Saluto per l`inaugurazione dell`archivio storico comunale

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Saluto per l`inaugurazione dell`archivio storico comunale
Cossignano, 23 novembre 2013
Inaugurazione dell’Archivio Storico Comunale
Indirizzo di saluto
Nel presentare a Voi tutti il saluto dell’Amministrazione comunale ho l’obbligo graditissimo di
manifestare grande soddisfazione per questo importante evento, per il significato amministrativo ed
eminentemente culturale che si attribuisce a questo quindicesimo appuntamento provinciale che fa seguito
al progetto “Memorie di carta” ed a cui questa Amministrazione comunale ha aderito nel marzo 2010,
dopo una positiva esperienza con uno stagista del corso per archivista, sempre promosso
dall’Amministrazione provinciale.
Sono davvero grato della presenza del Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, ing. Piero Celani e
dell’Assessore provinciale alla cultura dr. Andrea Maria Antonini a cui dobbiamo la nostra
riconoscenza per il provvidenziale progetto provinciale e che ci ha consentito il raggiungimento di questo
importante obiettivo volto ad una corretta valorizzazione dell’archivio storico comunale, oltre
all’acquisizione del suo valore specifico e irripetibile.
Sono riconoscente della presenza qualificata dei relatori che contribuiranno con le diverse chiavi di lettura
a valorizzare il significato dell’archivio storico a partire dalla dott.ssa Serenella Canullo della Regione
Marche Servizio Cultura, dal Prof. Valter Laudadio - già a noi noto per la sua opera di diplomastica e
autore del volume “Cossignano e i suoi documenti medievali” - che in questa occasione ci relazionerà sul
tema “Cossignano: un “normale” comune di castello nella Marca meridionale”, dal dr. Andrea
Martinelli, Coordinatore del progetto “Memorie di Carta” e che ci illustrerà i lavori eseguiti dalla
dott.ssa Jessica Forani, oggi assente per motivi personali. L’archivista Forani, assegnato a questo
Comune ed a cui va il nostro riconoscimento per il lavoro compiuto, per lungo tempo ha sopportato con
pazienza il fastidio della polvere e la fatica fisica di spostare più o meno pesanti registri o buste di
documenti dislocati in vari spazi comunali ricostituendo l’organicità delle serie documentarie ed il
complesso omogeneo di documentazione che il nostro archivio fornisce a chi vuole interrogare il passato.
Un passato raccontato attraverso una serie di documenti che vanno dal 1373 al 1983, tutti schedati su
incarico della Soprintendenza Archivistica per le Marche alla medesima professionista Forani e la cui
attività di catalogazione, descrizione e indicizzazione è stata svolta con l’applicativo SESAMO.
Saluto con la stessa riconoscenza la dott.ssa Luisa Montevecchi, Soprintendente Archivistico delle
Marche, la quale non è potuta intervenire a causa di concomitanti impegni istituzionali.
Sono particolarmente grato del lavoro svolto dal team comunale coordinato da Gabriella Pieramici,
responsabile del servizio cultura e che ha realizzato il progetto archivistico comunale con l’ausilio prezioso
della direzione tecnica del geometra Marilena D’Angelo che ha condotto i lavori eseguiti in economia con
le maestranze dei nostri dipendenti Lucidi, Pasqualini e De Angelis, oltre alla collaborazione del Polini,
nostro borsista, e dell’addetto al servizio civile Matricardi.
Sono riconoscente della partecipazione della dott.ssa Aurora Monaldi, Vice Prefetto aggiunto della
Prefettura di Ascoli Piceno, del nostro parroco Don Nicola, degli assessori e dei consiglieri comunali
tutti, dei rappresentanti dell’istituzione scolastica e delle associazioni locali oltre di voi amici cossignanesi,
che del buon esito di questo recupero spero possiate sentirvi ben orgogliosi così come lo sono io.
Presentare alla comunità il completamento dei lavori e di apertura dell’Archivio Storico comunale, nel
locale adiacente alla Sala del Consiglio, il luogo più rappresentativo della residenza municipale, non può
che rappresentare un grande motivo di soddisfazione. Per troppo tempo gran parte della quantità di
materiale è rimasto esposto all’incuria, in un ammasso di carte polverose, abbandonate all’umido di uno
scantinato o di una soffitta in diversi immobili comunali, a volte sottoposto anche all’insidia della
pioggia.
Con questo progetto provinciale abbiamo invertito l’infelice sorte che queste carte hanno spesso avuto per
quanto riguarda la loro conservazione materiale e soprattutto abbiamo restituito la dignità storica di
questo antico comune, alle donne e agli uomini che nei diversi ruoli hanno servito questa istituzione e
quindi l’intera comunità.
Infatti l’importanza del riordinamento di antiche carte d’archivio sta anche nella possibilità creativa di
ricostruire, anche se in modo frammentario, il passato, di recuperare una perduta continuità storica. Ed è
per questo che auspico che il lavoro archivistico possa divenire un ulteriore stimolo per l’indagine storica,
ovvero che possa invogliare lo storico a progettare indagini su nuovi settori, magari fino ad oggi trascurati,
in considerazione delle difficoltà e delle lungaggini che la consultazione dell’archivio locale, prima dei
lavori, comportavano.
Un progetto comunale indubbiamente impegnativo, se pensiamo alle scarse risorse finanziarie di cui
l’Ente dispone e che inesorabilmente sono sempre più ridotte, ma che negli anni siamo riusciti a
realizzare, per stralci, a titolo esemplificativo con la verifica e l’adeguamento dei locali circa la stabilità
della temperatura e dell’umidità, il risanamento delle pareti e la tinteggiatura dei locali, il completamento
della scaffalatura, l’acquisto di cartelle contenitori dei fascicoli d’archivio e cancelleria, il posizionamento
della porta tagliafuoco, l’acquisto di estintori e l’istallazione dell’impianto di rilevazione fumi.
A seguito dei lavori l’archivio comunale risulta ora facilmente e sistematicamente consultabile. Cercando
di sanare le gravi carenze della struttura archivistica locale, auspichiamo, pertanto, che si possa avviare,
tra i comuni e gli enti o organi deputati a tale scopo, un importante processo di valorizzazione del
materiale documentario e operare così quel salto qualitativo sul piano della cosiddetta politica culturale
che trasformi questi archivi, come suggestivamente è stato scritto da qualche studioso, “da necropoli a
laboratori”.
In questo senso la predisposizione e la divulgazione di inventari di fonti e di archivi locali potrebbero
rappresentare uno dei maggiori e più duraturi contributi della storia locale. Offrire dati precisi circa la
consistenza e le tipologie della documentazione esistente negli archivi di un determinato ambito storicogeografico costituisce, infatti, la premessa indispensabile di ogni valido programma di ricerca storica. E
mi auguro che su questo la Regione possa validamente contribuire per implementare il sistema delle reti e
della conoscenza.
Nella piena consapevolezza della gravità dei problemi attuali e dove a volte risulta assai difficile anche
indirizzare la sensibilità degli amministratori e del pubblico in generale per il complesso degli ostacoli
economici ed operativi che ogni giorno si deve affrontare per realizzare simili progettualità, ritengo infine
doveroso sottolineare la strategia, la valenza, la significanza dell’impegno civile e culturale contenuto in
questo progetto inter-istituzionale, utile a suscitare e rafforzare il desiderio di un recupero della memoria
collettiva e l’esigenza di attingere i valori più autentici del passato.
In ultima riflessione, in un mondo di significati e di valori, ritengo indispensabile che lo Stato e le altre
istituzioni pubbliche favoriscano una crescita dei servizi culturali particolarmente per le nuove
generazioni, dove più acuto rimane il problema della continuità col passato e dell’incontro tra mentalità
diverse. Rivitalizzare le testimonianze del passato per mezzo dell’ordinamento archivistico e del loro
accesso al pubblico significa compiere un evento culturale, un’autentica educazione umana e civile, poiché
in tal modo i documenti cessano di essere dei semplici oggetti per acquistare significati, divenire simboli
che permettono di penetrare aspetti nuovi della cultura e della vita storica delle comunità per tradursi in
un nuovo impulso alle nostre coscienze per la vita intellettuale e sociale di oggi e dell’avvenire.
E con questo spirito positivo concludo il mio saluto anticipando a tutti i presenti che a seguito degli
interventi e delle relazioni inaugureremo l’Archivio Storico Comunale, avremo modo di visitare insieme
la mostra appositamente allestita per l’occasione con la selezione di alcuni suggestivi documenti
provenienti dalle diverse sezioni e concluderemo con un buffet offerto, come consuetudine per le grandi
occasioni, dalla locale associazione turistica Pro Loco Cossinea e che ringrazio per la preziosa ed
insostituibile collaborazione.
Roberto De Angelis