Azalea: migliorare per migliorarsi

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Azalea: migliorare per migliorarsi
PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE
Azalea: migliorare
per migliorarsi
di Marie Vida
L’allevamento dei cugini Leonardi
a Casalino, in provincia di Novara, primo allevamento italiano per
PFT nell’agosto 2008.
N
elle campagne della bassa novarese tutto parla di riso: le ampie
estensioni sono suggestive e bellissime, inondate di acqua in primavera,
o in estate, quando diventano una distesa biondeggiante e hanno fascino
anche in autunno e inverno, quando,
dopo la raccolta, le avvolgono nebbia e brina. Meno poetici sono gli
effetti pratici che questo sistema
ha prodotto nel comparto agricolo,
prima tra tutte la sparizione dell’al- Da sinistra: Carlo, Alberto e Pier Angelo Leonardi
levamento da latte che, un tempo
indispensabile complemento agronomico all’azienda risicola, è stato ridotto ai minimi termini negli anni settanta
e ottanta, complici il boom della concimazione chimica
e annate favorevoli di prezzo del prodotto. L’abbandono
dell’allevamento è una storia che abbiamo raccontato
troppe volte ed un copione che si recita in molte parti
agricole del nostro Paese: qui è solo successo prima.
Nella rarefazione dell’ambiente, tuttavia, vediamo sopravvivere realtà di allevamento che mirano all’eccellenza e,
fortunatamente, hanno fatto una scelta appassionata di
migliorare le proprie produzioni e la propria genetica. È
proprio questo il caso dei cugini Leonardi, che nel loro
allevamento di Casalino hanno sviluppato i propri animali da latte nella direzione di una migliore selezione genetica e sono giunti alla vetta della classifica italiana per
PFT, nell’agosto 2008, continuando anche un’azienda risicola. La loro stalla di 70 capi in mungitura ha una media
Rank 99 di 1246 di PFT, Tipo 1.26, ICM 1.33, IAP 1.23 e Damiano Leonardi con Azalea Sam Nefertiti, “stella emergente
una produzione media,con tre mungiture, di 12732 kg di dell’Azalea”
latte con il 3.40% di proteine e 3.43% di grasso, nel 2007.
Gli attuali Leonardi sono discendenti dei fratelli Antonio il primo corso di fecondazione artificiale nel 1978, mi
e Giovanni, che si stabilirono a Casalino nel 1949, prima diplomai ed iniziai a fecondare. L’obiettivo era arrivare
come affittuari, in seguito acquistando diverse porzioni a vacche con più latte e, solo in un secondo tempo, con
aziendali, fino a raggiungere gli attuali 130 ettari. Oggi più qualità nel latte, quando fu introdotto il pagamento
Alberto, Pier Angelo e Carlo Leonardi coltivano la mag- a qualità anche nel conferimento del latte per la produgioranza dell’azienda a riso: Alberto e Carlo si occupano zione del Gorgonzola, cui abbiamo sempre destinato la
della campagna, entrambi collaborando anche al lavoro nostra produzione, sebbene a caseifici diversi. Intrapresi
di stalla, che è affidato principalmente a Pier Angelo e una svolta decisa nella gestione in seguito ad un viaggio
a suo figlio Damiano i quali, a due voci, rispondono alle in Israele nel 1981, che mi fu molto utile e mi spinse
a rivedere molti dei nostri punti di vista sulle vacche.
nostre domande.
Portai a casa buone idee e, tra queste, l’alimentazione
■ Ripercorriamo le tappe di crescita del vostro alleva- con unifeed, che ci portò ad un balzo produttivo notevole per quegli anni. Nel 1984 registrammo il marchio
mento con Pier Angelo.
“Nel 1975 costruimmo la stalla a stabulazione libera su AZ.A.LE.A, che significa Azienda Agricola Leonardi Allevalettiera permanente, l’anno successivo ci iscrivemmo ai mento. Sempre in quell’anno partecipammo alla mostra
controlli funzionali e, quando fu organizzato a Novara Provinciale, contagiati dalla passione dei nostri amici
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Sereno De Agostini dell’allevamento
ABC Farm di Casalvolone e Mario
Borando del “glorioso” allevamento
Palazzi di Vicolungo. Con Mario, tuttora, condividiamo interessi e discutiamo di lavoro in modo proficuo. In
mostra i primi risultati furono deludenti, ma non desistemmo e continuammo a provare e, alla fine, siamo
stati premiati: nel 1996 alla 1a Interprovinciale di Verbania e Novara a
Carpignano Sesia fummo proclamati
Primo Allevatore e Espositore, ma il
primo ragguardevole successo sarebbe arrivato nel 1998, con Azalea
Thaiwan Ziska MB88 che fu proclamata Campionessa Interprovinciale
di Borgomanero. Fu una gioia di
breve durata perché mio figlio Giovanni, che l’aveva condotta sul ring
alla vittoria, poco dopo, a 16 anni,
moriva in un tragico incidente. Nelle
successive interprovinciali siamo
stati diverse volte “primi allevatori
ed espositori”, con alcune Campionesse Assolute, ma il risultato di cui
andiamo più fieri è stato alla Mostra
Regionale di Saluzzo nel 2007, con la
Azalea Banderas Marzia, Campionessa Riserva della mostra.
■ Come impostavate le vostre scelte dei tori in quegli anni?
Avevamo notato che gli animali in
stalla non duravano e qualche mammella cedeva, creando problemi di
mungitura, quindi il nostro obiettivo
diventò migliorare questi due caratteri, usando seme di tori di buona
qualità, ma mai di elite, per contenere i costi. Nel 1987 introducemmo la
terza mungitura che ci portò in un
paio di anni a superare i 100 quintali
e che ancora adesso continuiamo,
con soddisfazione. Alla fine degli
anni novanta è entrato stabilmente
in azienda mio figlio Damiano che
è esperto provinciale ed ha iniziato
subito ad appassionarsi a questo
lavoro, dopo un corso di fecondazione. Ora si occupa di una mungitura,
segue vitelli, parti, post-parto, fecondazioni e di tutta la parte di gestione
della genetica. Attualmente le nostre
scelte dei tori si indirizzano su tori
che siano complementari con le
esigenze della mandria. Ci avvaliamo della collaborazione del nostro
amico Mario Boriando, che è esperto
d’onore Anafi. Mario è una persona
che, a 86 anni, ha ancora l’umiltà di
confrontarsi anche con i più giovani.
Nelle nostre scelte sono principali i
caratteri gestionali, dalle cellule alla
fertilità: abbiamo una mandria longeva e cerchiamo di continuare così,
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Giovanni Leonardi e Azalea Thaiwan Ziska, campionessa assoluta della mostra di Borgomanero 1998
c’è sempre spazio per migliorare,
non bisogna montarsi la testa e dirsi
che si è arrivati.
■ Damiano, come si è formata la
vostra base?
Possiamo dire che la nostra base è
un misto di scelte fatte per intuizione e una dose di fortuna.. ma è tutta
nostra, nel senso che non abbiamo
mai introdotto genetica di provenienza esterna, a parte un embrione
di Buckeye sulla Allen Jackie, che abbiamo in società con DairyNo (una
società formata al 70% dalla APA e
dall’allevatore per il 30%) e dal quale
è nata al DairyNo Azalea Pinkie, manza prossima al parto. Per la costruzione della nostra genetica è stato
rilevante solo l’uso di buoni tori e di
buoni accoppiamenti. Oggi abbiamo
in stalla 6 vacche Eccellente di cui
3 Rank 99 e 15 Molto Buono. Il 58%
delle vacche è al di sopra del Rank
90, il 30% è Rank 99 e l’80% delle
manze è al di sopra del Rank 90. Circa il 75% per cento dei nostri animali proviene da tre famiglie che hanno
prevalso, per vari motivi, sulle altre.
■ Parliamo della prima famiglia.
È la famiglia della Tuscia, una Southwind MB85 con madre Chairman MB87, da cui nacque la Azalea
Thaiwan Ziska MB88, Campionessa
Interprovinciale di Borgomanero nel
1998. Oltre a Ziska, Tuscia ebbe altre
13 figlie da un fortunato flushing
con Mtoto, e 9 di queste rimasero in
allevamento. Mtoto non era ancora
conosciuto come il fuoriclasse che è
diventato, noi lo avevamo usato perché era un toro completo e molto
forte per i caratteri gestionali che ci
interessavano. Già da qualche tempo comparivamo stabilmente nella
classifica dei primi allevamenti per
ILQM tra i primi cinquanta allevamenti italiani, ma la concomitanza
del passaggio al PFT con l’entrata
in lattazione delle figlie di Mtoto ci
consentì di diventare nel 2003 il primo allevamento per indice genetico.
Di queste figlie ricordiamo due Rank
99 ancora in allevamento, Azalea
Mtoto Etruria, E90 e Azalea Mtoto
Etolia, E90, che hanno due figli in attesa alla COFA/ABS, rispettivamente,
Azalea September Numitor e Azalea
Prospect Nilo. Un’altra sorella piena,
Elvezia MB87 ha un figlio in attesa
al CIZ, Azalea Tresor Macken ed ha
avuto, con Comestar Lee, la Azalea
Com Lee Jacuzia E91, Rank 99 che
è apparsa sulla copertina di Bianconero nel settembre 2008 ed è stata
per tre volte Campionessa Assoluta a
Borgomanero, nel 2004, 2006, 2007.
Jacuzia è la madre della Azalea Banderas Marzia, una vacca che abbiamo
venduto ed è stata valorizzata molto
bene, arrivando alla Menzione d’onore alla Nazionale del 2007. Sempre
dalla Elvezia, con Titanic abbiamo
quattro femmine dallo stesso f lushing, ora secondipare, Marozia, Maurizia, Mascozia e Maisazia, che hanno
una serie di figli in prova in diversi
Centri. Maisazia e Mascozia hanno
avuto anche la Menzione d’onore a
Borgomanero, rispettivamente nel
2007 e nel 2008.
■ Che caratteristiche ha questa famiglia?
Sono tutte vacche molto bilanciate,
alte a tipo ed hanno una classificazione di Molto Buono tra gli 85 e
87 punti, fortissime in arti e piedi,
facilmente gestibili, anche con parti
gemellari, tutte alte a produzione, sui
150 quintali e tutte madri di toro. Le
Titanic sono state da primipare tra
le prime 100 vacche a PFT e attualmente sono ancora Rank 99. Jacuzia
Azalea Skywalker Drab, E90
Azalea Mtoto Etruria ET TV, E90
Azalea Com Lee Jacuzia, E91
Azalea Titanic Mascozia, MB87
è una grande vacca, alta, con grandi
diametri, molto potente e robusta,
forse fin troppo. Infatti, ha necessità
di migliorare i caratteri da latte, cosa
che è avvenuta con sua figlia Marzia,
grazie all’accoppiamento con Banderas.
■ Altre famiglie?
La seconda, e la più profonda che
abbiamo, viene da Ritzy, una Steady
Spipper di 85 punti, con alle spalle
Chief Ford, Elevation Mars e Sky Boy.
Purtroppo, vent’anni fa non avevamo
la cultura di ripunteggiare le vacche
oltre alle primipare e le nostre capostipiti sono rimaste con una sola valutazione. Ritzy ha avuto sette parti
con sette femmine, figlie che quindi
hanno avuto un certo impatto sulla
nostra selezione. La discendente più
importante è Azalea Slocum Altea
MB85, che è per ora l’unica nostra
vacca Gold Medal, nipote della Ritzy
attraverso una Prompt. Dalla Ritzy si
sta evidenziando anche la linea della
Mtoto Estrosa MB87 che, a 10 anni
è ancora in azienda, perché la sua
figlia Azalea James Gassosa ha avuto la Azalea Forbidden Lemonhead
MB88, da cui è nata la Azalea Talent
Newness MB86, madre della nostra
manza più alta a PFT, Azalea Shottle
Princess, con la quale arriviamo a 5
generazioni di animali stabilmente
Rank 99. Le caratteristiche di questa famiglia con molta produzione
e propensione a generare femmine,
sono il piano alto delle mammelle e
un’ottima funzionalità di arti e piedi.
Inoltre, sono animali di temperamento, che emergono nel gruppo.
vani e prima nostra partecipazione
alla Nazionale di Cremona, con un
discreto piazzamento in categoria.
Ha avuto la Merchant Lolita MB88,
un accoppiamento fatto per la morfologia, per darle struttura da mostra,
senza tenere troppo in conto le
percentuali di grasso e proteine, che
sono nettamente migliorate in sua
figlia, Azalea Sam Nefertiti MB86 di
primo parto. Lolita e Nefertiti sono
Rank 99.
■ Come possiamo descrivere la terza famiglia?
■ Come è avvenuta la vostra entrata
nel mondo della selezione genetica?
Longevità, morfologia e alte produzioni. Risale alla Nazareth, una
Harmony Corners Simon, poi Juror,
sino alla Azalea Skywalker Drab E90,
ancora in produzione a 11 anni.
Drab è una vacca di dimensione media con una mammella eccezionale,
dal piano ancora ben al di sopra dei
garretti, nonostante l’età, con tanto
latte e sicuramente molto funzionale
come tipo di animale. Anche se di
minore impatto nel ring, rispetto, ad
esempio, alla Jacuzia, Drab nel 2001
è stata Campionessa Assoluta di Borgomanero, Riserva delle Vacche gio-
È un avvento abbastanza recente.
Quando nel 2003 siamo diventati
primo allevamento per PFT in Italia,
abbiamo ricevuto richieste ufficiali
dai centri di f.a., ma avevamo già
avuto occasione di vendere animali
da vita, sia maschi che femmine,
grazie alla pubblicità e la visibilità
che ci danno le mostre, alle quali
partecipiamo da più di venticinque
anni. Noi non siamo esasperati nella
ricerca della vacca per il ring, ma
la mostra è una vetrina per farci
conoscere e per avere contatti con
allevatori migliori di noi, ed avere un
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termometro della propria selezione,
per confrontarsi e rendersi conto di
dove si è arrivati. Riusciamo a gestire
questa attività anche per mezzo dell’aiuto di Valentina, la mia fidanzata,
e di Maria Giulia, una nostra cugina,
che collaborano alla preparazione e
alla gestione in mostra degli animali.
Diversi animali si sono distinti grazie
alla loro pazienza.
■ Qual è la vostra vacca modello?
Una vacca bella e corretta, che dia
soddisfazione vedere entrare in mungitura e che stia in stalla senza problemi. Da quando abbiamo iniziato
c’è stato un grosso miglioramento
anche sulla media del gruppo degli
animali, sulle mammelle e su tutti i
caratteri del tipo, ma, come dicevamo, pur partecipando alle mostre
non selezioniamo una morfologia
estrema. Tuttora non siamo molto
propensi ad introdurre della genetica da fuori. Abbiamo fiducia nelle
nostre famiglie, magari ci vorrà più
tempo, però crediamo che ci sia più
soddisfazione a crearle, da soli, al
nostro interno. Ci gratifica il fatto di
essere riusciti a diventare il primo
allevamento per PFT basandoci sempre solo sulla nostra genetica, senza
mai comprare nulla al di fuori.
■ Usate molto embryo transfer?
Non ne facciamo un uso esasperato,
cerchiamo di seguire la direzione
che ci consentono i nostri mezzi e
la richiesta del mercato. In questo
momento puntiamo molto sulle Titanic che esprimono nel migliore dei
modi funzionalità e tipo, sempre per
un buon compromesso. In un futuro
prossimo lavoreremo con la Nefertiti
e la Newness.
■ Oltre alle mostre, fate altri tipi di
pubblicità?
Crediamo molto nella pubblicità, ma
attualmente non siamo in grado di
destinarvi risorse. La bacheca messa
a disposizione dell’Anafi sul sito è
un servizio molto utile: un’opportunità a costo zero che viene data
agli allevatori e che noi cerchiamo
di utilizzare al meglio. Stiamo organizzandoci per sostenere meglio
l’informazione sulla nostra azienda
e l’ospitalità. Come allevatori ci sentiamo molto più realizzati a vedere
una famiglia di vacche che cresce e
si afferma. Pensiamo che fare bene il
nostro lavoro di allevatore sia anche
un atto di educazione verso il mondo. Migliorando la razza delle nostre
vacche miglioriamo noi stessi e contribuiamo, nel nostro modesto ruolo,
ad un mondo migliore.
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