Sindrome da delezione 22q11.2

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Sindrome da delezione 22q11.2
I QUADERNI SULLE IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE
N. 9
Caterina Cancrini
Sindrome
da delezione 22q11.2
(Sindrome di DiGeorge
Sindrome velo-cardio-facciale)
Coordinamento scientifico della serie
Luigi D. Notarangelo
Revisione
Bruno Marino
Alessandro Plebani
Paolo Rossi
ASSOCIA ZIONE IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE
ONLUS
Associazione Italiana delezione
del Cromosoma 22
ONLUS
Questa pubblicazione nasce dalla collaborazione
e dalla comune volontà delle associazioni
ONLUS
e
ONLUS
con l’intento di divulgare la conoscenza della
Sindrome “del 22”,
rendendo disponibili i risultati ottenuti
dall’applicazione del “Protocollo del 22q11”,
elaborato da un’equipe di specialisti che
per primi in Italia
hanno affrontato il difficile compito di formalizzare delle
raccomandazioni diagnostiche e terapeutiche per questa
condizione a carattere multidisciplinare e
ad alta complessità assistenziale.
È vietata la riproduzione totale o parziale dell’opera
senza l’autorizzazione dell’AIP ONLUS e AIDEL 22 ONLUS.
Finito di stampare nel mese di marzo 2010
Caterina Cancrini
Sindrome
da delezione 22q11.2
(Sindrome di DiGeorge
Sindrome velo-cardio-facciale)
Revisione Marzo 2010
La storia
La diagnosi
Presentazione clinica
Terapia
Coordinamento scientifico della serie
Luigi D.Notarangelo (Università di Brescia)
Revisione
Bruno Marino
Alessandro Plebani
Paolo Rossi
Hanno contribuito alla stesura del testo:
Giulietta Angelelli Cafiero
Paola Ariganello
Maria Cristina Digilio
Pamela Puliafito
Stefano Vicari
AS SOCI A ZIONE IMMU NODEFICIENZE PRIMIT I V E
ONLUS
La storia
La sindrome di DiGeorge (DGS) venne descritta per la prima volta nel
1965 da Angelo DiGeorge, un medico statunitense di origini italiane
che osservò in un gruppo di bambini un quadro clinico comune, caratterizzato da: malformazioni cardiache; convulsioni neonatali, dovute ad
ipocalcemia conseguente all’ipoparatiroidismo; infezioni ricorrenti dovute ad assenza di timo, che produce i linfociti T, cellule deputate alla
difesa contro le infezioni; caratteristiche fenotipiche che definiscono una
facies (aspetto) tipica di questi bambini.
La causa di tale sindrome è rimasta sconosciuta fino al 1992 quando,
in seguito a studi basati sull’ibridizzazione in situ FISH (fluorencent in situ
hybridisation), è stato possibile identificare, nella maggior parte di questi
pazienti, una delezione di materiale genetico (cioè perdita) in corrispondenza del braccio lungo (q) del cromosoma 22. E’ verosimile che in
questa regione siano localizzati i geni che contribuiscono allo sviluppo
fisiologico degli organi colpiti e che la loro assenza determini il quadro
descritto da DiGeorge.
Nel 1976 un gruppo giapponese diretto dal Dott. Takao riportò, in
una serie di pazienti, la presenza di cardiopatia congenita e facies
caratteristica (simile a quella dei pazienti descritti da DiGeorge) che fu
definita come “cono-truncal anomaly face syndrome” (CTAFS); con questa terminologia si sottolineava la presenza di caratteristiche facciali ed
alterazioni cardiache.
Nel 1978 Robert Shprintzen, chirurgo plastico, descrisse una “nuova
sindrome” che presentava anomalie del palato, cardiopatia congenita
e facies tipica e la chiamò Sindrome velo-cardio-facciale (VCFS). Sia
nei pazienti descritti da Takao che in quelli descritti da Shprintzen non
vi erano alterazioni del timo né delle paratiroidi, a differenza di quanto
riportato da DiGeorge. In ogni caso, sia i pazienti descritti da DiGeorge
che da Takao e da Shprintzen presentavano delle caratteristiche cliniche
costanti ed altre variabilmente presenti. Il sospetto che si potesse trattare
di malattie che riconoscessero basi patogenetiche comuni era forte ed
infatti è stato dimostrato che oltre ai pazienti con sindrome di DiGeorge,
anche quelli descritti da Takao e da Shprintzen presentavano in oltre
l’80% dei casi una delezione del cromosoma 22. Tutte queste forme
sono state, pertanto, inserite nel capitolo della “Sindrome da delezione
del cromosoma 22”(22q11.2DS).
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L’incidenza della sindrome da delezione del cromosoma 22, riportata
in diversi studi, a tutt’oggi è variabile tra 1:6000 e 1:2000 nati vivi,
di cui più del 90% é portatoDEL 22
re di una microdelezione del
AAuna
unadelle
delle due
due copie
coppiedel
delcromosoma
cromosoma22
22 mancano 40 geni
cromosoma 22. Il 5-10% delle sindromi cliniche non presentano apparenti delezioni
genomiche, ma studi più approfonditi hanno dimostrato
in alcuni soggetti delle microdelezioni atipiche del braccio
lungo del cromosoma 22,
non evidenziabili con FISH
standard. Comunque non
sembra esserci correlazione ben definita tra l’estensione del tratto deleto
e la sintomatologia clinica.
La 22q11DS è causata da un difetto nello sviluppo di strutture embrionali
(terza e quarta tasca branchiale) da cui derivano il timo e le paratiroidi
(inferiori e superiori). Il difetto embriogenetico riguarda il differenziamento delle cellule della cresta neurale, determinanti nello sviluppo della
struttura di queste tasche, da cui si formano cartilagini, muscoli e vasi
sanguigni, causando principalmente: ipo/aplasia del timo, ipo/aplasia
delle paratiroidi, anomalie cardiache e caratteristiche facciali comuni.
Nella maggior parte dei casi la delezione è causata da una mutazione
“de novo”, ma nell’8-28% dei casi la sindrome è ereditata per via autosomica dominante da uno dei genitori. Tuttavia la variabilità della espressione clinica (fenotipo clinico) inter ed intra familiare è una caratteristica
ben nota; infatti sono stati individuati nella stessa famiglia genitori e/o
familiari affetti con sintomatologia clinica diversa, spesso piu’ sfumata.
Queste osservazioni suggeriscono che la delezione 22q11.2 sia più
frequente di quanto dimostrato in precedenza ed è probabile che molti
individui con lievi affezioni rimangano non diagnosticati fino a quando
non venga posta diagnosi su un figlio. Inoltre, grazie al miglioramento
delle terapie cardiochirurgiche, la storia naturale della malattia si è modificata comportando un aumento dell’aspettativa di vita.
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La diagnosi
Si può arrivare a sospettare la 22q11.2 DS grazie ai sintomi clinici descritti in seguito, tra i quali le caratteristiche facciali tipiche che, se cercate
con attenzione, sono sempre presenti. Il sospetto clinico deve essere confermato su un campione di sangue con l’analisi di citogenetica (FISH22)
o tecniche molecolari che dimostrano la microdelezione nella regione
22q11.
In caso di FISH22 positiva nel bambino è consigliabile eseguire lo stesso
esame nei genitori, per verificare l’eventuale familiarità della patologia.
Presentazione clinica
Il quadro clinico della 22q11.2 DS è molto eterogeneo.
Le manifestazioni cliniche che portano alla diagnosi nei primi due anni di
vita sono frequentemente le cardiopatie congenite e le convulsioni dovute
a ipocalcemia neonatale, mentre, dopo i due anni di età, possono far nascere il sospetto della malattia sintomi più sfumati quali infezioni ricorrenti,
ritardo nello sviluppo psicomotorio e/o del linguaggio, ipotiroidismo e
alterazioni del comportamento.
Anomalie cardiache
Le anomalie cardiache sono presenti nel 75% dei pazienti: per lo più difetti
troncoconali, che consistono in anomalie del tratto di efflusso del cuore.
Nella maggior parte dei casi, quando presenti, sono, insieme all’ipocalcemia, il sintomo di esordio.
Settori cardiaci nei difetti
cardiovascolari associati
•Arco Aortico
•Arterie Polmonari
•Arterie Succlavie
•Collaterali Aorto-polmonari
•Setto Infundibolare
•Valvola Polmonare
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SVC
AA
PA
RA
LA
LV
RV
IVC
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Le
malformazioni
cardiache congenite
più frequenti sono
l’interruzione dell’arco aortico tipo B,
la persistenza del
tronco arterioso, la
tetralogia di Fallot,
l’atresia polmonare
con difetto del setto
interventricolare,
i
difetti del setto interventricolare e le anomalie isolate dell’arco aortico.
Associate a queste
cardiopatie nei pazienti con del 22q11.2 sono state descritte specifiche
varianti anatomiche cardiovascolari che necessitano di accurata diagnosi
e trattamento chirurgico.
Tetralogia di Fallot: cardiopatia
frequentemente associata alla “Del 22”
Ipocalcemia
L’ipocalcemia neonatale, molto frequente in questi pazienti, è dovuta all’alterato sviluppo delle paratiroidi, ghiandole implicate nella regolazione dei
livelli di calcio nel sangue. L’ipocalcemia può essere responsabile di convulsioni, tremori o tetania neonatale (spasmi muscolari). Tale alterazione
tende a correggersi nel tempo grazie a dei meccanismi di compenso
messi in atto dal tessuto paratiroideo presente residuo.
Va sottolineato che i sintomi legati all’ipocalcemia possono manifestarsi
anche tardivamente, in una forma di ipoparatiroidismo latente, in condizioni di stress, dopo interventi chirurgici o infezioni gravi. In questi casi,
dolore addominale, dolori riferiti alle gambe, spasmi muscolari, tremori e
convulsioni possono essere i sintomi di allerta.
Aspetto fenotipico
La facies dei bambini con del22q11.2DS presenta caratteristiche comuni:
bocca piccola, rime palpebrali strette, padiglioni auricolari piccoli, naso
prominente, ipertelorismo, micrognazia, palato ogivale e pienezza periorbitale Tali caratteristiche possono attenuarsi con l’età.
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Alterazioni immunologiche
Il quadro delle anomalie immunologiche è molto ampio: varia da un normale profilo immunologico ad una completa assenza di linfociti che necessita di un trapianto di timo o di midollo osseo.
A causa di questa variabilità, i pazienti vengono classificati come “DGS
completi” (0,5-1,5% dei casi), che presentano una diminuzione importante del numero dei linfociti e della loro funzione, e “DGS parziali”, che presentano, invece, un difetto immunologico lieve/moderato, che riguarda
soprattutto le cellule T; in questi pazienti il timo, fisiologicamente localizzato agli apici polmonari, può essere assente, ipoplasico o situato in zone
ectopiche. Studi più approfonditi hanno evidenziato in molti pazienti una
diminuita funzione del sistema immunitario rispetto ai soggetti della stessa
età, valutata attraverso indagini immunologiche più specifiche. Nonostante le alterazioni dell’immunità cellulare (linfociti T) siano prevalenti, nei pazienti “DGS parziali” sono state descritte anche alterazioni dell’immunità
umorale, cioè dei linfociti B responsabili della produzione di anticorpi,
che si manifestano con deficit selettivo delle IgA, alterazione dei livelli delle Immunoglobuline e della risposta anticorpale specifica. Tali alterazioni
immunologiche sembrano associarsi ad una maggiore suscettibilità alle
infezioni e/o al rischio di sviluppare fenomeni autoimmuni.
Il Timo
capsule
timo
cellule epiteliali
corticale timica
polmoni
Corticale
trabecole
epitelio
sottocapsulare
cuore
timociti
(originate dal
midollo osseo)
cellule epiteliali
midollari timica
giunzione
cortico-midollare
cellule dendritiche
(originate dal
midollo osseo)
Midollare
corpi di Hassall
macrofagi
(originati dal
midollo osseo)
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Infezioni
Circa il 60% dei pazienti presenta infezioni ricorrenti principalmente a
carico delle vie respiratorie: alte vie (otiti, faringiti e sinusiti) e basse vie
(bronchiti e broncopolmoniti).
Più raramente questi pazienti possono presentare infezioni virali ricorrenti
o complicate: infezioni erpetiche (citomegalovirus, Epstein-Barr virus), parotiti ricorrenti.
Infezioni batteriche gravi e/o opportunistiche sono frequenti nei casi DGS
completo sebbene raramente possono presentarsi anche in alcuni DGS
parziali.
Nei pazienti che vengono sottoposti a interventi di cardiochirurgia puo’
essere indicato effettuare una profilassi antibiotica, in quanto è stato riportato, in alcuni casi, un maggior rischio infettivo perioperatorio.
Oltre alle alterazioni immunitarie, i fattori che contribuiscono all’insorgenza di episodi infettivi possono essere:
• Anomalie cardiache
• Reflusso gastroesofageo
• Insufficienza velofaringea
• Anomalie otorinolaringee
• Alimentazione insufficiente
Manifestazioni autoimmuni
Le alterazioni immunologiche della 22q11DS possono predisporre all’insorgenza di manifestazioni autoimmuni. Nel 10-20% di questi pazienti
possono far parte del quadro clinico patologie autoimmuni, tra le quali
le più frequenti sono l’Artrite Reumatoide Giovanile, la Porpora Trombocitopenica Idiopatica, l’Anemia emolitica autoimmune, la Pancitopenia autoimmune, il Diabete, la Tireopatia autoimmune, la Vitiligine e l’Epatite.
Anomalie otorinolaringee
Comuni sono le anomalie anatomiche otorinolaringee: frequente nei pazienti con VCFS è l’insufficienza velo-faringea, cioè un difetto funzionale
del palato molle, che può comportare difficoltà nell’alimentazione e nel
linguaggio; tipica manifestazione è la classica “voce nasale”.
La schisi palatina sottomucosa o la schisi palatina sottomucosa occulta (non
visibile da un esame del cavo orale) sono comuni nella VCFS e spesso insieme all’insufficienza velofaringea vengono corrette con interventi chirurgici.
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Surg ical chirurgica
Technique
Tecnica
Molto comune è l’ipertrofia tonsillare; tuttavia, all’ispezione della cavità
orale, le tonsille possono apparire normali perché ingrandite nella parte
più nascosta. Una rinofaringoscopia permette di visualizzare le reali dimensioni delle tonsille e delle adenoidi; questa valutazione è importante
perché l’esistenza di tonsille ingrandite può causare problemi alimentari,
asfissie, disturbi del sonno e disturbi del linguaggio, tuttavia e da sottolineare che l’intervento di adenotonsillectomia il più delle volte e controindicato.
Le anomalie del palato e del condotto uditivo predispongono all’insorgenza di otiti frequenti; meno frequente è la labiopalatoschisi completa.
Si può osservare ipoacusia sia trasmissiva che neurosensoriale. Diventa,
quindi, indispensabile una precoce valutazione audiometrica (con metodiche appropriate per età) ed un attento follow-up, con lo scopo di ridurre
il più possibile la componente di un eventuale ritardo del linguaggio/
difficoltà di apprendimento dovute ad alterazioni della capacità uditiva.
Otiti, spesso con versamenti endotimpanici, sono frequenti, anche se a
volte non sono sintomatici. Pertanto è opportuna un attento monitoraggio.
Comuni sono anche anomalie laringotracheali ed esofagee (laringomalacia, broncomalacia, stenosi o atresia delle coane ed appendici o fistole
preauricolari).
Disturbi dell’alimentazione e anomalie gastrointestinali
I disturbi più comuni sono il reflusso gastroesofageo, le esofagiti e la costipazione cronica. I bambini piccoli possono presentare una difficoltà a
coordinare il riflesso di suzione/deglutizione/respiro, con lenta alimentazione ed episodi di rigurgito.
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Problemi tiroidei
Possono essere presenti anomalie congenite della tiroide. Raramente questi pazienti possono presentare disfunzione della tiroide. L’alterata funzione
della tiroide può essere secondaria anche ad una tireopatia autoimmune.
E’ pertanto giustificato eseguire a tutti pazienti uno screening tiroideo che
preveda il dosaggio degli ormoni tiroidei.
Anomalie odontoiatriche
Molti bambini con 22q11.2DS presentano:
• Ritardo nella formazione ed eruzione della dentizione permanente
• Carie dentali dovute alle anomalie dello smalto ed alla fragilità dei
denti
• Malocclusione e malposizioni dentarie, dovute alle anomalie del palato.
Anomalie neuropsichiatriche
La 22q11.2DS non è sempre associata a ritardo cognitivo, nel 55% dei
casi il livello cognitivo è collocabile nella norma o nella fascia del borderline cognitivo. Nonostante l’assenza del ritardo mentale comunque i
bambini con 22q11.2DS presentano spesso difficoltà nel perseguire le
normali tappe evolutive già dalle prime fasi della crescita. Il ritardo delle
acquisizioni motorie e del linguaggio e le difficoltà di apprendimento
spesso sono i sintomi che portano alla diagnosi dopo i 2 anni di età.
Per quanto riguarda le competenze motorie, molti bambini con 22q11.2DS
non iniziano a camminare in modo autonomo prima dei 18-24 mesi e mostrano fin dai primi giorni di vita difficoltà nella coordinazione motoria.
Rallentata è anche l’acquisizione del linguaggio. Le prime parole compaiano raramente prima del secondo anno di vita e la produzione linguistica
può essere caratterizzata dalla presenza di voce nasale e di difficoltà
articolatorie che rendono il linguaggio spesso poco comprensibile.
Tuttavia il profilo cognitivo dei bambini con 22q11.2DS si modifica mano
a mano che questi crescono e diventa molto meno omogeneo rispetto alle
prime fasi evolutive.
Nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza, la produzione verbale rappresenta un processo cognitivo più semplice rispetto alla produzione visuospaziale, sebbene nelle molteplici abilità linguistiche si osservino delle
difficoltà specifiche.
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Con l’ingresso nella scuola elementare possono rendersi evidenti difficoltà
d’apprendimento con una particolare compromissione delle abilità del
calcolo e del ragionamento aritmetico.
Il ragionamento astratto e concettuale risulta spesso danneggiato e sono
presenti disfunzioni nell’elaborazione di materiale non verbale, nella memoria visuo-spaziale e verbale e disturbi dell’attenzione, della comprensione e di alcune funzioni esecutive (in particolare pianificazione e problem
solving).
Anche a livello comportamentale sono state individuate delle caratteristiche tipiche quali l’instabilità emotiva, l’ansia, l’impulsività, l’inibizione ed
una grande difficoltà a costruire i rapporti sociali soprattutto con i pari.
Pertanto nei bambini sono più frequenti i disturbi comportamentali compatibili ad esempio con la sindrome da deficit d’attenzione senza o con
iperattività, mentre negli adulti può rendersi evidente un disturbo di natura
psicotica. L’associazione tra 22q11.2DS e disturbi psichiatrici è tuttavia
molto discussa ed è ancora difficile chiarirne la natura.
Anomalie ortopediche
Con il passare degli anni questi bambini possono sviluppare scoliosi o
cifo-scoliosi, dovute alla debolezza muscolare, che predispone ad alterazioni posturali. È importante, quindi, intervenire precocemente con adeguate tecniche di ginnastica posturale o con altri presidi terapeutici. In
alcuni casi, questi bambini possono presentare difetti scheletrici congeniti:
piede torto, polidattilia, malformazioni vertebrali e delle ossa degli arti
superiori.
Nei soggetti con alterazioni morfo-strutturali l’equilibrio statico è alterato
e può essere presente uno squilibrio con caduta anteriore della parte
alta del tronco e della testa, per cui il centro di gravità è completamente spostato anteriormente. Questo squilibrio è sempre accompagnato da
tensioni muscolari anomale, importanti a livello dei muscoli antigravitari
estensori, che sono obbligati a compensare lo spostamento anteriore del
centro di gravità.
Altre caratteristiche
Nei bambini con 22q11.2DS spesso si riscontra basso peso alla nascita,
dita lunghe e sottili.
Caratteristiche più rare, ma che si possono ritrovare in questi pazienti
sono:
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• Malformazioni renali (idronefrosi, agenesia renale unilaterale, cisti)
• Anomalie genitourinarie (ipospadia, criptorchidismo, ernie ombelicali e
inguinali, agenesia uterina)
• Malformazioni oculari (opacità corneali, microftalmia, coloboma
dell’iride)
• Rallentata velocità di crescita che però in età adulta rispecchia la
statura media dei genitori
• Sovrappeso (soprattutto in età adolescenziale)
Problematiche scolastiche
Nella valutazione dell’apprendimento scolastico é presente un’ampia variabilità, ma è prevedibile che la maggior parte dei bambini necessiterà di
assistenza per tutta la durata degli studi sia per la crescita culturale che per
le relazioni sociali e il conseguimento delle diverse abilità. L’intervento precoce, prima dei 3 anni, è sicuramente il più utile, ma bisogna considerare
che le necessità si modificano con lo sviluppo e che pertanto per il conseguimento di un apprendimento valido, sarà richiesto un aiuto specifico.
Gli specialisti che possono collaborare con gli insegnanti all’elaborazione
di un corretto approccio pedagogico, comprendono le figure professionali dello psicologo scolastico, dei consulenti specifici per le disabilità
nell’apprendimento, del logopedista e del fisioterapista.
A fronte di difficoltà come la realizzazione di una rappresentazione grafica o la difficoltà di comprensione e di prestazione quando gli argomenti
non sono specificamente trattati, esistono dei punti di forza su cui puntare
nell’attuazione del progetto pedagogico: i calcoli matematici (soluzione
di formule); la lettura (decodificazione e comprensione di informazioni di
base); una memoria meccanica (specialmente per le liste); la capacità
di ricordare informazioni codificate; lo spelling e la grammatica; l’uso
del computer; la velocità nel condurre il discorso; le abilità cinestetiche
(imparare la danza o il karate); il ritmo e il talento musicale; la volontà di
apprendimento
Terapia
L’approccio terapeutico varia in base alle manifestazioni cliniche dei singoli pazienti.
Il tipo e i tempi del trattamento cardiochirurgico verranno valutati in base
al difetto cardiaco.
Il trattamento dell’ipocalcemia sintomatica grave, che è quasi sempre
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esclusiva del periodo neonatale richiede la rapida somministrazione di
calcio per via parenterale, mentre l’ipocalcemia asintomatia può essere
corretta con una supplementazione di calcio per via orale.
Fondamentale è il precoce intervento logopedico e di fisioterapia psicomotoria, per limitare la difficoltà di articolazione e il ritardo del linguaggio
e dell’apprendimento motorio.
E’ importante che un logopedista specializzato nella sindrome effettui tale
valutazione entro il primo anno di vita. Molti bambini hanno bisogno di un
trattamento logopedico per imparare ad articolare correttamente i suoni.
In alcuni casi un’operazione chirurgica può essere necessaria per sopprimere l’ipernasalità. La correzione della schisi palatina e della insufficienza
velo-faringea può essere effettuata da diversi specialisti quali chirurghi
plastici, chirurghi maxillofacciali e chirurghi pediatri. E’ fondamentale prima di qualsiasi intervento chirurgico, effettuare una risonanza magnetica
angiografica per conoscere la cartografia delle arterie del collo, dato che
le arterie carotidi sono spesso spostate negli individui con VCFS.
In previsione dell’operazione, il logopedista partecipa alla nasofaringoscopia e alla fluoroscopia multi-vista, quando il bambino può cooperare
(generalmente tra i 3 e i 5 anni). La maggior parte degli individui con
22q11.2DS raggiunge un normale livello di linguaggio grazie alla combinazione di una terapia logopedica intensiva e di un’operazione chirurgica. La terapia logopedica può estendersi su un lungo periodo data la
natura complessa e sofisticata del linguaggio
In caso di ipoacusia, un adeguato e precoce trattamento terapeutico è
indispensabile per prevenire un ritardo del linguaggio.
Il trattamento fisioterapico proposto dovrebbe rivolgersi alla detensione
dei muscoli antigravitari estensori (soprattutto i paravertebrali e gli ischio
crurali), allo scopo di ripristinare le curve fisiologiche perse. A tal fine si
possono effettuare specifiche posture con paziente supino, prono, seduto
e in piedi, con le quali vengono stimolati differenti arruolamenti muscolari
miranti alla riequilibratura delle alterazioni toniche. Nel trattamento viene
data ampia importanza al lavoro sul diaframma, muscolo cardine della
postura, e sulla muscolatura respiratoria accessoria, unitamente alla stimolazione delle catene muscolari estensorie e crociate mediante l’utilizzo
degli arti (in particolare di quelli inferiori).
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La somministrazione con vaccini costituiti da proteine purificate (tetano,
difterite, pertosse, epatite B, H. influenzae, antinfluenzale, antipneumococco) sono raccomandate in tutti i soggetti; infatti non sono dannose e
possono indurre una risposta anticorpale. Per i pazienti 22q11.2DS che
presentano un difetto immunologico modesto, non vi sono controindicazioni alla somministrazione dei vaccini inseriti nel calendario vaccinale in
uso in Italia. Nei casi dubbi la somministrazione di vaccini vivi a virus attenuati (morbillo, parotite, rosolia) può essere eseguita dopo aver valutato
il numero dei linfociti T. Se non sussistono le condizioni per eseguire tale
vaccinazione i pazienti vanno seguiti nel tempo, poiché la normalizzazione dei parametri immunologici può verificarsi anche oltre il primo anno di
vita e la vaccinazione può eventualmente essere procrastinata.
Nel caso di infezioni ricorrenti o gravi può essere presa in considerazione
l’attuazione di una profilassi antibiotica; gli episodi infettivi acuti, devono
essere trattati con terapia antibiotica tempestiva ed eventualmente aggressiva, la durata andrà valutata caso per caso.
Il difetto dell’immunità umorale è in genere modesto, tale da non richiedere un trattamento sostitutivo con immunoglobuline. Questo trattamento
è indicato nelle forme di 22q11.2DS con un quadro di difetto grave dei
linfociti T (DiGeorge completo). Negli altri casi viene comunque deciso
in base all’andamento clinico (numero e gravità delle infezioni) ed ai
risultati delle indagini immunologiche.
Per i pazienti 22q11.2DS con un fenotipo immunologico di particolare
gravità simile a quello dei pazienti con immunodeficienza grave, peraltro evenienza rara, l’unico trattamento sperimentale è il trapianto di timo,
o in alternativa il trapianto di cellule ematopoietiche da donatore sano.
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ASSOCIA ZIONE IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE
ONLUS
L’AIP Onlus riunisce in Italia le famiglie e i pazienti affetti da malattie
di origine genetica legate al sistema immunitario, malattie gravi, rare e
poco conosciute. È stata fondata nel 1991 da un gruppo di pazienti, di
familiari e di medici interessati alla diffusione dell’informazione ed alla
promozione della ricerca in questo campo. È una Organizzazione Non
Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS), iscritta nel Registro Generale della
Regione Lombardia. L’AIP è retta e gestita da un Consiglio Direttivo e da
alcune famiglie di riferimento a livello locale ed è seguita, sul piano scientifico, da un Comitato Scientifico AIP ONLUS del quale fanno parte alcuni
tra i più accreditati Clinici e Ricercatori italiani.
L’AIP aderisce all’IPOPI (International Patient Organization for Primary Immunodeficiencies), organismo internazionale che raggruppa le varie associazioni nazionali per le immunodeficienze primitive.
Obiettivi
• Creare una “rete” di comunicazione tra le famiglie per scambiarsi esperienze e condividere problemi, nonché intervenire economicamente in
caso di necessità;
• Informare i pazienti e le loro famiglie sulla ricerca, sulla diagnosi e sulle
terapie relative alle IDP;
• Diffondere le informazioni sulle IDP nell’opinione pubblica, tra i medici
e il personale paramedico;
• Sostenere la ricerca scientifica e tecnologica nell’ambito della diagnosi
e della terapia delle immudeficienze primitive;
• Favorire una “rete” nazionale, geografica e per patologie, dei centri
clinici ed universitari sulle IDP;
• Assicurare ai pazienti il riconoscimento dei loro diritti sul piano sanitario,
scolastico e lavorativo, anche con interventi legislativi;
• Garantire ai pazienti ricoverati e/o in Day Hospital un’assistenza ottimale per livello tecnico‑scientifico, in un ambiente rispettoso del malato.
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Comitato Scientifico A.I.P. ONLUS
Presidente Onorario: Prof. Roberto Burgio (Pavia)
Presidente: Prof. Alberto Ugazio (Roma)
Prof. Alessandro Plebani (Brescia)
Prof. Antonio Cao (Cagliari)
Prof. Bruno Dallapiccola (Roma)
Prof. Domenico De Mattia (Bari)
Prof. Francesco Indiveri (Genova)
Prof. Franco Dammacco (Bari)
Prof. Generoso Andria (Napoli)
Prof. Gennaro Sergio Del Giacco (Cagliari)
Prof. Gianni Marone (Napoli)
Prof.ssa Isabella Quinti (Roma)
Prof. Luigi D. Notarangelo (Brescia)
Prof.ssa M. Cristina Pietrogrande (Milano)
Prof. Nicola Principi (Milano)
Prof. Paolo Rossi (Roma)
Prof. Pier Angelo Tovo (Torino)
Sede legale
Clinica Pediatrica Università degli Studi di Brescia
Segreteria
Via del Medolo 2, 25123 Brescia - Tel. e fax 030 3386557
e-mail: [email protected] - www.aip-it.org
Per adesioni e donazioni
• Versamento su c/c postale n. 11643251 intestato a:
Associazione per le Immunodeficienze Primitive ONLUS
• Bonifico bancario codice IBAN
IT 16 R 05428 11120 000000000646
Banca Popolare di Bergamo, Filiale Bergamo Brigata Lupi
Associazione per le Immunodeficienze Primitive ONLUS
per la destinazione del 5 per mille:
casella per ONLUS C.F. 98042750178
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AIDEL 22
Associazioni Italiana delezione
del Cromosoma 22
ONLUS
L’Associazione nasce per volontà di un gruppo di genitori, a seguito del
3° Congresso Internazionale sulla “Delezione 22q11.2”, tenutosi a Roma
nel giugno 2002. E’ un’associazione nazionale, costituitasi il
4 ottobre 2002 nella forma giuridica di ONLUS (Organizzazione Non
Lucrativa di Utilità Sociale), sulla base di uno Statuto approvato dall’Assemblea Generale dei Soci il 28 settembre 2002.
E’ iscritta nel Registro Generale delle Onlus del Lazio.
E’ strutturata con una sede nazionale a Roma e 15 sedi regionali attualmente operative.
Si avvale della consulenza di un proprio Comitato Scientifico.
L’Associazione si rivolge ai pazienti affetti dalla Sindrome da delezione del cromosoma 22, alle loro famiglie, alla comunità scientifica e al
pubblico per informare e promuovere la ricerca legata a questa malattia
genetica rara. AIdel22 si occupa di tutte le sindromi cliniche correlate alla
delezione del cromosoma 22q11, inclusa la Sindrome di DiGeorge e la
Sindrome Velo-cardio-facciale.
AIdel 22 aderisce a VCFS EF (VeloCardioFacialSyndrome Educational
Foundation), un’organizzazione internazionale che raccoglie le diverse
associazioni nazionali nei cinque continenti; è affiliata ad UNIAMO, la
Federazione italiana delle Malattie Rare e ad Eurordis, Federazione Europea Malattie Orfane; è presente in: Istituto Superiore Sanità Dipartimento
Malattie Rare – Orphanet-Italia – Telethon.
La nostra associazione finanzia la divulgazione scientifica e la ricerca attraverso il contributo economico dei nostri soci, le donazioni delle aziende
sostenitrici e il 5 per mille dei contribuenti.
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Comitato Scientifico AIDEL 22 ONLUS
Prof. Antonio BALDINI
Università Federico II - Istituto di genetica e biofisica Igb-Cnr – Napoli
Prof. Bruno DALLAPICCOLA
Genetica Umana - Istituto C.S.S. Mendel - Università la Sapienza – Roma
Dr.ssa Maria Cristina DIGILIO
Genetica Clinica - Ospedale Bambino Gesù – Roma
Prof. Bruno MARINO (Coordinatore)
Cardiologia Pediatrica - Università La Sapienza – Roma
Prof. Pierpaolo MASTROIACOVO
Pediatra - International Center on Birth Defects – Roma
Prof. Alberto UGAZIO
Dipartimento di Pediatria - Ospedale Bambino Gesu’ – Roma
Sede legale e amministrativa
Via Carlo Mirabello, 19 - 00195 Roma
Tel. e Fax: 06/37514488
Cell. 348/6715251
e-mail: [email protected]
www.aidel22.it
C.F. 97282430582
Per adesioni e donazioni
• Versamento su c/c postale n. 38084521, oppure
• Bonifico bancario codice IBAN IT57 B033 5901 6001 0000 0003 383
per la destinazione del 5 per mille:
casella per ONLUS C.F. 97282430582
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AIdel 22
Presidente
e
Comitato
Scientifico
consulenza scientifica
Consiglio
Direttivo
Referenti Sedi regionali
SOCI
Sede Nazionale
Referenti Regionali
[email protected]
[email protected]
[email protected]
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Quaderni pubblicati da AIP ONLUS
N.1
La sindrome di Wiskott Aldrich (WAS)
N.2
Il sistema immunitario
N.3
Le immunodeficienze primitive
N.4
L’Agammaglobulinemia X-recessiva (XLA)
o malattia di Bruton
N.5
Le immunoglobuline
N.6
La malattia granulomatosa cronica (CGD)
N.7
La sindrome con iper-IgE e infezioni ricorrenti
(sindrome di Giobbe)
N.8
La fisioterapia respiratoria nelle
immunodeficienze primitive
N.9
In collaborazione con AIDEL22 ONLUS
Sindrome da delezione 22q11.2
Sindrome di Di George
Sindrome velo-cardio-facciale
Le immunodeficienze primitive
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Sindrome da delezione 22q11.2
AIEOP
Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica
COMITATO STRATEGICO E DI STUDIO PER LE IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE
Coordinatore: Prof. Alessandro Plebani
I centri partecipanti ai Protocolli Diagnostici Terapeutici per le Immunodeficienze Primitive
ANCONA, Clinica Pediatrica Ospedale Salesi, Prof. Coppa, Prof. P. Pierani, Tel.071/36363; BARI, Dipart. Biomedicina dell’Età Evolutiva
Clinica Pediatrica I, Prof. D. De Mattia, Dott.B. Martire, Tel. 080/5478973 - 5542867; BARI, Clinica Pediatrica III Università di Bari, Prof.
L. Armenio, Dott. F. Cardinale, Tel. 080/5426802; BARI, Dip.di Scienze Biomediche e Oncologia Umana Sez. Medicina Interna Policlinico, Prof. F. Dammacco, Prof. G. Raineri, Tel. 080/5478822-860; BOLOGNA, Clinica Pediatrica, Prof. M. Masi, Dott.ssa A. Miniaci, Tel.
051/6364678; BOLOGNA Div. Pediatria Ospedale “Maggiore”, Prof. G. Ambrosioni, Tel. 051/6478564; BRESCIA, Clinica Pediatrica
Spedali Civili, Prof. L.D. Notarangelo Prof. A. Plebani, Dott.ssa A. Soresina, Tel. 030/3995700; CAGLIARI, Centro TMO Ospedale Microcitemico Clinica Pediatrica Universitaria, Prof. Cao, Dott. F. Cossu, Tel. 070/6095512, CAGLIARI, Allergologia e Immunologia Clinica
Policlinico Universitario, Prof. S. Del Giacco, Prof. P. Manconi, Tel.070/60286240; CAMPOBASSO, Div. Pediatrica Ospedale Cardarelli,
Dott. I. Evangelista, Tel. 0874/4092272; CATANZARO, Div. Ematologia Ospedale Civile “A. Pugliese” Dott. S. Magro, Dott. S. Morgione,
Tel. 0961/883069/883205; CATANZARO, U.O. di Pediatria Università degli Studi di Catanzaro Ospedale Pugliese, Dott.ssa E. Anastasio,
Tel. 0961/883007; CATANIA, Div. Ematologia-Oncologia Ped. Clin. Pediatrica Università Catania, Prof. G. Schillirò, Dott. ssa A.Sciotto,
Tel. 095/3782536-3782490; CHIETI, Cattedra di Medicina Interna Immunologia clinica e Reumatologia Univ.D’Annunzio, Prof.R. Paganelli, Tel.0871/3556706; COMO, Divisione Pediatria Azienda Osped. “Sant’Anna”, Dott. M. Sticca, Tel. 031/5855353; COSENZA, U.O.
Pediatria Ospedale “Annunziata”, Dott. D.Sperlì, Dott. L. Carpino, Tel.0984/681343; FIRENZE, Dipart. di Pediatria Ospedale “A. Meyer”,
Dott.ssa C. Azzari, Tel. 055/5662542; FIRENZE Dipartimento di Biomedicina SOD Immunoallergologia Az Opsedaliero-Universitaria
Careggi Firenze Prof. E. Maggi, Prof. S. Romagnani,,Dott. A. Matucci,Dott.ssa A. Voltaggio Tel- 055-4296426 – 4296495; GENOVA,
Seconda Divisione Pediatria Istituto G. Gaslini, Dott. E. Castagnola, Dott. M. Gattorno, Tel. 010/5636428/5636793; L’AQUILA,Clinica
pediatrica Università degli Studi dell’Aquila, Dott. G. Nigro , Tel.0862/312029; LECCE, Unità Operativa di Pediatria, Dott. G. Presta,
Dott.ssa A. Civino Tel. 0833/544104; MANTOVA, Pediatria Ospedale Poma, Prof. G. Zamboni, Dott.ssa S. Fasoli, Dr. Gambaretto, Tel.
0376/201454; MESSINA, Genetica e Immunologia Pediatrica Az. “G.Martino”, Prof. C. Salpietro, Tel. 090/2213114; MILANO, Clinica
Pediatrica II Università di Milano, Prof.ssa MC. Pietrogrande, Dott.ssa RM. DellePiane, Dott.ssa Panisi, Tel.02/57992496; MILANO Ist.
Clinici Perfezionamento Div. Medicina Generale, Dott.G. Cambiaghi, Tel.02/57992672; MILANO Dip. Medicina e Chirurgia Università
di Milano Polic. San Marco Zingonia-Osio Sotto, Prof. M. Pietrogrande, Tel.035/886308; MILANO Palazzo DIBIT Istituto San Raffaele,
Prof.ssa MG. Roncarolo, Dott. A. Aiuti, Tel. 02/26434875 – 26434669; MONZA Clinica Pediatrica Ospedale “S. Gerardo”, Prof. G. Masera, Prof. A. Biondi, Dott.ssa A. Sala, Tel. 039/2333513; NAPOLI Unità Specialistica di Immunologia Dipart. di Pediatria Univ. Studi di
Napoli “Federico II” Prof. C.Pignata, Tel. 081/664632; NAPOLI Divisione di Pediatria-Ematologia Ospedale “Pausilipon”, Prof. V. Poggi,
Dott. G. Menna, Tel. 081/2205410; NAPOLI I Divisione Medicina Pediatrica Ospedale Santobono, Dott. R. Di Nardo, Tel. 081/2205636;
NAPOLI, Pediatria Ospedale S. Leonardo ASL NA5 Gragnano (NA), Dott. A. D’Apuzzo, Tel. 081/8711782; NAPOLI I Div. Pediatria
Osp. SS. Annunziata, Dott. A. Pelliccia, Tel. 081/2542504/2542600; NAPOLI II Pediatria Ospedale Annunziata ASL NA1, Dott. A. Correra, Tel. 081/2542544-634; NAPOLI Centro per la diagnosi e cura ID Primitive-Immunologia e Allergologia Clinica Univ. Studi di Napoli
“Federico II”, Prof. G. Marone, Prof. G. Spadaro, Tel. 081/7462261; PADOVA, Clinica Oncoematol. Pediatrica Università di Padova,
Prof. L. Zanesco, Prof. G. Basso, Dott. C. Putti, Tel. 049/8218003; PADOVA, Dip. Medicina Clinica e Sperim. Immunologia Clinica, Prof.
G. Semenzato, Prof. C. Agostini, Tel. 049/8756523; PALERMO, U.O. Clinica Pediatrica, Prof. GM. Amato, Tel. 091/6666038/666249;
PALERMO, Oncoematologia Pediatrica, Dott. M. Aricò, Dott. P. D’Angelo, Dott. A. Trizzino, Tel. 091/6666130-6666015; PARMA,
Oncoematologia Pediatrica Dip. di Pediatria Azienda Ospedaliera di Parma, Dott. G. Izzi, Dott.ssa P. Bertolini, Tel. 0521/702222/702210;
PAVIA, Dipart.di Scienze pediatriche IRCCS Policlinico “San Matteo”, Prof. G. Rondini, Prof. GL. Marseglia, Prof.ssa R. Maccario, Dott.
ssa G. Bossi, Tel. 0382/502810-804-907; PAVIA, Oncoematologia Pediatrica IRCCS, Policlinico “San Matteo”, Prof. F. Locatelli, Dott. M.
Zecca, Tel.0382/502607; PESARO, U.O. Pediatria Neonatologia Az. Ospedaliera San Salvatore, Dott. L. Felici, Tel. 0721/362459; PISA,
.O.Oncoematol.pediatrica, Dott.ssa R. Consolini, Dott. C. Favre, Tel. 050/992840-992222; RIMINI, Divisione Pediatria Ospedale “Infermi”,
Prof. V. Vecchi, Dott.ssa P. Sacchini, Dott.ssa G. Rinaldi, Tel. 0541/705210; ROMA, Dipartimento di Medicina Pediatrica, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma, Prof. A.G. Ugazio, Prof. P. Rossi, Tel. 06/68592508; ROMA, Clinica Pediatrica Università Cattolica
Sacro Cuore, Prof. A. Stabile, Tel. 06/30514348/30514290; ROMA, Ist. Clinica Pediatrica Università “La Sapienza”, Prof.ssa M. Duse, Tel.
06/4404994; ROMA, Dipartimento Medicina Clinica Università “La Sapienza”, Prof.ssa I. Quinti, Tel. 06/49972007-2036; ROMA, Centro
Interdisciplinare Pediatria Policlinico Tor Vergata Univerità Tor Vergata, Prof. P. Rossi, Prof. V. Moschese, Tel. 06/20900736; SALERNO,
Pediatria A.O.R.N.”S.Giovanni di Dio E Ruggi d’Aragona”, Dott.F. Cecere, Tel.089/672415/672416/672512; SIENA, Dipart. Di Pediatria
Università di Siena, Prof. G. Morgese, Dott. Acquaviva, Tel. 0577/263415; TREVIGLIO(BG), Ospedale di Treviglio Div. di Pediatria, Dott.
L. Re, Tel. 0363/424273; TREVISO, Div. Pediatrica Osped. Regionale Treviso, Dott. G. De Zan, Dott.ssa S. Strafella, Tel. 0422/322266; ,
Clinica Pediatrica Ospedale Infantile “Burlo Garofolo”, Prof. P. Tamaro, Dott. M. Rabusin, Tel. 040/3785342; TORINO, Dip. Scienze Ped.
e dell’Adolescenza Osp. Infantile Regina Margherita, Prof. PA. Tovo, Dott.ssa S. Martino, Tel. 011/3135798; VARESE, Clinica Pediatrica
Università di Pavia Ospedale “F. Del Ponte”, Prof. L. Nespoli, Dott.ssa M. Marinoni, Tel. 0332/285300/299231/299390; VENEZIA, Dipart.
Oncologia ed Ematologia Oncologica Ospedale P.F. Calvi, Noale (Ve), Prof. A. Porcellini, Tel. 041/5896221; VERONA, Centro Fibrosi
Cistica Ospedale Civile di Verona, Dott. GA. Cazzola, Tel. 045/8072294.
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AIP INFORMA
agosto 2009
ASSOCIA ZIONE IM MUNODEFICIENZE PRIMITIVE
ONLUS
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