PD MONDO 1 gennaio 2013

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PD MONDO 1 gennaio 2013
Anno IV - N° 1 - 31 Gennaio 2013
a cura dell’Ufficio PD Italiani nel mondo
email: [email protected]
Chiuso in redazione il 31 Gennaio alle ore 13
SOMMARIO
SPECIALE ELEZIONI
POLITICHE 2013
Contributi di
• Francesco Cerasani
5
• Gianni Farina
8
Editoriale
Solo Bersani e il Pd al fianco degli
italiani nel mondo
• Marco Fedi
12
• Silvia Finzi
16
• Laura Garavini
19
• Francesca La Marca
21
Caro Direttore,
• Monica Rizzo
22
• Roberto Serra
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voglio innanzitutto ringraziare Lei e il Suo
giornale per il lavoro encomiabile e difficile
di informazione che in questi anni avete fatto
con pazienza e dedizione verso gli italiani nel
mondo, pur nelle difficoltà economiche e nella precarietà delle condizioni in cui il Governo Berlusconi ha tenuto la stampa italiana
all’estero, sottovalutandone e disprezzandone il ruolo e la funzione non solo di informazione, ma anche culturale.
E voglio poi, tramite il Suo giornale, rivolgermi ai nostri connazionali, i quali per la terza
volta in sette anni possono contribuire ad eleggere i propri rappresentanti in Parlamento
e il prossimo Governo del Paese.
Voglio quindi rivolgermi a loro per ripercorrere gli ultimi dodici anni che racchiudono
I LUOGHI DELLA
MEMORIA
•
Intercettazione tra Dell’Utri
e Miccichè
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di Eugenio Marino
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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ben tre legislature, due delle quali con la presenza degli eletti all’estero.
Innanzitutto va ricordato che in questi ultimi dodici anni, la Destra e Berlusconi (seguita dalla parentesi Monti) hanno governato, con le più ampie e solide maggioranze della storia italiana, per
quasi nove anni, dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011.
Noi Democratici e progressisti, invece, solo due anni circa, dal 2006 al 2008.
Eppure, dal 2001 al 2006, il Governo Berlusconi, nonostante avesse al suo interno un importante ministro per gli italiani nel mondo, ha tagliato pesantemente tutte le risorse destinate agli italiani nel
mondo, da quelle per l’assistenza agli indigenti a quelle per la cultura e per i servizi, riducendole a
un totale di 44 milioni di euro. Né ha operato alcuna riforma di sistema.
Dal 2006 al 2008, poi, il Governo Prodi, pur varando pesanti manovre di risanamento finanziario, ha
riportato gli investimenti verso gli italiani nel mondo a 73 milioni di euro nel 2008 e ha avviato una
serie di riforme, tra cui alcune convenzioni con il Ministero degli esteri per potenziare e migliorare i
servizi verso le comunità, le nuove forme di emigrazione e il mondo imprenditoriale.
Ma poi quell’esperienza è stata interrotta con un danno per l’Italia e le nostre comunità nel mondo.
È arrivato di nuovo Berlusconi, che ha subito azzerato gli sforzi fatti da Prodi, riportando in questi
anni gli investimenti per gli italiani all’estero a livelli bassissimi e assolutamente insufficienti: 16 milioni di euro per tutti i capitoli che riguardano le nostre comunità.
Per quanto riguarda Monti, egli si presenta con le sue liste all’estero nonostante abbia disatteso tutti
i buoni auspici del suo insediamento e continuato con i tagli.
Detto questo, quindi, penso che il prossimo Governo dovrà stare al fianco degli italiani nel mondo e
lavorare per ricostruire l’Italia e il rapporto con le nostre comunità, oggi estremamente sfiduciate nei
confronti del nostro Paese e della politica.
Ma chi può fare questo? Chi può ricostruire l’Italia?
Non certo Berlusconi, poiché non lo ha fatto in nove anni di Governo su dodici.
Non possono farlo Casini e Monti: il primo al fianco di Berlusconi dal 2001 al 2006 mentre si operava
la prima fase dello smantellamento dell’Italia e delle nostre comunità, il secondo perché nell’ultimo
anno di Governo, pur avendo la maggioranza più grande della storia repubblicana e operando solo
con provvedimenti di fiducia imposti dal suo Governo, verso le nostre comunità ha usato la mannaia e non il cesello, per recuperare da loro pochissime risorse inutili per il bilancio dello Stato e vitali
per le nostre comunità.
Né può farlo un movimento di protesta come quello di Grillo o di Ingroia, che dichiarano da sempre
di non volersi alleare con nessuno né hanno la possibilità di governare da soli o hanno mai dimostrato interesse verso gli italiani all’estero.
Come non può farlo nessuno dei movimenti o listini indipendenti che dichiarano di essere gli unici
rappresentanti degli italiani all’estero, gli unici che, a sentir loro, non sono sottoposti ai diktat dei
partiti perché sono interessati e rappresentano solo gli interessi degli italiani all’estero (sic!).
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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Questi gruppuscoli, se pure eleggessero uno o due parlamentari in una qualche ripartizione, quale
forza propositiva avrebbero in Parlamento? Quale seguito?
Obiettivamente nessuno.
E chi sa come funziona un parlamento lo sa bene.
Chi può ricostruire l’Italia, l’Italia giusta, è dunque Bersani e la coalizione dei progressisti.
Una coalizione che avrà la maggioranza dei seggi nel Parlamento italiano e che rappresenta il più
grande gruppo al Parlamento europeo.
Una coalizione che può e sa parlare con i partiti e i governi di tutto il mondo e discutere con essi anche degli italiani che risiedono all’estero.
Che ha nella Circoscrizione estero i candidati migliori: rappresentanti del mondo politico e istituzionale, imprenditoriale, della cultura, dell’università e della ricerca, dell’associazionismo indipendente, del sindacato, delle organizzazioni giovanili, del volontariato laico e cattolico.
Giovani che portano linfa nuova insieme a rappresentanti navigati e con un bagaglio ricchissimo di
esperienza.
E poi perché i progressisti hanno da sempre mostrato attenzione agli italiani nel mondo: già dal
1996 al 2001, hanno modificato la Costituzione con l’introduzione della Circoscrizione estero e hanno raddoppiato i fondi per la stampa italiana all’estero; dal 2006 al 2008 hanno mostrato di pensare
agli interessi degli italiani nel mondo investendo risorse economiche e valorizzando il ruolo dei parlamentari eletti all’estero e degli organismi di rappresentanza.
E anche in questa legislatura, mentre erano opposizione, hanno ascoltato le nostre comunità in ogni
angolo del pianeta e a Roma per raccogliere direttamente le istanze dei cittadini italiani e costruire
un programma di governo credibile e utile alle nostre comunità.
Dal 2009 a oggi Bersani ha incontrato direttamente gli italiani all’estero e ha raccolto le loro istanze a
New York, Tunisi, Bruxelles, Parigi, Berlino, Ginevra e Roma, al seminario Una grande Italia oltre
Italia, insieme ai più importanti studiosi di emigrazione italiana al mondo (vedi i video su
www.pdmondo.it).
E da quel grande seminario è nato anche un libro sui 150 anni di emigrazione italiana che ognuno
può chiederci e avere gratuitamente a ([email protected]).
Enrico Letta, Vice Segretario del PD, ha incontrato gli italiani all’estero in Australia e Inghilterra.
Rosy Bindi in Canada, Belgio, Germania e Lussemburgo. Anna Finocchiaro in Svizzera, Germania e
Inghilterra. Massimo D’Alema diverse volte in America Latina, in Svizzera, Belgio e Roma, dove ha
tenuto le conclusioni del seminario del 5 maggio 2011.
E tanti altri dirigenti del PD sono andati in giro per il mondo a incontrare le nostre comunità.
Tutti loro, oggi, insieme ai nostri candidati e futuri eletti in Parlamento, sono pronti a lavorare con
Pier Luigi Bersani a un pacchetto di proposte riformiste per le nostre comunità.
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Nel suo ultimo messaggio di questi giorni agli italiani nel mondo Bersani ha detto chiaramente cosa
intende fare quando sarà Presidente del Consiglio: garantire i servizi consolari, recuperare fondi per
l’assistenza, migliorare il sistema dell’informazione, proporre la riforma generale del sistema di diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo, dell’internazionalizzazione delle imprese in modo
da coinvolgere anche quelle italiane all’estero, operare una seria strategia di valorizzazione delle
nuove mobilità professionali e, infine, un rilancio e una riforma generale dell’intero sistema della
rappresentanza.
Bersani e il Partito Democratico possono farlo perché hanno una storia documentata di attenzione al
mondo dell’emigrazione, la forza parlamentare, un progetto credibile e i rapporti e la credibilità internazionali giusti.
Tutti gli altri candidati, partiti o movimenti hanno già dimostrato disinteresse o sono piccoli improvvisatori che danneggiano le istituzioni e la credibilità degli italiani all’estero.
Dunque, per chiudere con venti anni di Berlusconi e non aprirsi a nuovi improvvisatori e venditori
di fumo, bisogna votare per il Partito Democratico, per Pier Luigi Bersani.
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE
Contributo di Francesco Cerasani
N
oi Italiani all’estero siamo una risorsa straordinaria per lo sviluppo culturale, civico ed economico del Paese. Dopo anni di distacco, occorre finalmente riconoscere e valorizzare il contributo che
le nostre comunità nel mondo possono offrire all’immagine e alla modernizzazione dell’Italia.
Quanti sono i cittadini Italiani nel mondo? Oltre 4 milioni, quasi quanto una grande regione italiana.
Eppure l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica del Paese è minima e inadeguata.
Occorre una svolta nella rappresentanza di tutte le generazioni di Italiani nel mondo.
L’Italia torna ad essere un Paese di emigrazione: oltre la retorica dei “cervelli in fuga”, c’è una realtà
coraggiosa e vivacissima di giovani professionisti, ricercatori, lavoratori di ogni categoria.
Tutti noi, qui in Europa, siamo legati da esigenze e istanze condivise: godere di diritti e di un riconoscimento pieno del nostro ruolo di cittadini, nel contesto più largo della costruzione di una vera e
tangibile cittadinanza europea.
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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L’impegno del Partito Democratico è restituire dignità e protagonismo alle comunità italiane
all’estero, che chiedono ascolto e hanno tantissimo da dare al Paese: esempi di integrazione, investimenti, impegno e passione civile.
Una nuova generazione di Italiani all’estero è pronta a impegnarsi per il rafforzamento della rappresentanza, per proseguire la storia di mobilitazione, di partecipazione e di sacrifici che le nostre comunità hanno portato avanti in questi decenni.
Sono centinaia di migliaia i giovani Italiani nati all’estero: il Paese fa troppo poco per mantenere vivo un rapporto culturale e politico con tutti loro. Il rilancio delle politiche per gli Italiani nel mondo
deve passare urgentemente, innanzitutto, per una nuova strategia nei confronti delle terze e quarte
generazioni di cittadini italiani, valorizzandone l’originale percorso di integrazione e investendo su
di loro come vere teste da ponte nell’era della globalizzazione.
Occorre poi dare rappresentanza ai tantissimi nuovi giovani italiani arrivati all’estero, anche non
iscritti all’AIRE, e definire forme più dirette e immediate di sostegno e rappresentanza della nuova
emigrazione giovanile.
La recente campagna per estendere il diritto di voto all’estero anche agli studenti Erasmus deve essere il momento di avvio per una seria riflessione su come stabilire un nuovo rapporto tra l’Italia e
tutte le sue giovani generazioni all’estero. Non ci si limita solo al voto: i diritti di cittadinanza sono
l’essenza della nostra Costituzione materiale, occorre ogni massimo sforzo per tenere vivo il rapporto con tutte le comunità presenti all’estero.
Tantissimi giovani lavoratori, di ogni categoria, chiedono assistenza e rappresentanza.
Per tutti loro è necessario rafforzare le strutture di assistenza sociale, consolare e di informazione,
per rispondere ad una atomizzazione e ad una solitudine sempre crescente tra le nuove generazioni
all’estero.
Nel mio luogo di adozione, a Bruxelles e in Belgio, noi siamo la Generazione Charleroi.
La generazione che, in cerca di lavoro o per motivi di studio, atterra con un aereo low cost in un anonimo aeroporto situato a soli pochi chilometri dal luogo simbolo dell’emigrazione italiana, la miniera di Marcinelle: molti di noi, all’arrivo, ignorano completamente – per colpa di un Paese che ha
volutamente rimosso la storia dei suoi emigranti dalla propria memoria – le sofferenze e le battaglie
democratiche che si sono susseguite in quei luoghi.
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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E’ da queste radici che nasce il mio impegno per la valorizzazione e la promozione del ruolo degli
Italiani all’estero, un impegno in nome della solidarietà intergenerazionale, della rappresentanza
giovanile e della comprensione delle reali esigenze delle nostre comunità.
Ricostruiamo tutti insieme un progetto lungimirante per il riconoscimento del nostro ruolo di cittadini globali, amanti del nostro Paese ed esempi reali di integrazione culturale e politica.
Da Bruxelles, capitale dell’Europa politica e laboratorio di interazione tra le culture del Continente,
portiamo l’esempio concreto dell’Europa per tutti, l’Europa quotidiana.
Europeizziamo la politica italiana! L’obiettivo dell’Europa federale e della creazione di una compiuta cittadinanza europea deve essere il centro dell’azione riformatrice del PD.
La realizzazione di questo obiettivo comincia dai livelli più vicini alla cittadinanza ed ai luoghi della
partecipazione politica: i territori, i comuni, le sezioni di partito e gli altri luoghi della politica.
E in questa campagna elettorale noi Italiani in Europa, certamente, abbiamo molto da dare per riportare l’Italia nel posto che le compete nell’avanguardia del sogno europeo.
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE
Cinque anni di legislatura da dimenticare
La ruota ha girato in folle. Dobbiamo recuperare tanta strada
di Gianni Farina
L
a mia candidatura nella lista del PD Europa.
E’ una grande soddisfazione concorrere per continuare ad occuparmi delle tematiche degli italiani
all’estero. Vi assicuro il mio impegno nel processo di rinnovamento che dovrà investire la politica
italiana con il PD al governo del Paese.
Care democratiche e cari democratici,
la mia è una esperienza parlamentare a due facce. Due anni di ottimo lavoro tra il 2006 e il 2008.
Abbiamo difeso alla grande con il governo Prodi gli interessi degli italiani all’estero: Corsi di lingua
e cultura italiana, sedi consolari, Ici equiparata agli italiani in patria con l’aliquota di prima abitazione ed esenzione per il 50 per cento delle prime case, maggiori risorse per la promozione del made in
Italy. Insomma, in quei due anni è stata fatta una politica per gli italiani all’estero.
Poi, con la caduta di Prodi, le nuove elezioni e il governo Berlusconi III, il buio.
Abbiamo assistito a una devastazione morale e territoriale. Pur di conservare il potere, il centrodestra è ricorso alla compravendita di parlamentari per resistere qualche mese in più, prima di cedere
la guida del Paese ai tecnici del governo Monti.
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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Con Bersani il PD
ha ricominciato a correre
In quella fase cruciale, il Pd è tornato sulla scena, con alla guida una personalità che sta segnando la
storia italiana: Pier Luigi Bersani. Quel Bersani descritto da molti come un personaggio opaco, poco
adatto alla politica spettacolo. Invece, via via ha superato tutte le prove rifuggendo dalla personalizzazione delle politica: prima nelle primarie del 2009 per la segreteria del partito democratico nel
confronto con Dario Franceschini, e successivamente nelle primarie del 2012 per la leadership del
centrosinistra. Ha inoltre acquisito una grande personalità a livello europeo e nel rapporto con i capi
di stato e i leader europei della socialdemocrazia: un uomo dalla forza tranquilla che si prepara alla
guida della Repubblica. Ora è confrontato con Mario Monti e Silvio Berlusconi in una sfida di carattere storico per le sorti dell’Italia. Oggi il 38 per cento degli italiani lo vorrebbe Presidente del Consiglio. Sempre oggi, il 37 per cento degli italiani è pronto a votare il centrosinistra per affidargli il Paese.
Perché? Perché la crisi democratica, morale, economica e sociale che sta attraversando l’Italia, necessita di una forte, chiara e convincente risposta politica. Guardando ai tagli dei finanziamenti della
lingua e cultura italiane, alla chiusura di molte sedi consolari, alla riduzione degli Istituti di Cultura,
a ogni capitolo di spesa riguardante le nostre comunità nel mondo, prima con il governo Berlusconi,
poi con Monti, appare evidente l’esigenza di una nuova e innovativa politica sul piano interno e su
quello estero.
Istituire una Commissione
per gli italiani nel Mondo
Non si possono eleggere 18 parlamentari e abbandonarli al loro destino, come è successo nei cinque
anni trascorsi. Da qui, da una profonda riflessione, ho tratto la convinzione di proporre l’istituzione
di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sull’emigrazione italiana nel mondo, con
apposita proposta di legge, al fine di operare una svolta politica.
Si tratta di uno strumento che permetterà a deputati e senatori eletti all’estero di battersi in Parlamento per l’annullamento della vergognosa tassa dell’ICI, istituita dai precedenti governi per i nostri emigrati e confermata con l’IMU, unitamente alla tassa sui rifiuti.
Leggi da cambiare profondamente, come ha annunciato lo stesso Bersani.
In una lettera pubblica, ho criticato aspramente i sindaci italiani per aver applicato l’aliquota di seconda abitazione: quella legge va cambiata perché permette ai sindaci dei comuni italiani di fare cassa ingiustamente.
Dopo tante battaglie parlamentari condotte in questi cinque anni, ho maturato la convinzione del
diritto all’insegnamento pubblico e gratuito della lingua italiana - come stabilito dalla costituzione
repubblicana - e della difesa del corpo docenti e insegnanti all’estero.
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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Nella fase transitoria ho contribuito a chiamare in causa i privati nella difesa del prezioso servizio
dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero, ma ora, è giunto il momento di assestare
l’ordinamento con un intervento pubblico forte, capace di ridare stabilità al settore, attraverso interventi diretti e indiretti, anche da parte della Confederazione elvetica.
La nostra agenda
per gli italiani
Nel mio lavoro svolto nel Consiglio d’Europa in questi ultimi cinque anni, ho approfondito le mie
conoscenze circa la cittadinanza nel contesto europeo. Sono arrivato alla conclusione che è giunto il
momento di porre la facilitazione delle procedure di naturalizzazione in base al principio della reciprocità, applicato in molti Paesi dell’Unione europea. E’ importante, quindi arrivare alla concessione
del passaporto del paese di residenza, senza costi fiscali per i cittadini stranieri che hanno maturato
il diritto alla naturalizzazione.
Occuparsi di italiani all’estero significa anche e soprattutto valorizzare le professionalità, le intelligenze, le disponibilità di migliaia di nostri giovani che si sono acculturati e formati in Europa e che
possono essere al servizio nelle istituzioni italiane (ambasciate, consolati e enti economici e commerciali). In tale prospettiva ho presentato una proposta di legge perché venga finalmente risolto il problema dei contrattisti secondo il principio della pari dignità delle funzioni nelle istituzioni, come
purtroppo non avviene attualmente.
Occhio alle nuove
emigrazioni
Oggi non bisogna avere gli occhi rivolti unicamente alla storia dell’emigrazione italiana nel mondo,
ma guardare alla realtà e al futuro. Con il fenomeno delle nuove migrazioni, caratterizzato da giovani italiani in cerca di occupazione all’estero, soprattutto in Europa, cresce il bisogno di una nuova
politica per gli italiani nel mondo.
Occorre intervenire nella macchina consolare, nella legislazione che regola Comites e Cgie, il cui rinnovo ha subito continui rinvii elettorali. Occorre intervenire sulla Rai per una adeguata informazione bidirezionale: dall’Italia e dall’Estero. E’ necessario rimodulare i finanziamenti per la stampa italiana all’estero.
Come vedete c’è molto da fare per recuperare il ritardo accumulato in questi ultimi cinque anni. Per
realizzare tutto ciò, nel contesto di una nuova immagine e di una nuova proiezione dell’Italia nel
mondo, questo è il momento di chiamare a raccolta tutti coloro che vogliono dare una mano al Partito democratico per assicurare un futuro al nostro Paese.
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Cari democratici e care democratiche,
care e cari connazionali,
da parte mia, in qualità di candidato alla Camera nella lista del PD Europa nella posizione di Cocapolista, se mi sosterrete, sono pronto a continuare le battaglie parlamentari nella prossima legislatura. E’ una grande soddisfazione per me rappresentarvi e continuare a seguire le tematiche degli
italiani all’estero. Tutti insieme possiamo far ripartire un’Italia giusta con gli italiani in patria e con
gli italiani all’estero.
On. Gianni Farina
Membro della Delegazione parlamentare italiana nel Consiglio d’Europa;
Presidente del gruppo interparlamentare d’Amicizia Italia-Francia.
Co-capolista PD Europa elezioni politiche italiane 2013
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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE
L'Ulivo, L'Unione, PD: una storia politica di impegno per gli italiani nel mondo.
PDL-Lega Nord: solo tagli e disinteresse.
18 mesi di Governo Prodi…
di Marco Fedi
C
on Prodi, tutti i capitoli di bilancio degli italiani all’estero aumentano: scuola, cultura, assistenza, Comites, Cgie. Complessivamente, nel 2008, il bilancio complessivo è di 73 milioni di euro.
Con la nostra azione parlamentare abbiamo esteso ai residenti all’estero le detrazioni fiscali per carichi di famiglia e la 14esima sulle pensioni. Ed eravamo pronti ad affrontare il nodo riforma cittadinanza, con la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana.
48 mesi di Governo Berlusconi...
Con Berlusconi si taglia in maniera radicale: nel 2011 si scende a 21 milioni di euro.
Oltre 52 milioni di tagli in meno di 4 anni. Poi arriva Monti, ed ecco altri tagli.
Si scende a 16.5 milioni di euro. Dati oggettivi, verificabili, che non possono essere smentiti.
Per questa ragione occorre una inversione di tendenza, occorrono le riforme, ed occorre investire
nelle nostre comunità. E dobbiamo credere nelle nostre comunità.
In 48 mesi di Governo Berlusconi, inoltre, gli italiani all’estero sono stati discriminati, cioè trattati in
modo diverso, peggiore, che gli italiani in Italia.
Berlusconi ha abolito l’ICI sulla prima casa per gli italiani in Italia ma l’ha lasciata per i residenti
all’estero, abolendo le detrazioni introdotte da Prodi e quindi, di fatto, aumentando l’ICI per i residenti all’estero.
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Monti ha introdotto l’IMU e non ha voluto ascoltarci, respingendo le nostre proposte di modifica
sulla prima casa per gli italiani all’estero. Anche qui occorre una inversione di tendenze che punti
alla parità di trattamento.
La nostra azione parlamentare, da opposizione, è stata fortemente limitata dalle proposte di legge
“ad personam”, utili al Premier Berlusconi, e dalle vicende giudiziarie e personali del Presidente del
Consiglio.
Nonostante tutto ciò siamo riusciti a fare approvare l’unica legge di iniziativa parlamentare di un
eletto all’estero, la legge “Fedi” (FEDI ed altri: "Modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, in materia di diritti e prerogative sindacali di particolari categorie di personale del Ministero
degli affari esteri" (717) Legge n. 38 del 22 marzo 2012 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 86 del
12 aprile 2012).
In tema di personale a contratto della nostra rete diplomatico consolare nel mondo, abbiamo lavorato e ci siamo impegnati per riformare il regime contrattuale, per incrementare le retribuzioni, bloccate da molti anni, per assicurare diritti e tutele a lavoratori spesso dimenticati.
Siamo riusciti a prorogare per tre volte consecutive le detrazioni fiscali per carichi di famiglia per i
residenti all’estero. Abbiamo cercato di fermare in tutti i modi le chiusure dei Consolati nel mondo,
in particolare Adelaide e Brisbane.
Così come abbiamo insistito affinchè anche in South Australia vi fossero adeguati contributi per organizzare corsi inseriti di lingua italiana rispondendo ad impegni assunti nel MOU tra Ministero
degli affari esteri e Ministero della pubblica istruzione dello Stato.
Importante infine ricordare l’importante lavoro svolto, insieme a Comites, Cgie, Associazioni e Forum dei parlamentari italo-australiani, per l’inserimento della lingua italiana nel curriculum nazionale, con il suo mantenimento tra le lingua prioritarie.
Obiettivo raggiunto anche grazie alla sensibilità di Ministri federali australiani.
Il Forum dei parlamentari australiani di origine italiana, infine, ha visto un nostro costante contributo e questo organismo rappresenta oggi uno strumento incisivo per far arrivare la voce delle comunità italiane d’Australia ai Governi e parlamenti statali e federali australiani.
Adelaide e Brisbane sono ancora Consolati e ci batteremo per farli rimanere operativi garantendo
servizi ai nostri connazionali.
Sul fronte dell’informazione, i tagli ai quotidiani di lingua italiana nel mondo sono stati tutti del Governo Berlusconi.
Insieme alla riduzione dei finanziamenti a Rai Internazionale.
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Sul tema cittadinanza, nonostante le insistenze del gruppo PD, la Lega Nord-Padania non ha voluto
neanche affrontare e discutere il tema della riforma della legge sulla cittadinanza. Il Governo Berlusconi, in altre parole, ha ceduto al ricatto della Lega, che continuerà in futuro visto che sono ancora
alleati, e respinge ogni ipotesi di modifica alle legge 91 del 1992. Sia per i nuovi immigrati in Italia
che per gli italiani all’estero. Sul tema pensioni sono stati innumerevoli i nostri interventi tesi a migliorare il sistema di rilevazione dei redditi, la verifica dell’esistenza in vita ed il sistema di pagamento delle pensioni. Dobbiamo garantire un moderno ed efficiente sistema pensionistico e far ripartire le Convenzioni bilaterali che attendono revisione e aggiornamento.
Le proposte di legge a prima firma Fedi:
Modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di diritti e prerogative sindacali di
particolari categorie di personale del Ministero degli affari esteri (717)
(presentata il 5 maggio 2008, annunziata il 6 maggio 2008)
Legge 22 marzo 2012, n. 38
Gazzetta Ufficiale n. 86 del 12 aprile 2012
Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza (718)
(presentata il 5 maggio 2008, annunziata il 6 maggio 2008)
Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, in materia di assunzione
di impiegati presso le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari e gli istituti italiani di
cultura (719)
(presentata il 5 maggio 2008, annunziata il 6 maggio 2008)
Modifica all'articolo 166 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, in materia
di destinazione degli impiegati assunti a contratto in caso di chiusura di sedi estere del Ministero degli affari esteri (871)
(presentata l'8 maggio 2008, annunziata il 13 maggio 2008)
Istituzione del Consiglio nazionale per l'integrazione e il multiculturalismo (1867)
(presentata il 3 novembre 2008, annunziata il 4 novembre 2008)
Modifica all'articolo 37 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, in materia di assistenza fiscale
nei confronti dei dipendenti pubblici non residenti nel territorio dello Stato (2176)
(presentata il 9 febbraio 2009, annunziata il 10 febbraio 2009)
Istituzione del Comitato interministeriale per la promozione e il coordinamento della ricerca scientifica italiana all'estero (2190)
(presentata l'11 febbraio 2009, annunziata il 12 febbraio 2009)
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Disposizioni per la revisione dei trattamenti economici del personale della carriera diplomatica e dei
compensi
comunque
erogati
dal
Ministero
degli
affari
esteri
(4820)
(presentata il 1° dicembre 2011, annunziata il 5 dicembre 2011 )
Il centro-sinistra negli ultimi anni ha Governato con l’Ulivo e con l’Unione. Abbiamo dimostrato serietà ed impegno ed abbiamo riconosciuto il valore delle comunità italiane nel mondo con investimenti adeguati.
Anche nei momenti di difficoltà, quando si prospettavano tagli e chiusure di Consolati, siamo riusciti, prima come Comites e Cgie, poi anche con il contributo dei Parlamentari eletti all’estero, a recuperare fondi e a garantire i servizi consolari in Paesi extra-Europei in cui più impegnativa doveva
essere la presenza dello Stato.
Con il Governo Berlusconi abbiamo avuto il rifiuto di ogni forma di ascolto, nessuna riforma e solo
tagli.
Per invertire questa tendenza, per migliorare la nostra presenza nel mondo, per dare una opportunità vera all’Italia e agli italiani all’estero, che ne sono parte integrante, occorre la svolta del centrosinistra.
Dobbiamo sconfiggere il centro-destra di Silvio Berlusconi. Non solo per la nostra credibilità internazionale, crollata nel 4 anni di Berlusconi e lentamente riconquistata in questi mesi, ma soprattutto
perché il centro-destra ha mal governato l’Italia e gli italiani all’estero.
Più Italia nel mondo, con servizi consolari efficienti, più risorse per il sistema dell’informazione, dopo i tagli pesanti del Governo Berlusconi, maggiori risorse per la promozione di scuola e cultura italiane nel mondo, accompagnati da una riforma di questo settore importante per l’Italia, con una
strategia tesa a valorizzare le nuove mobilità professionali, tecniche e di manodopera, nel mondo.
Gli italiani che arrivano oggi nel mondo hanno bisogno di informazioni, servizi, assistenza ed anche
di nuove forme di tutela, attraverso le Convenzioni bilaterali e le iniziative governative.
Per portare avanti questo programma, contiamo sul voto delle nostre comunità, della nostra gente,
degli italiani all’estero.
On. Marco Fedi
Tel. +39 06 67605701
Fax. +39 06 67605004
Cell. +39 334 6755167
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE
Un po’ di me, un po’ di noi
di Silvia Finzi
S
ono nata in Tunisia e la mia famiglia è
qui residente da cinque generazioni ,
sono oriunda livornese come
parte della collettività italiana storica anche
se in Tunisia la maggioranza degli italiani era
composta da siciliani per cui in famiglia ci
chiamavamo scherzosamente dei livornesi
sicilianizzati.
Livorno era una città che a sua volta nella storia ha ospitato i fuggitivi ed i non tollerati
d’Europa e questo dal lontano 500.
Nel Circolo PD Maurizio Valenzi di cui sono
Presidente vi sono italiani di vecchia e di
nuova emigrazione, giovani e meno giovani,
siciliani, toscani, lombardi, calabresi, romani,
piemontesi, veneti, campani, emiliani, italotunisini...Il microcosmo dell’Italia che vogliamo sia: plurale e che si riconosce nella difesa
di comuni valori sociali, politici, culturali.
Questa è la nostra identità comune per una
comune Italia che rifugge l’identità politica di
coloro che l’Italia la vogliono fare a pezzi ed a
pezzettini.
Le mie origini, il mio credo, la mia identità
sono quindi nella migrazione, intesa come
categoria affettiva, etica, nazionale, politica e filosofica: sono questo ma anche quello, non sono mai
un luogo ma dei luoghi, non sono mai un popolo ma dei popoli, non sono mai un credo ma dei credo. In un mondo che si sta asserragliando dietro identità impermeabili e riduttive rivendicare la migrazione come categoria esistenziale diventa una presa di posizione politica. Per questo oggi più
che mai, mi riconosco nelle idee progressiste perché nell’idea di progresso è racchiusa la possibilità
di evolvere, di integrare, di storicizzare mentre
nelle idee conservatrici c’è l’idea di anti-storia, di chiusura, di involuzione.
segue a pag. 17
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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Ho vissuto le tragiche conseguenze della partenza massiccia degli italiani dalla Tunisia presi in ostaggio dal colonialismo francese, dal fascismo italiano, dalle indipendenze ed oggi dalle rivoluzioni
ancora in corso. Essi hanno subito sulla loro pelle questo non saper più da che parte stare: rimanere
o partire e se rimanere a che titolo e con quali modalità e se partire dove e per fare che cosa?
Ho vissuto attraverso l’azione di mio padre Elia, l’impegno e la passione nel difendere i diritti degli
italiani, nel mondo ed in Italia, dove non poche sono state, da sempre, le resistenze ai connazionali
fuori dalla Nazione e che se sono sempre stati chiamati “una risorsa” poco si è investito in loro per
farne una reale ricchezza come di fatto sono e potrebbero essere.
Credo nell’associazionismo perché se è espressione dell’ interesse generale (e non solo di pochi) può
servire da sprone alla collettività nei suoi rapporti con i paesi di residenza e col paese d’origine.
Per questo ritengo che il blocco delle elezioni dei Comites voluto dal Governo Berlusconi sia stato
un modo di mettere a tacere gli italiani nel mondo.
Un Sistema Italia per l’estero senza italiani in parole povere.
Credo nel dar forza alle rappresentazioni degli italiani all’estero (associazioni, patronati, circoli politici, istituzioni che si battono per l’internalizzazione della lingua e della cultura italiana, camere di
commercio) perché questi lavorano concretamente sul terreno, conoscono la realtà in cui vivono,
sono meno impediti nei loro giudizi e nelle loro azioni da chi è, per obbiettive ragioni di stato, costretto a non prendere posizioni chiare. Volontariamente scelgo di parlare di collettività e non di comunità italiana nel mondo. Non sono comunitarista. Rivendico e difendo meglio la mia italianità
quando questa è portatrice di valori universali e tra questi la pluralità, la cultura dei diritti e il progresso.
Sono felice che nella nostra circoscrizione Africa, Asia, Australia e Antartide si presenti compatta la
coalizione di sinistra (PD, SEL, PSI) poiché anche se non piace a tutti soddisfa la maggioranza di
tutti noi. Siamo le diverse anime della sinistra che almeno all’estero si compattano capendo che un
voto perso è un voto regalato a coloro che agli italiani all’estero hanno creato solo disagi, vergogna e
perdita di diritti.
Spero poter contribuire ad aprire una nuova cultura dei rapporti tra italiani nel mondo ed Italia e
paesi esteri.
Credo che la diffusione della lingua e della cultura siano delle priorità perché mantengono viva e
partecipata l’italianità, creano interesse e legami tra i popoli, offrono ai giovani laureati opportunità
di lavoro all’estero ma per sviluppare queste potenzialità è necessario che l’Italia abbia una vera politica culturale che implichi tutti gli operatori culturali all’estero perché interagiscono sul territorio
e perché meglio possono definire le priorità.
segue a pag. 18
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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Voglio ascoltare la voce della nuova schiera di giovani migranti perché siano realmente protagonisti
di un’Italia dei talenti all’estero ma per questo l’Italia non può girar loro le spalle come invece da
anni continua a fare.
Non voglio più un paese che occulti la sua emigrazione, che sia essa legata al passato, al presente o
al futuro, come un male di cui non si riesce a dare un nome ed anche per questo rivendico che chi
diventa o diventerà italiano lo sia, di fatto così come lo é chi, per svariati motivi, ha lasciato l’Italia.
Per un Italia giusta!
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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE
Con il PD. Per una politica più moderna, più giusta, più europea
di Laura Garavini
S
ono molto grata ai coordinamenti PD dei Paesi europei che mi hanno sostenuta e hanno proposto la mia candidatura come capolista del Partito Democratico in Europa.
Sono onorata, ma anche consapevole della responsabilità che questo ruolo comporta.
Metterò tutto il mio impegno, perché questa sia una campagna elettorale di successo per il PD e per
tutti i suoi candidati in lista nella circoscrizione Estero, tutti candidati di grandi qualità.
I nostri candidati conoscono i territori, ma sanno anche guardare in grande – all’Europa – facendo
riferimento alla famiglia politica dei ‘Socialisti & Democratici’.
È una grande risorsa, perché siamo l’unica forza politica ad essere chiaramente inquadrata in un
partito europeo.
Non lo sono gli uomini di Berlusconi, ormai guardati con sospetto (se non con orrore) dai colleghi
del PPE; e non lo è neanche la squadra di Mario Monti, tenuta insieme solo dalla sua persona e non
da un vero e proprio progetto politico.
Il PD, invece, è uno dei protagonisti di quel cambiamento che gli europei attendono da anni.
Un cambiamento che è cominciato sei mesi fa con l’elezione di Hollande all’Eliseo, che continuerà
con l’ingresso di Pier Luigi Bersani a Palazzo Chigi e che auspichiamo possa culminare, l’anno
prossimo, con la vittoria della SPD al Bundestag.
Gli ultimi anni hanno dimostrato che serve un centrosinistra europeo forte e coeso per fronteggiare
la crisi e rilanciare davvero la crescita.
segue a pag. 20
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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Come deputata eletta dagli italiani all’estero ho avuto l’opportunità di sviluppare il dialogo con le
forze socialiste e democratiche di tutta l’Europa.
In Germania con la SPD, a Lille con i socialisti, a Bedford con i laburisti: sono tanti gli esempi per cui
il lavoro con gli esponenti politici locali ha portato a piccoli e grandi risultati per i connazionali, tra
l’altro, spesso impegnati in prima persona nei partiti politici del Paese di residenza.
Per restare al passo con questa importante sfida di rinnovamento europeo, è necessario tuttavia che
l’Italia si metta in condizione di concorrere attivamente ad una fase di ripresa economica e di sviluppo sociale e civile. Il risanamento realizzato con il nostro sostegno dal Governo Monti non basta.
L’Italia deve rispondere in tempi brevi al bisogno di lavoro, soprattutto tra i giovani e le donne.
Occorre anche un salto culturale, per la legalità e per il merito.
Gli italiani all’estero, più di quanto non sia avvenuto nel passato, devono essere considerati dalla
politica e dall’opinione pubblica come
una vera opportunità. I dati più recenti dimostrano, infatti, che la strada più concreta per avviare
una ripresa è quella della proiezione internazionale dei nostri prodotti, della nostra cultura e delle
nostre risorse, anche umane.
In Europa, peraltro, questa prospettiva si lega strettamente a quella di un avanzamento verso una
vera e propria cittadinanza europea: con i diritti sociali e civili di cui i migranti sono stati i primi e i
maggiori catalizzatori.
Se riusciremo ad affermare un governo di centrosinistra in Italia e in Europa, un cambiamento
sarà finalmente possibile.
Con il PD, vorrei dare il mio contributo per una politica più moderna, più giusta, più europea.
Una politica per la quale gli italiani in Europa siano una risorsa, e non un peso.
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE
Contributo di Francesca La Marca
N
ata a Toronto, ha conseguito la laurea in
lingue e filosofia, master e dottorato in letteratura
francese, presso l’Università di Toronto. Ha insegnato in alcune università del sud Ontario, tra le
quali l’Università di Toronto, dove è attualmente
membro esecutivo di una commissione governativa e partecipa attivamente ad eventi accademici.
Francesca parla quattro lingue – italiano, francese
e spagnolo – oltre all’inglese che è la sua lingua
madre ed insegna privatamente lingue.
È coinvolta nella comunità italo-canadese ed è
stata presidente della “Sicilian Cultural Society of
Canada”, per la quale ha organizzato con successo eventi di carattere socio-culturale.
Obiettivi:
Continuare la battaglia sull‛IMU per gli italiani residenti all‛estero che possiedono una casa
in Italia
•
Promuovere scambi accademici e culturali
tra i nostri studenti e giovani laureati con quelli
•
•
•
•
•
•
italiani.
Potenziare l‛insegnamento della lingua italiana nelle nostre scuole e facilitare il riconoscimento reciproco dei titoli di studio.
Riaprire i termini per rendere possibile il riacquisto della cittadinanza italiana.
Snellire le procedure burocratiche presso gli uffici consolari.
Facilitare i rapporti imprenditoriali tra i nostri giovani e gli italiani.
Garanzia di assistenza sanitaria completa per i cittadini italiani residenti all‛estero mentre
soggiornano in Italia.
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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE
Contributo di Monica Rizzo
M
i chiamo Mónica Rizzo, sono nata il 1 aprile 1958 a Mar del Plata, Argentina, dove
attualmente abito. Sono discendente da italiani, mia madre é nata a Castelvetro, e il babbo a Mar del
Plata come mio nonno, essendo i miei bisnonni originari di Bagnasco.
Loro sono arrivati a Mar del Plata nel secolo XIX. La mia bisnonna paterna era nipote di Annamaria
Pecci, sorella di Vincenzo Pecci diventato Leone XIII.
Sono avvocato e professoressa nella Facoltá di Giurisprudenza dell’Universitá Nazionale di Mar del
Plata, anche ricercatrice. Sono stata insegnante nei corsi di formazione fatti dal Collegio di avvocati
della Provincia di Buenos Aires negli anni 2011 e 2012.
• Durante la mia gioventú ho fatto atletica leggera e ho continuato collaborando come dirigente e
giudice.
• Sono inserita nella vita associativa della collettivitá italiana all'estero da 26 anni, quando é stata
fondata l’Associazione Emilia-Romagna di Mar del Plata, della quale sono l’attuale Presidente.
• Sono stata consulente della Regione Emilia-Romagna. Sono consigliere del COMITES della
Circoscrizione consolare di Mar del Plata, tutte attivitá di volontariato.
• Faccio parte dell' Assemblea del Partito Democratico italiano, essendo Vice presidente
dell'Assemblea della Circoscrizione Estero. Nelle elezioni del 2008 ho presso 13528 preferenze come
candidata a senatrice. Ora sono candidata a deputato.
PROPOSTE
•
•
•
Rafforzare la rete consolare.
Agevolare la pratica di cittadinanza.
Derogare l'impedimento di trasmissione della cittadinanza ai figli nati prima dal 1 gennaio 1948,
segue a pag. 23
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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ed anche la distinzione fra figli minnorenni.
• Riaprire i termini per il riacquisto della cittadinanza.
• Rafforzare il rapporto culturale, economico e sociale fra l'Italia e la sue comunitá all'estero.
Pensione assistenziale agli italiani residenti all'estero.
PERCHE VOTARMI
Conosco il lavoro, il funzionamento e i bisogni della collettivitá italiana all'estero, perchè faccio
parte della vita associativa.
Per la mia attivitá profesionale ho la capacitá per far fronte al lavoro legislativo.
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE
Contributo di Antonia Battaglia
R
oberto Serra é candidato alla Camera dei Deputati, circoscrizione Europa ed é una di quelle eccellenze che il nostro Paese ha esportato, e che all’estero hanno grande successo.
Roberto é un candidato molto diverso dagli altri, perché é il candidato seguito e stimato di tante generazioni di connazionali che qui a Lussemburgo si sono succedute dal primo dopoguerra ad oggi.
Gli italiani che hanno lavorato nelle miniere, alla realizzazione della ferrovia, gli operai di tutti i tipi
e poi quelli che sono arrivati con le Istituzioni Europe, le banche, le organizzazioni internazionali, i
giovani in cerca di impiego.
L’amore tra il Lussemburgo e il nostro partito é tuttavia antico. Il Partito Comunista é presente a
Lussemburgo dal 1921. In tutte le sue trasformazioni, il Partito Democratico (prima DS) é sempre
esistito sul territorio granducale e dal 30 Novembre 2008 si é costitutito il Circolo PD.
Roberto Serra, nato a Rovato, provicina di Brescia nel 1963, é candidato per la prima volta.
Consigliere comunale nella sua città natale, Roberto é Segretario del Circolo Pd Lussemburgo dal
2010. Sposato, due bambini, Roberto é manager per le risorse umane in una azienda americana a
Lussemburgo. Dal Lussemburgo, cuore dell'Europa e luogo di incontro di tutte le culture, lingue,
identità del nostro Continente, Roberto si fa portavoce dei valori e delle voci di quell'Italia vincente,
segue a pag. 25
PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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lavoratrice, attiva e di quegli italiani che andando per il mondo Le danno lustro.
Il suo obiettivo per la campagna elettorale è quello di riavvicinare il Paese all'Europa e di portare
nel Parlamento italiano la voce di coloro che in Europa lavorano e vivono e che sentono il legame
con l'Italia come parte integrante della propria identità.
La sua agenda di lavoro si concentra su due filoni prioritari: una rinnovata attenzione da parte
dell'Italia per i problemi, le prerogative, i diritti e l'informazione degli italiani residenti all'estero; e
una rafforzata promozione della cultura e della lingua italiane in Europa.
Qualche punto programmatico in più: ad esempio, lavorare alla messa in atto di una politica di giustizia fiscale per gli italiani residenti all’estero e all’adozione di un trattamento paritario dei connazionali residenti in Italia e all’estero.
Ad esempio con la questione dell’IMU. Un’altra priorità è quella di lavorare per sostenere il ruolo
centrale dei Patronati in Europa e nel mondo; come anche rinforzare il legame con il MAE, che non
può ridursi semplicemente ai rapporti ordinari con gli Ufficio Consolari locali ma deve ritrovare, a
livello centrale, una rinnovata sinergia con gli enti che lavorano sul territorio e effettuare una costante azione di monitoraggio e verifica di problemi e aspettative locali.
Nel programma Serra, c’è una grande attenzione per la creazione di più efficaci e continuative opportunità di contatto tra le imprese straniere e i nostri connazionali, integrando il lavoro svolto dagli
Istituti per il Commercio Estero. I giovani che hanno lasciato recentemente il Paese in cerca di occupazione, una volta arrivati nei paesi europei di loro destinazione dovrebbero essere accompagnati,
al momento dell’iscrizione all’AIRE, da parte dei Consolati, da una sorta di “vademecum” sulle opportunità della realtà locale. Gli Ufficio Consolari potrebbero assumere un nuovo ruolo di guida interattiva tra l’Italia e le realtà locali . Un’altra grande priorità di Roberto Serra è lavorare al reperimento di fondi per incrementare, sostenere ed ampliare la diffusione della lingua e della cultura italiane in Europa e nel mondo, ponendo particolare attenzione al sostegno di giornali o periodici locali pubblicati in italiano, emittenti radiofoniche e canali televisivi, organizzazione e diffusione di corsi
di lingua italiana, iniziative culturali legate all’immagine del nostro Paese.
Lavorare per un nuovo modello di democrazia, affinché le istituzioni che hanno il compito di rappresentare gli italiani residenti all’estero si facciano delle vere portavoci della comunità.
I COMITES e il CGIE devono poter operare in maniera snella, incisiva e sinergica tra loro.
Non da ultimo viene l’azione intesa a rafforzare i legami tra l’Italia e gli altri Paesi europei, attraverso un lavoro prezioso e intelligente di contatti, scambi culturali o politici, sia in ambito istituzionale
che informale. Secondo Roberto, il ruolo di un parlamentare italiano all’estero è quello di un instancabile facilitatore nello scambio di informazioni; di un attento cacciatore di opportunità per i propri
connazionali per diventare fiero ambasciatore delle eccellenze del nostro Paese.
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I LUOGHI DELLA MEMORIA
Intercettazione tra Marcello Dell’Utri e Aldo Miccichè
Marcello Dell'Utri (M) chiama Aldo Miccichè (A). E' l'8 marzo del 2008 alle ore 2,19. Si parla del voto
degli italiani residenti in Sud America. Miccichè è in Venezuela. Ecco la sbobinatura della telefonata.
M: «Buonasera, sono Marcello Dell'Utri... il signor Aldo».
A: «Tesoro, bello d'Aldo tuo... allora guarda che lì l'operazione mi pare chiusa. Eh... praticamente
ehm... la raffineria, tramite il... Group Cedranal (fonetico) dà l'ok alle cose stesse... quindi l'operazione viene serrata».
M: «Benissimo, benissimo».
A: (i due adesso parlano di elezioni, ndr) «Io ho fatto le varie spese eccetera e ho visto che con 60 mila dividendo... dividendo....sono dieci Stati eh!».
M: «Si, si, quindi sono... ecco!».
A: «Mi pare, sessanta e trenta novanta... minchia, nemmeno con centomila euro...».
M: «Eh! E' vero...».
A: «Già ce la cacciamo, insomma! Eh, meglio di così non posso fare eh!».
M: «No, no, no... hai fatto una cosa bellissima, complimenti davvero. Si, si».
A: «Allora... assolutamente riservato, attenzione, c'è tutta la cronistoria perfetta che, che... ci sono i
voti, ci sono tutte le speran... le rappresentanze, le cose... attenzione che noi l'operazione grossa che
facciamo. Scusami se ti rubo un secondo».
M: «Figurati, figurati».
A: «Sono i cosiddetti voti di ritorno, hai capito? Provvederò che presso ogni consolato ci sia la nostra
presenza segreta per i cosiddetti voti di ritorno, che nel 2006 hanno rappresentato più del trenta per
cento! E sono stati votati segretamente dai nostri affettuosi avversari. Sai che sono i voti di ritorno,
no?».
M: «Si, si».
A: «Se non... se non m'intendi dimmelo... sia ben chiarito che i diplomatici o detti tali non sono nostri amici, di ciò ho le prove provate, molti di loro hanno i baffetti... quando ti dico i baffetti lo capisci...».
M: «Sì...(ride)».
A: «....e consumano, e consumano molta mortadella non solo tosco-emiliana. Va bene?»
M: «Benissimo, sì, sì».38
A:«Ora i dolenti....ora qual è il problema, se noi blocchiamo... blocchiamo il ritorno dei certificati e li
controlliamo. O ce li votiamo noi, parliamoci chiaro! Mi segui?»
M: «Esatto, esatto».
A: «Perché ognuno di questi gentiluomini o c'ha la moglie, o c'ha il cugino, o c'ha il compare nel
consolato, e allora io gli metto due dei miei! O sbaglio?».
M: «Chiarissimo, bello... si, si».
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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A: «Poi gli... quelli che distribuiscono i certificati, attenzione! Improvvisamente mi vedo arrivare a
casa mia quaranta o cinquanta certificati, mi stai seguendo?».
M: «Si, come no!».
A: «I comunistelli locali sono bravissimi in questo! Ma stavolta io li ho fottuti!».
M: «Bravo! ...(ride)».
A: «Non ho perso nessuna elezione e non voglio mancarne una a settantadue anni, che andrò a compiere il dodici aprile. Le mie possibilità complete nei... paesi, riguardano le seguenti famiglie: siciliani, calabresi, campani, veneti, laziali ed in parte liguri... tu sai la forza della verità nostra! In via molto riservata, sarò assistito benevolmente dai miei cardinali e consequenzialmente dalla mia chiesa
cattolica... L'ultima cosa... le..le..i nostri cari ormai... ormai... amici massoni eccetera, abbiamo superato tutte le varie empasse, ricordati che l'uomo del giorno lì è il nostro presidente dei probiviri,
chiaro?».
M: «Sì».
A: «Ti voglio bene».
M: «Grazie Aldo! Un bacione, ciao.
Altri guai in vista per il senatore eletto dagli italiani residenti in Sud America
Italiani all’estero, Caselli (Pdl) coinvolto nell’inchiesta Finmeccanica: Pozzessere fa il
suo nome ai giudici
(http://www.italiachiamaitalia.it/articoli/detalles/10940/ItalianiOallEestero%20OCaselliO%
20PdL%20OcoinvoltoOnellEinchiestaOFinmeccanica%
20OPozzessereOfaOilOsuoOnomeOaiOgiudici.html)
Altri guai in vista per Juan Esteban Caselli, senatore del PdL eletto in Sud America, già ambasciatore del Vaticano, e - almeno sulla carta - ancora oggi guida del PdL nel Mondo.
Dopo il caso che riguarda la sua elezione in America Meridionale (con la procura di Roma che continua a volerci vedere chiaro), dopo il suo coinvolgimento nel caso Lavitola (l’ex direttore dell’Avanti
avrebbe affidato a lui una lettera destinata a Silvio Berlusconi, lettera nella quale venivano chiesti
dei soldi al Cavaliere), il nome di Caselli viene fuori dall’inchiesta Finmeccanica, nell’ambito della
quale è indagato dalla Procura di Napoli l'ex ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola.
I pm ipotizzano il reato di corruzione sulle forniture Finmeccanica in Brasile.
Paolo Pozzessere, ex direttore commerciale Finmeccanica, è già finito in manette.
Ma torniamo a Caselli, “Cacho”, come lo chiamano in Argentina: emergono contatti tra l'ex premier
Silvio Berlusconi e il senatore eletto all'estero che “chiedeva provvigioni” a Finmeccanica.Cacho è al
centro di due episodi: il senatore viene presentato a Pozzessere da Silvio Berlusconi, che in seguito –
secondo quanto risulta da un’intercetttazione - lo definirà successivamente “pericolosissimo”: “alla
larga, alla larga”, dirà l’allora premier, sempre riferendosi a Caselli.
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PD/CITTADINI NEL MONDO. Notiziario del Partito Democratico per gli italiani all’estero.
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L’altro episodio riguarda una “provvigione” che l’eletto oltre confine avrebbe chiesto a Finmeccanica per un elicottero al ministero dell'Interno. In particolare, il 7 giugno 2011 Berlusconi chiama Pozzessere. Ed ecco cosa dice:
B: 'Sono qui con il nostro senatore Esteban Caselli che mi porta una lettera del chairman di una società che
dice di avere la possibilità di una vendita di aerei da trasporto fabbricati da voi per 600 milioni di dollari all'aeronautica militare indonesiana'.
P: 'Si', e' una cosa complessa...'
Dopo Berlusconi continua.
B: 'E' veramente fondamentale che questa vendita non contempli alcun elemento di agenti locali, perché nel
caso contrario e' inevitabile che in Indonesia possano nascere degli scandali che pregiudicherebbero il contratto'.
P: 'Si', e' vietato dalla legge'.
B: 'Io sono in grado di garantire la vendita libera da interferenze in un'atmosfera di reciproca fiducia con il
committente indonesiano, quindi io ti metterei in contattò.
Dunque il Cavaliere si adopera per mettere in contatto Pozzessere e Caselli. Ma un primo appuntamento tra i due saltò. Il manager, durante il primo interrogatorio in Procura, spiega di aver saputo
che il senatore Caselli “aveva chiesto dei soldi” a un mediatore locale “per farlo incontrare con me e
per avere un mandato di agenzia da Finmeccanica, o meglio da Alenia”. A quel punto Pozzessere,
tramite Lavitola, mandò a dire a Berlusconi di essere “molto seccato” dall'accaduto.
Non è finita qui: il senatore Caselli andò a trovare Pozzessere nel suo ufficio tempo dopo, e gli propose – sempre secondo quanto racconta il manager - la vendita di un elicottero al ministero dell'Interno. Spiega l’ex direttore commerciale Finmeccanica: “Gli dissi di mettersi in contatto con Agusta.
Nella medesima circostanza Caselli mi chiese quale sarebbe stata la ‘provvigione’.
Gli risposi freddamente che lui era un senatore della Repubblica e che, semmai, in presenza di presupposti commerciali, la provvigione per un mediatore/agente esperto del settore e per un affare di
quel tipo, pari a 4,5 milioni di euro, poteva andare dal 5% al 10%. Ritengo che anche tale vicenda
non sia andata in porto (...)".
LA SMENTITA Cacho Caselli dall’Argentina – dove secondo quanto ci riferiscono fonti locali, è impegnato fin d’ora nella campagna elettorale in vista delle Politiche di primavera – smentisce tutto:
“Sono a Buenos Aires”, su questa questione “non dico niente. Ma come può essere, visto che poi si
aggiunge che non è andata in porto la vendita? Io non ho mai chiesto nessuna commissione a nessuno”. Eppure ha avuto rapporti con Finmeccanica, non è così?
“No, mai”, taglia corto il senatore.
“MA PERCHE’ BERLUSCONI LO FREQUENTA?”
L’affare con l’Indonesia ebbe dei problemi, perché Caselli aveva fatto saltare l’incontro con James
Zelichi, altro mediatore nell'affare da 600 milioni di dollari.
segue a pag. 29
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Il direttore commerciale di Finmeccanica, perplesso sul personaggio, è il primo a domandarsi perché
il Cavaliere lo frequenti. Valterino Lavitola dà la sua interpretazione in un’intercettazione del 14 luglio del 2011.
Pozzessere: «Qua sembra Totò e Peppino e la mala femmina. Ma spiegami una cosa, perché lui frequenta un
cazzone (riferito a Caselli, ndr) del genere, che cazzo gli frega di avere rapporti con questo?»
Lavitola: Letta, Letta, Letta, Letta!!!!
P: «Ah!»
L: «Questo (Caselli ndr) è gentiluomo del Papa, questo qui è amico di qualche cardinale dei miei coglioni. Letta gli dice fammi la cortesia ricevilo e quello (Berlusconi, ndr) lo riceve»
P: «Ecco...certo!!!»
L: «Lui (Berlusconi ndr) è convinto che in tutta sta storia della P4 non centra niente Letta, che è l’uomo più
pulito del mondo. Ma lui deve essere almeno a conoscenza di questa cosa. Gli ho detto: guardi che hanno dei
sistemi in cui stanno intercettando tutti i cazzi che fa lei. E lui mi ha risposto: e vabè che mi possono fare, mi
possono scoprire che scopo...».
PD CITTADINI NEL MONDO
Notiziario del Partito Democratico per gli italiani
all’estero
a cura dell’Ufficio PD Italiani nel mondo
email: [email protected]
Redazione e Progetto grafico
Adriana Leo
Telefono + 39 0667547470
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