Per Difesa e attacco sempre alla ric
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Per Difesa e attacco sempre alla ric
35 Il centro di ricerca sullo sport IL CAFFÈ 20 gennaio 2013 Nato nel 1995 da una joint venture tra Fifa, Università di Neuchâtel, Città e cantone di Neuchâtel, il “Centre for sports studies” (Cies) ha poi dato vita nel 2005 al “Football Observatory”, un centro di ricerca che analizza il calcio professionistico sotto diversi aspetti, con al centro i movimenti migratori e demografici legati al mondo del pallone internazionale La ricerca Sport&Statistiche ‘ TRA VIRGOLETTE LA SUPER LEAGUE IN CIFRE ETÀ MEDIA SVIZZERI 24,7 anni 22 25,9 26,0 25,9 25,9 25,1 25,2 25,2 cm 24,3 MEDIA GIOCATORI PER SQUADRA 2,6 ILTECNICO 09 010 011 012 2 2 2 GIOCATORI CRESCIUTI NEL CLUB Media europea Media svizzera anni PERMANENZA MEDIA DEI GIOCATORI NELLE SQUADRE 20 per League mostra una serie di caratteristiche che si vanno confermando nel paragone pluriennale. Rispetto al 2009, ad esempio, il numero di giocatori inseriti nelle prime squadre e formati nei settori giovanili svizzeri è cresciuto del 4,2%, attestandosi al 28,4%, mentre la media europea è scesa al 21,1%. Una tendenza che trova conferma anche nel calo piuttosto netto dei giocatori stranieri ingaggiati dai 10 club del massimo campionato, sceso negli ultimi quattro anni di oltre otto punti percentuali, attestandosi al 35% in media per squadra, un punto in meno rispetto a quanto succede in media in Europa, con la Svizzera finora mai così “eurocompatibile” in questo particolare settore. Negli anni precedenti, infatti, il numero di stranieri sotto contratto con squadre elvetiche era normalmente sopra la media, il che conferma la crescita del movimento giovanile in tutto il Paese. D’altra parte, la posizione del campionato elvetico tra i campionati “formatori” è confermata anche dall’età media dei giocatori impegnati nel torneo, 25,2 anni, significativamente al di sotto della media internazionale di 25,9 anni. Così come dalla durata media dei contratti, che si limita a 2,6 anni. Un altro elemento significativo segnalato dalla ricerca è invece 181,7 o 22,5% 24,2% 22,7% 26,2% 22,2% 25,8% 21,1% 28,4% Media Media svizzera europea 2009 13,5% 14,8% GIOCATORI 14,8% 16,6% 2010 INTERNAZIONALI 14,5% 14,6% 2011 ATTIVI 14,6% 15,2% 2012 anno GIOCATORI STRANIERI IN % 2009 43,4% 2010 39,7% 2011 37,9% 2012 36,1% 35,0% 35,7% 35,3% 35,0% er chi forma gli aspiranti calciatori professionisti di domani, una tendenza al ribasso del numero degli stranieri e un maggior impiego Media europea Media svizzera di giovani formati nei club dovrebbe rappresentare una buona notizia. Così come le carenze a livello di difensori centrali e attaccanti far suonare il campaanno nello d’allarme. “La realtà sul campo è decisamente più complessa – spiega Vincent Cavin, responPAESI DI sabile tecnico del Team Ticino -. Per arrivare in PROVENIENZA Super League, i giovani devono quasi per forza DEGLI STRANIERI passare dalla Challenge League, la Serie B, dove la situazione a medio termine si annuncia difficile per loro. Si è infatti passati da un numero massimo di 5 giocatori ‘importati’ a 7. Il che chiude, di fat1. Francia 15 to, la porta a due giocatori cresciuti 2. Brasile 7 in Svizzera. Perché succede? Perché i 3. Costa 6 4. Serbia 5 giovani stranieri costano meno di un d’Avorio 5. Tunesia 4 giocatore svizzero e, spesso, il loro ingaggio è assicurato in parte anche dai % DI STRANIERI loro club di provenienza, che voglioIN SVIZZERA no farli giocare in un buon torneo per farli crescere”. VINCENT PER POSIZIONE Dalla statistica emerge però anche che il calcio svizzero CAVIN responsabile fatica a sfornare talenti in due ruoli chiave dell’undici tecnico del che scende in campo: il difensore centrale e l’attaccante. Team Ticino “È un problema spesso al centro delle analisi dei forma10% tori – conferma Cavin -. Per quanto concerne gli attacPortieri canti, la Federazione sta attualmente mettendo a disposizione delle squadre un budget straordinario per in28% 52% gaggiare allenatori specifici per il ruolo di punta”. Sui Difensori Attaccanti motivi che stanno alla base di questa carenza strutturale, Cavin non nasconde come alcune scelte tecniche del passato non siano state azzeccate al 100%. “La Svizzera non è tradizionalmente un Paese un cui 54% 30% estro e fantasia sono molto comuni – osserva -. E queCentro difensori sto vale anche per il calcio. Ai ragazzi si è spesso insegnacampisti centrali to a non tener troppo il pallone tra i piedi, cercando di lioffensivi mitare i giocatori con ‘troppa’ creatività, già tra i più pic29% coli. Ora si sta tornando un po’ indietro”. centro campisti Anche il ruolo del difensore centrale, una sorta di regidifensivi sta arretrato, è spesso al centro delle analisi per quanto riguarda i giovani. “Con l’alibi del gioco a zona molti difensori hanno perso la capacità di vincere i duelli uno contro uno – conclude Cavin – per mancanza di aggressività. Anche questo è un problema a cui si presta molta attenzione, ma non è di facile soluzione. Serve Fonte: Cies Football Observatory tempo”. 2009 2010 2011 2012 In crescita i “locali” con scarsità però di punte e centrali difensivi, che arrivano ancora in gran parte dall’estero 25,3 20 09 20 10 20 11 20 12 no ALTEZZA MEDIA nel suo ruolo di leader per il calcio rossocrociato, con un numero addirittura doppio di giocatori stranieri rispetto al Brasile, secondo classificato. È però interessante notare come anche l’Africa sia una presenza costante, con Costa d’Avorio e Tunisia a farla da padrone. Un dato che conferma il ruolo della Super League come campionato di lancio verso le più prestigiose realtà del calcio europeo. [email protected] Q@MassimoSchira “Per Difesa e attacco sempre alla ricerca del grande talento” P ETÀ MEDIA IN GENERALE n an I l massimo campionato svizzero di calcio, la Super League, è al settimo posto nella classifica europea tra quellicon i calciatori più giovani e ha ampiamente superato la media continentale nel mandare in campo giocatori cresciuti nei vivai e nei movimenti giovanili nazionali. Sono i dati più significativi a proposito del calcio elvetico contenuti nello studio demografico 2013 del “Cies Football Observatory” dell’Università di Neuchâtel, che il Caffè presenta in anteprima. Una serie di indicatori che permettono di tracciare un interessante identikit del mondo del pallone in Svizzera per quanto concerne i professionisti, ma che mostrano anche tendenze che interessano la formazione dei giovani calciatori, che puntano a fare del loro sport una professione. Inserita dagli esperti del Cies nel confronto tra le 31 principali leghe calcistiche europee, la Su- legato al tipo di giocatore straniero che arriva in Svizzera. Si tratta per la grande maggioranza di difensori centrali o attaccanti, proprio i due settori del campo in cui il calcio elvetico fa maggiormente fatica a sfornare talenti di livello internazionale. Un dato che potrebbe rivelarsi utile anche nell’analisi dei possibili sviluppi futuri della formazione nel calcio giovanile d’elite. Per quanto riguarda, invece, i “mercati” più interessanti da cui attingere, la Francia prosegue 30 Media svizzera Meno stranieri, più giovani e internazionali, il profilo del campionato di Super League MASSIMO SCHIRA 26 Media europea an L’IDENTIKIT DEL CALCIO SVIZZERO STRANIERI 26,1 anni In anteprima, ecco i risultati dell’ultimo studio dell’Università di Neuchâtel sul mondo del pallone elvetico L’ESPERTO “Un torneo formatore che lancia i migliori” A tracciare con grafici e cifre l’identikit demografico del calcio internazionale ormai da diversi anni è l’equipe del Cies Football Observatory dell’Università di Neuchâtel, nato nel 2005 dopo 10 anni di attività del Centro di studi sullo sport (Cies). A capitanare la squadra di ricercatori è Raffaele Poli, che è diventato un super esperto dei movimenti che caratterizzano il mondo del pallone. Partendo dai dati dello studio demografico, che identikit traccerebbe per la Super League? “Quello svizzero è un campionato giovane, in cui tutti i club, tranne il Sion, assumono l’inevitabile Per Raffaele Poli i club hanno anche capito i vantaggi nel formare in casa i calciatori per trarne poi dei benefici statuto di trampolini per giovani speranze”. Come spiega la diminuzione degli stranieri e la crescita dei giocatori cresciuti, per così dire, in casa? “I club hanno capito che vale la pena formare i giovani del posto piuttosto che cercare giocatori all’estero, visto che i mezzi a disposizione non consentono di attirare i migliori talenti (i giocatori che fanno davvero la differenza costano molto, troppo, ndr). Allora il fai da te - se ben fatto come avviene sempre di più grazie anche alla politica della Federazione svizzera - diventa più conveniente, anche perché il giocatore svizzero è molto quotato all’estero, ciò che fa lievitare i loro prezzi quando si tratta di venderli”. La forte domanda di attaccanti è conseguenza solo della scarsità interna? “Si cercano giocatori con qualità che si fa fatica trovare in Svizzera. Penso soprattutto alla potenza abbinata alla velocità. Caratteristica che si trova soprattutto in Africa e in America latina, anche considerando i recenti affari di Young Boys (Doumbia), Xamax (Brown), ecc. Comunque sono convinto che anche in questo particolare ruolo, con una formazione più spinta e specifica, ci sarebbe modo di formare meglio i giovani del posto”.