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MARTEDÌ 25 AGOSTO 2009 ANNO 134 - N. 200 In Italia Milano, Via Solferino 28 Tel. 02 6339 Fondato nel 1876 Il rossonero e Milan-Inter Roma, Piazza Venezia 5 Tel. 06 688281 www.corriere.it Derby giamaicano Dexter, il ragazzo che rincorre Bolt Più veloce di Usain all’età di 16 anni «Mourinho, un grande» Gattuso: ha sempre battute a effetto Oggi in edicola Vasco «Buoni o cattivi» Il secondo album di Elisabetta Rosaspina a pagina 47 di Alberto Costa alle pagine 44 e 45 a 9,90 euro più il prezzo del quotidiano La decisione del Dipartimento della Giustizia Le repliche al ministro sugli stipendi differenziati. La Cgil: no ai ricatti, un tavolo L’America processa le torture della Cia Gli interrogatori anti-terrorismo trasferiti all’Fbi La Giustizia Usa ha deciso di andare fino in fondo nell’inchiesta sulle torture commesse durante la guerra al terrorismo, avviando le indagini sugli agenti Cia che condussero gli interrogatori. In futuro, gli interrogatori anti-terrorismo saranno affidati all’Fbi. «Ora meno tasse sui salari» Confindustria, Cisl e Uil aprono al piano di Sacconi La proposta di salari differenziati lanciata sul Corriere dal ministro del Welfare Sacconi divide i sindacati: d’accordo Cisl e Uil; dubbi all’interno della Cgil, con Camusso che dice «no al ricatto» e Megale che chiede un tavolo sulla crisi. Giannelli Confermata la trasferta di PAOLO VALENTINO 9 771120 498008 90 8 2 5> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano S embra che Leon Panetta, il direttore della Cia nominato da Barack Obama, sia furioso. E che abbia coperto d’improperi uno dei consiglieri della Casa Bianca. A mandarlo in bestia, al punto da fargli minacciare di dimettersi dopo 7 mesi nell’incarico, è la nomina da parte del ministro della Giustizia, Eric Holder, di un procuratore speciale per indagare sugli abusi commessi dalla Cia negli interrogatori dei presunti terroristi. Panetta fa il suo lavoro di spymaster. E in una lettera scritta ieri mattina ai suoi dipendenti difende l’agenzia sostenendo che «ricevette molteplici assicurazioni che i suoi metodi fossero legali». Aveva altra scelta Holder, in uno Stato di diritto? Il parere formulato dall’ufficio etico del suo ministero non gli lasciava margini. Nella sostanza, l’Attorney General è d’accordo col presidente: in questa estate dello scontento, la politica americana ha altre priorità, deve guardare avanti, concentrarsi sulla riforma sanitaria, non rimanere impantanata nei processi al passato. I conti con Bush si regolano mettendo fine alle pratiche controverse, ripristinando ove possibile l’habeas corpus, fissando nuove regole e nuove linee guida. Ma le regole di una democrazia sono un’altra cosa. Anche quando l’oggetto del contendere sono i servizi d'intelligence, per definizione protagonisti dell’ombra. E il funzionamento di un sistema istituzionale si misura proprio dalla sua capacità di imporle, anche se questo non è negli interessi del potere in carica. Non che Obama rischi nulla personalmente da rivelazioni imbarazzanti che non lo riguardano, ma rischia il suo progetto politico. Eppure il presidente, suo malgrado, ha dato carta bianca al ministro, che a sua volta si è inchinato all’opinione dei suoi esperti legali. E la lotta al terrorismo, si chiederà il lettore? Non c’è più spazio nell'America di Obama per il mito dell’agente Jack Bauer, l’eroe antiterrorismo della serie televisiva «24» che agisce «non nella legge, ma per la legge»? Ha forse ragione Panetta, quando punta il dito sull’effetto devastante che la pubblicazione del rapporto sugli abusi rischia di avere sulla Cia, che lui faticosamente cerca di ricostruire, in base alle nuove direttive del presidente? In realtà, la Casa Bianca si muove con molto pragmatismo. Anche se ciò a volte significa far propri gli strumenti della lotta all’estremismo islamico in voga nell’Amministrazione Bush. Come le rendition, per esempio, che verranno continuate, ma affidando al Dipartimento di Stato il compito di controllare che i sospetti terroristi non vengano torturati nei Paesi terzi cui saranno consegnati. Quanto agli interrogatori, che ora verranno condotti dalla nuova unità speciale coordinata dal Fbi secondo le regole del manuale dell’esercito, esistono abbastanza testimonianze di esperti che le tecniche speciali non siano affatto il miglior modo di strappare informazioni preziose. E se qualcuno nutrisse dubbi che Obama non sia abbastanza deciso nei confronti della minaccia terroristica, potremmo ricordare che dal giorno del suo insediamento ha autorizzato ben 34 attacchi di droni, i micidiali aerei senza pilota, contro i gruppi di al-Qaeda ai confini tra Pakistan e Afghanistan. © RIPRODUZIONE RISERVATA Scuola e impegni STIAMO CHIEDENDO TROPPO AI NOSTRI FIGLI? di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI na scuola con regole Le Frecce tricolori U nuove basate su rigore, impegno e è un un per la festa di Gheddafi meritocrazia, cambio di prospettiva che genitori chiedevano. I radicali: favore folle molti Ma la fine di un lungo ALLE PAGINE 2 E 3 Caretto, Fertilio, Persivale OBAMA, LA FORZA E LE REGOLE EURO 1,00 Cisl. Il segretario generale della Cisl, Bonanni, dal meeting Cl di Rimini ha addirittura rilanciato sul fronte fiscale: «Chiedo di tagliare tutte le tasse sulla contrattazione territoriale e aziendale». Il colonnello Gheddafi ha chiesto al governo italiano, che ha accettato, che le Frecce tricolori, la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare, si esibiscano nei cieli di Tripoli per festeggiare i 40 anni del leader libico alla guida del Paese. Contrari i radicali («Quanto ci costa?») e l’Idv («Vergognoso regalo al dittatore»). Ma il ministro La Russa conferma: «Manterremo l’impegno». Confindustria. Favorevoli alla proposta Sacconi anche le associazioni imprenditoriali, a cominciare dalla Confindustria che a sua volta chiede al governo di migliorare le misure di sgravio contributivo. DA PAGINA 8 A PAGINA 10 periodo di promozioni garantite alle medie porta molti di loro a farsi questa domanda: tra studio e attività extrascolastiche fatte di sport e corsi di ogni tipo, non stiamo chiedendo troppo ai nostri ragazzi? Forse serve una tregua genitori-figli, per garantire un equilibrio tra studio e impegni. A PAGINA 16 Nese e Rastelli Baccaro, Bagnoli, Cazzullo, Cinelli La «rentrée» con Mastroianni e la Bardot A PAGINA 10 Immigrati Bruxelles e le richieste del governo di Roma Clandestini, la Ue risponde: divideremo il peso tra i Paesi Parigi riparte (dalla nostalgia) di MICHELE FARINA Nostalgie di fine estate a Parigi. La capitale francese dedicherà una mostra a Brigitte Bardot e una a Federico Fellini (sopra, un’immagine A PAGINA 42 da La Dolce Vita). Tra le rentrée anche Sylvie Vartan. Dopo le lamentele del ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, sul ruolo dell’Unione Europea nell’azione di contenimento degli effetti dei flussi migratori, ieri è arrivata la risposta dell’Ue: «Stiamo facendo del nostro meglio per rispondere allo sbarco di clandestini alle frontiere meridionali dell’Unione», hanno detto da Bruxelles. Nei fatti, la Commissione europea presenterà il 2 settembre una proposta per il programma di redistribuzione dei rifugiati, di cui si è occupato il consiglio Ue di giugno e che è stato caldeggiato dal presidente di turno dell’Unione, lo svedese Carl Bildt. Ma sarà un programma ad adesione volontaria. A PAGINA 6 Fregonara Gasperetti, Sciacca Dalemiani, veltroniani e rutelliani ancora divisi. Masi: non aspettate il congresso Il pasticcio del Pd sulle nomine a RaiTre di ROBERTO ZUCCOLINI Delle nomine a RaiTre e Tg3 «parleremo certamente a inizio settembre. Ma una cosa è certa: non saranno legate in alcun modo al congresso del Partito democratico». Così il direttore generale della Rai Mauro Masi a proposito dell’ipotesi, che gira da giorni, che i vertici di rete e news non vengano rinnovati a causa delle divisioni tra veltroniani, dalemiani e rutelliani (aspettando il congresso). Gasparri: «La Rai decida subito, così avremo la prova che il Pd non telecomanda le sue truppe». A PAGINA 13 La storia Il caso «Picchiato e buttato in mare in Corsica per il posto barca» Bambina muore In ospedale avevano detto: «Non ha niente» A PAGINA 24 A PAGINA 22 Macrì In Afghanistan Due attacchi agli italiani Video choc dei talebani di ANDREA NICASTRO e GUIDO OLIMPIO Doppio attacco contro i soldati italiani in Afghanistan. Un veicolo «Lince» è saltato su una mina e una pattuglia è caduta in una imboscata, ma nessun soldato è rimasto ferito. Intanto i talebani hanno diffuso un filmato-choc su Al Jazeera. A PAGINA 5