli ùuc foter:- li Colonne dì marm0 fino Jauoratc à {carpello con vn femicircolo d'Architrau i, e Cornici, entro cui in Pittura ved~u ~n.1 V t:rginc col Bambino, e dai lati ~enufleffi gli Ritratt! di Lodo\l ~co t1 l\Ioro, e Beatrice Efienfc fua Moglie ,con San Domenico, e San
P.1etro Martire dall'altre parti. Le laterali due Porte fentirono moderni
rtnnouellamenci, veggendofi con vaghezze di fauorati marmi.
Al rauu ifamcnto delle Cappelle portiamoci, e fr.i tutte .i.le fiala prima ·
queth , che !bai vicina alle Pone aJJa diritta mano; tiene cllJ adunque
fu] fuo Altare gran Tau ola in Pitt ura cinta di Cornici Joratc, moltrando
'Vn San P.1010 (ed endo, e riuoltato ad vn libro, che aperto Jlà nelle mani,
èà ad intendere attentamente fiudiarlo, fe voi non vedete sù qucfb Tall?la altra figura, dite, che l'ingegnofo Pittore hcbbc gran fenno, :ì dipingerlo folo, perche lo fiudio richiede ritiratezza, e lontananza da dift~rbi; celebrata è tal Pittura per tutta l'Europa, e nominandoli il Paolo
<11 qaudenzio nel Tempio dcllc Grazie di MilJno, è quanto il dire, vedefi
l.Ol~ vn portento dell'Arte Pittorefca; ing<'gnoffi quello Pittore di farlo
tos1pia ufibile,mentre <loueua ricrou:irfi vicino :il Cri Ilo Coronato d1 Spi11e d1 Tiziano, che or• ora veclretelo, acciò ft foffe detto, che anche Milano hà dei Ti.ziJni Pittori, à produrre PJrti miracolofi; uo n giurerefie
Cffer' v(cito adddfodJl pennello, tauo egli fi ritroua luminofo? e pure
llumer..t di na(cita più Ji cent'anni. Ottauio Semini dipinfc nella contif.,~a Cappella l:?Tauola fu} fuo At:lrc,che motl:a San Michck,S.rn
C1rol:uno, S:-tn Don.enico con Prrtnrc a frcfco fo'le p.ueti . .J;\c:ll.1 (e~
E.u~nte CJppell.1 veggcuafi il Criflo Coronato di T iziano, ma Jcuoffi per
riporlo, come vederete in più dt:cente luogo, q uiudi fcccrfì dipingere le
:111..r • 1:1 era1i a tempra dJ Gaudenzio ,ra pprc(cntanclo Criflo, che porta
~ <"'roce in vn l.uo,e nell'Jltro In FJ ~gcllazionc con altri Miltcrij dogliofi.
ella vicina C~ppella Francclco Vicentini !limato Pittore colorì Ja Tallol~ :i,f oglio, ch'èvn Crirlo in Croce conia Vc1gine,eSan Giouanni
~Obtlc PitturJ, mà tratt:ita m:dc dal Tempo, così anche nella Vole a fono
~l mcdcmo Pittore , e Prnfeti, e Sibille raccordate da Gio. Paolo .Lo:
X
mazzi,
111, non
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P O R T A
:mazzi. Il Fiamenghino di(pofe à colori l'altra Cappella, c:he liegue,aclo;
prandofi egrcgi.imente cos1 nella Tauola ad oglio full' Altare, rappre·
fentando la V ergine con altri Santi .,come fo ameoduni i lati, effigiando
à frefco altre varie figun~ . Il San Gio. Bactilla full' Altare del!' altra Cap·
pella in età fanciulJefca tienfi pcr<radizione de' Padri, haucrlo dipinto il
Conte Francefc:o d'Adda Caualiere di lodatiffimi gefii, la cui defira fa pe·
ua far prodezze da Marte, elpargeresù le telecolorid•Apelle ,e toccar
cetre al pari d'Apollo, 1e pitture à frefco operò Ottauio Semini.
~
Eccoci arduo.ti alla gran Cupola, offeruate la Maeftà della fua am·
l'Ìezza, come portali io alto fenza fofiegni di rileuati Pilafiri, mà folo da
quattro grand' Archi,due laterali feruendoper Cappelle, ed vno per Co·
ro, in cui fogliano mattinare i Padri, ed jJ quarto per apritura della Na•
ue di mezzo della Chiefa, quella Cupola refia cinta nella metà della f ua
altezza da grJn Corniccione di marmo con altre architettate bellezze, e
<li Fendlroni quadrati, tra• q_ualì fonoui dupplicate Colonne per orna·
mento ,rcflando la fua Volta rn forma tonda perfetta. La Cappelletta-e
fotto il minor' Organo confecrata al Patriarca San Domenico, la cui Ef:
figie full' Altare è di pittura lntica J offeruafi tutta intrecciata di ftucch•
<Jorati, le Figure dipinte, che per entro li llanno, fece Melchiorre Ghe·
r ardini . L'Arco diritto fotto la Rotonda Cupola fcruendo per Cappella,
hà ful f uo Altare Tau ola in pittura moderna colorita da Steffaoo Mon·
talti, che effigiò la V ergine Madre <:ol Figlio, tenendofi dinanzi Santa
Rofa nouellamente Santificata. L'Altar Maggiore da ingigantito Ta•
bernacolo di Legno intagliato, e meffo ad oro viene arricchito, ne' gior~
ni folcnni miranfi foura d'elfo preziofe argenterie ,donatiui in gran pa~·
te dei paifati Duchi Padroni: oiferuauafi nel Coro negli anni trafcorfi ~l
Tumulo di marmo di Carrara, di Beatrice Eflenfe Moglie di Lodouico 11
Moro, morta di parto, lauorato à fcarpe1lo d'Andrea Fufina, il cui Co:
perdo ritrouafi addeffo nella Certofa di Pauia, accanto al Tumulo dt
Gìouanni Galeazzo Vifcontc: la gran Tau ola in pittura, tbc o.tfcruat_e
appe fa alla parete nel mezzo del Coro colori Bernardino Buttinone
rnato da Gio. PaoloLomazzi, e quel Guerriere, che ginocchionifi fià ne
lato finifiro dinanzi Nofira Signora è il fcmbiante di Gafparo Vimercai
ti amoreuole a quefio Tempio, come già diffiui, ed intamato ritrouafi ne
Jato manco dell' Alcar Maggiore fuori dei nuou i Cancelli, cl1e .li fon°
pofli,cingendo in Corona il Maggiore Altare, confirutti di marmo bian·
co, e nero con varij rebefc;bi di metallo dorato, effetti della liberalità del
Padre Tomafo Pufierla Domenicano, ed lnquiliwre di Pauia.
_
M.ì eccoci, che fi fiamo trafportati auanti alla gran Tau ola <lc.l Coro""
nato Cri fio di Tiziano pofia in quella laterale C.1ppella fotto la Jle_lfa.,..t
C::Lfch, veggcndofi dinanzi, come fentifie, in vna Capp<:Ha delle g1a da
voi rau uifatc, <loue i frcfco dipinfe gefii dcl fa PJffione G.iudcnzioF.erra·
Ti. O[crnate adunque di TizianoleDiuine fu e maniere nel c?lo.r~re,e
tauolc, e tele. Rapprefcntancio egli vn Dio femimorto, auurna tl fuo
.11omc ncJle bocche di quegli, che vengono quiui à contemplarlo, flan:
do
fltl
a
VERCElLINA.
i63
doem à rimirare così incrudeliti Manigoldi, che incoronano di Spine il
N urne V manato, non panno, fe non formare à tal Dipintore Corona.... .
d'eternc lodi. Ecco come quello colorito Poeta efpretfc nel tragico Teatro di qudla Tau ola intrepida la Sofferenza, inuiperita la Rabbia, la...
Languidezza moribonda,l'ardire sfrontato,vn Diovilipefo, cd vna ciurmaglia d•Ebrei troppo audace. Porcatcui in cortefia aJtrouc, perche_,
~cggcndoui cosìimmobiliti, ò vi fate creJcre efbtici nella contempll21one Ji cosi bella Pittura ,ò rifol uti fiere per <liflogliere I•aff.t nnato Cri !lo
da gente cotanto B.ubara., che fa fil più otlinata ncll' offefe, quanto pià..
egli ritfcc foauc nella m::rnfuctudine ..
. Sotto l'Organo Maggiore aprcfi la Porta, che introduce ì Diuoti :i.
r1uerire l'Immagine Miracolofa detta Santa M.uia delle Grazie, flalfì
ella pur' anche nel fuo primiero fito, dianzi che i Prencipi Duchi faceffero piantar la Chicfa, quindi ritroua fi addetfo fua politura priua di
proporzione, benchc per tutto abbellita di fiucchi dorati , e d>altre..>
Vaghezze; fù chilafciò fcritto e1fere la detta effigiata Vergine parto del
pennello di Leonardo, ma io non l'aaì.curo, temendo, (e ciò dicefsi di
coinmettere Anacronifmo; alle argenterie copiofe, che ~ffci:n ate all• intorno, e full' Altare, potete reftar certi, radunarli quiui gran concorfo
b~ni giorno d•affettuofi cuori, ad afferir preci à tanta Signora ne' propij
tfogoi, e nell'anno dcl 1630. mo(truofo per la troppo danneggiante..>·
PcCtilcnza, fù arricchita da' Reggitori della nofml Citrà di pla ufibili
Voti d'.ugento. Riuerice in qucfca diritta parte entro tumulo di bianco
Illarmo le ceneri del B.Giaccomo Sefti,e ficnui tante numeroLc lnfcrizio~ di foppellite riguardeuoli perfone in quella angulla Chìefetta, veri teft1cnonij, etlère in gtan venerazione a ppre1fo a.' Milanefi Fedeli cote!la
Vergine.
d L'andito, che quini aperto rìtrouatì indirizza il paffo entro i Claufiri
e' Padri, quelli faranno da voi rauuifati, terminata la Vifita della Chi~·
fa_, e pel' non differire gli effetti, applicateu i all' offeruazione di qqefia dipinta T.rnola nella vicina CappeUa,che mofira non già vn Paolo Studen~
t~, ma ben5Ì Predicante; in tal politura difpo{do Pietlo Gnocchi Pittore,
e lo effigiò con tanta energia, che (ebbene non s•odono fuoi rimprocci,
n·corgcfì pc.rò.caduno riprendere le ingratitudini dc• Peccatori v.crfo vn
I~ tutto a~menza, e Mifericordia: Auuertoui, ftanzar quiui. fopPtll1to il Conte Giberto Borromeo Padre Ji San Carlo, e chiudcuafi entro
~armo reo Auello, mà per vbbidirc a• Precetti del Tridentino Concilio,
~~olfelo il S..into Octfo fuo Figlio, e ripm· Jofece fottcrra. Del meè.emo,
1 ~tro. G11occhi fi è la Tauola di Sant' Antonino Arciucfcouo, e <lal Duch~no venne 011crata la Tau ola, in cui fcoprcfi Solnta Maria Maddalena~
<:d1 Fran_cefco Ca~uaggio è il San Lodoui~o Rè di Francia.
. .
1'crn11nammo !'Ecclcfiaftica Vi lita, e v1 hò fatto vedere nomwaufil..
0 Edificio fatto innalzare da vn Du,a, che fùLodouico Sforza, mà al~~ne_ morto i~ miferabile fortuna. I ma_li acquifiati Domioij, di~c S..
ooftmo nel Libro ~é\rto, De Ci11itate Dci, non c:lfcr' ~tro, cbc l'.O am.·
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P OR T A
maifamento di Ladronecci. J?.smota !11/litia, quid ftmt 1\_egna, nifl iiittgn ~
Latrocinia? La poifeduta roba altrui finiJtramcnte ,ella è vn compofio dJ
viuo argento chiamato Mercurio, che fempre è in moto, e ad altro non
attende, che alla fugga. Entrò quello Prcncipe nel Ducato di Milano
con fraudolenti artificij, ed vfd da quello con traditrici trame, era-.
egli figlio J i Francefco Sforza, rnà non erede, per tirannie dell' ered icà
impoffcffoffi, non mancandogli malefici ordigni, ad ifcernare al vero
Erede la vita. Tutto ottenne, percbe niuno s'oppofegli ; Il Cielo è bene
StanzJ. permanente delle Stelle, e non delle Comete, tutrocche li porti·
no fiellata la loro apparenza, vo~lio dire, che Lodouico, febbene era gri..
dato Duca, fempre fù mal fofferito tale, e perciò gli :rnuenne il fine delle
Comete, che precipitano, quando che b~n· anche più rifplendono; dif-:
perato vcggendofì à prou uederfi di foficniméti, fu '!gli forzato far da •fra~
teli i di Giufeppe l'Ebreo in mutar Clima, mà non fempre li trouano affet•
tuofi Parenti, poi che penfando egli ne' Campi, ò per dir meglio ne' Gìar·
dini de' Gigli di trottar candidezza di cuori, conobbe, che il tradimento
fuole anche mafcherarfi con tali arredi; cos\ ~uc' Gigli per lui muta ronfi
jn Papaueri, c:d in vece d•eifergli ful Trono d1 fregi, gli hebbe fparli fulla
fua Tomba in difpregio. Terminò, per abbreuiarla i fuoi giorni in Fran •
eia trà le mi ferie. Se fi foifc ei;li raccordato dell' ammoni zio ne data da-a
Gregorio il Grande àTeodonco Rè di Francia, chefumnmm in l{fgibtts bo·
1mm cfl Iu{litir.m colerc, & ft1a cuiq11e i11rafemare, non con tanta facilità fa::
rcbbe fdrucito nelle Difgrazie.
·
D. Grcg. lib. Non più li parli degl' Intereffi sfortunati di Lodonico il Moro, che or:i
7. Ep1ft, 12. non è tempo di raccontare difgrazie, inuiamoci al Monifiero, e fieno da
voi cfferuate de' Padri le Abitazioni. In quell'Appartamento, che i11.J
facci.1 di qucit' Atrio vedete, s'efcrcita il Tribunale della Santa Inquift~
.zione,ed entrali ne' Cuoi Chioftri per quella feconda Porta al diritto lato,
e la prima ferue per andito del Moniftero, efponendofi allo fguardo in
mifur:t quadrata due grandi Cortili cinti di Portici à Colonne di marmo~
le cui mura vengono ornate di varie Pitture à frefco, effigiando gcfti dJ
San Domenico, e d'altri Santi. Di Bernardo Zenale Pitror vecchio (o·
110 quattro fftorie della Paffione di Noftro Signore, cd vn{l Maddalen~
inchinata al Saluatore apparfolc rifufcirnto, Pitture di chb rofcuro , rn_a
ftiinatc affai, e commendate da Giorgio Vafari, fc volete poi ftupire, ri·
tiriancene al Refettorio, che [ebbene egli è loco per toglict·e la fa mv'
quefti lafcia famelici più che mai, chi i lui s'appreffa, men tre s'hà o~ca­
fìooc ancora di rimirare vn' auuanzodcl nominato Cenacolo dì CrJfro
fatto da Leonardo da Vinci, eccouelo, e rimirandolo quafi onui fm::irr!·
to, dite, eif<."1' egli vn Sole (ull' viti me ore del giorno, i cui cadenti rag.g~'
f e non :l ppaiono rifplendenti, danno però n<?ti.zia, d'ctfere frati 1uci~J~(.
mi; vcggon/ì ancora vìui fembìanti, figure in ifcorci sforzofi , colori rt •
plendcmi,c pofiturc i merau i glia ben di(egnate.In diucrfi Rcfettorii tro~
u:.ifi egli rìnnouato, miraft in quellode' Padri Certofini di Pauia, fatto da
M.lrco V glonc, dffccpolo dello fte!fo Leonal'do; colorito da Gio. Paol~
· ·.
·
· Lournz~
I
V E Re El L IN A.
1
os
Lomazzi fcoprefi ancora tra' Padri della Pace: ne vanno fafcofi ancor~
dello ftdfo V glonc dipinto i Monaci di S. Girolamo d~l Cafccllazzo _,ed l
Padri Giduiti in San Fedele ne vollero anch' effi il firn1Jc, operato dai fra,
tclli Sa nt' Agofcini.
•
In qucfto Refettorio fù difpofto à comando del Duca Loduu~co. il Mo~
ro, VÌllcndo il Vinci, non come Pittore al rollo di fua Fam 1gha, mà.
come Mutico Sonatore di Lira.
Ora,che offcruate hauete le Domenicane abitazioni, rauuitàtc ancora la moderna Fabbrica, che innalzafi al diritto lato di qucfta già mentouata fcrada, altre volte detta Brolo grande, e re fa ciu ile da.'~a dr i Be~
nedettini Clu niacenfi, fin quando ri(edeuano in Santo Ambrog10.
Pedalc de• Mendicanti fi chiama; in qucfco Luogo daffi ricetto à tutti
l'
gl• Orfani figli d•amenduni gli feffi, che per non hauer viui gli geni- S'PED.A.U!.
tori, e facultà da foftenerfi, viuono con pericolo di refcare oppreffi da vn' de• 'i\-1endi•
c~~~ma mi feria; quiui dannofi loro fufficienti viueri.! impicganli in efer- canti •
C~ZIJ, da' quali col tempo ne ~on no ottenne!,efuffid1!, guando v~ngon~
d1chiarati perla crefciuta eta, non clfere p1u capaci dt godere d1 quella
prouuedimenti .
Da San Carlo fu inllituito così ca ritatiuo impiego nell' a uno t S82. a(fignanclogli dodici Nobili Deputati, fei Ecclefiafiici, e fci Secolari. Ved~uafì in quefio fito altre volte vna Claufura di Monache fotto il titolo
d1 Santa Maria della Stella, mà giudicato non à propofito tal loco per
R.eligiofc Femmine, furono co breue Appollolìco lcuatc,ed vnitc al Mo·
nifiero Bacchetto, e perche i poueri Orfanelli fc ne viueunno con infop·
portabili difafiri fuori di Porta Romana in vna Villa detta la Vittoria,
l'cnnero trafporrnti quiui,aggiuflato ogni intercffe di compra con quel1~ Monache, le quali trouaronfi da quefio loco v(c ite. Per a pplic:ne do·.
U1ziofe rendite godonfi addetfo in gran parte addolciti gli paffati difafiri,
e ne fù in gran parte cagione la pietà di Ca fa Carauaggia, e Ca netta_..
Vana è l'abitazione, perche tal volta faranno in numero più di cinquecento i figli, che fi pafcono,e delle moderne Fabbriche da voi vedute, dif.
po~e in Dormentorij, in Sale per Capitolo, ed in altre fbnzc, ne fù l'Ar·
chttetto Fabio Mangani, e Luigi Scaramuccia detto il Pcrngini dipirt·
f~ il _Tauola, che fe ne fià full' Altare della Chiefa, innalzata entro il
cir~uito della mcJerna Abitazione in vna fola Natte, mà di poficiua Architettura.
delìder;llle vedere moderne vaghezze d'edificio, inuiamoci al man: s. LPC I.A.
V C? l_ato di guefia Contrada, che offcruerete yna forgcnte Chte(a dt ?r1onachc.
erg1!~1 Velate, detta S. Lucia, eccola pnre in q~1dr:i ngolarc Arch1tct~t.1rn. drlp_ofia da Gerolamo O!ladrio Architetto, che innalz.rndola in or111~ Ion1c_o, adornolla di Colonne di marmo, di Nicchie, di Lefeoc, ab·
b~Jh~cnu d'Jpporcare àgli occhi vaga paflura di bene architettati i:itr~c1, benche veggafì tal Fabbrica ancora imperfetta, non euui in Pittura altra Tauola, che full' Altar Maggiore vn' Adornione dc' Mag_i
operata da Fran~efco Carauaggi. Inu.entl'içe di qudlc Rcligiofe C1a:1(-:
S
SE
trall
166
PORTA
tra li, fu vna tal Suora Angelica di Cafa Piroli Nobile Mitanere, m à non
gia in q uefio fito; dì fue facultà difpofe per Moniftero vn' Abitlzionv
nell' ingrcffo d'vn Vicoletto, che ancora offernafi nel !embo cfleriorv
del GiJ.td ino de' Padri Zoccolanti di Sa nt' Angelo al lato finiflro nell' inuiadì :ì quel Conuento pe1· Ia firada deretana di S. Bartolomeo Pa rrocchil ,apparendo ancora in quelli tempisù vna Porticella ferrata l'Effigie dcll.1 Vergine, e Marcire S. Lucia. Dimorarono cotefie Rcligiofe in
tal Luogo dal 1596. fino al 16i.1. mà dalla dilige11te cura del Carc.Jinalu
Federico B >rromeo, c'hJueua alla fua Grcggì:i. confiderato non effer bene lafc1arc vn Recinto di Monache in vn dilcrtato fico fottopoflo à notabili incontri, furono quiui trafportate, e dallo fieffo prouuedute di
ciocche loro JfOteua far JuQpo ,difponcndole fotto ad cfatta Cfaufura.....
con abico Ciflercienfe, e Regole ll.:nedctti o e. Ritrouan<lofi ad<ldfo faculto[e, pofle fi fono à nob11itare con moderni edificij 1.1 Chicfa, ed ingrandire il Monifkro J cht: dianzi ambi<lue dall' a.nguficzzJ. vcniu:ino
walamence oppreffi.
Ricorn iancene per pochi pa ffi addietro, ne mi rimf1rocciate, eh' io vi
conduca in difabicati Luoghi, anche le folitudini rrà i loro onori fanno
coo(eruar~ co[e di pregio: in quelli Contorni milfc ,.e piì: anni già fcorfi
verdeggiaua gran Selua chiamata degli Olmi ,Orcheflra alle volte di
fortunati C.Htolici, che per fentenze crudeli di Giudic: Tiranni full' on·
de dcl loro fangue tragictauano !•alma all' !fole felici del Ciclo.
S.AN
Edete voì colà quella inalberata infegna della noftra faluezza ,ai
l'I 7'TOl\_E
cui piedi fiaffi piccolo Tugurio, quella Jirauui con muti Jabri,fiar·
dc' Cappuc- [ene così innalzata, per dar notizia, hauer' iui il Martire San Vittore...à11i.
foffcrta la morte, e non poco difcollo trouarfi de' Padri Cappuccini l'Ahi·
tazione. Auuiciniancene,che otferuerete,e<l il fico della funebre Scena,
ed i Chiofiri dc' Penitenti Padri: La quiete in quefie parti mantienefi in
vn' affoluto dominio, così vanno le lhnze per chi ii vuole vnire con Dio,
lontane da' firepiti de' Fori, e di~1ife dalle Piazze, troppo calpeflate da,.,
fecolarefchi traffici. V crità da Sant' Antonio l'Eremita troppo con<>4
fciuta, me otre dir foleua, che al Monaco era tanto danneuole la con·
calli{. Hiflo. ucrfazionede' rumori Ciuili, quanto a' Pcfci l'abitazione d'arido Terre·
'E,rç/ef.lib.S . no. Qf.!,od 1.>1fcis in arido, hoc Monactts in Oppido.
••
Nell'anno 280. fcorfa JaNafc.it1 del Riparatore del Mondo, fù qu1u1
a' cenni di .Maffimigliano Imperadore martirizzato San Vittore Soldat?
dcl[uo Efercito, e pcrche in quelli Seluaggi Abituri foleuano hauer n1:
do, come già fentifle, indomite Belue, à quefie rinunziaronfi l'cfaoguJ
membra di lui, acciò da quelle ne refiaifero diuorate, mà dìuentarono alle imbandite piatanzc di fa'11eliche diuoracrici o1fequi?fi Cu.Rodi, e d'a~­
ra~biate depredatrici impiecofite pecorelle: no.n bene '!1tcfa da Maffirn1·
ghano tal nwoua, voJle, eh• entro fo1fa racchrnfo l'elhnto cJ.dauere to·
glietfefi dagU occhi tal prodigio, per- non cifere di finillro auue nimento
Ollle pcruerfe fue Leggi_; fù tofio vbbidito, m:ì quanti Mioifiri accor.reuall() all' iml'iego, tutti da' guardiani Animali reftauano d.iJacerat1: :.lC·
v
··
-
checca-:-
I
V E R CE L LINA.
'
16;
acchettaronfi effi ali' arriuo del S Arciue(couo .Materno, che con folcone
pomp;t portatoli alle prodigiofc Reliquie, diede in vn fito vicino <H ore\lole ripofo. La pietà de'CittJdini Milanefi innalzò f>Ofcia quello piccolo
recinto,quafi Sacro Scrigno per confcruare quel fangue,chc d:ille P i:ighe
Vfcendo ful terreno fi fparfe, acciò non rcfiaffe fprezzo d'ogni C.1lp':flfo.
Venne ancora eretta la contigua Chiefa con titolo di San Vittore, affegnandola à Monache, le quali furono leuate, trafportandole alla Chiefa di S. Cattarina la Chiufa, e pcrchc i Padri Cappuccini viucu<lno in angufiezza di fico, quafi nell' efircmc parti di Via rena luogo infelice, e_..
~·aria non troppo falubre,fu loro data quefia Monacale Claufura, al cui
1ngreffo rinnoucllaronfi tutte le cadenti antichità, e difpoferfi i prefenti
Chioflri. Eccoui pure la Chiefa in CappuccinefcaArchitcttura, tene!'do fopra l'Altare vna Vergine addolorata ,firignendo Giel.u Criflo alfeno, tolto di Croce, Pittura fiìmatiffima operat:l da Gio. Paolo Lom:izzi,
eh• eccita la diuozione i chi la mira, tanto fÙ efpretfa pictofa dal pennello di quefio MiJanefe Pittore diuenuto cieco ne' fuoi trentcfimi anm.
Entre vi di(coftate da• Padri Cappuccini, eccoui appreffati altrcsi
à Cappuccine Madri. Q!!.efie Fabbriche modernamente innalz1- LE e .A'!'~
te nel finiftro lato di così Junga, e fp:tziofa fi:ra.da, detta Borgo dcll'Oche, 'PPCCINB
feruono per abitazioni à Vergini Religiofe, fotto le firctte Regole di Saq dc11a Ma•
France[co, otferuate da• Cappuccini. Coflobbero quefie la loro origine donna di Lo...
nell• Ecclcfiafiico gouerno dcl Cardinale Federico Borromeo , egli pro- reto ,
...
Uttidclcdi l't:lnza, d'abito, di velo, e fi confcruano cosi aggiufiate ne• loro Santi, & aufieri efcrcizij, che le direfie, benche modernamente infiituite, hauer' hauuto principio, fin quando l'altre antiche Cuppuccine
hebbero in Milano la loro na[cita, D'vna fola Nauc fi è la Chiefa Architettura di Carlo Buzzi, mà ornata di tr~ Cappelle,la Tau ola fui maggior•
Altare tiene in pittura l'Effigie dcJJa Vergine Lauretana, di Santa Chiara, e dcl Cardinale Federico . Carlo Cane con viuacità di pennello operò
la Tauola full• Altare ne!Ja Cappella dellato diritto contenendo vnL
V rrgine con S.Francefco, ela Cappella à rimpetto mo1ha in Pittura fuìl'
Altare vna Santa Cecilia.
Di 9uefia CappuccineCca Claufura ne fu l'Inuentore il Conte Giorgio
Sec~h1 l'anno 162.o. lafciando per fuo Tcfiamento l'incarco à Marc'Anto~10 A refe, quindi in quello Borgo fu eletta la fianza, e comperaronfi i
1ìt1? eh• ora le Monache godono da Gio. Ambrogio Cagnuola, afcende.ndo 11 loro prezzo al numero di trenta mille lire, e con l'Jiuto di Sc:bafi1an~ Ltici ani, liberale di groffc clcmo/inc, incorn'incioffi fo Fabbrica, e vi
s'in:roduffcro dieci Zittellc,al cui gouerno il Borromeo Arciuc[couo po~~J due Monache di San Paolo, chiamata vna Angelica Chiara Maria
"'o, e l'altra Angelica Mana AfloJfa, eda S. Praff1.:de furono leu:ite ancc:a altre due~onach1.. Cappuccinc,Suo: Cheru~in:i. ç?~faloniera v~a,
e~ altra Suor~Jotranna Verncgalla, acc1ò con prn facilita :iile in(lruz10ni l~ro !>'c~egutf~r~ i riti veri dcJJc lirette RegoJe di San Franccfco, e.J
tt1tt1 quefu affa~1 vJ~erfi effettuati ncll' an.no ! 6z.4.
De'.:
M
16s
PO R T A
DEgnateu i di non rifiutare la vifita di quefta piccola Chie(a,che rcuo:
711.AR._TINO
prcfì ful diritto lato ddla vicina Piazza, che fi tiene nel fuo frontifat Corpo. pizio moderno Tempio, il quale or' ora verrauui à notizia, e chi egli fi
fi.1,e come s•appelli. Voi quiuiofferuateinvna follNauecon foffitta
à legnami angullo Ecclefìaflico Edificio ornato di due Cappelle: ridu1fefi
egli a tali anguflie per cagione Jell' innalzamento delle contigue Fabbricbc,(cndochc ne• tempi di $.Martino Vefcouo,fa tto abitatore di Milano,
veggeua(ì nelln fieffo fito con fontuofo Monillero più ragguardeuole
Chiefo ,dcgna Sede di sì nominato Santo. Goucrnafi adunquc tal loco Sacro da'PJdri Oliuetani Poffc!fori dcl vicino Tempio,ed è P.:i rrocchi.1,vno
de'lorc ~'1onaci affifle alle faccende Spirituali.In memori.i del S;rnto V cfcouo Martino, in cui tra ffe per alcuni :inni fua vita, venne d.1' Mibndi
chiamata quefia Chiefa S.rn Murino; Ella aon tiene ornamenti mo ...
derni, hi Colo due Cappelle, e la Tauoia in ~ittura della MJggiore,chc è
vn S. Vittore con vn Cri fio in Gloria, colon Giufeppe Verm iglio Ql.iui a dunque ne' tempi del perfìJo Aufenzio indegno Arciuclcouo di Mi·
la oo, feguace d•Ario Erefiarca, abit~rna, come già diffiu i, S:in M 1rtino
fatto di Soldato, eh' egli erJ, Eccleliaftico, i cui Santi cofh1mi vcniuano
immitati dalla più fciclta Nobiltà di Milano, quindi videfì eretta in bre·
ue ampia fianza, feruendo per Monifiero, :ì ricettare que' diuoti cuori,
che accorreuano al Santo per lodare con etfo lui Id dio, cd impiegare i loro giorni, in acquiflarfi la faluezza dell'anime. Durò cosl Santo Efcrcizio notabile tempo, mà veggendofi tiranneggiato dalla per.fidia de' nemici delJa Cattolica Fede, hebbe à fuggirfene dalla Città , alla cui parcenza fcollaronfi anche da quefio fico gli diuoti impieghi, che pofcia fu·
rono ripigliati da S:10t' Ambrogio entrato nel Seggio Spirituale, diftrutto ogni maneggio d•Aufenzio, ò come vogliono alcuni Scrittori per }3.J
morte fua feguit:;, ò per l'intimazione del fuo efilio. Soura di quello Sacro terreno foleua il Cielo piouere prodigiofe grazie, Jingue, che fape,11ano dichiarare per gran Santo il nomin:ito Martino, perche, ò con le
fue Orazioni toglicuafi dal Regno dc:' Morti vn quafi infracidito Cadallere, ò con Je fue Benedizioni offcruauanfi radirizzate ritorte membra,
-ò sbandeggiati maligni fpiriti crudeli, oppreffon d•innocenti Salme, cos!
I<ldio renc.lc(i mirabile ne' fuoi Santi, acciò fieno feguite con retti feruor1
1c [ue giufie Leggi.
Trà gl' innu mcm bili prodigi; vfciti daJie operazioni di San Martino'
raccontane vno mirabile Paolo Meriggi ,da lui regillrato nel fuo San.•
tuario, che per dkr' egli curiofo, a voi ne fono per palefarlo. StauafJ.11
Santo vn giorno per cckbrar Mefia in quella Chiefa, ò per dir meglio JJ1
quella, che in tal fico fi ergcua, e ritrouandofi manca me il vino per Ja,_,
Confccrazione, addolorau.1fi, poichc non facrificando,priuaua gran Popolo radunmolì di quel bene, che fuole apportar'Jll'alme il Sacrificio della Mdfa, rolfcfi pure da sì penofo impiccio, quan1lo riuolto lo fgu:irdo al!
vn Pergolato vicino, o!fernò marnro grappolo d•vua ,ancorcbc fuo~·i
~i fua llagione 1 q\1in~i ~oltì gli ~dui.> e fprem~ti entro vafo d'acqu:.i n~
S.AN
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V E R C E L L I N A.
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pieno: vidcfi in vn momento quell'elementare vmore ali' infufo molto
~angiarfi in fapor ita bcuanda,efibendo qualificata materia,ad effettuare
ll_Sacrificio. Racconta il mede mo l fiorico, haucr• egli fino a.•fuoi gior-.
!lt ofkruata la ficifa vite verdeggiante, con attefiazione d>-amìci vecchi
•nfirutti da veridiche tradizioni, etfere quella d'effa, che à San Martin<>
fu or di fiagione fruttò il maturo grappolo . Conchiudcte quanto fJaquefia ChicCctta memorabile, dfcndo fiata abitazione d•vn Santo, c;'hebbe in _forte d'afferire in elemofina à Cri fio la propia vcfle, e che S. Ambrogio fbndo all'Altare fac rifica ote, ra pico in Efiafi, fu portato d~
quella Città à Turane, per affifiere al di lui Funerale, quindi dal rapi- Cro. Bo(.
mento rifcoffofi, fcorfo notabile fpazio di tempo , diede nuoua <lei Vef.. ann. )9).
couo Martino eflinto, hauendo lddio conceffa a lui grazi.i di ritrouar!i
amftente alle fue pompe lugubri.
EL Reggimento de' Romani vcggcuaJì eretto là doue fcorgcte,_, S.AN
qu~Ua gran Fabbrica il Tempio di Marte; quefi' Idolo tr:iffc le_, PITTO'l\.'!Z
adorazioni falfe dalle ingannate genti fino l'anno cinquanteGmo dalla al CorpG.
Nafcita di Crifio, mà del fuo lito irnpo{fe!fatofi alla fine Filippo Oldani
Senatore Cattolico Milanefe, procurò, che ogni culto idohtro ceffa lfc ,
e quel Marte adorato rdbffe ignominiofamente fotto le glebe atterrato.
Alla morte di cosi Santo Cattolico Miniflro fucce!fero nell'eredità delle
f~e ricchezze due Cuoi figli, Paullo chiamato il primo, cd il fecondo Por-.
210, toccò à queflo in forte le propietà (icu are ne' prcfcnti Confini, ed intracciandn t•ormc Sante dcl Padre, e dilettandoli <l'affiflere tutto il giorno alle diuotc operazioni dcli' Arciuefcouo Caflri.zi.ino foo Zio, determinò di far• vn dono al Cielo dcll'erndità paterna, con innllzar quiui vn
Sacro Tempio dedicandolo al vero Gioue . Viddì tofio effettuato fuo intento, ottenendo la moderna fua F::ibbrica titolo di Porziana, per h.iucr
nome egli Por.zio: l'origine fua fu ncll' anno 114. e durò in fembianze
alla Mufaica per va rij fecoli , tanto più, che adornolla I' Arciue(couo
S~n Materno dcl Corpo Glorio!O di San Vittore, da cui ne tratfe la denotll1nazionc di Bafilica di San Virtorc al Corpo, mettcndoft in difufo il titol<? di BJlìlic:i Porziana. Giunto alla Mitra Arnbrogio,cd haucndo
egh ogn• ora contrafbnti i nemici della R eligione di Cri fio, :ì CottrJrfi
dalla loro empi eta, di qucflo Sacro Luogo ne faceu.a ficu ro agguato per
la fua faluczza, così vi (i tr.Htcncua fiuùiando, ed impiegauafi in Santi
Efer~izij, anzi cffendo Bafilica, veggeuafi folennemente trafficante ne' Confs.
Sacrifici;, ed vJiuafi perorante ne' giorni Fefiiui, dannar gli errori, ed .Agoft,
~forta~·c i ft'.deli a 1~aggi?rm~nte acc~n.derfi ~e_l feruizi~ ~i J?~o •. }vfal
Offerti cotell1 Sanu 11 .. p1cgh1 da' nem1c1 Eretici ,fu flab1ltta tradt loro
ca pita I vendetta, tentando alla B.1lìlica vn generale Incendio, con diuoratrici ~Jmmc procuroffi crudele disfaci m<;nto, m:ì affuefatto egli agl'inp
tendon ddl' Amor di Dio, non (offc1 l detrnnento alcl.no d,1 quel fuoco,
J>crchc (omminillra.to da cofcicnze agghiacci3t~ ncP1. Ped~ gi~Cla, no~
P0 teua hauer forze abbronz.1nti, ,1d af portargli re 1r.. P i:J(ci ben' egli
N
<lann~ggiatore de i danneggianti, con rj portarne la diftn:zionc ~e·. ney
· m1cJ.,
t70
PORTA
miei, al cui cafo occorfotal Tempio acquilloffi il titolo di San Vittore
arfo, bene he addcflo (e gli dica folo San Vittore dc' PJJri OJiuetJni.
Sino Jl1 .1nno 990. portoni con gli abbellimenti Mufaici ottenuti dalle
Sa t!tC Jib<.:r:tlita di Porzio, ma arriuato, e per vecchiezza, e per foficnuti
Janui aguafi miferabile flato, da Arnolfo Arfago Arciudcouo noftro ritrouoffi fcrnuenuto, non foffcrcndo egli veJerc vna BJfilica, nitre volte
cosi Conruofa, ridotta à deplorabile fiato; relhtu illn adunguc più vaga,
che prima,:i prendo delle fuc faculrà gli Er.1r;; nè moueteui a <lupure,ch'
egli fi fo!fc così I ibera le donatore, poi e he rirrouau lnfì ::ili ora gli Arciuc(coui di Mil:rno n1foluti Padroni dd Reggimento, e Secolare, cd Ecclclìallico, anzi er:rno Elettori alfoluti dcll' vnica dignit.t dcli' Imperio ; nè
mi (apra ciò mentire Dodone .Marchefe d•Inurca, che volendo farfi otli.:quiare ImperJdore (cnza 1'a1fenfo dcl Mil:inc:fc A rciudèouo,conucnnegli ignominiofamenrc foggirfcne d'Itlli.1, e l<tfciare, che Arnolfo Arfa·
go collocaffè fui Seggio Imperi 1le chi più gli piaccffc.
Rillorato :idunque cotello Tempio,furono am mcffi ad abit.ulo i P.1dri
Benedettini neri, che allora viueuano i11 Milano trJ le angu flezzc delle
Vicenziane Fabbriche; paff.ni,chefi furo(loagucfkfcrtilit:ì.,e dimoratifi alcuni (ecoli con felici fucceffi, con<>bbero, che nè roba, ned agio,
nè potereè fufficicnte Remora ,à ratteocr fermo il moto all..1 ruota di
I'ortuna, perchç non ammette mai pofa alcuon: difmdfc adunque le Di·
t11ne Preci, e t1uafi pcrdtite le facultà lafci.ae dal nominato Arciuc(couo
Ar(.1go nel torbido golfo delle guerre, fi rdlrin(t:ro quelle poche a11uan·
z.ite rendite in particofar i prouuilìoni Ecckfiafliche con tiroio di•Badi.1.
Hn:éJo in AbJte ora vn Prelato, ed ora vn'altro camminarono di quello
pJifo gl' interefiì Ji cosi nominato Tempio fino l'anno 1507. e viuendo
."ib.ltc poffclforc il Card in a le RiJolfi Fiorentino, con generof.i mano fe·
cene dono, acconfcntendoui Giulio Secondo Sommo Pontefice, :i' Monaci Olluetani ,gli quali portandofi dcl detto millefìmo fino all'anno
fctfanta, flabilirono diringioucnire quelle mura, che incuruandofi, mo·
ilrauano di cerc.u ripofoful fuolo, fbnche d'efière !late ritte per fino al·
lora. 11 vecchio Tempio non veggeuafi nello lle1fo ftto,chc inn alzafi ad·
ddfo cotdlo, che voi mirate, più :ill' indentro erJ conllrutto, e Joue ora è
il Coro, apriuafi la Porca, e doue di prefente flan no le trè Porte, vi circo
laua il Coro; auucrtcndoui,che per venire à qucflo Tempio nell'età p:if·
fate faccuafi alrra firada di fotto dello Spedale di S. Ambrogio, aprendoti
coJà à rimpetto anche Ja Puflcrla ,la quale venne trafportata ::il fico, J~­
\lC di prefe~te ~ troua? quando fù di(pofta la nuoua [tra.d.1, fubito ~tabih·
10 il Tempio eh San V more nella pofitura, che veddi di prc{cnre; a corro
querelandofi chi lafciò fcritto ! e.1fcrfi cdi .fic~to ~uefro. Tempio in ta!c
.uchitettura, per accrefccrc delizie a' Monaci ~bicaron, poo ofseru?irdo quelle Leggi, che proibifcono l'inn~lzar C~1cfcall' vfo degli Ebrei· .
Mirate ornai la moderna P.1bbrica,d1fegno d1 quel Galeazzo Alcaì Pc•
rugioo,che feppe dar forma alla fuperba Facciata di Nofrra Signora,ap:
rrdfo San Celfo) già da voi a' giorni pa1fati rauuifata, cccoueJ:i <?ma•
•
dif:
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V E R CELLINA.
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difpofta ìn ordine Co1·intio trà fci gra-nd' Archi per cadun lato con altre
tante Cappelle, al e .li foftegno fi folleuano vigorofi Pilafrri doppij, tenendofi ingi~antita Cupola portata in alto da altri quattro vafri Archi,
<lue dc• qualt aprono laterali Capr.elle, cd vno efpone a!Ja vi fra il MJgg!ore Alcare con ampio Coro, ed 11 quarto feruc per apritura della Naue
d1 mezzo, cffendo il Tempio formato di trè Naui. Se mi direte, dfcre
quefta Chicfa vn piccolo San Pietro ùi Roma, à crederlo non iftenterò,
P~~·chc ella è conftrutca quafi Cullo Ctdfo metro, non le m~ncando bJ!Iì
nheui di (cucco dorato, fregi, cornici, architraui, Pitture delJe più fquifite, che in Mila no s'o1Tcruino. E per incominciare à vagheggiarne alcune, eccoui d'Enea Salma zio effigiata, e dipinta ad oglio in quefta terza Cappella allato diritto S. Fr.wcefca Romana con altre fuc Iftorie
laterali. Il San Criftoforo nell'altra Cappella, che ficgne t: di Criflofc 1ro
Ciocca. Il San Pietro, che riceue le Chiaui da Crifto, ncll' altra vicina
fù colorita da Pietro Gnocchi, e nei lati affacicaronJì con figmc ad aglio,
rapprcfentanti alcuni gefti del Prencipc degli Appoftolì C::irlofranccfco
N uuoloni nella parre dcl Vangelo, cd in quella dell' Epifrola Allligi Scaramuccia detto il Perugini. La moderna Cappella pofcia ifolata, che
vedete contigua, chiamate figlia della gencrofiri del Conce Bartolomeo
A refe Prefidentc del Senato di Milano,inrcnto fempre ad efporre al .Mondo effetti da confegnar'in mano al!' eternica,ed allo ftu pare; mentre lcuo-:.
prite qucfta Cappella ornata di fontuofi abbellimenti, confiftendo ÌCL
marmi buor.lti, in ifottue di marmo da Carrara ,in Pitture, in Cornici,
in Fregi, confc1late, s'c.llJ può effcre più v:lga: Gìro1affo <h!.aJdo ne fu
l'Architetto, egli difegnolla in forma rotonda d'o1·dine Ionico con Cupola a quadrati Stucchi dorati, in e aduno de' quaìi purpurcggia vna.....
Rofa d'oro, e pare vn Cielo piouofo di fiori, preparando corone immortali à chi deftinò entro di qucfto Tempio vna così nobile Ca ppella ,
aprendoli nel centro della {affitta vna Cupoletta pofta in pittura d•Angeletti fcherzanti da Antonio Bufca, del cui Pittore fono anche i qu~ttro .
angoli Jcll.1 Cupola fotto il fuo Cornice ione; olTcruare le due Laterali
.Nic.chie, ò per dir meg lio Pogge~ti per ~ifpor~e C?ri d~ Mu!ka, quanto
rc01no abbelliti da fcoipici mai m1, e neri, e m1fch1; nmate dell'Altare_.,
la pofitura, affillendou i in amenduni i lati vna Statua di marmo al naturale:, cd vna Colonna di pietra di Paragone, i cui Capitelli fcruono per
due Atla nti, à tener frrmo allo fguardo d•ogn' vno vn•Orizonte tuttoà
raggi fiamman ti, non già fianza d•vn nafcente ftbo, mà d'rna candida
Coloni ba, che ferma tafi nel mezzo, pare vada ac:<lit~rndo, efferc q_uclla
Cappella non Maufolco di Cafa Arefe, mà nido dì gcnernfi Eroi affiturati nelle braccia d•vna perpetua rJccordanza, così meritando i loro
P~aufibili gdli, e fc ne volete attcfl.lti vcr idi ci, leggete le incife Inferi zio.:
lU in cote.fii alabafiri, dicendo dalla parte dell' Epiilola così.
·
111[~ filij ~d. Ord. !2.f!itflom
Com. Lt1d(Jt1. ci Frdltis 1111ht11m Tnbuni,
lf.t
G11bcrnatorÌ$ Nouocomenfìs
Y i.
'Pa11/i
PORT A
'Pauli 'Patr11i Epifcopi Dcrthonenfir;
Iulij 'P.ztris Mcdiolancnfis Sm.ttt.s 'Pr.cfidis ~
Marci .A11ta11ij .A11i Scnatorrs ,
Iulij Clari .A.batti 'Materni,
".Apud Catholicam Maicfiatem R._'1,critis,
.Aliornmque maiorum -,,crit ~ternitati,
Comes R.mholomitus .Arcfius
~gens, & 7ltcd1olanenfis Srnatus 1'r.efes
llanc .Ai am C&lcftis Clcmcnti,c.
Stat11i i11ffit .Anno Sal. 'M.DC.LXJ X.
Dalla parte del Vangelo fono qucOi altri C:ir~tteri ..
Comes Bartholomieus .Arcfius
7'ofl omnes Tog~ gr.1d11s in 1'atria cmcnfos ,
.Ap11d Catholicam 7>1.1icflatcm ~gms ,
Et 7l1cd1olanen. Scnatus 1'rit(es ,
.Agnita rerum lmmanar11m fide ,
Spem Diuinarum amplexm 1
Hoc Saccllmn
F.miilr~ cinerrbus condens
Confcicntiam mortnl1tatis , itto-nitatis expcflatio11em;
'Pofleritatis pietatcm rxcitabat •
.Ami. s.1l. -,,1.DC .LX I X.
Frù pochi g iorni rimirerete collocata full' Altare in m::trmo di Camtra
b Vergine portar:i ai Cieli dagli Angeli, [colpita da Giufeppe Vifmara ,
che pure dcl fuo (carpello fono anche gli due lJterali Profeti.
Eccoci amai giunti all'Arco, che feruc per braccio diritto della Chie(J,
e che dà forma ad vna Cappella dì m:iggimc ampiezza dell'Altare> vi {i
palcfa coteClJ con la llclfa L iurea dcli' .1lcrc, polla a fiucchi doraci, l'.\.J
Tauoll, che tiene in pittura nella fronte, effigiando vn San Gregorio
Papa, Cupplicando g~nuflclfo il Cielo con comitiua di Cardinali , che ra·
lenti i fieri colpi del fuo (degno, in mandJ.rc pefiiknzi:ili ~aflighi all~
Città di Roma 1 dipinfc Camillo Procaccini con la fua foltca fodczza dJ
difegno, così ancora colorì egli i l::i.tcrali <l.!.!..adri, rapprefentando td nu·
merofo fiuolo di purpurati alcuni traffici di V a tic.i no.
A rauuifare il Coro portiamoci , e gracchc (i Hanno aperti i fuoi CJ n.·
celli fatti à getto d•Oricako in leggiadra manifattura, fcherz.rndoui pei:
entroà vaghi rebefchi ramid'vliuo, infegna dc' Padri Oliuetani,nel mcz·
zo di loro fi paffi, mà dianzi contempli lì <li quello viflofo Coro il Profccnio, in ambi il:n~ rimirafi prouueduto di dorate Bcrtrcfche per la Muli:
ea, veggendofi già in vna di loro difpoflo graad' Organo , le cui Reggi
di tela furono dipinte dall'accennato C.1m1Uo Procaccini , in cui difpofo
vna V ergine vifitaca dall'Angelo , vna Nafcita dcll •vm.tnato Dio,
V!1' a~ogaa:ie!lto di Faraone n~l My R~lfo. Se v~defle poi i'Altare 111
giorni Fe!hu1 ,troucrefielo fertile d1 prrztufi argenti , che fanno correg·
:cl
gio al Sant~ario , opera, e difegno di ç~do Garauaglia, mà auuerci(co-:
UJ,
V E R C E L L I N A.
r 7~
u i , che quefii {i è il moJdlo del vero , il quale far.i tu tto compoflo di pi~­
t re prcziore inncflacc à più colori . Le Sedie, che cingono il Coro , fo tte
•·i.ntagliaci legni a figure,godono anch•effc della modernit~ della~hi~fa;
&11due ~adron i nel lato fìnifiroappefi alla parete , cffi~mnd<? ti pnmo
S~n Vittore à c:lllallo, e l'.iltro San Bernardo genuftclfo dinanzi alla Regina de•Cicli , dipinfc Enea SJ lmazio, e le pitture nella Voltl tutta po[t a à dornti flucchi, che fo110 vn PaJrc Eterno, e varij Angeli, fece A~
bl'Ogio Figini, dopo J•haucr' olferua tc in Roma l'opere del Buonaroti .
Per q uefla Porta lacerale alla fi ni Ora mano vaffi alla Sagref1ia , cd ella
è gue(l• ampio luogo, nel cui fro ntifpizio vcdefi gran Ni~chia in for~
<l '1Cobta C::i ppella , cd hauendo il fuo Alca re, colon Cam1llo Procace m l
v.n S. Vittore per fua T au ola; offeruate come vi (ì [cuopre per ogni lato
cima di valli Arm arij à conferuare pa ramenti Ecclcfiafiici .
Se m'a<idirnandaflc, :i mezzo Ji quello V crone, che fa quiuì così profondo (calco, dirciui 1 ch' egl i efcbifce il patToà ch i deftdcra portar~ in vn
fotterraneo fico da' MiJandì chiamato Scu rolo , Tomba peròJumrnofa_.
l)Cr gli J.cccfì foochi, che veggonli ogn' ora fiammeggi.inti in onore di
Sante Salme , e Ji prcziufe R eliquie, che vi ripofano, non fi tral:lfci di
non lo rau uifarc, eccouclu d.i vn lato cinto di fedie, mattinandoni t:ll
'V olt;) i Padri 1 e dall'altro con(eruatore di quJtt ro Auelli di marmo, affidendouidentro d'eaì leaccennateS.rntc Spoglic , edi.Mutiri , c d'Arei-. Tumului
tl cfcou i , in particolare: chiudcn<lofi il Corpo di San Vittore, tolto ogni Ill11flrat11s 4'
dubbio , eh' egl i non ci fÌ:\ dall' iUuminazione fattagli di dodici fa ci da vn R,,_aph. 7Y1o-.
l1'10derno ,e diligente Scrittore. I n tal S.lcr J rio fu rono ripofle d.i San net.i
Carlc tutte quelle Rcliguie , dopo d'haucrlc ben riconofcime ~eH'cndo- Oliu.
che dianzi cotefli Auclli fi rauu ifJuano attorno all' Alta r Maggiore della
Chic fa vecchiJ, che come già vi mottiuai innalz.1uafi dooe ora veggoofi
k Porte dd moderno Tépio. Sentitene la proua dalle lnfcr}zioni in mlrino nero rcolpitc, chc-ri,nirace nelle pareti bter.ili dd Com, così dicono .
Corpo1·.r SS. //1Elom 'M.irtyris, & Satyri Co11ffub ..Alt.m 7>-1.riori antiquarum-3
v.Edium recondita, indè Gregori11s Xli J. 'P. 7'r1. Utk 4 e:rrolq ea1·cl. Tit. s. ?ra:l:edis .Arcl1iep..(olcmnitet tr.islata flmt //II. Cal, .A11g. 7t1..D LXX //1.
Leggete anche quefii litri Cara.ttcri,che vi dar:anno notiZ'i:t,Ji ciocche
operò con quelle Rdiqn ic il Cardin;"tle Federico Borromeo , così dicono
~ecierte~s Borromieus Ca»d.Tit.S.'l>J. Jtngrlorumr ~l· 7'!1cd10/.mì .A.-cbiep. c:ru ·-tis Sams S,m flornm YiEtoris, & S.1tyo Cap;·c1bur , ijs, qH.e in Tbecis .1rrwtcis
folermme"" reco11ditis. boe J[ft.1rc dem1ò cou[ecr.iuit .A.nn. Dom. 711. DC. li. u•.
'No11, ..1 pl'zl1s, t: -riflcntc buil!s i11011i1flenj .Abb.i:e 7>1.R,p. Micb~eJt 7Hifforono .
Ferm;ireui , mentre Ji bel nuouavi ::iggir.itc in Chrcfa 1 eJ efaminiamo
la Cu pola,_Ja quale tra f.1fcc di rilcu;i to fiu eco Jor:ito rccta <iipintJ ;] figu·
re d'Angc:h , e di Sibille in varie poficure dal valore del MoncJlui, contiene cl!a poi fot.to il Corniccionc neiq ua ct::-o angoli, quattro gran figure-,
~ffig1a11do (?ltquattro Euangelil1i 1 due ne fono dellofleffo Moncalul,e\lt> ? 1 D.101elc,Crcfpi_: tutte le altre Pitture a frtfco nella v0l ta dc Ha Na
·~ ~i mezzo tr~dorat111ucchi, rJpprcfcntan.clo V cfcoui, M.uciri, ed al·
4
- .
tri. .
~1on .
S~?,f
Pro~cc?n ~n'fu
tri
co!or\ E reole
i,
ci;;,, iftbilc Pittura po fio full•
Porta Maggiore, in cui fcuoprcfì Srn Bern:mio .Mitrato come Abate,
d.1r l'Abico candido à perfonc vogl1ofe d'acqui!larfi il Paradifo, per mcz·
zo dcJ1c Oliuctanc Rcgolc.Dd CaualiereFranccfco del Cdiro fono quelle
quattro figure dipinte in N icchre finte later:ili della fie(fa Porta Maggio·
re, che fono vn San Benedetto, vn San Bernardo, vn San Francefco, cd
vn San Domenico; ma fi ritorni,à dar' amicheuoli occhiate alle Cappe!·
le dcl )Jto fini Oro, non ancora da \~oi offeruate. Nc:li' arco, che fa bra'cio alla Chiefa, e che. fcruc per Cappella: la Tauol.1dipinta sù l'Altare,
che l San Benedetto tra numcrofa gente, tenendoti due pcrfone genu·
fle1Tc J•auuanti, colon Ambrogio Pigini full' ifietfo 'llodo di dipingere.'
eh' cgl i adoprò nella volta dcl C.:oro,c dello fie!fo fono i quadri bislungblt
che o1Jcruatc ne• fuoi lati. Sicgue v n Cri fio di rilicuo in Croce nella con·
tigua Cappella, e ncll' altra vicin:i operò il Zoppo di Lugano la TauoJa,
che contiene S.Franccfco oifcquiando la Regina dc• Cieli. 11 San Paolo
Romito con S:rnt' Antonio nella Tau ola dcll' altra Cappella dipinfc D~­
niele Crefpi, ed è Pittura fquilita. Il San Gillfeppc dormiglio[o auuerttto dall'Angelo, e<l altri laterali Quadri nella contigua Cappella fece Er
cole Procaccini con la.Madonna, San Viccore, e San Satiro nel fcmicir·
colo cfieriorc della Porta di mezzo.
Rcfia ornai vifitata tutta la Nobile Chicfa de' Padri Oliuetani, fia d~
voi anche il loro Monifiero ofiàuato, il cui iogrelfo fia qucfii, che ve·
àefi alla diritta mano. 11 primo CJaufiro, che incontriamo d'antica Ar~
chitcttura feruiua ai primì Padri Benedettini per Abitazione;
gli du~
:iltri in moderno difegno innalzaci hebbero il loro principio, da che quìuf
fanno refidenza i Padri di Monte OJiueto: pochi Claufiri poffonfi vedere
in Italiaà cotefia fomiglianza, amcnduni cinti di magnifici portici con
Colonne di marmo fofienitrici di vani Archi, foura cui vi dimorano ada·
giate fianze per l'abitazione de' Padri, tenendo anche fotto altri Porrici
con Pilafiri di cotta materia, con le loro volte m:itficcie, {eruendo il di.1:
metro loro per Brolo di Frutti, e per Giardini di Fiori, ben che di qucli1
nel Recinto del Moniflero Vt fc ne ritrouino in maggior' :impiezza, (v
haucfic agio di tra(portarui per tutta quefla macflofa Fabbrica, vcdcrefte fignorili :ippartamcnti da aHoggiarui C]Ual fi voglia Prencipe, le fi,~n­
ze, ouuero Celle direlle, che fo!fen.> innu mcrJbili, ampie le Saic, {miJu·
1·:iti i Dorrnentorij,& edificato il tutto con ogni comodità; mà non {i pe~­
dia mo in tante bellezze, paifando per le efic1·iori parri del Nouiziato, 1!
cijj principio è. quello ferrato Portico. con le fup~riori fia_nze tutte dt
moderne Fabbriche, [ebbene fono contigue all'antico MoQ1flcro; prcw
diamo queWombrofo Viale aJJato diritto della publìca firada per in_cro·
dùrfi nella Città, raccordandoui di nuouo, che tutti qucfii fiti anc1ca-
ma
E
mcntc erano Sdue.
Ccoui giunti allo Spedalc di S. Ambrogio, Luogo caritatiuo dcllél-'
diSant'Am~
contigua Badia, hauendoui gi.\ riccordato, che cadun.1 ai quelle {i
gio.
tcneua açcanto il fuo Spedalc. Diccfì, etrerc egli flato eretto ad ill~u~za
S1'F.D.ALE
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.
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V E R CE
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L IN A.
17s
di G,11cazzo II. Vi(come l'anno 1 >)9. e veggonfi firu nrenti publici della
~ua Fondazione, rogati per Pietro Oldano Notai? .Milanefe; curauanli
1n queflo Loco Pio gl 'Idropici, e gli Vkerofi J1:i.nzi del trafporto al
Maggiore Speda le, ed haueu:i. di fiabili propiet:i dieci Cafe in Porta Verc~llin:l, ed in diuerfc Ville fettcmila ottocento ventiouo pertiche di fru tttfora terra, e varij fitti Liuellarij. Difabitate fe ne vanno addeffo Je fuc
fbnzc, c~ndo c:ifa ca pace di molti appartamenti; Colo che vn Torchio
Veddi a• (uoi tcmri vfiziofo per vtile dei vicini Vigneti, e ne hà atfolutc>
dominio lo Sped::i l Maggiore. Il Ponte fenz' arco quiui à rimpetto pfa nt ~to Culle fpondc dcl Nauilio chiamaLOPuflcrla di Sant' Ambrogio non fi
ntrouaua nel fito, eh' orafi mira, ctkndo fiat o agg iu!lato :ì dir irta linea
della n uoua firada aperta dopo ]'erezione dcl moderno T empio di S. Vittore, t>crche à quello, come vi moniuai, fe ne giua pct vna firadJ contigua al detto Spedale, prima di qt1dle modernità il Ponte con l'Arco \'eggeuafi accanto all:l. Torre, che anche rnir~fi in piedi. Da quello vecchio
Pome puo dirfi, che precil'it;iflè la fortuna Ji Beruabò Vifcontc, tè pure può <lirfi fortunato, chi (i tutte l'ore st1 i tra dimenti, su le iniquit.1,
e .r~1 propio intcreffe con la ruina de' fudditi, giacche il Tiranno fpoglia
d1 libcrtJ gli alti i, e di fìcurezza fc fldfo. Anche le mine s'innoltrano :t
d~nneggiare i Gran cli, fnuono gran temro per mini Il re :id i~fog:ire ~i.i
gli alt1'i i propij loro (degn i , e poi fr clikttano di fora loro flcffi prou;11eJ ·
l'afprezza di quc• mali, che dannegginrono tanti rcr C( manJo d<:' loro
b~rbari. capr~cci. Se fo!le per Janitolo ~·.:i.nimo p crnerfo a quello P1 cn<:rpc , g1urou1, che non crrerdlc, e fe ch1amafielo vn ntwuo Cififoute..,,
l>ancrazia!h, che ardiua <li far~· calci con la fua mula, rnà pet'Ò egli con 'Pluw·.
1~ fua impertinenza, r.on v'allontanerefied:il vero, rinouò cotcfio Prencipe in fua perfona le Tirannie d'v n Siracufano R~, anzi fu di lui più cn1~
ò-cl(', poiche guegli r.on chiufe mai in Gabbia di frrm niun (uo minillro
con vn Cinghiale di compagnia, fcguendo in ''n fubito il <liuoramento,
nt: mar.ca fece abbruciare Donna innocente, (uJo pu querela lieue, d'cfferc tlata garrula verfo e.li lui frnza intacco di riputazione, coma11dando
al1o fic(k, M ariro, e hc :utaccafk il fuoco :illa legna, entro cui ella gi:lcrua; 1~(; anche free cauar gli occhi a Pornaro alcuno, per n:rnerlo hcg!iJful fur del giorn? con fuc_gr ida. Kon erodete g_ià, che il B:trb:irodi Srracu fa haue!fe ma1 fentcnz1ato alcuno, ad cffergli troncate le mani, pcrche fognoffi ct'hauer prcfo in C:iccn vn•aug<:llo, che fì tcneu:i egli in C1~era ~1 ricr~rfì col fuo c:i.nto. M.1i fi fent1 in Siracufa, che foffero forzati' à mangiar le carte tli r.Jgguaglio i mcflà&geri, come vso qucflo Vii- .,,
tont~ con due Legati d'Innocenzo QganoSomrr. J Ponrefice, perclie_,
dag)J ~rrecati da Joro c;ir:mer j intcfe .nouelle, non troppo quadrantÌJ 1
P1..rfido fuo genio . Per trarred;\l Soglio il Nipote Giouanni Galeazzo 7
~n l~ perdonò à ofonofinuagcuu., afirjnfc per fino Regina fua propia
ld0~1.ie, à f~dì Sc!cga, ticciò con fattucchitrie abbrcui,11fegli i giorni.
lddro, che.si gaft1gare i perfidi con gJi ficlfi firuo1cmi, eh' cffi adopr:?no,
anncgg1ar gl• fonocenti, sù di quefto Ponte fece , che dal Nipote ref...
fia
t?
~O:ç
17'6
e
p· O R T A
taffc egli prigiònc; chiufo nell:l Rocca di Trezzo, in breue troua lfcli
cfangue con attofficata minefira di legumi, alrro Ef:iù temerario, ma am·
bidue, e nell' auu id ità pari, e nella periiJia fceler:ui.
S .AN GT-LVngo il Nauilio dal lato finifiro, inuiamoci alla Chicfadi S. Girol3·
1\.0L.AMO •
mo , voi mirerete vn rinnoucllato Tempio in vna (ofa Naue, omaro
di più Cappelle in tutti due i lati, e guernito di buone Picture. L'Jnno
1458.apparue egli alla luce,ed ilfuo Promotore fi fu Berto Antonio
Bettin i Scnefe, che fu di Foligno Ve(couo 2 alle cui per(uafioni il Duca
Francefco Sforza, allora in Milano regnante donò due mila, ed ottoccn·
to Fiorini, acciò tal Fabbrica u riduceffc à perfezione. Virgilio Mang.onedichìarafi fuo Architetto. Da Andrea Salai no vennero dipinte du~
Tauole d'Altare per le Cappelle, rapprcfentando gefii in penitenza di
San Girolamo, le quali ora non più fi trouano in Chiefa. Da' Fiamcnghini fratelli refiò dipinto il Coro, e dal B.uabino il Santo Andrea, eh'
OJl vcdefi in vna Cappella; il Caualiet·e Ifidoro in vn' altra cfpofe il valo-.
re del f uo pennello; le altre Pitture à fre(co fu Ile pareti, e fono di GirolJ·
.1110 Chignoh, e di Melchiorre Cherardini, mà tutta la Volta fù dipinta d:i
Grufcppc, e Steffano Montaltì fratelli, eccettuatane la profpcttiua, che
operolla Odoardo Ricci; Giufcppe Nuuoloni colon vna Cappella nel Jato finifiro, cd à rimpetto à lei nel!' altro lato della Chicfa vedcfi il giufio
fcmbiante dcl Sacro Sepolcro di Crillo, che in Gerufalcmme fi riucrifce.
Fù vfiziata quella Chiefa dall'accennato tempo fino à poc•anni Cono
c1a•Padri Giefuati,mà dal Sommo Pontefice tal Religione refiò annullata,
rifedonui a.dJeffo i Giefuiti, ottenuta con groffo peculio sborfato. Q.!!.e:
fii Padri vi efercicano il loro Nouizi:ito. It Monillero è prou ueduto dt
buona comodità con Cortili, Appartamenti, Stanze, e Giardini dcli:
ziofi. La Facciata della Chiefa con l'Atrio murato d'.lUuanti, cinto dt
Portici con Colonne, furono effetti della diligente cur.1 dcl P.1dre Carlo
Morafchi Giefuato, mentre ritrou::iuafi Priore di quefto Monifrero.
Ecco pur vicino l'Arco della Vercellina Porta, eJ è quegli, che fcuc:
prefi in capo di que fto Viale, che fi tiene al lato Jiritto la Foifa del Nauilio. Qgell'Arco mira/i addcffo femplice fenza Torri contigue,come (ouo
gli altri Archi Reali deJJe fci Porte; vecchia mente dice PJOlo Moriggr'
che veggeuafi in altra pofitura, mà forfe reftò (membrJto, per h:iuer
contigua Ja gran Fortezza <leJ Caftcllo di Porta di G ioue: Sù di tal Pon~e
]3crnabò Vifcontc oCferuò precipitati nel Nauilio tutti i fuoi CorrigiJnJ'
faluando{i egli folo à ftupore, mentre J•anno 1384. a ndaua ad incontrare
Endemondo Conte di Confia, e figlio d Enric0Rè d'InghiJrcrr:t, che P?r·
tauafi in Puglia à foccorfo con due mila Caualli di LoJouico d'Angiò•
~efca caduta riufcì facile, perche il Ponte era conftrutto Ji lcgn:i mu'
come di tal materia erano fatti tutti gli altri. Mà fi ritorni alla Pufrcrl:i.
di S.Ambrogio, che per quella parteentrand~ nella Cina, hauremo prefto viçina la gran Bafilica Fauft:iniana; eccoci pure arriuati, ed in quefc~
lato diritto venendoci a Ilo fguardo vaa. Claufura di Monache, fia da yoi
o1k :uata dianzi di vifirarc altro lito.
.
~
Chia.,
1
VERCELLINA.
177
Hiamafì S. Michele fui Doifo, forfe per ritrouarfì a Ile fp.1lle del Na~ S.AN
uilio: Antichitlìn 1 è qucfta Chic(a, perchc vcggcuafì eretta ncll' 'M ICH E lE.
3.nn , 490. ctfendo fnto in dfa coronato in Rè d' lt:ilia Teodorico
dc' ftd Doflà .
Gotti, <loppo h:iuendo foftcnuti fieri incontri da• Cittadini Mil.rnefì, che
non lo voleu.lUo per loro Capo ,mentre toglieuala con armi alla mano
c~ntro Gela fio Sommo Pontefice, Il qua I Santo Reggitore della N atte dì
Pietro fù qnegJi, eh~ per atti di gratitudine donò a' Milanefi per publica
lnfe~na }a Croce Rotfa in Campo bianco, cd il primo dc' Cittadini, che
tal Veffìllo efpole ne fil Al ione Vifcortc, r.reato .Maftro di Campo Generale contro i'El~rcito dcl nominato Rè Teodorico dJi Cittadini MiJancft. 01feruare di quefce Monache Ja Chicfa in fabbrica antica d•vn3-J
fo_la Naue con due Altari, quello in faccia :illa Porta tiene vna Tauola in
Pmura, foura della quale voi vedete vna lvfadonna con varij Angeli,&
altre figure operate da buon :A1aeftro, e fcimafi dj Gianpedrino; neJl•
altro Altare al fini!ho lato, da cui le Monache fcntono Mdfa vedefi vn•
addolorata Vergine d'.1ifai buona Piccura, mà incognico il nome dcl fuo
Maeftro, tuttocche (puntino dallo fteffo ~adro alcune abbreuiatelettere? non fa pendo qual Cìa il loro fignilìcato. Vogliono alcuni Scrittori,
che 1t1 qucfca Claufura veddfdi altre volte il Pala2zo di Teodofio Imperadore, ciò non v'accerto, mà rimettomi alla verità ;~uefte Monach~
P?rtano Abito Cifrercicnfe, e furono quiui introdotte 1 quando i Ciftcrc1enfi Religiofi \'e onero à patriare in Milano.
Pprc.ffiamoci aJ gra.n Tempio ?i S. Ambrog~o, ed è quefr:i Fabbric:i S..AMB!{..Oaot1ca, la quale uenc al fin1fcro lato fpaztofa. Piazza fatta Brolo GIO •
d•innumcrabili Cetfi, nel cui principio forge folitaria Colonna, quafi diformata daJl•antichità,evogliono alcuni,çhequiui fi facdfcrogliapparati per la Coronazione dcl Regno d'Italia, amminiftrata da• Milanefi
.Arcrnefcoui agli Impcradori,ed alla (ceffo gli Duchi nofcri Vifconti vcgg~uar.lì efeguire fa fonzione Jell' Inucftin1 ra del loro Ducato con folennufime Fcfte, e nefù iJ primo Gioua noi Galeazzo l'anno 1395. col concorfo d•cmantJmille pcrfone fpettatrici, e l'anno 1475. Galeazzo Maria
~~or~a
foccui rc~itar~ vn D~a.ma Sc~n_ico Spiricu~~e dcll:i Refurre~ione
1
C11fio con inu1co d1 Prenc1p1, e cosi rnnumerab1h forouo le genti raullatr, che angufb refcfi, benche molto ampia rin: irifi.
·
11. Tempio di Sa nt' Ambrogio fi ~ quefii ,che ticncfi Jin~nzi muraco
.Atrio, fatto :i portici pcrtrè lati, fr,flenuci i fuoi Archi da Pila fironi à
ll'lczze Colonne, ccl .ì Lcfenc di felce, in ordine C.>rintio, i cui Capitelli
begg<;>11 fi fabbtic:ui <l a rozzi fcarpcll1 con figure, cd ornamcmi poco
~n dtfegn:ui, parri di qud~e e.cà, le.quali! e~arono abba od~11atc per ca~one, e delle Gllcrre e dei T1rann1 rnua!ori del beJ mo<lu d JJauorare_..
al' Ae.rio fcopriuafi ~1 cl principio di qucClo prdcnte fecola, ~uafi dcl
:~:~o,d1roccmo, che pure mirali adde!fo r!farcito, ric~nofcendo i fuoi ri~11 ~u la ficffa fua forma antica dal Cardmale FcJenco Borromeo:Arc1:Jfcou.o.no~ro, e .F~anccfc.:o Ricchrni Architetto fi fu q11egli, che attefe,
Vbbiduc 1 cc11ni d1 queU' Eminenza. Negli anni ottocento ocrnnta fu
fatto
C
nè
A
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z
178
P O R T .A
fatto ed1ijcare da Anfperco Confaloniere Arei uefcouo di Milano molto
diuoro e.li Sant' Ambrogio, e ddìderofo d'eternare quello Tempio , quindi crcddi, eh' egli foffe, che faceffe alrresì confiruere nella polìcura, eh'
ora fi offcrua tutta Ja Chiefa dall' viti ma parte del Coro in poi, cioè del fcmicircolo .i Mufaico, perche vcJcfi quefia Chicfa dello fiefs' ordine dell'
Atrio medemo col Campanile de' Calonaci, atfai difilmile, mofirando
anche minor\! età di q uelln,chc poffeggono i Padri Cifiercicnfi. Tal' Arciuefcouo .'\.nfperto coronò Rè d'Italia Carlo' Caluo,e Carlo Graffo, ter:
minanJo pofcia Cuoi giorni, vollequiui e1fere incarnato.
Dopo trecent•anni fù rifarcito ancora dall' Arciue[couo Anfelmo
Valua1fore Louini, ritornato che fi fù dall' acquiOo di Terra Santa fotto
il Pontificato d•Vrbano Secondu, benche ftaui opinione, eh' egli in Conf·
ta nt inopoli faceffe vela al CieJo,e foppelli to rdla (fe nel la Chi efa di San co
Nicolò; e perche era sì grande, e numerofo il concorfo delle genti, che à
Mila-no veniuano per folenneggiare la Fefia de' SS. Geruafio, e Protafio
J..fartiri ripofii entro di queflo Tempio da S.Ambrogio,fece egli publica•
re Editto à comune Franchigia, che trè giorni dianzi à cotale folennicà.,
ed alcr.ecanci dopo la fleffa, porta!fefi chi li folfe aMilano, e ficuro vi di·
mora tre; anzi con l'affenfo de• Reggitori della Città, gli publicati trè
giorni ampliaronfi ad otto, Priuìlegio, c'hanno in quelli tempi ,e la nof:
tra Cattedrale, e lo Speda! Maggiore nel giorno dell' Annunziazione di
M. V Aper l'lnduigenza in forma di Giubileo, che diede loro à vicendaJ
Pio ~arto Sommo Pontefice diCafa Medici Milanefe, e Zio di S.Carlo.
Volendone voi dell' Arciuefcouo Anfelmo ragguaglio, legganfi <]UC' caratteriincifi nel marmo bianco,che lbffi inneflato nel lato diritto di que•
fia Porta dleriorc dell'Atrio; mà à togJiemi da ogni fatica , attendete~
mi, ch'io ve gli cfpongo: così djcono e.ifi.
.
In nomine Stinélit Trinitatis ad ems fJonorem,& Sanitorum 'ProtfJa.rii, & GeY"
11iuij 7-.J.irtyr um; ftat11tum cft ab .Arcbicpifcopo .Anfelwo, & eitts pofleà jucc elfo·
r1b11s fub nomine Excommunicatioms, & Cormmmi Co11filio totms Cirmatts, 11&
non /1eeat aliwi bominj in eorum Fe/lir4itate, & per dies tres amcà, & per trcs
poflcà Cutadiam tollere, & in ms ftbi proprìum "Pfurpare. Iterùm confirma11e"'
r1mt per oélo dies antè Fe/lum, & per ofio pofl Fcffom fìrmam pacem omnibtts b~111mib11s adfolemnitaum -vement1b11s, &redeunt1b11s . .Adam, & 'Pagm1oh11J&
bono opcnm dant1bus . ..Anno Dom. 1098.
~ell' Auio arricchito mirau di fe1Archi in amenduni i lati, e ci.oqu~
nel frontifpizio, e nel 11mitare,di fcffanta pafii è fua lunghezza, e di venu
l'.1mpiezz:i, hauenJo nellaf.1cciata della Chiefa vn Portico fuperioru
c0n trè Fincfirnni per apportar chiaro di dentro, tcnendoft nel m~z.t.0
vna C,ùce di marmo, dal cui centro rifulta (colpito vn Lab.\ro col prmctpio,c J~nc dcJl•AJfabeto Greco dai J:iti. Veggendofì po(cia i 11 q udlo Froi~­
tifpicio vn'lnfcgna à fcacchi di cotte pietre, parte c:rn<lide, e parte ve~m 1 -,
gli:,mi è forza adirui,che qualche perfona di Cafa VifcomcairaJfc, a far,
ergere t:iJ Fabbrica co' propìj dinari, pcrchc tal' lnfegna port.iuafi da
VifcontLdianzi .dell'acquifio della Vjpera, che <iiuora !'vm:ui•' S.1lfin:a•
~t'
f/ E R C E L LINA.
179
~dli Portici alle quali fmarrite Pittur<' à frefco, che in vari, luoghi li
fc.uopron.:>, danno indizio, d•elfcrc flati tutti dipinti, mJ per non effere
d1 buon pennello, tralafcio di farne di loro c.lifcorfo. Di merauiglia fi è
P.erò quel Tumulo, che fiaffi quali la mera inncHato nella parete nel lnto
diritto, poiche leggendo voi gli Caratteri ful fuo coperchio incifi, ve~·re­
te à fa pere hauer di vicaottocento.,cpiù anni,echeinlui fùrinchtufo
vn Guerriere di Ca fa Pietrafanti, al cui Funerale videdì affifienti quattro Cardinali, mà non vi voglio dire PNpurati, che in que' tempi no~
a~cor~ la Porpora fiammcggiaua negli Abiti di tali Prencipi Ec.clefi:ifi1c1, dlendo fiato Innocenzo ~arto Sommo Pontefice, che diede loro
l'v[o <l.ell' Ollro ne" loro veflimcnti, regnando egli nel a4 3. Gl'incifi Caratteri sù di quefio Tumulo, CO!>Ì dicono. J.icet Dominru 'Pag.wM 'PetrtrJ
Sanél.i 'M les, & eapitanctts Florcntin~rttm, q111 obijt a11110 Do1"i1u 800. ad cui11s
F~m11~ interf11mmt qtt.ttttor Cardinales. Vogliono alcun ì, che qudlì ~ar­
dtnah foffero Calonaci Ordinarij della nofira Cattedrale> chtamatt dal
Cario Cardinali minori, ma non fi tiene per credibile, che non fi farebbe
fatta così plaufibile memoria, regifirandola in marmo, e nel\' Infcrizione fi farebbe pofb la parola 'M.ìnorcs, che non fi troua, benche efil anJaffero prima dc' Prencipi di Vaticano cinti di Porpora , come narra Paola
Morig~i nella Cua Hloria.
·
Au u1ciniamoci alla Porta, la quale viene da voi offer11ata con orna·
menti di marmo (colpiti alla rozza, portando per fregi (embianti d'animali, come Vitelli, Scrofe. & d•:iJtrc fpczi e; à quella Croce altrcs1 dj
marmo, (colpila pure negli fieffi f.1ffi, che fanno ornamento alla Porta, fù da' Sommi Pontefici conceffe copio(e Indulgenze, come al picco- Carlo B.z/g.
lo agnello di marmo, che veddì nel i' Architraue. Sonou1 po(cia nei lati
Varie Infcrizioni di memorabili Pedone in Romani Caratteri,trà le quali
Off~rnate quella di Pietro Candido Poeta, come ingegno nominato, e pet
fi rnrouare contiguo nel lato finifiro il fu o Tumulo di marmo dJ Carrara,
tutto à figure lauorato: così dicono que' V erfi.
Scandere Sydcrcas Pirtt1s {i no11it ad Oras
Cand1dt1s .A/fra trnet Templi, dum N1mm1 ndoras,
'Pontifici Summo, l{fgì, 'Populoque Duciqv.e,
Htc Lig.tff11m fecrcta dcdit, L.111datt1s )'b1que,
àJtles, & eloquio Gr.iijs cl.mifq11e Carn<:ms,
Inflmffus L:itium fludijs 01wmit amcms,
711rmd mis .feffus crms, & m vftbcre pitlcro .11
Elatus gelido lìtft1it fmt membra /t:pulao •
Offeruate ornai corefio Tempio in rrè Naui confirutto, e di crè Porte
P.rouucdnto, haucndo Copra le {kffe lacerali Naui valli Ponici, mà dcuca~ fette Archi per cadun lato fino alla Cupola,gli quali vengono fof:
d~nicr d~ grc;>ffi Pila<tri 11adrati à mezze Colonne, & a Le(cne fabbric:i~1
. elc~ in dtf"egno Corintio, tenendo Ll Porca di mezzo le Regg! di c1-
;r,
f~llodo
etroincaghacoàfigure le qualio.fferuanola lle1fa manieraanuca dcl
degli già r:rnuifa~i marmi. Alcuni Scrittori lafci:trono per rac1
Z
2
cordo,
PORTA
t&o
corJo, effere quelle le Reggi da Santo A mb mg io chiLifc in faccia Teo:
dolio, prioando1o dell' Ecclefiallico ingrclfo, ma allontanateui da t:ile
op in ione, fe fa celle in voi qualche dimora, perche le Porte del Tern pio
in guci giorni non fi apriuano quiui,ma come fentiretein altrofito.
Nel l:ito de' Signori Calonaci, effendo v fìziata quella Ch iefa à vicenda,
e J,1 Monaci, e da Calonaci, s'affidano fei Cappelle, ed vna Porca, che
mofcra il palfo alle Stanze della Calonica,e nella fronte della detta Naue
mir.1fi la Slgrctlia con V cronc dinanzi, in cui fi fcuoprono varij quadrati mMmi nelle pareti con Infcrizioni di perfone ellinte; 11011 vi muouano
arifo ceree figure dt baffo riJieuo in nella te nelle pareti, ed alcune Picrnre
à frcfco, nè meno quelle, che veggonfi <li pinte nelle Volte delle lleffe Nau i later.1li, pcrchc nacquero nel tempo delle nafcofie buone virtù, cioè
dcll' aggiufbco Jauorare. Nel Q!!arti ere Je• Padri, eh' è la diritta parte
del la Chiefa, voi olferuate a Icresi fette Cappelle con v na Porta vicina alla Soglia, che palcfa vn Calle per girfene alla publica Orada, cd in fronte
dcll:i. Clelfa Naue s'.ipre vn• altra Porta,per cui vaffi al .Mooi11ero dei det#
ti M rrnaci, ed entrali in vn• Atrio murato, in cui altre volte veggeuafi innalz:ito di S. Vitale il Tempio, che vogliono alcuni fotfela F.iuflinian~
B11ilica. M,1 dianzid•.iuuanzarui adaltrofito,faper douete,che pw
ma Jella Nafcita di Crifio fcopriuali in quella Chiefa di Sant' Ambrogio
il Tempio d'Efcubp10, e d'indi quel di B.1cco, che volendone voi trarre
qualche certezza, offeruar potrete la Vipera di Bronzo pofia sù quella
Colonna di Porfido nel manco lato, Vcffilfo, che gli Antichi innalzauano al Dio della Medicina, effigiandolo in fembianze Viperine, atccfian·
do ciò Donato Boffi con q 11 eOc parole. In m11rmorea Columna v.Ereus scr-'
a
pens ercéfos, in qua forma 1E{e11lapius colcb.1tur, qucm 'Populus in laHguormn r~·
mcdia f11pplic iter -viferc folcbat, qute fupcrfiit10 llfquc adeò imuduit. E lo v1 cdl~­
ti co anch'io, pofciachc à quello Strpe nel giorno di Sant' Angelo fegtW
ta fu bito Ja folcnnita di Crillo riforto, portauanfi dalle Madri i loro fao:
ci ulletti, e con diuoti offcquij, penfauano di preferuargli da alcuni mail
facili ad offendere i teneri loro corpi. Il Moriggì, B.:fozzo, ed altri iil~·
rie i voglio no clferc q ueHo Serpe fiato trasferito da Còflami no poli aM1'
la no d.i Arnolfo Secondo di Famigl iJ Arfaga, cola rirrouandofi, per crJtt are con Niccforo Imperadore, cosi in ftato da Gregorio ~into So11H1f1?
P ontefice le nozze di fua Sorella con Ottone Terzo; conchiufo, ch1,, {i ll
il M.itrimonio, llando l'Arfago per accommiatadì, venne da Nicef?ro
i m1 •c::ito, a vag heggiarc le grandezze, cJ i Tcfori, che fi tencua nel '~
Imperiali G.ì.lcric con alfo1uta libcrcà d'impadronirli di ciocche più ~~
pi:lcc!1c, conofciute le fchietcc 1roglie dcl Coro_nato Prcnci~e dall' .Arclj#
m fcouo, fcelfe per regalo parte dc:l Sc~·pcnte ~1 Mos~ fabbricato. ne~~
fcrto, nn alla fine Jiflrutto d:i Ezccchr.1, bfc1andoglt prr parcgl10\ 11 •110
prcziof.1gemma lcg:itainoro. G1unco,che fìfuallaCittà,<lan~o a
fpr.aJto 1~ctJllo mc.era fon~:t di .s:rpe >.fec~lo i.n quello fico ripo~~~~
Rii'onli d1ralfucc<:.l10 alcum!fior!c1,cp1u d1Tr!flan Cal_co,ed1G1 a·
gio Mernl.1, Dor..lto Boffi, d1cenno nella faa antica Cronica quefce P
ro1e.
v E Re E i L 1 N A.
1sr
r.ole. 'Ncc ~crum cfi, qtJod i11 Cronicis 7>1cdiolm1c11fihus fcnptur.i cfl à 1' r:d "'-'
.Archiep fcop rmn m men;oriam cws, quem 711cyfes 111 Dcjel'to D·uina :idtr.01111ioà 'Populo lfracl, q110 drc rnm "'P.'fÌt.1ffc f.ibn
cauit, fraffe unpofitmn, cum Fidtliorcs dc bac re faipitll'tHxtcnt . Trilèan Ca!- Caie. llifl.
c~1i è di parere, tal Serre, effe re quiui frato ripnlèo da qt.:a che Prcncipe, 'Pat. lrb.3.
dicendo. Ex bis .trbm.iri ego "PCLi1'1il à Clarrffimo al!q110 'Pnncipc poft wl Mira·
culmn' "'PC[ V1Elori,zm rzu.w1pfrzm '"'Pt olmi Jtom.e Capttolio cmato, .A11fcr eX argento pofi1us rft, lume ex v'Erc fa[fom, atquc Ìll prmMrio Prbir Templo locatum.
1zc ad ezrcend .wz Scrpcntt1m{C11iti.ztn
~indi per dar forza à quefta fua opinione cita varie erudizioni di Serpenti, portati per Pronofcici in plaulibili Imprcfe, come di que' due, che
vfcirono da Tenedo, raccontati da Virgilio , e che ~11· eccidio traffero
Laocoonte, e di quell'altro apparfo fuori Jel Tumulo d'Anchife, fa ce~
dogli intorno fette giri, e del Drago veduto da• Greci, quando fe ne fta·
uano per attaccar Troia •
Altri Scrittori vogliono, eh' egli fia ftato gu iui eretto, per rammentare a• Fedeli Cattolici il Serpente prodigiofo da Mosè fabbricato, da cui
fe n'attcndeuano grazie tutte }'ore, fimboleggiando il futuro Riparatore
del Genere vmano, che perciò à rimpetto à lui o1feruafi quel Crocififfo •
per far, che ogn' vno vegga , e la figura, ed il figurato della noftra faluezza.
Vadomi immaginando, d•hauerui con quelli miei racconti ferpentini
:t?uelenate I~ or~cchie ! ad altro adu nque s'attenda, che di ciò non più
difcorro. D1~u1, che in quello Sacro Luogo vcggeuafi cretto il Tempio d'Erculaprn, eda' Romani nel loro gouerno mut:tto in quello di Bac.
co; in quefia opinione fono concorlì quafi tutti gli Scrittori, trattanJo
degli affari di Milano; cangioffi pofcia il falfo culto degl' Idoli nel tempo del Reggimento Ecclcfiaflico di Sant' Ambrogio, e ritrouate da lui le:
S1nte Salme de•M,1rtiri Geruafio,eProtafio, volle altres1 collocar le CJU iu i
come liti riguardeuoli,acciò foffero da•Cattolici oLfcquiatc. Defiinò egli
::i.dunque d'ergere fulla diihuzione del profano Tempio quefia Chiefa,
tni non in tal pofitura, eh' ora fi mira, J prendofi l'Atrio d1effa verro il
Moniflero de• Padri, che in quella et.i non era coofirutto, ma q1.1c' luoghi
e~ano Campagne aperte , e l'Arco antico, che fcuoprdì allato della.
~reco~~ Chicfa di Sant' Ago Ili no f eruiu.i per Porta dcli' Atrio au uanti al
fron~1rpiz10 e.lei primiero Tempio, cd occon:~ndo,chc voi ne folle di contraria opinione, vorrei mi rirpondclle à che fine fù a pcrto quel I' Ar:o, e
com~ fiaffi Colitarm in queJ fico, fen.z.i baucre infcgna alcuna di çont1gua
cornfpoodence Fabbrica.
T~rminJt.1, che viddi l'erezione del nuouo C.lttolico Tempio, dipoGtouu1_S~nt' An1brogio gli ritrnuati ~1Jrt~ri,che d.1 l11i furono ripofli nella
Fau~101a_na B.1(ì li ca, e chiamoUo Temp10 d.:' S mci Gau.'.lfìo, e P10t.1fio.
. ,
Sentite Ciocche Jarciò rcritco di cotcfb F.1bbric.t Gre gorin Turoncfè. In DC glor1tt...
Prbc lllediolanenfì EB. M.myrum Geruasii .& Troth.zsijq; '1l1Efrlci.? corpora reti- 'Mart. m1m.
nentm·? quie du'tfub Fo!Ja lat11cnmt,q11it B.J1.mbl'oji11sre11clata, atq; ab eodcm re- 1. tap.47:
Pert~ ~~ ~afil1et1, q11ar1> ipfc proprio ftu~10 ~~1fic~1!it,fimt Jcpulr".
s· ò
- '
182
PORTA
. Sò, che di rete mi, per qual cagione haue ndo il S1r to noflro Prnt::ttore
dipofìt:ni querli due Fratelli Martiri nella B.1filica d1F.rnllo cosi infigne,
<letcrmin:iife mutJr loro la Tomba, ed inn:ilz:uc nuoua Chid.1 guafì allato a quella, potendo egli col rifpannio di quc<Ll, attcnclcrc ad alt re più
nccc!f.1ric Imprefe. Ri(ponderauui per me il noflro Li uio Moderno GiuL•b. 5. pag. fcppe R ìp:rn10nti, dicendo. 'Proprius -vcrò cft J[r,.bro/i11r1t m omncs D!lli11i
3f 5.
ctdt us .impl1fìrard1 partes i11tcntum cmv 'Porti.t1;a, & F.wjfon.:~1-111011 fufficerent
,,.rdtitudmr, q1~.~Fequens in 111.~w antiq1 f!ìm,c ~·t1g1onis ./lrrnm , e.rmcteriurnq11e -vent.tciret, lume foxzorc fimi B:i/ilic.im 1bìdt•w C.ltrnxiffc, q11&; ft,ttìm .Am'"'
brofi.w.1 d.B.ifuerit cx ipfl11s Co11d1toris. Ib1 q11oq11efepultm«€fllJ1 delcgit locwm,
ib1 iradtdit f.1luti' pr.tccpta 'Pop11lo, & con11ocatis in e.idem fede Epifcopis de R..§·
ltg!one confultauit. Da quelle parole del Ri p:\monti, voi potete conchiudere, dkrc fiata eretta la pn:fente Bafìlica dal Pallor noflro Ambrogio,
per confiruere vn::i Chicfa Maggiore deJl•altre, cioè di fico più v:i fto, per
le affollate genti, che concorreuano à porgere preci al Cielo, cd à riuerire gli ìntamati .Martiri ,anzi perche intcndcu a d•efercitaruì quafi tutte
l'EcclcfiaOiche faccende, come di Concilij, di Prediche, vi (i ritroua in·
:fino aldìd•oggi nel Corofottoàquella apert::i fincftra,che nel mezzo
fcorgefi vna fedia di marmo, e diceiì eiferne vna di q uclle, che occu pace
veniuano da•Vefcoui fotto il fuo Dominio,in occorrenza d'affillere a•negozij fpettanti alla Fede Cattolica . Venne tal Bafilica in tanta venerazione, che veggeuanfi gli Jlcffi. Imperadori iui prendere il Regio Diadema di Ferro, ed allo ftelfo Santo era così cara, che occorfa la morte del
fuo fr:ltello San Satiro ,diedegli entro d'effa ripofo, anzi volle , che Iu
propie foc membra foifero a ppreifo lui dipofirnte, al cui efem plo vennero
foppelliti varij Augufii Cefari, come Graziano, Valentiniano, Teodofio, ed altri, che non nomino, e dei Rè , come Lottario, Bernardo, Lo
douico, VgGne, fcopertofi di quello il fepolcro poc' anni fono entro la
nuoua Fabbrica del MoniClero fotto terra lauorato à Mufa1co con Lucerne ete::rne> e collane d•oro al feno, euuidcnte indizio, che la Chicfa eri
in altro lito polla in qne• tempi, e non come ora ritrouafi. Portiancene
alla Cappella di S. Satirori!lorata addefi'o da' Padri, e mofirerouui il T1.1·
mulo dellaRegiha Berta Moglie d•Vgone,e nell'inuiarui perlo flefso
calle alle fontuofiffime Fabbriche de' Padri Ciflercienfi ofi'eru crete nel
finifirolato l'Arca di Bernar lo Rè d'Italia con quefia Infcrizione. s~r­
nardus emilitate mirabilis cieterifque pijs -Pìrttttrbus inclytru ~x hic requief~it:
l{çgnauit ann.I?. men/es Y.obijt Xf/.Kal.M.1# Judift.X.filius piie memori.e P_1pJni. Nella penna vi fi è Jafciato il lugubre, e miferabilc fine de' fuoi giorni ,che gli fece fare Lodouico fuo Zio.
..
Sentite quanti Prencipi Ecclefiafiici vollero eJlère quiui foppell 1t 1 •
Anfelmo Capra, AnfeJmo Biglia, Aco°:e O ldr:ido, A.nfperto, Andre{Lampognano, Aripcrto Graffo j Albuzro Confaloneno1 Benedetto _Cr~
.PI, I..Jndo1fo Graffo, Guido de• Gapir:rnei, P ìetro Oldrado, & ::iicr1, e e
tra lafcio , per non rendermi ui tediofo.
.
_
1
1
Credetemi> che quello Tempio hà pochi.altri Templi pad, sì in gran
..
-
-
dczze
VERCELLINA.
1s1
<kzz e Eccldiafiiche, come in Secolarefche ,ed olferuanc!o mi il (uo Co:
r?, che (hO.ì nella deretana parte della rinnouellata Curola ~no a• tempi
d1 San C:i rio, douete credere, elferc a1fai più antico dcli.~ Ch1eCa flelfL,
P7rchc egli ru eretto a• cenni di Sant' Ambrogio, non g1a per valer(ene_,
d~ Coro, ma fì bene per vna gran SJla contigua.a.~ TemJ?ÌO ! p~r accettar
Vlfìtc, trattar <lffari Cattolici, e celebrare Concil11 Prou1nc~.1h, vcggendofi ancora,come diffiui vna Sedia di marmo fotto l'apcrtoF1nefl rane nel
lnczzo' ritrouandofi ve~chiamente :iperte le fi.nefire Jaccrali,mà ora murate per gl' innalzati Luoghi proffimani,sl dalla parte dc' Calonac1, com.e
de• Monaci; qual fedia di marmo fò lafciata nello fleffo luogo, doue ritrat!afi, allorquando furonui accomodate le fedie di legno, occupandoli
ant~c~mentc per Cero il fico. auuan~i al Mag~ior• Altar~ ~uori ~ci Can·
celh d 1 ~erro; nell'introduzione poi dc' Pad.n Be~c.de~tll!l CJun1acenfi,
che fcgu1 l'anno dcl Parto Diuino 790. per liberal1ta d1 Pietro Oldrado ,
ò come altri dicono Graffi Arciucfcouo di Milano fi retto a1fai in amicj2ia con Carlo Magno mandato àlui Legato da Adria no Sommo Po1~tefi:
ce, donò à quegli Monaci, e Monificro, e rendite opulenti,ed autorità dt
falmeggiare nella detta Bafilica,ritromidofi però à tali Erercizij vn Calonaco Ordinario, non allora detto Calonaco, mà fi bene Cardinale minori:, come beneficiato nella Cattedrale noftra chiamato Forte, ò Fauno,
con altri Religiofi Preti fotto al Cuo gouerno, così venne da vn tal'Abate
Gaudenzio ,che rifedeua à S. Vicenzo in Prato con que' Monaci, il Coro
aggiullatg nell'antica forma da voi ora oiferuata aHaMufaica,ed autenti-
ca,tutto ciocch'io vi dico il nome flelfo di Gaudézio,che fi ritratta in quelle lettere meife ad oro,chc vedete tra 4uel Crifto,che fi tiene dai lati gli SS,
Ger~afio, e Protafio, e fotto i piedi in forma circolare San Siniro, S. Mar·
c~llrna, S. Monica, e nelle parti defira ,e fi nHha lo ficifo Sant' Ambra·
g10 rapito in eft
all• Altare .celebrando, mà portato lo fpirito ad affif~
tere al Funerale di S. Martino Vefcouo Turoncfe.
~anto operò l'Arciucfcouo Oldrado a•Padri Cluniacen<ì rcftò raffer4
mato da Angelberto Pufierl.l SucceJfor fuo nell' Arciuefcoual Trono
l'anno 83f.màle operazioni di quello Sacro Eroe fofpendo perora Ji
~arrarui,promettendole fra di poco diruile a minuto,dop ) c'hauremoofcruato quantos'èlafciato ;llldie.trodclleparti llella Chiefa. Al Jerrbo
adunque d•efln uel lato diritto delle trè forte, euu iv n'amica Cappella
c?n ltnrnagi1.e della Madonna fotto verri à tempra, quella è c.l'.lffai diuoZtonc' ma non mi fermo, ad applaudire fua Pitru 11, per dkre di vece hio
pe~ncl!o , ed ignoto il fuo Pittore, fieguc pofcia \ na Porta la tera Ie, fotto il CLH V ~roric oifcruafi al diritto Jato vn CriOo morto con V ergi 1.e_,
~ddo!oraca, Madda 1cna pi:rnoci\tc, cd altre nobili figure tutte a tempra;
~~tdla ~ipinta moria vfd Jal giudici.ofo ceruello Ji G.rn<lcnzio ~e ~i!l.,.
cfcem1 fa mela vedere mezzo fmarnra, maltrattata, e dall' ant1ch1Ca,
eb?alla
aperto Viale, che tal Porca vi efe- S .AGOSTI~•
tCi
•mala
d. . politura del fito • '"'ucfio
"<.!!.
th e~' !n mzza le perfone ad vna Chtefetta chiamata S. Agofiino, per- NO.
e 1 ~ 1 que~o Santo ottçnne l'Acaua dcl Battefimo da S. ,Am[Jrogio con
- - - •
À
• - Dcoda:
au
l
184
PORTA
Deo<lato (uo .figlio, ed Alipio fuo Compagno, qu iui fù com pollo, pcrfe;
~donato il BatteGmo, da S. Ambrogio, e da S. Agofiino il Te Deum, per
tutto il Cattolichifmo oggigiorno replicato ncll 'Ore del Mattutino.
Trouafi quella Chiefctta foffit:ata di legno con vn fola Altare, foura cui
\·edefi vn' Immagine della Madonna d'afsai diuozione, e di fopra a frefco
folla fleffa parete mirafi rapprefentata l'azione dcl BJ ccdìmo con Sant•
Agoff inn. Chiamauafi tal Chiefa negli antichi tempi S.rn G10. B:ittifia,
Or:irorio rretto folo per minifirarc il Sacramento dcl Batcefimo, e poi
Jitiefi S. Agofiioo in memori.t della feguica azione con cosi In figne Dottore dc1I.1 C:Ht·llica Chiefa,refia eretta all.tto diritto dcli' Arco giid:i
me accennatoli i , che (eru iua per Porca ali' Atrio del!..J. Chiefa vece hia ri~
trnltata verfo il Mani fiero fonti.; o{o de• Padri.
Nel de(critto Viale veggonfi di prefente alcuni Oratori; di Scol.lri
fenz' Abito nell• vno, e nell'altro lato, entro cui s'efercitano particolari
trattenimenti Spirituali con recicarui l1V .fizio della Madonna ne' giorni
Fefiiui, come ancora fotto i Portici dell'Atrio mur.uo auu:rnti al Tempio
neH' vno, e nell'altro lato caduno afilftico da riguardeuoli perfone, daJic
cui faculta (e ne riceuono follieuì di riguardo, sì in ornamenti di prezzo,
c ome in Lafcij dì confidcrazione.
La Cappella, ebe lìegue è fotto il titolo di San B.1rtolomeo, e la.Tau o·
·Ja in Pittura delfuo Altare, sù cui mfra(i vna V ergine Madre con Sall.J
Bartolomeo, operò lo fidfo Gaudenzio Ferrari. A quefia Cappella fi
cfcrcitaua da' Pad1 i fa cura dell' anime, effendo anticamente Parrocchi.l
.di S. Ambrogio la Chiefa.
Il Tumulo full' Altare di marmo bianco, tenendo ful fuo Coperchio vn
Cri fio alla Colonna, altresi dello fleffo marmo deHa Cappella vicina.-.,
racchiude l'offa del Padre Abate D. Manfredo della Croce Benedettino
Cluniacenfc qualificato Religiofo del Duca Filippo Maria Vifcontv
'Amba(ciadore ad Eugenio ~arto, ed à Sigifmondo Imperadore, egli fÌJ
quel d1etfo, che accompagnò Martin ~inco à Milano creato Sommo
Pontefice neJ Concilio di Cofianza l'anno 141 5. in cui ~cbbeui gra~
parte il detto Padre Abate Croce, come perfona ornata d1 non ordinar1J
tratti.
La Tauola dell'altra Cappella,doue s,olferua vna nofira Signora~
vn San Sebafii.rno, ed vn Sant' Antonio colorìAmbrcgio Borgognoni
Pittore antico ,che'dipinfe il Tempio di San Satiro ,come già àfuo luogo ve ne diedi notizia .
Hauete à(a pere, che alla Tauola dipinta, la quale innalzali' ncJJa,_,
fcgucnte Cappella, foura cui veggonfi laterali alla V ergine Madre San
Benedetto, e San Bernardo, furono tali figure aggiunte dJ.' Padri Cillcrcienft, veggendofi prima fola la Vergine, e dicefi, che fia di Marco Vglone. QgeCla Tau ola anticamente era in vna CappeJla fotto I•Orga~o ,e
tal Cappella fù fatta edificare da Lu echino Vifconte, ad ifianza di Be·
ncdetto XII. Sommo Pontefice, haucndo egli leuato l'interdetro ali J.-J
_çittà per le fuppliche di tal .P1·endpe, nelFabbricarfi poi dcJl' Organo
-·
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---
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venne
V E R CE L LINA.
tss
venne rmantellata, ed eretta in fua vece quefia prefente Cappella .
Di Bcrnadino La nini fono poi tutte le Pitture, sì à tempra ,come ad
aglio della vicina Cappella fotto il titolo di San Giorgio, ra pprefentanclo di tal Santo gli egregi fatti, la Tau ola dcli• Aitare ad aglio rnoflra vna
V ergine col piccolo Figlio, che dorme, pittura veramente molto vaga .
Inqueftofito ergeuafi altre volte la Tomba in fontuofi apparati conftrutta del Rè Lottario figlio d'V~one, mi pofcia dillrutta, e portata altroue, non veggendo(ì addeffodt leììnfegna alcuna.
Enuiarno per quefti lauorati Cancelli di ferro, e d'oricalco, che innaI.zanfi nella foglia di qucfco Verone, che tiene fembiantedi piccola Chie{a, per hauere nel manco lato, e nel frontifpizio alcune Cappelle, peJ
quale vcddì il pa!fo, à trafportarfi nel Monifteto de• Padri. Nella Capp~lla in profpetto fi dipofita il pane Eucariftico da' Mf'naci, per fommin1ftrarlo i chi di lui fi vuol pa{cere fpiritualmentc, la Pittura à frefco fui
f~o Altare, che mofcra la Cena fatta à gli Appofrolì viene da Gauden ...
210, il cui Originale ritrouafi nella Chìefa della Pafiìone dc• Padri Calo·
naci Regolari, e la cuftodia di legno dorata intagliò Carlo Garauaglia.
. La vaga Cappella, che olferuatc allato linifero tenendo fembianze..,,
o'altrn Chiefett:'l, mà nobilmente riftorata con abbellimenti moderni di
ftuc.chi, di Cornici, di Poggetti per Mufica, chiamafi San Satiro, che
anticamente diccuafi San Vittore Ciel d'oro: vogliono alcuni Scrittori;
eh• ella fi foffe la Faufciniana Bafilica, e tratfene qualche notizia da certe
lettere, che ancora fcuopronfi entro le Pitture à Mufaico nella voJta fo}lra l'Altare; portateui meco ncll' angufro fuo Coro, e Jeggendogl' incifi
.Caratteri in laftra di marmo, trouerete effer quìui clipofitate le terrene
fpoglie di San Satiro germano di Sant' Ambrogio, eccouegli, che dico·
no. Sub boe .Altari in .Arca mnrmcrrea iacet Glorio/11m Corp11s S. Satyn fratris
S• .Ambrosij. Item in a/ia Capfa lapidea in eodem .Altari iaccnt Corpora Sanc~or11m 7>1artyrnm Cafti, & 'Polimij, ncc no11 almcl San[fom Corpus, cttius nomen
1
.&norat1n·, cum pl11rimis alijs Sanllorum, & Sanfla>·11m J?.!liqttijs; quefti Santi
~afco, e Polimio Martiri furono di Sant' Ambrogio Diacono, e Sottodiacono, fe poi volete fcntire vn• Epigramma fatto da S. Ambrogio, e_,
pofto al Tumulo fteffo di SJn Satiro, meco appreffateui, che ve lo recito.
//ra11io Satyro fupremmn Ji·.ner honorem
Jan. Grur
7>J1myris nd leuam dctulit .Arnbrofiru.
ll~c meriti mcrces, ~t Sacri Sanguiuis 11mor.
Finitimc1s penetra11s "'PObtit e.rnmas.
S~endetc meco quefta Scala, per )a quale vafiì !O vn fotterraneo San:
tu~rr_o, fc volete rimirar m:irauiglic. DcJl• accennata Regina Berta...,
i~llu1 orr:cruatc il fuo fcpolcro .> ~he direte di quefto Pozzo, la cui bocca
tila. c~mfadapefame pietrad1 marmr?nonpotendoellamandar•accent1 d1 rJgguaglio, dirouui io, effer non Pozzo d•acqua, mà fi bene di
Sanglle, e <l'Olla di Santi M.irtiri , hc:bbero per Orchcftra la da voi ofkr~ata Piazz:t, eh' ora dilunga fi allato finiftro dell' Ambrogiano Tempio,
su quella foffcriuano <ldle Spad~ Tiranniche i colpi mortali, e d:i Fedeli
Aa
perfone
186
PORTA
perfone caricatiuc veniuanotrafportate in que(co Gto, quindi hebbe for;
tt1na tal Pozzo di mutare i fuoiliqui,di argenti in tanti ori fanguigni,no n
Ja inuidiando al Tago allora, che aurato diucnne, al lauamento delle..>
mani, che fece ncJI• onde Cue il figlio di Gordio Rè della Frigia. Ritor·
nianccne di fopra, e di Lantcrio, e di Viuida Cua Moglie de' Cinqucnij,
rimirate gli fcmbianti di Pittura a tempra, e nello ftc1fo luogo il loro Se·
polcro, che fitu:ito ritroualì nella finiftra parte di qucfco Portico, furono
amenduni Benefattori liberali, e dc' Calouaci, e de' Padri, Jafciando lo·
ro dou iziofe propictà, quindi à memoria perpetua vennero cantate que:
fcePoefie.
Hùc attende prccor, & te cognofcito lcélor,
fl..!Ji mea "Perba lcgis, quam citò puluis c1·is;
Clauditur ang11fto Lanterius ecu Sepulcro,
Nr1per clarur homo, corpur mane modo :
Si benè, fl reflè, fl qtticquam geffet bonefiè,
Hoc folo gattdct, hoc fi l"tus /Jabet.
Non fi tardi à rauuifare il fotterraneo Santuario pofto fotto il Coro;
luogo di gran diuozionc, venerabile per le antichita, che contiene ,u
perle Infigni Rcliq uie, che conferua. Da due lati fiaffi aperto npaC·
fo, perlintrodurfi, così dalla parte dc' Calonaci, come dc• Padri. Eccolo
corrifpondente alla Chiefa fuperiore, nella Cua antichità, benche rico·
nofca abbellimenti, e che vcggafi ammodernito dalla Nobile Famiglia
dc' Cori;, refta ornato all'intorno di figure di plafrica al naturale, cffi..
giando varij Mifterij della Paffione del Saluatore, in queft' Arca di mar..
mo, cheritrouafi quafi ncJ mezzo, fi riuerifcono le Sante Offa della Ver·
gine Marcellina foreJla di Sant' Ambrogio, quiui dipoli tate da San Sicn·
})lici ano, cd ofleruando voi quella Nicchi a nella deretana parte dell' Al·
tare, dite, dlCrui ftato alrre volte vn fegrcto Viottolo, per giugnere alla
Tomba de' SS. Ambrogio, Geruafio, e Protafio, mi ora veddi chiufo!
~d affatto priuo di paffo. ~efto fotterranco Oratorio f'u arricchito d&
opulenti renJite dal Cardinale Antonio Sangiorgio lviilanefe, e nel
1510. dal Dottore Girol:lmo Garbagnati, e da altri ancora diuoti,quin·
<li rcfta no al loro gouerno <loJici Caualieri, e fono difpenfatc in Elc:mofi •
llC, cd in maritare Zittcllc onorate .
.
Pc~ la parte dc• Calonaci vfciamo da que(ti Santi orrori, e lì termini.di
r:rnu1fare k Cappelle a loro foggettc; mirate in qucfro lato di ricco la SJ·
grc(cia tutta noucllamente ornata d•jnc.1gliaci (crigni, per confcruarc
P.lramenti Ecclclìaftici ,e prcziofa argenteria, che ~ldoprafi in adorn~re
gli Altari,td quali lì numcr,1 vna Croce,chc fu donata d~1 Arnolfo SccOJ0
tli Cafa Arfaga Arciuefcouo di Milano à quefto Capitolo l'anno dd 9~)·
in circa, per gafcigo dato al V cfcouo d'A(ci,cffcndolì <l,1'fuoi cenni (co(cJfi
to. ~ali tutte le C.1ppcllc foltopofcc al gouerno dc• CJlonaci miran 1
rinnouellme; eccoui qucfta prima, ppfca a moderni frucchi, hà fui~' Al'
t:irc in Pittura vna NafcitJ di Cri(co, opera di P,10Jo Ca mi Ilo Landr1.J!10'
detto J)uchino, nei lati, e sù la Volta affaticofil Ercole Procaccini .111.J
varie
I
V E R CE "L LINA.
rs1
varie figllre à frefco; l'altra Cappella paffata la Porta, per cui entrali nella Calonaca, vi moflra in Pittura fui fuo Altare vna Vergine con S. Giu·
feppe, cd il piccolo Bambino. L'Euangelifla S. Giouanni intento ne•
fiudij con l'afilflenza d'vn' Angelo, che voi o/feruate nella vegnent~
C.appella, riconofcc per fuo Dipintore il Caualiere Francefco del Cairo.
Carl_o France(co Nuuoloni traffe dal fuo pennello il S.rnt' Ambrogio con
le Pitture laterali à frcfco nell'altra concigua Cappella, ed il Caualieru
llìdoro colorì tutta la Cappella vltima, eretta in bella Architettura con
laterali Poggetti, dimofirando nella Tau ola (ull' Altare due Santi di Cafa Coria, e nella Volta à fre(co vn• ingegnofa Gloria.
Non tardifi il ritorno al Maggiore Altare, e fe vi Crigne il defio, di fa.
pere, quali fattezze poffedeffe il nofiro Protettore Mitrato, rauo1gete lo
fguardo allato diritto dell'Organo, che vederetelo effigiato al viuo in...
b~[o rilieuo. Vi rattenga altresì immobile il palfo il dirimpetto Pulpito
d1 bianco marmo, che refia alla finillra mano della Chiefa, (e intendere
Voi ~olete, chi in tal loco fecelo difporre, leggete quelli incili Caratteri,
che efleriormente fi veggono nello fle1fo marmo, mà in faccia alla Porta, dicono, Guliclmus dc 'Pomo f11pc1flcs buius Ecclefi~ hoc opus, m11ltaquc alùi
fìeri fecit. Gran mancamento commife chi intagliò quefte lettere, à non
raccordami il millefimo, trouo però io, che nel I 2.25. regnaua di tal no·.
~e vn• Abbate Benedettino,e fù molto liberale in fabbriche à queflo Mo~
IHfiero, fino à far• innalzare Claullri interi, mà (mantella ti po[eia, per
dar luogo à nuoui Ediiicij, quindi può dir/i, eiferdfato anche lo fteifo,
C'h:i.bbia fatto confiruere quello Pulpito nel citato millefimo: mà degnatcui d1o{feruarc il gran Tumulo di bianco marmo, che fiaffi fotto al detto
l>ulpìto, voi vedetelo ifolato, e per tutte le quattro parti prouueduto di
fcolpite ltlorie Sacre, come di Giesù Crifio trà D ottori, cenando con gli
Ap_polloli,ed in vn' altro lato veggendofi Elia foura il Carro di fooco, nel
~u1. frontifpizio appare Labaro vifibile infogna della uofira Cattolica...
.J\.C~1gione • Varie fono le opinioni de• Scrittori intorno à tal Maufoleo,
chi dichiaralo DipoCito d•Arciuefcoui nofiri, chi d'Impera dori, chi di
Co_m! cl·Angera, chi d•vn Prencipe familiare di Federico Barbaroffa, e..,,
th1 d1 Lodouico CeCare, leggendofi di 1u1 pu blicamentc quefia Poefia .
+
+
B. 'P. 'J>1.
Hfc cubttt ietcrni Ludouicus Ciefar honoris,
v.Eq1aparat cuì11s m1Ua Th.dia decus .
Nam ne prima dies R,5gno, folioque 11acarct 1
Hefperiie genizo fceptr.1 rel1q11it .Auus •
R!Jam fit pacific(I , fic forti prélore rex1t 1
Yt p11crtnn breuitas v111ceret, aéfo fenem .
1ngtnium mifcr ne fidem c11lrufue f.1crornm
.A.mbigo , -virtutrs, a11 p1etatis opus.
1Iic 11bì firma -virum 'Mxndo prod11xmtt ietat,
lmperij nomen f11bdita ~ma dedit.
E.t Saraçenornm crebras pel'ptJf.i fee11res 2
il.a :z..
Liberit
PORTA
188
'1t ante 'tog11m:
er at e~Los 'Populus non e4are dign us,
Compofuere brc11i ftamina fata dies.
Nunc obilum luges infielix ~ma patron11m,
Omne fimul Latittm , Gallia tota tlehìnc .'
'Parcite nam 'Vittus mcr111t hiec prien1ia gaudei
Sp1ritus in Cielis, corporis extat bonos.
liLel'a tr1111quillam '>1exit,
ett.far
/
.
..·-
Perche di quecto Tumulo non s'accerta Ja verità, tralafcio di lui ogn~
difcor[o, volendone voi altre dichiarazioni, leggete Gio. Pietro Puricclb
neJla fua Ambrogiana Ifioria, che di lui ne difcorre affai diffu f:rmente ••
Siamo ornai arriuati al Coro, entriamo per gli primi aperci Cancelll
confirutti di ferro, e d'oricalco, e dall' Infegna di Croce Roffa, che fi tengono innefiata, conofcetegli fatti fabbricare da•Caualieri Reggitori delle publiche faccende de,lla Città, che gli antichi, come fentifie, furono
cretti da• Benedettini Monaci . Giacche fiamo auuantì all'Altare, fcr·
miamoci,ad efaminarc la fua politura, ritrouandofi egli in mezzo à quat~
tro Colonne di non ordinaria grandezza di Porfido in ordine Corintio 1
le quali foflentano vna Tribuna, che per ogni lato ha forma triangolare,
mollrando in cadun' angolo figure al naturale di baffo rilieuo, mà ope:
rate da antico fcarpello. Nel Frontifpizio le Statue, che ap~aiono, voa
vedete, effere vn Crifio fedente, porgere con la defira mano a San Paolo
vn Libro aperto, in cui mirafi fcritto quello motto, .Accipe l1brnm S1tpien ..
tice,e con la finifira dare al Prencipe degli Appofioli le Chiaui. Nel tria~­
golar fito della parte deretana o1feruate vn Padre Eterno, tenendoli d1·
nanzi à lui in più baffo luogo Sant' Ambrogio, e nei fati gli Martiri Ger:uafio, e Protafio, ò come è penliere del Puricelli gli Santi Cafio, e Poli·
mio fuoi Sacri Minifid; nell' altre due parti fcuopronfi varie perfonv
auuanci ad vna, che regge in capo vna Colomba, e credefi dallo fietfo
Puri celi i , dfere Santa Scolafiica di San Benedetto foreUa in vicinanza
di due Monache del fuo Ordine, e nel quarto lato fiafil Sant• Ambrogio
~ riuerito da due perfonc, il quale porta coronata Ja fronte, gerolifico
eu uidente dell'Autorità, c'haueuano gli Arciucfcoui di Milano nel co..
ronare i Rè d'Italia •
'
~efte Colonne Porfidiche furono trafportate, come è opinione d'jl..
cuoi !florici, dal Te~piodi G.ioue, che in?alzato veggeualì non moJco
lungi da quefia Bafihca, che d fuo fito fara da voi ben prefio o!feruatO·
Credefi, che quiui foifero difpofle da PictroOldrado nortro An;iuefcouo'
e Benefattore liberaliffimo di quefio Sacro Recinto, poi che fu quegli,che
con affcn(o dc' Sacerdoti Secolari, che v.fiziauano quiui, da cui ne fono
poi originati gli Calonaci ,hauendo per loro Capo in que' tempi vn•Or..
dina riò Calonaco, come già vi hò accennato della Cattedrale, introduf·
fe i P:idri Benedettini, e ciò fù l'anno 790. elf<:ndo folo il fuo fine, d'a~·
P m'. in crcfcere il culto Diuino, e che ogn' ora, e dagli vni, e dagli altri fi fe~cif..
.A.mb. rium . fcro mandar Lodi à Dio con Dauidiche MeloJie, e quel tanto, c~e di~r
13.14.17. ui, refiò approuato daU• affenfo di Carlo Magno, e dal Friuileg10 Je 0
-· ·
·
llelfo
v E Re E i i 1 N A .
rs9
fteJl"o OlJrado, il qual dice. Yt Sanéla. eonmt Corportt continuatim ind1ffe:
rer.ter, ac publ1cè Officia, & Dmiri.ts Laudes concclebre11t abfque mca, & fuc ..
tefforum meorum moleftia .
,}ò,voi 01ollrarpremura,d'hauere particolareconofcenzl di quello
iv11trato Oldr.1do, mentrcd.1 mc (entific, cfferc llato quegli, che introd~1ffc in qudb Bafilica gli Benedettini Monaci, eccomiui pronto, à fodò1sfarc vo/ltro defio. N obile Milancfe egli era, di lettere, e di dottrin~
ornato, per le cui prerogatiue giunfe, ad effere d'Adriano Sommo Pont:ficc Segretario, e pofcia Legato di Carlo il Magno con la dignità d'Arciuefcouo di Milano: gli ornamenti delle fcienze fono raggi, che anche
fa~no rifplendere nelle tenebre, cioè à dire in parei lontane non conofc1ute, fenza di quelli raggi l'Oldrado non haucria à fe riuolti gli fguardi
d•vn Pontefice, nè vbbligata la beneuoglicnza d'vn' Imperadore ,à concedergli facultà, d•affiflere in Italia con dominio affoluto foura gli Seco•
larefchi affari, mentre Cc ne viueua poffeifore degli Ecdeliallid, effe odo
Arciue(couo. I Rè Longobardi hebbero lo sfratto dagli Italici Confini,
per gli fodì trattati di iui, ed alla dottrina, che poffedeua, ritrouaronfi in
lll!lle confufioni que•Capi d'Erefia,che faceuanfi tenere Capi veri di
Gtouc in partorire fcicnziate Palladi d'oppugnazioni, mà egli faceuagli
conofcere per palle gonfie di falfità, e di bugie. Sull'auge di quelli onori
con.ofceuafi abile, ad ingrandire anche aitre perfone, quindi ne furono
\'er1 tcfiimon ij gli Benedettini , quando per fua liberalità rellarono
~pulenti, e di Badie, e d•affolute giurifdizioni, che furono, l'Jccafargli
In Sant• Ambrogio, facendo loro cdi.6carc vallo Monificro, cc.I appli<;ac
ricche tendite.
Addictroà così podcrofo Arciuèfcouo, Angelberto Pufterla fucceffe;
varcato lo fpazio di fette Lufiri, Prelato altresì magnanimo, ed atfezio_.
nato a• Benedettini, ed all' Ambrogiana Bafilic:i, poiche Je grandezze dr
qu~fio Altare dichiaranfi figlie delle fue beneficenze. Fort Jnati voi,che
arriuafte quiui in quella giornata ferena, voglio dire, c'hauete oc~fio­
ne d'offeruarc fenza vofiro incomodo tuttociocche quello Angelberto
fece di preziofo all'Ara, che vedete, poiche ella ritrouafi aperta, rimanendo in tutto l'anno chiufa trà ferrei ripari con forte chiaui, le quali li
fianno apprcffo de• Calonaci, tenendo cffi la fu periorità nel cufiodire...>
~~anta cuui d'apprezzabile, come più antichi poffdfori dcli' Aambrogiano Tempio, già da voi fentita la loro origine, non rffendo la vc.rità
quc~lo, che con troppa, mà affettata arditezza J~ggcfi in Hlampa , d~er~
fia~J gli amichi Sacerdoti Preti di quella B.ifìlica (emplici Cappel1nn1, 11
cui vfizio era di celebrare, d'aprire, e ferrare la Chicfa, di preparare gli
A:ltad, cd e(cguirc altre faccende feruili, non fi ricordando lo Scrittore
<11 ~uefie falfe memorie nel dire tali baflczze, che affiflcua al gouernu
dei nomin~ti Sacerdoti vn Religiofo Ordinario ~eJl_a c;;ilttedrale, ,chiaiuato C:udinale minore, quindi vegg~nd~fi confi~t~!t~ m poOo co~1 ragguardeuole, non era decente l'abbatlarfi in eferc1z1J d1 poca onor1ftcen2a' e quando gli detti Sacerdoti non haue1fero hauuta la totale fodipen~
··
· - -- - · - · - -- - -- -··- - ~Cl)te
190
POR T .A
dente [uperiorità, non farebbero fiati pofsefsori della Croce preziofa ot:
tenuta d.ill' Arciue[couo Arfagol'anno 995. mà quel Prelato haurebbela
confegnata a• Monaci, acciò fo[se pofseduta da' Padroni a[soluti, non
da altre perfone di minor comando.
Mirate adunque cinto cotello Altare in tutti quattro i lati di lafiru
cl' oro, come quattro Palij, tempefiate di perle, e d'alt re preziofc gemme,,
fabbricate con grande indullria da vn tal Voluinio ingcgnofo artefice di
que' temyii, e dice li come racconta GaluanicFiamma, e Bernardino Co·
rio,che coflafse al Paflore Angelberco più d'ottanta mille lire; e per ficll·
ro atteCbto, che di quello Teforo ne fofse l'origine l'Ecclefiaflico Pnller..
la, forz:ueui di leggere que' Caratteri, che voi vedete formati nelle fieffe
lafire d'oro, e (e forfe rendonfi difficili all'intelligenza vollra, ve ne darò
io pronto fa~gio con leggeruele, m::ntre in altre occorrenze le trafcodi ;
attendetemi, che così dicono.
Emicat alma foris, r11tiloque decore 'tlenufta
.Arca metallorz1m, gcMmzfque compta corrufcat .'
Tbefat1ro tamen b.ec, cunElo potzore metallo
Offibus intmùs pollet donata facratis.
Egregius quod 'Prtlftll op1u fub honore Beati
Jnclytus .Ambrosij, Templo rcc11bantis in ifto ,
Obtulit .Angilbertus ouans, dominoquc dicauit
Tempore, quo nittd.e feruabat culmina fedis •
.Afpice f11mmt 'Pater, famulo miferere benigno
Te miferante, Dc11s, dom1m fublime reportet.
Auuertite, che fotto di cotello Altare ritrouafi il Sepolcro di Sant•
Ambrogio, e con elfo luiidue Santi Martiri Geruafio,c Protafio, gli
quali furono dallo fietfo intamati in quello Tempio, lafciando egli per
tefia~ento, ?'etfer~ ~icino à.loro colloca~o ~così nell' efeguire fuo ìnten·
to, v1derfi glt Martm fratelli fepararfi fra d1 loro, quafi additando voler·
lo nel mezzo, e cono(ciuto il Santo defio, f'u la Mitrata Salma ripofia nel
preparato fito, portento così mirabile, che per memoria eterna vfafi tal•
4lzione in vna coniata infegna per fuggello d'ogni Ambrogia no affare,
Gol motto. T ales ambio Defenforcs.
A• cenni adunque d'Angelberto furono tutti trè quefli Santi riporli ili.
quello fito, e.ffendo altroue dinanzi il loro Tumulo, e con pochi difaflrJ
vifirar fi poteuano. Viueua il Pufierla molto diuoto di Sant' Ambrogio,
e {enetracuano ifegnidalle coridiane vilite,ch' egli faceuaalfuo Se·
pokro, mà non contento di tali efieriori diuozioni, pensò di fodJisfarc
~·Cuoi affetti, quando continuamente fi tenefi'e con feco qualche RcJiqu ia; rifolfefi d'effettuar fuo intento , quindi aperto il Tumulo, fece Lcelta.d•v i:i dente di quella bocca, che fatta vna volta Cella d'api, fapeua...
fc1ogltere profluuij di meliflui difcorfi : per monile <lifpofefi d' aurato
anello, e po~randofelo in dito, fanramenre ambiziofo fe ne giua, d1e1ferc
po{feffore dJ gemma cosi fublime , mà perche le auuenture di qudlo
Mondo po1foD~ çhiamare c!E mere per ~a loro inçofiania / perdendola->
·-- --
vn
I
V E R C E L L IN A.
r9r
vn giorno inauuertito, di lei ne rcOò priuo, mentre cfercitaua Pontifi·
cale azione; tal perdita ru diucrfa dai (eminati denti da c .1d rno, poiche
quegli diedero vita à Guerrieri, e qu erli potè arrecar morte al cuore dcl
Prelato, perche bandì da fe ogni pace. In tante mi ferie immcrfo hebbe à
farfi chiamare moderno Policrate con il Cuo ritrouamento, cosi accerta~oda femplice vecchiarella) dicendogli, che difcacciaffe le doglie, perchc
11 dente Cmarrito da (e, fece acqui[co di quella bocca, che à (ua nafcita gU
Ceruì di Conchiglia.
A quefca nuoua richiamò egli i Cuoi languenti {piriti ad vn forzofo
follieuo, e portatoli al Sepolcro,' vide il dente pofarfi nel Cito ftdfo, in cui
1ì ftaua dianzi, doue conofciuto hauendo, e1fere mente del Cielo, che
d•vn tal Santo le Reliquie dimoraffcro, ed vnite, ed intatte, fece quiui
tau are profonda Foffa, e ripofii gli trè Santi Corpi in Arca di marmo armata da forte Ca1fa di legno, a ppiccolla per groffe catene delle quattro
Colonne porfidiche alla bafe, con fofpenc.lerla alquanto dal Cuoio della
cauata buca, e con gran Tauola di marmo fecele chiudere l'aperta boe..
ca ,fabbri candoui foura il preziofo Altare. Di con li varie eia nce; che.,,
pofiofi alle ruberie il Barbaroffa nello fmantellamento della Citd, gli fe.
cc ~rafportare in Alemagna; credetemi, che fono tutte vaniti di fogna!e tnuenzioni, auuegnache legganfi fcritture con publici attcfiati, effe~e
t~ q,ue• Tedefchi Clirni,o1feruandofi nella Chiefa,doue crcdonfi ripofare,
dipinture fulJe pareti, che rapprefenrano à minuto i loro Gluriofi gefii.
Per trarui da quelle incertezze, ricordoui, che lo llctfo BJrbarolf.i nel
Moniftero de' Padri Benedettini cletre (ua fianza, e mentre ardcua con·
tro i Cittadini iJ fuo fdegno,egli tratteneuafi al rezzo delle delizie di quelli Claufiri, anzi veggendofi fupplicato da' Monaci, à mantenere illefo
dalle fuldatcfchc furie vn cosi qualificato lito, volle, che feruiffergli
<l'antemurale publiche Legg i, le quali dichiarauano colpeuole di lefa.....
Madlà quell'ardire, che fi foffc mifchiato anche in piccolo danneggia·
memo contro di così infìgnc B.1 lilica. E quando il Barbaroffa haueffe_,
data facult.ì di commettere tal rapina, l'Altare , che voi ''edete d'oro,
haurc~be (offerto dianzi d'ogn' altra cofa lo fualigiamcnto, perchc cuui
g~~n ùrf~uantaggio da oro ad o<f.1, e da' morti al morto, e per gli rubatori I/l.'PoUif.
piu fanno le ricchezze, che le Rdiquie. Sentite <11.,;al Poetica diceria_. G10. Pran.
lcggcuafi al Tumulo di queflo Mitrato, e liberale Puficlla , le cui ceneri Bc}o'{.z..!. •
rcftano foppcllite nella Bafilica Ji S. N :izaro .
.,I..
+ D. B.
'P. 7>1.
+
I-lic iacet .Anfperws no{lrie cl.iriffimtts f/rbii
.Amrftes, .,,ita, i•occ, pudore, fide:
lEqui feélator Turba! pr.t,l.trg"s egend! ,
Effcflor 'Voti , propofitiqtte tcnax •
711<rnia. folicit11s commrff.t rcddidit ?rbi
D1ruta., reflrtmt dc Std1eone Dom11m •
!!.!Jot Sacr_as u1;des, quanto f11do;·e refecit,
.;!tr~~ --PJçinos /lr11~ it 1
&
a~llè
fores?
192
PORTA
Dum SanQo Satyro, Tcmplmnque, Domumqne dica11it;
Dans fua [.urato prtf.di~ rnnéla loco,
.·
Yt 7Hon.zcos p.lfcant ietcrms oElo d1cbus
,
.A:11brofi11m pro fc, qui Satyrnmque roget.
La Cupola, che voi vc~ete rìnnouellata, teneoJofi quattro gran figu:
re d• Angeli di fiucco negli angoli, e pofia altrcsì tutta la Volta à lauorati
fiucchi, prouò quelle modernità nel tempo dcl goucrno di San Carlo, e
fe ne defiJcr J.fie il perche, leggete fua viea, che ne trarrete ampio raggu:-iglio, cffendo fiato Pellegrino Pellegrini il f uo Architetto. Mi cccoui in quella parte finiflra dcl Tcmpiole Abitazioni Cllo:iacali,inuiamoci a rimir:irle , mentre fi è futa diligente efamin.1 di tutto il
r.I'cmpio. In dieciotto Cafe trouanfi effe dill ile, che tanti fono i Ca.lonaci compre/i , e Propoflo , cd Arciprete ; caduno poffiede agiati
Appartamenti, benche vegganfi le C.ife fabbricate all'antica. Il Cardinale Afcanio Sforza fratello di Lodouico il Moro, hauendo eminenti
penfieri, bcnchc priuo in que• fuoi tempi del titolo <l'Eminenza, fece in·
nalzare queHo Contuofo Portico per principio d'vn:i nuou:i Calonaca,
cd à renderla magni.fica (cdfe per Architetto Bramante, il quale follcuando Colonne à tronchi, inuenzione non più veduta, credo, eh' egli in·
tcndeffe,di preparar CJaue Erculee, per gafligarc i Moflri de' M:ildicenti, c'hauetfero hauuto ardire, di non bene intenderla di lui, mentre tum:
le fue opere dagli Intelligenti veniuano chiamate Di11 ine. Le reuolu•
2ioni pofcia della Sforzefca Famiglia furono cagione dì reflar' impcrfet·
ta cotdla Fabbrìc:i, egli è però vero, che fe vn Cardinale incominciolJa,
vn' aitro pretendeua terminarla, ed era ne il Gran C::trdinale Federico
Borromeo, mà intento in vua vafiità d'Jffari, refcfi impoffibilito ogni ef·
fetto. Volendo voi rimirare l'cffigij di Lodouicoil Moro, e di Beatricu
Ellcnfe fua Moglie, eccole in b.lfio rilieuo di marmo dai lati del Cornic·
e ione della Porta, che in quella C.1lonaca aprcliJ per fotrodurlì in Chiefa
le genti.
S.AN SI- ~~TE L mezzo di quella Corte d•auu.rnti à così Maellofo Portico voi
GJSMON· l. ~ offern:ite vna Chiefetta antica; chiamali ella S. Sigifmondo, cd
anticamente diceuafi S. Maria Paua greca, mà deucfi dire Faucns ~gris:
DO.
hti flan no riporle le Sacre Salme di SJn Sigifmondo ~fartirc, e di S. Ddiderio Vefcouo, frequentata viene da gran concorro di gente per fuffra-gio de' Morri. Abitauano quiui anticamente dianzi, che quello ficofof~
{e Calonaca, le primiere Monache dc:l .Moniilero Ji S. Laz.lro.
Venerabile è quello Capitolo ,tencndofrà tutti gli Capitoli di Milano
il più Jcgno loco, <h quello della Cacccdrnlc in poi: .1 richiefta di S. CatJo conceikgli Pio il QQ.arto Sommo Pontefice l'vfo del portare pauonaz·
za Cappa con nelle J•Ermcltinonel verno, e Rochetto con Cotta neJl•E(tate, ed a fci Cappclbni Col.lli l'almuccia Ji fofco pelo, vogliono ak~nJ,
che :inda!fe il Propano Mitrato anticamente. Nelle Coronazioni dt!'
Rè J'ltalia f..me d:\' nofiri Arciuefcouì affitlcua vr.itamente col C.1pitolo
Cattedrale : d.\ Sig1fmondo Imperadore rice\lcndo tal Corona pc1 m;1n°
'
·
da
P E R C EL L IN A.
193
da B~ 1·tolomeo C.1pra A rciucfcouo nell' 1 nno 142. 3. furono Propoflo, é
C?Jl~1naci è.ichiar.lti con publicoPriuilc:'gio perpetui C.1ppelL10i Impe~1ali . co,1 merit~r do le loro infig11ì qua lita, non ekgge:•doft, ad effere ;
0 .Propoflo, ò Calon.ico, (e non ragg uardcuoli perfonc, ò per chiarezza
di 111 kit~, ò per fregi di lod:ne virtù .
. Abb.10.10z.1 ft u:lmo trattenuti in quella CaJon:ica, inuiamoci al Mo;
n1flero de' Padri, vfcendo l'Cr qudl• Arco antico, Andito comune alle
prc..Jcmi abitazioni, ed cntraremo per quell'altro al diritto fato,mà conftrntto all.1 moderna con ornamenti di fcarpellati marmi, aprendoli en-..
tro <li lui :lffai fp:izìofa Pfazza antifccna delle plaufibili Fabbriche de.'
Monaci Cifiercienfi, ora potfcJforì di tutti que' fiti, che furono ftanze,.,
dc• P.adri Benedettini Cl uni~cen fi, e fe accertar vi voktc, effere fhto, e
C~r.lo M.1gno, e Pietro Oldr:ido Arciu efcouo,di t:i I Mon i fiero le vere origini, traere ne certo~ ttcllato dai dipinti loro fcmhianti :L chi.1rofcurc nei
l~ti della Porta, che apre il pa.lfo ai fonrnofi Clan Ori con publiche infcri~toni: Hann0fi cffi in dipintur.l , ma dourcbbcro vedcrfi Jifino marmo,
incritando così prodi Eroi flJtti e eterne. Eccou i ornai giunti alla Porta
del Maefiofo Monifiero, che cienc efieriormente dai lati San Geruafio,
e S.in Protafio, e Copra l'architraue Pitture à frcfco dc' gefii di Sant'Amb~·ogio; mirate i fembianti di Carlo Magr:o, e dell' Arciuefcouo Oldradç>
g1,1 mottiuatiui in pittura à ccmpr.i di Chiar,..!'curo nei lati di quefi'
a pena parete, chiam:an comu111...mcnte da noi Antipono, foura cui fiaffi
<11 !h1cco il Simulacro di Sant' Ambrogio in mezze dc• SS. Gcruafto, e
l>rofafio delb ficffa materia. Din:lnzi di più innoJrrarui adocchiate coteflo CurriJoio fern:lto, riceuendo il chiaro da v.uij fcncfironi, il quale
fia abbr.1cci:rndo gli due vafiiCortill, che s'allargar.o quadrati, e queft'
-altro)chc s'apre in faccia; il primo dilunga fi àpaffi ordinarij I 92. ed il fec:o11do à paffi 96.la Fabb~ica dcl pr!ir,o è fi;i ca fatta da' PaJri Cificrcienfi,
e l'altro col rim:inentc deJ Monifiero da Lodou ico il Moro; in fronte del
"kino fcalone, che alla diriLta m:rno o.ffcruate, leggete que· Caratteri in
marmo, effi v'accetteranno il vero, co:.ì <li ceno .
.Lt1do11:cus 'Medio/ani LWx in fufccptum ab .Afcanio{rtttre l{pman.(J. Ecdcfiie,
J/zcecancc lfor:o ~'<:forma· da R.silgionis in .Ambrfl{rana ~de propofitmn abfoluit,
& '111.rgnifici 7>ton11flm1 f:v:d.1m~1.ra iccit ann. Il. pojl Beatnc1s Coniug1s mor:
teru 1 49 s.
Auuic i ia.moci alla viiica dei Cortili, che fono due; mirate.gli pure_,
<JUanto fil!uo v:lfii, e q1.:anto magnifici, tcngou ) per ogni lato dodici
t;ran G )lonne m:mnorc.e di paill otto dall' v na aL ·:.]tra, e he io hrnghcz~a arriu ano à p.11ii 96. l'ordinc è Ionico co~ alrnGme Volte, fo~ra ~ui
V~ggonfì Sale, Cdlc, ~ .tffeggi, .D.o.rm.ent0rr1 , ed ~ltrc c~modc a~1taz10lll, eia t.ene:e sbandcgg 1.nc, u~nl CJ•' agio. B..11n:lnt~ ne fu!' Arch!t~tto, ~
to!-ne d1ffiu1, Lodou ico il Moro i1Pr0ri;ou1tc1 e . D1anz1 d1 q n.efl1 s1 v1 !h
'~ 1 ficijritroua•1anfi alti e Fabbrich-. pllufibili erette da• Benedettini CJu~1:.ic_cnfi, e poco fa fi fmantc!:ò vn J:'i>rtico auuanti alla Sagrcfii.1, come
~nt11le, fatto innalzar<: da ql.lell' Abate, che nominaua.fi D. Ou glìelmo
1
• a.&.1n~ 12.1 ).
·
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~cl
194
PO 1t
TA
Nel mezzo degli due Cortili voi ritrouate if ltefettorio, eh' egli~ pùt
qudli, che aperto fi mira in fronte dcl racchiu(o Portico ,offeruate la
fua ampiezza , feffanta paai è lungo, e fargo dieciotto, la cui Volta refi~
dipinta à rcbcfchi, e nel Frontifpizio Calillo da Lodi colorìle Nozze da
Canna così bene, che fe in quelle vere mancouui il vino, in quelle vi fo·
prabbondano gli fiupori,vcdcrefle gli dipinti C6uicati,tanto fono al viue>
coloriti , mangiare, (e non s'accorgctrero, che ne' Refettori; delle Bene•
dettine Regole viene proibito il ritlorarfi con cibi lauti di carne, ed anch'
cffi offcruatori efatti di tali Sante Leggi, non vogliono frangere l'vfate
aflinenzc di quefli SJcri Recinti. Sono dello fle[o Pittore Culle Fincflre,
che fei ne numerate per lato gli AppoO:oli dipintl à tempra ; e Culla Porta
in pittura ad oglio il Criflo in Croce con la Vergine fuenuu., ed vn Crif·
to tolto di Croce., con la Flagellazione in ambi i lati furono fatich~ d'vn.~
oltramontano Pictore, venuto d1 Roma l'anno t 580.
,
Bramanti no difcepolo di Bramante,per non li lafciar vincere dal Mae•
firo, in Architettura dipinta vi vuol moflrare vna profpettiua da lui eflì•
giata in quella Sala :iliaco finifiro, che Scal-:latoio fi chiama, eccola pu•
re, che vi fi rapprcfenta in faccia; giurate, che la credereCle di marmo
fcolpico, fe non ve l'hauc!Ii auuertica io di pittura, nulla dicoui dell' cc•
cellenza delle figure, eh' entro d1e.tra avcggono, gli fcord, gli contor~
ni, la morbidezz:i, ed i naturali fembianti, sò, che vi faranno confeffa~
1·e, non mancar loro altro, che lo f pirito, per dichiararle viue.
Tutte quelle da voi o.fferuate magnificenze vennero erette per abica;
2ione de' Padri Benedettini quiui introdotti, come già Centille daJl• Arei:
uefcouo Pietro Oldrado l'anno 799. e redificate da• Prcncipi Sforze(chl
l'anno 1 ;oo. in circa ,cd à raffermarui, che quiui dal princ1piode• Bene·
dettini fin' addetfo fo!fcui fempre veduto plaufibile Moniflero, degni
fianz:i de' Papi, e d'Impcradori, vi notifico, ha uerlo abitato InnocenziO
<22arto 1' anno dC:l. 125 I. quafi trè mefi, e del I 272.. Gregorio Decimo nel
portarli al Concilio Luddonen(e, e Benedetto Duodecimo l'anno 1 J4J•
Abitollo ancora Enrico <l.!!_into Imperadore l'anno 1186. con Co!lanz:l
fua Moglie, Enrico Settimo /inche videli Coronato dcl ferreo Diadecna1
e Federico Barbarotfa tutto il tempo, che durò la ruina di Milano per {LIO
comando.
Dall'anno fopraaccennato 799. fino al r 42.). perfeucrarono in fiori~o
numero ~li Padri Cluniacenfi, mà perchc ogni vigore col tempo {i (nw•
nu ifce, ne vi è così forte Alcide, che non refi i atterrato anche d:i debole
forza , veggendofi gli Monaci ridotti à quattro , forano leloro opttlenti rendite polle in Commenda, e per primo Commendatario venne
eletto nel mcdemo millefimo Branda Cafliglione Cardinale, e Vcfc?u.0
di Piacenz:i , feguitò in quella Bafilica l'V.fiziatura dc• Benedettini'
mà con titolo di Mercenarij fino al 1440. quindi perfeucrando }:i loro
~fortu ~a~ moClrarfi auue_rfa., dal P~rpurato. Cafliglione rcflarono gua~
Jgnomtn1ofamentc fcacc1au, con l'rntroduz1one de' Padri Certofint' a(
triugcndogli al Rito Romano ne• publici viizij, tuttocche fo.trcro ll~tl
cl etu
.
PER CE L L IN A.
195
eletti gli Benedettini dall• Oldrado con immutabili obbligazioni di fem:
pre.cfercitare 1'Ambrogiana maniera nelle accenn:ue azioni. Gli ~it­
ta dJ!1efchi fdegnt à qnefie permute fecerfi fentire orribilmente firepitofi,
anzi morta hnente danneggiatori fenza riguardo, che li fo!fero Sacre.J
tu.elle Porpore, c'ha ueuano da effe re berfa~lio de' loro fulmini : ti moro~Il Cardinale della propia faluezza, refiitu1 ben prello gli rapiti Ambrcr
g1ani Libri, ed il Duca Filippo Maria Vifconte,allorn in Mila no regnante, e.on pena di fuoco difiolfe gli Certofini dal Monillero, gli quali fenza
rephca temendo1'ardeote minaccia, ritornarono alle loro folitarie Ccl..
le, non intendendo di mai più ingerirti nelle Ambrogiane faccende.
Sino l'anno 1497.difabitato portoffi così Maefiofo Monifiero ,e v~
U~ndo fuo Commendatario il gronde Afcanio Cardinale Sforza, fratello
d1 Lodou ico il Duca, con il confenfo d'Aleffandro Se fio Sommo Ponte.fi·
ce_, fece liberal dono a• Monaci Ciftercienfi di tl:ltto ciocche polfedeuano
glt Benedettini con cuuidente difcapito dcl propio intere.ere: e perchc gli
Edifici Claufirali erano &iuntì sì per la vecchilia ad vn languido fiato,
c?me per non hauer hauuti cotidiani abitatori, che potefi'cro porgere
rimedio à que' piccioli inconuenienti, che alla giornata fuccedono, perche negletti di minimi, per così dire, i tagli diuentano incancherite piaghe, ri[oJfefi il magnanimo Purpurato con l'aiuto del fratello Duca, à
far• ergere à publica villa fabbrica tanto fontuofa, che può glorìadi d'ef•
fere delle Fabbriche Claufirafi la Fenice • Pochi L u firi fcorfi venne fcoperta ne' fondamenti dcl Refettorio aprendo vn' Andito, la pietra prirnicra collocata di quello nuouo Monitlero con chiara infcrizi-0ne, etfcrc
flato il fuo incominciamento l'anno I 498.
Gli Cifiercìenfi Monaci furono quiui adunque introdotd, viuendo dli
lungi <falla nofira Città quafi quattro miglia in vna Villa chiamata.....
Cbiarauallc, mà a• fecoli fcorfì Caffina di Ra uagnano, entro Monificro,
che riconofce fua nafcita dal Gloriofo San Bernardo nell'anno I I 35. dcfi..;lerando i Milanefi, che vn così Sant' Huomo facelfe annidare i Relig10fi fuoi figli nel loro Emifpero ,acciò per !'Orazioni dc' Monaci non...
ha ueffero à prouare il Cielo lèlegnofo , quindi come raccorda il Baronio
nel dodicefimo Tomo con efficaci lettere Lùpplicaronlo,:id intraprendere
coral• incarco.
'Mi/f't1s, àice il citato Autore, ab Innocrntio I I. D. Bernaràus cum Legatis ~
lettere ad 'M.ediolanenfcs anno I I 34. qt~i iam d1ù expctierant >boe ab eodem Jnnofe>1tio~-vbi cogno11iffent etmdem S.Bernardm 'P1fa~ ad Concilimn conuenire, quem
l.egatJOne '.atque Literis intcrpcll.1r11.nt, 1't fe Med~oi.:nmn conftr~cr. lntet~ dal
Santo fìm11c brama, rifpore loro in qucfl_a "U ifa. Ju .rtà pet1t1onem_ -pcflr~m_
cd 11os rnm ddeélis Fr,m 1bus 'noflris, Nunti;J 11eftris 7'emcbam, de qu1b11s m1b1
fcripfift1s, plenil'u fec11t1dùm rationem in beneplacito Dei f.itisf.'1élur11s.
Impedito e~li pofciJ per altre ?r?u.e fac~ende, non p<' tè allora ~oddif­
fare a• defider11 <le• nofiri Cittadrn 1; m brteue però acconteotogh, così
refcri.ffe loro tali note. re.cx jaìptis -peftris percipio, haucndogJi di bel
Jluouo i Milandì in uiati alt.r.i auuifi, no11n11llus mihilorn.r $/ati" apud 11ot
.. - Bb 2. ....
•
tfl
' 1-96
~
POR T A
efl. Et quorzii111 mrn1m non ii1t1enio meritum, dminitM Ùcdo d11t1im: Non recufo
f.111omn ù;gen:is, infì,~1'1qttc Tepuli. J/.mplctlor oblatam gratiam. Si fù tan~
toflo agli ~ffctti, pofcia.che inuiò a Miiano due de• fuoi Monaci abili in....
fua mancaozJ, a<l impiega di in tal fazione, gii qu1li eleffero per loro ll·
loggio cotefio Moni!lero di $.Ambrogio goucrn:uo in que• tempi d.i'Padri Cluni.icenfi, dalla cui Religione n•v[cirooo i Cifiercienfi per le ope·
razioni di San Roberto; intefo da' Milanefi l'arduo, non fi perderono
giorni, fenza difporfi all'cre'Zione di tal Fabbrica, così compera ronfi va[tità dì Ca mpagnc dagli fieffi Cittadini, nel fico come gia fentifie, eh ia-:
mate Caffina di Rauagnano .
A pochi meli fi fu in piede à llupore d'ogn' vno con plaufibile Chief~
ampio Monill:cro; e fe mai colà vi portalte, haurete agio di leggere due
Infcrizioni in laHrc di marmo, che pur addeffo le vi farò fentire, cioè
.Anno Dominicd! Incarnatioms 113). conflrnéfom cft 'Monaflr:rimn SanéI•
·lt1ati.e Carei.al/IS tcmporis Sanfti Bernardi .A.bbam CarcuaU1s XI.K.1/, Februarij,
ePaltra •
.A.nno Grati~ I I 3). XI. Kal. Fcbruarif conflmélum cfl hoc 'Mo11aflerium ~
B.Bernardo .Abbatc Cian11allis 7Y1CCXXI.confecrata cfl Ecclefia ifta à D. Enrico,
mancaui il Cognome Settala, 'Mediolancnfi .1Lrcl11epifcopo 1 Sexto Non. ltla~
in honorem S. 71taYJ.t Careu,lflis.
Accorgomi, efferc voi per chiedermi il perchc diceli Caraualle, ben.,;
fa pendo, non rimirarli in quc'fiti di Rauagnano altezza di Colli, nè profondità di Valli, mà di!lenderfi vguale Pianura, e fruttifere Campagne ;
attendetemi, che non vi ritardo la rifpofla. Furono adu nque si liberali i
Cittadini Milancfi ne' doni , per ~onflruere tal S.lcro Recinto, che prouueduto fu egli ben prcfio dì copiofe entrate> q tiindi ogni giorno ai ca·
uanfi poueri, fou ueniuonfi Paifeggeri, anzi apcr(efi publico Spcd.1 le,
.non negando à verun' infermo caritateuole cura con umi que' med icamenti, eh' eragli d'vopo, ritrouandofi aperta abbondante V nguenteria
per la difiribu zio ne delle medicine, ai cui graditi fouuenimenti acq uillò
li Monillero titolo di Cafa Cara,e chi à lui fe ne veniua,ò chi da lui parth
ua, falutaua fi con il titolo di Cafa Cara Yale .
•
Che foifeui frrtilita nell' Elemofinc, additera nlou i trè va fiiffime Bottl
di commeffc gro!fe doghe cerchiate di ferro, le quali ogn• anno riempie...:
ua nfi tutte di vino, per diftribuirlo a• neccffitofì; quella, che ancora mirafi intera, rcndcfi c:i p.ice di più di fecento bigonce, ed cffa darauui no..
tiziJ di quali mifurc lì foffero l'altre due, allor quando vifiterctcb, noi\
farete i µrimi voi a<l inupirni; s'arrellò Cado V. nel 1 )4 I. in veJerla , e
pria diluiilRè Francefco Francefe nel rn;.à San Carlo auucnne lo
fo lfo ,quando i1rni.rnafi à Milano, per riceucrc il pofldfo del PaGor:ilu
fuo G >nerno. Trà i liberali Donatori, che tifplender fecero quello Lu?go nominali .l. primo poflo vn .M.rnfreJo di C:i(a Archinta, che p0rc.ò
lcggclÌ di lui vnn perpetua raccordanz i i ne ifa in marmo, che così dice· .
lt1~rfrcd11s .Art bmtt1s 'P.1triti11s 'M,dit;la11e11fis, erogat1s J/ltiflri Camob10 l.lU
ft111dijs r;iomm1cn&11mfìb1, ~ poflmtati • .A.nn. MCC XX. oflauo Kal. 7>1.uar •
-
- -
Ne~
I
PER CE L l IN A.
197
~cl ritorno, che ficte per fare :i.• vofiri p:itrij tetti, non {i tralafci dL
\'01 cotcfia vi fica, acciò le vaghezze di cosi plaufibile Monifiero ficnui
palefc, per a pplauderle là doue trattenerc[eui, mà fentitemì, che ve ne
yoglio dare vn fuccinto ragguaglio .
~rgcli fua Chidà in trè N.1ui in lunghezza di br:iccia cento cinque;
ed in larghezza nella Croce di braccia cinqu:intotto, fua Volta viene (o[.
tenuta da otto Pilallroni, mi Piloni in Lomb.irdo Idioma per caJun l:ito, moda, che dir fi puotc Gottica à fomiglianza di quegli Jella nofira
Catte<lrale; nelle due Nauì, che formano la Croce offcruanfi fei Cappelle vgualmcntc ripartite in ambi i lati, tenen<lofi nel rnczzo l'Aralllaggiorc con Jauono di dorati fiucchi, e varie Pitture à tempra ~ù le.,, •
pareti.
. Mi1crefie poi forgerc foura la fi.ta. Cupola in altezza di braccia nouan~
ta la Torre delle Campane confirutta di lauoratc pietre cotte, fabbrica.....
Veramente, che faffi credere fo!lenerfi in aria, mentre ha pe1· fondamen·
t~ ingig:tntita Cu poi a, entro lei s•a prono otto fineflroni con ornamenu
<l1 Colonne, tenendoli effe sù la loro fronte all'intorno due Corridoi, vno
pi~ eminente dcll' altro, accompagnati da varie colonnette in aggiuHati
~ti '.rcfiringendofi in forma di Piramide 1 la cui fublimità viene (coperta
1nd1fbnz:ldi piùdicinquemiglia.
.
Y~\ffi ogn' ora rinnouellando in vari; ti tifa Chiefa con gr.iui difpendij,
Vn1tamcnte col ~loniflcro, quella con Pitture vaghe, bcnche Tifi ritroui
\'na Tauola color ira d.1 Bernardo Soiaro, che f'u allieuo d'Antonio Ja.....
Correggio, e con vn• ordine di feJie Corali d'intaglfato legno per mano
del virtuofo Carlo Garauaglia, entro cui mira nfi tutte le gefla operate
da San Bernardo in figure ifolate con rcbefchi, ed altri ingcgnofi fregi;
tJ.uefii con nuoui edifìcij di Portici à colonne) di Domentorij, e d'altri va C-:
ti Appartamenti.
. r~1 fcm pre così nobileMon iikro in tanta venerazione appreffo a'pri-'
!11~tt noflri Cittadini, che gloriauanfi poter in elfo hauere i loro Tumuli,
llH per fino gli Arciucfcoui defideraua no riporre i freddi Joro ca rea mi:
molti ne haucrcfie offcruati della Torri.ma Famiglia, ma relhrouo diftrut~i, ò per guerre [offerte, ò per darluogo a ni10:.ie F:ibbrichc, uau i il
Maufoleo di Martino, di Pagano, e di Fili,'pO Torriani tutti trè PrinciP! a1loluti di Mii.mo, prima dcl Domi1 io <le' V1fconti. Non più vi tedio con la dcfèrizicmc di ChiarauaUe, rnvrnÌJ mo al•' incomi uci:Ho raUuifamer.to Ambrogia no, e s'a&giri per v?fira dcl1~ia il fu? ~i:ir~ in?.,
che P.ur• egli corrifpor.cle all'ampiezza .degh o~c.i uau magn1~c1 Ed1fic1J.
Mirate ~dunquequal vJ.rl? lito egh oc~up1, e C~l~efic apricu:e cr.rno
tUtt~ prop1cc.1, anzi Giardini, e Vigne d1 qud Ftltppo Olc!Jm, che fu
~cn1~orc di Porzio, e Fau Ilo, da' quali ne ~ano venute le d.uc ~ "IÌ lic h~
fior~1an~ ~e F~uH.ini:rna, fino al t~mpo d1 ~ant' A.nbrogto ,d1ffi cJkruJ
at1 qurn1 fohtan Abituri, che ç10 ne fiJ Il vero, offcrnate quella S~c~a R~>t?nda, che colà s'innalza, ella è vna Chiefa chiamata Sw ~cm1r
S..AN 1
fito, no:n~~ell~ta !~~no ~6i.o. per commiffiq.uc d'vn' Abate fifierhc!cnfe, R..,E?tuqio •
-
- - -
e
ia~
PORTA
19!
thiamato Don Steftano tonati, etfendo che l'antica erali riJotta tutfa
<adente, e fu in quefio loco cduicaca in memoria della Conuerfrme di S.
Agofiino fcgu1ta in quello luogo, mentre fc ne fiaua all'ombra d'vna
Ficaia tutto penficrofo, non fapendo appigliarli a nctfono delibera. l
:fine, fe nonfcntiua rifonare per bocca Diuina queile parole Tolli: lege'
':folle lege,ritrouandofi a• piedi vn libro dal Cielo caduto,contetiendo le Pi·
fiole di S. Paolo, il cui principio diceua, Ind11imi11i Domimms Iefum Cnflum,
parole, che ìndutfcrlo fubito al confeguimento del Sacro Battdimo nell~
giada voi rauuifata Chiefa ,ora detta Sant' .Agofiino ,ed in que' Tempi
San Gio. Battifia. L'Architetto di quefia mode.ma Rotonda fu Fabio
M~ngonc, e refta ornata di lauorati fiucchi con pitture à frefco, addì·
cando il fcguito Mifierio, e tenendo full' Altare d' vn' !folata Cappella.
in Pittura ad aglio vna TauoJa, che mofira vn Crifio in Croce con Ja
V ergine Madre, e S. G1ouanni, tutte fatiche del Caualiere Ifidoro.
.
S.AN
n~a a!fai fu nofira dimora trà qucfii Ambrogiani Claufiri, fia dun•
l'JT,AU •
qùe d•vopo partirli, vfccndo dalla medema Porta, per cui entram..
mo, pofciache nel fuo Acrio, che appunto fi e quefii, debbo Jiru i, elkre
fiata Ja San Carlo fpiantata vna Chiefa chiamata San Vitale, e fù Par· '
rocchia. Vogliono, eh' ella fi foffc la Faufiiniana B.lfilica fatta edifica·
re da Faufio figlio di Filippo Qldani, mà pofcia acquifiò il ticolo di S. Vi·
tale, per ritrouarfi in lei foppelliti le Salme de' Martiri Vitale, ed Agri•
cola. Veggeuafi vfi<Giata anticamente da fiorito numero di Sacerdoti,
trà quali venne annouerato San Calimero, che al feggio Archiepffcopa:
)e portoffi, ed era in tal venerazione cotefia Chiefa, che gli fieffi nofirt
Mitrati Pallori ambiuano dar ri pofo entro lei alle loro offa, come fuccef!e à San Mona Arcìuefcouo, trafportaro poi da San Carlo nella Catte•
.drale. Raccordano alcuni Scrittori per prodigio,che [ebbene veggcuaf1
2bbandonata da ogni venerazione, foggetta refiando ad ogni incontro
cli malagcuole fiagione, pcrche nel diJuu iare dc:Ue pioue, trapelland~
l'acqua per mille forami, pareua piangelfe le fue miferie, non videfi m~J
ragnitello alcuno, quafi per riuerenza vomitare fuoi fottili efcrementl,
nè moffa da ardimento Rondinella alcuna formar nido, quali confide:
nodo, non e1fcrc <tzion buona eleggere in ifianza d'animali pennuti
quel fito,che diede il nido à penoft S<&nti per la Cattolica Fede: allatod·ef:..
fa olferuauafi altra Chiefctta ccl titolo di S. Pietro in Infermeria, ed era
Spe<lale forfc deUa Commenda vicina de• Benedettini, per feguir l'ordine
de1le Commende col loro Spcdale contiguo.
.
S. P .ALE• LA Chicfa, che vedete apprctfadi fuori di queft' Atrio ferrato de'?&·
NA.
dri Cifrercienfi, nello ftclfo lato chiamali Santa Valeria, cd anticamente trouauafi con obbligazione di Cura d•auime, mà addeffo refe~
Monìftero di Donne velate, che viucndo al ft'colo, non h:iueuano à ftfi;
moJo di niun riguardo, I•effcrc abitatrici di Lu panari. Da San Carlo LI
afiegcJata à tali ritirate Penitenti, le cpa li tratceneuanfi in vn' angufiéJ-1
cafa vicina, in cui dianzi del loro arriuo da alcune Dìuote s'cfercicau:tnc°
in giorni Fdliui I;>iuine Lodi, e 1·iufçendo l'angufiezza <li quella ~::i a
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inabile per l'alloggio, facendoft le Conuertite Donne ogni giorno piPl
numerofc, mofTo il Santo Pallore d::t paterna affezione concclfc loro, e
la Chiefa di S. VJleria, e le abitazioni del Parrocchiano, trafportando
ad altra Chicfa vicina l'incarco di fomminiflrare gli Sai:ramcnti ali' ani.
tne foggcttc à tal Chiefa. <l!!cfle Conuertite furnno nel!' accen R:lti
Cafa con precario ottenuto d.i q1.1e' Diuoti, che vfiziauanla fl!lli .1atnente, collocate l'anno del I) 3z.. da vn tal' hnomo chiamato B:1ono
Ct~mone(c d'efemplari collumi, il quale foleua aggirarli per b Cirtà nu·
do 11 piede, vefiito di facco, reggendo in mezzo al petto vifiblle. Croce.
Fperandofi con amoreuoli auu ifi da fcialaquaca vita leuare le proflituite
c~mine; era profperato dal Cielo in quelle Cue ricolte, pecche in brclle runiroffi formata copiofa Claufura, ed era ben giullo, che r.1ffreddaf·
fe_rfi gl• i11cendori di V cnere, mentre in lui languiua Ccrere, e Bacco, di·
g1unando ogni giorno in pane, ed acqua. Affideuafi pofcia in tal vici·
nanza ancora vn• altra Chiefa intitolata San Luca, al cui gouerno rifed~uano Monache fotto le Regole di San Domenico, e ridotte :i fcarfczza.
eh numero, Io ficlfo San Carlo clisfeccle, con applicarle ad altre Cl:iufu·
re, e de• loro Chiofiri ampliò le abitazioni delle Conuertite, viuendo elle
ad<fe1fo trà comode fianze, atte à porgere ricetto a buona quantità d'anitnc_vogliofedi feruire à Dio in penitenza de' loro misfatti. Offeruatc !cl
Ch1e[a difpofia in rillrctte mura, d'vna fola Nauc con foffitta à legnami.
e prouueduta d'vn folo Altare con Tauola in Pittura vecchia, effigiando
la Nafcita del Saluatore, fotto fa cui C:tppella vcggendofi fotterrane<>
Santuario, fiaffi ripofia in Arca di marmo la Salma dz s. Valeria Mil.rnefc Dama, de• SS. Geruafio, e Protafio Madre, e Moglie del Martire San
:Vitale, perfona ne' tempi di Maffimigliano dì nobili fafcc, anzi affaccen •
dato ne• maneggi ciuili con non ordinaricdignita; prouò egli in Raue·
Ila lo fdcgno de' nimici della Cattolica Religione, quando impiegauafi
Vn giorno a mantener' intrepida la titubante voglia di morir Martire del
Medico Orficino, ed intefo da Valeria fua Moglie il di lui fine lu.gubre,
Portandoli à quella Città per dar Tomba al Martirizzato C1dJucre ÌIL
~ila_no, pcnf~ndo di cola potcr!o cllr:tc.re, meu.trc _non c~rica delle m_a:
r1tah fpoglie ritornaua alla nauua Patria, da mille infult1 o nulla, vfcm
~a11' empietà villana d'alcuni Idolatri del Dio Situano, che fpigncuanlJ.
a porgere offequij ~1 d_i lui fimulacro, v_i<lefi for~ata a. rendc~c l'Jnim~ al
Ciclo con due figh Diogene, & Aureliano ch1amat1, che 1m~atun a~ B~1r.
Mon_do per racchiudcrfi ~cl macer~o ventre, fcelfero lo fiato d1 ~na~u~1 'Mon,br:
frutti fu Il~ S~eilc innaffiati _dal p~·op1C? lor f.ingu e .. ~ pcrchc. q~ell~ fìt1 d1~
teuanfi C1m1tcrijdi CJio, in cui vcniuano foppclhu 1 Fedeli d1 Cr10o, tra
cm loro fu rinch1ufa e da'diuoti Milancfi C.irca<lini offcquiaca con ere·
~ione di particolar c'tiiefa, portando il fuo nome per titolo.
.
A Sa~ Francefco (i vada, Stanza~ e Chicfa dcl n~minato Serafico Pa· S. FI'cAN"!
.e\.. trtarca, cd è quella, che lì teniamo fott' occhi, haucndo per ante- CESCO •
rnur~lc.vn' Atrio ferrato. In lunghezza cotcfio Tempio fu pera ogn' al~
t{a s.h1efa della noih-a Citt~ 1 eccettuatane l<\ Catt<;Jraie; C(ebbe cll a a.
.
- -- - · --- .. tal
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tal mifur.i in più riprefc ~e riconofce grJn parte d; fue grà.ndeize da due
Familic Nobili Z tua tari, e Coria d.111' anno u.:z.7. che in tll Secolo ne
diuennero poifc(f >rÌ i Figli di S.in Francelèo.
Il Palagio di Filippo Old:ini ergeua quiui fue magn:fi;c·1ze Ji:rnzi
è•eifcre Tempio,accompagnato da delizie diriJent1 verzure in v.1lla
ampiezzl, non fi vedendo vicina altra F.1borica, eh~ le occu ;}.1ffe, per·
che verdeggiauano fuori delle B.ifiic: dall' Oldani, eh · n'cr.t P.1dro111.; fÌl
mutato il Pal:igio in Tempio, ed in Cimi terio gli Oai, Jcciò i11 qudlo
s'aclorJfl~ il vero Dio, e ripofatferli in qucfto le Sa'rne, che fotfui ..iano
da' Tiranni la morte, e non permettere, che.: rcfr:iffero 9cib3 d.' Auolcoi,
òsfogodi canina fume. il Tempio ererto intitoloffi di G1csùCrifco,e
òi tutt' i Sand da San Caftriciano Arciuefcouo di Ca fa OldJni, e di Fi 4
lippo fratcUo; allofcoprimcnco pofcia dc' Santi M.trtiri N.1borc, e Felice chiJmofiì col nome di quefti Santi, rcftando v .fizi.uo da Secolari S~-:
cerdoci, che prefero poi il titolo di C1lonaci con l'incarco di curar' anime, gli quali da Enrico Settala furono lcuati, e ne• loro fcggi porci gli Pa:
dri Conucntuali di San Franccfco, v iuendofenc allor:l t:il Sl11to, IJ cui
Fama di S.rntità ra piua i cuori, cd obbligaua caduno :hl impicg.ll'li in fua
aita ,e donare a• f uoi Rcligiofi F1gli, e Chiefe, ed Abirazioui. Già poco
fà di!Iìui elfere frati cotefri fid propiern di Filippo Oldani Sena tor MiJame(e,pcr tali io gli vi ratifico; del fontuofo Palagio fc ne fec~ vn Tempio,
e <lei Giardino, come gi.i diffiui, vn Cimitero, chiamato di C.iio, pecche
-con Cafcrichho Arciucfcouo, e Fil ippoJ e gli due Cuoi r _6li F.i ufto, e Por·
· .zio vi foppelliuano gli fentcnziati à morte per la Cattolica Religione •
Sicure tradizioni mantengono viua la memoria, che il Refettorio de'
i>adri di quefto ConucntÒ fofft. vn vafto Anello fatto conftrucre dall~
fteffo Filippo, à facilitare il riciramcnto da publìche Orchcfrre de' Santi
Cadaucri, il qual cauato fico venne dt!tto 'Poliandrmn Cai, & 'Pbillppi, 1aC"
corda.ndolo tale il Ripa monti In altra feparata Tomba furono collocate le Salme de• SS. Geruafio, e Protafìo dal medemo FiJi ppo, che venne..
ro poi ritroua.ci da Sant' Ambrogio, fpinto à tal Santa azione da triplica·
to auuifo Celefte, e fi fcoperfcro nella Cappella, cioè nel fuo lito, chv
snfrafi contigua alla Porta, a mezzo alla Chiefa, dal lato di Santa V.lle-,
sia, a.u uertcndou i, che l.1 Chìefa antica era dalle fue Porte fino a_d vn ter..
;ZO di .qucfca fcc~a, che vedete, effenda la propfa ampiezza dcl Palagio
di Filippo, che !~Giardino, ò Vigneti, come vogliono alcuni, dilun~a-,
uanfì per le parti derecanc vcrfo il Momftcro, alla :-gandoli iulo à S. p1etro la Vigna, così detto per 1c Vigne, cke fi vcggc~tano, e dentro i CJauf~
tri, ancora fontuofi di S. Ambrogio.
.
l!1comincifi aJ o1Tcruare il Fontifpizio di qudh Chiefa, quanto ~a
2nt1co, ~~nche rinnoucllato, com" diffi ,Ja• Signori Zauatarìj, e CorlJ'
ttannou1 1nntflati in elfo alcuni Auclli di marmo, vno di Ca fa Croce' e
l'altro dc' Monzi, e non vi mancano .P1tture vecchie e Statue della {ldf.1
Accademia, a pp::irendo fulla Porta grande fimulac~o della Regina dc'
Cicli di bianco fa.[o, rnà di [carpello ofct1ro. Ncll' Atrio croulfi Jl:.i
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finiflra mano Chiefetta chiamata San Bernardino, Oratorio di Scol:u i
con abito, e nella diritta vn Luogo Pio della Concezzione, nel lato dcftro della Porta MJggiorc di dentro, il Tumulo, chefcuoprcfi fi è d'Enrico Settala Arei uefcouo nofiro, quegli, che ddlinò in tal fito gli Con\Jentuali Francefcani, leuandoui gli Calonaci, con affegnar loro antica
Chiefa nominata Falcorina, la quale à fuo tempo farà da voi rauuifata,
e da mc n'hauerete diligente ragguaglio. Di marmo bianco è qucfto Tu~ulo, mà non già tocco da fcarpello alcuno per abbellimento, da certe
Pitture a frcfco in fuori, orna menti dell' Infcrizionc, che ritroua lì inneftata nella parete, quali Pitture forano colorite da Gio. Battifta dcl Sole •
.Entro dello ftcffo Tumulo in faccia leggonfi alcuni Caratteri, mà imperfetta rcftando la dicitura, <lanno indizio, che vi doucua effere aggiuftata lnfcrizione, forfe impedita da qualche occorfo accidente, quindi meritando vn tal Sacro Eroe famofa notizia,dal Pronipote fuo Carlo Settala oggidì viuentc Vefcouo di Tortona, qualificato Soggetto, e fratello
del ram~11C~morato Ma~fr.edo Archii_ne~e modem~, ~ù poftoalla publica
lenura Il di fopra Elogio in marmo mcifo, che cosi ~m;
·
~tcrnitati
Hcnric11s Septala
i'dediolani .Architpifcopu1;
1)0{1ri1111, 'Pietatt, ac l{!mm geflarum Glori•
·
Jncompttrabilis
',,/l.d tant.e ~g11tm1 Ecclefi4,
.;tb ImJocen110 I I I. Eleaus,
.Ab Honorio I I I. Confecratus
Comes F.Jgum, ac Dynaflarum,
('um egregia 714cd. Nobil111m, ac m1litum mam';
Icrofolymitanam fufcepit expei1t1onem,
7r.1etropolitani Iuris mirus 11index fuit,
Inftit11to Inq11ifitorc iltg11lauit ffi(refes,
Dominicanos, & FraNcifcanos Ordmcs
In hanc Yrbcm prim11s cxcepit, Domiciliaq; dedit ,·
':Plurìb11s Ecclesijs 'Patrimo11i11m, non mediocre add1d1t:
Med1olanenfi Ecclefia per ann. XPI. & men. X.
Labomfiffimè admim/lrata,
R.yic11it .Anno Salutis MCCXXX.XPI.Kal. Oélob.
Elat11f~ue pio, & 11~r~ 11ni1terfit Italiie dolore,
H1c 1acet.
CarolHs Septala 1. C. Colleg: :tu1
$in.Elifs. D. N. Irmocentij X. Y. S. JlEF.
Et Ecclef. l>tctrop. 7>1edi• .Archiprcsbyter
•
• .1'. 'M.. pro 'PatJ'UO Maxzmo ~· -1n11. 'M.DC.Ll!.
• _ ,
~li ça~attcn 1mpcrfetti, che fi rrouano 1nc1fi nel Tumulo, così dicono~
!-frnr;co Septalie ,,Archiep1fcopo M.cdiolanen{i,
~i multis Domi, forifq; 1.'r{)
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202
PORTA
{btfra Fr~nce(cana Bafilica rimirati al dì d'oggi eretta in trè Naui;
orn..ica in amenduni i lati di dodici Archi, e di tant• altre Colonne di materia cotta tonde, con Capitelli Corintij, mà rozzi; già diffiui,effere fia·
ta aggrandita in trè riprc(c, e dc!Ja prima veggonfi ancora !'orme, ritro·
uandofi vna lieue (alita nel fuolo, che attrauerfa la Chiefa da vna Colon·
va all' altrl, effendo cotella da voi o lferuata quali al quarto Arco, refta ndo quefia partita Coffittata di traui, non gia con volta, come veggonfi
l' altre due.
iicrmateui auuanti al fontuofo Maufoleo, che in quello lato diritto
fuori della N aue s'innalu lauorato tucto à (carpello, Il quale vien guar·
<iato da ftecconi di ferro; alle infegne di freni pofie in più fici, conofcere·
telo voi per Tumulo di qualche Eroe Borromeo; indouinafle, quiui
chiu(o Uaffi il carcame di Giouanni della fielfa Famiglia, Caualiere, che
alle fue nominate Imprcfe hebbe la Fama, à raggirarli per tutta l'Europa,rifuegliando ne'cuori delle genti lo ftupore col Cuono della fua Trom·
ba; 'la Cappella, che à lui deretana vedete fotto il titolo di San Giouanni, a• fuoi cenni fatta edificare, e dipignere, refiò poco prima, che il
Cardinale Federico Borromeo volalfeal Ciclo per opera fua ornata coli
nouelli colori ,lafcian<lo però quali erano le antiche Pitture, dilettandoli
quel Purpurato Prencipe, di confiituire eterne le vecchie Fabbriche. La
Tauola dipinta dei Marciti Crocififfi, che pofca vedete full• Altùe della
feguente Cappella, operò Girolamo Chìgnoli.
La Porta, che fi apre addietro, Cerue per inuiarfi alla Chiefa di S. Va ..
leria, e nel fuo Iato diritto furono trouati da Sant! Ambrogio i due Mar·
tiri fratelli Protafio, e Geruafio entro f mi fu rato Auello, per effere gli
ftcffi Santi più dell' ordinacia grandezza ncJla perfona, atteftandolo S.
Epif. ad Ambrogio con queftc parole • !n11.cnim11t tnfrdl magnit11dh1is Yiros dttos.
'Marcell. Nello fteffo lato addeffo euui vn•Oratorio di Scolari [cnz• abito, auuertendoui, che nel ritrouamcnto di~uell i Santi il fito era Ginrdino, come
già intenJefie. Adocchiate priegoui nel manco lato di qudla Porta vn'
:ancichità molto bella. Di fGolpitohafso rilieuo in marmo à colori vi fi fi
allo fguardo entro bislungaCappelletta la Vergine Madre ~fiinta, lagri*
mato il fuo tranfico dagli Appoftoli •e da altre varie fedeli porfone, l'a n·
no, eh• ella fù in ci fa, faffi noto, etfere nel 1 3 I i. fecoJo poco à propoficCJ
per buono difcgno, e pure deuefiquefi• lfioria dichiara re per ben fatta;
leggete quella Infcrizione, che nel mezzo s•offerua, e ne riporterete la.
verità , così dice, R!Jcfla Oper.i bà fattof.ire .Alexio .A.lba11cfc e~p1taneo dclllt.;'
<:orte del/: .Arengo di M.ilat:o I 3 I 2.. Entro poi la fic1Ja Cappelletta nelb fint·
t t\l parte, leggete quefi' altri Caracceri. O Sacra, e Sanfla Pcrginc Marid'
.t te ricoma11do l'anima col corpo, .Alc:t·io ~ene d'..,Llbaniit. Seguitate a rraf-correre-gli altri nella diritta parte. O S.zcro SanélaCloriofa, e pi.i, .,tlexio 4
le fi r~nde Per.ginc Maria. In tutti due i lati il Ritratto, che mirate, li è del
nomrnato Alcilìo Albanefe.
Conofciuto da•Padri quefi' Antichità degna d•applat1fu,da loroti~neJ!
in v:.r.cr~ione. <iuindi po,• anni fono 1 furooo tutte le égure colorite dt
AUO\lO
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nuouo, e conferuate entro ferrea rete, à riparare quegli infulti, eh~
~~,:~o v{circ,ò da torbido cernello,ò da diano inauuertita di fanciullefca
ic1p1tezza.
d Varcata Ja Porta cotefla Cappella rinnouellata in Architettura moerna con Cornici, Fregi, e Volta, chiamati degli Angeli, anticamente
entro d'c1fa vedeu:l fi vn Tumulo di marmo mifchio, racchiudendo Mi?ato Fa Oore di Ca fa Coria; la Tauola in dipintura, che fcorgete pofia._a
aura l>Al care con figura d'Angelo, operò Carlo Cornara: mà fe volete
~ffcruare il Martirio dei due Appofioli Pietro, e Paolo in pitture à fre(coiulle pareti, ottimamente colorite da Bernardo Zenale, appreffateui
~ lla comigua Cappella, e tali Pitture vennero lodate dal Vafari,e dal
om;:izzi.
~el Frontifpizio poi di quefia Naue aprefi 1a Cappella dell• Immact~1ata Concezzionc di Maria. Ha fuJI• Altare vna Vergine Madre dipinta da Leonardo da Vinci entro vaga Tauola con due Angeli dai lati
dello fieffo Pittore, ben che tengafi fuo vn folo. Q!.efla Tauola di Le~
nardo trouauafi in S. Gottardo neJla Corte dell'Arengo, venendo go~crnata quella Ducal Cappella da• Padri Francefcanì per comando
• 'Azzo Vifconte, mà nel Reggimento di Lodouico il Moro furono lcuati
1 Padri ,ed infieme Ja Tau ola, collocandoJa in quefia Cappella; feguì tal
lllutazìone, pcrche viuendo lo Sforzefco Duca infofpettito, non voleua
Perfone flraniere nudrire nel propio Palazzo, dubitando d•hauer à pafcere nel feno auuelcnate ferpi, cagione forfe d•inafpettato cccidio,gfacthe le macchiate cofcienze hanno per loro famigliare il timore. Gli
' ~adroni, che adornano tutta la Cappella con varij Mifterij della Vergine, dipinfe Camilla Procaccini, cd Ercole fuo Padre fece quegli due
deU• Annuoziazione, che vedete dai lati del medemo Alt~re.
Leggete entro la parete della diritta mano quella lugubre lnfcdzienc, qual dice. Epitaphium Jnuilliffimi lmpcratoris Bcllorznn Comitis Francifcì
Carmagnolie Yicecomitis, qui obijt in /lcnetij$ die quinto mtnfh Ma~ 143l.. Alcuni vogliono, che quefio Eroe haueff~ per Padre Filippo Maria Vifconte D uca di Milano, trà le faccende d1 Marte veda to fa peu a attraere
le boc:ch~, ad appl:iudcrlo prodigiofo; giudi~ato per tale d~· ~ e~eziani,
Ottenne il primario comando fulle loro arau , ma ò che I•mu1d1a lo perf~guìtaffc con oc<.ulte trame, ò che bfciaffeh trafportare da troppa _affe·
t~o~e, in voler, accrefcere il Dominio al Duca PaJre, incolpato d.1 tra:
dig1?ne, fogli colta in vnocol comand~lalibe_n~,e come lafdò(cr1tto1l
Cono fulla Piazza di S. Marco (offer(e 1gnonrn11ofa morte, fatto f P.etta~olo d•jnnumerabilc Popolo. Pilnfefi i~ ~il~rno tal perdita.> pofc1achc
in fatti la fua generofità non diedcfi m:u a far lega col tradimento, mà
~ouucnte, ò nelle Gran Corti , ò ne• poderofi Configli le fconofcenze ~uano di ~ano a! Regnanti lo Scettro, ed effe ~one quelle, chefe~tenz!a­
no allp. cieca, giacche guidate vengono daU• interc.(fe, ò dalla ura~n.aa,
~hc non fi curano di portar•occhi.In quella Cappella fu egli foppclhto,cd
&ru1alz.a6 a~co~a ilfuo Palagio don~nogli dal cred~~~ ~a~~ Duca '..~~e~
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PORTA
quella grJ n C<l(,1, chiam:m1 :iddeifo Broletto de' nollri Tempi, doue G.
vende ogni giorno qual fi fia forte di Biada , e qual fi fia macinata fal'rna
fCr gli viucri della miiiuta geme.
Alla Cappella Maggiore auuiciniamoci, il cui Coro ornato relb da
fed1c d'int3gli:uo legno; due fecali trafcorfi non veggeuafì egli, vffiziando i Padri trà l'vn' Org:ino, cl'altro, bcnche ancora quefli non fi trouaf[ero in quc• giorni, pcrche alla caduta degli V miliari, quegli, che innalzafi nel manco lato fù leuato dalla Chiefa di Brera, propietà dì que' Padri, riponendofi quiu i, le cui Reggi furono dipinte da Bramantino Pit·
tu re a ifa i lodato da Gio. Paolo Lomazzi, ed il di 1u i para petto da Leo·
nardo, effigiando varij fanciulletti intenti in muficali impieghi: L'al:
tro Organo à rimpetto venne prouueduto da' medemi Padri poc' :inni
fcorli, e le Picture, eh' effo contiene, hebbero per loro Coloritore il Fia"'.
menghino.
Edifìco.ffi adunque il Coro nella forma quadrata, ch'ora da voi li mira;
ottenne quefia Fabbrica notabili fouuenimenti da vn tal Cefare Negro..
l i, e le Pitture à tempra nelle amendu ne laterali muraglie, che fono
rie di Noflro Signore, operò Aurelio Louini vnitamente col fratello
Euangelifia, che pur quello fieffo dipin[e la Vergine in Pietà ad oglio,
da voi offeruata foura vna Tauola in frontifpizio deil' Arco del Vangelo
di quella Maggior Cappella, effcndoui nell'altro vna Vergine Corona:
ta dalla Triade con altre varie figure tutte di plafiìca colorita, mà di
baffo rilicuo .
La gran Cappella, chcfieguc, facendo Prontifpizio alla terza Natie
dedicara al Serafico Fondatore, viene tutta orn:ita dj dor<iti fiucchi, u
da va fii Qd.adri laterali dipinti dal Fiamenghino, foura cui effigiò gli pi~
plaufibili gefii dell'accennato Sera fico, mà Carlo Antonio Procaccini
dipinfe le Pitture, che vedete nella Volta difpofie in più diuifi fiti.
Mirate di S. Sauina Matrona Lodigiana la Cappella dipinta à tempr~
da Ercole Procaccini, quefia fu quella Infigne Dama, che alla Citcà
Milano donò le Salme de' Santi Martiri Nabore, e Felice, affifienJo Hl
qu e• tempi agli Ecclefiafiici Impieghi San ~atcrno,perche erane di quefla Cit.tà Arciuefco~10; [afferirono tali Santi il loro Martirio lungo il nu;.
me Sc1lera, che ondeggia vicino alla Città di Lodi la vecchia, f cuopte11
~ncora parte dcl Ponte, foura cui fentirono il colpo fatale, e miracoJofamente pare , che eretto fi fiia, perche non inuidiando l'arditezza de' fco•
glifi sà mantenere intrepido agli accozzamenti,che ogni momento l~oo..
da l'inuia, non curandoli anche allo sborfo copiofo di liquidi argen~1 ce..
clere quel fito, che ottenne da' fecoli antichi . Furono que• MartirJ ~a-I­
la detta Matrona foura vn (uo Plaufiro condotti à Milano, e nel Pollandro di Caio foppclliti, già hauendoui fignificato ritrouarfi quegli in qu~­
fio. Sacro Recinto: entro con[erue d'argento s'oifequiano le loro. .J..leh·
qu 1e a pproua te da San Carlo l'anno r 570. 1·ellando fcreditata l'opmio_ne
di Trifian Calco, hauendo detto nel Libro vndecimo della fua IJloria'
effere fiati trafportati in Alemagna coi trè Rè Magi per comando de~
mo-
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2o s
!la,·baroffa , dicendo. Q.;_torum excellcnti,e adnionitus J\:1Ì11ald1u 1'rtef11! crt..> 1
Par ~~ n lo degli Orientali Regi ,ftmM , & off.i N .1bons, & Fcliw </Il zrto Jclt:s
lunq fu/l11l1t , & in fu it Di<zcefis Mctropol1m trmifluli& , l•bi adhùc fumm.l T'opulol'r~m -vcncra&ione coltmtur. Che poi qucflj Sami Mart iri foife ro fiali a
M1l:lno condotti dJJla nominata Matrona Lodigiana, fe nti re qu::tl fede
n~ porge Bo nino .Mombrizio con q udlc p:i.rolc. Hos pi.i, ac Itcligiof.1 Fai'!111l4 qu,cdctm 11omme S.wina Mater F.zmilr.u l >l1tde11fi1tm furtof11blntos J'rb~, &
'":P.o/ìtos f110 -Pebiculo dedu.rit 'Jltediolanum plcno ~lìg10111s ajfdfo, noft1 .rq1tu
C11mati donauit .
. Narrali in qucflo trafporto vn' occorfo portento, mà non lo vi autentico, mentre nè Mombrizio lo rammemora, nè meno :ilrro Cla filco Scrittore lo dice, eccettuatone Paolo Moriggi. Per poter aàunquc condurre
quefle Salme à Milano, lungi d.a f propofitJ.ti incontri, gia conofciu~
dalla Matrona l'odiofa perfidia de' Tiranni contro gli (eguaci di Crillo,
bafiandoui fola il fa pere, che allora occupato veniua l'Imperio dal perfido Ma1Iìmigliano, e che delle fue empietà erane il più fiero E fecutore...,,
Anolino, fecelc riporre in chiufa Botte, quafi infirutta da Diogene Filofofo, thc à dileggiare gl' Imperadori è folo fuffìciente vn• accerchiato
firumcnto; giunto il Carro, che le reggeua alla metà del viaggio, da•
Gabellieri fu rattenuto, vogliofi d•ifpiare qual liquore con(erualfefi in
quel vafo, pronto alle rifpolle fi fentì el!a, infpirata d.i Dio. effere miele,
Vollero effi farne il faggio, temendo inuentata bugia, per e.fferc la parlatrìce vna Donna, (cocconata la Botte, n'vfcirono di que' Jiquidi pregi,
Che vanta l'Ibla dtrouarfene abbondante, amareggiarono de• GabelJieri
gl• intenti, benche fia. il lor naturale d'addolcire ogni palato, ritrouanJo
cm dclufi que' penlieri, che pronofiicauano alla loro anfietà guadagni
copiofi, quindi iJ Loco, oue fucccffe iJ Portento, Melegnano fi diffe, e
nelle bocche di caduno rifuona ancora con la ficffa dizione, effendo a•
nofiri giorni Borgo Mercantile .
. Sì tra paffi il·Verone, per cui s'entra nel Monifiero, e fcrmatcui dinan..;
~talla Cappella moderna, ora fotco il titolo di S. Antonio di Padoa, ed
in altr.a età degl' Innoc~nti, per a!lnouerarfi tra le Reliquie di 9uefio
Tempio d_uc Corpi di tah P::t~golettI. Q!.e.fta Capp.ella fu fatt~ edificare
da Lu.cch1no Vifconte detto 11 Nouello fighe del pruno Lucch1 no, offcrllate 1 tuoi rinnouelJ:unenrj quanto fieno vaghi. l'Altare viene tutto
compofio dico mmeffi marmi neri, e colorati in nobile" difcgno, fofienend? n?l mezzo l'Effigie dcl Santo MiracoJofo L :--bonefe, !lei lati entro
Cornicc1oni di macchìaco marmo fi fia nno due gran Q[adn, rapprefentando azioni del detto Santo, Carlo Cane colori 1 Ezclino piegatoli a•
fuoi.picdi, vinto ai colpi della (ua Lingua, ben che egli mai fi foffe veduÌo ~1a~a.to alle fauillc di niuna fpada nemìc?. ~ar!o Francc(co N uuo·
0
n1 d1 pinfelo perorante in facci.i ad affollati vd1ton.
.
Lafcinfi da I?::trte alcune Cappelle, che peguo.no ! per no.n v~ li offcr·
ll~re entro d'efie abbellimenti d;i rattenere intenti gh fgua.rd1; dimorate·
1
!!1 pe~ a~~ ~~ppc:ga, ~~S ~!~!fu[ A!~~!~ !~~o~ ~ipi43ta yn;i~cr·
206
PORTA
gioe con Bambino, vn Sant• Ambrogio, ed vn San Girolamo, quelli cosi
ben difpolli colori vfcirono dal faggio ingegno di Bernardo Zen aie antico Pittore egli è vero, mà portafi con feco ogn• ora nouella la lode ,e
moderno l'appia ufo. Del marauigliofo Agoflino Bulli Scultore, detto
Agoflo Bambaia, fi è poi il Maufoleo, che fiegt1e da lui [colpito per Cafa
Biraga; poc' anni fono venne da• Padri fatto riporre in quello fi.to, veggcndofi egli nel fecondo Clautlro del Monifiero chiufo in ofcura fianza,
JlOO meritando tenebre, benche propio fia de' Tefori dimorarli allo fcuro, leggete le incife parole, che trouerete il nome, e dello Scultore, e per
chi fu con tante vaghezze (colpito, così dicono •
.Auguflini Bufli Op1u.
Ioanni Marco, & Zenoni Bir. 'Mafjiolus Bir .fratrtbNs fuis pienti!fim11s pofuit, &
flbi fil. Zenonis Nep. Carlini 'Pronep. Spinali .Abnep. Lantelmi caritate, benigni~
late, & nobili[s. & Brigida fili a Ioannis 'Marci Biragi 'Pudiciffima, & Sacel. J1 ..
•1111it .Ann. Salutis 1 ~22..
Oiferuate con diligente attenzione tutte le incife figure piccole,e quelle trè al naturale potte foura il Coperchio, che fono la Regina de• Cieli,
$an Gio. B:ittilla, e San Girolamo, e d•indi prorompete nelle efclama•
~doni, in cui diede Giorgio Vafari, quando egli portoffi i mirarle, dicen·
do, non poterli immaginare, come vna mano d•huomo habbia faputo
fcolpire in marmo con tanta delicatezza cosl minute figure, che vanno
al pari delle Stelle piccole allo (guardo, mà in beltà alJe più finifurate.
Per"ltima antichità di quella Chiefa rauuifate vicino alle Reggi della
Porta Maggiore vn Tumulo di marmo con varie lettere d•attorno incifc;
riufcendouj forfe difficili à leggere, non cfperimcntati neW antichità d~
CarattC'ri ,fentitcmi ,eh• iole vi leggerò Cubito, così dicono.
..
In i.fio Sepulcro i aut 1{: 'P. D. Hmricus Se barhabarotius .Arcbipres/,yter 'Mdioris E,(c/efiit 'Mediolani ,fuit magnus deuot14s Ordinis Minorum, & iftiHS Co,,.
11tnt11s Benefaflor, nammodo •••• de MCCLXXX?Il. Scolas Nobilium ronflr#•
~it, & multa alia faéla, tàtn fpiritualia, quàm temporalia .••••• ttnce!fit. .
Refiaui ancora di leggerel'lnfcrizione pofta full• Architraue dell~
Maggior Porta, mànon fi tralafci, perche ella in compendio vifarà d•
fedele atteftatodi quantohouui narrato circa alle antichità di queftO
.Tempio. Sentite.
.
Templum-boc primi iDiu1f1Cculi Cbriflianie R_!ligioni1, anno non agefimof 11b ~
•ilia"o àDiuo Caflritiano in honorem Chrifti ~demptoris, S.anllorumfJ1't oJfJ•
aiNm 4J Ca~ SepulcrNm ereélum. Mox lertio fitculo 'Jr1arryrio, ac Sepulcro ~S.
Nabori1, & Fitlicis, Corporumq; SS. Geruasij, & 'Protbas~ inueJJtio1Jt ctl~hr1#I
tedditam • Tandem pofl XII. à Francifran1s f ub fui Inftit11toris nomint aJ1et1r
tmguf!iori parte ad bant amplitudinem redaflum .• 'Paulino .Agtr efl l~angt. 'j
''", m 9uo tbefauri omni, wl 'Perfica Gata prtt1ofiores condunt11r. D•UO ')lfY
.,Ambrofio Ortus ìrriguNs, -pndt tanta falutari11m a9ua>·um ex'4ndat copia' .,t ~'
lla#J'itnd11s illas, Ne hm jidelium Turbit WJdi9t1e tonfl11erent ,fedetia"! 'Paga~•'
41tplt i11fideles atturrerent. 'Piè tu bic Deum colito, Sanflor11m, 911os lnç re,111 tf~
'!"'' ~oqor•. -4_~xi~i~~ !"'Pl~r~to tr"ft~~e1!' ~~i e/p~~i.!i !i!'~~• 'f.EI~
V E R CELLINA.
207
Pc~c~e altro non ci rella, d'au uertirc entro cos1 V i:neranda Chi efa, li
rauul(i.11 Monifiero,entrando per l'.icccnnatoVerone,ch1.: fu J.i voi otferUato dianzi di giugnere alla C.1ppellJ. dcl Miracolofo Santo di Padoua,
"lUal'. quelli, che vi mollra in profpecco vn quadrato Cortile cinto di
Port1c1 molto antichi con Colonnette attorno di marmo, fr amczzandoui
Vnamcnti alla Gotti ca dall' vn C.ipitello all'altro, Cenz• archi, e fenza
alte, mi con foffitta di legno. Or.i, che introdotti ne ti.imo, s•otferui
q~c~o Pozzo nel diritto lato, che porge à chi chi 6a Je fuc linfe, nè vi fiup1~c.1n ritrouarui copio(e genti, ad affaggiarle, poiche eifcndo fouuenitri~1 ne• nollri mali, vengono da' bifognofi ricercate, ncd ~ltra fpefa riC~tedcfi ad ottenerle, che fede fin cera, ed al pari della loro chiarezza li mptdt la cofcienza.
Il Capo dcl primo Capo Mitrato di quella Città, cioè di S. Barnaba in
Vna Caffa di ferro vi fu dentro nafcofio, à preferuarlo da .fiera inuafion_c, prouò tal Santo fauorcu oli i Naufragi, mentre gli flcffi à quali tatti
r1cfcono infaufii, perche celfato l'oflil faccheggio, difiolfcfi da quefl• onde, quindi gode vna venerazione pc:rpetua nel porto d'vno Scrigno d'.U·
gemo, il quale s•efponc ne' giorni Fefliui full' Altare della Maggior Cappella di quello Tcmpio,equefto Fonte viene con diuozione riuerito~
l'Crchc atfucfatto San Barnaba, quando viucua, ad apportar (aJuezza....
aU• anime con l'acqua dei Fonti, anche fo morte ha ottenuto da Dio
facultà di fanare i corpi con l'oode chi.ire di quefto Pozzo, perciò non 'i
fl~pite, fe allo ficlfo voi vedete concorro di bifognoJi Jangucnti. E.nero
di quella Porta, che Raffi al mezzo dcJ Portico nel liniltrolato vi firitro.
\la vn' Oratorio di Secolari Terziari; di. S. Francefco, eh' iui uefcrcita·
none• giorniFcfiiui in Diuine Lodi, cd in impieghi Spirituali.
·
A rimpetto ncll' altro Portico cuui la Sagreftia de• Padri, miratela.j
quamo è nobile, si per l'antichità dcJJa Fabbrica, come pc:r rimirarli ad·
òobbata d'Ecclefiafiici Paramenti cufioditi eot.ro érlti Scrigni; {e defide·
rafie fa pere chi in quella gai fa volle che foffe eretta, foJJeuatc lo Cguar•
do full• Architraue della fua Porta, che ne trarrete contezza dalle incifc
parole nello fietfo motrmo, così dicono.
la.cobus diélus Cotncll11s de Tabernis fo&it fieri totaliter banc Eccleft"m ,fiu4
Sacrifiiam ad honorem SanEliffimi C. D. N. I. C. I J )7.
Po~tianci ad otfc:ru are del Monificro i moderni Cla ufiri, che fono due,
~cc.oh pure con colonne viuc per ornamento de' Portici, hauendo le pare~1 tutte dipinte, rapprcfentando gli gefii deJ Patriarca SJn Francefco,
e cl Prodigiofo S. Antonio di Padoua. Se poi vojcte conofcere, quanto
~a fem1)re tlata cara cotcfia Religione a• Milancfi Cittadini, conofcctc
pau~ ~arie' e numcrofe Infc.rizioni ~ diJ:>OIÌtati Cadaueri e~tro quelli
0 !t1c1, fino pcrfone d'altri dmerfi Ch1ofir1 hanno defiJcrato rttrouar re~Ute do_po mo~tc trà Franccfcana Ofseruanza: eccoue?c pur• ~no, eh~
-.ion nu l~fcera mentire; e non poteua Ce no~ efscre d1 perfetti cofiumr,
f Clltre ~ q~el d'cfso,che introdufse à fuono d1 Campane neJl•or..c Vefper·
è:
·~~~ tr1pl!~at~ Or~io~~ ~~~! M~~~ ! ~cnt~~ f~a Jnfcrizionc~me
,
·-
.
po
RT
20S
À
Hit i..icet F. Bonuicin111 de JUpa, de Ordine Tertio Humiliatormn, Do!lor itU
Gr11mmat1c.t, qui conflruxit Ho/pitale de Legni.ino, qui compofuit rnHlta Pulga"".
ria, qui prim~ fec1t pHlfari Campanas dc .Aue Maria Mediolani, & in Comitatll •
Dic.izur .A.ue Marùz pro anima cius.
SCYOl.,-t
èe'Geno11efi.
p EdaRqucftc
le deretanc parti della Sagreflia già da voi rauuifata, v(ciamo
Franccfcane Abitazioni; voi quiui olferuate la Torre dell.e
Cainp:rne molto pigmea, mà però nel fuo diamctrodfai valla, era antl·
ca mente giganteffJ, fofferl ella i danni, che fuol incagionare ingclofico
capriccio ,la vicinanza della Fortezza di Porta di Gioue non permife~
chefi Halfccosì fmifurata,temendo per qualche ardimento nimico,dl
non vederla diuentat~ Terrazzo oppugnatore. Q!efi•Oratorio d•vna (~·
la Nane, CRI! accanto à lei fi vede, efebifce di nota radunanza a' Cittad1·
ni Genouefi, che tengono abitazione in Milano, quiui effi vengono ne'
Fcfliui giorni, à mandar preci al Ciclo, la Tauola in dipintura ,chetrO""
uafi full> Altare, effigiando vn Crifto in Croce operò Ottauio Semini, al·
tresl egli Cittadino Genoucfe.
•.
s. 'PIETitO LA Chiefa poi, che quiui à rimpetto ofi"eruatc in fronte di quella di~
~a Vigna.
ritta via diedi San Pietro la Vigna, tiene quefta denominatione,
perche fino atali contorni fi dilungauano gli Orti, ò Vigne del Senatore
Filippo Oldaoi. E Chiefa confirutta in trè Naui,benche in rifirette rou·
ra, hà trè Cappelle nel frontifpjzio, e la Tau ola dipinta, che fià full' Al·
tare della diritta Capl'ella, in cui fcorgcfi vna Vergine col Bambino ,colorì Bornardino Lourni. Trouafi quiui vn Parrocchiano, ed è Chiefa..J
delle più veterane di Milano, che vada efercitando cura d'animc.
.
>v_JrtONE, cAmminfamo per la firada, che fi tiene alla finifira mano l'Oratorio
dc'Genouefi, e la Chiefa de' Francefcani Padri, quetla hà per fo~.
1lrannomc Nironc, e vogliono gli Scrittori, che quiuì al tempo del RO~
mano Gouemo fi rimiré\ifcro fontuofi Bagni ripartiti in delizie d'acque1,
cd in appartamenti fuperbi, furono quefie Fabbriche innalzate nell' I1n'
pedo di Nerone, ritrouandofi in MHano per primiero Giudice vn ~uo
;amorcuolc Varuaffore, ed à cattiuarfi maggiormente l'affetto del Fr1Jl"
cipe, benchc egli fi folfe foggetto d'empietà, e non d'amore, da.tre titol~
di Neroniane Terme à tali Edifidj; altri Scrittori vo_çliono, che quel n°~
me di Nirone voglia dire Riuone ~cioè eminente rtua, argine d'v.n' ac~
gua, che quiui ondeggiaua •
..
$.JCNlSE.
Monillero vic~no di Monache Agofiinfane detto Agncre, rima~
~""'b~,
fe.er~tto ful~e rum e.degli acc.tnnati Bagni, e vcggon~ anche a• nollr~
gmrni dl quegli alcuni auuanz1 entro la Claufura di talt Velate Velta.
li, era loro molto amoreuole la Duchcffa Bianca figlia di Filippo ~"
ria, eMogJie di Francefco Sforza, riceuendone da così pregiata frrnc•peJfa fouucnimcnti abbondanti con cotidiane vifite ,_eh• erano efprc:
f cgni d•iotima bcneuoglienza ; !cntirono poi moderni rifiori, e ~on ;
tcro, e Chiefa nel J 588. ponendoui la prima pietra dcll.A Fabbrica ' ·
'\tefcouodi Cafa Cittadina Milancfc. La Porta della Claufura diauuantJ
JL.
S.
!'f
~~~~~~ !~~~!t~~o~~~ ':luatt~o çolo@~ ~!~~~o / ~~~~~lo :uf~~~
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17 E R C E L L I N A.
209
tÌ(cena alla Chiefa, la quale effendo fabbricata d'vna fola Naue ric(ce
afTaicapace digente,tenendofiinamenduni i lati cinque Archi,quattr.o de• quali feruono per Cappelle in ordine Ionico. SuJJ• Altar MJgg1ore trouafi vna Tauola in dipintura, mofiraodo la Nafcita dcl Verbo
Eterno, e vogliono, che lia fiata colorita da Simone Preterezzano.
A \.regnente Chiefa da voi veduta nel lembo della mcdema Contra- S. 'Plf.Tr\.o
da, che de' Corij fi cl ice, doue Bernardin Cerio Hlorico noflro heb-fu/ Dolfo •
be i fuoì nat:lli, chiamafì S:rn Pietro fui Doffo, detta con tal titolo, ò per
effere fiata conflrutta ful diroccamento delle Neroni.:ine Terme , ò
per hauer piantati i Cuoi fondamenti ful <lorfo del vicino Nauilio: ell.:i è
Cura d• anime ,e dimora al fuo gouerno vn Parrocchiano, fabbricata
\renne in vna Naue fo!J, e riconofce moderni rinnoueJl.1menti in ordine
Ionico, full• Altar Maggiore la Tauola, che mirafi, rapprefent:rn<lo No~ro Signore, che confegna le pecorelle i S:rn Pietro, pennelleggiolla an-.
tico Pittore fiim:ito, mà rncefi il fuo nome, per non {i poter' accertare.
Da que!lo Vico alla diritta mano, che Terraccio viene da' !\1ilanefi
chiamato, vnflì all'Arco per di dentro della Vercellina Porta, ed è quefli,
che incorninc1.1mo à (coprire, hauenllouene già di lui difcorfo, quando
poco fa fi trouJmmo nel fuo Borgo chi.1mat0 Brolo grande, vi riduili ~d
?ffcruarlo di nuouo, per moflraruì quello Palazzo quafi d11lrutto, che
in tal vicinanza rcfta innalzate à cotte quadrate pietre in vaghi lauorij,
bizzarrie delle pa1fare ecà,ora dit1entato quafi tutto Cla ufura delle Monache di S.Agncfe,c '\:erfo la public:i ftradJ fatto abitazione di rninurn géte.,
<:on vaneaperteBotteghe,era eglialtcmpode•Prencipi regn:rntiVifconti Palagio d'vno di loro, chiamato Scaramuccia, ma terminata la linea de' P~droni Vi(conti, con pubìica vendita hebbe a riconofccre diffcrenci Po.1fdfori.
A qudl' Arco fino àquella Colonna con il Veffillo di Croce ful fuo .AR._CO
Capitello, che mirate a quante vofiri gu~ rdi ponno giugnere, dura di 'Port.t
l~ fpazio dcl Corfo di quella Porta Vcrcellinl, ed è in lunghezza paffior- //crccllma •
ldinarij r.ofiri fcicento; per andarfene egli al pari degli alcri Codi, porta
r "'.~che degli :iltri le qualità, tiene laterali viflofe abitazioni, Sncri Edifif ti1,e copiofe Botteghe di merci. ~dl' Arco, bcnchc vegga(ì :iddeffo
rudo d•antiche mura, fù però fabbricato con le foc Torri' e CO' fuoi Ponti
euat~ri, dandone certo raggu:tglio P:iolo Meriggi, h.rncrgli veduti, anzi
;rreru1 paffato fopra, e vifibili fono ancora i lor J fondamenti enrro le
ponde dello ficffo Canale, per le cui orme tolg nfi gli dubbij, eh' egli
non fia flato tale.
,
:V E chiufc fiannofi in perpetua Cfaufura Jc Vergini della Na- S. GIAC-_
z10ne Spagnola, cccoui il Monifiero, chilmafi S. Giaccomo ,e COMO ,
~: fù la fua Origine il Capitano. Mclchior.re 0.1fario natiuo di Spagna Momflcro •
ri nno I 582. Da Ollcuni Dep~cau ~pagnoh vengono cff~ ~ouern.ate ,e
Rca~anole loro Entrat: dagli affitti, c~e fi fan~odet publtc1 Team ne!la
fa~gia, e Duca! Corte d1 Milano. Voi vedete innalzata moderna Ch1e1n vna fol:l Naue, e full' Altare della Cappella Maggiore eu ui vna Ta·
·
D<l
uola. 1
L
D
DO
2ro
PORTA
Tauola aipintJ dal Fiamenghino il vecchio, entro cui Ccuopreli vn Cri(...
.to efli nto in braccio ali.i V ergine Madre con v na Maddalena piangente.
S..AN
SAN N icolao di Bari chiamafi la Chie[a à rimpetto , ed è Cura d'ani·
NICOL.AO
me col fuo P.irrocchiano, per vna (coperta Immagine amica della
1.>arrocchia. Vergine nel diroccare vna parete,fatta copiofa digrazie alle fupplicanti perfone ottenne la modem ità, che fi o!ferua, ritrouandofi altre
·
volte in più angufla po ritura fenz' ordine di buona Architettura. L'Ar..
chitetto della FJbbrica interiore ne fù Girolamo ~adrio, e dcll' elteriorc Gio. Batti Ila Paggi. L'Effigie in fictura del detto Santo V efcouo pofta full' Altare della Cappella al lato diritto è del Caualier Maffimo Na·
politano, pregiato dono à quefia Chiefa del Sig. Conte Don MJtteo Ro·
fale Caualicredi San lago, QE.eflorc del Magifirato Straordinario, e del
Configlio Segreto per fua Madla CattoJica.
Si ritorni da. noi verfo l'accennato Corfo,per rauuifare entrodi lui
Fabbriche <iegne d'offcruazione, non Jafciando io, di non moflrarui v11
Pio Luogo~ ben che Ja fua Abitazione rie(ca antica , chiamatò da' poueri Milanefi la Pignatella, ouuero la Michetta. Additeranloui alcune
vecchie Pitture à tempra, che flanno sù quella parete nella diritta mano 1
di dietro alla Colonna con Croce, che forge in mezzo del Corfo , tcoen..
dofi attorno alcuni verdeggianti Olmi, miratele, che ancora, bcnche
antiche appaiono, trafficandoli le figure, ed in dillribuire, cd in riceue..
re elemofina. Nell'anno 1J50. fu ererto tal Luogo Pio da Guglielmo
Salimberto, tenendo per fourannome il Negro, da trè pcrfone qualificate
viene egli gouernato con J•aCIHlenza fcmpre dcl Guardiano de• Padri Ji S.
France(co, iui difpenfanfi fouucnimenti in abbondanza, ed ogni Sal>bato fi difiribuifcono quattro moggi.i, e mezzo di pane, ripartito in frll"'
mento, fegala, e miglio.
'
•
Sò, che v'ombreggiò gli occhi quell'antica Abitazione, mà eccoul
per allu maruegl i v n foncuofo, e moderno Palagio j miratelo nell'altro
canto Jel Corro à rimpetto <!cJl• accennata Colonna :quelli porge ada..
giata fianza ali' IlluOrifs. Sig. Conte Bartolomeo Arefc Prefidente dd
Senato, fù pro pietà de' fuoi Nobili Antepatfati, mà da Jui in moderna
Architettura rinnoueUato,è Dorico il fuoordine,e ne fu l'Architett0
Francc(co Ricchinì, non mancanui ampij Portici, abbondanti di CO"'
]onne <loppiedi viui marmi ,Appartamenti fontuofi capaci di prc:llat
comodi alloggiamenti, anche à Prencipi, cd à Regi, feguitine gli c~ct•
ti nel!' anno 1649. con la Regina e.li Spagna ,oggidì Regnantc,inui~n·
(loft ad effere Spofa di Filippo il Qu.arto, e con J'Imperadrice fua Jigl• ~ 1
Moglie, che fu del viuentc Leopoldo Imperadore nel 1666. perche vo e:
cosi gencrofo PrdìJente, che vi faceffero dilTIQra, quindi la Grandezza
~ rcrre tutti gli fuoi più preziofi Scrigni I e fece vedere aquelle Coro_n;cc:
fronti,che anchcnell'arene Lom!>arde fannoondeggiarei T.igh 1 arati' e {pun~are dai loro fokhi lndiche mcrauiglie. Ì>ifinuolti ,e be r:c;
rete da' negozi;, inu iccrouui ad vna fua Villa nominata Cefano' cot ll'
~ui fatto ha egli innalzare, per ricrearfi tal volta , vn Palagio, c~c a
1
-
amp1cz-:
VERCELLINA.
2rr
a~piezza dc• Cortili, alla multiplicità delle ftanze, alJc Galerie, a• Giardi~1, a• Viali, alle Fontane, agli fcherzi dcli' acque, alla varierà dcli' architettura, non potrete, [e non chiamarlo nuoua <lelizia degli Orti delle
Efperidi, e Ce ritornaffcro al Mondo i Luculli, fi rifoJucrebbero di fman-
tcllarc le loro Ville, per cffergli nel pregio di gran lunga inferiori. La
Scul~ura f~ iui oflentazionc di mofirare de• Cuoi (carpelli i primogenici
P~rt~, la Pittura ne' quadri, che fono, e nelle Sale, e nelle fianze appefi,
d1ch1ara hauer• adoprato colori tolti aJl• Aurora, quando apre la Port~
:i~ nakente Sole in dipignergli; negli arredi fanno gran pompa i ponu
Sr_donij, le Spole Affricane, le fece d'India, e le lane di Cipro: ri(olueteu1, di rauuifarlo,e conchiuderete,non e1ferui1ingua bafieuole,a poter defcrìuere le fuc magnificenze, e la generofità di qucfio Eroe, che
non contento di mofirarfi plaufibìlc nelle propie fue ftanze, ha fatto in
quefta Villa ed ificarc a' Padri Domenicani, e Monifiero, e Chiefa, vegg~ndofi in quello vaRi Cortili à Colonne, cd Appartamenti per la Relig1ofa Famiglia f1.1perbi ,ed in quella varie Cappelle ornate di fiucchi ~
e d'altri abbellimenti vaghi con nobili-Pitture, e Statue, e1fendofi lungo ~empo in quelle aff..uicati Antonio Bufca nelle Figure, e Giouanni
Gh1fol.fi nelle Profpettiue, e Dionigi Buffala nella Scultura.
.
A piccola Chiefa, che rifede à quello Palagio per contro, tenendofi S, ItOCCO.
auuanti antichi Olmi vien detta San Rocco, refia vfiziata da Scolari con abito, cd c1fendo in Architettura rotonda, ricfcc viftofa, hauendo per ornamento trè Cappelle infiemc con la Maggiore, da particolari
Benefattori dichiarali bauer riceuuti Jodeuoli fuffidij, cosi Ecclcfiafiici,
quanto Secolari , di ciò ve ne daranno indizia fufficiente le inndlate fo..
fcrizioni nelle pareti.
E l'angufiezza di qucfl' Oratorio v'intimorì lo fguardo, lo vìrauui- MONJSucranno le bellezze del contiguo Monifiero, che portando per fou- TER._O
ranno me Maggiore, dà à credere nella noftra Città, non dferui altra... Maggiore ~
Claufura, che lo pareggi. Vogliono alcuni, chefoffe fua Fondatrice,.,,
1'codolinda la Regina, difponcndolo pofcia focr.o la tutela dr San Sigifmondo afiretto in Parentela con la fktfa Coronata Dama: fino nell•ann<>
ip8. dichiarano quelle Vergini Be~edctcine>ha ~er hau uto per Protetto·
ri, e Dcfiderio Rè dc' Loogob~ird1, e Berengario Imperadore> Otto~e
Imperadore trafficoffi anch'egli in farui ergere nominatiffimc i:abbr1the; pcr~hc era apparentar? c_on ~edcrico Barbaroffa, trouoffi. l;'ltatto
tal Monifiero dalle inuafioni d1 cosi fiero Barbaro, quando fece diflruggcre tutta la Città. Dicono Scrittori veridici, che la Torre delle Campanc.>Ja qt<ale ancora innalzafi, foffevoa di quelle fatt~ ~dificarcda•Ro~an1 adoperata da Maffimigli:rno Imperadore per Pr1s1?ne, tenendoli
di certo, efferc {fata fcuera abitazione de• Santi Martm Geruafio ~e.>
Protafio '"Vittore, Nabore e Felice. Il Puricelli Ulorìconarra, hauer"
~trcruat~ in perfona, dipìn~i in efsa gl~ geni di t.a!i S~nti ,e I~ ?v;tooachc:
G~o fahte fefieggiarc con particolari apparati 11 giorno d1ecrne>?e d~
... lu gno qe.dicato alla memoria de' SS. Protafio , e Gc~a.fia .. Dt-' 0 zt
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S
Dcl ,.
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dc le
212
PORTA
delle narrate FJbbriche in quello fico veggeuafi eretto il Tempio di Gio~
ue,quindi le firade, le fianze,ed il Calle! lo vicino trafsero il fourannome
di Gioue, così chiamauafi Caflcllo di Gioue, e la fua vicina Regione..>
Porta di Gioue, che fiorpiato il nome JaJ parlar Milancfc, comunemente
diccfiPortaGiobbia. Il Cerchio Maffimo ,già da voirauuifato per mi~
:iuuertenze il firo, in cui ergeuafi, {i dilungaua fino à quelli Edifici;, anzi
ritrouandofi quiui l'Imperia! Palazzo, veggeuafi entro di lui fotterraneo
Vi,lle, che condu ceua in fegreto gli fleffi Imperadori nel detto Cerchio
Malli mo, per ofseruar, e le Fefie, ed i giuochi, che in lui vi {i doueuano
operare.
.
Entriamo ornai nella Chiefa, mà prima di Calire la Scalea, che li tie·
ne dinanzi fua Porta, mirate il Frontifpizio fuo fabbricato tutto à Jauo·
rati marmi diuifi in Cornici, Architraui, Fregi, Lefene, Mefole, PiramL•
di ,Fencfironi, ed in altri vaghi abbellimenti; Bramancino ne fu l•Ar·
chitetco fuo, come ancora della Chiefa, la quale eretta in vna fola Naue
fi tiene in amcnduni i lati quattro Cappelle, foura le quali vi camminano
Portici, hauendo per Proncifpizio altri archi minori con fofienitrici Colonne; da Bernardino Louini venne tutta dipinta a tempra, effigiando
'41rie Ifiorie, e di S. Sigifmondo, e d'altri Santi: in fronte fotto il Cornic•
cione colorì vna Vergine portata a.• Cieli dagli Angeli molto bella , mà la
Tauola ad ogfio foura l'Alcarc fu pera ogn• altra Cua Pittura, t:f6giand<J
l'Adorazione de• Magi, pittura degna d'eterni app1auli. Il Moniflerob
corrifpondente alle vedute fontuoficà dl!lla Chiefa, bau endo tutte q uclle
comodità, che fi ricercano per trattener racchiufe qualificate DJ.me,
efsendo tali quafi tutte le Monache, che vi fi trattengono abitatrici, ed in
proua della magn ificenz:i di queflo Moniflero, ofscruate 1•Atrio, che mi·
rate auuanti alla Porta della Claufura,che motlra in pro(petto vn vilibi..
le Portico ornato di Colonne: di marmo, fotto dcl quale hanno ricetto ,e
Parlatori;, e Stanze ellrinCcche per Forefiieri; viuono quelle velate.il,
:Vergini fotto le Regole Benedettine.
..
lnauuedutamente fiam giunti al fiaedeJ Corfodella Verccllina Porca,
eietto Carrobbio, come con tal cognome chiamanfi tutti gli Codi deile..J
Porte nei loro lembi, hauendoui di già io (piegato, che voglia dire Ca~·
robbio. ~iui dianzi dcll' Enobarba ruina fi ergeuano le mura perfor~
ficazione della Città, e quiui apriuafi la Porta con le fue Torri,e Pretorio.
SG!.ACCO-OVdla Fabbrica,che à rimpetto vedete deJl•innalzataColonna.fiè
• 1110
~10 Speda le, e diedi San Giaccorno de• Pellegrini, oue s•efeb1fcC
spedalc.
alloggio per alcuni giorni a' Pafseggeri, che vanno, ò che vengono da CompofieHa, per ofscquiare, ò dopo d'haue1·•ofsequiato vn tal
Santo Appoflolo. <l!!_efio Pio Luogo videfi infiituito nel 1361... da Ga·
lcazzo Yifco.nte il Secondo Vicario Irnpe~iale, e Prendpe di Milan<;>' l~
fua Ch1efaè m vna fola Naue c6fo.fEtta d1 legno hauendodue Altari, ne
.Maggiore altro voi non potcteofseruare,che di Plallica à colori ~o.a Ve~-­
ginc Afsunta con vadj Angeli tutti vfiziofi, à trafportarJa ne' Cicli!: fl~
14
oiancndofi in antico difegno, inuitouifolo àcomcndarefua anticbit~; ·
- -·
--
Caia
V E R CE L l l N A.
2I3
e.afa hà comodità di Dormentorij' e di StdOZC' per ricettare i Pellegrioì~
Viene quello Speda le gouernato Ja Nobili Deputati, mantcnendoui per
le C?tidianc prouuigioni vn• Agente; .1prcndofi poi vallo Luogo ne' fuper!ori Appartamenti, iui s't!fercifcc il gi uoco della PJll:i, in cuJ per trattenimento impiegali la Mii.mdc Gioucntù.
Antica Fabbrica, che (icguc vedo fa vafia Piazza dcl Caflello chia· S. lIJJ1!~
mafi San Lcon::irdo, ora però detta S. Liberata, Oratorio Ji•Scolari l\..AT.A.,
con Abito nominatidell' Vmilta, gli qu:ili alcre volte faccuano la loro refidcnza in San Vicrore al Teatro, mi furono quiui rra(portati da S. Carlo: 1' Architetto, che in bel di(cgno difpofe quefla F.1bbrica, ne f'u Bramante ,cd il foo Difcepolo Bramantino dipinfe la Tau ola da voi rimirata ful Maggiore Altare, effigiando vn Criflo Glorìo[o afccnJcndo i Cicli,
e genufleffiin due lati gli Santi Leonardo, e Liberata, Pittura verament~ plaufibile, tu ttocche due fecoli fcorli fia comparfa alfa tu cc. A fpefe
eh Leonardo Griffi Arciuefcouo di Bcncuento s'inna lz 1 rono cotdli Edi·
:ficij ,e con fue rendite Jafciatiui cotidiani Sacrifici;; d.1 MJttco Vcfcouo
~i Laodicea venne confecrata la Chiefa, e nel 1500. refi::indo eOima la
linea de' Griffi entrò delle fuc facultà in poffdfo il Pio Luogo della...
Mifericordia.
A vicina Chiefadice6 San Giouanni fui Muro Parrocchia antica·,eS.AN' GIO·
chiamata fui Muro, perche traffe i (uoi prìncipij fu Ile ruine Eno- //.ANNI
barbe delle muraglie ~ella Città, che come (enti Oc in quello lito li erge-f11l M.11ro.
llano: alle Infcgnc V1fcQntce, che vcggonfi nelle fue pareti inncflate, è
duopo il dire, che da• Prencipi Vifconti ottennelfe riguardcuoli fouuellÌmenti 1 sì nella foa erezione , come in annue Rendite. Di(penfanfi
quiui molte E.lemofine per l'anno, ed alla loro dillribuzione fcel(cli quel·
la Cafa, che mirafi rimpetto nell'altro lato della firada ,full:\ cui Porta
fatt.l con ornamenti di viua pietra leggonfi quelle parole. Locus "Pi11s Diuiw
tJtm, & Sc111m1. Chi fece itJciJcrc cali C.uaneri, non fcppc dar' infc.:gno
del~a vcrita. li Fondatore di quelle Elcmofine nomi nauafi Rodolfo Vecchi, m.l. fmarritafi fu a me1rforia ,ou uero rimanendo fuo nome abbrcuia~o in lfc~ittu~c ·~~nufcrittc ~ cr~dec~eli vole.r fi~ifi~a~c con d~e letter~
.n.& V. 1! prrnc1p1ode' nom1R1cch1 Vecchi ,quindi d1cde(i Tirolo al Pio
Locodisenum,&Diuittmz,in dizioncLatina. Mila verità fiè,cheRo·
dolfo V ccc11i fù il liberale donatore delle Rendite, che vengono dif~~en~te ogn• anno folamente a' Poucri della PJrrocchia di S.:in Giouann1 ful
uro, e goucrnafi quello Lt1ogo cil otto Nobili Deput~tti.
ianzi d~ chiuderfi e.ntro l'innc(rrngn:lbile C~ttadcll.a cl~iamata C~(- L.A .M~f.­
tcllo d1 Porca di G1ouc, per olkru:::rc tuttoc•ocche 111 Jer d1 plaufib1le DONNA .
fì tr~ui,aJJa. Chicfo,e Conuento dc' Padri Agofliniani della Congregnio- dct caftdlo:
ne d1. Lo!D~ardia inuiamoci,cifcndone cl· 5i:l ~oi vicini, ed è cotcfb p<~fh
llcgh vlt1~1 Coufini della fpJziota 1J1.1zza a rn:, pet~o alla Porta della I·or·
tczza. Ch1amafi tal Chiefa S.M;iria della Confolaz1onc,ora de eta M.1donlladci ~~fiello. Venne edificata con queOo nome altra Chida nel 148.r.
L•
L
a
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!!~n g1~ in que~o flto, mà qua.li {otto alle ~O!ti~~~zio!li antiche nel ~~1f:
~14
PORTA
trolata, e della fua erezione diceli, eifer ne flato l'origine Giouanni G.1·
leazzo Sforza, dandole titolo di Con Colazione, per vederli il mifcro Prcncipe vna volta vfcito da quelle: sfortune, che fcnza piec.ì l'aftliggeuano
ogni momento,perchc inuece di porgere alfuo crine Diadema Ducale,
tratceneuano immobile fra•ccppi di fcruitù quejja Potenza,, che conofccuafi vera erede del Lombardo Dominio. Non mancano le difgrazie
dt paffeggìare anche le Regie SJle,e rapinatrici ardimentofc rubare i
Diffida i teni, e collocare in quegli i loro obbrobriofi ccncj. Nel 158 r. in
circa vide G. quell.l. edificata, perche la primiera trouoffi forzata à rinunziare l'antico fcggio, per cedere quel lito all' ampiezza dell e mura, che
furono. aggiunte al Caflcllo, caduto nelle mani dc• Monarchi delle Spagne il Milanefe Dominio , Ga{paro Vifcontc Arciucfcouo nofiro con•
fecrolla, d'vna fola Naue fabbr1coffi con foffitta à legnami, ed hà quattro Cappelle per cadun lato ,l'Altar Maggiore viene ornato d•vna Croce d'argento, c'hebbe in dono da Aleffandro Seflo, portando tcmpcfiaco
il feno di preziofe Reliquie,che fono gemme di Paradi{o con perpetue lnduJgenze applicate aJla Confraternicà della Cintura . La Tauola del
Crocifiifo dipinfc PanfiloNuuoloni 1 cd è la vera Effigie di ~uello, che
s'adora nel Sacro Sepolcro in Paleflina, fecene dono di quefia a tal Chiefa
il Conte Giulio Arefe Prefidente del Senato, e P:idre del viuente Sig.Con·
te BJrtolomeo Prefidente altrcsì dello fictfo Senato. ~el Pozzo, che à.
mezza la Chiefa nelJaco finillro o1feruatc, per elfer' egli dedicato à San
N 1cob di Tolentino fcaturifce Linfe Miracolare, trae Voti in.finiti, cJ
infiancabili fu ppliche à Dio, può chia11.1àrfi Pifdna probatica, perch~,
ile fi radirizz.ano zoppi, e fi rifanano febricitanti. Gli dipinti Appofioli,
che cingono sù ncJl' alto la Chiefa, difpofii in finte Nicchie colorì Ca...
millo Procaccini. Il Barabino operò l'Angelo Cuflode in quella Ctp'"
pella, che vedete: Ambrogio B0rgognoninell'altra fece il S. Gioachiino,
Camillo Procaccini colorì il S. Francefco, ed Enea Salmazio difpofe il s.
Andre41, che predica in Croce, tenendoli in due finte Nicchie da ilati Vtl
S.. C<ulo ,ed vn S.?ietro .Martfrcdipinti da Daniele Crefpi ..
..
N
V E R CELLINA.
2rs
ON fi tardj piùl'ingrelfo del C.10cllo ,ed accollandou i, o!feru1te IL C.AS·
l'inefpugnabile fua pofitur.i, venendo efleriormcnte guardato da TELLO.
lll~zzcLune,non originancfovmidieffccci,come èpropioqella Luna,
n:a fulfurei incen<lori per la diflruzione <li quegli ardimenti ,-èhc penfano
eh penetrare quefle mura, per volerle atterrare ,ondeggiano loro d'in..
torno acque forgenti racchiufe in profonda Foifa, che a voce dei fturti.
q_~afi nuoue Sirene palefano troppo certi i Naufragi à chi porta temcrallJ penfieri di rragictarle, la qual Foifa venne ampliata d'ordine di Filippo Secondo da Alfonfo Pimentello CaClclJano nel 156i.. Mirare quelle
~~e fmifurate rotonde Torri, chiamate da• Milane.fi Torrioni, conflrutte
d 1dura felce, chiudendo nel mezzo la Porta dell' ingrelfo, e dice, fe ne ve:ne mai <li più fpauentofe, credetemi, che vanta il mafilccio loro clfere
di pigliarla contro la voracirà del tempo, perche mofirano la fronte non
ornata dicrini,maaJl•vfo delleMedufecintad•jnfocate vipere,chefo~o Bombarde, le quali hanno per ~ropietà, non di conucrtir~ 1«: perfone
•n.Caffi,mà fibenein cadauera. Nmn•altra Fortezza aJpar1 d1quefia....
llltrafi al Mondo, la di lei circonferenza trapaffa due miglia, tiene Cci
Baloardi reali piantati foura forciffima muraglia fabbricat.a à pendio per
lnaggior vigore. Trecent'anni di già caduti non offeruauafi con così
Podero(j ripari, Gakazzo Vifcontc il Secondo, Padre di Giouanni Gtleazzo il Primo Duca ne fù egli J•inucntore, pcrcbc era armigero, piaceu:tgli di vederli d'armc prouujgionato, fece adunquc edificare tal Fortezza, mà vfandoli in quei tempi Mangani, Arieti, Prctcri-.:, Gatri, Ba·
lìne, no.q innalzauafi con le Fortificazioni, che fi tieue add<..fio, per di!eggiare l'a.rmi d:i fuoco, che adopranfi. Qseft0 E.lificio, benche fi foife
in difefa della Cina, era però mal digerito da' Cittadini, quindi accaduta fua morte, caddero altresì le innalzate mura della Fonezza, perche...t
:tinmutinatifi i Milanefi, furono toflo alla loro difiruzione, r:è s'.lcchettarono per fino e be non viderfi flefe per terra. Anche la Plebe vuole t:llllolta riinirarfi dominante, per farli conofcere autoreuole ,bcnthe i [uoi
Doniìnij b:ibbiano la n<l turalezza dc• Tuoni, che fpaucm:::ino, pcrche
romorcggiano, ma prdlo b finifcono in pioggil, ed ella in bgrime..J,
hcrch~ non h;Ì nè lènno, 1.è autorità per mantenerli. Rifecefi però 11d
cggirncnto dcl tiglio Giouanni Galeazzo, non minor Sol<latodd l'.1dre, rnà più fonunato , cd :iccetto, perle amoreuoJiqua.lirà,cheJ•adorf3Uan_o, hauer.dolc inc:!(lttO à farlo o11è:guiarc da tutta l'ltalia, e di qucla ne npona ll:l ritoJo di R è, (e da rea' morte repentina non rdlaua afli"ont~to ~ pofcia~ht c.,flcfo da. 0'01 bo rc~~lenzi.11e ~cl çaHcllo di Melegna n~
• C1 ~a~ore !n due giorni refe _Io fp1~_1to. Amcchm? da q~~fio Due~. <l1
~uom
npan,difoiti mura,d1Rtg•1. Appartam~nt1,dur? Jntalgu1IL.
100
.
alla morte di Filirro Maria VJllmo Duca d1 Ca fa V 1fconte, m.i ne
~icaddc ~i n~o.uo ,e pcrchc le ricadt'l.c fOJìO_ fempre dc' pri'!1i ma_ ti più
~nnegg1atnc1, v1Je qtiafi difper<ito 11 fuo nforg1mcnto. Fu eglt però
:lJtato da Francefro Sforza Genero dcl detto Filippo Maria, il qt. :dc.: fa.Pe\ia dalle ~~i~~ riponare ~fiti vitto1·iofi, falito che fifù foura il Ducal
~ · ~- T.ro-
-
~
-2r6
POR~A
Tl'ono, fendoche lo arricchl degli due Torrioni, veramente Monti di
marmo, nè dite, e he portando 1'Infegna Vffcontea in mezzo al petto li
fieno tirata la Bircia in feno, rnà confe.tfate, che annidino tali Belue, per
1'àr fapere, hauer fempre preparati focofi veleni per 1'.1Itrui diftruzione;
1·efiituì più alta la Rocca chiamata mafchio, fecegli firade coperte, adol'"'
11ò la feconda Corre di Regio Palagio, dì Chiefa, e d'alt re fontuofe Fab•
briche, le quali riefcono capaci, non per alloggiare Prencipi Coli, mà an-:
che Monarchi.
.
Che direte, varcati hauendo alcuni Leuatori Ponti, e Corpi di guar;
cHa, in vedere vna Piazza in hrghezza per quadro di dugenro braccia' a
cui d'intorno cammina foura erette abitazioni vallo Corridoio, coper·
<:hiato da bene affodati Tetti, Cotto cui hanno determinato fito Bombar"
rle innumerabili di variata grandezza, e dentro cui dafii il fuoco in ?e·
correnza d'ailegrczze ad infinite canne di bronzç> 1 che portano grau1do
il feno di fulfurea poluere? Sonoui più Città in Italia, che fcarfeggian°
affai di quello Cafiello in ampiezza, può chiamarli vna Cittadina For•
tezza, ed vna forte Città; quafi tutte le Arti foglionui dentro traffica·
re, iui fi macinano grani al corfo d'acque forgenti, iu i Jj fabbrica no IV
~ornbarde, iui fi trouano fornite Ofterie, numerofi Macellari, ed altre
Botteghe colme di diuerfe merci, in tempo d'Atfedio, ne la penuria può
nuocere, ned il periglio intimorire. Eccoci ornai arriuati alla Porta, or
che paffato babbiamo cosi lungo, ed angolar calle, alla cutlodìa di cotef·
ti piantati ltecconi fempre rifedono vigilanti Soldati, e non hà ingre~0
verfona alcuna, fe non ad ore dete-rminate. OJferuifi da quello mo[}1Je
Ponte di legno fofierluto da Pilaftroni di felce, quanto fia profonda lv
Fo.tfa; orche incominciafte l'ingreffo, non v'inorridite, in ritrouare ta.fl"'
ti armati guerrieri po.fli per c~ni lato? Mirate come fieteincontrati da
[mifurate Artiglierie, le quali con bocche aperte agguifa di Cerberi .Pa"'
:mno fiarfene sù i latrati' per indebolire voglie mafnadiere' a non un'"'.
J>iegarfi, od in aJfaltì, od in fa echeggi. Non difiiui, che tal Fortez~V
raffembra vna Città? eccoui per ogni lato affaccendate genti in varii un:
pieghi, alla finifira mano fiafii lo Speda le per fouuenire la pouertà de
languenti SoJdatì, colà in fronte euui il traffico delle Medicine, in quefJ1
parte fi_ dìfpenfa il publ!co p_ane, non mancanui_Tauern~. N~lla [econ
Corte rnnalzafi la Ch1efa 111 vna Naue fabbricata, ma affa1 capace
gente, per gu elle fpaziore fcale arriuafi agli Appartamenti del Callella·
no, enti o cui abitauano gli Duchi, ò per loro diporto, ò per propia Jicu:
rczza ne' tumultuofi tempi :guiui fpira aria felice, l'amenità delle Ve~
.zure, e la cornodita della Caccia erano Jufingheuoli inu iti a• padro~I ~
p~r abitar guefle fianze buona parte del!' anno, fappiate, che ve~fo dc 1
cidente lU cinta di mura vafiifiima Campagna chiamata Giardino/1
Caflcllo, il cui fondo affittafi opulenti annue rendite, e di quadrup~ '
e di volatili trouafi ~empre abbondante _Ca~cia~gi_one. Entt:o quel~
Rucca, detta marchio, come v'accennai, v1 fi rimira )'armeria' la 1 è
~ìzione, e ~iocche è d'yopo per gl' ~~t~~~ffi d~ Ma!t~ ~ !1 f~o ~a&~;~~
dI
T7 E R CE L L IN A.
21i
fe:npre vn CaualiereSp:i.gnolo; da che il .Mona~ca Au~.iaco tien_e .:;foluca Padronanza di ~ilano, quella Fort.ezza ~·e ~.ltta 1pfupe.rablle, c:o·
no(ccte quanto vi dico da.Ile nuoue Fort1ficaz1on1 per dt fu on,. che vcg •
gonfi. Troppo fi fiam trattenuti trà cosi chiu fi Recinti, og~i piccio~o fguardo ti (fo in qllelli luoghi, oue il Sofpctto non dorme, sa rngelofire
1 cuor~; difio~liamoci, cd eccociom:-ii vfciti, quindi vegg~n~oui aggirar gli occhi a quella Colonna guard<tt!) attorno da cancelli d1 ferrn, par~ che Ja Curiofita vi muoua il dcfio, di fa pere, per qual cagione colà ti
runanga innalzata, auuicinfamoci à lei, cdirouui ciocche di cffa fi ritrou.a fc1·rtto sù no Il re morie. ~iui a.dunque reflò S. Protafio figlio dì S.
Vaie ria ,e S. Vii ale mare irizzato ,e leggendo voi le iocifc lettere, otferuer~te, diru i io veridico racconto; In boç loc(), -vbi jiJ.·a rfl /;~, Coltmma deca-·
Pttat11s.fuit S. 'Prot.zxius .Anno ab Incarnatione D.LYJI.die XIX.Itmij fub Comite
.AfLaio. Leggete ancora qucfi> altre, che veggonfi nc!Ja Tauvla di marmo, che vi llà auuanti. 'Philippo 111. Hifpaniarum l{!ge, & Medio/ani D11ce.
IJ.Iofepb V ajq11ez.. de vtcuna huins .Arcis 'Prit[cEfos D• .Ambrosij, & Beati Carolì
lo~ro1niti hums e1111tatis .Arcbiepifcoporttm e:rcmplo commot11s, q11ortmz iUe N1'>ri_mc Dil4i110 .iffl.1tus S. 'Protb.-w/ Corpus im1enit, hic ei tu clicm Feflum anniuerf11~1ttm celeb1·au iuffit, quo cittfdem Sanll1, & .Arcis 'Parochialis Ecclcfia mag/s1ll11.flraret11r lttpidctn fllb IMc Col11m11a, in quo tantru 711artyr h11ius Ciuitatis, &
.Arr1s {imul Defmfor ,fecuri percuf!11sf1it, ad excitandam ?tlilitum, & 'Piorum.
1J.!l1gun:cm m tc11ehri's multos: annos iacmum in lucem ref.4oca1·i rnrauit . .Arm..
l:Jom ìl'iDCII. die XPJII. l:mij.
lntenddle adunque, h:iuer quiui (offerta crud'el morte S.Protalio. In
qucfio lito altre volte ergeuafi in fuo Onore, anzi fotto ilfuo nome vna
Chicfa, mà confiderata effer troppo. vicina alla Fortezza, fùfmantellata
ton altre varie abitazioni, ed in fua memoria in nalzofil quefta Colonna ,
~a q~1ale.veggeuafi _inpiùdifcofio luogo,m:ìvennc quiui difpofia,per
afc1ar libera l'erezione della contigua mezza Luna ..
Cofiiamod da quella cosi aperta Pi.uza, troppo foggetta a' raggi
lO
del Sole, inuiandofi al ddtro lato, e nel pdmo Vicoletto 1 che mire- S'PFD.A.l~
rete, à cui apre il p.1.ff'o vn• Arco antico, tenendo in pittura à frefco di fo- de'Ycccbi ...
pra vn• Immagine ef:rngue dcl no!tro Riparatore pennelleggiata. dal
Mon~altì, entri (j pure, pofci.:che hauercte agio di rimirarclo Spedale,
~ue radt1 n:ni fi fia nno gli roucri Vecchi non abili à procactiarfi i viueri ~
p Ottile Lu ago il (e colo fcorfo daua ricetto a•Padri Vmilfatì ~on_ 'f'it<?lo d1
d ropo_fiato, fù egli d.i S. Ci.rio eletto pe• Spc:dale e· Vecdu,g1aab1tanc~t nel!• Ofpizio > nccanto alla fmantellata Chic:fa di S.Clcmeotc al
~ crzie~e, e'l fuo traft1orto quiuifcguì nel i 574.ottenutane facultà. ~a....
foicgono Xll~. S~)mmo Pontefice. PerI·~fp;ezza delle Guerre,da ~mne
Jl~olc 1'.afccrc 11 d10:uggimento deJJe foanugl_1:, vegg:oan~ a~d.~rdifp~dì
dat ~lilano ~cca~ta1_1do fu fsidioinnu~erabd1 Veccht, quindi 1ntcner1t<>
1.,111P1etofi 01moh P1~tro Filarga,f\rcrnefcouo- allora. R.cgna~tc no_!1r<> .
no 1 402. che poi fecondò il Tunonedella Naue d1P1etro m Vau~110
J con nome d•AletI.1 ndro Qli.into alfcgnò loro per particolare.abtta'!
S
V
E.e
uoac
2rs
PORTA
~ione l'.lccen nato Ofpizio, e foccorfo dalla liberalità di Toma(o Graffi,·
Jafci.indoui ricche Rendite;tra(port:tronfi allaper.finein coceflo Luogo èa
S.Carlo,dcprcffi que'P.1dri,che faceuano pompa dell'Vmiliazionc nel no
me, t dclJ>Ingrandimcnto ne'fatti, affegnandoui d'auuataggio le Rendice
della Propofirnra degli Occaggi, che gia dallo (teffo Borromeo Santo fu
data a• Cherici dcl Seminario. P.1fconfi quiui adunque trà Mafchi, e
Femmine, i graue eta arriu:ui da cento incirca, e ne fentono riguarde..
uole aita cotidiana, anzi in occorrenza di mali fonoui Medici ,e medicine pagate, e perche l'aanue Entrate riefcono abbondanti, fannofi varie
elemofine, cioè di doti, di p.10e, dì vino, e d'altri fouuenimenti. Reg-.
gefi queno Speda le da dodici Deputati, fei Ecclcliafiid, e fei Secolari,
ed è il loro Elettore l' Arciue(couo nofiro.
s. 'l'rt.A.FJ.A ALLA Chiefa di S. Maria Porta accolliamoci, la quale vedefi nelli
1.'0itT.A.
. diret~na parte dello Spedale di S. ~i~ccomo a! manco lato •. Tie~c:
c1fa molo d1 Porta, per ia Porta della Cttta, che anticamente aprrnafi 1~
quello fico. Tal Chiefa adunque, che è Parrocchia ottenne le prcfentl
modernità per vn• Immagine della V ergine acca Co (coperta foura vfLI
'fcmicircolo d'vna Porticella, che a priua il paffo alle genti, per in~rodurli
nella fle(fa Chiefa, quando (e ne fiaua eretta nelle Cue antichità, la quale
Immagine è quella, che li offerua dinanzi alle Cafe Parrocchiali, che [0
no due, al coperto di lignea fianza, mà fatta nobile alla multiplicità de',
Voti d'.irgcnto offcrci,ed agli accefi lumi,che vcggonfi tutte J•orc ami.arJ1
pan ti, le cui ammaffate elcmofine fono fiate, come diffi, cagione,ch• ora il
miri cosl vaga Fabbrica architettata da Fr:rnccfco Ricchini, e dopo fu:l
morte affifiira da France(co Caflc11i. Il Froncifpizio d'cffa trouafi di due
ordini, dalla b:ife al Corn iccionc è Ionico, e dal Corniccione fino al fuO
finimento Corintio, non vi mancano, e Copra, e Cotto Colonne di war·
mo, Lefcnc, Architrau i, Fregi, Mefole, ornamenti tutti, che lo conl..
tituifccno in vna mirabile vaghezza. Carlo Simonetta Scultore operò
in marmo di Carrara quella Vergine Coronata porla (ull'architrau~
della Maggior Porta. D'vna fola N1ue rcfia confirutta la Chiefa, fil
veggonfi in amenduni i lati trè archi, con quel di mezzo maggiore, fc:r·
uen<lo per Cappella, teriendofi J inanzi quattro vifìbili Colonne di ma.r:
mo foficnitrici della Volta, e due PJggetti per mufic:i. coi loro par:ipe:ri
di forato marmo. La Cappella all:l finillra m~no mo{èra vna TauoJ:i. Ul
pittura effigiandola Vergine col B.imbinodi IlcrnarJino Louini, e la,...J
Vergine Affunta à rimpetto nell'altra Cappella credcli, che venga d~
Marco V glone. Andando quella Chiefa ancor:i fallofa in Reliquie' vo
glie daruene di loro brieuc rag~uaglio. A<lorafi adunque parte. d~lt;
Sindone, in cui fù in uolto Giesu (chiod.tto di Croce, e parte viJib1lc
0
Crocc,e della Velia di Noflra Signora, e dc' fr:immcnti del Scpo ~
s~rn_to ~ foura c~ i (ed~ttero gli Ar:g~Ji, ed alcun~ Olf.l de' ss._c.1.fl? ~a.li
Polumo Sottod1acoat, e Diaconi d1 S. Ambrogio, tutti quelli (piri e ro
~efori furono .~iracolofatnente ~rouati l'anno 1105. cd al loro .c~:i(~~~i,
.y1dcrfi non p1u faftofi Apparatt,c~n c~ncorfo d'innumc!.ibd 1t~N
4
4
4
t.
V E R CELLINA.
2r9
AN Pietro Lino chiamali ~uella Chiefetta in fronte dell~ Piazz~, che S. 'PI E?'f\.O
fi apre dentro della contigua Contrada; era ne' tempi andati P.1r- LI t\ O .
rocc~1ia, mà per l'anguflezza del fuo fito le fu lcuata tal carica, richidla
pofc1a da• Sarti fù loro confegnaca, acciò n'haue~ero.cura, le manteng0no éffi cotidìani Sacrific ij di Meffe, e b T.rnola tn P1ttll ra, che offcruate sù l'vnico Altare, eh' è vn Crifio in Croce, cd vn S. Pietro con il loro
Protettore S. Huomobono colorì Antonio Bufca.
~ella lunga, e diritta firada, che fi fiende nel manco lato viene chia~
tnat.a de' Marauigli, nom~ di Famiglia antica Mil:lnefe, e forfe abitatrice d1 tali Contorni in altri tempi, può Jirfi fhada mara u igliofa anche addeffo, per le Pitture à tempra, che miranfi colorice full' elleriori mura_.
d•vna Ca fa vicina al Palagio, che fù dcl Prencìpe La ndi, offeruatele, che
ll?n vi difpiaceranno, benche antiche; il Trofo da Monza le dipinfe_,,
Pittore commendato da Gio. PJolo Lomazzi, e veggonfì altre fue Pitture in San Giouanni della fieffa Terra di Monza in vna Cappella nel lato,
doue ergefi il Tumulo della Regina Teodolinda, che fece tal Chiefa edificare. Se da' noftri Cittadini fentifie dire, hauer le Pttture prefenti operat~ Brnmantino, toglietegli da tal frcnefia, e dite loro per trargli da tal'
op1~ìone, che legg~no il Lomazzi, perche egli ~n Iftampa le dichiara_.
:fì.ghe del Pennello d1 Trofo, non Trofo, come v1en nominato dal Me-:
r1ggi.
Ntriamo in quefta vicina Chiefetta, Oratorio dc• Signori Fagnani, SAN
foura cui ne hanno atfoluta padronanz.l, sì per eifer' elJa vnziata_. M.A.TTEO ,
co.n le rendite lafciate da quefti Caualieri, come per hauer• entro d•e1fa la Baccbet=
particolari Tu muli. Si no l'anno 1065. dal nofiro Rifcatto, fù ella fatta ta ·
,edificare da Auchifredo Fagnanì, e trouafi foppellito in quell' antico
~uello di marmo, che fi fià allato del Vangelo della Maggior Cappella
l\rnneftato nell'alto della parete. ~efl• Oratorio è in vna fola Naue in
alt.a con due Cappelle in antica Architettura, mà la Tauola in dipin~ura, che ofieruafi full' Altar Maggiore lo rende Maefiofo, per effere di
0
dato Madlro, rapp~efenta CrifiC?, che addiman~a feco Matteo Appofiolo, tra fficandofi m faccende d1 Gabelle. Se po1 volete fJ pere il nome dcl Pittore , rimirate quelle due lettere F. cd V. che feruono per marca ~d vna Balla, che fi fià a'_pied~ d~l S:rnt?, pc:ichc ~on al~ro vogliono
fign1ficare,che francefco V1ccntrn1, e fu Cmadmo M1lanefe affai approUato dal Lomazzo nell'arte Pittorefca. Saranno più dj cent' :inni, cbe.J
d~~fia Pittur:i ve<lefi follo fieffo Al care, e pure fu chi fiampò, effe re ftat:i
·~linta dal Guercino da Cento, che poc• anni fo·io porto!fi egli all'altro
p· 0 ndo, m1oua, che mi moffe alle rifa, quando lctfila sù quel Libretto di
Jttore[co ragguaglio.
Iamo giunti a_lla Collegi:it~ della ~~lcorio~ comunemente detta Caf- S. M~R,J..4
à ~agno}a, !1e~ principij ~ell? ~el1g1one France~cana, tra_fportando~ Falco; ma•
S ..1lan? 1 pnm1 loro Padri qum1hebbero appoggio ,e voghono akunt
tre tutori, che con cffi loro veniffeu i S. Francefco, e che viabitail~ ~mo(~ andofì.pcr fino a• prefenti giorni vn piccolo Camel'ino, in cui egll trat::
!e :z.
~e.9e:
S
E
S
11
PORT.:1
220
teneu:ìli. Enrico Settala Arciuefcouo nofcro, come già intenddte ~ai
racconti già hauuti nel vifitare 11 Tempio de' SS. Nabore, e FeJice, por·
tando particolare affetto ad vn Patriarca di tanta Santità, e mal foffcirendo di cotcfrc mura le anguftezze,perche troppo accorgeuafi dc' futuri
fruttiferi aumenti, eh' era per far• al Cieloqucfta cosi bene incammin.lta
J>rofopia, ottenne f~cultà dal Papa, di trafporcare in quefti Recinti gli
Cafona ci, che falmcggiauano nel nominato Tempio, e nell' ampiezzl-1
òelle antiche Oldanc propieti volle piantarui iPrancefcani Padri ,acciò
'Coli hauelfei-o agio, d'affaticarfi per fouuen i mento JcJl• anime, effeodone ì n quella età frraordina rio bi fogno: in brieue offeruoffi il tutto e(e
guito, mà da' Calonaci poco foddisfatti di cotal mutazione troppo per"
niziofa ai loro intereffi, con Fama di portarft à Roma, ad efporre ai pie-'
cli del Sommo Pontefice le loro ragioni, tralafcioffi affatto ogni Eccle ..
fiaftica V fiziatura, fofpcfe refcando quelle Diuine Preci, che foleuano
cotidia namcnte cfcrcitare. Negli anni adunque 835. dal Verginal Par..
to qucfca Chic fa miroaì edificata :i fpefe d•vn Caualier Francefe chiama•
to Conte Folco, dedicandola alla Beata Vergine fedcndofuJl• Arciue(co·
ual Seggio di Milano Angelberto Pufterla, e ne' tempi auuenire tralfe
pofcil il nome di Falcorina. Per più età videfi derelitta, mà ne furon()
alla fine introdotti alcun i Difciplinanti Scolari,per elercitarui i loro Sp!•
rituali , e Feftiui impieghi, gli quali dinanzi trauencuanfi fotto le Forti'"
ficazioni dcl Ca~t~llo in ,vna Chiefa chi~mata Sa!1 Pro~afio, come poco
fa n'hauefte not1z1a, ma fmantellandoh trasfernonfi rn vna Chie(etta.
accanto al Monifrcro di Santa Marta detta San ~irico, che altresì ane'
effa all• ingrandimento di quelle Clauflrali Fabbriche rdlando dillrutt1 •
ottennero qucfia della Falcorina, dopo d'efTere fiaca per ordine di Satv
Carlo Seminario di Cherici, fino all'erezione della vafia Fabbrica del
Seminario di San Gio. Blttifl::i., che fi offcrua in Porta Orientale Ora,...
vedefi di nuouo fatta Collegiata con Propofio, e fei Calonaci, co~ obbligazione di refidenza folo fcfiiua, cffendone fiato il Promotore il C.1rdinal
Federico Borromeo,tutto intento .à fcgufrc le pedate di S. Carlo fuo cu·
-gino. La Chiefa fi rimane addeffo quafi tutta cadente, eJ è fabbricata-i
in trè Naui, feruendo per Coro a• Calonaci.il profccnio dcl Maggior' Al:
tare, Cuura cui pofa vna Tau ola in dipintura, che moflra la Nafcica d~
Nofiro Signore colorita da Bernardino Louini; qttcfii Calonaci cntr.1t1
nel po!feffo degli antichi Calonaci per ragione di precedenza, non aai~
tono à niuna publica Ecclefiafiica azione fuori della Jor Chicfa, collle .
Proceifioni, ed a• Concilij -: contigui alla Chiefa veggonfi Apparta01ent~
Ca lonacali, mà cffi non ci.fendo in pofieffo, lafci:ino, che fieno goduti
e.la Scolari Difciplini, con rìceuere da quegli annuale tributo..
.•
.. il YOCO FErmateui à quella Cafa, che vi moftra Culle c(leriori (ue pare~ 1 in
·n o I •ELT..' caratteri grandi il nome d'Vmiltà, fu Jia cui Porca fiaffi antica P1~,cui
/f''M ILT .A • ra i frcfco J•vn Caua.lierc genufidfo alla Vcrgi ne Madre, ed in lito piua_
di fotto trafficanti altre perfonc fomminifira.ndo viucri ad accorfa lllenJ
dica gente; gli caritatiui -:yfjzij 1 çhe voi sui o1fcruatc dipinti, sÒ' che V
4
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P E -R C E L L !/ N A.
22r
faranno Jire, elfere quello Luogo Pio, non lo vi sò negare, egli fi è tale;
leggendo que' due V crfi latini, che vedete ferite i nella fielfa Pittura in....
lettere d'oro, verrete à conof~cre, chi fia flatoquell' animo liberale, che
Volleinquefia Cafa cosi pietofo impiego ,dicono 2dunque cosi ..
~,-me in p.iuperibtH fcmper Borrome~ fo11eb.:s,
vEterm,,n accipies /Tittili.tne 1.>olum.
~l Conte Vitaliano.Borromeo fù quel Caualiere, che dffpofe queflL
:ib1tazione, per fouuenirc l'altrui mi feria. Alla gran copia dell• Elemo·
fine, eh' egli foleua fare, chiamauafi Padre de' PouerL Con facultà del
D~ca Filippo Maria Vifconte Regnante in Milano nel 1444. diedefi
Principio all'erezione di tal Luogo fotto il titolo del!' V milta.; fi àifrrib~ifcono annualmente, e molte moggiadi paoe. e tant' altre mifure di
vino, atte ad allenire in parte J•afprezza, che con feco tradì Ja pouertà ~
affificndou i per Ammioifiratori [ci Nobili Milaoefi /hauen<lo per lor<>
C~po vno di Ca fa Borromea; quiui tengono per loro :illoggiamentoaf~
fa1 comode fianze gli Dottori della Libreria Ambrogiana.
Offeruate quefi• altra Cafa, eh' ergefi à rimpetto al detto Pio Luogo
~ell' V milrà, clJa è puhlico fito, per ammaeflrare poueri figli in leg~cre •
In conteggiare, ed in Gramatica, dirannoui que• Caratteri, che mcifi
veçgonfi io bianco marmo fuJJa ftcffa Porta chi infiituì così profitteuolc
azione. Sebo/a jìdelitatis D. Sttpbani Tahcrn• .eruditndis pueris. Nobile,,
Caualier Milancfc era cotcfio Stcffano Taucrna, quindi moffo da particola re pietà vcrfo i f uoi Cittadini poucri i nflituì publiche Scuole, mà non
già in 'lucfio fico, veggeuanfi effe dianzi, doue ora s'innalza la fontuofa
Libreria Ambrogiana, e quiui trafportaronfi, per conucrtire in quella....
Fabbrica le Cafe già a1fegnate dal Tauerna, ad efeguìrc fua mente. Cin·
9ue Maefiri s"impiegano alla giornata in infognare, come già difsiu i, à
leggere ,conteggiare, e gramatica, veggcndofi alla giornata intenti in
quefio virtuofo efercizio più di cinque cento poueri figli, gli quali per
godere di così vrìle comodo, riportano la licenza da"' Signori Deputati
1:?n fede autentica dai loro Parrocchiani, meritare tal fouucnimcnto1
fJtrauar:dofi priui di facultofa aita.
•
v·E.ccoci cosi difcorrendo giunti alle tanto nominate in Milano cinque
le, e fono cotefie, ful cui centro ora noi dimoriamo, olferuate come
~Uttednque fc ne vanno terminando ad vn fol punto: volgefi vna à San
epolcro, la feconda à San MauriJio, la terzaà Sant' Orfola, la quart~
al Corfo Cli Porta Vercelli o a, e la -qti inta al Corducc, trafafciandone vot
Pe; òra quattro, intraprcnder~te quella, che apre il Calle yerfo S: Orfola,
~a.fermandoli Culla vicina P1azza 1 bau~cte occ_afioncd1 rauu1fare due
hicfe, e ne_fìa per pl'ima il Collegiata d! S. M~ria Pedone. .
( ) Vcfia si.antica Ghicfa trouòfuaEd1ficaz1o~enel 830.<l10oflra~al-~. ~1.AR.!A
:~ezza.a fpefe a•vo Nobile Milanefe, che ch1amauafi Pedone, qu10- Pedone.
di clJa trafi'e il Titolo di S. Maria Pedone .-ridotta pofcia à deplorabile fiato, per vedcrfi mal trattata dal tempo, fund I 440.(occ_o~fa
~on nuoua Fabbrica dal Conte Vitaliano .Borromeo,hauendo .qu1u1 .à
.
- - - - - --· --- - - --- .
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rimnct·
-
'
J
..
rimpetto rua fbnza; cd cffenJo fua Parrocchia, la cui Effigie uè quella,
222
..
PORTA
che rimirafi di marmo in baffo rilicuo Cui femicircolo della Porta Mag.giore, egli fece edificare la Cappella, in cui fi ftanno i Calonacià recita·
l'Cle Diuine Preci, e l'altre due laterali con tutte le Pitture, che vedete,
m:\ fatte rinnouellare full' antico lor difegno dal Cardinal Federico Bor·
romeo, infieme col moderno Portico à Colonne, che giace cfieriormen·
te dinanzi alla Porta della medcma Chiefa: la Cappella al finill.ro lato di·
cdi Ji S. Giufiioa ,ed altrcsì ella riconobbe il fuo eiferc dallo fieifo Conte
Vìtaliano,ìn memoria pure di S.GiuClina,che con i!lraordinarij apparJci
riuerifcefì in Pado:i, traendo gli SS.Borromei da tal Città 1:1 loro origi11c •
fù fempre tal Chicfa ornata di trè Naui, e la rende fwa antichità molto
-apprezzabile, era fcmplice Cura, affiflendoui vn Parrocchiano foto, diuenne Collegiata poi con fei Calonaci',tenuti Colo à refidenza fefliua per
le diligenti operazioni dcl Purpurato Arciucfcouo FeJeric® Borromeo.
Dianzi della voflra partenza da quefta Ci età vi vorrei curiofi, à vedere
vna Villereccia Abitazione di queftt viuenti SS. Borromci, la quale ergefi
Jlel Lago V erbano,ò Vrbano,detto da noi Lago Maggiore,piantata sù vn
fafso~, da cui prende il nome d•Ifola ; allorquando haucretela veduta, sò di
fentirui dire, mentre ella fe ne fcà immobile agli ondeggiamenti di quell'
'Acque_. che voi ne fiete per viucre fommerfi negli applaufi. ~efta Villa
ft è vn portento, pofciache mirafi vno Scoglio hauer partoriti flupori,di11iu in ragguardcuo!l Palagi, in deliziali Gi::irdìni,in ifmiCurati Pafseggi,
in folle Bofcaglie d'odorofi Cedri, entro cui la Scultura annidò fiatue di
Marmo innumerabili, e Flora, e Pomona vi difpofero frutti, e fiori de' pia
prc:giati,che ricamino le Zolle di Fiandra,e le Piante dell'Efpcridi: crede-:
iemi, che chi fi crafporta à qucfte delizie trasformati in vn Tcfeo, non fa~
pendo mai da foro diftogliedi, e fe addcfso viuefse Dedalo, che fabbricò i!
Labednto in C~eta,ò dorrcbbefi, d'h::iuerlo cretto,ò imparerebbe,à dargli
forma più nobile.Vogliono alcunì,ch'iui ne' Secoli trafcorfi vi fi adorafse
la1)ca Angerona, à cui fù dedicato il Silenzio,mà dirci ben'io,cbe più cOfto le fofse conuenutoMercurio Dio dell'Eloquenza, perche le fue bellcz·
2e neceffitano ogni Jingua,à diffonderli in encomij,crcdetemi,che in veg·
gcndola, farete per dire in Europa non fi ritrouare il più vago Sito, eTe:
~fsc credibile ciocche fi legge, efserc caduta nel Confolato di Gneo Ott~:
1110, e Gaio Scribonio da vn•Afcro sì luminofa fauilla, che allumò varil
Emifperij nel più denfo buio dcl la Notte, concorrerefie nel parere, anebC:
quella Villa haucr' ottenuta Ja fua origine dagli Aftri, pcrche alle va~
ghczze,che fi.trae con cfsa feco, pare tutta arricchita di ficlleggiaoti pre..
i!, priui di tema dj douer cozzare con gli rigori dcl Verno. Era ben rag1one,che la Natura ador.nafsc quello ~ito_pi~ d'?gi:t'~ltro ~i fq~ifite ~el­
le~ze,fcndoche egli trafrmfe al Mondo 1 pr1m1Pr1nc1p1,chc10 Md.ano .ouunarono, cominciando il Joro Reggimento dalla diftruzionc d1 Trc;> 13:'
c:hiam andoG iJ primo fuo Eroe Angclo,da cui ne prefcro le Abitazi~ni "1:
ciac il nome d'Angleria,e perche al di d'oggi viene così bene abb~Uita.da.
Caualieri Borrgmei Famiglia, c•hà nodrito1 esà11odrirc Soggetti ~eratc·.
~~~ ~~ ~orpo~e.,e di pregi~t! ~Jlli!Ocli.
--Yfc1anio
V E R C EL LINA.
~2J
Sciamoperqucfia Porticclla aperta, qu~fi à me.zzO"la Chicfa, e poi·· L'.A'SNY~
tiamoci à quetl' Oratorio, che trouafi nel finillro lato. ChiamaG ZI.AT.4.
egli l'Annunziata , e da Giaccomo Scaccabarozzi Nobile Miianefe nelt"
anno 1 Jl.O. riconofcc Cuoi principi; ,hauutone l'affenfo ùall' Arciuefco·
Uo Aicardi, il quale fi trasferì al Vefcouato di Nouara, per cedere l'Arciuefcoual Mitra Milancfe à Giouanni Vifcontc figlio del Magno Matteo. Filippo Maria Vifconte Duca nofiro v1applicò vna Cotidiana Mcffa, a(fegnanlilo il Banco-di San Giorgio in Genoua, per rifcuoterc da loi'
!•annuali elemofine. L'Arciuefcouo Gafparo Vifconte nell' accrefcere
anch'egli il Santo trattenimento delle Scuole della Dottrina Criftiana ,
Volle, che qui u i s'applica!fe cosi fru ttuofo impiego, e con precario n'hebbe l'afséfo da Gio. Antonio Scaccabarozzi Calonaco Scaléfe,come titola ..
re,e Conpadronedel Lafcio fatto da Giaccomo S1:accabarozzi; tal' Ora ..
torio vedeli confirutto ci'vna fola Naue con vn Colo Altare, negli anni
trafcorfi vi rifcdeuano i Padri Minifiri degl' Infermi chiamati della Croce
'I'anè,mà nell'anno 1616.fuloro leuatoogni poffcffo,quindi il Cardinal Federico Arciucfcouo alfegnollo à Scolari fenz' Abico con partico ~
l~ri Regole, gli quali s•cfcrcitano ne• giorni Fel1iui in trattenimenti Spi·
rituali molto profitteuoli per la falute.
Ntro qucU• Atrio chi ufo, che mirali in faccia di quefla diritta firaoa s.Ort.§OI.vl.'
s'innalza il Monifiero di S. OrCola, in cui viuono velate Vergini, of·
feruando le Regole di S. Franccfco, mà Scalze. Eccoui la loro Chiefa....
rcfiituita à moderna Architettura in vna fola Nauc ornata di trè Cappelle, comprcfa la Maggiore, ful cui Altare cuuì vna Tauola in pittur~,
che moflra vn Cri fio cfiinto, pennelleggiato da Giulio Campi.
Traffe quello Monifiero fua origine da vna diuota Vergine di Nobile
Stirpe chiamata Giaccopina, quale tutte l'òre confuma ua ritirata in fua
P.topia Cafa orando, e perche il Se(so Femminile egli è fempre diuoto, fu
feguitata ne' fuoi Spirituali Eferdzij da varie Compagne, quindi aulllcntatefi in numerofo fiuolo, vogliofe tutte di fcruirc Iddio, fecero di
~llel}Q Ca fa priuata vn Monificro, eleggendo per loro Di rettore Sant•
~ Agofiino,vi!fero molti anni fotto alla fua Protezione, mà ncceaitate aci.farcire la Cafo, che per l'antichità winacciaua diroccamenti, nè fa pendo
" :li
<la qual mano fouucnitrice potefsero trarne gli aiuti, (e ne viueuano irw
continue afflizioni; Iddio, che non lafcia mai in abbandono chi confida
neU• immenfità delle fuc-grJzie, coccò il cuore ad vna Dam:i in vcdouilc
fiato,chiamata à nome e.marina di Ca fa Mirandolana alfa i douiziofa di
Paterne ricchezze, la quale dichiaroffi d'.1itade, purche s'accingelfero à
..
lllu~ar Regola, ed applicarti. agl'lnfiit~ti di Santa C~.i:ira veflcndo il fuo
Abito. Non fù <lifonante d1 caduna l'mtcnco, r-erc10 venendo offerua~
te dalla Nobile Vcdoua voglie cos}, pr?1_1te, ~inunziando anch• effa il
Mo~do, volle vederli arrollaca al pie d1 h~a d1 quelle Amazoni dcl Pa~ .
~adl(o. li buon' cfempio c~li è vna Calamita, che trae fcco anche gli più
•rruginiti animi nel ben fare, cd è vn• onda corrente, che conduce nel
l>2!to della faluc:zza qual fi .fia animato Vafcello vicino ai Naufr::igi.
V
E
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~pef~~
2:~
PORTA
Spclèft adu rique gran fomma di conta.nti da.Il• affezionata Veàoua, i rin;
nouellare la cadente Abitazione, già conucrtita in Monifiero ,.e crebbe
tanto la Fama di qucfieSeruedi Dio Francefcanc,chein abbondanza
piouenano gli fouuenimentì entro le loro mura, quali diuenute prodigio(o Diferto d~gli Ebrei, sù. cui foleuano cadere dal Cielo fou rauma ni
rifiori. La Duche1fa Bianca Moglie di Franccfco Sforza vidcfi anch' ef•
fa inftata, à difondtdiin foccorfida Principctfa, qual' era ,ed vna grande
Signora altresldiCafa Vifconte, chiamata Agncfc fece innalzare tutta.
la Chiefa Vecchia, d1e per cli fuori mirali ancora i 'Architettura fua, con
che fe le dalfe Titolo di S. Orfola ..
S.AN ()Vjui per contro entrando nel cotiguo Vicoletto ìnn~lzafi vna ChieL.OR,,.ENZO ~tta addimandata S. Lorenzo in Città, ed è cotcfla, ful lato finifm Città..
tro cfieriore della cui Porta otreruafi vn• Imrnagìne di Noflra Si•
gnoraìn Pitturaà frefco, la qualevieneo1fcquiata con offerti Voti, moftrandofi pic:tofa ne• foccorfi a.. miferi bifognoft. Viene tal Chiefa affictica
da vn Parrocchiano, ed altre volte doueuafi trouare in maggiore am•
piezza,.s'impouerì poi di fito ,per apportar•agioai vicini MonHleri, così
volendo Lodouico il Moro ,,e del tutto rcfiò lìnantellata vn"altra Chiefa
vicina detta S. ~irico, forzata à rifcrrarlì nella aaufura diS. Marta ..
1..A
pAtfando per alcune oblique firade ìnuiamod alla llanza, doue u
ifZCCA..
flampaoo Je Monete, il cui fito addimandafi Zecca, ed è appunto
quefti, additandoucJo !•a otica Pittura, che fiotferuaà frcfco sùle fue pa•
reti d';alcune figure trafficandoli con martelli alla fabbrìca dei danari..
Sò, che direte, ctfere fiato cretto quiui tal' impiego fino al tempo di Ga·
leazzc Maria Sforza Duca ~intodi Milano ,mentre mìrafi fi.io nome
trà l'lnfegnadi fua Famiglia pofia. fopra l'accennata Dipintura. Ell•
tran<io voi à rimira re dì q uefia Ca fa gli Appartamenti, h~rnereteoccafio•
llC di vtdcre Ja Nafcita di Nofiro Signore dipinta dal famofo Bramante•
opera bella, benche antica ,,ma trattata male dalla vecchiaia.
...
SJN
( )~~fia Chlefa ,la qualdì fià àdetta Zecca in vìcinanzadicelì San.:1J1.ATTEO ~attcoJa Moneta,e vaffenccon tal Cognome per Jafabbricacor
«llaM.onera..
tigua de• coniati metaJli, ella è Parrocchia,. e trouafi in antica..,
Architettura d>vna fola Naue con due Cappelle, Bernardo Zenale aff~
ticoffi in pennelleggiare vna Vergine in Pietà .a. vn S. Gio. Battifia ,.cd vii
S. Gio.E.uangclifla Pitture molto nobili..
.
S.AN
BEnche firacchiudiamotràangufiezze di mura ,quì cTa vicino vcgg~
YITTOR.._E.
uafi quel Famofo Teatro rammcrnorato. dalla Mufad•Aufon~ nel
4.l Teatro• già recitatoui fuo Epigramma ~ La doue s'innalaa quella incomin~1ata
Ecclelìa fiìca Fabbrica detta S.Vittorc al Teatro in ordine Ionico dchnea•
tada Francefco Ricchioi crgeuafi tat marauìglia. Irnmaginateui .di ".e·
dere vn• altro Colifco di Roma dcfiinato à pub1ici giuochi, eretco 1n di(·
tinti ordini,, con va ci età di Statue ,.con Jauoratirnarmi, à quello Luog3
vi concorreuano tutti gli Cittadini, e per caduoocrauìadag,iato fit.o ~n·
aaefferd'alcun"impaccio al vìcin<> amìco. Rimafedaltempo alla ~:
.diCh:utto .,ed i full-' fiu pori rcftaron.o coperù dalle rouez;~ di que~c ~ 1
-
-
•
taZiOjll•
V E R CELLINA.
225
t:tzioni, mà nobilitati po(cia da vna Chiefa col titolo di Sar. Vittore, che
oggidì vaffi rinnouelbndo in vna Nauc fola, mà ornata di trè Cappelle
per lato. Due Cono i Parrocchiani, che affiflono agli Spirituali impieghi
d'elfa, fomminifirando gli Sacramenti a' foctopofti Popoli, perche non...
Vedefi ancora à fiato perfetto l•incominciltaFabbrica, non fi ritrouano
.
S.AN
meno ornamenti di dipinte Tmrnle, per faruele off~ruare.
I rauuifi om~ii il Monifiero di S. Vicenza, ouerifcdono velate Verg1- f/ JCENZO
ni .Benedettine. Venne quella sì Nobile ClauCura à la fciarfi al 1v1on- ?t
J
do vedere nell'anno 770. per comando di Dcfiderio Rè de' Longobart!i; 1onac ie •
egli eh' era tutto Cattolico fapeua folo e(porre veri fegni d'vn cuore agRiullato con Dio, la portentofa grazia, che ottenne dal Cielo nella perfona J•Algifto fuo figlio in acquillar gli occhi perduti, allorquando tra•
~fchi di Ciuate feguendo iotr:icciatc Fiere, fece di loro rniferabile difcaPtto, pofelo in obbligazioni di lafciare alla pofierità permanenti effetci,
che lo dichiara.tfero buon Cattolico, così trà quelle Colline innalzò plaufì.bile Moniflero con Chiefa, il quale re Ila gouernato ne' nofiri tempi con
titolo di Badia Ja• Padri Oliuetani, e quiui volle, che foOe conflrutta. cotdla Claufura, con pen.ficre di depofitarui religiofamente due fue Figlie,
Anfilbe.rga, & Ermigarda chiamate à nome, mà cangiatoli poi di parei·~, vìdelc monacarfi in Brefcia nel Monifiero di S. Giulia, altrcsì quegli
fatto da lui edificare. Entri;tmo pure nella Chiefa, e le Pitture à frefco,
con cui viene nobilitata a11' intorno, rapprefentando varie Illorie, e dcl
Martirio di San Viccnzo, e de' Milletij della Paa:ìone di Crifto colorì Aurelio Louini. Il Crifto, che porta la Croce, ed il già innalzato in Croce
dipinfe Pietro Gnocchi Allieuo del eletto Aurelio. La Tauola ad oglio
dell' Affunta Vergine, che offeruate ful Maggior• Altare trafporto!fi. da
lloma, ed è vfcita dalla maniera di Pietro da Cortona. Q.2.efia Ch1el~
ergefi in vna fol~ Naue con quattro Archi per lato, ferucndone alcuni
Per Cappelle; Il Monifiero hà tu tre quelle comodit3. per allenire le afPrczzi: d'vna perpetua Claufura, o.tferuate (e dicou i la verità dal ben forlllato Atrio, che vedete auuami, eh' entraiì nella Claufura.
Perfezionare quella giornata reflaci da rauuifare il Tempio della-a Lvt '1{,_0S.;t~
Rofa vfiziato da' Padri Domenicani della Prouincia delle Grazie,
~on fi tarèi fua vi1ita, che f:bbcnc come racconta Plinio, non fu fatta....
cgna la Rofa d•effere veduta tra' fiori, che formauano a• Trionfanti la
Corona,quefia Rofa merita per le fue bellezze, d'cffer•clla coronata d'appla~fi; approffiancenc pure, e sò, c'h:lUercte a dire, miranJola, veder
Vo1 :vn Giardino in vna Rofa, mentre faffi capace di racchiudere nel fuo
feno bellezze molto apprezzabili: mà giacche dianzi d'arriuarcì fi fiamo
Incontrati in vna Statua di tutto rilieuo di S. Ambrogio polla in alto foura Voa parete, armata di Sferza in Pontificali arredi, voglioui dire per Giufeppe
CJ'1al cagione io tal fico eminente {ia fiata eretta da' Mila nefi. Narrali RJpamomi
:ad~tnque,
che i Cattolici noftri Concittadini ottenneffcro contro degli
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nnant 1cgnalat~ Vf tt~ria in quello fito,e r!conofcendola vfcica daJJe m1!ilto!~f~ opaaz1om di tal Santo, f ul Campidoglio di queftc mura vollero
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PORTA
vederlo perpetui raccordi trionfante. Se volete poi mirare alm1 Abi·
uzione, in cui l'adunanti innumerabili figli poueri, ad apprendere gli pri·
n1i Elementi del fapere, leggete que' Caratteri, che incili (i fianno in.,,
bianca pietra sù di quella Porca quadrata cinta d'ornamenti moderni,
benchc la Cafa veggafi in mal' eifere, così dicono.
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'Pattperibu.r 'Prm·is primam capicntibus .,.trtem
1!.n pateo, .Argentum nolo, fcd ingenium .
.Adminiftratores ~atuor Mariart4m ex Teft.t.mcnto Thom~ dc Gri:jfis :
SCPOl.A, ()Vello Pio Luogo perucnne alle QE.attro Marie in Eredità nel 1470.
de' Graffi. ~Ila morte di Tomafo Graffo con l'incarco d'infiituire Scuole a•
fanciulli: qniui adunque mantengonfi cinque Maefiri, e niuno
porrafi à godere di quelli caritatiui foccorfi fenza patcicolare aifenfo de•
loro Deputati, gli quali fono dodici nobili Milanefi.
Entriamo ornai in quella vicina Chiefa, acoglier con gli occhi la già.
accennata Rofa fempre fiorita di bellezze, & odorofa dì Spirituali tratte~
nimenti. ~ìui nel principio del paffato fecolo vcggeuafi publica ftra~
da, e per allai:garfi in ampiezza affai notabile, veniua ad e.lfere lito an·
che di publico mercaro, trafficandoli varie Arti. Da' Padr0ni in quc•
tempi Regnanti fù tal fito donat.o a' Padri Domenicani delle Grazie, ac·
ciò ne fonnalfero vn Sacro Recinto; venne efeguito del Donatario l•ìn ..
tento, perchc allontanati gli arcefici, fofpefi gli traffici, e diflolta la me•
canica operazione, ottenne Ecclefiaflico fembiante,-confegoendo flraordinarij Cufiidij da vn Padre Gi~ccomo Carrara Milanefe dello fiefs' Ordi·
ne Domenicano, Soggetto di lodati cofiumi, applicando à taP Edificio
il Titolo di Rofa, con vederli in brieue confecrata da vn Vefcouo, che fl)
Figlio Spirituale del Patriarca S. Domenico. Miratela adunquc in vna
fola N aue in ampiezza a1fai notabile, ornata in amenduni i lati di fei Ar·
chi,gli qualì per eiferc ifoJati daoo forma à più Cappelle\ & due Porte,
vna per parte;ella è tutta fregiata di fiucchì dorati,formado ogni pilaftro
<legli Archi colonne di cotta materia cannellatein ordine Corintio: !•Al·
tar Maggiore trouafi arricchito di fmifurato Tabernacolo di legno inca:
gliato,e meifo in oro,tenendofl dai lati due grandi ifolate Nicchie cp' fuoJ
ornamenti dì pietra viua, venendo foficnute le Volte da ColoRne di rnar·
mo macchiato, e furono quefie fabbricate per mufica, à rimpetto ali~
fie.!fo Altar Maggiore neJ lembo della Chiefa innalzafi l'abitazione per gli
Padri., e ben che refii oppre1fa dall' angufiezza del fito, nulladimeno por·
ge adagiate flanze per l'alloggio, foura. la Porta del picciolo Monifier~
ergefi grand' Organo co' Cuoi Cancelli di fcolpito legname dorato, le cu{J
Reggi dipinfe Grazio Cotfale Brefciano Dipintore, effigiando alcuni ge ti deJ Rè Dauide, gli Fiammenghini furouo poi quegli, che colorirono la
Vitroria N anale ottenuta contro Turchi, e profetizzata da, Pio V.· Bea·
ti Bc~to nppu nto l'anno 1 67,,. che.vedete à fr~f~o f~l!a lle1fa muragha,do·
ue npofa l'Organo . Gli fieffi F1ammengh11ll dtptnfero tutta Jag~an..­
Volta fin fotto il Corniccione,rapprefentando negli Angoli fofienutt dal·
Je fo:.c:c Colonne canncllate Corintie, Santi, e Sante dcllt Ordine.DodlC:~
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P'E· RCELLINA.
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nicano. Nelle Cappelle poi il S. Giorgio, che o1feruate, egli è di Cami!~o Procaccini, il S. Giacinto del Duchi no, la S.Rofa di Federico Panza,
11 Simeone col Bambino in braccio d• Ambrogio Figin i,il S. LoJouico Bel~
trancio con due altri Santi, e Crifto io Gloria d• Andrea Lanzani, e dello
fieffo è ancora il B. Pio (hlinco cqn altri due Santi Domenicani, il S. Antonio di Padoa auuanti à Nofira Signora con il Figlio in braccio, tencndofi da vn lato S.Pietro Martì re è di FilippoAbbiati, il~adro fou ra il vafo dcll• Ac_quaBenedetta del Zoppo di Lugano, e tutte l'altre Phure,che
Vedete,e tràCappelle,e sù perle pnreti,eccettuate le pittureà frefco
nella Cappella della Madonna, che dipinfe il Duchino J fono di Francefco Carauaggi. La Vergine del Rofaio trouafi in Ulatua entro vna Nicchia cinta di preziofi arredi, e quelle quattro figure d•Angeli, che offerUatc dai lati di [colpito Legno J diedi 1 che fieno difegno d'Annibale Fontana.
Abbafianza fi lìamo trattenuti à vagheggiare gli Ollri dì quella Ec.:
. c]efiafiica Rofa, partiamoci, e non portiamoci alle f pine, mà fi bene agli
f piedi,perche l'ora è del definare;fi tra1afd di confiderar Tauole di dipinti
c?lori, mà prouinfi i calori delle Tauole, sù cui vi llann.o imbandite_,
Ptatanze. Troppo da noifi fece in cotefia giornata, fe rauuifando la,._,
Vercellina Porta incominciammo le faticJ1e con Venere, riftoriamocìJ
th' egli è il douere, con le foauità di Cerere, e B.lcco.
PORTA COMASINA.
L più curiofo impiego, in cui polfa [pendere l' huomo i
fuoi giorni, io ftimo, che fia, girfene pel Mondo, ad of.
feruare nuoui Paefi, e pafcere gli occhi con neo più vedute bellezze, e da1la Natura·, e dall• Arte prodotte. Da....
•
faggio parlò chi di ife. Nil dulcil~s quàm omniafcire. A fa.
per' aifai , non folo è atta la folitud ine d•vn ritirato Gabi~e~to Tomba di Libri, mà fa d•vopo vfdre da' pntrij nidi. Qgefia verità
fu tntefa da Diocleziano, quando hebbe à dire. Impcrator, 'fM domi clnu- Popif.i~
fits cfi, 11cra non nouit. E grande la confolazione, che prouafi nel riportar .Auret1.
~~·Libri notizia lli ciocche trouafi per tutta la Terra, mà affai maggiore
e li giubilo, che raccoglie v~ viaggiante in vedere in prnpia pofitura.....
tutto quello , che fiaffi fotto il Sole confirutto. Da voi dunque confeffatatal verità, profeguite anche in cotello giorno J•incominciata faccenda, eh• io fedelmebtc v•affifio in i(corta co• miei ragguagli.
Da Como Città, e Colonia de' Romani fituata alle radici de• Monti ,e
fuUe f ponde. cl cl Lago Lario prende quefta Porta, che oggi hà da effere__,
da voi rauuifata, à farfi chiamar Comafina 1 aprendo à tal Città diritto iJ
fcntiere; )e fù dedicata la Luna, acciò non le mancalfe la fua falfa Deità,
tome fi tengono tutte le altre cinque Porte. Ritrouandofi noi dunque...
llell• ore frefche del mattino, à godere il verdeggiante apparato dc:U• er•
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