Materiali per la definizione del profilo di salute delle Valli di Non e di

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Materiali per la definizione del profilo di salute delle Valli di Non e di
Materiali per la definizione del
profilo di salute delle Valli
di Non e di Sole:
indagine qualitativa e focus group
Epidemiologia applicata agli studi di popolazione:
indagine qualitativa e focus group
2006
1. CONTESTO
Questo documento è il risultato del lavoro di un gruppo di operatori sanitari - costituito da medici ed
assistenti sanitari provenienti da ciascun Distretto sanitario e da Unità Operative e Servizi della Direzione
Igiene Pubblica - che ha partecipato al progetto “Epidemiologia applicata agli studi di popolazione: indagine
qualitativa e focus group”.
Il progetto si colloca all’interno di un percorso formativo più articolato previsto da uno degli obiettivi specifici
che la Giunta provinciale ha assegnato per l’anno 2006 all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari,
l’obiettivo N°2 “Profili di salute nella comunità”: Mettere in atto appropriati percorsi formativi rivolti agli
operatori dell’assistenza collettiva al fine di garantire il supporto ai decisori locali nella definizione dei profili di
salute della comunità per individuare i bisogni di salute e le priorità di azione. Sperimentare detti percorsi in
almeno un distretto sanitario.
Una volta abbozzato lo studio degli aspetti quantitativi riguardanti lo stato di salute (grandezza del problema
e sua significatività statistica), si è passati alla raccolta dei dati qualitativi (opinioni di gruppi d’interesse, cioè
organizzazioni e gente comune).
L’ultima tappa del percorso sarà l’integrazione tra indagine qualitativa e indagine quantitativa, che si
completeranno e rafforzeranno a vicenda.
L’indagine qualitativa è stata svolta tra settembre e dicembre 2006.
2. MOTIVAZIONI ED OBIETTIVI GENERALI
L’indagine qualitativa ha avuto inizio al termine di tre giornate di formazione orientate all’acquisizione di
conoscenze teoriche e competenze pratiche sull’uso dei metodi di analisi qualitativa applicati allo studio di
una popolazione, che si sono concluse con la realizzazione di due focus group di prova condotti a Trento, da
parte dei formatori stessi, con un gruppo di amministratori ed un gruppo di anziani.
Dall’indagine qualitativa condotta attraverso la tecnica del focus group su gruppi significativi di popolazione,
si è cercato di conoscere cosa intendessero per salute i diversi portatori di interesse presenti nella comunità,
quali fossero i problemi di salute percepiti come più importanti, compresi i motivi per i quali vengono percepiti
come tali e come, a loro avviso, si potrebbe raggiungere il coinvolgimento autentico della comunità nelle
scelte di sanità pubblica.
I due obiettivi prioritari della ricerca erano:
1. fornire a tutto il gruppo di progetto le conoscenze teoriche e le competenze pratiche sull’uso dei
metodi di analisi qualitativa applicati allo studio di una popolazione;
2. restituire, in tempi adeguati, i risultati della ricerca agli amministratori e a coloro che hanno dato la
loro disponibilità a partecipare ai focus group.
I risultati di questa indagine rappresenteranno una parte integrante del profilo di salute della comunità
interessata.
2
3. MATERIALI E METODI
Il focus group è una tecnica di rilevazione molto usata nella ricerca sociale. Non è solo uno strumento di
raccolta dei dati, ma una tecnica di promozione della partecipazione. Permette il confronto con gli altri, la
conoscenza tra i diversi attori sociali, la creazione di collaborazioni, la costruzione di opinioni condivise, il
consenso ad un progetto comune. L’interazione sociale che si crea durante la realizzazione del focus group
costituisce una risorsa importante nel trasmettere informazione, consapevolezza dei propri ruoli e crescita
culturale dei partecipanti e di chi conduce il focus.
Sono stati condotti 21 focus group da parte di 9 gruppi di lavoro composti da due/tre operatori sanitari
(conduttore, osservatore, valutatore) che hanno realizzato da due a quattro focus group ciascuno.
I focus group sono stati realizzati a Cles presso la sala riunioni del Consultorio familiare o a Malè presso la
sala riunioni del Poliambulatorio. La durata di ciascun focus group era di circa un’ora e mezza. Al termine del
focus group si offriva ai partecipanti un piccolo rinfresco.
Sono stati realizzati 23 focus group, compresi i due focus group di prova.
I focus group sono stati registrati su registratori a cassetta. Metà delle registrazioni sono state trascritte dallo
Studio Acta di Rovereto: l’analisi dei dati è stata quindi realizzata sulle trascrizioni complete dei testi. L’altra
metà delle registrazioni è stata invece analizzata utilizzando una “griglia di lettura” ottenuta dalla trascrizione
ed analisi dei due focus group di prova realizzati a Trento. Ciascuna equipe ha provveduto ad analizzare i
risultati dei propri focus group.
Terminato il lavoro di analisi dei singoli focus group, durante l’ultima giornata del corso, si è proceduto
all’analisi complessiva e all’interpretazione dei 23 focus group utilizzando l’approccio della “long table
analisys” che ha portato alla stesura del presente documento.
4. POPOLAZIONE IN STUDIO
La popolazione studiata è quella delle Valli di Non e di Sole, cioè dei due Distretti sanitari nei quali è stato
effettuato, in via sperimentale, l’avvio del primo profilo di comunità. Valle di Non e Valle di Sole contano circa
53.000 abitanti, di cui 37.000 circa in Val di Non e 15.000 circa in Val di Sole e sono suddivise,
rispettivamente, in 38 e 14 comuni.
Per studiare la percezione di salute, i suoi determinanti e le modalità di partecipazione della comunità nelle
decisioni che riguardano la propria salute, è stato identificato un campione di convenienza di diversi gruppi
della comunità che per età, situazione socio-economica, ruoli e responsabilità, si considerano rappresentare
in maniera appropriata la comunità dei due distretti.
I gruppi identificati sono:

Amministratori (2)

Associazione malattie cardio-vascolari e coagulati (1)

Associazione volontari trasporto infermi (2)

Gruppi anziani (3)

Gruppi giovani (2)

Religiosi (1)

Società sportive (2)

Disoccupati ed immigrati (1)
3

Insegnanti (2)

Operatori economici (1)

Operatori socio-sanitari (3)

CRI, AIDO,AVIS (1)

Forze dell’ordine (1)

Tribunale diritti malati (1)
I rappresentanti dei gruppi individuati sono stati invitati ad un incontro nel corso del quale è stato presentato
il progetto ed è stata chiesta la disponibilità e l’impegno dei rappresentanti ad individuare una decina di
persone appartenenti a ciascun gruppo, con le quali condurre i focus group.
Sono state così individuate 201 persone che sono state successivamente contattate dal Direttore di Distretto
tramite l’invio di una lettera nella quale venivano brevemente illustrati scopi e metodi della ricerca e veniva
fissata la data e l’ora di realizzazione del focus group.
Per quanto riguarda il peso di ciascun gruppo all’interno dell’indagine, accanto ad ogni gruppo, tra parentesi,
c’è il numero di focus group condotti.
5. CRITICITA’ E LIMITI DELLA RICERCA
Poichè questa ricerca si è inserita all’interno di un progetto formativo, si è optato per dare priorità all’aspetto
didattico della ricerca, senza tuttavia trascurare la rigorosità metodologica della stessa.
Ciò significa che i 24 operatori sanitari coinvolti nel progetto hanno partecipato tutti e con il medesimo
coinvolgimento alla ricerca: tutti hanno preso parte ai focus group rivestendo entrambi i ruoli di conduttore e
di osservatore/valutatore; tutti hanno effettuato l’analisi dei propri focus group; tutti hanno partecipato almeno
alla fase iniziale di analisi complessiva ed interpretazione dei risultati.
Questa scelta ha comportato, inevitabilmente, la necessità di condurre un numero molto elevato di focus
group e, di conseguenza, un minor controllo dell’operato svolto dai singoli gruppi di lavoro e dai singoli
operatori coinvolti in un’attività di ricerca del tutto nuova.
Un altro limite della ricerca è dato dalla rappresentatività della popolazione in studio: se infatti è vero che i
gruppi d’interesse sono stati individuati nell’ottica di avere un campione rappresentativo della comunità, in
realtà alcuni focus group sono stati condotti con un numero di partecipanti inferiore rispetto a quello minimo
previsto. In particolare, i giovani sono stati rappresentati pochissimo e così anche gli immigrati. Di contro,
anziani ed operatori socio-sanitari sono stati “sentiti” ben tre volte ciascuno.
Infine, il carattere didattico del progetto, ha fatto optare per un obiettivo di ricerca abbastanza ampio,
piuttosto che per approfondimenti o temi più mirati: i dati ottenuti hanno carattere generico ed andranno
integrati con altri dati più solidi (dati quantitativi ed altri dati qualitativi più specifici).
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Concetto di salute
Introduzione
Rispetto alla prima domanda “Secondo voi, cos’è la salute?” sono emersi vari aspetti che sono stati
suddivisi nelle due principali dimensioni del concetto di salute, ovvero: 1)salute individuale e 2)salute
collettiva.
Nel concetto di salute in generale è decisamente predominante la dimensione individuale, ovvero quella che
riguarda il benessere della persona, rispetto al benessere collettivo.
1. Dimensione individuale
a) Benessere globale
Questo è il concetto più segnalato in seno ai vari gruppi intervistati (circa 110 citazioni, 42% sul totale delle
citazioni).
Per benessere globale gli intervistati intendono il benessere in tutte le sue dimensioni ovvero psico-fisica,
relazionale, economica e comunitaria. Vedono inoltre la salute come assenza di malattia e come una
condizione d’equilibrio ed armonia.
Verbatim:
o
…la salute è tutto insomma per una persona, nella sua interezza.
o
Per me la salute è uno stato di benessere da tanti punti di vista, sicuramente si può star bene dal
punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista psicologico, relazionale e sociale.
o
…significa essere sani, assenza di malattie fisiche, ma vuol dire anche essere sani nella mente,
nello spirito e nel cuore.
o
…quindi la salute è un equilibrio tra le tue capacità. Il tuo modo di rapportarsi con gli altri, la
capacità di restare in armonia.
b) Percezione soggettiva
Per una quota minore d’intervistati (circa 36 citazioni, 14% sul totale) la salute è percepita nella sua
dimensione soggettiva che è legata ad uno star bene con se stessi, alla consapevolezza delle proprie risorse
e limiti, alla conoscenza di sé e ad un concetto positivo di salute. La percezione di sé è legata anche alle fasi
della vita e alla crescita della persona. Per pochi la salute è legata ad un’idea di tranquillità e di libertà.
Verbatim
o
…star bene con se stessi e gli altri, non avere disturbi, essere in forza, sereni con se stessi
innanzi tutto.
o
… è un termine legato alla persona, e come si sente in un certo momento
5
o
…volersi bene e trasmetterlo agli altri.
o
…una persona deve avere consapevolezza della propria situazione e dei propri limiti.
o
…lo stato di salute però è diverso secondo le persone, per esempio per il bambino è una cosa,
per un adulto è un’altra cosa, per una donna un’altra ancora, e quindi va visto in un determinato
posto, in un determinato momento e periodo della vita di una persona, cioè varia a seconda
dell’età.
c) Benessere relazionale
Una quota leggermente inferiore d’intervistati (circa 30 citazioni, 11% sul totale) definisce la salute come
benessere relazionale, macrocategoria collocabile simbolicamente tra la dimensione della salute individuale
e quella collettiva. Il benessere relazionale è inteso come vivere bene il rapporto con gli altri, capacità di
rimanere in famiglia e di restare nella comunità, come abilità di dare e ricevere e di rendersi utili. Per alcuni
la relazione è intesa come momento di gratificazione. Altri vedono la capacità di comunicare come un
presupposto alla relazione.
Verbatim
o
…è appagante il rapporto con gli altri, è importante avere la capacità di relazione e rapporti con le
altre persone e potersi rendere utili.
o
…salute significa star bene con se stessi e sapersi rapportare con gli altri
o
…tante volte a me sembra di capire che attraverso la richiesta di salute, esprimiamo la nostra
richiesta di relazione, la necessità di comunicare.
o
…salute che va intesa come “capacità di restare nella comunità” e “capacità di rimanere nella
famiglia” .
d) Responsabilità e autonomia
In quest’ambito sono emerse circa 26 citazioni (10% sul totale) secondo le quali la salute è intesa come
ricerca continua del benessere, abilità di prendere decisioni, ad esempio rispetto agli stili di vita, di non
delegare, come capacità di mantenere un buon livello d’autosufficienza e d’autogestione nell’eventualità si
presentino problemi di salute.
Verbatim
o
….tutti vorrebbero averla però bisogna anche rispettarla
o
….a 41 anni, con un principio di infarto, in un certo momento lo potevo evitare, potevo fare
qualcosa non dovevo aspettare, invece…….
o
…quando ad esempio per una malattia o per un’altra ragione si riduce la capacità d’autonomia,
secondo me queste persone dovrebbero essere aiutate a trovare una sorta d’equilibrio per poter
comunque vivere in questa situazione nuova.
o
…la salute è anche lo stato d’autosufficienza di una persona.
6
e) Resilienza
Il termine “resilienza” usato originariamente in fisica, descrive la capacità di un materiale di resistere agli urti
senza spezzarsi. Nell’ambito delle scienze della salute, questo termine corrisponde invece alla capacità
umana di affrontare le avversità della vita, ambienti e abitudini e stili di vita non salutari per superarle, per
uscirne rinforzati o addirittura trasformati.
Anche in quest’ambito, che è fortemente correlato a quello della responsabilità e autonomia e percezione
soggettiva, sono emerse circa 25 citazioni (10% sul totale).
Nel concetto di resilienza sono confluite idee chiave come la capacità di convivere con i propri problemi e di
superare le piccole cose, come capacità di prendere decisioni, di reagire alle situazioni avverse con
coraggio, forza di volontà e intraprendenza, e come accettazione della propria condizione.
Verbatim
o
...uscire dal letto la mattina e dire sono felice, comunque, malgrado tutto.
o
…io credo che anche il male più grosso, il male fisico, se lo si combatte si ha la forza per
vincerlo.
o
…certi malanni … si sentono ma bisogna accarezzarli, farsi forza, cercare di superarli.
o
…avere degli interessi, anche se hai dei malanni, conservarli questi interessi, cercare per lo
meno quello che si potrà fare anche avendo delle limitazioni.
o
…io penso che l’allegria un po’ sia importante perché aiuta a star bene.
f)
Dono e felicità
In un numero contenuto di citazioni, ovvero circa 15 (6% sul totale) la salute è definita come bene primario,
dono e felicità.
Verbatim
o
…è sicuramente un bene prezioso, senza la salute tutto passa in secondo piano
o
…un bene impagabile e insostituibile
o
…la salute è paragonabile alla stessa felicità
o
…star bene significa essere contenti
o
…oltre all’assenza di malattia mi viene da pensare a un senso di tranquillità
2. Dimensione collettiva
All’interno di questa dimensione del concetto di salute sono stati individuate: 1) l’organizzazione dei servizi
da una parte ed 2) il contesto sociale ed economico dall’altra. Le citazioni che si riferiscono a questa
dimensione sono numericamente meno significative (8%) rispetto alla dimensione individuale.
Le idee chiave inserite in questa dimensione si riferiscono ad un concetto di salute strettamente correlato al
contesto sociale, e quindi la salute non solo del singolo individuo ma del gruppo o della comunità.
7
g) Organizzazione dei servizi
La salute è legata alla disponibilità di servizi socio-sanitari funzionanti, alla loro organizzazione, alla
centralità del cittadino rispetto ai servizi, alla sostenibilità, qualità e sicurezza come diritto e, non ultimo, alla
presenza di servizi che tutelino il cittadino nelle varie fasi della vita attraverso una rete assistenziale.
Verbatim
1. …per me con il termine salute si intende proprio l’organizzazione dei servizi legati alla salute
della persona.
2. …salute intesa in generale come organizzazione di tutto quello che riguarda l’assistenza, la cura,
la medicina.
3. …nell’ottica del cittadino che deve essere tutelato.
4. ….star bene significa anche sentirsi tutelati e non sentirsi dire che l’esame si può fare tra quattro
mesi.
5. …la salute è un investimento economico
h) Contesto sociale ed economico
Questo ambito, citato in misura minore con 8 citazioni (3% sul totale) racchiude il concetto di salute come
dipendente dalla situazione economica, l’importanza del territorio e di un ambiente accogliente ed il ruolo
della comunità.
Verbatim
1. …la salute dipende dal benessere economico
2. …la salute può essere personale, cioè di una persona, sia quella di una comunità e quindi è
molto importante la salute di una persona ma anche quella del territorio.
3. ….lo star bene significa sentirsi leggeri, sapere anche di potersi affidare ad un ambiente che ci
accoglie e ci capisce.
8
Conclusioni
Dai focus group analizzati, rispetto al concetto di salute, pur con alcune difformità legate anche all’utilizzo
del metodo di intervista e alla varietà sia degli intervistati sia degli intervistatori, sono emersi i valori
fondamentali che si ritrovano anche nella Carta di Ottawa* del 1986 per lo sviluppo delle capacità
individuali e collettive nella promozione della salute attraverso la valorizzazione dei cittadini nella
costruzione della propria salute.
*LA SALUTE
Vive e cresce nelle piccole cose
di tutti i giorni.
a scuola, sul lavoro, in famiglia, nel gioco e nell’amore.
La salute si crea avendo cura
di se stessi e degli altri,
sapendo controllare e decidere
dei propri comportamenti,
facendo in modo che la società
in cui si vive favorisca
la conquista della salute per tutti. *(Carta di Ottawa)
Problemi di salute
Introduzione
Rispetto alla seconda domanda “Quali sono, secondo voi, i problemi di salute più importanti nella
vostra comunità?” emergono, tra i primi posti, i tumori, seguiti dal disagio-mentale (32), dal suicidio (25),
dalle cardiopatie, dalla depressione (13), da incidenti ed allergie (10), dalle poli-patologie degli anziani (9) e
dalla demenza (6).
Ciò porta a raggruppare i problemi di salute emersi in due grossi capitoli: 1) i problemi legati al disagio psicosociale e 2) le malattie cronico-degenerative.
1. Disagio psico-sociale
All’interno di questo ampio gruppo di problemi di salute, cui si riferiscono circa 70 citazioni (38% sul totale),
figurano sia vere e proprie malattie psichiatriche - quali disturbi della personalità, nevrosi, depressione (13
citazioni) con un grosso risalto dato al suicidio (25 citazioni) - che accezioni più sfumate, quali stress, ansia,
insonnia, fino ad arrivare a tutti i problemi legati alla solitudine, all’isolamento ed alla povertà di relazioni
all’interno della famiglia e tra le famiglie stesse che sono stati raccolti nel capitolo successivo, tra i
determinanti socio-economici della salute.
Verbatim:
o
…forte disagio psicologico da parte di alcune categorie di persone, che possono essere
persone di una fascia non dico anziana, ma di un’età avanzata, o anche giovani.
o
I nostri ragazzi sono tutti sani, ma penso che dimostrino grossi segnali di disagio.
o
Non si tratta di malattie organiche, ma derivano tutte dallo stress, dall’insoddisfazione, da un
certo malessere (…) che impedisce di star bene nel proprio ambiente.
o
Oggi invece i problemi ed il disagio di tipo psicologico sono in forte aumento.
o
…la cosa che mi ha colpito quando mi sono trasferita a Malè è stata l’alta incidenza di problemi
di tipo psicologico…
o
Sta aumentando molto il disagio psicologico (…), ci sono molti casi di disagio psichico, disturbi
di personalità, nevrosi e sono in continuo aumento.
o
…quello che accomuna un po’ tutti è l’ansia, la depressione e queste cose qui..
o
E’ in costante aumento il consumo di psicofarmaci, la gente soffre d’insonnia ecc. e tutto questo
è un sintomo dello star male, proprio dal punto di vista psicologico.
o
Il tasso di suicidi è molto, molto, molto alto.
o
Vorrei capire come mai in Val di Non e in Val di Sole ci sono tanti suicidi…
o
…mio fratello si è suicidato e penso ad una grande solitudine…
10
2. Malattie cronico-degenerative
Le malattie cronico-degenerative più citate sono i tumori e le cardiopatie. Per quanto riguarda i tumori (circa
43 citazioni, 23% sul totale), viene citato con particolare frequenza il tumore al seno, percepito come
patologia in costante aumento, anche tra donne giovani. Per quanto riguarda le malattie cardio-vascolari
(circa 17 citazioni, 9% sul totale), vengono citati soprattutto ipertensione ed infarto miocardico.
Verbatim:
o
…abbiamo diverse malattie: tumori, malattie cardio-vascolari ecc.
o
…tumori al seno, molto qui da noi, tantissime persone che hanno il tumore al seno, giovani.
o
…il problema dei tumori: in Val di Non siamo a livelli preoccupanti.
o
Come mai in Val di Sole abbiamo tante forme tumorali?
o
Se penso alle malattie che più colpiscono la nostra popolazione direi che quella più diffusa è il
cancro, che colpisce molte persone, soprattutto le donne.
o
Le persone colpite da tumore sono tante. Personalmente conosco molte persone che sono
decedute ed altre che sono ammalate proprio di tumore al seno.
o
…penso che avendo sconfitto tutte le altre malattie, o quasi tutte, adesso praticamente l’è de
infarti, o ictus o tumori…
o
…quattro miei fratelli sono morti di infarto, tutti abbastanza giovani…
o
C’è il problema dell’ipertensione, degli ictus: qui in Val di Non questi casi sono frequenti.
Conclusioni
Accanto a patologie tipicamente fisiche e tradizionalmente considerate importanti per diffusione e rilevanza,
come i tumori e le cardiopatie (anche se in posizione invertita rispetto al rispettivo contributo in termini di
mortalità e di prevalenza, cosa peraltro comprensibile per il diverso impatto psicologico e le diverse età
interessate), figurano i problemi di salute riconducibili al “disagio psico-sociale” che trova il suo culmine nel
suicidio. Questi problemi di salute - di netta pertinenza psicologica o psico-sociale - coprono, in questa
ricerca, ben il 40% del totale delle citazioni raccolte sui problemi di salute.
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Determinanti della salute
La terza domanda posta nei focus group, strettamente correlata alla domanda che la precedeva (“Quali
sono, secondo voi, i problemi di salute più importanti nella vostra comunità?”), era la seguente: “ Quali sono
secondo voi i fattori che determinano i problemi di salute più importanti nella vostra comunità?”.
Questa domanda ha permesso di individuare quali sono, nell’opinione delle persone consultate, i
determinanti che più pesano sulla salute della propria comunità. In realtà, molti determinanti erano già stati
espressi in risposta alla seconda domanda, data la stretta relazione fra problema di salute e suoi
determinanti.
Pertanto, nella costruzione di questo “capitolo”, si è fatto ampio riferimento anche alle risposte ottenute dalla
seconda domanda posta nel corso dei focu group.
I determinanti, sono stati raggruppati nelle quattro aree classiche dei:
1. determinati socio-economici;
2. determinanti ambientali;
3. stili di vita;
4. determinanti legati ai servizi sanitari.
Di seguito, in ordine decrescente di “peso” (numero di idee espresse nei diversi gruppi), i risultati.
1. Determinati socio-economici
I determinanti socio-economici raccolgono circa il 35% delle citazioni sui determinanti di salute.
a) Famiglia
Al primo posto, fra tutti i determinati, troviamo la famiglia (17% citazioni), rappresentata come lo
“specchio della società”. Molti problemi della comunità vengono attribuiti al cambiamento che, negli
anni, si è verificato all’interno dell’organizzazione familiare. La famiglia nucleare, il fatto che entrambi
i genitori lavorino, il cambiamento del ruolo della donna all’interno della famiglia, ha due importanti
risvolti.
1) E’ sempre meno il tempo da dedicare ai figli e questo si ripercuote pesantemente sull’educazione
(che non può essere delegata alla scuola) e sulla formazione dei giovani che crescono insicuri, non
supportati da quella sicurezza che in passato la famiglia sapeva fornire loro. Lo stesso tipo di
famiglia incontra grosse difficoltà a farsi carico degli anziani.
2) La difficoltà della famiglia a confrontarsi e relazionarsi con l’esterno. La famiglia, oltre ad essere
nucleare, è chiusa su sé stessa, incapace di comunicare ed aprirsi all’esterno. Le famiglie sono
isolate, manca il sostegno da parte della comunità e manca anche una rete di sostegno tra famiglie.
12
Verbatim:
o
Se la famiglia sta bene, sta bene anche la società.
o
…in casa non c’è più nessuno, hanno soltanto la TV!
o
La famiglia non dà più quella sicurezza cha dava in passato…
o
…la fragilità della famiglia si ripercuote sui figli.
o
Una volta gli adulti si preoccupavano anche dei figli degli altri...
b)
Relazioni umane
I problemi nelle relazioni (13% citazioni), così come emersi dai focus group, hanno un duplice
aspetto.
1) Il primo, preponderante, si riferisce ad una vera e propria incapacità di mettersi in relazione con gli
altri, di farsi carico di chi è in difficoltà e, soprattutto da parte dei giovani, di fare attività insieme, di
comunicare, di uscire dal proprio isolamento e di dialogare tra loro.
2) Il secondo è strettamente correlato all’ambiente geografico e quindi alla realtà di comunità
montane che risentono dell’isolamento geografico e della scarsa presenza di luoghi e momenti di
aggregazione, soprattutto per i giovani. I canali tradizionali della vita comunitaria, come quelli dati
dalle organizzazioni ecclesiastiche, sono
diventati obsoleti e vengono progressivamente
abbandonati.
Verbatim:
o
Manca la porta aperta della casa…
o
C’è molto egoismo, individualismo, invidia…
o
…non sono capaci di riuscire a buttare fuori quello che hanno dentro…
o
Mancano possibilità d’incontro tra i giovani, mancano i luoghi, i leaders…
o
Non esiste più l’associazionismo, gli oratori.
o
I nostri oratori erano dei veri luoghi di aggregazione indipendentemente da come un
ragazzo viveva il suo rapporto con la religione...
c) Benessere, consumismo e mancanza di valori
Diversi (5% citazioni) sono concordi nell’affermare che il diffuso benessere, non accompagnato da
un proporzionale sviluppo culturale e sociale, sia un importante determinante dello stato di salute
della comunità che si ripercuote sia sulla vita privata dei singoli che, più in generale, sulle relazioni
all’interno della comunità (v. anche “Relazioni umane”).
Su questi aspetti, un grosso ruolo è giocato dall’economia basata sul turismo. Questa
organizzazione sociale si ripercuote anche sul modo di stare insieme in famiglia e nella comunità in
generale. C’è molto egoismo: si dà più valore ai propri interessi che alla propria salute. Vi è
13
concorrenza, competitività e, soprattutto nei giovani, emerge la necessità di rispondere a modelli
imposti con il conseguente carico di disagio e frustrazione che questo comporta.
Verbatim:
o
Durante la stagione turistica il nostro modo di vivere cambia: nei 3 mesi d’estate sul nostro
territorio ci sono moltissime iniziative per ogni tipo di età e in grado di rispondere a ogni tipo di
esigenza (…), ma al fine della stagione cadiamo nel vuoto più assoluto.
o
Il turismo ha portato ad un livello di vita che porta le persone a trascurare la famiglia pur di
avere quella disponibilità economica che oggi è necessaria per sentirsi uguali agli altri.
o
…bisogna lavorare dalla mattina alla sera senza sosta e non c’è tempo da dedicare alla
famiglia.
o
Il turismo ha portato ricchezza sicuramente; ma anche altri problemi, un disagio, lo vedo anche
nel vivere quotidiano che da casa a casa, c’è un senso di separazione non c’è più un contatto di
rapporti personali.
o
C’è molto individualismo, non si parla più, le cose non si discutono più, ci si guarda sempre con
sospetto e c’è molta riservatezza.
o
…la persona non è calcolata…
o
…non ci si accontenta più di niente, tutto è dovuto.
o
…cultura del bello, del perfetto a cui ci si vuole uniformare.
o
I messaggi che vengono dati ai giovani dalla società dei consumi sono questi: consuma,
consuma, consuma!
2. Determinanti legati agli stili di vita
I determinanti legati agli stili di vita raccolgono circa il 29% delle citazioni sui determinanti di salute.
a) Consumo di alcol, droghe e fumo
Tra i determinati legati agli stili di vita, al secondo posto dopo la famiglia, troviamo il consumo di alcol
(78 citazioni, circa il 12%).
Il consumo di alcol, come costume inveterato dei valligiani, viene visto come un problema che aveva
dimensioni più preoccupanti in passato, mentre oggi il problema si è spostato sui giovani e
giovanissimi. Da molti, questo preoccupante aumento del consumo di alcol tra i giovani, viene
imputato: 1)a famiglie assenti, incapaci di educare i propri figli e 2) alla carenza di informazione ed
educazione sanitaria rispetto al problema.
Tra i determinanti legati agli stili di vita, seguono, ad una certa distanza rispetto all’alcol, il consumo
di droghe (21 citazioni), che viene sempre citato insieme al consumo di alcol ed il fumo (14 citazioni).
Verbatim:
o
…la Valle di Sole veniva considerata una valle di alcolizzati.
o
E’ preoccupante l’aumento di quanti abusano delle sostanze alcoliche e questo a tutte
le età…
14
o
L’alcol ha un’influenza abbastanza forte sul discorso della salute in generale, specialmente
nei giovani, ma anche nelle persone anziane.
o
Io sono stato in una di queste discoteche (…) e sono rimasto stupito dalla quantità di alcol
che bevevano…
o
…ormai l’alcolismo è un comportamento sociale…
o
Alla festa dello sport 15 ragazze quindicenni hanno ordinato 90 birre!
o
Bisogna spiegarlo quando i ragazzi sono in tenera età, non aspettare quando hanno 18 anni
e di andare a dirgli di non passare all’alcolismo…
o
Credo che si debba fare formazione già nelle scuole: la “Giornata no alcol” è stata
un’iniziativa molto importante…
o
Io volevo tornare sull’importanza della prevenzione e su come gestire la propria salute:
parlando con i ragazzi, mi sono reso conto che non sono coscienti dei pericoli ai quali sono
esposti quotidianamente.
o
La sigaretta ti dà un senso di sicurezza, di maturità…
o
Il fumo è molto diffuso, soprattutto tra le ragazzine, anzi sono più le ragazze che fumano,
una cosa impressionante, più dei ragazzi!
b) Alimentazione e attività fisica
Gli altri stili di vita più spesso menzionati (circa 5% delle citazioni) sono relativi ad alimentazione,
sedentarietà e stress, molto spesso stabilendo delle precise relazioni tra i diversi fattori. Così
l’alimentazione tradizionale, molto ricca di calorie, assume la dimensione di un determinante
negativo della salute solo nel momento in cui è associato con la sedentarietà, più diffusa oggi
rispetto alle generazioni precedenti ed ai “cibi spazzatura” consumati dai giovani davanti alla
televisione.
Verbatim:
o
In passato le persone riuscivano a smaltire in grasso in eccesso perché facevano molto
movimento, adesso questo non accade.
o
Le persone fanno meno movimento, conducono una vita sedentaria e quindi le conseguenze
sono evidenti…
o
…sono tutte le schifezze che mangiamo tutti i giorni, in fretta!
o
Noi mangiamo e siamo stressati, in fretta…
o
Bisognerebbe camminare tanto e mangiare di meno.
15
Numerose sono le citazioni, “più generali”, sulla prevenzione: sia gli operatori sanitari nei confronti dei propri
pazienti/utenti, che la scuola, dovrebbero dedicare più tempo ed energie alla prevenzione ed alla
promozione della salute.
Verbatim:
o
Penso che la prevenzione sia una cosa molto giusta, si possono evitare molte cose con la
prevenzione, penso io: l’infarto sicuramente!
o
Penso che la sanità, oltre al compito di curare, dovrebbe avere il compito di prevenire.
o
Vorrei esprimere l’importanza della prevenzione che secondo me dovrebbe essere più
accentuata.
o
Bisognerebbe iniziare già nelle scuole…
o
…avere più informazioni su come gestire la propria salute.
o
C’e scarsa attenzione alla prevenzione…
3. Determinanti legati al servizio sanitario
Sono numerosi gli aspetti sia positivi, sia - più frequentemente - negativi, menzionati a proposito
dell’organizzazione del servizio sanitario (circa 12% delle citazioni).
a) Relazione medico/paziente
Emerge molto frequentemente la necessità che il medico dedichi più spazio all’ammalato, abbia più
cura degli aspetti relazionali ed una maggiore capacità di ascolto.
La relazione medico/paziente viene citata spesso come fulcro di un approccio positivo alla
promozione della salute.
Per contro, la mancanza di una buona comunicazione tra il medico ed il suo paziente, viene
individuato frequentemente come problema.
Un altro aspetto importante della “povertà relazionale” tra medico e paziente è l’incapacità, da parte
del medico, di andare oltre al sintomo, alla malattia e di individuare il disagio psicologico.
All’interno della relazione medico/paziente, è interessante considerare un aspetto che è emerso più
volte, soprattutto da parte degli operatori sanitari stessi, che è l’eccesso di aspettative che i pazienti
proiettano sugli operatori sanitari.
Verbatim:
o
…anche la gentilezza degli operatori è importantissima per l’ammalato…
o
I sanitari dovrebbero essere sensibili e, soprattutto, portare questo messaggio e questo
sorriso. Costa poco fare un sorriso!
o
L’aiuto di un bravo medico è importantissimo…
16
o
Se la persona si sente seguita da un bravo medico non può che averne dei benifici.
o
C’è poco spazio per l’ascolto, per la comunicazione e per un dialogo, a scapito dei
risultati…
o
I medici dovrebbero dare più informazioni ai loro pazienti!
o
C’è scarso interesse a partecipare ad incontri con la cittadinanza...
o
…non valuta la persona nella sua interezza.
o
…scarsa preparazione psicologica per affrontare i pazienti…
o
Una volta si andava dal medico per essere curati, adesso si va per guarire!
o
Bisogna avere subito una risposta in mano...
b) Organizzazione del servizio sanitario
Per quanto riguarda l’organizzazione del servizio sanitario, un problema frequentemente citato è
quello relativo alle liste di attesa, giudicate eccessivamente lunghe e la mancanza di congruenza tra
i tempi proposti dagli specialisti e quelli fissati attraverso il CUP.
Per quanto riguarda le visite che vanno ripetute con cadenza periodica, ci si domanda se non sia
possibile pensare ad un sistema di prenotazione automatica delle stesse.
Questo problema viene solitamente associato a quello della disuguaglianza di offerta tra pubblico e
privato e a quello dell’offerta di servizi presso strutture sanitarie periferiche o, comunque, distanti
rispetto al luogo di residenza con le conseguenti difficoltà logistiche.
Un altro problema di tipo organizzativo piuttosto sentito riguarda la prescrizione di farmaci per
patologie croniche: non si comprende perché un soggetto che dovrà prendere gli stessi farmaci per
tutta la vita debba andare dal medico, ad esempio ogni quindici giorni, per farseli prescrivere. Ci si
chiede se non sia possibile pensare ad altre modalità di prescrizione, più agili, che si
ripercuoterebbero positivamente sia sul paziente che sul medico prescrittore (“…che avrebbe più
tempo da dedicare a chi ha veramente bisogno”).
Altri due problemi emersi con una certa frequenza sono relativi all’assistenza sanitaria ai turisti e al
sovraffollamento dei Pronto Soccorso, soprattutto nella stagione invernale.
Un certo numero di cittadini si dichiara soddisfatto del servizio sanitario provinciale che viene anche
ritenuto all’avanguardia rispetto a tante altre province.
Verbatim:
o La visita dermatologica l’ho avuta un anno e mezzo dopo e dovevo farla dopo cinque
mesi…
o Non so a cosa possa servire una fisioterapia prescritta a luglio, ma fatta poi a distanza
di mesi…
o Tre o quattro mesi per una visita con la cassa mutua e a pagamento te la danno
qualche giorno dopo!
17
o …infatti in estate, prima che il servizio sia attivo – cioè prima che arrivi il medico per i
turisti – si arriva a luglio! Ci sono dei turisti che hanno bisogno delle ricette e non sanno
come fare…
o Molte volte si va al Pronto Soccorso e bisogna aspettare a lungo prima di poter essere
visitati e questo non va bene perché una persona va al PS perché, di solito, ha
un’urgenza!
o Anch’io credo che il PS sia un servizio che debba essere migliorato, potenziato, dotato di
medici preparati!
o Io credo di potermi ritenere fortunato di vivere in Trentino dove i servizi sono efficienti…
o …le famiglie possono contare sull’aiuto delle strutture socio-sanitarie che creano dei
percorsi con le famiglie…
o …oggi c’è la possibilità di fare molti più controlli rispetto ad una volta…
o …il servizio è di buona qualità!
4. Determinanti legati all’ambiente
I determinanti legati all’ambiente ( circa 8% delle citazioni) si suddividono in: 1) determinanti legati
all’ambiente fisico e 2) determinanti legati all’ambiente geografico.
1) I determinanti legati all’ambiente fisico sono rappresentati dall’inquinamento dell’aria e dell’acqua
attribuiti, in primo luogo, agli anticrittogamici/pesticidi utilizzati per salvaguardare la coltura delle
mele, su cui è imperniata l’economia della Valle di Non, soprattutto. In seconda battuta, si fa
riferimento all’inquinamento dell’aria dovuto al traffico autoveicolare, in valli ad alta valenza turistica.
2) I determinanti legati all’ambiente geografico sono legati all’isolamento di molti piccoli paesi, dotati
di pochi servizi, se non addirittura privi. Questo aspetto ha un importante riflesso anche sulla
possibilità di individuare momenti e spazi di aggregazione, di partecipare a varie attività, soprattutto
per i giovani.
Verbatim:
o Se uno va a fare una passeggiata e che deve fare come noi cardiopatici un’ora di
camminata al giorno, se va in campagna o nelle vicinanze per respirare aria pulita,
respira veleno, perché con la lancia spruzzano sugli alberi e ti fanno la doccia!
o Secondo me è l’aria che respiriamo dai veleni che buttano sulle piante e sui frutteti…
o …all’uso degli antiparassitari, dei trattamenti che vengono fatti in valle che sono molto
diffusi: si tratta di una grande quantità di antiparassitari che viene immessa nell’aria e
credo che questo crei dei danni alla salute delle persone.
18
o …quando le acque arrivano in Valle di Non non ci sono più pesci!
o …i paesi si stanno svuotando e quindi mancano alcuni servizi che c’erano in passato:
abbiamo il negozio che chiude, l’anziano che vive da solo e questa solitudine diventa ancora
più pesante; le persone anziane come fanno a comperare quello che serve di giorno in giorno,
il latte, il giornale ecc…
o …altrimenti dobbiamo andare a Mezzolombardo o a Denno, c’è qualcosa a Campodenno;
comunque bisogna avere la macchina. Se chiude la Cooperativa non so cosa succederà! Se
uno ha bisogno di fiammiferi, quando è chiuso il bar che li vende, deve andare a
Mezzolombardo! E’ chiaro quindi che ci sono dei disagi.
o Ci sono ragazzi che vorrebbero partecipare ad alcune attività, ma devono rinunciare perché
hanno difficoltà di trasporto, si sentono isolati. Il fatto di vivere in piccoli paesi, lontani dal
centro, può creare questo tipo di problemi.
Conclusioni
I focus group analizzati hanno fatto emergere una serie di determinanti di salute più o meno modificabili
attraverso interventi di sanità pubblica.
L’enfasi maggiore è stata posta sui determinanti associati all’organizzazione sociale moderna
caratterizzata da famiglie mononucleari, dove entrambi i genitori lavorano e dove è sempre più difficile
farsi carico dei soggetti più deboli (bambini ed anziani).
Inoltre, la crescita economica avvenuta grazie al turismo, che ha portato con sé la ricerca del guadagno
immediato, non è stata accompagnata da una crescita altrettanto importante dal punto di vista culturale,
né a livello famigliare, né a livello educativo-scolastico.
Tra i fattori modificabili con interventi di sanità pubblica, sono emersi gli stili di vita – tra questi è evidente
un’attenzione particolare al problema alcol, soprattutto tra i giovani - la tutela dell’ambiente ed alcuni
aspetti dell’assistenza sanitaria come l’importanza del rapporto medico-paziente, la necessità di avere
un’informazione più accurata e le liste di attesa.
19
Partecipazione alle scelte di salute
L’ultima domanda posta nei focus group, era inerente alla partecipazione dei cittadini alle scelte di salute ed
era articolata in una domanda principale: “ Secondo voi sarebbe utile migliorare la partecipazione dei
cittadini alle scelte che si fanno riguardo alla salute?” ed in due sotto-domande: “Come si potrebbe
realizzare?” e “Come si potrebbe migliorare la comunicazione con i cittadini?”.
Questa domanda, che ha fatto emergere una forte esigenza sia di informazione da parte dell’Azienda
sanitaria verso i cittadini, che di partecipazione, da parte dei cittadini stessi, alle scelte dell’Azienda sanitaria,
ha permesso d’individuare i potenziali attori di questa partecipazione, le caratteristiche che questa
partecipazione dovrebbe avere e gli strumenti per far partecipare la comunità.
1. Attori della partecipazione
a) MMG, operatori sanitari, esperti
Tra gli attori della partecipazione, i primi ad essere chiamati in causa (circa 29% delle citazioni) sono
gli operatori sanitari e tra questi, con grande vantaggio su tutti gli altri, i medici di medicina generale.
I Medici di medicina generale (MMG) “rappresentano l’interfaccia tra cittadino e problema”: il
cittadino infatti non può fare delle proposte come singolo perché non ne ha né la forza, né le
capacità, per questo deve essere guidato dalla parte medica, in particolare dal MMG.
Al MMG si chiede dunque di assumere un ruolo più attivo nell’ascoltare e nel raccogliere le esigenze
delle persone e di stimolarle ad una maggiore partecipazione alle varie iniziative di informazione .
Agli operatori sanitari, che rappresentano l’interlocutore che conosce i problemi, si chiede di farsi
portavoce delle osservazioni, richieste e necessità della gente.
Altre segnalazione riguardano gli “esperti” figure che, rappresentando un punto di vista diverso,
dovrebbero essere maggiormente coinvolti nella partecipazione ad azioni informative, ma anche in
altri interventi e politiche efficaci.
b)
Associazioni
Tra gli attori della partecipazione vanno sicuramente valorizzate le associazioni (circa 17% delle
citazioni) che possono farsi portavoce di gruppi più ampi di popolazione e possono rappresentare un
punto di ascolto. Spiccano in tale contesto le segnalazioni riguardanti le associazioni di volontariato,
pur nella consapevolezza che il volontariato, da solo, non può rappresentare l’unica risorsa. I circoli
anziani non dovrebbero essere visti solo come momento di aggregazione, ma anche come portatori
di valori e quindi luoghi con risorse etiche cui attingere con maggior frequenza.
20
c) Ente pubblico
L’ente pubblico, per suo stesso mandato istituzionale, dovrebbe essere interessato a conoscere le
opinioni della gente e ad interpretarne i bisogni (circa 14% delle citazioni). I comuni sono visti come
strumenti di partecipazione che dovrebbero farsi promotori di incontri e momenti di aggregazione.
Il distretto sanitario, che rappresenta anch’esso uno strumento di partecipazione attraverso il
“Comitato di distretto”, dovrebbe raccogliere le richieste della comunità in termini di salute.
Nel futuro, le comunità di valle potrebbero diventare uno strumento di supporto alla partecipazione
dei cittadini, soprattutto nell’ambito sociale.
d) Decisori
Molte segnalazione hanno riguardato i rappresentanti politici provinciali ed i vertici dell’Azienda
sanitaria (circa 11% delle citazioni), dai quali ci si auspica una maggiore vicinanza alla popolazione
ed un maggior ruolo di ascolto e partecipazione, avendo invece spesso la sensazione di uno
scollamento tra quelle che sono le scelte di sanità e le richieste della comunità.
Verbatim:
o I MMG rappresentano l’interfaccia tra cittadino e problema.
o …sotto la direzione di un dottore, perché noi non siamo pratici delle cose che si devono
fare…
o …dovrebbe essere affidato il compito di farsi portavoce delle osservazioni e necessità
della gente.
o
La gente preferisce delegare agli esperti, cioè agli operatori del settore, le sue richieste e
quindi agli operatori dovrebbe essere affidato il compito di farsi portavoce delle
osservazioni e necessità della gente, che appunto si aspetta molto, ma non partecipa mai.
o …ecco quindi che, a mio parere, il coinvolgimento di persone che lavorano nei vari settori,
la cui attività incide sulla salute in generale, sarebbe molto utile. In questo modo
potrebbero fornire delle idee, dare dei suggerimenti per poter predisporre degli interventi
adeguati e delle politiche efficaci.
o Tramite le associazioni si può fare molto (…), più gente c’è, meglio è. Anche tramite le
parrocchie, modi ce ne sono tantissimi, importante è che l’informazione arrivi a più gente
possibile.
o …dovrebbero essere le amministrazioni comunali o intercomunali a creare delle occasioni
di incontro, con i cittadini che possono esprimere le proprie opinioni, far presenti le loro
esigenze, le loro proposte…
o …presenza capillare sul territorio da parte del distretto, che raccoglie le richieste della
comunità e una risposta alle stesse, credo che questo potrebbe essere un primo passo.
o Adesso sta venendo avanti la riforma istituzionale che ha portato alla creazione delle
comunità di valle e questo potrebbe essere, a mio parere, uno strumento che può aiutare
la partecipazione del cittadino almeno rispetto ai problemi che riguardano il sociale, più
che il sanitario.
21
2. Caratteristiche della partecipazione
Per quanto riguarda le caratteristiche della partecipazione, le osservazioni emerse dai focus group delineano
un quadro articolato, ma completo, su come è vissuto dai cittadini il tema della partecipazione.
Emerge, da un lato, la forte richiesta di maggior coinvolgimento del cittadino alle scelte di sanità; dall’altro, si
percepisce una certa sfiducia nella possibilità di poter dare un reale contributo a queste scelte.
Per quanto riguarda il primo aspetto, il coinvolgimento può essere raggiunto migliorando la capacità e le
opportunità di ascolto della comunità.
Quindi, oltre ad emergere l’esigenza di un vero e proprio ascolto della gente da parte dei decisori, si
sottolinea come lo stesso ascolto potrebbe diventare strumento efficace per aumentare la sensibilità e la
partecipazione del cittadino ai problemi della comunità. L’ascolto favorisce la comprensione della esigenze
del cittadino, permette di raccogliere i suoi consigli e le sue indicazioni e, in ultima analisi, permette di non
farlo sentire isolato dal contesto sociale ed amministrativo della comunità.
Inoltre la comunità, per poter partecipare, deve essere informata. Per poter essere efficace, l’informazione
dovrebbe essere: chiara e semplice per arrivare a tutti; ricca di contenuti seri e stimolanti; ampia e capillare,
in modo da coinvolgere tutto il territorio in vari punti e cioè in grado di interessare veramente le persone,
trattando argomenti specifici per quel territorio, ponendo anche l’attenzione ad aspetti critici che riguardano,
ad esempio, l’organizzazione.
Il secondo aspetto, invece, è strettamente collegato alla necessità di un feed-back al cittadino, di un ritorno
delle informazioni. Infatti, oltre a dare un senso alla partecipazione di ciascuno - favorendo peraltro la
partecipazione nei confronti verso successive iniziative - il ritorno di informazioni permetterebbe al cittadino
stesso di verificare l’efficacia della sua azione, trasmettendogli la consapevolezza di svolgere un ruolo più
attivo nelle scelte conseguenti.
Infine, sono emerse dai focus group osservazioni che hanno riguardato in maniera specifica le criticità che
avrebbero in questi ultimi anni condizionato l’efficacia della partecipazione. Alcune di esse sono legate al
processo di aziendalizzazione della sanità ed alla cosiddetta “burocratizzazione” che hanno portato nel
tempo, a fianco di un “uso eccessivo di carta”, una conseguente minor attenzione alle persone.
Altre riguardano invece atteggiamenti che si stanno sempre più consolidando nella comunità, per cui la
gente ha una crescente difficoltà a partecipare attivamente anche a ciò che la riguarda più da vicino,
preferendo delegare ad altri la facoltà di esprimersi e di decidere.
Verbatim:
o Ci deve essere una capacità di ascolto e la disponibilità a capire ciò che i cittadini
esprimono…
o Secondo me, ogni struttura, azienda, area di servizio dovrebbe impostare il proprio lavoro
dedicando degli spazi per ascoltare. Io credo che vi sia un problema di isolamento nei
confronti del servizio perché il cittadino ha la sensazione di non essere ascoltato…
o …se il cittadino si sente ascoltato, il cittadino ascolta.
o …partecipare non vuol solo dire scegliere, ma significa anche portare i bisogni, osservazioni,
critiche e proposte.
22
o …è chiaro però che poi dobbiamo ascoltare queste persone e valutare realmente le proposte
che vengono fatte (…). Bisogna passare dalle parole ai fatti!
o …se la gente si rende conto che poi non succede nulla, allora non partecipa perché considera
tutto questo una perdita di tempo…
o …si vorrebbe che la partecipazione desse dei risultati: i fallimenti disincentivano la
partecipazione della gente!
o
o
o
o
o
o
o
…necessità di un feed-back, quali che siano i risultati, positivi o negativi!
La gente parte prevenuta, perché è convinta di non essere presa in considerazione.
La gente fa fatica a partecipare perché non è motivata, vede che non succede nulla.
E’ stata l’aziendalizzazione della società a minare la partecipazione dei cittadini.
…la gente si lamenta, ma poi non fa un passo in più!
Tutti noi siamo abituati a delegare ad altri per poi giudicare…
La popolazione non partecipa, non solo nel campo della sanità!
3. Strumenti della partecipazione
In quest’ambito sono state identificate due tipologie di strumenti per la partecipazione. Il primo più efficace al
fine di ricevere o dare informazioni dal/al cittadino, il secondo più adatto invece a promuovere il confronto
con e tra la popolazione, gli amministratori e gli operatori sanitari.
3.1 Ricevere/Dare informazioni
a) Centro d’ascolto
I centri di ascolto sono visti quali importanti strumenti di partecipazione per la popolazione (circa
20% delle citazioni) in quanto permettono di percepire più direttamente le esigenze del cittadino.
Sono realizzabili sotto forma di “sportelli” presso le amministrazioni, a vari livelli, per gli aspetti più
generali, mentre per specifici gruppi di popolazione risulterebbero più funzionali ed efficaci all’interno
di associazioni o circoli di settore.
Si segnala anche la possibilità di istituire un numero verde al fine di conferire alla comunicazione
maggior riservatezza.
b) Questionario
Questo strumento è stato frequentemente segnalato (circa 17% delle citazioni) e in alcuni casi
ritenuto adatto a costituire una sorta di “osservatorio permanente” che permetta di monitorare quelle
23
che sono le aspettative, le criticità, le indicazioni del cittadino finalizzate al miglioramento delle
condizioni attuali. Lo strumento dovrebbe periodicamente essere inviato presso le famiglie.
Addirittura, in formato di scheda di valutazione, potrebbe essere utilizzato presso le strutture quale
indicatore di qualità del servizio erogato da sottoporre a specifiche “commissioni di controllo” all’uopo
istituite.
c) Campagna informativa
Altro strumento segnalato è la campagna informativa al fine di “fornire conoscenze e fare in modo
che la gente capisca le motivazioni delle scelte organizzative”. Quali modalità di effettuazione
vengono proposte quelle in genere già conosciute ed utilizzate (comunicazione tramite lettera,
volantinaggio, nota informativa).
Suggestive appaiono le segnalazioni riguardanti la necessità di organizzare corsi su specifici
argomenti (da promuovere adeguatamente) ed iniziative culturali (mostre ed eventi vari) in grado di
suscitare curiosità e stimolare la partecipazione.
d) Strumenti telematici
Questi, in modo particolare Internet, vengono citati quali strumenti da utilizzare, soprattutto da parte
del Medico di medicina generale. Dovrebbero essere potenziati per rendere più facile il rapporto del
cittadino con i servizi e le strutture dell’azienda sanitaria. In particolare, una frequente osservazione
riguarda il problema delle prenotazioni di prestazioni sanitarie che risultano, allo stato attuale, troppo
macchinose e comunque complesse per determinate utenze cosiddette “deboli” (anziani in
particolare). Per questo si auspica che lo strumento telematico possa diventare una via d’accesso
più facile a tali servizi, gestita direttamente dal medico di base.
3.2 Confronto
a) Riunioni
Una netta prevalenza di segnalazioni a questo riguardo (41% delle citazioni) si registra per gli
incontri sotto forma di riunioni, come mezzo che facilita il confronto avvicinando le persone e
permettendo di dare loro voce. Sono state indicate alcune caratteristiche strutturali ed organizzative
al fine di rendere le riunioni più efficaci. Innanzi tutto dovrebbero essere strutturate a piccoli gruppi
per migliorare la possibilità di intervenire da parte di tutti, essere ben pubblicizzate e sorrette da una
buona organizzazione.
Le modalità proposte devono essere accattivanti e creative per catturare e coinvolgere le persone,
mentre le tematiche affrontate e i contenuti presentati devono avere un sufficiente livello di
approfondimento ed essere comunque mirati ai problemi.
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Infine, dovrebbero essere occasioni non solo di discussione, ma anche di revisione su informazioni e
soprattutto su dati relativi a studi e fenomeni che caratterizzano il territorio, o frutto di precedenti
iniziative.
Verbatim:
o …sportello per ricevere informazioni e per esporre problemi…
o …io avevo già detto che sarebbe auspicabile l’istituzione di uno sportello permanente.
o Mi viene da pensare ad numero verde che raccoglie le proposte che i cittadini possono fare
direttamente da casa, telefonando, senza doversi spostare, uscire di casa la sera per
partecipare ad una riunione.
o …il questionario può essere un metodo valido…
o Penso ad un questionario da mandare in tutte le famiglie…
o …fornire conoscenze e fare in modo che la gente capisca le motivazioni delle scelte
organizzative.
o Io penso ad interventi creativi, in grado di portare la gente fuori casa, coinvolgendola
attivamente su temi di reale interesse: si dovrebbe pensare a proposte che si avvicinano
quasi allo spettacolo!
o …il medico di base potrebbe fare tutto questo senza problemi collegandosi con internet
ecc., quindi informa il paziente e tutto è a posto.
o Se ogni anno un consiglio comunale, un sindaco, una giunta facessero partecipare la gente
ad un’apposita riunione, si potrebbero conoscere tutti i problemi…
o Io invece riterrei più opportuno un incontro periodico (es. ogni sei mesi), tra i medici di base
ed i cittadini…
o …anch’io credo che gli incontri sono importanti per avvicinare la gente e per informarla.
o …se ci si trova in piccoli gruppi, è più facile che tutti possano parlare.
Conclusioni
A commento di questa breve analisi si può affermare che, dalla rilevazione delle percezioni delle
persone ascoltate, sono emersi numerosi spunti di riflessione e proposte. D’interesse primario è
certamente la constatazione che il cittadino abbia l’esigenza di essere ascoltato maggiormente
attraverso modalità e strumenti che lo facciano sentire più vicino a chi decide. Si avverte una certa
diffidenza, da parte della popolazione, quando si parla di partecipazione e questo è spesso in relazione
al mancato riscontro della sua partecipazione. Forse si dovranno studiare altri strumenti, da affiancare a
quelli già in uso, che permettano di restituire al cittadino, in maniera più tangibile, il frutto delle iniziative
di collaborazione intraprese con la popolazione.
Come ultimo punto, si sottolinea come il processo di aziendalizzazione della struttura sanitaria venga
ritenuto responsabile dell’allontanamento tra cittadini ed azienda sanitaria stessa e della minor
disponibilità, da parte di questa, di tenere in conto le esigenze dei cittadini. Alla luce di queste
considerazioni, sembra opportuno a questo proposito promuovere ulteriori interventi per rendere più
efficace la comunicazione e la comprensione da parte del cittadino delle motivazioni e del significato di
tali scelte.
25