CAMPO SCUOLA ACR Parrocchia S.Gabriele dell

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CAMPO SCUOLA ACR Parrocchia S.Gabriele dell
CAMPO SCUOLA ACR
Parrocchia S.Gabriele dell’Addolorata, Messina
27-31 Luglio 2007
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LA STORIA
Durante la guerra quattro fratelli, Peter, Susan, Edmund e Lucy, vengono mandati a passare un
po’ di tempo presso la villa di un vecchio professore, per essere allontanati dai pericoli della
città di Londra sotto i bombardamenti.
Nella villa i ragazzi passano le giornate nel tentativo di ingannare il tempo, annoiati
dall’isolamento, senza poter conoscere il professore e continuamente controllati dalla
governante che non ammette rumori e disordine.
E’ per caso, durante uno dei tanti giochi, che Lucy, la più piccola, trova, in una stanza un po’ in
disparte, un vecchio armadio. Vi entra per nascondersi, ma, appena entrata, si ritrova in un
bosco pieno di neve. È la porta per il mondo di Narnia, segnato, a poca distanza, dalla presenza
di un lampione sempre acceso.
Le darà delle spiegazioni Tumnus, un fauno incontrato lì per caso, che la porta a casa sua nel
tentativo di rapirla, per obbedire agli ordini della Strega bianca: qualunque figlio di Adamo o
figlia di Eva (cioè essere umano) dovrà essere a lei consegnato; un’antica profezia, infatti,
diceva che il suo potere sarebbe stato distrutto da due figli di Adamo e due figlie di Eva:
Il tempo del male sarà terminato
quando i figli di Adamo e del suo costato
i troni di Cair Paravel avranno conquistato.
Ma la bambina riesce ad intenerire il fauno, che la fa tornare a casa. La prima cosa che nota,
al suo ritorno, è che il tempo trascorso nel mondo di Narnia sulla terra non è passato: rientra
un attimo dopo essere partita.
Racconta ai fratelli quello che le è successo, ma nessuno le crede. Dopo un altro viaggio, nel
quale la segue Edmund (e conosce la Strega, cui promette di portare a Narnia tutti i fratelli),
finalmente i quattro ragazzi, per caso, entrano ancora una volta nell’armadio e si ritrovano a
Narnia.
Scoprono che il fauno è stato arrestato per aver prestato aiuto alla bambina ed incontrano i
due castori che li guideranno durante la loro permanenza in quel paese fantastico.
Nel frattempo Edmund si allontana in cerca del castello della strega, dalla quale verrà
imprigionato e costretto a tradire i fratelli. Lentamente scoprirà sulla sua pelle il peso di
questo tradimento su di lui, sui fratelli e su quelli che gli sono vicini.
I castori intanto raccontano agli altri tre ragazzi della profezia, avanzano l’ipotesi che siano
loro quattro i prescelti (sarà quindi indispensabile innanzitutto liberare Edmund), e gli parlano
di Aslan, il leone, re della foresta, che è tornato per riunire delle truppe contro la strega che
ha usurpato il potere.
Non avendo alternativa, i tre si incamminano alla sua ricerca, ma non tanto per unirsi alla sua
causa, quanto piuttosto per avere un aiuto per liberare Edmund. Dopo la sua liberazione,
tuttavia, decidono di rimanere ad aiutarli: se sono loro i ragazzi della profezia, sono l’unica
speranza di salvezza per quella terra.
La strega intanto viene a reclamare Edmund, il traditore: un antico patto infatti le dava il
diritto di vita e di morte su qualsiasi traditore all’interno dei confini di Narnia. Ma Aslan, in un
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colloquio segreto con la strega, si offre in sacrificio al suo posto e viene ucciso sulla sacra
pietra.
La strega ignora però che un sacrificio d’innocente spezza il potere della pietra e riporta in
vita la vittima: il giorno dopo, mentre la battaglia fra l’esercito del nuovo capo, Peter, e quello
della strega è già cominciata, il leone torna in vita e, dopo aver liberato tutti quelli che erano
stati pietrificati dalla strega nel suo castello, corre in aiuto degli altri. La battaglia si
conclude con l’uccisione della strega.
I quattro fratelli vengono incoronati re e regine di Narnia mentre Aslan, concluso il suo
compito, si allontana lungo la spiaggia.
Ma i ragazzi hanno dimenticato la loro casa e rimangono a regnare su Narnia per parecchi anni,
finchè un giorno, per caso, durante una cavalcata, si ritrovano davanti al lampione che segnava
la porta fra Londra e Narnia… un vago ricordo spinge Lucy ad avvicinarsi e subito si ritrovano
nell’armadio e quindi a casa, nello stesso tempo in cui anni prima erano partiti.
Nella sua opera Lewis spiega, attraverso il mondo fiabesco, degli ideali legati al mondo umano
e soprattutto a quello cristiano. Il cammino che fanno i quattro bambini nella loro avventura è
un vero e proprio cammino vocazionale: essi si trovano di fronte alla difficoltà di accogliere
una chiamata, a quella di seguirla ed essere fedeli, passando attraverso le tentazioni, la
scoperta dell’Amore, dell’Amicizia, del Perdono, della Vita donata agli altri, del camminare
insieme e sempre accompagnati.
Nella struttura del campo, quindi, il percorso del discepolo è costruito sul viaggio dei ragazzi,
mentre la figura del Risorto che lo chiama alla sequela è in parallelo con quella del leone,
Aslan.
“Che Le cronache siano una trasposizione del messaggio biblico ed evangelico in chiave narrativa è ormai
fuori discussione. A confermarlo basterebbe la lettera, divulgata pochi anni fa, in cui lo stesso Lewis
ammette che il leone Aslan rimanda intenzionalmente alla figura di Cristo, il Messia rappresentato dalle
Scritture come «leone di Giuda».
Ciò che è nato dalla fantasia di Lewis, ne siamo certi, non è altro che una riproduzione in chiave
fiabesca della storia più bella del mondo: la storia biblica. Che è poi la lettura più vera e più profonda
del rapporto tra Dio e l’umanità, in forza del quale l’esperienza di ognuno diventa una storia sacra. È la
proposta di un Dio che, proprio perché ama, abbandona la sua potenza e offre la propria vita perché la
primavera ritorni nel mondo.
Da “ La magia di Narnia” (camposcuola sulle Cronache di Narnia)
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1° GIORNO - TUTTI NELL’ARMADIO
Venerdì 27 Luglio - tema: Chiamata/Sequela.
15.30. Appuntamento nella piazza della chiesa per partire tutti insieme.
17.30 Arrivo a Castanea e sistemazione nelle camere
18.00 Presentazione campo
Assemblea. Divisione in gruppi di studio con attività del “CONOSCIAMOCI”,
ovvero “Comincia l’Avventura”
Allo Zoo
L’attività che vi proponiamo, farà certamente divertire, aiuterà a stimolare la fantasia e
aiuterà a conoscersi meglio. Ogni ragazzo ha a disposizione un paio di minuti per pensare un po’
alla propria personalità, dopo di che deve scegliere un animale in cui identificarsi, quale pensa
gli rassomigli un po’ e che al contempo gli piaccia…
- A turno ogni ragazzo all'interno del gruppo deve presentarsi, e imitare il proprio animale
scelto. Agli altri compagni del gruppo, il compito di riuscire a capire di quale animale si tratta.
Compito degli educatori, sarà quello di stimolare nel gruppo la curiosità chiedendo il perché di
quella scelta per un determinato animale.
- successivamente si propone ai ragazzi di immaginare di essere in uno zoo, e di unirsi con gli
animali che più si preferisce. Successivamente si discute sul perché di queste unioni, facendo
attenzione a chiedere le motivazioni di chi non si è unito con nessuno, o di specie di animali
unitesi fra loro pur essendo nella realtà incompatibili, ecc. …
Obiettivo principale sarà quello di far prendere coscienza ai ragazzi della propria identità,
favorendo una maggior conoscenza di sé, e al contempo avviare un approccio di apertura verso
il gruppo.
Domande possibili utili alla riflessione:
• Mi è piaciuto questo gioco?
• Che cosa ho trovato facile?
• Cosa era difficile?
• Avete notato se altri hanno scelto lo stesso animale?
• Quali ho evitato e perché?
Gruppi di studio: La valigia nell’armadio
Ai ragazzi vengono date 2 immagini: quella di una valigia e quella di un armadio.
I ragazzi immaginano di trovarsi, come Susan, Peter, Edmund e Lucy, nell’armadio che conduce
a Narnia. Nell’armadio hanno però a disposizione una valigia per ciascuno dove poter portar con
sé ciò di cui hanno bisogno per questa avventura. Si dà loro la possibilità di scegliere
massimo 5 "armi" da portare con sé in valigia e 5 da lasciare nell'armadio…a disposizione
degli altri compagni di avventura.
La scelta di ciascuno dovrà mirare in sostanza, a ciò di cui loro pensano di aver bisogno anche
in base alle proprie inclinazioni e caratteristiche personali… “quali cose sono necessarie per
me per affrontare bene l’avventura del campo?…per realizzare questo progetto che ora si
presenta a me?”
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ELENCO POSSIBILE:
pazienza- sorriso- gioia- tristezza- nostalgia- meraviglia- condivisione- rispetto- pauraserietà- ordine- educazione- sacrificio- creatività- pulizia- rabbia- fiducia- sfiduciacompagnia- riservatezza- gentilezza- speranza- calma- disponibilità
In un primo momento ogni ragazzo ha almeno 3 minuti per scrivere da solo la propria scelta
Successivamente si dividono i ragazzi in gruppi di 3, 6, 12 persone fino ad unirli di nuovo in un
unico gruppo: nei raggruppamenti a più livelli dovrebbero parlare e confrontarsi sulle scelte
effettuate… cancellare ed eventualmente sostituire quelle parole che sembrano superflue e
arrivare ad un nuovo elenco condiviso delle 5 “cose” importanti da portare nella “valigia di
gruppo” e quelle da lasciare nell’armadio… ogni scelta, però, dovrà sempre tener conto dei
motivi che ognuno metterà in luce
L’obiettivo finale è quello di giungere a riflettere su quelle “armi” che inizialmente ciascuno
pensava di non poter far a meno nel momento in cui si preparava a “partire da solo” e quelle,
invece, che ha trovato necessarie per affrontare in gruppo questa avventura in cui è
importante mettere a disposizione doni e qualità personali per il bene del gruppo.
Ogni ragazzo dovrebbe intuire che proprio attraverso le proprie qualità e i propri doni può
intravedere un orizzonte più ampio che si allarga verso un progetto più grande…
Come i tre fratelli a Narnia, si scopre all’interno di un’avventura e di un progetto che mai
poteva immaginare, si scopre chiamato ad agire in prima persona, superando limiti, paure… Ad
imitazione delle figure-guida (Maria e Giuseppe) si scopre portatore di doni e qualità spesso
nascoste dai pregiudizi e dalla sfiducia in se stessi, ma svelate da un Dio che entra nella
propria storia e lo invita alla fiducia…
19.30
20.30
21.30
22.30
23.00
Preparazione cena
Cena
Visione del film (da cap.1 a cap.7)
Divisione in squadre (vedi appendice)
Preghiera della notte.
2° GIORNO – PASSO DOPO PASSO
Sabato 28 Luglio - tema: La Meraviglia del creato.
08.00
08.30
09.00
09.30
Sveglia
Colazione
Preghiera del mattino
Visione del film (da cap.8 a cap.12)
10.00 Assemblea. Prima parte della mattinata: Divisione in gruppi di studio con esercizio di
Immaginazione Guidato sulla MERAVIGLIA (1h)
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PREPARAZIONE (da leggere o raccontare ai ragazzi):
Alzatevi in piedi e chiudete gli occhi. Ora sollevate le braccia, continuando a tenere gli occhi
chiusi. Sollevatevi sulla punta dei piedi, come se voleste toccare il soffitto con la punta delle
dita. Cercate di arrivare ancora più in alto…ancora un po’…(10sec.)
Ora aprite gli occhi e sedetevi o sdraiatevi comodamente. Adesso richiudete gli occhi e
rimanete così fino a quando non vi dirò di riaprirli. Cercate una posizione comoda
comoda…(10sec.)
Respirate profondamente: immaginate che l’aria vi penetri persino nelle gambe e nelle braccia.
Adesso espirate bene, in modo da “spremere” via tutta l’aria (10sec.)
VISUALIZZAZIONE (da leggere o raccontare ai ragazzi; almeno 15min.):
Pensate ora ad un episodio della vostra vita in cui avete provato Meraviglia. Cercate di
ricordare un momento in cui credete di aver provato questo sentimento oppure provate ad
immaginare
come
potrebbe
essere.
Quando
mi
Meraviglio
di
qualcosa?
Si
tratta
semplicemente di un attimo di sorpresa, di imbarazzo di fronte ad una cosa inaspettata?
Oppure è qualcosa di più? Qualcosa di diverso, che mi prende quando guardo qualcosa o
qualcuno.chi mi fa comprendere ciò che prima magari davo per scontato.(si possono pensare
altri input). Cogliete più che potete immagini, colori, parole, visi, gesti e sensazioni…
Riaprite gli occhi. Guardatevi intorno.
PARLIAMONE INSIEME:
Ognuno dovrebbe cercare di esprimere ciò che ha provato.
Ha la possibilità di farlo attraverso immagini, parole, poesie, teatro…(10min.)
Successivamente ciascuno metterà in comune con il gruppo ciò che ha cercato di fissare in un
disegno o in una poesia o in una piccola scenetta…
L’obiettivo finale è quello di giungere ad esprimere in maniera simbolica il sentimento della
Meraviglia, interrogarsi su ciò che questo sentimento significa nella propria vita e di come lo
si può custodire attraverso la contemplazione del Creato, della Natura, la riscoperta delle
cose semplici spesso date per scontate…
Come i tre fratelli di Narnia, in cammino verso Aslan si accorgono del risveglio della natura
man mano che si avvicinano al Vero Re e guardano con stupore e meraviglia Colui che erano
venuti ad incontrare…così, dopo aver scoperto i doni di cui siamo portatori possiamo volgere il
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nostro sguardo dall’interno di noi stessi all’esterno della natura…e vedere di far parte, di
appartenere ad un progetto di creazione più ampio…
Solo così si può “ri-conoscere” Cristo, proprio attraverso la bellezza e la bontà della Creazione
che a noi ha voluto affidare e di cui siamo chiamati ad essere degni custodi…
Da ciò, quindi, cerchiamo di riflettere sul andare Alla riscoperta di Cristo e se Mi meraviglio
di Dio proprio attraverso lo stimolo del primo racconto della creazione.
Dal libro della Genesi 1, 1-31.
“ In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre
ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce
fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e
le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo
alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque, che
sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò
il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio disse: «Le acque che sono
sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò
l’asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: «La
terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra
frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: la terra produsse
germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno
ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e
fu mattina: terzo giorno. Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il
giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci
nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: Dio fece le due luci grandi, la
luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le
pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per
separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto
giorno. Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti
al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano
e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E
Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le
acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
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Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie
selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la
loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro
specie. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a
nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte
le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua
immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e
sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Poi Dio disse: «Ecco, io
vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che
produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e
a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba
verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e
fu mattina: sesto giorno.”
Se volete potete aiutarvi all’interno del gruppo di studio anche con il brano di Anselm Grun,
“Apri i tuoi sensi a Dio” (vedi appendice).
11.30 Seconda parte della giornata: Gioco in squadre
La scrittura umana: i ragazzi vengono divisi in squadre e date loro alcune parole di diversa
difficoltà. Essi devono così scegliere una parola e "scriverla" col proprio corpo mettendosi a
loro scelta o in posizione verticale o in posizione orizzontale.
Punteggio: 5p: parola semplice; 10p: parola di media difficoltà; 20 punti parola difficile.
Vengono detratti i punti, a discrezione degli educatori, nel caso in cui le parole non siano state
rappresentate in modo adeguato.
Materiale: tanti elenchi quante sono le squadre con le parole che si possono realizzare e i
relativi punteggi
12.00 Partenza per il Vivaio Zirio con i genitori
13.00 Pranzo
15.00 Preghiera itinerante con i genitori (vedi foglio allegato)
16.00/16.30 Giochi in squadre:
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Spago tra gli alberi: questo è un gioco di agilità. Occorre individuare nel boschetto un
punto in cui gli alberi sono più fitti, e legando lo spago ad un primo albero creare una
serie intricata di fili lungo un percorso non molto lungo. I ragazzi divisi in squadre e
posti in file devono riuscire a turno ad attraversare il percorso senza far muovere i
fili. Quando un giocatore ne fa muovere uno perde e lascia il posto al giocatore
successivo. Punteggio: si stabiliscono tre punteggi in base al punto in cui il giocatore è
arrivato prima di sbagliare, esempio: primo metro=5 punti; secondo metro = 10 punti;
terzo metro = 15 punti; fine del percorso= 20 punti. Alla squadra che ha finito nel più
breve tempo vanno 20 punti bonus. Materiale: molti metri di spago, campanelli (se
possibile)
Ciechi e zoppi: I giocatori sono divisi in coppie: da un lato ci sono i ciechi (i giocatori
bendati) e dall’altro (ad una distanza di venti metri) gli zoppi. Al via ogni cieco
raggiunge il suo compagno zoppo tramite le indicazioni dei suoi compagni di squadra e lo
prende a cavalcioni. Lo zoppo,quindi, guida il cieco per un percorso pieno di ostacoli
sempre tramite dei comandi vocali. Materiale: 10 bende, ostacoli (quanto si trova nella
radura oppure lo spago utilizzato nel gioco precedente messo in modo da formare un
percorso). Punteggio: la squadra che per prima riesce a portare tutti gli zoppi al
traguardo vince venti punti, le altre squadre vanno a scalare(15p, 10p, …).
Il palloncino bucato: i ragazzi sono divisi a squadre e messi in riga. Il primo della
squadra riceve dall'educatore un palloncino bucato che deve posizionare sotto il mento.
Da questa posizione lo deve passare il più velocemente possibile al compagno successivo
e questo all'altro e così via. Quando il palloncino cade o perde tutta l'acqua si
ricomincia partendo però dal terzo giocatore(perché i primi due saranno andati in
fondo alla fila). Punteggio: vince venti punti la squadra che riesce a portare a termine
tutti i passaggi. Le altre vanno a scalare. Materiale: 25 Palloncini bucati, acqua, ago.
18.00 Rientro a castanea
18.30 Doccie
20.00 Cena
21.30 Giochi serali: L’eredità (vedi appendice) e il musichiere.
23.00 Preghiera della notte
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3° GIORNO – Perdonati a perdonare
Domenica 29 Luglio - tema: Le Tentazioni e il
Perdono.
08.00
08.30
09.00
09.30
Sveglia
Colazione
Preghiera del mattino
Visione del film (da cap.12 a cap.15)
10/10.30 Assemblea. Divisione in gruppi di studio ed attività sul Perdono.
La Parabola del padre misericordioso (Lc 15, 11-32)
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio
che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le
sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso
tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a
servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto
saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
Allora rientrò in se stesso e disse: “Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui
muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.”
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse
incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.” Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più
bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo,
mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato
ritrovato.” E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò
un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: “E` tornato tuo fratello e il padre ha fatto
ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.” Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il
padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai
trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che
questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello
grasso.” Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa
e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
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La donna adultera (Gv 8, 1-11)
Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo
andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa
in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Questo dicevano
per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per
primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono
uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno,
Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
Il gruppo di studio di questa mattina serve a preparare i ragazzi alla liturgia penitenziale del
pomeriggio, per questo attraverso brani come il padre misericordioso (Luca 15,11-32) e quello
dell’adultera (Giv. 8,1-11) si dovrà cercare di capire se i ragazzi hanno difficoltà a confessarsi,
l’importanza che danno a questo Sacramento e se anche loro come Dio riescono a perdonare
Sono riportate, di seguito, delle parti di una riflessione sulla confessione di Bruno Forte,
Arcivesco di Chieti-Vasto, per aiutarci a porre delle domande ai ragazzi e a dare delle
risposte più esaurienti ai loro quesiti.
“Fra le domande che vengono poste al mio cuore di Vescovo, ne scelgo una che mi è stata
fatta spesso: perché bisogna confessarsi? È una domanda che ritorna in molteplici forme:
perché si deve andare da un sacerdote a dire i propri peccati e non lo si può fare
direttamente con Dio, che ci conosce e comprende molto meglio di qualunque interlocutore
umano? E, ancora più radicalmente: perché parlare delle mie cose, specie di quelle di cui ho
vergogna perfino con me stesso, a qualcuno che è peccatore come me, e che forse valuta in
modo completamente diverso dal mio ciò di cui ho fatto esperienza o non lo capisce affatto?
Sono anni che mi confesso regolarmente, più volte al mese e con la gioia di farlo. La gioia nasce
dal sentirmi amato in modo nuovo da Dio ogni volta che il Suo perdono mi raggiunge attraverso
il sacerdote che me lo dà in Suo nome. È la gioia che ho visto tanto spesso sul volto di chi
veniva a confessarsi: non il futile senso di leggerezza di chi “ha vuotato il sacco” (la
confessione non è uno sfogo psicologico né un incontro consolatorio, o non lo è principalmente),
ma la pace di sentirsi bene “dentro”, toccati nel cuore da un amore che sana, che viene
dall’alto e ci trasforma.
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Mi chiedi dunque: perché bisogna confessare a un sacerdote i propri peccati e non lo si può
fare direttamente a Dio? Certamente, è sempre a Dio che ci si rivolge quando si confessano i
propri peccati. Che sia, però, necessario farlo anche davanti a un sacerdote ce lo fa capire Dio
stesso: scegliendo di inviare Suo Figlio nella nostra carne, egli dimostra di volerci incontrare
mediante un contatto diretto, che passa attraverso i segni e i linguaggi della nostra condizione
umana. Come Lui è uscito da sé per amore nostro ed è venuto a “toccarci” con la sua carne,
così noi siamo chiamati ad uscire da noi stessi per amore Suo e andare con umiltà e fede da
chi può darci il perdono in nome Suo con la parola e col gesto. Nella storia della Chiesa la
penitenza è stata vissuta in una grande varietà di forme, comunitarie e individuali, che hanno
però tutte mantenuto la struttura fondamentale dell’incontro personale fra il peccatore
pentito e il Dio vivente attraverso la mediazione del ministero del vescovo o del sacerdote.
Attraverso le parole dell’assoluzione, pronunciate da un uomo peccatore, che però è stato
scelto e consacrato per il ministero, è Cristo stesso che accoglie il peccatore pentito e lo
riconcilia col Padre e nel dono dello Spirito Santo lo rinnova come membro vivo della Chiesa.
Riconciliati con Dio, veniamo accolti nella comunione vivificante della Trinità e riceviamo in noi
la vita nuova della grazia, l’amore che solo Dio può effondere nei nostri cuori: il sacramento
del perdono rinnova, così, il nostro rapporto col Padre, col Figlio e con lo Spirito Santo, nel cui
nome ci è data l’assoluzione delle colpe. Come mostra la parabola del Padre e dei due figli,
l’incontro della riconciliazione culmina in un banchetto di vivande saporite, cui si partecipa col
vestito nuovo, l’anello e i calzari ai piedi (cf. Lc 15,22s): immagini che esprimono tutte la gioia
e la bellezza del dono offerto e ricevuto. Veramente, per usare le parole del Padre della
parabola, “bisogna far festa e rallegrarsi, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in
vita, era perduto ed è stato ritrovato” (Lc 15,24). Come è bello pensare che quel figlio può
essere ognuno di noi!”
(Bruno Forte, Arcivesco di Chieti-Vasto)
13.00 Pranzo
16.00 Liturgia penitenziale (vedi foglio allegato)
17.30 Confessioni
18. 00 Doccie
19.00 S. Messa
20.30 Cena
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21.30 Giochi serali: Il musichiere ed indovina chi
23.00 Preghiera della notte.
4° GIORNO – UN LEONE PER AMICO
Lunedì 30 Luglio - tema: Il Sacrificio e la Speranza
08.00
08.30
09.00
09.30
Sveglia
Colazione
Preghiera del mattino
Visione del film (da cap.16 a cap.20)
10.00 Assemblea. Partenza per la Pineta di Castanea
10.30/11 Deserto (vedi foglio allegato) e successivamente divisione in gruppi di studio.
13.00 Pranzo
16.00 Assemblea. Divisione in squadre e gioco della Via Crucis:
Il tema è quello della sofferenza e del sacrificio. Un grande gioco che raccoglie 15 postazioni
in un percorso a salire (come la via della croce) in cui si ricordano le stazioni della Via Crucis.
A stazioni uguali corrisponde lo stesso gioco (quelle in cui Gesù cade).
1.
GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE
MATERIALE:
due palloni, gesso per delimitare i due campi da gioco incrociati.
Le quattro squadre giocano a palla avvelenata, contemporaneamente, l’una contro
l’altra, su un unico campo di gioco costituito dai due campi incrociati.
PUNTEGGI: un punto ai vincitori.
GIOCO:
2.
GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE
MATERIALE:
bende per i ciechi, ostacoli e strisce bianco-rosse per il percorso.
Il gioco è quello dello zoppo e del cieco. Si crea un percorso, partono a gruppetti. Lo
zoppo sulle spalle del cieco guida l’amico bendato.
PUNTEGGI: un punto per quanti arrivano per squadra, togliendo penalità per errori commessi
durante il percorso.
GIOCO:
3.
GESÙ’ CADE PER LA PRIMA VOLTA
MATERIALE:
palle da tennis, birilli o bottiglie di plastica.
GIOCO: Tiro a segno.
13
PUNTEGGI:
4.
un punto per ogni bottiglia colpita.
GESÙ’ INCONTRA SUA MADRE
MATERIALE:
niente.
GIOCO: Il gioco è “indovina chi”, in versione “tridimensionale”. Si gioca una squadra contro
l’altra. Obiettivo del gioco è individuare ed abbracciare la madre.
Le due squadre si pongono una accanto all’altra e davanti a loro si mettono i due ragazzi
sorteggiati per giocare. Prima dell’inizio della partita ad ognuno dei due si dice chi della
squadra avversaria rappresenta la madre. Dopo di che si gioca il classico indovina chi. I
ragazzi che non corrispondono alla descrizione si siedono per terra.
PUNTEGGI: partendo da un tot di 20 punti, si scala un punto per ogni domanda fatta.
5.
GESÙ’ E’ AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE
MATERIALE:
4 paia di ciabatte infradito.
GIOCO: è una staffetta, il testimone è un paio di ciabatte infradito.
I ragazzi si sistemano in fila indiana dietro la linea di partenza. Al via il primo giocatore di
ogni squadra parte movendosi a quattro zampe, con gli infradito infilati alle mani. Se durante
il percorso un giocatore perde una ciabatta, dovrà recuperarla, tornare indietro di un paio di
metri e ricominciare. Il percorso è fatto in modo che torni al punto di partenza (dove c’è la
fila), dove il concorrente passa il testimone al compagno di squadra successivo.
PUNTEGGI: si calcola il tempo impiegato cui si aggiungono penalità per le volte in cui i giocatori
della squadra sono tornati indietro dopo aver perso le ciabatte.
6.
LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’
MATERIALE:
lenzuolo.
GIOCO: Il gioco consiste nel riconoscere dei volti; si gioca tutti insieme.
A turno un ragazzo preso da una delle quattro squadre (fare attenzione a prenderli in numero
uguale per ogni squadra!) viene portato dietro al lenzuolo e dovrà schiacciare la faccia contro
di esso. Dall’altra parte del lenzuolo ci 4 ragazzi (uno per ogni squadra) che dovranno
riconoscere la persona e scrivere il nome su un foglietto (NB quattro educatori devono sempre
essere là per segnare sui foglietti, di volta in volta, se hanno indovinato o no). Tutti verranno
chiamati ad indovinare. Ognuno avrà uno, massimo due volti da indovinare.
PUNTEGGI: un punto per ogni volto indovinato.
7.
GESÙ’ CADE PER LA SECONDA VOLTA
MATERIALE:
palle da tennis, birilli o bottiglie di plastica.
GIOCO: Tiro a segno.
PUNTEGGI: un punto per ogni bottiglia colpita.
8.
GESÙ’ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME CHE PIANGONO SU DI LUI
14
MATERIALE:
niente.
GIOCO: Gara a chi grida di più (= le donne piangono e quindi urlano).
PUNTEGGI: “urlometro”
9.
GESÙ’ CADE PER LA TERZA VOLTA
MATERIALE:
palle da tennis, birilli o bottiglie di plastica.
GIOCO: Tiro a segno.
PUNTEGGI: un punto per ogni bottiglia colpita.
10.
GESÙ’ E’ SPOGLIATO DELLE VESTI
MATERIALE:
dadi.
GIOCO: Si comincia la salita verso la terrazza superiore, con una corsa un po’ particolare: i
componenti delle squadre, tenendosi per mano, devono formare una catena che sale verso
l’alto ogni volta che qualcuno si sposta dalla coda in testa. Il numero dei giocatori che fanno
questo passaggio sarà dato da un dado, ogni squadra ne ha a disposizione uno: ogni volta che si
tira il dado corrono avanti tanti ragazzi quanti pallini ci sono sulla sua faccia. Il tutto va fatto
il più velocemente possibile. Si gioca tutti contemporaneamente. Attenzione: i componenti
della squadra devono sempre tenersi per mano, la catena non deve mai spezzarsi. Qualora
succedesse, si annulla l’ultimo tiro di dadi.
PUNTEGGI: chi arriva prima in cima.
11.
GESÙ’ E’ INCHIODATO SULLA CROCE
MATERIALE:
biglietti per il sorteggio, strisce di tre colori diversi da mettere a terra.
Il gioco è twister. Si delimitano per terra tre settori, uno sull’altro, con delle fasce di
tre colori diversi. Di questi uno è abbinato alla testa, uno alle braccia, l’altro ai piedi.
Un educatore gestisce il sorteggio dei tre colori: ha tre bicchieri, sul fondo di ognuno dei
quali, all’interno, c’è uno dei tre colori. Un giocatore alla volta si avvicina e alza i tre bicchieri
in successione; la prima alzata è abbinata alla testa, la seconda alle mani, la terza ai piedi. Se
l’ordine è esatto, il ragazzo si sdraierà per terra a formare un crocifisso. Se non corrisponde,
dovrà mettersi per terra posizionando testa, braccia e piedi in base a quello che è uscito
dall’estrazione.
PUNTEGGI: un punto per ogni “posizionamento” esatto.
GIOCO:
12.
GESÙ’ MUORE SULLA CROCE
MATERIALE:
tabellone con carte con su scritto vivo/morto.
GIOCO: C’è un tabellone su cui ci sono delle carte coperte, tante quanti sono i ragazzi delle
quattro squadre; ognuna di queste porta su scritto o VIVO oppure MORTO. Uno ad uno i
ragazzi dovranno scoprire una carta. I punti vengono assegnati solo ai morti.
PUNTEGGI: un punto per ogni morto.
15
13.
GESÙ’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE E CONSEGNATO ALLA MADRE
MATERIALE:
lenzuolo.
GIOCO: Il gioco parte dai risultati di quello precedente. Se prima i morti hanno avuto la meglio,
ottenendo più punteggio, ora costituiscono un peso per quelli che sono rimasti vivi. In un
lenzuolo i vivi di prima dovranno portare i morti (uno alla volta e a turno; ovviamente più vivi
sono rimasti, meglio è, si danno il cambio e portano meno persone). PUNTEGGI: un punto per ogni
morto trasportato.
14.
GESÙ’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO
MATERIALE:
indovinello.
GIOCO: fuori la porta di casa viene consegnato alle quattro squadre un indovinello da risolvere
per aprire il sepolcro.
TESTO INDOVINELLO: C’è? No!! Cefa.
SOLUZIONE: pietra.
PUNTEGGI: entra chi indovina.
15.
GESÙ’ RISORGE
OBIETTIVO:
pescare quanti più bicchieri possibile.
MATERIALE: bicchieri da riempire d’acqua, “canne da pesca”
GIOCO: Si preparano dei bicchieri pieni di acqua con un fil di ferro che passa da un bordo ad un
altro per essere “agganciati”. Le squadre dovranno pescare quanti più bicchieri possibile
(pieni). Useranno delle canne cui sono attaccati dei fili e dei ganci all’estremità del filo.
PUNTEGGI: un punto per ogni bicchiere pescato. Si sottrae qualcosa se il bicchiere viene
portato alla squadra mezzo vuoto o addirittura quasi vuoto.
19.00 Doccie
20.30 Cena
21.30 Giochi serali
22.30 Preghiera della notte.
16
5° GIORNO – E la strada si apre
Martedì 31 Luglio - tema: Missione –Andare verso
gli Altri.
08.00
08.30
09.00
09.30
Sveglia
Colazione
Preghiera del mattino
Visione del film (da cap. 21 a cap. 23)
10/10.30 Assemblea. Divisione in gruppi di studio e verifica attività di tutto il campo. Si può
anche rifare, come verifica, l’attività La valigia nell’armadio (fatta il venerdì appena arrivati)
per vedere cosa i ragazzi nel tornare a casa portano di nuovo dopo l’esperienza del
camposcuola.
11/11.30 Divisione in squadre e Caccia al Tesoro
CACCIA AL TESORO – il Cenacolo.
È articolata in tre parti più la caccia vera e propria. Ogni parte è introdotta da un indizio (vedi
file allegati), cui segue il gioco. L’accumulo di errori e penalità si somma al punteggio dei giochi
precedenti. Il tutto dà a disposizione più o meno tempo per la ricerca del tesoro.
1.
AMBIENTAZIONE
Il primo obiettivo è ricostruire l’ambientazione, quindi capire chi c’era nel Cenacolo al
momento dell’avvenimento.
INDIZIO
scritto in carattere windings
’
:
’
:
?
chi ben comincia è a metà dell’opera:/se avanti vuoi andare verso la meta/or tu dimmi: chi nel
Cenacolo c’era?
GIOCO
OBIETTIVO:
trovare i nomi degli Undici.
MATERIALE: sacchetto, biglietti con i nomi degli Undici su quattro serie dei quattro colori
delle squadre (44 biglietti in tutto).
17
GIOCO:
Dentro una scatola ci sono dei bigliettini, dei quattro colori delle squadre, con
scritti i nomi degli Undici. Quindi 44 biglietti in totale. A turno ognuno dovrà pescare un
biglietto; se è del suo colore lo potrà tenere, se è del colore sbagliato no, verrà rimesso
dentro e toccherà al prossimo. Ogni giocatore ha a disposizione un tentativo. Alla fine
del giro ogni squadra metterà insieme i biglietti pescati, leggerà i nomi e cercherà di
ricomporre l’elenco degli Undici che erano nel Cenacolo al momento dell’Ascensione.
Ovviamente è molto probabile che non abbiano in mano tutti gli 11 biglietti; se si
ricordano i nomi possono provare a completare l’elenco.
PUNTEGGI: una penalità per ogni nome mancante o sbagliato; a questo si aggiunge anche
una penalità nella consegna dell’indizio successivo.
2. L’AVVENIMENTO
In questa seconda tappa si parla di ciò che successe in quel momento nel Cenacolo.
INDIZIO
Vengono presentati dei pezzi di un puzzle che, composti, danno il testo dell’indizio. Da questi vengono
tolti tanti pezzi quante sono le penalità del gioco precedente (se ci sono molte penalità ci si regola,
magari si toglie un pezzo ogni due errori).
In quel Cenacolo, davanti a quegli Undici,
dalla terra al cielo è avvenuto un gran passaggio;
tocca a te, adesso dici,
dopo la prova qual è il messaggio.
GIOCO
OBIETTIVO:
fare il percorso appesi alla corda.
MATERIALE: corda lunga e resistente.
GIOCO: L’idea della salita è collegata ad una salita su una corda: legata per aria tra due
alberi, i ragazzi dovranno fare il percorso appesi alla corda (conviene magari fare dei
nodi qua e là sulla corda, facilita il movimento).
PUNTEGGI: un punto per ogni percorso completo effettuato.
MESSAGGIO: Ascensione.
3. IL SEGUITO
Nell’ultima tappa si parla di quello che succede dopo l’avvenimento.
INDIZIO
Il testo dell’indizio è scritto al contrario, come faceva Leonardo.
itaivni itats onos olocanec led icidnu ilg
itatuia eresse onoved ion ad ehcna am
eratnorffa iouv enoissim al es
18
eraroballoc ived irtla ilga emeisni
Gli Undici del Cenacolo sono stati inviati,
ma anche da noi devono essere aiutati:
se la missione vuoi affrontare
insieme agli altri devi collaborare.
GIOCO
OBIETTIVO:
•
•
•
•
arrivare alla fine del percorso insieme ai proprio compagni: missione è anche
lavorare con gli altri, stare al loro passo, quindi collaborare.
MATERIALE: tronchi (=pezzi di legno lunghi o assi), cerchi, mattoni.
GIOCO: Siamo durante un’esercitazione militare. Bisogna fare il percorso cercando di
fare il meno errori possibile e lavorando, in alcuni momenti, insieme ai propri compagni di
percorso. I ragazzi partono tre alla volta, dove c’è da collaborare si aspettano, poi vanno
avanti insieme. Si considera superato il percorso se arrivano tutti e tre, quindi possono
anche aiutarsi. Durante il percorso ogni gruppo porterà una busta chiusa, all’interno della
quale c’è un pezzo di una frase, l’indizio che dice dove si trova il tesoro. Alla fine, messi
insieme i pezzi, si avrà la frase completa, che è l’indizio riguardante il luogo in cui si
trova il tesoro.
Tappe del percorso:
strisciare sotto i tronchi
per terra ci sono dei cerchi affiancati, saltare dall’uno all’altro alternando i piedi
passare in equilibrio su una trave
passare dentro i cerchi di prima, mentre due mantengono alzati il terzo passa
PUNTEGGI: un punto per ogni percorso effettuato.
4. LA CACCIA
Gli indizi per trovare il tesoro sono tutti diversi. Si preparano sul posto. Le squadre
partono ad intervalli di tempo, che viene calcolato in base al punteggio dei cinque giorni
(la prima squadra a partire sarà la prima in classifica).
13.00 Pranzo
15.00 Pulizia stanze e bagni
16.00 Partenza ed arrivederci ad Ottobre!!!!
19
Appendice
Venerdi 27 Divisione in squadre:
SQUADRE
LUCY
EDMUND
SUSAN
PETER
(giallo)
(rosso)
(verde)
(blu)
EDUCATORI
RAGAZZI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
20
Sabato 28:
Brano di Anselm Grun, “Apri i tuoi sensi a Dio”
(..) si tratta di vedere chi è Dio, di guardare con stupore il mistero della creazione intorno a
me. Nell'osservare come il mare ribolle, come il sole sorge, come le cerve partoriscono i loro
piccoli, come l'aquila si libra nell'aria, io vedo Dio. Non disserto su di Lui. Non elaboro
intellettualmente una qualche dimostrazione della sua esistenza. Mi limito a guardare. E, nel
guardare, faccio esperienza di Dio. Nella creazione vedo il Creatore, il mistero della sua
onnipotenza e della sua fantasia, la molteplicità della vita, la sapienza insita in ogni cosa. Per
me questa è una via importante dell'esperienza di Dio. Nei colloqui sento sempre la gente
lamentarsi che Dio è così lontano, che non si mostra, che non si rivela. E a queste affermazioni
non ho altra risposta se non quella che Dio dà a Giobbe. Guardati intorno! Guarda la vita! Che
cosa vedi, quando guardi un fiore, quando osservi l'ape suggere il nettare, quando contempli
con stupore la farfalla in tutto il suo splendore? E' solo natura? Ma che cos'è, la natura? Non
è forse stata creata da Dio, non è animata dallo Spirito divino, non è pervasa dall'amore di
Dio? Che cosa senti, quando ascolti cantare gli uccelli, mormorare il vento, scrosciare e
gorgogliare un ruscello? Solo rumori o l'inno di lode del cosmo, che dai tempi dei tempi canta
le lodi del Creatore?Pitagora ha udito il canto delle sfere celesti, e in esso ha percepito il
convergere del mondo in un'armonia divina. Anche oggi vi sono ancora persone spirituali che
nella creazione sentono la voce del Creatore, suoni divini, il sempiterno inno di lode del cielo.
La liturgia ci invita ogni giorno a unirci a questo perpetuo inno di lode delle potenze e dei
principati, degli angeli e dei santi, a elevare a Dio con tutto il cosmo un inno di lode. Se siamo
tutt'occhi e tutt'orecchi, in ogni cosa vediamo e udiamo Dio stesso. Nel fiore, nei monti, negli
uccelli del cielo contempliamo il Creatore. Da ogni cosa udiamo provenire la sua voce. (..) Nella
creazione sfioriamo il Dio stesso.(..) Mio padre ci teneva affascinanti lezioni sul mistero di un
albero, ci insegnava a distinguere il canto dei diversi uccelli, o le varie costellazioni. Nella
creazione vedeva e ci insegnava a vedere il Creatore, che ha saputo dar vita a tante
meraviglie.(..) L'incontro con Dio non avviene solo in chiesa durante le funzioni religiose.(..)
Non a caso molti popoli celebravano, e a volte ancora celebrano, nella natura le loro funzioni
religiose. Nel sole sperimentavano qualcosa del mistero dell'amore di Dio. Nelle vette
contemplavano la sua maestosa bellezza.(..) Ad alcune persone accade di ripetere questa
esperienza, quando al cospetto di una montagna avvertono la presenza di Dio, a volte più
intensamente che in tante funzioni religiose. E' come se dal monte fluisse l'amore e li
pervadesse. L'unica reazione possibile davanti a tutto questo è restare in silenzio, un silenzio
colmo di stupefazione, e pregare. Per me un'esperienza importante è quando in estate, di
mattina, dopo le Lodi, vado a fare una passeggiata nel nostro viale lungo il fiume: spalanco le
braccia per pregare e sento il soffio del vento, e in esso l'affettuosa presenza di Dio.
L'eucaristia che celebriamo di lì a poco mi concretizza poi l’amore di Dio sotto la forma del
pane e del vino. Ma l’esperienza è una sola: non avrebbe senso contrapporle…
21
L’eredità gioco della sera
o 50 e 50
1. qual è stato il primo miracolo di Gesù?
moltiplicazione pani e pesci
nozze di Cana
2. Cosa significa Apostolo?
Inviato
Discepolo
3. Chi ha scritto gli Atti degli Apostoli?
Luca
Giovanni
4. Il nome Gesù significa…..
Dio è con noi
Dio salva
5. Cosa vuol dire la parola Bibbia?
rotolo
libri
6. quale animale fece uscire per primo fuori dall’arca Noè?
colomba
corvo
7. chi inventò la stampa?
Gutenberg
Leonardo
8. qual è la più antica strada consolare costruita dai Romani?
Appia
Ardeatina
9. chi scrisse la legge del taglione?
Hamurrabi
Cheope
10. dove stava andando Paolo quando cadde da cavallo?
Damasco
Gerusalemme
11. quale fu l’imperatore romano che riconobbe il Cristianesimo?
Costantino
Augusto
12. fu incoronato imperatore dal Papa la notte di Natale dell’800
Carlomagno
Federico II
13. l’unica opera di Michelangelo che porta la sua firma
la Pietà
il David
14. chi ha affrescato la Cappella Sistina?
Michelangelo
Raffaello
22
15. dove si trova la Basilica di S.Marco?
Venezia
Verona
16. qual è lo stato più piccolo del mondo?
Città del Vaticano
San Marino
17. in che regione si trova il Lago di Garda?
Lombardia
Veneto
18. di chi è la voce narrante ne “La marcia dei pinguini”?
Fiorello
Carlo Verdone
19. che numero manca per completare la seguente serie numerica: 2, 8, 14, …, 26?
20
22
20. che numero manca per completare la seguente serie numerica: 1, 6, 3, 18, 9, …, 27?
54
36
21. quale di questi film è interpretato da A. Banderas?
La maschera di Zorro
La maledizione della prima luna
22. chi incontrò i Lillipuziani?
Gulliver
Pinocchio
23. quale tra questi angoli è il più ampio?
Ottuso
giro
24. le porcellane di Capodimonte sono:
veneziane
napoletane
25. Alessandro Magno era:
egiziano
macedone
26. un numero primo è:
divisibile per 0
divisibile solo per 1 e per se stesso
27. la capitale della Polonia è
Varsavia
Sofia
28. con quale drago si scontra Harry Potter ne “Il calice di fuoco”?
ungaro spinato
petardo cinese
29. cosa ha in mano la statua della libertà?
Lancia
fiaccola
23
o LA PATATA BOLLENTE
1. tutti gli abitanti di un paese escono ogni giorno. 90 vanno in Chiesa, 120 al bar. 40 di loro
vanno sia in Chiesa che al bar. Quanti abitanti ha il paese?
170-210-250
2. Nel gioco degli scacchi qual è il movimento della torre?
Orizzontale e verticale-diagonale-diagonale, verticale e orizzontale
3. In quale anno fu abbattuto il muro di Berlino?
4. Vi nacque Gesù
1989-1987-1988
Betlemme-Nazareth-Gerusalemme
5. La somma delle facce opposte di un dado è sempre lo stesso numero. Quale?
7-6-9
6. Una persona nata il 6 dicembre a quale segno zodiacale appartiene?
Capricorno-sagittario-acquario
7. Nel gioco del calcio il rigore si tira da
7 metri-9metri-11metri
8. Qual è il più grande lago italiano?
Garda-Maggiore-Como
9. Quale mammifero terrestre appena nato è alto già 1 metro e 80?
Cammello-giraffa-elefante
10. Che c’è sulla moneta da 2 €?
Colosseo-Mole Antonelliana-Dante Alighieri
11. Qual è la somma di XL + LX in cifre romane?
M-C-D
12. Qual è l’unica regione a sud del Po che non è bagnata dal mare?
Molise-Abruzzo-Umbria
13. Il re Mida morì
In guerra-di fame-annegato
14. Su quale pianeta del sistema solare la temperatura è più alta?
Plutone-Mercurio-Venere
15. Il dio Giove con quale segno di riconoscimento veniva generalmente raffigurato?
Fulmini-arco e frecce-tridente
24
16. La somma delle età di 5 ragazzi è 46 anni. Quale sarà tra 8 anni?
56-86-96
17. Qual è il fiume più lungo d’Europa?
Danubio-Volga-Reno
18. A quale era geologica appartengono i periodi Triassico, Giurassico e Cretaceo?
Paleozoico-Mesozoico-Cenozoico
19. Come richiama il personaggio inventato da Conan Doyle?
Sherlock Holmes-Miss Marple-Philip Marlowe
20. Quale di questi animali ha il sangue caldo?
Coccodrillo-aquila-tartaruga
21. Moltiplicate il numero di facce di un cubo per quello dei suoi vertici.
36-48-64
22. La solennità che commemora la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli è
Pentecoste-Corpus Domini-Ascensione
23. Quale tra queste è la montagna più alta?
Cervino-Gran Paradiso-Monviso
24. Il primo Papa della storia della Chiesa conobbe personalmente
Attila-Giulio Cesare-Gesù
25. Pulcinella è una maschera di origine
Napoletana-veneziana-piemontese
o SCOSSA
Chi sostituì Giuda fra i Dodici dopo la sua morte?
Mattia, Andrea, Giuda, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Simone, Giacomo il
minore.
Dove si trova la statua della Sirenetta?
Copenaghen, Parigi, Londra, Madrid, New York, Oslo, Varsavia, Venezia, Mosca, Budapest.
25
o GHIGLIOTTINA
orologio:
Bianconiglio/Stregatto;
numeri/lettere.
domenica:
messa/tolta;
Pasqua/Natale.
polso/caviglia;
campionato/torneo;
svizzero/novi;
buona/cattiva;
muro/soffitto;
vacanza/lavoro;
pesce: cane/topo; martello/falce; pagliaccio/donna cannone; spada/fucile; palla/dado.
o
A-B-C
(ALLA
FINE DEI VARI GIOCHI PER RIMANERE IN GIOCO)
A – Come si chiama il terribile cugino viziato di Harry Potter?
- Bradley
- Dudley
-Buddy
B – Chi ha segnato il primo gol dell’Italia nella semifinale Germania – Italia del 2006?
- Del Piero
- Zambrotta
- Grosso
C – Come si chiama la capitale dell’Australia federale?
- Camberra
- Sidney
- Dublino
A – Qual è il nome della manifestazione musicale estiva in onda su Italia1?
- Festivalbar
- Festival di Sanremo
- Festival di Castrocaro
B – Qual è il nome dell’attuale Presidente della Repubblica?
- Carlo Azeglio Ciampi
- Oscar Luigi Scalfaro
-Giorgio Napolitano
C – Dove si trova il celebre dipinto “La Gioconda” di Leonardo Da Vinci?
- Galleria Borghese (Roma) - Louvre (Parigi) - Galleria La Favette (Parigi)
A – Quanti anni ha la nostra Repubblica?
- 60
- 50
- 70
B- Da chi fu dipinto il celebre affresco “Il giudizio universale” che si trova nella Cappella
Sistina?
- Raffaello
- Caravaggio
- Michelangelo
C- Quale di questi numeri è multiplo di 8?
- 43
- 56
- 13
26
27