I MITI

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I MITI
L’ALTA E LA BASSA MAREA
Ecco come nacquero l’alta e la bassa marea.
Polifemo, figlio di Poseidone, un giorno, girovagando per la città, vide una
bellissima fanciulla che era la figlia di Teti, acerrima nemica di Polifemo.
Si innamorò a prima vista e pensò: <Che bella fanciulla… Deve essere mia!>.
Il giorno seguente prese dei fiori e li donò alla fanciulla .
<Buongiorno, bella ragazza, posso sapere come si chiama?>, Lei rispose :
<Certo, io mi chiamo Azzurra e lei?>,Lui invece esclamò:<Mi chiamo
Polifemo, figlio di Poseidone!> . I due giovani si salutarono e si diedero
appuntamento al giorno dopo…
Passate ventiquattro ore, Polifemo si presentò alla porta della fanciulla e
bussò . Teti aprì la porta e disse: <Scusi… Ha bisogno?> Lui, sicuro di se
stesso disse:< E’ in casa Azzurra?>, Lei rispose: <No, non è in casa, è
uscita, però non so dove sia andata!>. Allora Polifemo andò a cercarla e la
trovò seduta su uno scoglio che guardava il mar Egeo. Polifemo andò
incontro ad Azzurra correndo velocemente, facendola spaventare, quasi
fosse arrabbiato con lei. Azzurra, impaurita, si allontanò e Polifemo finì in
mare . Purtroppo, quest’ultimo non sapendo nuotare, morì annegato davanti
ai suoi occhi. Fu una morte atroce, così Azzurra, presa dalla paura e
dall’angoscia, si recò sul monte Olimpo dove trovò Poseidone al quale
raccontò la vicenda appena accaduta. Poseidone non esitò un attimo, fece
rivivere Polifemo sotto forma di Alta Marea e la stessa Azzurra la trasformo’
in Bassa Marea, in modo che i due non avrebbero più avuto modo di
incontrarsi nella vita.
Tante volte, molte vicende che ci accadono, come incidenti o disgrazie, è
meglio dimenticarle subito e cancellarle dai nostri ricordi, perché sono ferite
difficili da rimarginare.
Solo l’amore e il bene che abbiamo voluto ai nostri cari rimarrà sempre con
noi e neanche il tempo riuscirà a cancellarli. Tutto questo ci permetterà di
percorre strade diverse con nuove aspettative ed imparare ad amare ancora.
L’ Alta Marea e la Bassa Marea non hanno avuto la possibilità di amarsi, ma
in un'altra vita, forse, avranno modo di incontrare un altro amore.
Matteo C., Edoardo C., Jessica , Lidia
L’ORIGINE DEI COLORI
Ecco perché si pensava che il mondo fosse a colori!!!
Molto tempo fa, in un’isola del golfo di Riga, c’era una famigliola felice. In
questa famiglia c’erano due fratelli di nome Samantha e Yuri, che
giocavano sempre insieme ed andavano molto d’accordo. Un giorno, una
strega malvagia, gelosa dei due ragazzi, lanciò loro una maledizione, vale
a dire che una volta compiuti i sedici anni loro si sarebbero dimenticati di
essere fratelli; infatti, il giorno del loro sedicesimo compleanno, litigarono,si
scordarono chi erano e si divisero:Samantha andò a Est e Yuri a Ovest del
mondo. Samantha trovò un troll che aveva racchiuso in un barattolo tutti i
colori del male e della disperazione come il nero,il marrone,il grigio… ; Yuri
trovò uno gnomo che aveva racchiusi in un cesto tutti i colori della
felicità,della gioia e dell’allegria,come l’azzurro,il giallo,il verde,l’arancione,il
rosa …!Il troll e lo gnomo diedero ai ragazzi i contenitori dei colori e
imposero loro di distruggere l’altro vaso. Loro accettarono e si misero alla
ricerca l’uno dell’altra. Un giorno si incontrarono (senza ricordare di essere
fratelli)in Lituania, davanti alla grotta della strega che aveva lanciato loro la
maledizione. Incominciarono a parlare e, mano a mano, gli venivano in
mente i ricordi del passato … Si ricordarono di essere fratelli!Samantha,
parlando con Yuri, capì che essere cattiva non le rendeva la vita felice,
così decise di provare a essere buona e gentile con gli altri. Per
sconfiggere la strega che gli aveva mandato la maledizione i due fratelli
dovettero sprigionare, entrambi, i colori che avevano, che colorarono tutto
il mondo che prima era tutto bianco. Samantha e Yuri tornarono a casa dai
loro genitori,che li abbracciarono,dato che era da moltissimo tempo che la
famiglia non era riunita. Infatti, si raccontarono tutte le avventure che
avevano vissuto negli ultimi anni!
Questo brano ci insegna che il legame fraterno è impossibile da
spezzare!!!
Gaia,Giovanni,Federico e Francesco
IL MITO DEI VULCANI IN GIAPPONE
Questo mito racconta la nascita e il perché delle eruzioni dei vulcani in
Giappone.
Tanto tempo fa esisteva un solo vulcano, il dio del fuoco, che aveva la
caratteristica di produrre lava, una sostanza incandescente con cui
bruciava tutto.
Questo Dio Vulcano, che era molto crudele, voleva impossessarsi di un
villaggio del Giappone per costruire altri vulcani, distruggendo, con la sua
lava, tutto il paesaggio e tutti gli abitanti.
Un giorno Vulcano apparve agli abitanti del villaggio dicendo:
“Io conquisterò questo villaggio ad ogni costo”. Allora il capo del villaggio,
che si chiamava Sukomoto, rispose: “Noi non ce ne andremo mai, perché
siamo molti di più e molto più forti”. Vulcano disse: “Voi, cittadini, una volta
catturati, sarete trasformati in vulcani e sarete per sempre miei sudditi. E a
te, Sukomoto, darò un compito molto importante, fabbricherai la lava per
tutti i miei vulcani!”.
Gli abitanti tutti i giorni avevano paura che il dio Vulcano li attaccasse,
tranne Sukomoto, che era sicuro delle parole che aveva detto a Vulcano.
Un giorno, Vulcano, prima di attaccare il villaggio, disse: “Adesso vi
sterminerò e sarete per sempre miei schiavi!”. Detto questo, Vulcano
attaccò, ma gli abitanti si prepararono a quest’attacco costruendo una diga
d’acqua, così, quando la lava arrivò a valle, si spense. Allora, il dio, disse:
“Questa volta vi è andata bene, ma al prossimo tentativo non riuscirete a
salvarvi!”. Sukomoto rispose: “Non ce la farai mai a sconfiggerci, ti ricordo
che siamo di più, più forti e più organizzati di te.”
Allora gli abitanti organizzarono un’altra difensiva e, quando vulcano li
attaccò, tutti gli abitanti scapparono dal villaggio, ma quando tornarono il
dio li catturò tutti e bruciò il villaggio con la sua lava e prese come schiavi
tutti gli abitanti, compreso Sukomoto.
Gli abitanti si erano preparati anche a questo e riuscirono a sfuggire alla
trappola di Vulcano e gli buttarono dell’acqua addosso, così egli si arrabbiò
e disse: “Siete riusciti a sfuggirmi ancora, ma questa volta ve la farò
pagare e non esiterò a intrappolarvi con la mia lava in qualsiasi momento e
in qualsiasi modo!”. Gli abitanti risposero: “Ti credi tanto forte e potente,
ma sei un ingenuo, non ci prenderai mai, ti faremo pentire per quello che
hai fatto!”.
Allora Vulcano, pochi giorni dopo, scatenò un altro attacco e gli abitanti
fuggirono ancora e, quando tornarono, Vulcano li circondò con un cerchio
di lava, ma proprio in quel momento si mise a piovere e quindi la lava si
spense. Ma Vulcano, molto intelligentemente, lo previde e, approfittando
di una distrazione degli abitanti, li catturò.
Quando li prese, li trasformò in vulcani e li collocò in varie parti del
Giappone. Invece Sukomoto si trasformò in una fabbrica di lava che si
trova alla base di ogni vulcano attivo.
Questo mito ci insegna che non bisogna mettersi contro le persone più forti
di noi, né tanto meno contro un dio.
Lorenzo, Edoardo M., Diego e Nicole
COME NASCE IL TEMPORALE
Questo mito spiega come sono nati i temporali
Su una grande nuvola, nel lontano passato, viveva il grande e potente
Nevus (il dio del cielo).
Egli governava sul suo grande impero affiancato dai suoi servi. Costui era
molto vanitoso, si credeva il dio più potente. Un giorno, mentre camminava
per le nuvole, Nevus incontrò una bella fanciulla, figlia della dea Afrodite. Il
giovane dio rimase abbagliato da tale bellezza e se ne innamorò al primo
sguardo. Nevus le rivolse la parola: " Oh, bella fanciulla, qual vento ti porta
qui? Sarà stato il destino a prevedere che ci saremmo incontrati". Lei
rispose: " La ringrazio per il complimento, ma il mio cuore appartiene già al
Dio Remest, colui che governa la natura".
Nevus, infuriato, tornò nel suo immenso palazzo e ordinò con tali parole ai
suoi sudditi:" Vi dò un incarico molto importante, dovrete uccidere il Dio
Remest. Spero che non mi deluderete, altrimenti assaggerete la mia
collera". I sudditi risposero: " Va bene, signore, domattina ci recheremo a
casa sua e gli tenderemo un agguato. Nevus rispose solamente con una
risata malvagia:" HAHAHAHA!!! Bene, allora andate a dormire, domani
sarà una giornata piena". Tutti andarono a dormire...
Il giorno dopo si recarono a casa sua, aspettarono che uscisse dalla porta
per andare dalla sua amata e proprio in quel momento lo uccisero. Nevus,
appena saputa la notizia, andò a casa della fanciulla, ma nei suoi occhi
egli vide solo orrore. Gli disse:" Oh dio, che reato avrò mai commesso,
cosa ti avrò mai fatto per avermi provocato questo immenso dolore?". E
così prese un pugnale e si suicidò. Il giovane dio scoppiò a piangere mille
goccioline d'acqua in un' immensa quantità, a sparare lampi e fulmini e a
far diventare il cielo scuro, tutto questo per manifestare la sua tristezza per
quello che aveva fatto. Ecco perché ogni tanto si manifesta questo strano
fenomeno che noi chiamiamo temporale e più Nevus pensa intensamente
alla sua amata più il temporale diventa forte.
La morale è che non si può avere tutto nella vita e che a volte l'atto impuro
di un uomo può portare alla sofferenza di un'altra persona.
Rebecca, Nour, Pietro e Cristian
TRIANGOLO DELLE BERMUDA
Perché esiste il triangolo delle Bermuda? Il triangolo delle Bermuda è
un'area dell'Atlantico Occidentale che si trova al largo della costa sud-est
degli Stati Uniti, dove sono svanite migliaia di persone. Questo fenomeno
è uno dei più grandi misteri insoluti del nostro tempo.
Moltissimo tempo fa, nell'arcipelago delle Bermuda, si trovava un'isola che
era un vero paradiso. Ci abitavano gli dei dell'universo che si cibavano di
frutti delicati e organizzavano feste meravigliose, rallegrate da canti e
suoni ancora sconosciuti. Ma nel grande libro del destino c'era scritto che il
passaggio di un uomo sull'isola incantevole avrebbe posto fine a questa
felicità. Tutto iniziò quando la dea della Notte scoprì sulla spiaggia il corpo
esanime di un pescatore. La dea s'impietosì e lo trasportò nella sua
bellissima e grandissima tenda. Lo curò con amore e il naufrago a poco a
poco riprese conoscenza, si guardò intorno e non credeva ai suoi occhi:
era sdraiato su un letto di nuvole e vicino a lui servi dai lunghi capelli
d'argento gli offrivano cibi prelibati su piatti d'oro e una giovane di rara
bellezza leniva le sue ferite con oli magici. La meravigliosa sconosciuta
sorrise, dicendogli:
- Sono la dea della Notte.
Subito, però, aggiunse con fermezza:
- Devi lasciare quest'isola al più presto. Se gli dei scoprissero la tua
presenza, ti ucciderebbero senza pietà.
-Prima di lasciare quest'isola voglio però in cambio una cosa...Voglio
rivederti appena possibile.
La giovane fanciulla si fece promettere che lui, quando fosse tornato,
sarebbe stato solo e avrebbe mantenuto segreta l'isola. Lui promise e lei
gli diede un anello speciale, che gli avrebbe permesso di tornare sull'isola
quando lo avrebbe desiderato.
Il pescatore tornò a casa, però non riuscì a mantenere segreta l'isola e un
giorno di noia decise di fare una festa, che organizzò sull'isola
meravigliosa. La dea si infuriò, fece sparire tutti gli umani e in più fece
sparire anche l'isola... Uguale sorte toccò ai giovani che arrivarono dopo di
loro: sparirono e di loro non si ebbe più alcuna notizia.
Ai nostri giorni questo luogo si chiama il Triangolo delle Bermuda. E
ancora oggi cose e persone, che si avvicinano dove sorgeva l'isola,
svaniscono misteriosamente.
Secondo la leggenda è questa la vendetta stabilita dagli dei per punire gli
uomini. Si dice inoltre che quanti si perdono nel nulla vengono trasformati
in schiavi dalla dea della Notte, che li condanna al silenzio e alla solitudine
eterna.
Questo mito vuole far capire che non sempre bisogna fidarsi delle persone
perché molto spesso gli uomini non sono capaci di mantenere i segreti.
Serena, Davide, Matteo e Meriam