IL POTERE DEL FOCUS - Leader di Te Stesso

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IL POTERE DEL FOCUS - Leader di Te Stesso
IL POTERE
DEL FOCUS
PREMESSA
Ciò su cui concentriamo la nostra attenzione diventa la nostra realtà e
determina in buona parte i nostri stati d’animo.
Immagina di andare ad una festa portando con te una videocamera, perché
desideri filmare la serata per averne un ricordo. La festa è davvero molto
bella e ci sono centinaia di persone che si divertono. La tua attenzione viene
però subito attirata da una coppia che, in un angolo del locale, litiga
aspramente. Inizi a filmarla e tieni costantemente la telecamera puntata su di
loro che, per tutta la durata della festa, non fanno altro che litigare.
Ovviamente la tua visione della festa è limitata a quella che scorgi attraverso
l’obiettivo della videocamera. Immagina poi di tornare a casa e di mostrare
a qualcuno il filmato. Che cosa mai potrà pensare di quella serata? E quale
sarà stata l’impressione che tu stesso avrai avuto della festa, concentrandoti
attraverso la telecamera sulla coppia in lite, mentre pochi metri più in là una
moltitudine si divertiva?
Le nostre esperienze si costruiscono su quello che decidiamo di vedere
tramite la nostra videocamera, che è poi il nostro cervello, il quale, non
potendosi concentrare contemporaneamente su molte cose diverse, ma solo
su alcune, senza che ce ne rendiamo conto consciamente, decide dove porre
attenzione, su che cosa focalizzarsi e che cosa invece cancellare.
Per quanto tutto ciò che ti circonda possa essere buono e positivo, puoi
sempre trovare qualcosa che non rispecchia le tue aspettative e focalizzare
la tua attenzione su ciò che non va nella vita: è il modo migliore per essere
infelici.
Al contrario, se riesci anche nei momenti più difficili a pensare a ciò che di
bello c’è nella tua vita potrai vivere in pace con te stesso e avere la lucidità e
la forza per affrontare quei momenti.
Ma come è possibile orientare il proprio focus e quello altrui in modo
positivo?
Se vuoi scoprire in che modo il focus determina la riuscita dei tuoi desideri
non perdere questa puntata, nel corso della quale verrà mandata in onda
l’intervista condotta da Roberto Re a Mike Bongiorno. A lui Roberto Re ha
chiesto di parlarci del segreto del suo duraturo successo.
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Focus=Realtà
“Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il
medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro
lavoro, le risposte furono diverse. “Spacco pietre” rispose il primo.
“Mi guadagno da vivere” rispose il secondo. “Partecipo alla
costruzione di una cattedrale” disse il terzo.”
Peter Schultz
Con “focus” intendiamo su cosa ci concentriamo e come lo facciamo.
Inevitabilmente qualsiasi cosa sulla quale ci focalizziamo, sulla quale
andiamo a porre la nostra attenzione, diventa per noi la nostra realtà.
Se non impariamo a dirigere il nostro focus, rischiamo quindi di pagare un
prezzo davvero molto caro! Pensa a persone come Elvis o come John Belushi
o Kurt Kobain, cantante del gruppo rock dei Nirvana, famosi personaggi
dello spettacolo morti assai miseramente: erano famosissimi, avevano tutto il
successo del mondo, mille attenzioni e amore da parte della maggior parte
delle persone, tutto il denaro necessario per qualsiasi cosa desiderassero,
insomma, vivevano la vita che molti avrebbero voluto vivere. Come è
possibile che una persona che ha avuto tutto dalla vita, possa essere così
infelice fino al punto di arrivare ad uccidersi?
Per quanto tutto ciò che ti circonda possa essere buono e positivo, puoi
sempre trovare qualcosa che non rispecchia le tue aspettative e focalizzare
la propria attenzione su questi aspetti è il modo migliore per creare infelicità
nella propria vita. Al contrario ci sono moltissime persone che avrebbero
più di un motivo per essere infelici, ma nonostante questo riescono a
condurre una vita ricca di serenità e felicità, focalizzandosi su ciò che c’è
comunque di bello nella loro esistenza ed essendone grate.
La maggior parte delle persone focalizza, ad esempio, la propria attenzione
su ciò che non può in nessun modo né influenzare né ancor meno
controllare, anziché su ciò che può invece determinare. Molti vivono
orientati al futuro (spesso foriero di preoccupazioni) o al passato (generando
rimpianti o rimorsi), anziché vivere nel presente, nel “qui e ora”.
“Non penso a tutti i sofferenti, ma al bello che ancora rimane.
In questo sono molto diversa dalla mamma, che a chi è di cattivo
umore consiglia: Pensa alle miserie che ci sono nel mondo e sii felice
che tu non soffri! Io invece consiglio: và fuori al sole, nei campi, a
contatto con la natura, và fuori e cerca di trovare la felicità in te e in
Dio. Pensa al bello che c’è ancora in te e attorno a te e sii felice!”
Anna Frank
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NOTE
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LE DOMANDE DIRIGONO IL FOCUS
Noi abbiamo il potere di decidere su cosa focalizzarci e quindi abbiamo la
possibilità di cambiare stato d’animo in ogni momento. Come? Attraverso
uno strumento facile e immediato: le domande.
Le domande che ti fai determinano ciò su cui ti focalizzi, su cui orienti la tua
attenzione e sono il modo più semplice che abbiamo a disposizione per
spostare il nostro focus o quello di qualcun altro. Infatti, nella comunicazione,
colui che pone domande detiene il controllo della comunicazione stessa,
avendo la possibilità, nel farlo, di poter guidare dove meglio desidera il suo
interlocutore, che sarà così costretto a seguire la traccia da lui indicata.
Se io adesso ti ponessi all’improvviso la seguente domanda:
“Qual è il tuo piatto preferito?”
Molto probabilmente, anche se l’argomento “alimentazione” non ha niente a
che fare con ciò di cui stavamo dissertando, il tuo cervello avrà velocemente
spostato l’attenzione sulla risposta a questo quesito, distaccandosi
immediatamente da ciò che stava elaborando. Ed è inevitabile che sia così: il
nostro cervello è sollecitato in automatico a rispondere alle domande che gli
vengono poste, poiché svolge questa funzione costantemente. Tutti i nostri
pensieri non sono altro che un dialogo interno, un botta e risposta tra noi e
noi stessi e ogni volta che noi valutiamo qualcosa non facciamo altro che
porci delle domande e darci delle risposte. La cosa importante da
consapevolizzare è che il nostro cervello cerca sempre risposte alle domande
che gli vengono poste e, prima o poi, le trova. Per esempio, ti sarà
sicuramente capitato di non riuscire a ricordare il nome di qualcuno e, dopo
alcuni minuti di tremendi sforzi mentali alla ricerca di quell’informazione
mancante, rinunciare mettendo il quesito da parte. Un’ora dopo, quando
meno te l’aspettavi, un flash illumina la tua mente: “Mario!” Anche se
affacendato in tutt’altro, il tuo cervello ha continuato a fare quanto gli avevi
chiesto: trovare la risposta alla domanda “come diamine si chiama quel tipo
lì?”
Il fatto che il cervello cerchi sempre risposte alle domande che gli facciamo
è un’arma “a doppio taglio” che, se usata saggiamente, può migliorare
enormemente la qualità della nostra vita, ma se usata malamente procurarci
enorme dolore…
Immaginiamoci, in una situazione difficile, a fronteggiare un inconveniente
che ci è capitato all’improvviso facendoci la domanda: “Perché proprio a
me?”. Il nostro cervello abbiamo detto che per una qualsiasi domanda andrà
subito a cercare una risposta, che in questo caso molto probabilmente sarà
“Perché te lo meriti!” oppure “Perché sei uno sfigato!” Ossia, quando ci
facciamo delle domande, raramente ci chiediamo se la domanda ha senso
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oppure no, se è intelligente oppure se non lo è. Ce la facciamo e basta. Ed è
ovvio che se ci facciamo domande stupide riceveremo risposte stupide!
Di fronte ad un problema, dunque, c’è un genere di domande che ci farà
focalizzare sul problema stesso, sulle difficoltà, rispetto ad altri tipi di
domande che invece ci aiuteranno a focalizzarci sulle possibili soluzioni.
Bisogna sempre tener presente che il nostro cervello è un computer che ha
tutte le risposte, perciò se ci chiediamo “Cosa c’è di sbagliato nella mia
vita?”, cominceremo a cercare qualcosa che non va e stai sicuro che lo
troveremo, proprio perché il cervello ha la capacità ci darci sempre una
risposta, è stato programmato per fare questo.
Molte domande hanno in sè la caratteristica di avere dei presupposti, cioè
contengono al loro interno delle presupposizioni, delle opinioni velate, delle
assunzioni di significato che, nel momento stesso nel quale diamo la risposta,
vengono accettati per veri dalla nostra mente. Cerchiamo di capire meglio
come tutto ciò accade e funziona: se io mi chiedo “Perché non riesco mai a
imparare nulla?”, questa domanda ha un presupposto molto forte che è che
“non riesco mai a imparare nulla”. La domanda di per sé è assurda perché
contiene un presupposto assolutamente falso, in quanto è ovvio che non è
vero che non riesco mai a imparare nulla. Ma, se non ce ne rendiamo conto,
cadiamo nella trappola di rispondere alla domanda e, nel momento stesso in
cui lo facciamo, contestualmente prendiamo per buono questo presupposto
e, di conseguenza, lo rinforziamo ulteriormente rispondendo, dando infatti
per scontato che è vero che non riusciamo mai a imparare nulla, visto che ci
stiamo concentrando sul “perché” lo facciamo e non “se” lo facciamo.
Quindi, se la risposta istintiva alla domanda “Perché non riesco mai a
imparare nulla?” sarà qualcosa tipo “Perché non sono abbastanza
intelligente”, avremo trovato un motivo per il quale il presupposto era vero,
motivazione che invia alla nostra mente un ulteriore messaggio negativo su
noi stessi e che andrà ad influire negativamente sulla nostra autoimmagine.
Le domande sono più o meno giuste secondo il risultato che vogliamo
produrre: se in una fase di analisi di una situazione, in maniera
assolutamente distaccata osservo ciò che è capitato e mi chiedo perché è
successo, con reale desiderio di cercare di capire ciò che ha causato un
risultato indesiderato, la domanda è ottimale. Ma se di fronte ad un
problema, mi metto le mani nei capelli, alzo lo sguardo al cielo e, con tono di
sconforto, urlo “Perché?”, non è sicuramente la domanda che mi aiuterà a
risolvere il problema facilmente e velocemente.
Le domande ci aiutano quindi essenzialmente a fare tre cose
contemporaneamente:
1. Spostare il focus
2. Cambiare stato d’animo
3. Accedere alle nostre risorse
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COME SPOSTARE IL FOCUS
Le persone di successo sanno controllare il proprio focus. Ciò su cui ci
focalizziamo, dove andiamo a porre l’attenzione diventa la nostra realtà, cioè
la percezione che noi abbiamo della realtà. Cambiando focus si cambiano i
propri stati d’animo. Come si impara a dirigere il proprio focus? Imparando
a farsi le domande giuste! Infatti sono le domande che ci facciamo che
controllano e dirigono il nostro focus, che determinano ciò su cui ci
focalizziamo. Se ci poniamo delle domande depotenzianti, il nostro cervello
troverà delle risposte depotenzianti; viceversa se ci poniamo delle domande
potenzianti otterremo risposte potenzianti che ci faranno stare bene creando
dentro di noi uno stato d’animo produttivo.
“Domande di qualità producono una vita di qualità”
Anthony Robbins
In genere, di fronte ad una difficoltà o ad un problema da risolvere le
domande che iniziano con “come” sono molto più produttive delle domande
che iniziano con “perché”, le quali tendono a non fornire risposte
costruttive, al contrario delle prime, che ci stimolano a pensare alle
soluzioni, muovendoci nella direzione del “posso farlo!” Quindi per una
persona frustrata per il suo peso, piuttosto che chiedersi “Perché non riesco
mai a dimagrire?”, una domanda molto migliore potrebbe essere “Come
posso dimagrire?”. Ovviamente il focus viene spostato in questo caso
immediatamente sulla ricerca di soluzioni e, come puoi notare, il
presupposto in questo caso è che posso dimagrire. Ma eccoti subito un
esempio di come le giuste domande possono aprire la mente alla ricerca di
nuove e migliori soluzioni: osserva cosa accadrebbe se a questa domanda
aggiungessimo una sola parola, trasformandola così in “Come posso
dimagrire
divertendomi?”
Quella
banale
modifica
amplierebbe
notevolmente i presupposti, perché adesso nella domanda non solo è
sottointeso che posso, ma che addirittura posso farlo divertendomi! E se
continuerò a farmi questa domanda, le risposte che scaturiranno saranno
ben diverse da “mettendomi a dieta”, cosa notoriamente non molto
divertente. Potrei progettare di dimagrire praticando uno sport che mi piace
oppure frequentando assiduamente una balera o iscrivendomi ad un corso di
salsa e merengue oppure ad uno di cucina naturale, così da potermi
divertire a sperimentare nuove ricette salutari e a basso contenuto calorico!
Di certo, se il mio obiettivo è quello di farlo con divertimento, il mio cervello
si focalizza su una domanda più specifica e cercherà risposte a quella.
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Nel Vangelo è scritto “Chiedete e vi sarà dato” e questo è vero non solo nei
confronti delle altre persone, ma anche e soprattutto nei confronti di noi
stessi e della nostra mente.
Prendere il controllo del nostro focus, delle domande che ci poniamo è di
fondamentale importanza e imparare a fare questo significa avere maggiore
consapevolezza e controllo dei nostri pensieri e, di conseguenza, dei nostri
risultati quotidiani. Probabilmente tante situazioni che ritieni molto difficili lo
sono semplicemente perché ti stai concentrando su quando siano difficili da
risolvere invece che pensare alle diverse possibilità di soluzione che
potresti trovare. La grande differenza tra le persone sta nelle domande che
si fanno, perciò impara a dialogare con te nella maniera più produttiva
possibile in modo da accedere alle tue risorse e al tuo potere personale per
poterli utilizzare al meglio.
Questo ovviamente non significa non possiamo e non dobbiamo provare
emozioni negative: il dolore, anzi, spesso ci guida verso ciò che non
avremmo mai fatto e, come abbiamo visto, è una grande ed utile leva per i
nostri cambiamenti e per la nostra crescita. Ma chi ci permette di
trasformare queste emozioni negative in emozioni positive, sono sempre
loro, le domande potenzianti.
Eccotene alcuni buoni esempi:
-
“Come posso dare il mio meglio in questa situazione?”
“Cosa c’è di buono in questo?”
“Come posso raggiungere il mio obiettivo e divertirmi nel farlo?”
“Quali risorse ho a disposizione per raggiungere questo obiettivo?”
“Cosa posso imparare in questa situazione?”
“Come posso migliorare questo?”
“Come posso migliorare me stesso?”
“Cosa devo fare per essere al mio meglio adesso?”
“Come posso comunicare al meglio con questa persona?”
“Cosa posso fare per esprimere tutto il mio potenziale adesso?”
Saper porre a se stessi domande costruttive, soprattutto nei momenti difficili,
è un’abilità davvero in grado di fare la differenza nella qualità della nostra
vita. Quando ci troviamo in difficoltà il nostro cervello tenderà istintivamente
a rispondere “non posso farci niente” anche alle domande più produttive.
Ma se continui a insistere con costanza e con un senso di aspettativa positiva,
alla fine arriveranno le risposte che necessitate e meritate.
C’è una grande differenza tra domande e affermazioni. Se continui a dirti
“sono felice”, può darsi che, se usi la tua fisiologia e produci abbastanza
intensità emozionale, ti faccia realmente sentire felice. Ma potresti anche
continuare a ripeterti la stessa affermazione per ore senza produrre il
benchè minimo risultato. Diversamente, se utilizzi domande come “Che cosa
mi rende felice ora?” Su cosa potrei concentrarmi se volessi davvero essere
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felice adesso? Cosa c’è di straordinario nella mia vita?”, inizierai a
focalizzarti attivamente su riferimenti e motivazioni che esistono realmente e
che possono davvero farti sentire felice.
Anthony Robbins consiglia nei suoi libri una serie di domande create
appositamente per stimolare in noi sensazioni positive quali felicità,
entusiasmo, fierezza, gratitudine, gioia, impegno e amore, da ripetere ogni
mattina per far si che la nostra prima attività quotidiana sia focalizzarsi su ciò
che di bello c’è nella nostra vita, creando così stati d’animo altamente
produttivi. E’ una sorta di rituale che io stesso ho applicato a lungo ogni
mattina, appiccicando un foglio sullo specchio del bagno di casa mia, così da
avere possibilità di rileggerle facilmente tutte le mattine, fino a quando
quelle domande sono state completamente metabolizzate e diventate parte
di me. Se domande di qualità producono una vita di qualità, quale miglior
modo per iniziare la giornata? E se poi consideriamo che la maggior parte
delle persone è già arrabbiata pochi minuti dopo aver messo i piedi giù dal
letto, potrebbe essere positivo diffondere questa pratica il più possibile!
Ti elenco qui di seguito le “domande del mattino”. Trova due o tre risposte a
ciascuna domanda e fallo con coinvolgimento. Nel caso tu avessi difficoltà a
trovare una risposta, aggiungi semplicemente la parola “potrebbe” o
“potrei”, sottointendendo “se lo volessi” o “se decidessi di farlo”: “che cosa
potrebbe rendermi felice nella mia vita adesso?”, “Per cosa potrei essere
grato?”
LE DOMANDE DEL MATTINO
1. Che cosa mi rende felice adesso nella mia vita?
In particolare cosa di questo mi rende felice? Come mi fa sentire?
2. Cosa mi entusiasma adesso nella mia vita?
In particolare cosa di questo mi entusiasma? Come mi fa sentire?
3. Di cosa sono fiero adesso nella mia vita?
In particolare cosa di questo mi rende fiero? Come mi fa sentire?
4. Per che cosa sono grato in questo momento?
In particolare cosa di questo mi rende grato? Come mi fa sentire?
5. Cosa mi diverte adesso nella mia vita?
Cosa di questo mi diverte particolarmente? Come mi fa sentire?
6. In cosa mi sto impegnando in questo momento nella mia vita?
In particolare cosa di questo mi fa sentire impegnato? Come mi fa sentire?
7. Chi amo? Chi mi ama?
Come mi fa sentire amare ed essere amato?
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E a fine giornata, se vuoi prima di andare a dormire fare un consuntivo su
come hai passato la giornata e far sì che tu possa anche dalla peggiore delle
giornate trarre un buon insegnamento, eccoti allora le “domande della sera”
alle quali potrai facoltativamente aggiungere anche le domande del mattino,
magari per andare a letto più sereno e avvolto da sensazioni piacevoli e
positive.
LE DOMANDE DELLA SERA
1. Che cosa ho dato agli altri oggi?
In che modo ho contribuito oggi?
2. Che cosa ho imparato oggi?
Quali buone lezioni posso trarre da questa giornata?
3. In che modo oggi ho migliorato la qualità della mia vita?
4. In che modo posso usare questa giornata come un investimento per il mio
futuro?
Quando avrai imparato a porre domande potenzianti con naturalezza e
immediatezza, non solo riuscirai ad aiutare te stesso a focalizzarti
spontaneamente su pensieri più produttivi e ad entrare in stati d’animo più
produttivi, ma avrai anche la possibilità di aiutare gli altri a fare lo stesso.
Il manuale è liberamente tratto dal best seller di Roberto Re
“Leader di te stesso”
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CONSIGLIATI DA ROBERTO RE
ONE TO ONE, audio-corso di Roberto Re
Ti piacerebbe avere un Coach Personale che ti
aiuti a ottenere il successo che vuoi e che meriti?!
BENE!! Allora non perdere l’occasione di avere il
migliore dei coach a tua disposizione!!
Con ONE to ONE avrai la possibilità di avere
Roberto Re sempre con te.
E’ l’audiocorso che ti ispirerà e ti accompagnerà
alla scoperta di idee, stimoli e strategie da
utilizzare per migliorare la tua motivazione, la tua
abilità comunicativa, la tua leadership, per
superare le paure e per raggiungere più alti livelli di soddisfazioni e gioia nella tua vita.
ONE to ONE sarà per te una fonte continua di informazioni, motivazione e strategie, uno
stimolo che ti spingerà all’azione per fare della tua vita un capolavoro!
http://www.hrdonline.it/articledetail.jsp?id=CD01
LEADER DI TE STESSO, best seller di Roberto Re
In Leader di te stesso, in cui I'autore, attraverso un percorso teorico ma
soprattutto pratico, conduce il lettore a comprendere i propri reali
obiettivi e a perseguirli, utilizzando al meglio il proprio straordinario
potenziale.
Roberto Re trasmette ai propri lettori la sua decennale esperienza sul
campo e attraverso degli esercizi pratici aiuta a scoprire le cause che
determinano gli stati d'animo negativi e a perseguire ciò che
realmente si desidera,eliminando i conflitti interiori, aumentando la
propria consapevolezza e creando le condizioni ideali per vivere in
armonia con la propria testa, con il proprio cuore e con il proprio
spirito.
http://www.hrdonline.it/articledetail.jsp?id=LIB00200
…alla prossima puntata!
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