Il futuro deve essere verde Chi non risica non Resega
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Il futuro deve essere verde Chi non risica non Resega
16 19.03.2010 n°11 La nostra battaglia: il tempo si schiera per un grande parco a carpi Il futuro deve essere verde C ondivido ogni vostra parola circa la necessità di voltare pagina relativamente all’atteggiamento che l’Amministrazione Comunale di Carpi sta tenendo negli ultimi anni circa la gestione del territorio. Le campagne che deli- mitano le attuali periferie sono quasi tutte sconvolte da cantieri che le renderanno, a loro volta, periferie. Villette o capannoni industriali di cui, sinceramente, non si capisce – ed è un eufemismo - se dettate da necessità reali abitative e produttive o se, invece, dalle necessità e dalle regole di un’economia miope. Certo che le casse comunali devono coprire i costi di servizi alla città e gli oneri di urbanizzazione sembrano essere diventati le entrate principali di un bilancio che sempre più soffre a causa dei tagli governativi. Ma tutto ciò non può avere un futuro positivo o, più semplicemente, non può avere alcun futuro. Come giustamente sostenete anche voi, la qualità della vita non credo si misuri su cemento, asfalto o su quante automobi- li circolano. Una grande area verde, significa, una concezione diversa del “bene dei cittadini”, che guarda avanti, lontano e non solo ai prossimi riscontri elettorali. Significa concepire una città diversa dove l’abitare non significhi solo case, strade, asili, scuole, fabbriche. Occorre dare al verde lo stesso valore che si è dato alla sistemazione del centro storico della città che rimarrà nei prossimi decenni ai futuri cittadini. Accanto alla creazione di un parco urbano di grandi dimensioni si dovrebbe poi iniziare a pensare di dotare gli edifici pubblici di pannelli fotovoltaici, in primis per dare l’esempio e, allo stesso tempo, per far diminuire le emissioni di CO2. Iniziare poi a ragionare sull’efficienza energetica degli edifici, partendo da quelli pubblici, sarebbe a dir poco doveroso. Queste non sono spese, ma investimenti per il futuro. Fra non molto potrebbero diventare condizioni indispensabili per un futuro che possa anche solo avere un orizzonte. Luciano Barbieri Il Circolo Naturalistico Novese organizza iniziative finalizzate alla valorizzazione della siepe protetta della Resega, sito localizzato nella bassa pianura modenese Chi non risica non Resega M entre a Carpi si discute della possibilità di creare una grande area verde, un parco adeguato alle esigenze di una città sempre più in espansione, c’è chi a pochi chilometri di distanza si dà concretamente da fare per valorizzare il patrimonio naturalistico. Al suono dello slogan “Chi non risica non Resega”, il Circolo Naturalistico Novese, col patrocinio del Comune di Novi di Modena, in occasione dell’anno della biodiversità, ha organizzato una serie di iniziative finalizzate alla valorizzazione della siepe protetta della Resega, sito localizzato nella bassa pianura modenese a ridosso del confine regionale con la Lombardia e di quello provinciale con Reggio Emilia. La siepe protetta coinvolge un’area agricola scarsamente urbanizzata e caratterizzata dalla presenza di ampi canali e di un esteso complesso di siepi alberate: è una delle zone tipiche di questi ambienti, all’interno della quale sono state segnalate almeno 12 specie ornitiche di interesse comunitario. Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2010 come Anno Internazionale della Biodiversità, per celebrare la vita sulla terra e il valore che la biodiversità ha per le nostre vite. Quest’anno tutto il mondo è invitato ad agire per la salvaguardia delle diverse forme viventi esistenti sulla terra per difendere la biodiversità. Il tema della conoscenza e divulgazione della realtà delle Siepi della Resega, viene dunque posto dal Circolo Naturalistico Novese come obiettivo principale dell’attività dell’associazione, sino al prossimo ottobre. “La perdita di diversità biologica – ovvero l’estinzione di specie vegetali e animali a scala planetaria o loro scomparsa su vaste aree - si è particolarmente accentuata nel corso dell’ultimo secolo ed è oggi uno dei problemi ambientali più pressanti a livello mondiale – spiega il Presidente del CNN, Fabio Rizzi - per questo nel 1992, a Rio de Janeiro, l’Unep (organismo dell’Onu) ha stilato la Convenzione mondiale sulla Diversità Biologica, sottoscritta da numerosi Paesi. La CBD è stata tradotta dalla Comunità europea in Direttive poi recepite in Italia da un apposito regolamento nazionale applicato tramite leggi e linee guida regionali. Oggi non si può parlare di sviluppo “sostenibile” senza considerare le varie componenti viventi di un contesto, sia vegetali che animali. Nessuna azione positiva è però possibile se manca un’adeguata sensibilità culturale ed è questa sensibilità che il CNN cercherà di instillare nella comunità novese e nei dintorni”. Scopo delle tante iniziative organizzate quest’anno dal CNN è, innanzitutto, conoscere più approfonditamente ambiente e natura in uno dei luoghi più significativi del territorio locale, creare occasioni di divulgazione e educazione ambientale rivolte in particolare nei confronti delle scuole e della cittadinanza. “Il nostro obiettivo principale – continua Rizzi - è che la Resega venga vissuta dai cittadini di Novi e dei dintorni (da qui il nome dell’iniziativa, “ViVi Resega”). Per far questo, dobbiamo farla loro conoscere. Per coprire tutte le fasce di età, abbiamo cercato di differenziare il più possibile l’offerta (e coinvolgere il maggior numero di associazioni con il loro relativo bacino d’utenza) con camminate, biciclettate, censimenti scientifici, notti di astronomia, percorsi-natura didattici, giochi e orienteering previsti per la prossima estate. Sarà inoltre organizzata una grande giornata – il 23 maggio – a Corte di Bellaria, con degustazioni, visite guidate al centro naturalistico, musica e tanto altro”. Con l’obiettivo di promuovere il benessere delle persone e della natura. Davvero un esempio da imitare. Valeria Cammarota