VADEMECUM del miniaturista in erba
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VADEMECUM del miniaturista in erba
Questo opuscolo è nato dall’esigenza di dare delle risposte concrete a tutte le persone che si accostano all’hobby delle miniature e case di bambola dapprima con curiosità, poi con interesse e infine con il desiderio di saperne di più. A.D.M.I. ringrazia Marita Serafini per aver lanciato l’idea e dato l’avvio per la realizzazione di questo opuscolo, tutti i soci che hanno contribuito a realizzarlo e le autrici delle opere pubblicate: Rossella Marchetti - la vetrinetta di copertina Tiziana Schiavon – la DH di pag 1 Marina Finco - la RB del collezionista di porcellane bianche e blu di pag 2 Letizia Andreani – la vetrinetta della camera del bebé di pag 2 Marina Tomaselli – l’angolo con il Bagno del drago di pag 3 Micaela Menduto – la basetta con la “ Sala da tè Dolci Rose “ di pag 3 Patrizia Aganetti – l’angolo natalizio nella scatola di pandoro di pag 3 Elena Tonelli – la sedia ricavata dal tappo di spumante di pag 4 Francesca Vernuccio – la miniatura in scala 1:144 di pag 5. TI PIACCIONO I MINIAMBIENTI? VORRESTI AVERE ANCHE TU UNA CASA DELLE BAMBOLE? Non si tratta di sogni irrealizzabili come forse ti può sembrare, basta sapere da che parte incominciare e noi siamo qui per questo! L’hobby delle miniature richiede pazienza, precisione e un po’ di manualità, come del resto succede per molti altri hobby. La difficoltà è reperire i materiali necessari, gli accessori e anche acquisire informazioni circa la varietà dei prodotti e le molteplici tecniche per realizzare i nostri ambienti, dalla struttura al loro arredamento. Questa brochure cerca di darti un aiuto nell’approccio con quest’hobby, fornendoti alcune informazioni basilari. VUOI REALIZZARE UN MINI AMBIENTE? Se una Dolls’House (casa delle bambole o semplicemente DH) sembra troppo impegnativa, si può realizzare una roombox (letteralmente “stanza nella scatola” che chiameremo RB), un angolino (un pavimento e due pareti), una vetrina cioè quadretto con vetro e cornice frontali ma con una profondità di 10-15 cm, in cui si può riprodurre uno scorcio di ambiente, oppure utilizzare semplicemente una base già sagomata (rotonda, ovale…), disponibile anche nei negozi di bricolage, sulla quale disporre a piacere qualche mobiletto e qualche accessorio a tema. Per realizzare la struttura ci sono due strade: 1 -comprare il box o la casa già pronti e arredarli 2 -costruire da sé la struttura contenitiva: la casa, una RB o un angolo che sia. Nel primo caso, fino a qualche anno fa era d’obbligo rivolgersi a venditori stranieri o comunque acquistare online o via posta. Adesso, anche grazie ad alcuni nostri Soci, che hanno fatto di quest’hobby la loro professione, è possibile reperire in Italia sia DH, RB e anche semplici vetrinette. Nel secondo caso, il novello miniaturista può seguire la sua ispirazione e realizzare qualcosa di più originale. Le possibilità sono molte: - Acquistare la struttura della RB o della DH in kit e provvedere al montaggio e alla sua personalizzazione. Questo permette di scegliere i colori, le finiture, le tappezzerie, i pavimenti e magari di apportare qualche piccola modifica strutturale. Esempio di vetrina - Utilizzare contenitori di recupero: un classico? Le scatole di legno che contengono bottiglie. Contenitori stravaganti? La cappelliera che ospiterà il negozio della modista o una merceria, un innaffiatoio di plastica nel quale realizzare l’angolino del giardiniere, una grossa bottiglia di detersivo in cui inserire una piccola stireria… l’elenco è davvero infinito! - Acquistare mobili pronti, ma grezzi e personalizzarli con il colore, il mordente, le finiture, i rivestimenti; - Mescolare accessori acquistati con altri autoprodotti. QUALI MATERIALI USARE E DOVE TROVARLI? Qui si apre un vasto capitolo: per ogni oggetto riprodotto in scala si cerca di usare i materiali originali. Questo comporta che il miniaturista si trasformi di volta in volta in falegname, tappezziere, sarto, decoratore, pittore, cestaio e altro ancora, mettendo alla prova la propria abilità nei settori più disparati. In fin dei conti non è proprio per questo che l’hobby delle miniature è così affascinante? Quando questo non è possibile si opta per materiali sostitutivi, i più verosimili. Ad esempio per il cibo si usano generalmente le paste sintetiche (Fimo, Cernit ecc.) cioè paste modellabili che solidificano con il calore e alle quali si possono conferire forme, texture e sfumature molto varie. In ambito miniaturistico, la pasta al sale e altre paste modellabili che si asciugano all’aria non sono idonee né pratiche; così come è da evitare l’uso di sostanze organiche, anche se mischiate con le paste sintetiche: alla lunga si deteriorano danneggiando le miniature realizzate. Il miniaturista è anche un hobbista “ricicloso” Proprio la difficoltà nel reperire i materiali giusti aguzza la vista e l’ingegno. Si scopre così che molte cose che gettiamo abitualmente nella spazzatura possono avere una seconda vita tra le mini, se opportunamente rimaneggiate: tappi di dentifricio, blister di medicinali, vaschette metalliche in cui sono contenuti gli ombretti, gabbiette dello spumante (come nella foto accanto) sono solo alcuni esempi, ma la lista è infinita. Per i mobili, gli accessori (ninnoli, tappeti, quadri…) e anche i materiali per rifinire i vari ambienti (tappezzerie, pavimenti, tegole, alberi, erba…), in Italia adesso è possibile trovare negozi dedicati, ma si può scovare qualcosa anche in negozi con altra destinazione (souvenir, bricolage, modellismo ecc.). Anche qui comunque sono la fantasia e la creatività che fanno da padrone e l’elenco di ciò che si può “riconvertire” per uso miniaturistico è immenso: i bottoni, opportunamente dipinti, diventeranno bellissimi piattini; perline di vetro e minuteria per bigiotteria saranno preziosi flaconi di profumo e così via. I virtuosi dotati di capacità e attrezzature possono progettare e costruire la “loro” casa e magari anche tutto l’arredamento. Sarà necessario disegnare il progetto o servirsi di quelli che si trovano in rete o nei libri specifici (tutti stranieri, principalmente in inglese e francese) e acquistare il materiale (compensato di vari spessori) in un magazzino del bricolage. Per qualche tramezzo o per creare piccole scatole che contengano semplici ambientazioni, si può usare il foamcore o carton mousse o carton plume, che è reperibile nei negozi di belle arti e che si taglia agevolmente con un cutter. A chi ha un cuore eco green piacerà quest’ultima soluzione: realizzare case e miniambienti riciclando dei semplici scatoloni. Opportunamente modificati in base a ciò che si vuol ottenere, andranno poi rivestiti di cartapesta e di gesso per ottenere un effetto “muro irregolare” molto adatto allo stile rustico/povero. Per i mobili, invece, si può ricorrere al semplice cartone grigio da cartonaggio o prodotti simili. In questo caso la facilità di taglio e assemblaggio sarà controbilanciata dall’abilità nella finitura del mobile, che non dovrà rivelare il materiale povero di cui è costituito. Se si desidera utilizzare il legno, sia la balsa che i listelli di tutte le forme e spessori si trovano nei negozi di modellismo. Un po’ più difficile è reperire tavolette di legno che siano sottili pochi mm e al tempo stesso resistenti. Bisognerà individuare un negozio specializzato in legno. Il buon miniaturista, però, non si lascerà scappare tutte le occasioni offerte dalla casualità, come le stecche in legno dei gelati (legno sottile ma resistente), le bacchette cinesi del ristorante orientale… LE SCALE DI RIDUZIONE Nella costruzione degli ambienti in miniatura fondamentale è la riduzione in scala delle misure reali, in quanto è importante la proporzione dell’insieme. In origine, però, le scale non erano rispettate affatto. Tutte le Doll’s House antiche olandesi, tedesche e inglesi che si trovano nei musei sono completamente fuori scala eppure hanno un gran valore. E’ solo con la produzione industriale che si è sentita l’esigenza di fissare delle scale di riferimento, in modo che i vari pezzi fossero utilizzabili in più contesti (e aumentare Esempio di scala 1:144 così le possibilità di vendita). Soprattutto da quando, con internet, è più facile fare acquisti anche intercontinentali, la scala più facile da reperire sul mercato è quella 1:12 (che risulta dalla relazione tra un piede reale e un pollice, secondo le misure inglesi) e i suoi multipli 1:24, 1:48 e 1:144. Nel nostro sistema metrico 12 centimetri dell'oggetto reale corrispondono ad 1 centimetro nella riproduzione. L’ILLUMINAZIONE Il tocco finale che dà vita ai miniambienti è indubbiamente l’illuminazione, che va programmata durante la costruzione e per la quale bisogna procurarsi i materiali adatti dai rivenditori specializzati in DH. I componenti elettrici per le case di bambola, infatti, sono realizzati ad hoc e non si trovano presso i normali negozi di forniture elettriche; essi comprendono fili extrasottili, prese, pulsanti e lampadine veramente mini, prevalentemente a 12 volt. Recentemente queste ultime sono sempre più spesso rimpiazzate dai led, più economici e duraturi. BREVE STORIA DELLE DH Le case di bambola sono sempre state la combinazione tra un giocattolo per adulti ed un oggetto per bambini. L'arte della riproduzione in miniatura ha il suo vero e proprio inizio a metà del XVI secolo, nel nord-Europa. Le DH più antiche, olandesi, erano testimonianza del fasto e dell’eleganza dei loro ricchi collezionisti (case a stipetto, senza facciata). In Germania, invece, si iniziò a realizzarle vedendo in loro un potenziale educativo. Rappresentavano il regalo per eccellenza delle bambine delle classi abbienti per apprendere il difficile compito della padrona di casa. La moda delle DH contagiò anche la Gran Bretagna (dove venne data importanza anche alla facciata) e poi l’ America. La regina Mary d'Inghilterra nel 1924 ricevette in dono da re Giorgio V una casa in miniatura, oggi conservata nel castello di Windsor (nella foto). Queen Mary’s Doll’s House Mano a mano che la moda si diffondeva aumentavano anche gli artigiani dedicati. Questo fino alla seconda guerra mondiale, quando iniziò la produzione industriale rivolta soprattutto al pubblico infantile. Solo dopo gli anni 60 e 70 del novecento, il collezionismo di case di bambola ricominciò ad avere fortuna tra il pubblico adulto e con esso ricomparvero gli artigiani del settore e le fiere dedicate. FIERE DI MINIATURE IN ITALIA Adesso è più facile trovare da noi miniature e materiali anche perché dal 2005 esiste in Italia una fiera internazionale interamente dedicata alle miniature. “Miniaturitalia”, che si tiene a Milano una volta l’anno, in febbraio, ospita molti artigiani del settore, sia italiani che stranieri. Qui si possono fare ottimi acquisti ma soprattutto si può vedere il meglio delle miniature da vicino. E’ facilmente raggiungibile, perché si tiene presso l’hotel Michelangelo, che si trova sul piazzale della Stazione Centrale. Occupa tre sale e dura due giorni: sabato e domenica. E’ preceduta da una giornata (il venerdì) intensa di corsi: ben tre turni dalle 9.00 alle 21.30 ! CHI SIAMO A.D.M.I. (Associazione Dollshouse e Miniature Italiane), nata nel 2000 con l’intento di promuovere in Italia questo hobby, raccoglie gli appassionati e permette loro di dialogare in una mailing list dedicata, accessibile solo ai soci, per scambiarsi informazioni, consigli, esperienze e anche per realizzare progetti comuni. Si basa sostanzialmente sul volontariato dei soci, che per passione e puro spirito di aggregazione investono parte del loro tempo libero per permettere a questa Associazione di perseguire l’obiettivo primario di divulgazione nonché fornire ai propri associati la possibilità di praticare questo hobby affinando le tecniche e valorizzando le potenzialità di ciascuno. I soci, residenti in molte regioni italiane, possono partecipare con le loro opere a fiere, esposizioni e concorsi, come anche a laboratori pratici. I laboratori, tenuti da soci volontari, sono aperti a tutti. Controlla nelle fiere di modellismo, di hobby femminili e di creatività in genere se c’è anche lo stand di ADMI, è là che generalmente vengono tenuti i nostri laboratori! ADMI stampa ogni anno e invia gratuitamente ad ogni iscritto un bollettino annuale ricco di progetti, tutorial, consigli e reportage. Insieme al giornalino invia anche una miniatura realizzata esclusivamente per i soci ADMI da bravi artigiani del settore. ADMI ha un sito, che è il Portale delle Miniature italiane - www.admionline.it - e una pagina su Facebook con informazioni e foto di attività pubblicate anche in tempo reale (basta scrivere per la ricerca: A.D.M.I.). ADMI, con il contributo dei Soci, ha anche realizzato la monografia “Cuciminiamo”, ricca di progetti passo a passo per realizzare con la pasta sintetica molti cibi, un vero e proprio “corso di cucina in miniatura” dall’antipasto al dolce. Questo volumetto è stato il frutto del lavoro di alcune miniaturiste di Admi che hanno regalato i loro progetti; inoltre esso costituisce uno dei pochissimi volumi in lingua italiana sull’argomento. E’ possibile acquistarlo a Miniaturitalia presso il tavolo ADMI oppure per corrispondenza, scrivendo a [email protected]. Nel sito di ADMI (www.admionline.it) troverai la sezione dei NEGOZI CONVENZIONATI con noi, cioè che riservano ai Soci ADMI un trattamento particolare: sono tutti negozi di miniature oppure che hanno materiali idonei al nostro hobby. Qui di seguito troverai alcune pagine dedicate ai negozi convenzionati che hanno sostenuto ADMI in questa attività di divulgazione, ma controlla sul sito di ADMI se c’è un negozio convenzionato vicino a te. PUBBLICAZIONI SPECIALIZZATE Esistono pochi libri in lingua italiana mentre abbondano in inglese, francese spagnolo. La ricchezza di illustrazioni, però, aiuta nella comprensione del testo. Fra i tanti libri segnaliamo Miniature Nature e Miniature Passion - 2 volumi - (Marie Hélène Deguilhem) - progetti per realizzare roombox adatti per i principianti. Miniatures, scènes de la vie (Pascale Garnier) Bois et miniatures (Marie-Laure Pétré ) - Informazioni e progetti per costruire mobili in legno Le Gran Livre de la Maison Miniature (Christine-Léa Frisoni) – Informazioni e istruzioni per costruire una casa completa, ricca di particolari. Vitrines & Miniatures (Monique Mineau) Le livre de bord des Maisons Miniatures (Daniel Puiboube) Wicker Furniture for the Dolls’ House (Sheila Smith) – come fare arredamento complete in midollino. Dolls’house accessorie, Fixtures & Fittings suppellettili realizzati con vari materiali. (Andrea Barham) – accessori e Making Doll’s House Miniatures with polymer clay (Sue Heaser, inglese) progetti per realizzare accessori in pasta sintetica. Miniature food and market stalls - Miniature food masterclass - 2 volumi (Angie Scarr) con tutorial per realizzare gli alimenti. “Miniaturas” www.miniaturasrevista.com “Dollshouse and miniature scene” www.dollshousemag.co.uk in spagnolo in inglese “Miniature” www.labacchettamagica.it in italiano - di questa rivista è stata sospesa la pubblicazione, ma si possono avere gli arretrati.