Piombo, un rischio da soppesare

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Piombo, un rischio da soppesare
SALUTE E AMBIENTE
Piombo, un rischio
da soppesare
Con il piombo, come con tutti i metalli pesanti,
si convive quotidianamente a casa e in tavola.
È giusto non preoccuparsene troppo, perché i rischi sono ridotti,
ma il problema non è da sottovalutare, soprattutto per l’ambiente.
terreno; può anche combinarsi e
diffondersi con altri inquinanti. Inoltre,
è molto persistente e lascia tracce di sé
nell’ambiente per lunghi periodi. Con il
rischio che si accumuli nella catena
alimentare, e che quindi prima o poi
raggiunga l’uomo. Ecco perché la
dispersione incontrollata dei rifiuti
contenenti piombo è dannosa, e va
contrastata: bisogna sempre portarli
negli appositi punti di raccolta, perché
siano smaltiti correttamente.
Questo è l’impegno richiesto ai cittadini.
Cittadini, cacciatori: ma la responsabilità
del piombo nell’ambiente ricade tutta
sui privati?
Un buco nell’acqua
La nuova legge che regolamenta l’acqua
potabile (il d.lgs 31/2001) impone
controlli maggiori sulla qualità delle
risorse idriche (ne abbiamo parlato su
AC 167, gennaio 2004).
La novità principale sta nel fatto che i
controlli ora sono estesi fino al rubinetto
di casa, tubature condominiali incluse.
Abbiamo indagato per scoprire se il
piombo è da considerarsi realmente un
nemico in agguato nelle tubature di
casa. L’acqua degli acquedotti, infatti, di
solito è ben controllata e non dovrebbe
contenere tracce di piombo, come
confermato fino ad oggi anche dalle
nostre inchieste. Il problema sono le
tubature, soprattutto quelle vecchie, che
potrebbero rilasciare questo metallo
pesante nell’acqua durante il viaggio che
questa compie per raggiungere il
rubinetto di casa.
Il limite di legge per il piombo
nell’acqua potabile è di 10 microgrammi
per litro, un limite che diventerà
obbligatorio a partire solo dal 2013 (per
ora, infatti, gli acquedotti possono
arrivare a un limite intermedio di 25
microgrammi per litro). Le aziende
sanitarie locali e i gestori di acquedotto
devono adottare le misure necessarie a
fare sì che progressivamente sia ridotta
al massimo la concentrazione di piombo
nelle acque destinate al consumo
SALUTEST n° 49 aprile 2004
▲
Chi pratica la caccia, oltre a non amare
gli animali, trascura forse anche il peso
ambientale che deriva da questa attività.
Quella che può sembrare una curiosità,
calcolatrice alla mano, assume il peso di
una vera e propria fonte inquinante.
In Europa, si contano 10 milioni di
cacciatori; Spagna, Francia e Italia ne
annoverano ognuna circa un milione.
Ogni cartuccia usata per sparare
contiene in media 30 grammi di piombo
in forma di pallini da sparo. Supponendo
una media di 10 cariche sparate ogni
anno da un cacciatore, si può stimare
approssimativamente che i nostri
concittadini che imbracciano il fucile la
domenica immettono nell’ambiente 300
tonnellate di piombo l’anno. La colpa
della dispersione di questo metallo
pesante nell’ambiente non ricade però
solo sui cacciatori. Tra i prodotti che
usiamo comunemente, per esempio, ci
sono le batterie per le auto, nelle quali il
piombo è ancora ampiamente utilizzato.
Il piombo, anche a piccole dosi, può
inquinare grandi quantità di acqua e
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NESSUN PROBLEMA NELL’ACQUA DI CASA
Ecco i risultati dei prelievi di acqua del rubinetto che abbiamo fatto in alcune
città. In nessun caso il piombo supera il limite previsto dal d.lgs 31/2001 per
l’acqua potabile (10 microgrammi per litro).
Milano 1
8,9
Milano 2
5,9
Milano 3
1,9
Milano 4
1,7
Milano 5
1,6
Milano 6
1,3
Milano 7
0,9
Milano 8
0,9
Milano 9
0,8
Milano 10
L’acqua di casa non contiene piombo in
quantità preoccupante. Anche nelle
peggiori condizioni di rischio (acqua a
bassa durezza, edificio d’epoca,
prelievo fatto al mattino, dopo il
contatto dell’acqua con le tubature per
tutta la notte), tutti i valori della
nostra indagine sono sotto il limite di
10 microgrammi di piombo per litro,
previsto dalla legge che entrerà in
vigore a partire dal 2013.
0,5
Milano 11
0,4
Milano 12
0,4
Milano 13
0,3
Roma
0,6
Ferrara 1
7,9
Ferrara 2
1,5
Genova
0,7
Bologna
Firenze
▲
16
umano. Questa elasticità di tempi
consente la sostituzione graduale dei
vecchi impianti e di tutte le potenziali
fonti di inquinamento da piombo; nel
frattempo, la salute di tutti noi è tutelata
da controlli rigorosi e periodici.
Sin da ora, però, abbiamo deciso di fare
qualche prelievo di verifica,
sperimentando le condizioni più critiche
per il rilascio di piombo dalle tubature
domestiche. Ecco le condizioni “a
rischio” che abbiamo cercato: acqua a
bassa durezza (perché è più corrosiva e
in grado di erodere più facilmente il
piombo dalle tubature), edificio d’epoca
(periodo anni ’30 o, comunque,
anteguerra, quando le tubature erano
ancora tutte in piombo); prelievo da fare
SALUTEST n° 49 aprile 2004
2,2
1
al mattino, dopo il contatto dell’acqua
con le tubature per tutta la notte. Come
potete vedere nel grafico qui sopra, tutti
i valori rilevati sono inferiori al limite
previsto dalla legge. Il piombo
comunque, come tutti gli altri metalli
pesanti, va monitorato, anche perché è
presente in numerosi prodotti di uso
comune, e può causare malattie o
intossicazioni anche gravi.
Ambiente e salute
Come cadmio, mercurio e cromo, il
piombo è presente in natura, ma è la
sua dispersione dovuta alle attività
umane a causare gravi danni
all’ambiente. Vediamo dove si trova il
piombo, come si diffonde e quali sono i
rischi per l’uomo.
• Le fonti. Il piombo è contenuto in
vernici e prodotti per finitura, materiali
plastici in Pvc, fumo di sigaretta,
batterie, munizioni, inchiostri per la
stampa, stoviglie in acciaio smaltato,
ceramiche di vecchia produzione, e può
contaminare cibo e acqua. Per ridurre
l’impatto sull’ambiente e sull’uomo, il
piombo è stato eliminato dai vecchi
combustibili (come la benzina normale e
super) ed è nata così la benzina verde.
Lo stesso metallo è stato sostituito come
componente degli impianti idrici e delle
saldature delle lattine. È possibile
trovarlo ancora in alcuni tappi di
metallo per bottiglie. Altre fonti sono le
industrie siderurgiche e i prodotti
antiparassitari.
• L’esposizione e i rischi. Il piombo
può essere introdotto nell’organismo
soprattutto attraverso gli alimenti. Dal
sangue passa ai tessuti molli e allo
scheletro, dove rimane dai 15 ai 30
anni. I bambini sono i più a rischio, dato
che il piombo è assorbito più facilmente
dagli organismi in crescita. Il piombo
può causare ritardi nella crescita fisica e
mentale. Anche le donne in gravidanza
sono più a rischio, perché il piombo
attraverso la placenta può passare al
feto. Altra esposizione, tipicamente
professionale, è l’inalazione del piombo,
propria di chi lavora in attività
industriali a rischio. Infine, il canale più
raro e di minore entità è l’assorbimento
di questo metallo attraverso la pelle.
In passato, l’esposizione a questo
metallo poteva provocare il saturnismo,
malattia dovuta agli effetti nocivi del
piombo; si tratta di una malattia
professionale diffusa, un tempo,
soprattutto tra gli addetti alla
lavorazione delle materie plastiche e
delle vernici.
• Come proteggersi. Oltre al rischio
professionale, il piombo può essere
pericoloso anche in casa. Ecco un
vademecum a riguardo:
– lavare bene frutta e verdura, perché
sui cibi possono esserci residui di
piombo dovuti a inquinamento
ambientale;
– è sconsigliabile l’uso di stoviglie
vecchie di ceramica decorata per
alimenti, soprattutto se molto caldi o
acidi (acqua, spremuta, vino);
– durante la sabbiatura della facciata
condominiale, in caso di ristrutturazione
dell’edificio, proteggete bene gli interni
di casa, chiudendo e isolando
ermeticamente i serramenti dalle polveri
di vernice disperse;
– non buttate negli scarichi i residui di
vernici o smalti: la depurazione dei
reflui urbani, contenenti metalli pesanti,
causa gravi contaminazioni del suolo e
delle acque, che hanno ripercussioni
sull’ambiente e sull’uomo. I residui, ad
esempio di vernici e di antiparassitari,
vanno portati nei punti di raccolta
stabiliti dalle aziende municipalizzate; le
batterie per auto hanno anche altri
canali di smaltimento: si possono
lasciare dal proprio elettrauto, in alcuni
supermercati oppure si può far
riferimento al Cobat, l’ente di raccolta
delle batterie esasuste.
■
Qualche accorgimento basta
Il piombo è una sostanza riconosciuta
come probabilmente cancerogena
dall’Agenzia internazionale di ricerca
sul cancro. Ciò nonostante non rappresenta una grave minaccia per la salute,
perché fortunatamente è presente solo
in alcune circostanze e in modeste
quantità. Come tutti i metalli pesanti,
però, il piombo è da monitorare per i
suoi effetti potenzialmente gravi
sull’uomo e sull’ambiente.
Inquinamento. La prima minaccia ambientale legata al piombo è la dispersione
incontrollata di batterie per auto, che per
non provocare danni devono essere regolarmente smaltite. Altrettanto gravi
sono gli effetti di alcune attività industriali, legate alla produzione di vernici e
plastiche. Praticare la caccia significa non
solo minacciare gli animali, ma anche di-
sperdere piombo nell’ambiente.
Salute. Il rischio di esposizione al piombo riguarda soprattutto alcune categorie
professionali, come del resto hanno dimostrato fino ad oggi le indagini di
Altroconsumo su cibi e bevande, che
non hanno mai messo in luce rischi di
intossicazione. Anche nel caso
dell’acqua potabile, come abbiamo
visto, non ci sono problemi da segnalare.
Se avete il sospetto che le tubature di
casa vostra siano vecchie, e quindi più a
rischio di rilasciare piombo, ricorrete a
un semplice accorgimento: fate scorrere
l’acqua per qualche secondo prima di
impiegarla per uso alimentare, soprattutto al mattino, quando aprite il rubinetto per la prima volta dopo un’intera
notte. In tutti gli altri casi, è inutile sprecare questa preziosa risorsa.
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