“il corpo amico” per una migliore relazione tra i - Legge 383

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“il corpo amico” per una migliore relazione tra i - Legge 383
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PARI OPPORTUNITÀ
“IL CORPO AMICO” PER UNA
MIGLIORE RELAZIONE TRA I SESSI
700 RAGAZZI E RAGAZZE PER UN PROGETTO UISP SUL RISPETTO
RECIPROCO. NE È NATO UN VIDEO
Il testo che segue accompagna il video-racconto
de Il corpo amico, progetto Uisp sulle differenze di
genere e contro la violenza sulle donne. A cura
dell’Ufficio Progetti Uisp nazionale.
Per vedere il video: www.uisp.it.
Primavera 2005 a Vitré in Bretagna, una ragazzina
di 12 anni viene stuprata da due coetanei “perché
vestiva sexy”.
La mattina dopo decine di studentesse si
presentano a scuola (intitolata a Giovanna d’Arco) con la
gonna, come gesto spontaneo di sdegno e di solidarietà.
Questa protesta silenziosa è diventata un progetto
diffuso in tutta la Francia, la “Primavera della gonna e del
rispetto”, che coinvolge ogni anno centinaia di scuole e
migliaia di ragazze e ragazzi.
Per due settimane discutono di tolleranza e
pregiudizi sessuali, di violenza non solo fisica ma verbale,
di autodeterminazione del proprio corpo, tutti insieme,
maschi e femmine, durante le ore di lezione, con la
partecipazione dei professori che portano materiali
didattici per facilitare il confronto.
I loro pensieri, le paure, le emozioni diventano
pièces teatrali, fumetti, manifesti, performances.
L’abbigliamento unisex occulta le differenze, le
ragazze spesso lo adottano per evitare problemi; la
gonna è un elemento che scardina il gruppo e fa uscire
allo scoperto le discriminazioni; e combattendo i
pregiudizi si può affrontare pienamente il tema della
violenza contro le donne.
L’Uisp ha preso spunto dall’ esperienza francese per
realizzare il progetto “Il corpo amico nell’educazione ai
sentimenti e al rispetto”, rivolto a ragazze e ragazzi dai 13
ai 18 anni.
Se il diritto alla corporeità è uno dei capisaldi della
nostra Associazione, intervenire sulla qualità delle
relazioni tra i sessi e sulle differenze di genere è un
impegno inevitabile.
E il continuo ripetersi di casi di violenze contro le
donne, troppo spesso da parte di familiari, compagni,
amici, conoscenti, colleghi di lavoro o di studio, è ormai
una emergenza sociale, che i numerosi casi di
femminicidio hanno reso ulteriormente drammatica e
intollerabile. Quanti stupri di gruppo commessi da
minorenni ai danni di coetanee vengono “giustificati”
dall’atteggiamento o dai comportamenti delle ragazze,
Uno dei lavori prodotto dagli studenti coinvolti nel progetto "Il corpo amico"
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SPORT&SICUREZZA
PARI OPPORTUNITÀ
che troppo spesso non denunciano i reati per paura,
vergogna, perché minacciate o ricattate?
Abbiamo scelto la strada di rendere protagonisti 700
studentesse e studenti di una sperimentazione che
favorisse una loro riflessione sulla cultura di genere, per
aiutarli a gestire relazioni corrette e positive tra i sessi,
valorizzando i sentimenti e la capacità di esprimerli e il
rispetto reciproco.
Nelle scuole di 9 città, Firenze, Imola, Lamezia
Terme, Orvieto, Pesaro, Sassari, Torino, Trieste e Varese, le
ragazze e i ragazzi hanno utilizzato la corporeità, il gioco,
la drammatizzazione teatrale e le arti orientali come
strumenti di conoscenza reciproca e di riflessione sui
linguaggi verbali e fisici.
Perché imparare a conoscere il proprio corpo e
quello degli altri, nelle sue mille capacità espressive,
imparare che le emozioni e i sentimenti non sono una
debolezza, ma una forza per tessere relazioni, può
aiutare a combattere gli stereotipi e i pregiudizi sia sulle
donne che sugli uomini e alimentare una cultura del
rispetto.
Insegnanti, educatori Uisp, psicologi, pedagogisti e
animatori teatrali hanno accompagnato questo processo
di presa di coscienza anche civica nella sfera dei diritti e
dei doveri sociali.
I laboratori sono stati preceduti da letture collettive
di testi letterari e teatrali, da proiezioni di documentari,
filmati e campagne pubblicitarie, per dare elementi di
www.riconoscilaviolenza.it
Un violento
non merita il tuo amore.
Merita una denuncia.
LAVIOLENZA
HA MILLE VOLTI.
IMPARA
A RICONOSCERLI.
Immagine della campagna Riconosci la violenza
Per informazioni: www.riconoscilaviolenza.it
Un articolo di Repubblica che racconta la campagna francese
"Le Printemps de la Jupe et du Respect"
conoscenza storica e culturale che la ragazze e i ragazzi
potessero utilizzare come bagaglio metodologico nella
loro ricerca espressiva.
E poi hanno iniziato il viaggio alla scoperta di sé e
degli altri, delle relazioni uomo/donna, esplorando gli
immaginari, le parole, i gesti, le potenzialità espressive
dei corpi.
Lo hanno fatto attraverso giochi che stimolano la
fiducia nell’altro; danze che permettono la gestione
consapevole del corpo in relazione allo spazio e possono
veicolare emozioni molto intense o come la break dance
che pur mimando gesti pseudo aggressivi o di scherno si
basa su rigide regole di rispetto; arti orientali che offrono
la possibilità di rivalutare i rapporti di forza, coltivare il
rispetto per gli altri, sviluppare grande autocontrollo ed
equilibrio psicofisico e quindi fiducia in se stessi e
capacità di gestire la propria emotività; laboratori teatrali
per sperimentare nuovi modi espressivi non verbali,
drammatizzare fino a renderli irriconoscibili e quindi
assurdi gli stereotipi nei rapporti uomo/donna,
indirizzare le tensioni inconsce e liberare dal carico di
conflitti e preconcetti, mettersi nei panni di e fare come
se, quindi essere se stessi e capire gli altri.
Le ragazze e i ragazzi si sono messi in gioco, hanno
affrontato positivamente anche le loro incertezze e
paure, hanno imparato a comprendere i pregiudizi e gli
stereotipi per poterli superare, acquisendo competenze e
sensibilità nei confronti delle dimensioni relazionali e
comunicative, collaborando e accettandosi
reciprocamente e assumendosi responsabilità.
È un esempio di buone pratiche che speriamo si
possano diffondere sempre di più e formare cittadine e
cittadini consapevoli che le differenze di genere e il loro
rispetto sono un valore per tutti.
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