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MARTEDÌ 25 AGOSTO 2009 ANNO 134 - N. 200
In Italia
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Derby giamaicano
Dexter, il ragazzo che rincorre Bolt
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Gattuso: ha sempre battute a effetto
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Vasco
«Buoni o cattivi»
Il secondo album
di Elisabetta Rosaspina
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di Alberto Costa alle pagine 44 e 45
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La decisione del Dipartimento della Giustizia Le repliche al ministro sugli stipendi differenziati. La Cgil: no ai ricatti, un tavolo
L’America processa
le torture della Cia
Gli interrogatori anti-terrorismo trasferiti all’Fbi
La Giustizia Usa ha deciso di andare
fino in fondo nell’inchiesta sulle torture
commesse durante la guerra
al terrorismo, avviando le indagini
sugli agenti Cia che condussero gli
interrogatori. In futuro, gli interrogatori
anti-terrorismo saranno affidati all’Fbi.
«Ora meno tasse sui salari»
Confindustria, Cisl e Uil aprono al piano di Sacconi
La proposta di salari differenziati lanciata sul Corriere dal ministro
del Welfare Sacconi divide i sindacati: d’accordo Cisl e Uil; dubbi all’interno della Cgil, con Camusso
che dice «no al ricatto» e Megale
che chiede un tavolo sulla crisi.
Giannelli
Confermata la trasferta
di PAOLO VALENTINO
9 771120 498008
90 8 2 5>
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
S
embra che Leon Panetta,
il direttore della Cia nominato da Barack Obama, sia
furioso. E che abbia coperto d’improperi uno dei consiglieri della Casa Bianca. A mandarlo
in bestia, al punto da fargli minacciare di dimettersi dopo 7 mesi
nell’incarico, è la nomina da parte del ministro della Giustizia,
Eric Holder, di un procuratore
speciale per indagare sugli abusi
commessi dalla Cia negli interrogatori dei presunti terroristi. Panetta fa il suo lavoro di spymaster. E in una lettera scritta ieri
mattina ai suoi dipendenti difende l’agenzia sostenendo che «ricevette molteplici assicurazioni che
i suoi metodi fossero legali».
Aveva altra scelta Holder, in
uno Stato di diritto? Il parere formulato dall’ufficio etico del suo
ministero non gli lasciava margini. Nella sostanza, l’Attorney General è d’accordo col presidente:
in questa estate dello scontento,
la politica americana ha altre
priorità, deve guardare avanti,
concentrarsi sulla riforma sanitaria, non rimanere impantanata
nei processi al passato. I conti
con Bush si regolano mettendo fine alle pratiche controverse, ripristinando ove possibile l’habeas
corpus, fissando nuove regole e
nuove linee guida.
Ma le regole di una democrazia sono un’altra cosa. Anche
quando l’oggetto del contendere
sono i servizi d'intelligence, per
definizione protagonisti dell’ombra. E il funzionamento di un sistema istituzionale si misura proprio dalla sua capacità di imporle, anche se questo non è negli interessi del potere in carica.
Non che Obama rischi nulla
personalmente da rivelazioni
imbarazzanti che non lo riguardano, ma rischia il suo progetto
politico. Eppure il presidente,
suo malgrado, ha dato carta
bianca al ministro, che a sua volta si è inchinato all’opinione dei
suoi esperti legali.
E la lotta al terrorismo, si chiederà il lettore? Non c’è più spazio
nell'America di Obama per il mito dell’agente Jack Bauer, l’eroe
antiterrorismo della serie televisiva «24» che agisce «non nella legge, ma per la legge»? Ha forse ragione Panetta, quando punta il dito sull’effetto devastante che la
pubblicazione del rapporto sugli
abusi rischia di avere sulla Cia,
che lui faticosamente cerca di ricostruire, in base alle nuove direttive del presidente? In realtà, la
Casa Bianca si muove con molto
pragmatismo. Anche se ciò a volte significa far propri gli strumenti della lotta all’estremismo islamico in voga nell’Amministrazione Bush. Come le rendition, per
esempio, che verranno continuate, ma affidando al Dipartimento
di Stato il compito di controllare
che i sospetti terroristi non vengano torturati nei Paesi terzi cui saranno consegnati.
Quanto agli interrogatori, che
ora verranno condotti dalla nuova unità speciale coordinata dal
Fbi secondo le regole del manuale dell’esercito, esistono abbastanza testimonianze di esperti che le
tecniche speciali non siano affatto il miglior modo di strappare informazioni preziose.
E se qualcuno nutrisse dubbi
che Obama non sia abbastanza
deciso nei confronti della minaccia terroristica, potremmo ricordare che dal giorno del suo insediamento ha autorizzato ben 34
attacchi di droni, i micidiali aerei senza pilota, contro i gruppi
di al-Qaeda ai confini tra Pakistan e Afghanistan.
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Scuola e impegni
STIAMO
CHIEDENDO
TROPPO
AI NOSTRI FIGLI?
di ISABELLA
BOSSI FEDRIGOTTI
na scuola con regole
Le Frecce tricolori
U
nuove basate su
rigore, impegno e
è un un
per la festa di Gheddafi meritocrazia,
cambio di prospettiva che
genitori chiedevano.
I radicali: favore folle molti
Ma la fine di un lungo
ALLE PAGINE 2 E 3 Caretto, Fertilio, Persivale
OBAMA, LA FORZA E LE REGOLE
EURO 1,00
Cisl. Il segretario generale della Cisl, Bonanni, dal meeting Cl di Rimini ha addirittura rilanciato sul fronte fiscale: «Chiedo di tagliare tutte
le tasse sulla contrattazione territoriale e aziendale».
Il colonnello Gheddafi ha chiesto al
governo italiano, che ha accettato,
che le Frecce tricolori, la pattuglia
acrobatica dell’Aeronautica militare,
si esibiscano nei cieli di Tripoli per
festeggiare i 40 anni del leader libico
alla guida del Paese. Contrari i
radicali («Quanto ci costa?») e l’Idv
(«Vergognoso regalo al dittatore»).
Ma il ministro La Russa conferma:
«Manterremo l’impegno».
Confindustria. Favorevoli alla
proposta Sacconi anche le associazioni imprenditoriali, a cominciare
dalla Confindustria che a sua volta
chiede al governo di migliorare le
misure di sgravio contributivo.
DA PAGINA 8 A PAGINA 10
periodo di promozioni
garantite alle medie porta
molti di loro a farsi questa
domanda: tra studio e
attività extrascolastiche
fatte di sport e corsi di
ogni tipo, non stiamo
chiedendo troppo ai
nostri ragazzi? Forse serve
una tregua genitori-figli,
per garantire un equilibrio
tra studio e impegni.
A PAGINA 16 Nese e Rastelli
Baccaro, Bagnoli, Cazzullo, Cinelli
La «rentrée» con Mastroianni e la Bardot
A PAGINA 10
Immigrati Bruxelles e le richieste del governo di Roma
Clandestini, la Ue risponde:
divideremo il peso tra i Paesi
Parigi riparte (dalla nostalgia)
di MICHELE FARINA
Nostalgie di fine estate a Parigi. La capitale francese dedicherà una
mostra a Brigitte Bardot e una a Federico Fellini (sopra, un’immagine
A PAGINA 42
da La Dolce Vita). Tra le rentrée anche Sylvie Vartan.
Dopo le lamentele del
ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, sul
ruolo dell’Unione Europea nell’azione di contenimento degli effetti dei
flussi migratori, ieri è arrivata la risposta dell’Ue:
«Stiamo facendo del nostro meglio per rispondere allo sbarco di clandestini alle frontiere meridionali dell’Unione», hanno
detto da Bruxelles.
Nei fatti, la Commissione europea presenterà il 2
settembre una proposta
per il programma di redistribuzione dei rifugiati,
di cui si è occupato il consiglio Ue di giugno e che
è stato caldeggiato dal
presidente di turno dell’Unione, lo svedese Carl
Bildt. Ma sarà un programma ad adesione volontaria.
A PAGINA 6 Fregonara
Gasperetti, Sciacca
Dalemiani, veltroniani e rutelliani ancora divisi. Masi: non aspettate il congresso
Il pasticcio del Pd sulle nomine a RaiTre
di ROBERTO ZUCCOLINI
Delle nomine a RaiTre e Tg3 «parleremo certamente a inizio settembre.
Ma una cosa è certa: non saranno legate in alcun modo al congresso del Partito democratico». Così il direttore generale della Rai Mauro Masi a proposito
dell’ipotesi, che gira da giorni, che i
vertici di rete e news non vengano rinnovati a causa delle divisioni tra veltroniani, dalemiani e rutelliani (aspettando il congresso). Gasparri: «La Rai decida subito, così avremo la prova che
il Pd non telecomanda le sue truppe».
A PAGINA 13
La storia
Il caso
«Picchiato
e buttato in mare
in Corsica
per il posto barca»
Bambina muore
In ospedale
avevano detto:
«Non ha niente»
A PAGINA 24
A PAGINA 22 Macrì
In Afghanistan
Due attacchi agli italiani
Video choc dei talebani
di ANDREA NICASTRO e GUIDO OLIMPIO
Doppio attacco contro i soldati italiani in
Afghanistan. Un veicolo «Lince» è saltato su una
mina e una pattuglia è caduta in una imboscata, ma
nessun soldato è rimasto ferito. Intanto i talebani
hanno diffuso un filmato-choc su Al Jazeera.
A PAGINA 5