Magic Blues da record con gli Status Quo

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Magic Blues da record con gli Status Quo
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Cultura e spettacoli
lunedì 5 agosto 2013
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Orme ticinesi / Erich Maria Remarque, 82 anni fa in Ticino la prima in italiano del suo capolavoro
Il fronte mai espugnato
Edito in Germania nel
1929, ‘Niente di nuovo sul fronte
occidentale’ fu censurato
per antipatriottismo e istigazione al disfattismo.
Ma due anni prima del rogo
di Berlino del 1933,
‘Illustrazione ticinese’ ne
pubblicò a puntate la
prima versione italiana.
L’AUTORE
In fuga da Hitler,
insieme a Paulette
a Porto Ronco
Dopo una relazione sentimentale con
Marlene Dietrich durata dal 1937 al
1941, e dopo aver trascorso otto anni negli Stati Uniti tra il 1939 e il 1947, Remarque si trasferì stabilmente in Ticino.
Nel dopoguerra gli abitanti di Ronco
presero a familiarizzare con il riservato
scrittore tedesco. Impararono che alla
nascita era stato registrato come Erik
Paul Remark, condividendo il nome di
battesimo con il protagonista del suo
romanzo. Aveva poi variato l’identità in
Erich Maria Remarque per ritornare
all’originaria soluzione anagrafica con
cui il nonno paterno era solito firmarsi,
e introducendo Maria per omaggiare la
madre.
di Giuseppe Muscardini
Se indaghiamo i fatti salienti della vita
di Erich Maria Remarque, a partire
dalla nascita nella cittadina tedesca di
Osnabrück fino alla morte avvenuta
presso la clinica di Sant’Agnese a Locarno, è facile percepire i segni della
profonda frattura esistenziale causata
in lui dalla protervia nazista. La censura del suo romanzo più noto, le copie
gettate sul rogo nella sinistra notte
berlinese del 10 maggio 1933, la fuga in
Svizzera per evitare le ripercussioni
derivanti dalla pubblicazione del volume con l’editore ebreo Ullstein, furono
per Remarque lacerazioni insanabili a
cui il tempo non pose rimedio.
Nell’elegante villa ticinese Monte Tabor di Porto Ronco, acquistata nel
1931, ricevette la notizia che i suoi libri
erano stati dati alle fiamme e che la cittadinanza tedesca gli era stata revocata. Da allora sono trascorsi ottanta
anni. Oggi lo scrittore è sepolto nel cimitero di Ronco sopra Ascona, accanto alla moglie Paulette Goddard, già
consorte di Charlie Chaplin e interprete nel memorabile film ‘Il grande dittatore’ del ruolo di Hanna, la ragazza
ebrea legata allo spassoso barbiere
ebreo, impersonato dallo stesso Chaplin.
Gli abitanti di Ronco ne sono fieri. La
sobrietà del luogo, il muro d’angolo, il
piccolo campo tenuto a fiori in file
equidistanti, sono lo sfondo invidiabile di una quiete domestica che si
espande in ambienti esterni ed appartati. Quasi un ‘hortus conclusus’ dove
gli anziani coltivano fiori e ricordi. Se
non fosse per le due lapidi incastonate
nella pietra irregolare del muro, si potrebbe pensare ad un luogo ameno. Ma
per quanto si faccia appello al decoro e
all’ordine geometrico degli spazi, è difficile desacralizzare un cimitero. Qui
tutto riconduce ad una sensibilità di
cui si sente il bisogno, in questa nostra
Guerra, prima e dopo
La libertà a Villa Monte Tabor
epoca dove le cose passano senza lasciare tracce durature.
Una ‘prima’ ticinese
Per fortuna non è ancora esaurito l’interesse per il romanzo che decretò il
successo letterario di Erich Maria Remarque. Dal 1929, anno di edizione di
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’ in lingua originale, tre generazioni
di giovani hanno fatto i conti per esigenze morali con i nobili temi di quel
testo, disprezzato dal nazismo perché
esempio di valori poco edificanti per
quanti erano cresciuti sotto l’ala hitleriana.
Se l’accanimento nei confronti dello
Paul Bäumer, protagonista del romanzo, è un appassionato nazionalista diciannovenne che insieme ai
compagni di scuola si arruola nell’esercito tedesco, con l’intenzione di
servire la patria coinvolta nel primo
conflitto mondiale. La storia evolve
quando Paul matura convinzioni
sull’inutilità della guerra, troncando
con l’indottrinamento subìto nelle
aule di scuola.
Il finale tragico non rende giustizia ai
suoi travagli interiori, poiché muore
negli ultimi giorni di guerra. Ma senza
soffrire. Un premio concesso dallo
scrittore al suo protagonista, plagiato
come lui da una logica disumana che
nelle trincee ha imparato a ripudiare.
Gli amici che a Porto Ronco frequentavano la bella Villa Monte Tabor, appresero inoltre che il diciannovenne Erik
Paul Remark di Osnabrück era stato al
fronte come volontario. La variante
anagrafica rappresentava pertanto
uno spartiacque fra il prima e il dopo,
fra l’idea di una guerra “necessaria”
alla sopravvivenza della patria e la disumana condizione che privava le madri dei loro figli appena usciti dall’adolescenza.
La vicinanza delle due pietre tombali
nel cimitero di Ronco evoca la potenza
degli affetti dell’età matura, consolidati
non appena si prende coscienza di
come la vita ci investa di fatti che non
solo inclinano ma determinano. I dodici anni trascorsi insieme a Paulette
Goddard furono contrassegnati da intese e sentimenti autentici, all’interno
della suggestiva cornice paesaggistica
del Lago Maggiore. Molte fotografie ritraggono la coppia durante le sue conversazioni sull’ampia terrazza, lo
sguardo lanciato lontano.
Donna premurosa e attenta, Paulette in
una sola occasione lasciò l’ambiente familiare ticinese. Fu nel 1964, quando
dovette trasferirsi momentaneamente
in Italia dove erano iniziate le riprese
del film ‘Gli indifferenti’ di Francesco
Maselli. Per il resto passò il suo tempo
accanto al marito, che si spense il 25
settembre 1970.
ha confermato quanto di buono mostrato due anni fa a Moghegno: assoli mozzafiato e mai banali e setlist arguta. Poi i
Reverend Black Network di Lionel Raynal, che oggi si ispira ai Gov’t Mule e agli
ZZ Top, hanno scaricato sulla piazza il
loro possente sound: voce dalle ‘profonde tenebre’, ritmica incalzante, piattaforma ideale per le incisive evoluzioni alle
chitarre di Raynal e Patrick Baldran. La
maggior parte dei brani provenivano dal
sintomatico ‘Hell or heaven’. Peccato abbiano iniziato ben oltre la mezzanotte,
con molti spettatori già partiti.
GDB
Gli Status Quo
TI-PRESS/C.REGUZZI
scrittore fu causa del suo esodo in
Svizzera, un dato rilevante non potrà
sfuggire a chi ha a cuore la storia letteraria del Ticino. Che può ben vantare
un primato: la versione italiana del celebre romanzo di Remarque uscì
nell’‘Illustrazione ticinese’ ancor prima della notte del Bücherrverbrennungen, quando furono dati alle fiamme gli scritti di novantaquattro autori
invisi al regime, tra cui Kafka, Mann,
Darwin, Joyce e London.
‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’ comparve a puntate a partire dall’8
agosto 1931, due anni prima del rogo
dell’Opernplatz, destando attenzione
nei ticinesi per i contenuti etici della
narrazione, serrata e coinvolgente.
Magic Blues da record con gli Status Quo
Settimana dei big, quella passata, al Vallemaggia Magic Blues, in una sorta di
confronto agli antipodi. Da un lato il suono vellutato della Barclay James Harvest,
dall’altro il puro e duro rock’n’boogie degli Status Quo. La prima serata ha pure
offerto un altro convincente ‘opener’. La
German Blues Project, pur con qualche
concessione al rock orecchiabile, ha catturato il folto pubblico con un set variegato dal roots-rock al rhtythm’n’blues,
senza dimenticare le ballads. In evidenza la chitarra di Richie Arndt (bello il
solo sul riff di ‘Miss you’ degli Stones) e
l’armonica di Marc Breitfelder in una
stravolta ‘Amazing grace’.
Intro ideale per il concerto della Barclay
James Harvest, attiva da una quarantina
d’anni. Nessuna sorpresa, la band di Les
Holroyd ha offerto un symphonic rock di
levatura, anche se a tratti un po’ scontato, con in evidenza il chitarrista Michael
Byron-Hehir e l’inconfondibile voce di
Holroyd. Pubblico entusiasta sin dalle
note di ‘Who do we think we are’, passando per ‘Fly away’, fino agli immancabili
‘Hymn’ e ‘Live is for living’.
Venerdì è toccato agli Status Quo, la
Da Haydn a Mozart, per l’Osi
agosto di concerti nei nostri paesi
L’Osi va incontro al suo pubblico. Nel corso del mese di agosto l’Orchestra della
Svizzera italiana propone una serie di
concerti estivi in alcuni paesi della nostra regione: giovedì 8 agosto alle 20.45
sarà a Carona, nella Chiesa Parrocchiale
(in diretta su Rete Due alle 20.45); venerdì 9 alle 20.45 a Riva S. Vitale, Chiesa Parrocchiale. Sabato 10 sconfinerà in Italia,
a Gazzada, alle 21 a Villa Cagnola.
Mercoledì 14 agosto alle 20.45 l’appuntamento sarà a Brissago, nella Chiesa Madonna di Ponte, mentre giovedì 15 alle
20.45 sarà a Santa Maria in Calanca. Venerdì 16 alle 20.45 concerto a Giubiasco,
nella Chiesa Parrocchiale, e sabato 17
alle 20.45 il tour si chiude a Mendrisio,
nel Chiostro dei Serviti.
Due i programmi proposti: dall’8 al 10
agosto, sotto la direzione di Roberto Rizzi Brignoli e con Louis Sauvêtre ai timpani e percussioni, musiche di Haydn,
Milhaud ed Elliott Carter. Dal 14 al 17
agosto con solista Robert Kowalski al
violino, brani di Mozart e Wojciech Kilar.
Entrata libera.
band più di richiamo dell’intero cartellone, sulla breccia da 50 anni(!). Lo straripante pubblico presente (record assoluto per Magic Blues) ha confermato di apprezzarli. Il grezzo e puro rock’n’boogie,
che l’inossidabile band di Francis Rossi e
Rick Parfitt offre, sempre fedele a se stessa, riesce a coinvolgere ogni fascia d’età
ed è stata festa grande. Anche per loro
gran finale con le hit ‘What ever you
want’ e ‘Rockin’ all over the world’ (il brano di John Fogerty).
A fare da apripista il trio rock-blues di
Donnie Romano. Il chitarrista italiano
Da Pasolini al Fellini di Ettore Scola,
Venezia i classici del cinema italiano
Alcuni grandi classici del cinema italiano, di ieri e di oggi, saranno raccontati
alla 70a edizione della Mostra del cinema
di Venezia (dal 28 agosto al 7 settembre).
Accanto a ‘La profezia. L’Africa di Pasolini’ a cura di Gianni Borgna e al Bernardo
Bertolucci visto da Luca Guadagnino, il
più atteso è ‘Che strano chiamarsi Federico. Scola racconta Fellini’, in cui Ettore
Scola celebra l’autore più premiato della
cinematografia italiana.
«Fellini? Un Pinocchio che non è mai diventato un bambino per bene». Così Sco-
la, nel ventennale della morte di Fellini,
raccontato aattraverso piccoli quadri
della loro cinquantennale amicizia. «Fellini aveva un’anima burattinaia, era il ritratto allo stesso tempo di un’Italia esecrabile e adorabile», dice il regista. Nel
film, aggiunge, «non troverete emozioni
della sua visionarietà, è un film fatto di
angoli, di piccoli angoli». Fra questi il
‘Marc’Aurelio’, «che è stata per noi una
piccola università dell’umorismo, capace anche di intervenire sulla realtà per
modificarla».
ANSA/RED
MAGIC BLUES/REMY STEINEGGER
Addio a Michael Ansara
‘Star Trek’ perde Kang
‘Star Trek’ dice addio a Kang. Michael
Ansara, l’attore di origine siriana che
ha interpretato il malvagio capo dei
Klingon al cinema e nella celebre serie
tv, è morto mercoledì scorso nella sua
casa in California, all’età di 91 anni.
Conosciuto soprattutto per il ruolo di
Kang, Ansara vantava presenze in molte altre serie tv. Aveva interpretato anche il ruolo di Mr Freeze in Batman.
Alle spalle anche un matrimonio, durato 36 anni, con Barbara Eden, la Jeannie
di ‘Strega per amore’.