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Gli Speciali di Ship2Shore www.ship2shore.it Sardegna Numero 10, supplemento al n.46/2009 del 7 Dicembre 2009 - Direttore Responsabile: Angelo Scorza INDICE 3 4 5 6 7 Una Sardegna non più isolata dal contesto continentale Supplemento Speciale di Ship2Shore sugli operatori dei trasporti in Sardegna: dalle istituzioni agli armatori, terminalisti, agenti marittimi, autotrasportatori e spedizionieri P er il decimo episodio della nostra serie di Supplementi Speciali, abbiamo deciso di approcciare un argomento monotematico non più guardando alla categoria degli operatori bensì alla loro caratterizzazione territoriale. La scelta di avvicinare coloro che effettuano i trasporti in Sardegna deriva dalla consapevolezza che la seconda più grande isola del Tirreno, malgrado evidenti carenze infrastrutturali e talvolta anche culturali che impediscono un maggiore sviluppo socio-economico anche attraverso un’efficace rete trasportistica e logistica, nondimeno è ricca di imprese ed iniziative (alcune di matrice endogena, altre provenienti da operatori continentali) di notevole spessore, degne di più di una attenzione. Nelle pagine che seguono, senza alcuna pretesa esaustiva, abbiamo provato a tratteggiarne una sorta di identikit individuale, evidenziandone prerogative ed eventuali lacune. L’universo affrontato è composto da aziende e professionisti che coprono sostanzialmente l’inter catena, dagli armatori di navi ferry e ro-ro ai terminalisti, dagli agenti marittimi agli spedizionieri, dagli autotrasportatori alle imprese di logistica, svariando dai container alle merci varie, dalle rinfuse solide ai rotabili, dalle crociere e traghetti agli yacht, dai porti mercantili alle marinas. Buona lettura! Angelo Scorza Direttore responsabile 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 POLITICA DEI TRASPORTI - Gli opposti destini di Saremar e Bluvia PORTI - L’Autorità Portuale di Cagliari prepara un piano per rivoluzionare le banchine - Non solo crociere per l’Autorità Portuale di Olbia - Oristano-Santa Giusta: in arrivo oltre mezzo chilometro di nuove banchine TERMINAL OPERATOR - Per CICT, nonostante la crisi dei container, è stato un anno da record RO-RO - Sul mare da sei generazioni facendo da ponte tra Isola e Continente - Strade sempre più blu tra Sardegna, Liguria e Toscana - Anche SAT si butta nella mischia FERRY - GNV cresce in Sardegna e tratta per acquisire due nuove unità ferry-cruise - Sempre più forte l’impegno di Grimaldi Napoli in Sardegna - Corsica Sardinia Ferries, per ‘gite in Sardegna’ sia d’estate che d’inverno - Per il 2010 Moby punta a consolidare la sua presenza sulle tratte sarde LOGISTICA - I delfini di Nieddu chiamano Marina di Carrara - Tirso, quello che gli altri non fanno AUTOTRASPORTO - La logistica secondo Lucianu - Dasara Trasporti guarda con interesse verso la Spagna AGENTI MARITTIMI - Dialogo sui massimi sistemi isolani (e non…) - Ad Oristano solo pasta Disardegna - La Spagna conquista le coste sarde - Sana gestione famigliare per Agenzie Marittime Sarde SPEDIZIONIERI - Marongiu scommette sul fattore tecnologico YACHT - Sardinia Yacht Services: tutto quello di cui i mega yacht hanno bisogno VARIE - In viaggio con le navi o con i camion, un solo punto fermo: la Sardegna Gli Speciali di Ship2Shore Redazione Servizi Speciali di Ship2shore - [email protected] Direttore Responsabile: Angelo Scorza - [email protected] Ship2Shore - www.ship2shore.it Via Felice Romani 8/2a, 16122, Genova Tel. 010 2517945 Fax 010 2514853 POLITICA DEI TRASPORTI Gli opposti destini di Saremar e Bluvia La controllata di Tirrenia resterà ancora in mani pubbliche per 9 mesi, in attesa del socio privato, mentre RFI sta per abbandonare l’isola “Entro il 30 settembre 2010 saranno completate le procedure per l’aggiudicazione della gara internazionale con la quale la Regione Sardegna affiderà ad un soggetto privato il 51% delle quote azionarie della Saremar, la controllata regionale di Tirrenia ceduta dal Governo alla Regione lo scorso 3 novembre”. Lo ha annunciato l’assessore regionale sardo dei Trasporti, Liliana Lorettu, illustrando una delibera che definisce gli adempimenti dell’amministrazione regionale in questi mesi di transizione. Entro il 31 dicembre 2009 sarà bandita la gara e fino al momento dell’aggiudicazione la Regione gestirà, con i 13.686.44 euro trasferiti per i prossimi 12 anni dallo Stato, il servizio di trasporto tra la Sardegna e le isole minori senza ricorrere all’istituzione di una nuova società a capitale misto pubblico. La gara internazionale avrà un doppio oggetto per la scelta del socio privato ed il contestuale affidamento dei servizi di collegamento marittimo. Il bando di gara terminerà entro il 30 settembre 2010. La soluzione pubblico-privata ha lo scopo di tenere assieme i sindacati - che temono tagli al personale da parte dei privati - e le indicazioni della UE che chiede di aprire i servizi al mercato. Seppure di importanza preponderante, Saremar non è l’unica questione in ballo per l’assessorato ai trasporti della Regione. Per l’isola i collegamenti con la terraferma sono fondamentali, per la sua economia e per la spinta che questi possono avere sulla nuova e vecchia imprenditoria, che non cela il bisogno di avere risposte chiare. Altro tema spinoso è non a caso quello relativo a RFI Bluvia e al collegamento da questa operato fra Civitavecchia e Olbia. Com’è noto la divisione navigazione del gruppo Ferrovie dello Stato ha da tempo deciso di smantellare la linea e di rottamare il desueto e antieconomico ro-ro Garibaldi, in linea con il programma di taglio dei costi (soprattutto nel settore merci) delineato dall’AD Mauro Moretti. DAILY FRESHNESS ON BOARD Le pressioni istituzionali e sindacali, soprattutto di sponda laziale, hanno finora bloccato la cosa, ma, mentre andiamo in stampa (in senso lato) con questo speciale, pochi giorni ci separano dall’ultimatum stabilito da RFI. Difficile pensare che a questo punto si possa tornare indietro, a dispetto di schiamazzi e scioperi dei sindacati che della ricollocazione proposta da RFI non vogliono, come di consueto, neppur sentir parlare. È anche per questo che la Regione Sardegna e il relativo assessorato hanno portato la questione all’ordine del giorno di alcuni recenti incontri fissati con i parigrado liguri, inizialmente fissati per discutere delle conseguenze della privatizzazione di Tirrenia sulle linee con Genova. Posto, infatti, che uno dei maggiori utenti del servizio Olbia – Civitavecchia è stato negli ultimi anni il produttore sardo di materiale rotabile per ferrovia Keller, è in questo contesto che, coinvolgendo anche le relative Autorità Portuali, si è fatta strada l’ipotesi di un nuovo collegamento ro-ro fra Porto Torres e Savona. Lo scalo ligure infatti si è recentemente specializzato nella movimentazione di carri ferroviari in banchina e la stessa Autorità Portuale savonese si sta impegnando in prima SYS g Sardinia Yacht ServiceS persona in attività di trazione. Per ora è la cosa è ancora in fase di studio, ma chissà che un Porto Cervo Marina g 07021 Porto Cervo (OT) g Italy domani la Sardegna non possa ritrovarsi con un collegamento Tel. +39 0789 906021 g Fax. +39 0789 906123 g [email protected] in più con la Liguria? www.sys.sardinia.it In ogni caso l’addio di Bluvia all’isola sembra ormai cosa certa. Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 3 PORTI L’Autorità Portuale di Cagliari prepara un piano per rivoluzionare le banchine Pronto per l’approvazione definitiva il progetto di riassetto complessivo dello scalo che prevede un nuovo maxi terminal ro-ro al Porto Canale L’Autorità Portuale di Cagliari ha un nuovo, ambizioso progetto: trasformare le scalo del capoluogo sardo in hub per il transhipment delle merci rotabili, cosi come lo è già per i container. Il presidente Paolo Fadda ha spiegato che l’idea nasce da un dato di fatto: nel 2008 sono transitati dal porto di Cagliari 45mila semirimorchi in più rispetto al 2007, soprattutto grazie all’ingresso di Grimaldi Napoli. I potenziali flussi che un nuovo terminal ro-ro potrebbe intercettare sono quelli che vanno dalla penisola iberica ai Balcani, in particolare verso Bucarest e Costanza, a patto però di offrire un servizio stabile e continuativo, con partenze giornaliere, che garantisca una resa effettiva ai clienti dello scalo. L’obiettivo è quello realizzare autostrade del mare realmente competitive, che siano in grado di ‘rubare’ traffico alle omologhe d’asfalto, in rete con i porti di Taranto e Gioia Tauro ma anche con gli scali spagnoli di Valencia, Algeciras e Barcellona, che si sono mostrati interessati al progetto (denominato ENPI). L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Sardegna, nella persona dell’Assessore alla Programmazione La Spisa, che collaborerà con Stato Italiano e Unione Europea al finanziamento del nuovo maxi terminal ro-ro, il cui costo è stimato intorno ai 60 milioni di euro. Già definiti anche i dettagli: l’area su cui sorgerà la struttura è stata individuata al porto canale, in posizione adiacente rispetto al terminal Contship; si tratta di una superficie di 30 ettari con un fronte di 500 metri lineari, su cui si ipotizzano fino a 8-9 ormeggi a pettine con sistema di carico automatico. I tempi di attuazione dipenderanno dalla velocità con cui sarà approvato il Piano Regolatore Portuale, di cui il progetto fa parte, che il Consiglio dei Lavori Pubblici esaminerà ad inizio 2010. Nel frattempo verranno studiati i possibili layout del nuovo terminal. Non ci sono quindi date certe, ma Fadda ha dichiarato che la gara per aggiudicarsi i lavori di pavimentazione della banchina verrà indetta nel primo semestre del 2010. Tenendo conto Paolo Fadda che l’intervento complessivo dovrebbe durare all’incirca 12 mesi, si può ipotizzare che entro due anni il nuovo terminal ro-ro sarà in piena attività. Ma i progetti di rinnovamento dell’assetto portuale non finiscono qua. Il Piano Regolatore prevede infatti lo spostamento delle attività di movimentazione rinfuse dalla storica sede nel porto vecchio ad una banchina dedicata, attualmente in costruzione presso il porto canale (la fine dei lavori è prevista intorno alla metà del 2010). Il nuovo molo, che ospiterà le navi bulkers, sarà lungo 1000 metri e disporrà di un’ampia superficie retro-portuale per servizi logistici e industriali. Gli spazi così liberati nel porto vecchio verranno ri-destinati ad altre attività, tra cui movimentazione merci varie e passeggeri, rafforzando la presenza dello scalo sardo nel settore dei servizi short-sea rivolti al Tirreno e al Mediterraneo occidentale. In particolare, presso il molo Sabaudo è prevista la costruzione di un nuovo terminal passeggeri, mentre sul tratto finale del molo Rinascita verranno ricavati ormeggi per i pescherecci. Il riassetto dell’area portuale dovrebbe consentire anche la creazione di nuovi ormeggi per imbarcazioni da diporto e la riorganizzazione dei servizi extra-portuali (parcheggi e vie di accesso), compresa una superstrada che, stando al progetto, collegherà lo scalo del capoluogo con le altre infrastrutture dell’isola. Francesco Bottino Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 4 PORTI Non solo crociere per l’Autorità Portuale di Olbia Nuove linee ro-ro con Liguria e Toscana oltre alla continua crescita dei passeggeri Grand Mistral. “Il 2009 è stato un anno di grande crescita e non Altra novità interessante, rispetto agli anni scorsi solo per le crociere”. è la proposta dalla MSC che ha introdotto per la L’affermazione entusiastica è del presidente prima volta in Sardegna la formula dello Stop Over. dell’Autorità Portuale di Olbia, Golfo Aranci e Pacchetto vacanze che prevede lo sbarco ad Olbia Porto Torres, Paolo Piro, che preannuncia nuove e la permanenza in Gallura per una settimana, visite interessanti iniziative pronte a partire dal nord della guidate e pernottamento in due alberghi della zona, Sardegna. “Recentemente abbiamo accolto due in attesa del rientro con la tappa successiva della nuovi collegamenti operati dai porti di Marina di nave all’Isola Bianca. Carrara su Olbia” spiega il presidente riferendosi “I dati parlano chiaro: il 2009 è l’anno del ad Armamento Sardo e a SAT, che competono con consolidamento del risultato positivo registrato i tradizionali collegamenti di Stradeblu e di Moby nella passata stagione, un nuovo record rispetto da Livorno. “A queste potrebbero aggiungersi a a tutti gli anni precedenti - prosegue Piro - Siamo breve nuove linee con la Liguria, precisamente con passati da appena 39 navi del 2005, anno del mio i porti di Savona e di La Spezia, per i quali stiamo insediamento, a 118 del 2009”. lavorando a stretto contatto con la Regione”. E le previsione di crescita proseguono anche per Per l’esercizio che va a concludersi il consuntivo il prossimo anno. Nella nuova bozza di calendario delle merci movimentate dovrebbe attestarsi intorno accosti 2010 le navi prenotate sono già 122, con una ai 14 milioni di tonnellate complessivi cui vanno stagione dal 13 marzo al 5 novembre e interessanti aggiunte circa 3 milioni di auto. novità anche per gli scali di Golfo Aranci e Porto La parte del leone però a Olbia la giocano ancora Torres. Il primo porto ospiterà in banchina, il 12 le crociere che quest’anno hanno portato nel Nord agosto 2010 (con arrivo da Mahon e partenza per della Sardegna 118 navi e circa 235 mila passeggeri. Paolo Piro Capri), la Funchal, nave della Classic International Nei porti del Nord Sardegna dal 30 marzo scorso Cruises, gruppo armatoriale che da qualche anno, è stato registrato un nuovo record di scali, costantemente, fa scalo all’Isola Bianca con l’Athena, la Princess Daphne e prosecuzione di un trend positivo avviato tre anni fa, che ha segnato la svolta, la Princess Danae. Per lo scalo turritano, invece, la strategia dell’accoglienza con un raddoppio delle presenze rispetto allo scorso anno quando le navi messa a punto per le quattro navi in calendario da Comune e operatori del ormeggiate ad Olbia erano state 107. Più ampio, rispetto al passato, è stato settore commercio e turismo, ma soprattutto la riapertura del Porto Civico il portafoglio di compagnie che hanno scalato la Sardegna settentrionale: nel mese di aprile, ha attratto la compagnia spagnola Ibero Cruceros, la quale a parte qualche conferma come Thomson, Island Cruise, Sea Cloud e attraccherà con le navi Grand Mistral, Grand Celebration e Grand Holiday. Azamara, le novità hanno riguardato la Bleu De France, gruppo Pullmantur Per quanto riguarda l’Isola Bianca, il nuovo calendario accosti prevede, e Costa Crociere che ha programmato alcuni scali di ‘monitoraggio’ a Olbia provvisoriamente, 117 navi, per la gran parte conferme di compagnie già e Porto Torres in previsione del 2010. Altre conferme sono state Iglu Cruise attive sulla rotta per Olbia, con un’interessante novità, che riguarda la (nave Ocean Countess), Quail Cruises con la Gemini, e la Ibero Cruceros prenotazione di 25 scali della Costa Crociere, con le navi Marina, Allegra e che ha programmato due scali a Porto Torres con la Grand Celebration e la Mediterranea. “Si tratta ancora di una bozza di calendario – precisa il Presidente dell’Autorità Portuale – siamo ancora a novembre e le richieste di accosto sui tre porti continueranno ad arrivare anche per i prossimi mesi. Le prospettive sono molto interessanti e la nostra realtà sta attirando l’attenzione di nuove compagnie crocieristiche, grazie soprattutto ad una costante campagna di marketing all’estero che, dal mese di gennaio, ci ha visto contattare ben 18 società armatoriali. Rispetto alle precedenti stagioni, il 2010 vedrà crescere lo scalo di Porto Torres e sancirà il ritorno delle crociere a Golfo Aranci, porto che, proprio per l’incredibile vicinanza alle spiagge, ha molto da offrire ai visitatori”. Il vero passo significativo però, è quello sancito dall’iscrizione dell’Autorità Portuale (che verrà ufficializzata a gennaio 2010) a Med Cruise, associazione dei porti crocieristici mediterranei nata nel 1996 e forte di ben 73 membri in rappresentanza di porti in Mediterraneo, Mar Nero, Mar Rosso e vicino Atlantico. N.C. Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 5 PORTI Oristano-Santa Giusta: in arrivo oltre mezzo chilometro di nuove banchine Lo scalo industriale continua a crescere, Seagull al lavoro sui moli tra bulk e merci varie Il porto industriale di Oristano, situato nel comune di Santa Giusta, è uno scalo a vocazione esclusivamente commerciale costruito nei primi anni ’70 e attivo dal 1975. Per la sua creazione e il suo continuo sviluppo è stata investita una cifra totale che, a parametri attuali, corrisponde a circa 150 milioni di euro, a cui vanno aggiunti altri 25 milioni di interventi privati per l’insediamento di attività produttive di carattere portuale e industriale. Si direbbe comunque che l’ingente somma di denaro sia stata ben spesa: dal 1975 al 2005 il volume di merce movimentata è cresciuto da 29.000 a 1.600.000 tonnellate. Visto il continuo incremento dei traffici, nel 2002 lo Stato ha inserito lo scalo di Santa Giusta tra i “Porti di rilevanza economica nazionale” (categoria II, classe II) e nel 2006 ha istituito la Capitaneria di Porto di Oristano. Attualmente il porto dispone di 1.500 metri di banchine, che possono ospitare navi Panamax da 60.000 tonnellate di stazza lorda grazie a fondali profondi 11,5 metri, di una superficie cementata di 1.500 metri quadrati per le operazioni di stoccaggio e di un collegamento diretto unico in Sardegna - con la rete ferroviaria regionale. Sembrano esserci però ulteriori possibilità di crescita per lo scalo isolano, ed in particolare per il Canale Navigabile Sud (Progetto Primo Lotto). Nel 2003 è stato portato a termine un primo intervento di scavo e cementificazione delle scarpate, previsto nel Piano Regolatore Portuale e denominato Progetto Primo Lotto – Primo Stralcio Funzionale, costato 7,7 milioni di euro. L’operazione ha consentito di allungare il Canale Sud e di aumentare quindi l’area portuale accessibile alle navi, ma la domanda di spazi oggi continua a crescere. Il Consorzio Industriale di Oristano ha quindi presentato nell’ottobre scorso una Fase Due (in realtà già proposta al Ministero dei Trasporti nel 2004 e da esso approvata in fase preliminare, ma poi arenatasi per mancanza di finanziamenti) del Progetto Primo Lotto, denominata per l’appunto Secondo Stralcio Funzionale, che ha come obbiettivo l’ulteriore prolungamento del Canale Navigabile Sud per venire incontro alle aspettative degli operatori economici locali che da tempo richiedono spazio sulle banchine e sono pronti ad insediare nuove attività produttive. L’intervento, quantificabile in circa 8,5 milioni di euro, prevede l’allungamento del Canale Sud di ulteriori 526 metri, mantenendo la profondità a 11,5 metri, e il relativo rivestimento delle scarpate per un’altezza che va da -1,70 a + 1,70 metri rispetto al livello medio del mare. Il Consorzio Industriale ha già stabilito anche una rigida tabella di marcia, sempre che il progetto venga approvato dagli organi ministeriali competenti: 60 giorni per l’ottenimento delle autorizzazioni edilizie e della concessione demaniale, 45 giorni per la gara d’appalto, 20 giorni per la stipula del contratto e la consegna dei lavori e 12 mesi per portare a termine l’intervento. Su questo fronte, quindi, si deve attendere un via libera, se e quando arriverà, ma sul chilometro e mezzo di banchine attualmente in funzione le attività portuali procedono come sempre. Tra i protagonisti oristanesi della movimentazione merci c’è Seagull, consorzio che nasce dall’unione di 5 cooperative già attive nel settore e che impiega attualmente 30 persone tra addetti alle gru portuali e di bordo, operatori di mezzi meccanici per movimento a terra e operatori di banchina e stiva. Seagull offre ai suoi clienti, soprattutto aziende sarde della provincia di Oristano (come SIMEC Spa, Pastificio Fratelli Cellino, Martini SpA, Società Sarda di Bentonite SpA, Corà Legnami SpA) ma anche di altre regioni italiane (tra cui la genovese Cementi Centro Sud SpA e la Maffei Sarda SpA, che a dispetto del nome è emiliana), servizi di imbarco e sbarco sia per merci alla rinfusa (carbone, clinker, carbonato sodico, cereali, talco, feldspati) che per prodotti confezionati (ferro in fasci, pallets di prodotti chimici, big bags, saccheria varia, legnami in pacchi, pezzi meccanici di vario genere, pesature). Seagull dispone di un ampio parco mezzi, composto da una gru portuale Fantuzzi-Reggiane da 63 tonnellate con benna da 14 metri cubi, gancio e spreaders per containers da 20 e 40 piedi e due gru portuali Fantuzzi-Reggiane da 32 tonnellate con benne elettroidrauliche da 6,3 metri cubi utilizzate per lo sbarco/imbarco di merci alla rinfusa e merci a gancio (ferro, legnami, pezzi meccanici e merci pallettizzate). Alle gru si aggiungono 7 carrelli elevatori con capacità di carico che vanno da 25 a 100 quintali, due Bobcat per le operazioni di pulizia di stive e banchine e 4 pale meccaniche gommate da 1,3 a 3,5 metri cubi. Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 6 TERMINAL OPERATOR Per CICT, nonostante la crisi dei container, è stato un anno da record Il terminal di Cagliari risente del momento difficile ma prevede di chiudere il 2009 a quota 730.000 teus e mille approdi CICT Cagliari International Container Terminal, parte del gruppo Contship Italia (che detiene il 92% delle quote, mentre il restante 8% appartiene al CASIC, l’ente parapubblico locale che ne aveva promosso la fondazione nel 2000), gestisce il terminal container situato nel porto canale del capoluogo sardo. Alla nascita della società il principale socio era il colosso danese Maersk, che però nel 2008 ha deciso di andarsene da Cagliari, lasciando CICT in momentanea difficoltà. Il peggio, tuttavia, sembra ormai alle spalle: le stime per il 2009 prevedono una movimentazione totale di 730 mila teus, cifra che supera il record storico di 690.000 teus registrato nel 2006, con un numero di attracchi che alla fine dell’anno dovrebbe toccare quota mille. Ma se il mercato marittimo, ancora penalizzato degli effetti della crisi, in futuro lo consentirà, il CICT può contare su ulteriori margini di crescita. La capacità teorica del terminal raggiunge infatti il milione di teu con le attuali strutture, che comprendono 7 gru di banchina, 17 RTGs e 28 tugtractors , a cui si aggiungono 5 nuovi spreaders consegnati alla fine di ottobre 2009 da Bromma (Gruppo Cargotec), attivi su una superficie di 40 ettari (tale era la concessione iniziale) che potrebbero diventare 90 nel progetto da 3,5 di teus del Piano Regolatore Portuale, attualmente sospeso in attesa di tempi (economicamente) migliori. I 700 mila e più teus del 2009 provengono per il 90% da Grand Alliance, sviluppati dai servizi AEX, EU2, MCA, MPS e MGX, volumi in gran parte già movimentati da Contship Italia presso l’MCT Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro ed ora dirottati sul capoluogo sardo. Il resto è appannaggio della United Alliance tra UASC ed Hanjin, che scala Cagliari dal gennaio 2009, anche se di recente i due servizi sono stati concentrati e razionalizzati in uno solo, il MINA. Dal settembre scorso si è aggiunto poi un nuovo servizio settimanale di UFS United Feeder Services verso la Libia, che collega i porti di Tunisi, Tripoli e Port Said ed amplia il network di CICT Cagliari International Container Terminal lungo la costa africana, che già include Oran, Skikda, Algeri, Tunisi, Port Said e Alessandria. UFS ha anche unificato i suoi servizi Cagliari – Tirreno e Levante B in un unico collegamento, realizzato con tre navi da 1.100 teus e basato sull’hub di Cagliari. La nuova rotazione è Cagliari, Salerno, Napoli, Livorno, Cagliari, Ashdod, Haifa, Alessandria, Mersin, Trapani e di nuovo Cagliari. Inoltre, Express Container Line (XCL) ha appena inaugurato una nuova connessione con la Spagna e la Tunisia. Per quanto riguarda le normative internazionali, CICT sta attualmente portando a termine le procedure per il rinnovo della certificazione ISO 9001, e entro il 2010 concluderà anche il processo di aggiornamento in materia di sicurezza e tutela della salute come previsto dalla regolamentazione BS OHSAS 18001:2007 . Francesco Bottino Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 7 RO-RO Sul mare da sei generazioni facendo da ponte tra Isola e Continente La genovese Grendi, che trasporta merci su Cagliari da tre secoli, si sente per metà anche sarda Grendi: una famiglia sul mare da sei generazioni attraverso tre secoli, avendo già festeggiato 180 anni di attività: partita dal classico ‘scagno’ alla centralissima piazza Caricamento, a ridosso del porto storico di Genova, attualmente copre tutto il ciclo logistico integrato: container, camion, treni, navi, terminal. Così passo dopo passo la Grendi si è trasformata in un moderno operatore di logistica intermodale dal Nord Italia alla Sardegna Oggi affiancano il Presidente Bruno Musso i figli, in azienda da oltre 10 anni: Antonio a Cagliari col ruolo di Amministratore Delegato, Costanza tra Genova e Milano con la funzione di Direttore Commerciale, Eugenio a Genova dove segue le Relazioni Istituzionali. Grendi esemplifica le doti dell’impresa famigliare italiana, capace di adattarsi alle profonde trasformazioni in atto e garantire la capacità di assorbimento delle varianze richiesta da mercati a elevata volatilità e turbolenza. L’innovazione è la chiave di volta che ha consentito di operare lungo tre secoli. Anni ’60, innovazione nelle tecnologia delle navi con la definizione della Tarros Class: navi ro-ro self sustaining fornite di mezzi di movimentazione di bordo che le rendevano utilizzabili anche in porti non attrezzati. Anni ‘90 introduzione di casse mobili pallets compatibili che rispecchiano le misure e le caratteristiche della cassa mobile adottata dalla Comunità Europea con la Proposta di Direttiva del 7 Aprile 2003; la nuova UECI (unità europea di carico intermodale) si differenzia dal container ISO per le misure, sia in lunghezza da 7,2 mt. o da 13,2 mt. che in larghezza 2.50 mt. (consentendo di affiancare due pallets) e dalla cassa mobile per le caratteristiche tecniche, in particolare la impilabilità e portata, che la rendendo idonea al trasporto marittimo. Terzo Millennio: ampliamento del servizio di trasporto dai containers e casse mobili ai trailers e semitrailers a movimentazione orizzontale. “Il Gruppo Grendi è il solo operatore specializzato sulla Sardegna in grado di eseguire in proprio ogni fase del trasporto door to door, dal collettame al carico completo, utilizzando mezzi propri: navi, terminal, container, camion, magazzini. Oggi garantiamo 5 collegamenti settimanali solo merci tra Genova e Cagliari, dando così effettiva attuazione alla cosiddetta autostrada del mare sulla tratta GenovaCagliari, da cui passa il grosso del flusso delle merci che va in Sardegna e che trova nel porto del capoluogo ligure il naturale sbocco come porto del Nord Italia e in Cagliari il porto di assorbimento del 70% delle merci destinate e provenienti dalla Sardegna. La nostra strategia è ‘più mare e meno strada’, una scelta di sostenibilità perché crediamo nella necessità di alleggerire il Costanza, Antonio ed Eugenio Musso traffico su ruote”. Da sottolineare che Grendi è stato il primo operatore attivo nel Porto canale di Cagliari nel 1998 con una concessione di 35.000 mq. “Oggi stiamo costruendo un magazzino di 10.000 mq nell’area retroportuale di questa banchina in modo da concentrare in un unico polo tutto il ciclo logistico: terminal, nave, magazzini e camion”. I dipendenti del Gruppo in Sardegna sono circa 35 e l’indotto diretto supera le 130 unità tra padroncini e cooperative. L’investimento per il magazzino sarà di 9 milioni di Euro che vanno aggiunti ai 15 milioni già investiti nel triennio 2007-2009 con l’acquisto di due navi, container, mezzi di sollevamento e del terreno su cui si sta costruendo il magazzino di Cagliari. Il nuovo impianto da 10.000 mq. dedicato al groupage, la cui costruzione dovrebbe terminare per l’estate 2010, sorgerà su un’area di circa 30 mila mq, di cui 1.000 costituiti da nuovi uffici della società. Se Feeder Domestic Services è la società che ha il ‘presidio territoriale’ di Grendi in Sardegna ed in particolare sul terminal al Porto canale – ove lavorano 12 addetti diretti ed altrettanti dell’indotto, utilizzando equipment composto da 3 reach stackers Fantuzzi Reggiane e 2 carrelloni Boss - poco distante è ancora attivo il deposito di Elmas per collettame, che cura la distribuzione locale, dotato anche di carroponte, il quale sarà verosimilmente dismesso all’entrata in funzione del nuovo magazzino retroportuale posto dietro al terminal marittimo Nel 2009 Grendi porterà in Sardegna un traffico di circa 50.000 teu e 330.000 metri lineari. “Questi volumi sono dati da clienti terzi e da traffico proprio. Infatti Grendi offre un servizio di trasporto marittimo per container, casse, tank e rotabili e un servizio di trasporti door to door sia per carichi completi che per collettame”. Sempre nel 2009 Grendi distribuirà in Sardegna, attraverso gli attuali magazzini di Cagliari e Porto Torres circa 500.000 quintali di merce. Tra i clienti di Grendi quindi si trovano sia trasportatori sardi come Fradelloni, Dasara, Logistica Meditteranea, Best, Lucianu, che operatori intermodali come Fiorini-Intermodal Trasporti e Guido Bernardini, che compagnie di navigazione come Hapag Lloyd che operatori logistici e spedizionieri come Kuenhe + Nagel, Italtrans, DHL, che infine produttori come Lavazza, Colussi, Benetton, Ramazzotti, Procter & Gamble, Boero, Paglieri, per citare solo alcuni nomi tra i più noti. “La scommessa di questa realtà è proprio quella di aver investito nella specializzazione del business di trasporto con la Sardegna dal pacchettino all’esplosivo, ogni tipo di merce, trattata con competenza, professionalità e puntualità”. Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 8 RO-RO Strade sempre più blu tra Sardegna, Liguria e Toscana Dopo l’ingresso di Corsica Ferries nel capitale sociale la compagnia di Cimaschi è divenuta la testa di ponte di Lota per conquistare il traffico cargo dell’isola Entrata solo di recente sulle rotte fra Sardegna e continente, la compagnia armatoriale genovese Stradeblu ha assunto in breve tempo un peso notevole su questi collegamenti, a dispetto di alcune difficoltà operative riscontrate ad Olbia, di una concorrenza agguerrita e di una crisi che ha notevolmente ridotto i traffici ro-ro nel Tirreno. Decisivo è stato l’ingresso, nell’autunno 2008, di Corsica Ferries nel capitale azionario (63%), recentemente raddoppiato dai soci che hanno mantenuto la precedente ripartizione (17% all’amministratore delegato Virgilio Cimaschi e il resto al fondo lussemburghese VDC). Alla rotta tradizionalmente operata da Stradeblu – fra Liguria (prima Genova Voltri ed oggi Vado Ligure) e Termini Imerese – forte dell’appoggio del nuovo socio, già operativo sulla tratta con una linea passeggeri, Cimaschi ha volto lo sguardo sulla Sardegna, avviando in aprile una linea cargo trisettimanale Livorno – Olbia con il ro-ro Strada Corsara (8.500 dwt per una capacità superiore ai 120 trailer). Prima ancora di quanto inizialmente previsto (autunno 2009), sono arrivate in giugno la quarta nave della flotta, il ro-pax Strada Corsa (1.850 metri lineari di garage per 160 trailer), e il conseguente incremento della frequenza della Livorno – Olbia, ad oggi giornaliera. Una novità importante quella della possibilità di imbarcare passeggeri, non perché via sia l’ambizione a variare tipologia di traffico, quanto piuttosto per l’opportunità di offrire al ‘guidato’, un traffico molto diffuso sulle linee da e per la Sardegna, un servizio da passeggeri. Terza mossa sullo scacchiere Toscana-Sardegna è stata l’implementazione (da fine luglio) della tratta Cagliari – Livorno, operata con due partenze il sabato e la domenica per impiegare appieno le navi. Tutto ciò mentre il calo dei traffici rosicava sempre più i margini di tutti gli operatori cargo attivi su questi collegamenti, tanto da indurre, per esempio, Armamento Sardo a traslocare da Livorno a Marina di Carrara. L’inserimento di Stradeblu sull’affollato mercato delle linee fra Olbia e la Toscana (oltre ad Armamento Sardo vi opera anche Moby e la nuova compagnia SAT), ancorché possa oggi dirsi di successo, non è stato tuttavia sempre agevole nelle sue svariate tappe. Se a Livorno Virgilio Cimaschi la compagnia ha trovato nel terminal Seatrag un buon partner capace, malgrado spazi non immensi, di soddisfare appieno le sue esigenze in termini di aree e tempistica, ad Olbia Cimaschi si è trovato impegnato in un estenuante braccio di ferro con l’Autorità Portuale di Paolo Piro, che, dopo lo schieramento di avvocati e alcune visite in Procura, ha portato Stradeblu a poter operare in orario diverso, ancorché non ottimale, denuncia Cimaschi, da quello notturno inizialmente concessole. Nel frattempo, in attesa di capire con precisione come evolverà l’economia italiana e di conseguenza il mercato del trasporto, l’imprenditore studia nuove possibili mosse, dal potenziamento della Livorno-Cagliari all’avvio di una linea Cagliari-Termini Imerese, sperando che una più articolata e lungimirante politica dei trasporti nazionale possa inserire anche i collegamenti con la Sardegna fra quelli suscettibili di beneficiare di sovvenzioni come l’ecobonus, per favorire quella continuità territoriale mai completamente garantita all’isola. Andrea Moizo Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 9 RO-RO Anche SAT si butta nella mischia Sembra funzionare la linea appena lanciata dalla neonata compagnia genovese fra Olbia e Marina di Carrara, che sarà a breve ‘regolarizzata’ anche in Toscana In un mercato – quello dei collegamenti ro-ro fra Sardegna e Toscana – dove gli incumbent si chiamano Moby, Armamento Sardo e Stradeblu non è sicuramente facile inserirsi e trovare spazio. E non lo è stato neppure per la neonata società SAT (Servizio Ausiliario Traghetti) & Consulting, guidata dai genovesi Paolo Alvigini e Maurizio Asaro e dall’olbiese Angelo Carta, imprenditori con esperienza trentennale dimostratisi tuttavia determinati fino al raggiungimento dell’obiettivo. A fine settembre la nuova compagnia, forte del noleggio del ro-ro greco da 7.300 dwt Maria G, lanciava infatti un servizio fra Olbia e Marina di Carrara, in linea teorica regolare. Ma mentre l’Autorità Portuale di Olbia confermava ufficialmente la notizia, quella toscana, contestualmente all’annuncio dell’avvenuto accordo con Armamento Sardo per un nuovo collegamento di linea fra i due porti, rendeva noto che la richiesta pervenuta a giugno da SAT per l’avvio di un servizio di linea con Olbia non poteva esser presa in esame, “perché – puntualizzava all’epoca il segretario generale Luigi Bosi - non c’è possibilità di attracco sulla banchina destinata a tale tipologia di traffico. Anche poiché ci risulta che a dicembre riprenderà il servizio di Logitec Lines, per di più con due navi”. Quindi la linea trisettimanale ha oggi orari fissi in Sardegna, mentre a Carrara si deve adeguare alla disponibilità di banchine del momento, ma una regolarizzazione è già all’orizzonte: “Mentre ad Olbia, più abituati al traffico ro-ro, ci hanno fatto ponti d’oro, a Carrara non ci hanno ancora autorizzato compiutamente la linea. Abbiamo però lanciato il servizio ugualmente e con regolarità, malgrado a Carrara funzioni per ora come un qualunque spot, aspettando il nostro turno di scarico. Certo la cosa ha dei costi, economici e temporali, ma, dopo aver noleggiato un piazzale da 7.000 mq da destinare a parco-rimorchi, alleggerendo così l’operatività portuale, siamo pervenuti ad un accordo con l’Autorità Portuale di Marina di Carrara, da cui attendiamo dopo il 31 dicembre l’autorizzazione a effettuare il collegamento di linea” ha spiegato Alvigini. In ogni caso i presupposti per un traffico proficuo per Alvigini sembrano esserci: “Da anni lavoro sul traffico merci da e per la Sardegna e con i miei soci abbiamo deciso di metterci in proprio. Anche perché il momento è favorevole: alcuni trasportatori specializzati nelle spedizioni di marmi e graniti, soprattutto fra il bacino di Orosei e Carrara e il nord est, hanno manifestato l’esigenza di ridurre costi e chilometraggio, sicché si è aperta questa possibilità, considerati i vantaggi dello scalo carrarino rispetto a Genova o Livorno. Si tratta di una nicchia, non pensiamo di competere con altri operatori più strutturati, ma siamo seri e determinati. Ad oggi miriamo ad un traffico di 80-90 pezzi a viaggio, ma i nostri broker stanno già cercando un’altra nave simile alla Maria G, con cui dare al servizio frequenza quotidiana nel giro dei prossimi 6-8 mesi”. Andrea Moizo Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 10 FERRY GNV cresce in Sardegna e tratta per acquisire due nuove unità ferry-cruise La compagnia ottiene buoni risultati nel trasporto passeggeri Crescita netta per il traffico verso Olbia e Porto Torres GNV Grandi Navi Veloci registra un serie di ‘più’ in questi primi nove mesi del 2009, a partire proprio dalla Sardegna. Sulle rotte verso l’isola hanno viaggiato 67.000 passeggeri in più rispetto allo stesso periodo dell’ anno scorso, crescita superata solo dalle destinazioni dell’area Maghreb (+70.000), unanimemente riconosciuta come il bacino di utenza con le maggiori potenzialità di sviluppo. I dati restano positivi anche aggregando tutte le rotte coperte: 1.270.000 passeggeri e 460.000 veicoli trasportati nel periodo gennaio-settembre 2009, rispettivamente + 8,4% e +16,4% rispetto allo scorso anno, con un aumento del fatturato di circa sei punti percentuali (il 2008 si era chiuso con una perdita di 9,9 milioni a causa di oneri finanziari per 32 milioni e ammortamenti per 36). Il trasporto merci ha inevitabilmente sofferto a causa della crisi, ma il calo è risultato in linea col mercato, nell’ordine del 20%. Le tratte che hanno tenuto di più sono state ancora una volta quelle verso i paesi del Nord Africa (Tunisia e Marocco) e la Sardegna, tanto da indurre GNV a noleggiare alcune unità da dedicare esclusivamente al cargo nei mesi estivi, in concomitanza col picco del trasporto passeggeri che ha impegnato la flotta da giugno a settembre. Dati postivi quindi, che arrivano in una fase di cambiamento per la compagnia fondata nel 1991 da Aldo Grimaldi. Il riassetto della compagine azionaria, portato a termine nel giugno scorso dopo l’uscita di Grimaldi Holding, vede oggi la Sgr Investitori Associati come socio di maggioranza con il 67,1%, seguito da IDeA Co-Investiment Funds del Gruppo DeAgostini (20,1%) e da Charme (9,2%). Le altre azioni, circa il 4%, sono in mano al management. In Sardegna GNV serve Olbia e Porto Torres, partendo in entrambi i casi da Genova che è l’home-port della compagnia. Il collegamento Genova-Porto Torres è attivo tutto l’anno, con quattro partenze settimanali in notturna, che diventano però sette nei mesi estivi per sostenere l’incremento del flusso turistico. Il GenovaOlbia è attivo invece solo dal 25 maggio al 10 ottobre, con partenze giornaliere sia notturne che diurne. Entrambi i servizi vengono svolti con unità cruise-ferry e ferry-cruise, di cui si compone l’intera flotta GNV. Tra i cruise-ferry, otto in tutto, le ultime arrivate sono La Superba, consegnata nel 2001, e l’unità gemella La Suprema, battezzata l’anno successivo. Si tratta di due traghetti di grandi dimensioni (lunghezza 212 metri e stazza lorda di 50.000 tonnellate) che possono trasportare fino a 2920 passeggeri e 984 veicoli, progettati per aumentare la capacità di carico rispetto agli standard precedenti senza intaccare la qualità elevata del servizio alberghiero. I due ferry-cruise della flotta, Coraggio e Audacia, sono invece unità gemelle costruite per conto di Grimaldi Holding dai Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara (lunghezza 200 metri e stazza lorda 25.000 tonnellate) e consegnate nel 2007. Possono trasportare 500 passeggeri 600 veicoli, ma sono caratterizzate da un’elevata capacità di carico pesante. Entrambe le unità potrebbero però essere presto rimpiazzate con altre due di maggiori dimensioni. Il Presidente e Amministratore delegato della compagnia Silvano Cassano ha infatti reso noto che GNV sta già trattando con Nuovi Cantieri Apuania per la costruzione di due nuove navi da 2 mila passeggeri e più di 2 mila metri lineari di garage, che dovrebbero andare a sostituire proprio i due ferry-cruise, ancora giovani ma forse di portata troppo ridotta per sostenere le strategie di crescita che Grandi Navi Veloci sembra avere in mente. Francesco Bottino Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 11 FERRY Sempre più forte l’impegno di Grimaldi Napoli in Sardegna Due linee su Cagliari e su Porto Torres oltre ad una possibile partecipazione nel futuro terminal Ro-Ro Pula (Cagliari) - Grimaldi Group e la Sardegna: un fidanzamento fresco che promette di far parlare dì sé in futuro. La compagnia armatoriale partenopea nel 2009 ha attivato due nuovi servizi di autostrade del mare che collegano l’isola con il versante tirrenico dell’Italia e con la Spagna. Quest’anno sono stati lanciati i collegamenti da Porto Torres verso Civitavecchia e Barcellona, e da Cagliari su Salerno e su Valencia. La prima linea, con un transit time di sole 7 ore, ha collegato per la prima volta la costa nord orientale della Sardegna direttamente con il Porto di Roma e l’intero centro Italia. Immediatamente ciò si è tradotto in una migliore mobilità per i sardi e nel contemporaneo migliore afflusso turistico nel nord ovest della Sardegna. Enormi vantaggi anche per le aziende sarde, che vedranno diminuire costi e tempi per l’import/ export delle merci e dei beni di consumo. La linea vede impiegati i due più grandi e moderni Cruise Ferry del Mediterraneo – Cruise Roma e Cruise Barcelona – varati nel 2008 e in grado di trasportare a 28 nodi di velocità ben 2.300 passeggeri, 215 automobili e 187 veicoli commerciali. Queste navi dispongono di 478 cabine di cui 18 owner’s suite e 50 junior suite e di tutti i comfort di una moderna nave da crociera, dal grande centro benessere al casinò. Le stesse navi coprono in sole 12 ore la tratta Porto Torres e Barcellona che per la prima volta è stata unita direttamente alla Sardegna via mare. Con i nuovi collegamenti il Gruppo Grimaldi Napoli ha dato il via quest’anno Carimar, il ‘braccio sardo’ di Grimaldi Group L’agenzia marittima Carimar, agente esclusivo di Grimaldi Group per la Sardegna, nasce a Cagliari nel 1998 per fornire ai clienti servizi di intermediazione per il trasporto navale di petrolio, gas e materie chimiche e cereali. A questo si aggiungono i servizi di movimentazione container e di brokeraggio assicurativo, la proposta di soluzioni charter e l’assistenza nelle operazioni doganali e di spedizione. Oltre alla sede principale nel capoluogo sardo, che sorge vicino al porto commerciale, sono state aperte nel tempo succursali in altri scali dell’isola, come Sarroch (Cagliari), da cui vengono seguite le operazioni del terminal petroli, Porto Vesme (Cagliari) e Porto Torres (Sassari). Grazie a questa fitta rete di uffici locali Carimar è in grado di seguire gli spostamenti di tutte le sue navi, offrendo ai clienti un aggiornamento continuo sulla posizione del carico. Da qualche anno Carimar è attiva anche nel settore crocieristico, svolgendo l’attività di agente sia per le classiche destinazioni turistiche dell’isola che per numerose mete internazionali. A questo scopo nel 2002 sono state aperte le sedi distaccate di Barcellona e Buenos Aires. Manuel Grimaldi a un importante programma d’investimenti in terra sarda che anticipano un probabile ulteriore impegno dell’azienda nella regione. Dalle navi ai porti il passo è breve e sulla possibilità di adottare anche nel Mediterraneo la strategia già sperimentata con successo in Nord Europa e in West Africa di gestione diretta dei terminal portuali, Manuel Grimaldi nel corso dell’ultima convention tenutasi (guarda caso) a Pula (Cagliari), ha lasciato lascia aperta più di una possibilità anche in Italia. “Noi siamo già presenti a Civitavecchia, a Monfalcone e a Salerno, pare ci siano altri progetti in divenire che senza dubbio potrebbero interessarci, staremo a vedere. Ci faremo avanti sicuramente sul progetto di un nuovo terminal ro-ro a Cagliari, il presidente della locale port authority nelle settimane passate ha già visitato le nostre strutture portuali in Finlandia e noi da parte nostra ci siamo detti disponibili a offrire il nostro know-how per contribuire alla migliore progettazione possibile affinché non vengano commessi errori nel disegnare il layout del nuovo terminal”. Oggi Grimaldi Group trasporta via mare 2.860.000 autovetture l’anno, 1.590.000 milioni di unità rotabili/container e 2.680.000 passeggeri, con una delle maggiori flotte mondiali di navi roro/multipurpose e car carrier: oltre 100 unità (85 di proprietà), 30 delle quali costruite negli ultimi sette anni. Altre 26 navi ro/ro, container-ro/ro e cruise ferry sono state ordinate e la consegna è prevista per il triennio 2010/2012. Il personale di bordo e di terra conta circa 8.000 unità ed il Gruppo comprende 8 compagnie marittime, incluse Atlantic Container Line (ACL), Malta Motorways of the Sea e Finnlines. Nicola Capuzzo Mec Shipping, con Grimaldi da Porto Torres a Brcellona L’agenzia marittima Mec Shipping, agente di Grimaldi Gruop con sede a Porto Torres, è un società molto giovane, che attualmente impiega cinque dipendenti. Nasce infatti nel marzo del 2009 e si scontra subito con una situazione nazionale ed internazionale difficile, dovuta alla crisi economica che ha comportato una drastica flessione nel mercato del trasporti marittimi, sia merci che passeggeri. “L’inizio è stato un po’ difficile – ammette il titolare Edoardo Cossu – ma poi le cose sono migliorate”. Mec Shipping lavora, per conto di Grimaldi, sulle tratte Porto TorresBarcellona e Porto Torres-Civitavecchia, movimentando sia merci che passeggeri. “Quest’ultima destinazione si sta consolidando, ma quella che va meglio è sicuramente Barcellona. C’è sempre stata una buona tradizione di traffici tra Catalogna e Sardegna, ma oggi l’interesse spagnolo verso la nostra regione è in aumento”. L’attrazione è di carattere soprattutto turistico, visto che il picco nel trasporto passeggeri Mec Shipping lo ha raggiunto ad agosto, toccando quota 40.000. Alla luce di questi dati, i progetti per il 2010 si concentrano “sul rafforzamento dei rapporti con Barcellona – conclude Cossu – puntando il più possibile sul trasporto passeggeri e consolidando anche l’importazione di merci dalla Spagna verso la Sardegna, che già oggi raggiunge buoni livelli. Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 12 FERRY Corsica Sardinia Ferries, per ‘gite in Sardegna’ sia d’estate che d’inverno La compagnia dei traghetti gialli offre collegamenti giornalieri con l’isola durante tutti i periodi dell’anno Corsica Sardinia Ferries ha registrato sulla Sardegna, da gennaio a fine ottobre 2009, 858.123 passeggeri trasportati e 310.577 veicoli, il 4,6% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La maggior parte del traffico si concentra nei mesi estivi, con sei partenze settimanali da Livorno e altrettante da Civitavecchia (destinazioni Golfo Aranci e Santa Teresa), ma la compagnia è presente nei collegamenti con l’isola tutto l’anno, con partenze giornaliere anche in inverno che si intensificano in prossimità delle feste: Natale, Epifania e Pasqua. Inoltre, dal 15 gennaio al 31 marzo 2010, Corsica Sardinia Ferries proporrà quest’anno un pacchetto di offerte denominato “Gite in Sardegna”, per incentivare il trasporto passeggeri verso l’isola anche al di fuori delle classiche stagioni turistiche. Le operazioni della compagnia francese, che nel 2008 aveva trasportato un totale di oltre 3.327.000 di passeggeri, vengono coordinate dalla sede di Savona Vado, che dispone di 50.000 mq in concessione in cui vengono gestite anche le attività logistiche. La flotta di Corsica Sardinia Ferries è composta da 14 unità, tra cui sei navi definite Mega Express, un’evoluzione dei traghetti veloci in grado di tenere velocità di crociera molto elevate durante il giorno, ma dotate di spazi e cabine tipici dei ferries tradizionali, utilizzabili nella traversate notturne. L’ultima arrivata tra le Mega, quattordicesima nave della flotta, è la Mega Smeralda, acquistata nel 2008 dalla compagnia norvegese Lines Cruises. Lunga 171,5 metri e larga 28, ha 539 cabine e può trasportare 2000 passeggeri e 560 auto. In precedenza, nel 2006, era già stata acquistata la Mega Express Five dalla compagnia di stato giapponese JRTT, con caratteristiche analoghe: lunga 170 metri e larga 25, può accogliere fino a 2000 passeggeri e dispone di 276 cabine. La sua capacità garage è di 600 auto e 50 semirimorchi. Le altre unità di classe “mega” sono le gemelle Mega Express I e II (anno di costruzione 2001), Mega Express III (costruita nel 2001 ma considerevolmente modificata nel 2003) e Mega Express IV (costruita nel 1995 e ristruttura nel 2007). Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 F.B. 13 FERRY Per il 2010 Moby punta a consolidare la sua presenza sulle tratte sarde Il collegamento estivo con Olbia verrà anticipato a marzo, con partenza sia da Genova che da Civitavecchia Moby ha presentato le nuove offerte per la stagione 2010 e tra gli obiettivi dichiarati ha posto anche il rafforzamento della a presenza in Sardegna. Con 18 navi a disposizione la compagnia guidata da Vincenzo Onorato offrirà ai suoi passeggeri, l’anno prossimo, ben 14.000 partenze totali, distribuite tra i collegamenti con la Sardegna (Livorno-Olbia, PiombinoOlbia, Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres), con la Corsica (Genova-Bastia, Livorno-Bastia e S.Teresa di Gallura-Bonifacio) e con l’Isola D’Elba (Piombino–Portoferraio). La Sardegna resta comunque la destinazione principale, quella con più partenze e più destinazioni. In particolare il collegamento estivo GenovaOlbia-Genova (operato con le unità gemelle Wonder e Freedom), in cui Moby è leader, nel 2010 verrà attivato in anticipo, a partire da marzo, andando ad affiancare i servizi Livorno-Olbia e Piombino-Olbia (quest’ultimo con il traghetto veloce Tommy) che funzionano invece tutto l’anno con partenze settimanali (fino a 6 da Livorno) sia diurne che notturne. Sempre in primavera saranno attivati anche i servizi di collegamento Civitavecchia-Olbia, 5 partenze settimanali sia diurne che notturne, e Genova-Porto Torres-Genova (su Moby Drea), la più recente tra le offerte di viaggio targate Moby. Per quanto riguarda il comparto cargo, sui suoi traghetti Moby può trasportare anche merci pericolose; i certificati emessi da RINA autorizzano infatti le navi a caricare materiale A.D.R. (prodotti radioattivi esclusi) in colli, in veicoli cisterna e in contenitori cisterna su portacontenitori. Il personale specializzato segue le procedure concernenti il rilascio dell’autorizzazione all’imbarco e del nulla osta allo sbarco da parte delle Autorità Marittime competenti. Anche Moby comunque, come tutte le compagnie attive nel trasporto marittimo, ha risentito della crisi economica mondiale. Se infatti i ricavi del 2008 si sono rivelati stabili rispetto a quelli dell’anno precedente, 275.852.000 di euro contro 275.108.000, molto consistente è stata invece la diminuzione del profitto, che è sceso da 12.965.000 del 2007 a poco più di un milione e 200.000 euro per il 2008. Dati inequivocabili, su cui hanno pesato anche gli elevatissimi prezzi pre-crisi del greggio, poi scesi a causa del crollo dei mercati che ha però comportato una drastica contrazione della domanda di beni e servizi (trasporto marittimo compreso). Moby, comunque, ha reagito proponendo nuove tratte e studiando un ampio piano di offerte speciali verso tutte le mete, Sardegna in testa. Francesco Bottino Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 14 LOGISTICA I delfini di Nieddu chiamano Marina di Carrara Il gruppo sardo punta sul servizio completo: terra, mare e logistica Quelli che mette in campo la Nieddu Trasporti sono numeri che descrivono un colosso logistico tutto Made in Italy che vanta piattaforme a Milano, Padova, Bologna, Firenze, Marina di Carrara e Roma. Oltre 1.200 semirimorchi di vario tipo, dal centinato al furgonato, ribaltabili e isotermici, 200 tra motrici dotate di sponda idraulica e mezzi minori, garantiscono un servizio quotidiano di presa e consegna su tutti i comuni sardi, mediante l’impiego di un vero e proprio ‘servizio navetta’ grazie alla presenza strategica dei tre terminali di Cagliari, Sassari e Olbia. Un’area di oltre 90.000 metri quadrati di capannoni industriali e 1.500 metri cubi di celle frigorifere per il deposito di partite di merci pallettizzate, di derrate alimentari e di medicinali con le autorizzazioni di legge: questa la base strategica della società che garantisce ai propri clienti i collegamenti da qualsiasi località d’Italia per la Sardegna e viceversa. La consegna di diverse tipologie di spedizioni, la fornitura di logistica di supporto alla movimentazione e alla distribuzione delle merci tramite i propri mezzi terrestri e marini sono le sfide che questa azienda, nata nei primi anni Cinquanta, porta avanti con determinazione per consolidare ogni giorno di più la leadership nel settore dei trasporti, della logistica e della distribuzione. Uno dei punti di forza è il trasporto via mare: una Compagnia di navigazione di proprietà del Gruppo - la Armamento Sardo - con rotte quotidiane da e per Marina di Carrara, Olbia e Cagliari, e una portata di 140 semirimorchi, assicura un servizio sempre più rapido e qualificato. Le due navi gemelle Delfino Bianco e Delfino Grigio, compartimenti di carico per 140 semirimorchi, effettuano infatti servizi giornalieri tra Sardegna e Toscana. Non autorizzata al trasporto passeggeri, la Compagnia si rivela perciò stesso la più idonea, soprattutto nel periodo estivo, al traffico esclusivo delle merci. Infine, il Gruppo Nieddu garantisce un’articolata gestione dei servizi che permette ai clienti di rivolgersi ad un unico punto di coordinamento per monitorare le proprie merci: il personale infatti è in grado di conoscere in tempo reale l’andamento delle spedizioni - dall’affidamento fino al termine con la consegna a destino – in ogni parte d’Italia. Irene Parmeggiani Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 15 AUTOTRASPORTO Tirso, quello che gli altri non fanno Versatilità, curiosità e coraggio sono gli ingredienti della strategia di Logistica Mediterranea “Il know how e la passione per la logistica nominata ‘Intermodale’ si occupa di trasporto ci orientano verso le nicchie di mercato: il combinato ‘classico’ fra continente e trasporto da A a B lo facciamo, ma puntiamo Sardegna, appoggiandosi alla storica a fare quello che gli altri non fanno, andare Agenzia Marittima Tirso per una distribuzione dove gli altri non vanno”. capillare nel territorio nazionale e sfruttando Bastano poche parole con Nicola Fabbri, rapporti diretti con le primarie compagnie direttore commerciale e operativo di Logistica marittime. Non a caso fra i nostri clienti Mediterranea - gruppo logistico sardo più spiccano nomi importanti e diversi come conosciuto, forse, con il marchio Tirso Ferrero, Saras (per l’impiantistica), Carlsberg, per comprendere che l’atout principale UPS o Geodis, per conto di cui curiamo la dell’operatore che ha sede a Giusta distribuzione in Sardegna. Il secondo cardine (Oristano) e filiali a Elmas (Cagliari), Assago di Logistica Mediterranea è rappresentato (Milano), Genova, Livorno, Napoli e Marocco dall’automotive, settore in cui collaboriamo (Tirso Maroc e Tirso International, con sede con i principali provider internazionali a Casablanca), risiede nella versatilità con seguendo tutto il ciclo logistico, a partire cui ha saputo affrontare l’evoluzione del dal ritiro dei mezzi negli stabilimenti o nei mercato, restandone protagonista anche a piazzali”. dispetto di momenti non facili. Proprio all’automotive è da ricondursi il “Logistica Mediterranea, formalmente presidio marocchino dell’azienda sarda. nata nel 1990, ha un’esperienza ultra “Una decina d’anni fa il Marocco affidò alla quarantennale, essendo frutto della fusione Fiat la commessa per l’assemblaggio in loco di due aziende, San Paolo Trasporti e Tirso, della ‘macchina del popolo’ e al Lingotto Nicola Fabbri nate negli anni ‘60 ed entrambe arrivate ad occorreva qualcuno che fosse in grado di occupare posizioni di leadership nel settore. organizzare la logistica inbound e outbound Tanto che il fondatore e l’amministratore delegato, Gastone Fabbri in un contesto particolare come il Marocco di dieci anni fa. Oggi abbiamo fu protagonista, prima che venisse ceduta a Rhenus, del rilancio di due società a Casablanca e cooperiamo strettamente con Renault, che Gottardo Ruffoni. L’organizzazione operativa di Logistica Mediterranea, ha ereditato l’attività di Fiat e che, forte della sua posizione in Magreb, che sfrutta complessivamente una flotta di oltre 500 rimorchi di ogni potrebbe aprirci nuove interessanti prospettive”. genere (centinati, ribaltabili, ribassati, etc.) e 100 motrici producendo Quest’ultimo esempio riporta all’introduzione di Fabbri e al terzo filone di un giro di affari di circa 30 milioni di euro (2008), riflette la poliedricità attività di Logistica Mediterranea: “In generale è difficile che autotrasporto e la perizia citate da Fabbri: “L’attività è divisa in tre aree. La divisione e automotive offrano grandi possibilità di crescita. Per questo la nostra strategia mira a conservare semplicemente la nostra piccola quota in tali ambiti, puntando piuttosto su nicchie inesplorate o particolari. La terza divisione, infatti, la cosiddetta Interno Sardegna, segue solo progetti di questo tipo. Per due clienti di prim’ordine come Buzzi Unicem e Italcementi, ad esempio, gestiamo l’intero percorso di rifornimento di pet coke dei cementifici di Cagliari e Nuoro, dallo scarico nel porto di Oristano, dove effettuiamo anche le operazioni portuali, al trasporto al carbonile (appena rinnovato), allo stoccaggio, mettendo a disposizione di Italcementi anche le cisterne per la distribuzione del prodotto finito. Una movimentazione che tocca le 100-120 mila tonnellate l’anno. Inoltre nei prossimi cinque anni abbiamo pianificato investimenti sia di rinnovamento della flotta sia di sviluppo di nuove linee internazionali (in primis nord Africa, Ucraina e Spagna) per eseguire servizi logistici complessi relativi principalmente al settore grandi impianti”. Incarichi complessi, da gestire dalla A alla Z, sono, insomma, il pane quotidiano di Logistica Mediterranea: “Ci vorrebbe un articolo intero scherza concludendo Fabbri - per raccontare quello che abbiamo fatto, e il tempo in cui lo abbiamo fatto, per il G8 mancato della Maddalena! Ma è quello che ci piace, fare quello che gli altri non fanno”. Andrea Moizo Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 AUTOTRASPORTO La logistica secondo Lucianu I semirimorchi da Olbia raggiungono l’Europa Un servizio a tutto campo quello offerto da Lucianu Logistica, il gruppo fondato dai fratelli Fabrizio e Stefano Lucianu nel 1986: nei vent’anni di attività i notevoli investimenti in personale e mezzi hanno portato l’azienda di Olbia ad una proficua e inarrestabile espansione nel campo nazionale ed internazionale del comparto logistico. La Lucianu per dimensioni e organizzazione è in grado di offrire una gamma estremamente diversificata di servizi, a livello sia nazionale che internazionale, che riguardano il trasporto, la movimentazione e lo stoccaggio delle merci e i servizi speciali: ad oggi la società sarda vanta infatti un modernissimo autoparco di proprietà, composto da 150 trattori stradali condotti solo ed esclusivamente da personale dipendente, e da 600 trailers e semirimorchi dalle diverse aratteristiche operative, dai telonati ai furgonati, coibentati o reefer, che grazie alle varie capacità di carico consentono al gruppo di trasportare materie prime, semilavorati e prodotti finiti, coprendo una varietà merceologica che va dalle merci alimentari ai trasporti speciali. Strategici gli accordi di collaborazione che il gruppo olbiese ha stretto con alcune tra le più importanti compagnie di navigazione quali Moby, Tirrenia, GNV, SNAV e Dimaiolines, garantendo imbarchi da e per la Regione Sardegna in qualsiasi periodo dell’anno; la società ha inoltre strutture e personale in tutti i principali porti nazionali che le consentono di monitorare le operazioni di imbarco e sbarco. I punti di forza dell’azienda sono l’efficienza dei mezzi di proprietà e la garanzia che tutti i servizi di trasporto primario vengano effettuati con proprio personale dipendente, offrendo tempi ridottissimi di trasporto con la massima sicurezza e un elevato standard di qualità; nel tempo i servizi offerti dai fratelli Lucianu si sono moltiplicati e specializzati. La Lucianu effettua ad esempio trasporti in regime di ADR Accord Dangereuses Route, l’accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada (firmato a Ginevra il 30 settembre 1957 e ratificato in Italia con legge 12 agosto 1962 n. 1839); la società possiede infatti mezzi in ADR e impiega personale altamente specializzato e munito di patentino per il trasporto di merci pericoloso sull’isola e su tutto il territorio italiano. La compagnia ha anche scommesso sulle assicurazioni, aprendo un dipartimento dedicato; accanto all’ordinaria copertura assicurativa prevista dal decreto legislativo 286/2005, i clienti posso richiedere per le proprie merci altri tipi di garanzia complementare e all risk. L’isola sarda conferma ancora una volta un primato, che va al di là delle bellezze naturalistiche che l’hanno resa nota in tutto il mondo, ma si riferisce alla tenacia e alla dedizione che i sardi mettono nel proprio lavoro, raggiungendo obiettivi di grande interesse per il territorio. Irene Parmeggiani Dasara Trasporti guarda con interesse verso la Spagna Con le autostrade del mare sorgono nuove opportunità tra la Sardegna e la penisola iberica “La concorrenza ha notevolmente aiutato lo sviluppo delle autostrade del mare”. Di questo è convinto Pierluigi Carta, amministratore delegato di Dasara Trasporti, uno dei maggiori operatori sardi attivo ormai da quasi 30 anni nell’autotrasporto dall’isola a tutto il territorio nazionale. “Attualmente i nostri servizi sono concentrati prevalentemente sulle direttrici con il centronord Italia ma in futuro guardiamo con interesse al mercato spagnolo” anticipa il numero uno della società. “I collegamenti marittimi esistono da tanti anni ma la concorrenza e il progressivo smembramento di Tirrenia le autostrade del mare sono diventate sempre più competitive per i caricatori”. I semirimorchi di Dasara Trasporti vengono imbarcati prevalentemente dai porti di Cagliari e di Porto Torres con destinazione Genova, Civitavecchia, Salerno e in Spagna, Barcellona e Valencia. “I nuovi collegamenti aperti con la penisola iberica ci consentono di programmare un upgrade dei nostri servizi di trasporti garantendo l’aggiunta di nuove destinazioni che finora non potevamo proporre ai nostri clienti” prosegue Carta. Uno scenario in via di sviluppo che offre alla Sardegna la possibilità di diventare nei prossimi anni il fulcro di un ampio network di autostrade del mare che collegano il sud dell’Europa con il nord dell’Africa e le coste del Mediterraneo occidentale con Pierluigi Carta Grecia e Turchia. “Uno sfondo interessante per un’azienda come Dasara, radicata sul territorio ma ambiziosa nella volontà di investire e ampliare le proprie attività Per quest’anno alcuni investimenti erano stati sospesi per via della crisi ma siamo pronti a rinvestire già dal prossimo anno, non appena i segnali di una ripresa economica saranno certi”. Fondata nel 1981, la società si è trasformata negli anni in Dasara Trasporti Spa allargando i confini del proprio operato in tutta l’Italia e arrivando ad aprire nuove sedi oltre a quella di Oristano (sede amministrativa e direzione), a Cagliari (ufficio commerciale e operativo-groupage), a Porto Torres (deposito e officina) e a Trezzano sul naviglio (vicino a Milano). La società dispone di circa 250 semirimorchi e un’ampia flotta di trattori in larga parte di proprietà per un fatturato annuo che nel corso dell’esercizio 2008 era arrivato a 16 milioni di euro. Nicola Capuzzo Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 17 AGENTI MARITTIMI Dialogo sui massimi sistemi isolani (e non…) Vincenzo Cincotta esamina tutti i vincoli e le opportunità portuali e logistiche della ‘sua’ Sardegna Parlare di shipping in Sardegna - e non solo perché il termine inglese compare nella stessa ragione sociale del Gruppo Cincotta - non può prescindere da un excursus su pregi e difetti della portualità isolana con il capofamiglia di questa rinomata azienda di Cagliari. Ed anche se più defilato rispetto a qualche tempo fa e non certo per raggiunti limiti di età, ma in virtù di una precisa scelta strategica, Vincenzo Cincotta, coadiuvato dalla moglie Franca, dalla figlia Cinzia e dal figlio Gianmarco, è sempre il capo carismatico dell’azienda fondata dal padre, proveniente dalla natia Lipari, nel 1946, oggi giunta alla terza generazione. Un’impresa con uffici propri a Cagliari, Olbia, Portovesme e Porto Torres, una ventina di addetti, 80 scali al mese di navi rappresentate per un totale di circa 1.000 all’anno, in grado di lavorare direttamente o con propri corrispondenti in tutti i porti isolani. “In Sardegna tutto arriva sempre dopo, compresa la ripresa economica - esordisce con la consueta causticità - noi teniamo le posizioni, non ci possiamo lamentare. Ma gli adeguamenti burocratici sono enormi ed il lavoro di agente marittimo è male pagato, i margini sono sempre più bassi”. Partendo dalla progettualità messa in campo dall’Autorità Portuale di Cagliari, Cincotta inizia una lucida disamina di rischi ed opportunità. “Non è un male spostare le rinfuse dalla banchina commerciale al Porto Canale, dove stanno già costruendo le nuove banchine rinfuse, attuando l’idea messa in campo dai dirigenti dell’ ex-CASIC ora diventato Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari”. La progettualità complessiva portata avanti dall’attuale Presidente dell’Autorità Portuale Paolo Fadda è finalizzata a razionalizzare i traffici ro-ro che nel capoluogo, per merito di operatori storici come Grendi e più recenti come Grimaldi Napoli, stanno assumendo connotati importanti. “Qui occorre fare una dissertazione più ampia. Molti mistificano il concetto di autostrade del mare. Dall’Italia alla Sardegna conviene il ro-ro ma solo sotto certe premesse. Delle merci che sbarcano ad Olbia il 50-60% sono destinate all’area di Cagliari; così i camion devono percorrere oltre 300 km di strada dorsale Carlo Felice, il che causa notevoli problemi alla collettività: inquinamenti, rallentamenti, logorio del manto stradale quando non si verificano incidenti. Sulla Olbia-Livorno una sola nave consente 6 coppie di viaggi alla settimana; sulla Cagliari-Livorno la stessa nave, per ragioni di miglia marine, non ne può fare più di 3, il che pone immediatamente un problema di costi addizionali che non si possono altro che ribaltare sull’utenza. Tralasciando il maggior bunker da utilizzare, è intuitivo come il solo ammortamento della nave incida il doppio. Eppure se si vuole mantenere il trasporto, l’unica soluzione per attraversare la Sardegna non è certo la ferrovia, che non ha un senso economico. Invece occorre sovvenzionare il trasporto stradale con un ecobonus da distribuire all’armatore o all’autotrasportatore, quest’ultimo ovviamente se in grado di dimostrare che la sua polizza di carico è indirizzata a Cagliari.D’altronde la posizione geografica della Sardegna è tale da non consentire tante alternative. E non parlo certo Vincenzo Cincotta con la moglie Franca ed i figli Cinzia e Gianmarco di passeggeri, per i quali potenziare il servizio ferroviario è un must assoluto. Ma nel cargo le ferrovie incontrano distanze troppo brevi perchè l’impiego sia economicamente vantaggioso salvo il mantenimento di un collegamento strategico per il materiale rotabile, come nel caso della industria Keller, ad esempio. Dicono che il costo del treno è più basso? Solo perchè ciò che fanno pagare è in realtà più basso del costo industriale effettivo grazie ai sussidi ricevuti”. Dalle merci movimentate con tecnologia orizzontale a quella verticale il passo è breve. “La ripresa di CICT nei container è un fatto estremamente positivo perché dà la possibilità di fare import ed export di merci dalla Sardegna senza avere il ricarico della doppia movimentazione come accadeva quando il terminal era fermo, sino a pochi mesi fa. Quello che manca ancora a Cagliari è il PIF: possibile che da noi non si riesca a fare un Punto di Ispezione Frontaliera?” sbotta l’agente marittimo. Uno degli impegni storici dell’agenzia marittima Cincotta sono le crociere. “Abbiamo una società di viaggi che si chiama Nonsolocrociere by Multimedia Srl. Ma per fare decollare davvero le crociere a Cagliari, occorre aumentare il pescaggio ad almeno 9 metri da entrambi i lati della banchina del Terminal, perché non si può avere un solo accosto; e se arrivano due navi in simultanea che facciamo?” afferma Cincotta, che lavora come agente diretto con proprio ufficio anche a Porto Torres, dove ora hanno iniziato a scalare alcune navi passeggeri. “Qualora però le rinfuse e il traffico di rotabili merci venissero effettivamente spostati al Porto Canale, nel porto storico di Cagliari le banchine esistenti sarebbero idonee già da ora ai traghetti passeggeri ed alle navi da crociera, ma in tal caso occorrerebbe realizzare un nuovo Terminal al Molo Sabaudo e reinventarsi un riutilizzo dell’attuale Terminal Crociere, di fatto mai entrato in funzione”. Chiusura con alcune riflessioni più generali. “Un serio appunto lo voglio muovere alla legge del 1977 sull’attività di raccomandazione; è imprecisa e obsoleta e, ritengo, addirittura incostituzionale per quanto riguarda l’applicazione dell’ambito territoriale dell’esercizio della professione. Mi spiego: un agente di Venezia può liberamente esercitare la sua attività in tutti i porti della propria direzione marittima, così come a Napoli in tutti i porti di due compartimenti, che comprende oltre Napoli anche Castellammare di Stabia. Una possibilità che invece a noi di Cagliari non viene concessa. Una legge poco chiara ha lsciato spazio a variegate interpretazioni da parte delle varie commissioni per la tenuta degli albi dei raccomandatari marittimi presso le diverse Camere di Commercio Italiane; ci si chiede se tali interpretazioni restrittive siano legittime e rispettose della Carta fondamentale e ancor prima dei dettami dell’Europa . Interpretazioni obsolete e restrittive, in un mercato sempre più globalizzato, frenano lo sviluppo delle aziende. Ma perché si proibisce la libera circolazione del professionista sul territorio? Siamo forse diversi da ingegneri o medici? Bersani ha introdotto le liberalizzazioni: perchè si fa finta che esse non valgano nel nostro ambito? Persino la territorialità dell’esercizio della professione di Spedizioniere Doganale, attività’ strettamente connessa a quella di Raccomandatario Marittimo, ha un regime territoriale ben più vasto, peraltro in corso di ulteriore liberalizzazione. Va detto che bisognerebbe inquadrare la professione del Raccomandatario Marittimo con una diversa ottica: perché non individuare un gruppo di attività tecniche correlate all’evoluzione delle normative e degli adempimenti attuali svolte dal raccomandatario che qualificherebbe la professione come essenziale e necessaria alla navigazione marittima? Dunque occorre cambiare la legge, in fondo sono passati ben 32 anni dalla sua emanazione! Ma la modernizzazione richiede coraggio e chi non lo ha non se lo può dare” afferma seccamente Cincotta con citazione manzoniana, sulla scorta della quale termina con un altro spunto letterario. “Mi piace ricordare un aforisma: una volta la paura bussò alla porta; il coraggio andò ad aprire, ma dietro la porta non c’era nessuno...” Angelo Scorza Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 18 AGENTI MARITTIMI Ad Oristano solo pasta Disardegna L’agenzia Efispau è leader nella movimentazione dei cereali Quattro generazioni: tante sono quelle che separano Vincenzo Brandi e Giuseppe Pau da Efisio Pau, fondatore della Efispau Srl, agenzia marittima cagliaritana che dal 1995 ha una sede stabile anche nel porto di Oristano. Lo shipping scorre nelle vene di questa famiglia sarda che da oltre un secolo opera nel settore marittimo curando gli interessi di primarie compagnie armatoriali e società noleggiatrici nonché delle maggiori industrie del cagliaritano. Un porto vivace quello di Cagliari, che oltre al noto terminal passeggeri opera minerali e prodotti chimici, cereali e merci su rotabili per navi ro-ro; l’agenzia marittima di Brandi e Pau è specializzata anche in project cargo e stevedoring. Nel 1995 parte l’ambizioso progetto di aprire la sede di Oristano: “La nostra agenzia ha una vocazione tramp – queste le parole di Ignazio Zucca, a capo di Efispau Oristano – la decisione di aprire su Oristano è stata dettata dall’interesse economico legato allo scalo”. Nato per interessi industriali e, si sussurra, politici, il porto di Oristano è stato attivato e creato ex novo 35 anni or sono, soprattutto per la vicinanza alle industrie chimiche Equipolymers e quelle del gruppo ENI ad Ottana, interessate all’esportazione della propria produzione in Cina e Turchia; lo scalo ha il vantaggio di non aver nessuna limitazione per ciò che riguarda i pescaggi e di costituire il naturale sbocco a mare per il tessuto industriale e minerario che interessa l’area oristanese. È d’accordo Zucca: “Oristano ha un pescaggio di circa 11,50 metri, che può essere considerato uno dei migliori rispetto ad altri porti. Da Oristano si imbarcano feldspato estratto dalle miniere di Orani e argille da altre miniere dislocate in vari punti della Sardegna. Questi minerali, utilizzati per le ceramiche, vengono esportati verso la Spagna, nella regione di Castellon, o impiegati in Italia, per le ceramiche di Sassuolo, a Modena. Il nostro porto soffre poi per il limitato arco di tempo disponibile relativo alle operazioni di movimentazione delle navi in entrata e in uscita, infatti nel periodo estivo iniziano la mattina alle 6.30 e si concludono alle 19.00-20.00: essendo tali operazioni legate alla visibilità, durante l’inverno le movimentazioni devono concludersi alle 17.00, prima del sopraggiungere del tramonto”. Tra le merci trattate da Efispau ci sono anche le granaglie: tra i principali clienti dell’agenzia, dal 1992 primeggia nello scalo oristanese il gruppo Cellino, proprietario del più grande mulino della Sardegna e produttore della pasta Disardegna: il pastificio sardo, fondato nel 2001, vanta oggi una produzione pari a 650.000 quintali annui ed oltre al marchio Disardegna, il pastificio Cellino srl produce per altre 20 aziende con etichette private. Altre aziende presenti sul territorio sono i Silos e Mangimi Martini Spa, società creata da Serafino Ferruzzi ed Ezio Martini, il quale ha recentemente rilevato tutta l’attività: le materie prime, orzo, mais e farina di soia importate da Brasile e Argentina venivano stoccate ad Oristano e una volta lavorate esportate nel mercato libico. La Cementi Centro Sud Spa che importa clinker e la SSB, Società Sarda di Bentonite Srl che esporta questo minerale, largamente utilizzato nell’industria metallurgica e nell’edilizia, attraverso il porto di Oristano. Lo scalo è stato recente testimone dell’affermarsi di un ulteriore commercio: “essendo la Sardegna una regione ricca di vento, in molti si stanno buttando sull’installazione delle pale eoliche”. Zucca è dunque pronto a raccogliere la sfida dei nuovi commerci legati alle energie rinnovabili e ai business ad esse connessi. Irene Parmeggiani Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 19 AGENTI MARITTIMI La Spagna conquista le coste sarde A Cagliari il branch office della italo-catalana Italmar 3000 È un legame forte quello che unisce le coste cagliaritane al capoluogo della Catalogna: è il marzo 2008 quando il compianto Piero Stracquadanio apre a Cagliari la filiale Italmar Sardinia, interlocutore italiano della spagnola Italmar 3000. L’agenzia marittima Italmar 3000, creata qualche anno prima da Stracquadanio con sede centrale a Barcellona e da sempre attenta all’evoluzione del mercato dello shipping, conta su una rete di partnership e sub agenti di alta e provata professionalità per l’assistenza ai propri clienti, con presenze radicate in tutti i porti della Spagna e del Portogallo, in America e paesi Caraibici, e da oltre un anno anche in Italia con la cagliaritana Italmar Sardinia. Il punto di forza di Italmar è l’efficienza: i clienti possono contare su un referente che garantisce continuamente, 365 giorni l’anno e 24 ore al giorno, la cura dei normali servizi di agenzia marittima e mette sempre al primo posto gli interessi del proprio cliente. Inoltre la presenza capillare di Italmar offre alla società la possibilità di monitorare le navi agenziate nella stragrande maggioranza dei paesi del mondo ed intervenire in maniera immediata per risolvere i più svariati problemi che le navi devono affrontare nei porti di scalo. Il principale obiettivo di Italmar è infatti quello di offrire ai propri clienti la massima flessibilità nelle operazioni e nelle comunicazioni con armatori, noleggiatori, terminalisti e comandanti delle navi al fine di ridurre ulteriormente tempi e costi: tutto ció grazie a una costante evoluzione nell’approccio al mercato, investendo in tecnologia, risorse umane e con una politica finalizzata ad una alta qualità dei servizi. Da questo approccio commerciale nasce l’esigenza di fondare Italmar Sardinia: la particolare cura dedicata alle tankers che percorrono le rotte dalle coste sarde fino in Spagna e viceversa è affidata all’esperienza del Marine Operation Manager Fausto Saba e Giuseppe Somma, ormai catalano d’adozione. La Spagna rimane infatti la patria madre di quest’avventura commerciale tutta italiana: ad oggi Italmar é agente generale per la Spagna di due big dello shipping del calibro di ENI e Navigazione Montanari. Le tradizioni marinare dei due paesi mediterranei hanno portato a un ampliamento strategico dei servizi offerti ai clienti del gruppo, grazie alla partnership avviata con la Brunel Marine Coating Systems, specializzata in vernici marine, e ai numerosi accordi con le locali società di riparazione navale. Sana gestione famigliare per Agenzie Marittime Sarde Dal marittimo al turismo per dribblare la crisi attraverso tre quarti di secolo La società Agenzie Marittime Sarde nasce nel 1933 ma ancora oggi, a distanza di quasi 80 anni, la gestione è sempre famigliare. Chi regge le fila dell’azienda è ormai la quarta generazione; lo staff è infatti composto da Alessandra, Emanuela e Sandro Viazzo e da un team di 30 collaboratori a tempo indeterminato, più alcuni stagionali. Cosa sia oggi il core business di Agenzie Marittime Sarde lo si riassume in una parola: il turismo. In passato, invece, il ruolo di raccomandatari marittimi e ausiliari del trasporto era predominante. Un bel salto da ieri a oggi “per adeguarsi ai tempi e non sprofondare in una Sardegna con sempre meno opportunità, un’isola oramai deindustrializzata” commenta Sandro Viazzo, il più ‘anziano’ dei dirigenti, memoria dell’azienda che fu, uomo di una gentilezza difficile da trovare. All’inizio Tirrenia era l’unico cliente, poi negli anni sono cresciuti, diventando agenti di Saremar e Ferry. “Nel 1964 l’impegno con Tirrenia diminuì perchè l’allora presidente Stara decise di valorizzare la presenza della società nell’isola istituendo uffici diretti a Porto Torres, Olbia e Sassari. Continuammo comunque l’assistenza ma iniziammo a pensare a soluzioni alternative”, spiega Viazzo. La sede principale è a Porto Torres, cittadina specchio di una Sardegna che perde abitanti e con scarse prospettive di lavoro. La società è la risposta concreta e positiva al cambiamento. Agenzie Marittime Sarde ha saputo adeguarsi al cambiamento, abbinando il lavoro di agente marittimo a quello di tour operator, per farne un vero business. “In Sardegna, sino a qualche anno fa, le agenzie di viaggio si occupavano esclusivamente di biglietteria, noi da una ventina di anni ci siamo scostati da questo trend e abbiamo iniziato ad occuparci di gruppi, specialmente in uscita dall’isola. Oggi le agenzie turistiche sono 400 in tutta la Sardegna, quando iniziammo eravamo 60” spiega con orgoglio Viazzo.“Da 15 anni a questa parte siamo passati ad un lavoro di incoming, per coloro che vengono a visitare l’isola ed ad una nuova vocazione transfrontaliera, ci occupiamo infatti anche della Corsica”. La vocazione marittima dell’agenzia però, seppur sopita continua a funzionare: 9 anni fa Agenzie Marittime Sarde ha ripreso il settore merci, principalmente argille, argilliti, bentonite ecc., e ha mantenuto la collaborazione con alcuni dei clienti di un tempo. Sfruttando il knowhow nel turismo, l’azienda ha abbinato il servizio di agenzia marittima alle navi da crociera: attualmente Agenzie Marittime Sarde si occupa di 100 scali a livello escursionistico dei passeggeri. Elena Pellini Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 20 SPEDIZIONIERI Marongiu scommette sul fattore tecnologico 82 anni di America per gli spedizionieri di Porto Torres “Il settore marittimo attualmente mostra segnali di grossi cambiamenti in seguito alla crisi del 2008/2009: molte aziende importanti stanno chiudendo o ristrutturandosi con una conseguente diminuzione dai volumi. Stiamo assistendo a un cambio di vettori marittimi ed a una riorganizzazione delle rotte da e per la Sardegna, inclusa una rivalutazione di Porto Torres sia per le rotte nazionali ed internazionali”. Questa l’analisi di Carlo Marongiu, leader dell’omonima agenzia di spedizioni di Porto Torres. L’attività di spedizioniere fu iniziata nel 1927 dal Cav. Peppino Marongiu, prima con le spedizioni nazionali tra la Sardegna e il continente, poi con l’impiego di navi tradizionali per le spedizioni internazionali verso tutti i paesi extra Europei. La svolta arriva negli anni ’60, proprio nel momento in cui le navi tradizionali cedono il posto ai traghetti e il traffico internazionale saluta l’avvento quale è possibile fornire servizi veloci in tutto il territorio del nord Sardegna, nelle provincie di Sassari e Olbia, con procedure domiciliate negli spazi doganali e, su specifica richiesta, presso altri stabilimenti. Le spedizioni internazionali da e per gli Stati Uniti rimangono elementi chiave di questa ditta sarda che ha puntato sulla tecnologia e su una rete capillare di corrispondenti in vari paesi del mondo; groupage, consulenze sui traffici intracomunitari e Intrastat, pratiche doganali e consulenza sulle lettere di credito sono solo alcuni dei servizi che Carlo Marongiu e i suoi collaboratori sanno offrire. Irene Parmeggiani delle moderne portacontainer, subentrano i primi soci importanti e cambiano le strategie dell’azienda. La società sceglie di concentrarsi solo sul traffico internazionale, sulle operazioni doganali e sul traffico intracomunitario, che proprio in quegli anni iniziava ad affermarsi. Core business della Marongiu diventano le importazioni dal Far East e dai paesi del Nord Africa, e in particolar modo le esportazioni verso gli Usa, garantendo agli esportatori l’assistenza e consulenza di cui avevano bisogno. Dopo 82 anni di storia la società di Porto Torres continua a mantenere la leadership in Sardegna del traffico internazionale di containers e punta ad un mercato più ampio, ovvero il trasporto terrestre di container da 20’, 40’ e 40’ HC dalla Sardegna al continente europeo. Il quasi secolo di esperienza vale a Marongiu il primato per essere stata la prima società ad aver adottato l’invio telematico delle bolle doganali. Recentemente l’azienda ha anche costituito un Centro di Assistenza Doganale, unico in Sardegna, attraverso il Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 21 YACHT Sardinia Yacht Services: tutto quello di cui i mega yacht hanno bisogno La società di Azara assiste armatori e passeggeri fornendo tutto il necessario: dal meccanico, al cuoco, alle escursioni guidate sull’isola Sardo DOC ma internazionale a tutti gli effetti, per più di vent’anni ha navigato al comando dei grandi yacht. Delle esigenze degli armatori e dei loro comandanti Renato Azara, dunque sa proprio tutto e il know how maturato lo mette al servizio della sua azienda, la Sardinia Yacht Services, agenzia marittima e di servizi alla grande nautica, con sede a Porto Cervo e uffici a Porto Rotondo, La Maddalena e Cagliari. A partire dal 2000, Azara ha deciso di gettare le àncore e tornare alla sua terra, aprendo il primo ufficio nel cuore di Porto Cervo Marina, da dove opera con uno staff dinamico e poliglotta di 50 persone, 11 automezzi e 2 gommoni totalmente dedicati alle consegne a bordo dando servizi a circa 500 yacht per stagione, dai 45 metri di Atlantic Goose ai 133 metri di Al Mirquab. Vale a dire l’80% del traffico delle barche che toccano l’isola. Fin da subito la Sardinia Yacht Services ha individuato un partner ideale nello storico Gruppo Luise, che opera dal 1847 nell’assistenza ai grandi panfili, con sede a Napoli e società controllate in tutto il Mediterraneo attraverso la holding BWA Blue Water Alliance Yachting. “Non ci limitiamo ad assicurare ai nostri clienti l’assistenza per il disbrigo delle pratiche presso l’autorità marittima, doganale e di frontiera e l’ assistenza tecnica qualificata anche in emergenza per consentire una navigazione serena e senza intoppi – spiega Azara che è presente h 24 sul ponte di comando della Sardinia Yacht Services – ma abbiamo ideato una struttura ad hoc per fornire a bordo qualsiasi cosa possa far sentire il cliente curato e vezzeggiato: gastronomia di eccellenza, addobbi floreali, organizzazione Renato Azara di eventi, assistenza medica e limousine o elicottero sottobordo”. Definirla agenzia marittima è dunque riduttivo. Nella ‘vision’ del vulcanico Azara, si è trasformata in qualcosa di più: “La Sardegna non è solo il suo mare meraviglioso, ma un territorio ancora quasi sconosciuto che Sardinia Yacht Services si impegna a promuovere e a far conoscere”. Per gli armatori e i loro ospiti sono organizzati itinerari ‘tailor made’ alla scoperta di siti di particolare interesse naturalistico e culturale, fuori dai circuiti del turismo di massa. Azara, profondo conoscitore della sua terra, mette a disposizione dei suoi clienti la possibilità di scendere dalla barca e andare alla scoperta di luoghi di grande fascino, perché “le esigenze del turista nautico sono cambiate e la Sardegna con il nostro contributo può e deve diventare un nuovo modello di turismo”. Tutto ciò deve essere attuato con grande attenzione all’ambiente e all’eco sistema marino. “L’ambiente è il nostro petrolio, e come tale non è inesauribile” è il leit-motiv di Azara che con Sardinia Yacht Services ha sviluppato un nuovo modello di gestione di un campo boe eco compatibili per maxi yacht nella baia Cala di Volpe. C.G. Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 22 VARIE In viaggio con le navi o con i camion, un solo punto fermo: la Sardegna Sono numerosi gli operatori isolani, attivi in ogni settore del trasporto, ma hanno tutti in comune una forte connotazione regionale, come Delcomar, CTO, Zuddas e Sarda Transport In Sardegna, oltre ai grandi nomi del trasporto, sia esso marittimo, terrestre o intermodale, operano molte altre aziende con diverse vocazioni e dimensioni, che hanno però in comune una chiara identità e un forte legame con la terra d’origine. È il caso per esempio di Delcomar, agenzia marittima che nasce nel 1985 per iniziativa dell’imprenditore sardo Francesco Del Giudice, con l’intento di fornire un servizio di trasporto passeggeri stabile e continuativo tra la Sardegna le isole minori. Dal 1998 la compagnia svolge anche collegamenti notturni, che fino a quel momento non erano mai stati attivati da nessun operatore. Oggi Delcomar impiega stabilmente, tra personale di bordo e di terra, 20 persone, che diventano 25 nel periodo estivo. Con una particolarità: tutti i lavoratori dell’azienda sono rigorosamente sardi. A proposito dell’identità isolana… Attualmente sono quattro le tratte coperte, coordinate dalle sedi della Maddalena (sede amministrativa) e di Carloforte (sede operativa): La Maddalena – Palau con il traghetto Erik P., Carloforte – Calasetta con le unità Eolo e Sara D. e Porto Torres – Asinara sul Camogli. Delcomar ha più volte manifestato la volontà di investire sulla flotta, soprattutto in un’ottica di svecchiamento, ma per interventi di questa portata alla fine è stato deciso di aspettare che l’Unione Europea modifichi le norme in materia, concedendo incentivi alle aziende che si impegnano in questa direzione.Al porto vecchio di Cagliari opera invece il terminalista Combined Terminal Operators Srl (CTO), società che nasce nel febbraio del 1997 quando un gruppo di operatori decidono di uscire dalla Compagnia Lavoratori Portuali di Cagliari (CLP). L’attuale Presidente è Edmondo Franceschi, che è stato prima Console e poi Presidente di CLP, mentre il Direttore Generale, Vincenzo Corazza ha lavorato nella Compagnia dal 1964 fino al 1997, quando l’ha lasciata proprio per fondare, insieme ad altri, Combined Termianal Operators, che movimenta merci varie e rotabili, utilizzando: gru portuali semoventi da 40 e 63 t.; reach stacker da 35 t.; carrelli a forche da 4 t.; pale meccaniche gommate; bob Panda; trattori portuali 4x4 con ralla. Nei primi nove mesi del 2009 CTO ha tenuto bene, movimentando 211.000 tonnellate di merci varie (nel 2007, in periodo pre-crisi, aveva movimentato 260.000 tonnellate totali). Come gli altri terminalisti del porto vecchio di Cagliari, la società guidata da Franceschi e Corazza sarà coinvolta nel progetto del Presidente dell’AP Fadda, che prevede lo spostamento delle attività di movimentazione Ro-Ro e merci varie presso il porto canale entro la fine del 2011. “Noi siamo favorevoli al progetto del presidente Fadda – dichiara Vincenzo Corazza – e non dubitiamo che per quanto riguarda le merci varie i tempi previsti verranno rispettati”. Un po’ diverso invece, il discorso sulla movimentazione Ro-Ro: “Per questo tipo di attività servono spazi più ampi e attrezzati. Piazzali e banchine adatte sono ancora da costruire e non credo che i tempi potranno essere altrettanto rapidi. C’è poi da sottolineare un fatto, che va analizzato attentamente quando si parla di spostare le attività Ro-Ro al porto canale: è vero che la maggior parte dei traffici è di tipo commerciale, ma dobbiamo ricordarci che molte navi trasportano anche passeggeri e auto private”. Passando dal mare alla strada, un nome da ricordare è sicuramente Sarda Transport, operatore dell’autotrasporto e della logistica che fa parte del network targato Nieddu. Nata nel 1980 per iniziativa di alcuni piccoli imprenditori sardi già attivi nel settore, la società si specializza nel il trasporto industriale dalla Sardegna alla Penisola. I suoi clienti sono soprattutto piccole aziende locali che esportano i loro prodotti verso il continente. Presso la sede centrale di Olbia, inaugurata nel 1996, Sarda Transport dispone di un’officina meccanica per la manutenzione degli automezzi e di un ampio magazzino, utilizzato per fornire ai suoi clienti supporto logistico e distributivo. Il core-business resta comunque il trasporto su gomma, con particolare attenzione ad alcune tipologie di merci: container, rifiuti, merci pericolose in base alla normativa ADR, merci a temperatura controllata. Per garantire questi servizi Sarda Transport si è dotata di un parco mezzi composto da 30 trattori e 250 semirimorchi di diverse categorie, a seconda delle esigenze di trasporto. In particolare: centinati con cassone fisso o ribaltabile di 13,60 metri di lunghezza, cassonati spondati fissi o ribaltabili (alcnuni bilateralmente), telonati ribaltabili posteriormente, vasche a cassa unica da 8,50 metri, barconi da 13,60 utilizzati per il trasporto dei rifiuti, pianalati dotati di Twist-lock per il trasporto container, carrelloni ribassati a collo d’oca per il trasporto di macchinari industriali e semirimorchi refrigerati con motori ThermoKing SLS 400 E in grado di controllare la temperatura da -30 a +30. Sarda Transport, allo scopo di offrire ai suoi clienti un servizio completo, collabora stabilmente con la compagnia di navigazione Armamento Sardo e con l’agenzia marittima Egidio Serra (anch’esse parte del gruppo Nieddu). Anche Zuddas Trasporti, fondata dall’imprenditore sardo Antonello Zuddas, è attiva dal 1980 nell’autotrasporto, con una dimensione prima regionale e poi nazionale. Oltre ai settori classici della movimentazione merci e container, la società inizia ad effettuare operazioni di trasporto intermodale e trasporto di autovetture. È in quest’ultima nicchia di mercato che Zuddas si specializza diventando uno dei maggiori operatori del settore. Oggi il servizio autovetture viene garantito da dodici bisarche di ultima generazione conformi alle direttive europee, caratteristica che permette all’azienda sarda di effettuare consegne in tutti i paesi dell’Unione. Zuddas lavora, direttamente o per conto di aziende collegate, con molti dai maggiori gruppi automobilistici mondiali: Bmw-Mini, Rover, Audi, Volkswagen, Seat, Smart, Toyota, Nissan, Ford, Subaru, Chrysler, Porsche, Skoda, Iveco, e Isuzu. Per il trasporto degli inerti sono invece a disposizione dei clienti Zuddas otto trattori e dieci semirimorchi. Ampio anche il parco mezzi dedicato al trasporto container: sei autotreni completi (motrice più rimorchio) di cui quattro dotati di sistema per il ribaltamento del container, quattro trattori e otto semirimorchi di varie lunghezze. Per tutte le altre tipologie di merce sono in servizio sei motrici e trenta semirimorchi suddivisi tra telonati, frigoriferi e casse ribaltabili. Presso la sede di Serranti, comune situato nel Sud della Sardegna, Zuddas dispone anche di 3000 metri quadrati di magazzini, utilizzati per supportare i clienti nelle operazioni di logistica e distribuzione. Gli Speciali di Ship2Shore - Numero 10: SARDEGNA Dicembre 2009 23