Progresso giugno 2006
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Progresso giugno 2006
Periodico faentino dei Democratici di Sinistra n. 5 - giugno 2006 - Anno 47° In caso di mancato recapito, restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. UN AL TR O RISUL TATO ALTR TRO RISULT ORDIN ARIO PER L ’ULIV O STRA STRAORDIN ORDINARIO L’ULIV ’ULIVO Il voto ravennate alle elezioni amministrative del 28 e 29 maggio ha premiato la coalizione del Centrosinistra e rafforzato l’Ulivo. Alle pagine 2-3 Nella foto: l’onorevole faentino Gabriele Albonetti, nominato Questore Anziano della Camera dei Deputati, siede alle spalle del nuovo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti e del Presidente del Senato Franco Marini. PER CH È VOTARE “NO” PERCH CHÈ AL REFERENDUM DEL 25-26 GIUGNO alle pagine 6-7 2 I FAENTINI ELETTI IN CONSIGLIO PROVINCIALE CARLA BENEDETTI: “IL MIO IMPEGNO PER LA CUL TURA ” CULTURA TURA” «Sono molto contenta per l’entusiasmo che ho visto nei miei confronti e per il lavoro che è stato fatto per me nel collegio del Borgo. Uomini e donne, delle sezioni dei Democratici di Sinistra e dei circoli della Margherita, si sono prodigati tantissimo per darmi dei consigli e per garantirmi questo successo elettorale». Questo è il primo pensiero di Carla Benedetti dopo l’avvenuta elezione in consiglio provinciale nel collegio “Faenza 3”, quello del Borgo. «Naturalmente porgo un “grazie” di cuore a tutti gli elettori, ai quali adesso garantisco il mio massimo impegno». Le donne. La regola delle «quote» per una maggiore presenza femminile nelle istituzioni dovrà essere approvata al più presto. «Le cosiddette “quote rosa” da noi sono realtà perché nell’Ulivo le donne elette in consiglio provinciale sono nove su diciotto, ed in totale nell’assemblea ravennate saremo dodici su trenta. Gli impegni. «Sono convinta che riusciremo a fare qualcosa di importante, per i giovani, per la cultura, per le donne. Il mio sarà un impegno fatto di scelte condivise col gruppo consiliare di Centrosinistra, che discuterà e lavorerà assieme al presidente Giangrandi. Prima, però, ci attende l’importante scadenza elettorale del Referendum, per la quale lavoreremo nuovamente uniti. Poi inizieremo ad impegnarci per la Provincia. Cultura, relazioni internazionali e politiche europee sono i temi che mi appassionano e che vorrei cercare di curare. Ma mi rimetto alle decisioni del nostro gruppo consiliare: ne parleremo a partire dalla prima convocazione, che dovrebbe avvenire entro la fine del mese di giugno». La politica. «La strada verso il Partito Democratico è tracciata: adesso si tratta di lavorarci. E’ un progetto di forte attrazione per il nostro elettorato e soprattutto per i giovani». LA SCHEDA DI CARLA BENEDETTI Data di nascita: 13 novembre 1955. Titolo di studio: diploma di maturità magistrale; frequenta corsi di lingua inglese, giapponese e di informatica. Lavora come: dipendente del Comune di Faenza. Vive con: il marito Lindo e la figlia Francesca. Hobby: viaggi nelle città d’arte e di cultura, teatro, musica, lettura. E’ interessata alle tematiche europee ed alle relazioni internazionali, partecipa alle attività dei gemellaggi nella propria città. ELEZIONI PROVINCIALI 2006: IL VOTO A FAENZA Lista Ulivo Italia dei Valori Partito Repubblicano Italiano Verdi Rosa nel Pugno Comunisti Italiani Rifondazione Comunista Forza Italia Alleanza Nazionale Udc Lega Nord Unicorno FABRIZIO MATTEUCCI (Centrosinistra) eletto S I N D A C O a R A V E N N A col Voti 11.473 591 229 534 315 1.378 1.715 % 47,6% 2,5% 1,0% 2,2% 1,3% 5,8% 7,1% 3.615 1.740 1.803 612 15,0% 7,2% 7,5% 2,5% 73 0,3% 68,95% 3 I FAENTINI ELETTI IN CONSIGLIO PROVINCIALE ANGELO ZOLI: “IL FUTURO E’ IL PARTITO DEMOCRATICO” Angelo Zoli, capogruppo consiliare uscente della Margherita, alle elezioni dello scorso 28-29 maggio è stato rieletto nell’assise provinciale con la lista dell’Ulivo. La politica. «Nella nostra città abbiamo ottenuto un buonissimo risultato elettorale – sottolinea Zoli – Nel Faentino infatti l’Ulivo ha registrato un +2 per cento rispetto alle precedenti elezioni politiche ed i due consiglieri eletti, io e Carla Benedetti, sono andati ulteriormente al di sopra di questi dati. La valutazione politica che si può fare, quindi, è che i Democratici di Sinistra e la Margherita separatamente non riescono a captare i voti che invece intercetta l’Ulivo. Perciò è necessario iniziare a guardare all’eventuale formazione di un vero e proprio partito dell’Ulivo, o del partito Democratico, così come potrebbe chiamarsi. Però questo percorso non deve essere affrettato, ma serio e costruttivo nei confronti del nostro elettorato e della società civile. Naturalmente dobbiamo essere tutti consapevoli che per stare insieme nel Partito Democratico occorre rinunciare a qualcosa di proprio da entrambe le parti. Ma sono fiducioso, perché in questi ultimi anni, almeno a livello locale, c’è sempre stata la condivisione dei problemi e la capacità di non porre questioni che potevano dividerci». Il referendum. «La prossima scadenza elettorale, quella del Referendum sulla Costituzione, è intanto un passaggio importante da affrontare con serietà. Dobbiamo portare a votare “no” il maggior numero possibile di persone, per evitare che vadano avanti le modifiche alla Costituzione imposte in modo unilaterale dal Centrodestra, che ha inteso così smantellare le regole della democrazia volute e scritte dai padri della nostra Repubblica». LA SCHEDA DI ANGELO ZOLI Luogo e data di nascita: Faenza 8 agosto 1937. Titolo di studio: quinta elementare. Lavora come: coltivatore diretto. Vive con: la moglie rosa; ha tre figli, di cui due sposati. Hobby: gioca a carte. Cariche ricoperte: già consigliere comunale dal 1980 al 1992; capogruppo provinciale della Margherita dal 2001 al 2006. ELEZIONI PROVINCIALI: TUTTI GLI ELETTI A RAVENNA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI RAVENNA: Francesco Giangrandi. CONSIGLIERI PROVINCIALI: Ulivo: Pula Paola, Centarrì Sara, Casamento Fabrizio, Gagliardi Giorgia, Calderara Roberta, Dalla Vecchia Eliseo, Rambelli Elena, Benedetti Carla, Monti Giovanni, Campidelli Fiorenza, Zoli Angelo, Bandoli Tiziana Daniela, Tarlazzi Rositano, Federici Cristina, Missiroli Mattia, Gualandi Roberto, Solaroli Valeriano, Fabbri Guido; Rifondazione Comunista: Raspanti Matteo, Albonetti Martino; Comunisti Italiani: Mondini Guido; Partito Repubblicano Italiano: Fusignani Eugenio; Forza Italia: Galassini Vincenzo, Benelli Giovanna Maria, Bedeschi Cesare, Casadio Oriano, Villa Francesco; Alleanza Nazionale: Mazzolani Massimo, Farolfi Marta Udc: Morini Francesco. FRANCESCO GIANGRANDI (Centrosinistra) eletto PRESIDENTE della PROVINCIA col 70,23% 4 CON SOTTOPASSI E ROTONDE ADESSO IL TRAFFICO “RESPIRA” La rotonda ovest, in direzione Castel Bolognese Con l’apertura avvenuta il 15 maggio scorso del sottopasso di via Risorgimento, il terzo dei tunnel realizzati sotto la linea ferroviaria Bologna – Rimini, dopo quelli di via Boaria e di via Medaglie d’Oro, la viabilità faentina oggi è decisamente più scorrevole rispetto ad un lustro fa. La lunga chiusura di via Risorgimento è stata probabilmente quella che più di tutte ha pesato sulla circolazione faentina e sugli affari di parecchie imprese che gravitano in zona. Quattro anni di lavori - La storia dei sottopassi cittadini e del sovrappasso di via Lughese (di competenza della Provincia) era iniziata nel luglio 2002. In teoria, le quattro opere avrebbero dovuto essere terminate entro la fine del 2005, ma l’impresa che a suo tempo si aggiudicò il grosso appalto (cui ha concorso anche il Comune, con una quota di tre milioni e mezzo di euro, oltre alle Ferrovie dello Stato) fallì dopo aver realizzato, fra molti stenti, i tunnel di via Boaria (aperto nel gennaio 2004) e di via Medaglie d’Oro (aperto nel marzo 2005). Restava da completare il ponte sulla Parla Luigi Cipriani, dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Faenza Lughese e soprattutto restava da fare ex-novo il sottopasso di via Risorgimento, due opere portate a termine negli ultimi mesi da un’altra ditta. Traffico più scorrevole - «L’apertuta del sottopasso di via Risorgimento è l’ultimo di una serie di lavori che hanno cambiato la fisionomia alla viabilità faentina - dice Luigi Cipriani, dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Faenza - Occorre infatti ricordare anche la realizzazione delle due nuove grandi rotatorie sulla circonvallazione “a monte”, poste agli ingressi della città, una ad ovest in direzione Castelbolognese e l’altra ad est verso Forlì. Inoltre, vanno messe nell’elenco anche le due piccole rotatorie connesse al sottopasso di via Risorgimento. Cosa è cambiato, quindi? Ora, avendo in funzione tutte le opere che “scavalcano” la li- nea ferroviaria in direzione Bologna, c’è più permeabilità fra l’area a nord-ovest ed il resto della città. Quello sbarramento che era la ferrovia, oggi è stato superato e si assiste ad un’omogena ripartizione del traffico fra il Cavalcaferrovia ed i tre sottopassi, che impedisce la formazione di lunghe code. Resta soltanto qualche criticità legata a punti o eventi particolari, molto difficile da superare. Ma per il resto, il traffico di oggi è molto più scorrevole di prima». Le prossime opere – «Il prossimo anno metteremo mano al cosiddetto “incrocio della morte”, quello fra la circonvallazione “a monte”, via Canal Grande e via Degli Insorti. Esiste già il progetto per realizzarvi una grande rotonda, che servirebbe anche per togliere l’ultimo semaforo dalla circonvallazione e per garantire maggiore sicurezza. Del resto le rotonde sono nate con l’obiettivo prioritario di togliere pericolosità dagli incroci, poi naturalmente hanno anche la finalità di migliorare e velocizzare la circolazione del traffico. Sempre l’anno prossimo dovremmo realizzare an- 5 che la rotonda progettata nell’incrocio fra la provinciale Naviglio e via degli Olmi. Questa rotonda, attraverso una bretella già costruita, collegherà la provinciale Naviglio con la via Ravegnana, smaltendo ulteriore traffico che attualmente gravita sul Cavacaferrovia. Attualmente il collegamento fra queste due direttrici è già garantito da via San Rocco, ma si tratta di una strada troppo stretta ed inadeguata a questo fine. Il passo successivo sarà quello di approfondire la valutazione sulla realizzazione di una bretella “a valle” che colleghi la provinciale Naviglio con il Borgo e con la via Emilia in direzione Forlì, per by-passare la circonvallazione interna, che resta tutt’oggi l’unica strada percorribile per chi esce dall’autostrada e deve andare in direzione di Forlì». Il sottopasso di via Risorgimento 6 GRAN AR OL O HA F ATT O LA FEST A GRANAR AROL OLO FA TTO FESTA AI “SUOI” ONOREV OLI ALBONETTI ONOREVOLI Grande festa a Granarolo Faentino, domenica 21 maggio, per il pranzo che al circolo Arci ha visto protagonisti i due paesani più illustri: Gabriele e Martino Albonetti, eletti rispettivamente alla Camera ed al Senato nell’aprile scorso. Gabriele e Martino, entrambi rappresentanti del Centrosinistra (il diessino Gabriele nelle file dell’Ulivo, Martino per Rifondazione Comunista) sono stati festeggiati da circa trecento persone. Intanto Gabriele Albonetti alla Camera dei Deputati è stato nominato Questore Anziano. «Si tratta di un ruolo di grande importanza, direttamente legato all’ufficio di presidenza guidato da Fausto Bertinotti - spiega lo stesso parlamentare faentino - Mi occupo di tutta la gestione interna dell’istituzione: personale, bilancio, patrimonio, relazione con i Parlamenti esteri... Insomma, dopo il presidente Bertinotti, il Questore Anziano ha sulle spalle la maggiore responsabilità della Camera dei Deputati, che conta circa 1800 dipendenti diretti, più un “indotto” di un altro migliaio di addetti ai servizi». Dal punto di vista dell’impegno personale, la vita ad Albonetti è quasi rivoluzionata: «Seicentotrenta deputati si rivolgono a me per qualsiasi tipo di problema, che in questa fase iniziale della legislatura sono molti. Ora, quindi, la mia presenza a Roma è indispensabile dal lunedì al venerdì. Ma non intendo abbandonare il mio territorio e la cura di alcune tematiche che mi stanno a cuore, come quella dei trasporti e dei servizi. Anzi, potendo farlo da una posizione più autorevole, credo di poter dare un contributo più incisivo. Penso, per esempio, al porto di Ravenna, alla nuova Romea, alle nuove infrastrutture che si stanno pensando per Faenza». Il taglio della torta. Foto di gruppo coi cuochi del circolo Arci di Granarolo. 7 Le “perle” della controriforma della Costituzione Italiana A proposito di semplificazione. ART. 70: FORMAZIONE DELLE LEGGI L’attuale testo è 9 parole. Per arrivare all’approvazione di una legge occorre che entrambe le Camere approvino il disegno di legge nello stesso testo. Il testo riformato è di 579 parole. Prima bisogna stabilire se un disegno di legge presentato dal deputato Tizio rientra fra quelli di competenza esclusiva della Camera dei deputati con procedimento monocamerale: se è così la Camera procede alla votazione, poi lo passa al Senato delle Regioni solo per le proposte di modifica, poi torna alla Camera che lo approva definitivamente. Ma, attenzione!, se nel disegno di legge ci sono aspetti che possono rientrare in altre materie può darsi che il disegno di legge non possa essere presentato alla Camera perché rientra fra le competenze esclusive del Senato. Allora deve essere presentato dal suo collega senatore Caio al Senato delle Regioni che però potrebbe contestare che esso rientri fra le sue competenze prevalenti. E allora? Allora è previsto che i Presidenti delle due Camere risolvano il conflitto di competenza. Se si mettono d’accordo tutto ok. Se no è previsto il ricorso ad un Comitato paritetico composto da 4 deputati e 4 senatori: e se pareggiano 4 a 4? Non si sa che cosa fare. Ma speriamo che prevalga o la Camera o il Senato, e si proceda spediti verso l’approvazione monocamerale. Si passa quindi alla pubblicazione sulla G.U.: tutto a posto? Troppo facile: ora c’è l’incubo del conflitto di competenza che ciascuna Regione potrebbe sollevare presso la Corte Costituzionale data l’intricatissima suddivisione delle competenze legislative fra Stato e Regioni. Pensate che ci sarebbe ancora da esaminare il caso del procedimento bicamerale... Il procedimento attuale è stato spesso giustamente criticato a causa della doppia approvazione con relativo andirivieni fra Camera e Senato in caso di modifiche; cosa ne dite di quello nuovo? Accelererà e semplificherà l’attività legislativa? Nella foto in alto: Alessandro Messina, coordinatore del Comitato referendario di Faenza per il “no” alla riforma della Costituzione. Sotto: anche il sindaco di Faenza Claudio Casadio e l’assessore comunale allo sport Alberto Servadei partecipano alle iniziative di sensibilizzazione dei cittadini in corso Mazzini. 8 SALVIAMO LA COSTITUZIONE! 53 buoni motivi per votare NO al referendum il 25 e 26 giugno Sono 53 gli articoli della Costituzione dell’Italia democratica, che la destra italiana ha deciso, per conto suo, di cambiare. Anche se se ci fosse qua o là qualche articolo di riforma che parte da esigenze reali, il fatto è che noi cittadini dobbiamo dire un sì o un no a tutta la riforma nel suo complesso. Questo perché hanno forzato la volontà dei Costituenti che previdero solo la possibilità di revisioni parziali attraverso l’articolo 138. Pessimo è stato il metodo adottato: a colpi di maggioranza senza nessun confronto né dialogo con le forze di centrosinistra, sulla base di una elaborazione a porte chiuse da parte di improbabili costituzionalisti. E allora quello che conta è il risultato finale: che è pessimo e denso di pericoli per la sorte dell’Italia. Hanno già diviso l’Italia forzando il principio che la Costituzione è di tutti e non della provvisoria maggioranza parlamentare, ma soprattutto hanno costruito un mostro giuridico che non soddisfa nemmeno le esigenze dichiarate da chi l’ha voluto, una riforma che è contraddittoria e crea una forma di stato e di governo che non può funzionare. Noi vogliamo che i governi siano autorevoli ed efficienti e possano essere stabili, ma non possiamo accettare che questo si traduca in un potere assoluto del primo ministro che non sarebbe più scelto dal Presidente della Repubblica, potrebbe assumere e licenziare i ministri suoi subordinati, far sciogliere la Camera dei deputati a suo piacimento, intervenire nel processo legislativo, ma soprattutto essere in sostanza inamovibile anche da parte della sua maggioranza salvo suicidio del Parlamento. Noi siamo per il federalismo, per un federalismo solidale che si basi sull’esperienza e sul valore delle autonomie locali, ma che cosa c’è di vero federalismo nella devolution? Lì c’è una volontà subdola di secessionismo, l’istinto primordiale di chi si crede più ricco indipendentemente dal sistema paese. Lì c’è il germe che può pregiudicare diritti fondamentali dei cittadini, come quando si attribuisce alla legislazione esclusiva delle regioni la sanità, l’istruzione, e la polizia locale. Poi lanciato il sasso, si nasconde la mano e si introducono dei correttivi puramente nominali: “lo stato può sostituirsi alle Regioni (…) quando lo richieda (…) la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (...)”: risultato? tanta confusione ed infiniti conflitti fra Stato e Regioni. Noi siamo per un bicameralismo che crei un vero Senato delle Regioni: ma quale rispetto del Parlamento, e quale dignità per le Regioni c’è nel cosiddetto Senato federale che di federale ha solo l’etichetta e di leghista tutta l’approssimazione di un impossibile riparto delle funzioni. Noi siamo per una riduzione del numero dei parlamentari, per elevarne il livello e garantire alle Regioni adeguata classe politica in funzione delle maggiori respon- sabilità e compiti, ma è serio prevederlo, a solo scopo demagogico, a partire dal 2016 (!) per non disturbare gli interessi di una classe politica in realtà incapace di autoriforma? C’è soltanto un modo per fermare questa sciagurata riforma: votare in massa e coprire sotto una valanga di No le mire autoritarie e il progetto di divisione degli italiani. Questo è un referendum diverso da quelli abrogativi: contano solo i voti validi, quindi se si è contrari non ci si può astenere, bisogna votare no! Alessandro Messina Coordinatore del Comitato referendario di Faenza per il no alla riforma della Costituzione Periodico faentino dei Democratici di Sinistra - anno 47° - n. 5 - giugno 2006 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB Ravenna Autorizzazione Tribunale di Ravenna n.392 del 27-05-1960 Redazione e amministrazione: via Pistocchi 9, 48018 Faenza (Ra) - Tel. 0546-28784 - Fax 0546-27182 e-mail: [email protected] - Sito Internet: www.dsfaenza.it Stampa: Arti Grafiche Faenza Direttore responsabile: Claudio Visani - Coordinatore: Tiziano Zaccaria