Donald Trump: The Dark Horse Dimensioni

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Donald Trump: The Dark Horse Dimensioni
I MARTEDÍ dell’UMANITARIA
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MARTEDI' 14 FEBBRAIO 2017
Sala Facchinetti ore 18.00
DONALD TRUMP: THE DARK HORSE
1844. Le elezioni per la Casa Bianca vedono contrapposti l’uomo politico di lungo corso
e fama nazionale Henry Clay, in corsa per i Whig, e il poco conosciuto governatore
del Tennessee James Polk, in quota democratica. Chiunque scommetterebbe su
Clay, ma prevale nettamente, quanto a delegati, Polk.
Il vincitore, in qualche modo uscito dal cilindro per magia, è storicamente il primo
dark horse arrivato a White House.
Nel gergo politico USA - nel caso usando una espressione di origine ippica visto che
il "cavallo nero" era ed è nelle corse il non favorito che sorprendentemente si afferma
– da allora il Presidente eletto tra la sorpresa generale è definito appunto dark horse.
È pertanto del tutto corretto in cotal modo indicare Donald Trump dopo la non
prevista affermazione dell’8 novembre 2016.
Philadelphia Ovest, Pennsylvania. Sono le dieci di sera dell'8 novembre.
Al Cavanaugh's bar, ritrovo degli studenti universitari, il televisore è acceso.
La fiducia regna sovrana. Hillary vincerà.
Il sigillo è stato dato la sera prima da Barack Obama e Bruce Springsteen in un
affollato comizio/concerto.
"Come va?", chiede distrattamente ai presenti un giovane entrando.
Non ottiene risposta. Solo sguardi preoccupati, facce incredule.
Sullo schermo, la Florida e l'Ohio, poco prima azzurrini sono adesso rosa pallido.
Che succede? Gli è che dopo i voti dei seggi cittadini stanno arrivando quelli delle
campagne. E le campagne votano Trump.
Un'oretta ancora, e, mentre Florida e Ohio volgono al rosso intenso, anche la
Pennsylvania trascolora.
Tra i molti ragazzi, un tipo sulla cinquantina. Scuote il capo, finisce di bere e prima
di uscire tira fuori una frase che ai millennials presenti suona incredibile: "Tra
Philadelphia e Pittsburgh c'è un'altra Pennsylvania!". Hillary ha dragato le città.
Donald ha chiamato a sé le campagne.
Il blu urbano ha perso. Il rosso contadino ha vinto. Tutto qua!
(Mauro della Porta Raffo)
Intervengono
Mauro della Porta Raffo Scrittore, giornalista e saggista
Claudio Bonvecchio Professore Ordinario di Filosofia delle Scienze Sociali,
Consigliere della Società Umanitaria
Prossimo appuntamento
14 marzo 2017
Incontro con Candida Livatino
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