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Venafro
Domenica 29 dicembre 2013
C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected]
Ospedale, domani il tavolo tecnico
In bilico il futuro di Ortopedia
Ieri mattina il governatore Frattura ha convocato il Comitato a Campobasso
VENAFRO. Lo aveva promesso e lo
ha fatto, allo scoccare del 2013. Il presidente Paolo di Laura Frattura ha
convocato il Tavolo tecnico per
l’ospedale cittadino domani pomeriggio alle ore 17 (lunedì 30 dicembre).
Direttamente a Campobasso, nel suo
Ufficio di presidenza. Ha espressamente telefonato ieri mattina al presidente del Comitato Ss. Rosario Gianni
Vaccone, il quale ha subito avvertito il
sindaco di Venafro, Antonio Sorbo.
Così domani pomeriggio si dovrebbe
giungere ad una prima seria ipotesi di
Piano di rilancio dell’ospedale venafrano. Come verrà strutturato? Frattura insiste perché Ortopedia venga aggregata al Veneziale di Isernia, per completare la Dea (Dipartimento dell’Emergenza). Quelli del Comitato e soprattutto il sindaco insistono per mantenere il
Reparto a Venafro, corredato del Pronto Soccorso e della Rianimazione. Sull’esistenza di quest’ultimi due reparti nessuno transige. Diversamente si dovrà strutturare un ospedale che fa ogni
intervento chirurgico in Day Surgery (ricovero di un solo giorno),
con nuovi ambulatori e con altri Reparti aperti. Ma soprattutto con un
Pronto Soccorso funzionante 24 ore al
giorno.
Inoltre il Comitato porterà, all’attenzione del governatore Frattura,
un’ipotesi di nuovo ospedale appositamente studiata da un tecnico esperto.
Dovrebbe allargare l’offerta sanitaria
e l’assistenza ai malati, riducendo i
costi e razionalizzando il lavoro di tutto il personale medico ed infermieristico. Tutte ipotesi difficili da mettere
in bilancio e poi da controfirmare, nero su bianco. Come si può mantenere
un Pronto Soccorso senza un chirurgorianimatore? Stessa cosa per Ortopedia che necessita di almeno
due posti letto di Terapia Intensiva. E la Chirurgia in Day Surgery potrà esistere senza una sala di Rianimazione? Domani la risposta a tutti questi pesanti ed ingarbugliati quesiti. Alla fine dell’anno che cosa estrarrà dalla bisaccia Babbo Natale per il Ss. Rosario? Forse la più grande scommessa è solo crederci.
F. R.
Termoli
Domenica 29 dicembre 2013
C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected]
“Mia moglie si era sottoposta ai controlli”
Parla il marito di Concetta Vicciantuoni. Ieri i funerali della 32enne
TERMOLI. In attesa entro sessanta giorni che
i periti depositino il referto sull’esito dell’autopsia, è stato celebrato ieri il funerale della
32enne Concetta Vicciantuoni. Le esequie si
sono svolte a San Nicandro Garganico. Intanto, presenti davanti l'obitorio nel giorno dell’esame autoptico la madre della donna morta,
il marito ed altri parenti, è stato proprio il primo cittadino a rompere il silenzio sulla vicenda. "Mia moglie i controlli li ha fatti - ha dichiarato il coniuge –all’Ansa - ci sono io,
l'amica, i miei figli, c'è la madre, ci sono i miei
genitori che lo possono dimostrare. Noi, in
questa storia, vogliamo solo sapere la verità".
"Mia moglie - ha proseguito il coniuge - non
aveva nessun tipo di patologia, era sana come
un pesce prima dell'intervento per la riduzione
del peso - hanno detto il marito e la madre di
Concetta -. Le complicanze sono successive al
primo intervento, quello per togliere il peso.
Da subito non è stata bene poi il 10 settembre
scorso è stata sottoposta ad un secondo intervento per le complicanze. Lei nel mese di maggio-giugno scorso mangiava e vomitava. Noi
vogliamo sapere come mai, dopo cinque interventi a cui è stata sottoposta dal settembre
scorso fino a qualche settimana fa, ha avuto
uno choc settico. Poi non è vero che ha saltato
le visite. Alle visite l'ho accompagnata io, sia
dopo il primo intervento per la riduzione del
peso, sia alle visite successive fatte a febbraio
2011 e poi intorno a Pasqua 2011. Poi è stata
accompagnata dalla madre, due volte, ed altre
volte dai miei genitori. A mia moglie le avevano detto che aspettavano un macchinario dall'ospedale di Bari per allargare il duodeno: lei
attendeva una chiamata dall'ospedale e non c'è
stata nessuna chiamata. Poi, a maggio-giugno
2013 mia moglie ha iniziato a mangiare e vomitare. A questo punto, dopo tante chiamate ad
un medico, ho deciso di chiedere un appuntamento per una visita dal primario. Fatti gli accertamenti, gli hanno riscontrato che una parte
del duodeno era chiuso. Poi c'è stato il ricovero il 9 settembre scorso". Da quel giorno la
donna è stata sottoposta, secondo quanto dichiarato dal marito, a 5 interventi. Il 17 dicembre scorso la morte.
20 Larino Basso Molise
Domenica 29 dicembre 2013
Il dirigente medico della Stella Maris di San Benedetto del Tronto punta a creare un polo chirurgico di alto livello
Filippini: il Vietri si salva
con la specializzazione
LARINO. Come si fa a salvare
dalla chiusura l’ospedale Vietri?
Trasformandolo in un centro di
alta specializzazione chirurgica,
capace di attirare pazienti anche
da fuori regione, rimpinguando
in questo modo le dissestate
casse del sistema sanitario regionale.
È stata questa, in sintesi, la proposta presentata ieri sera in sala
consiliare dal professor Arnaldo
Filippini, un luminare della chirurgia, direttore generale delle
Unità operative della clinica
“Stella Maris” di San Benedetto
del Tronto.
“La nostra idea è estremamente
semplice – ha esordito il professor Filippini al cospetto dei tanti larinesi presenti a Palazzo Ducale – non si può chiudere un
ospedale come il Vietri, se solo
sarà capace di reclutare pazienti. Perchè non può essere consi-
derato solo una struttura edilizia
o il posto di lavoro per determinate figure mediche e paramediche, se poi non c’è l’erogazione di un servizio sanitario appetibile. Contenuti facilmente reperibili nelle università, nelle
strutture pubbliche e anche in
quelle private, dove tanti professionisti non possono esprimere al meglio le loro capacità.
Dunque, quello che serve è un
posto dove poter lavorare in
condizioni ottimali, mentre pazienti ed organizzazione del lavoro saranno conseguenti alla
venuta di queste figure mediche. Così si può rivitalizzare un
ospedale”. Perché in Italia esistono diverse patologie impossibili da curare nella maggior
parte delle strutture sanitarie, ha
continuato il professor Filippini,
per questo un centro di altissima
specializzazione
chirurgica
consentirebbe di far nascere
un’eccellenza medica non solo
regionale, ma nazionale.
“Basta erogare un prodotto sanitario che interessi, attraverso
specialità non facilmente reperibili. Parliamo di traumi massivi
degli arti, tumori localmente
avanzati, ricostruzioni microchirugiche. Casi clinici che in
Italia non trovano facilmente un
punto di riferimento e quindi le
persone sono disponibili a viaggiare per accedere a strutture
specializzate”.
Ma perché proprio Larino e
non realtà più blasonate?
“Conosco Larino perché sono
legato da una stretta amicizia
con il dottor Franco Rainone,
che mi ha portato a conoscere
l’ospedale Vietri. Una struttura
nuova, bellissima, funzionale,
che chiede soltanto di poter essere utilizzata. Basta solo utilizzarlo al meglio. In più, a Larino
esiste una delle poche camere
iperbariche funzionanti bene.
Nella traumatologia, nell’oncologia e nelle gravi infezioni
l’iperbarica rappresenta un’arma estremamente efficace”.
La proposta, chiaramente,
necessiterebbe di una convenzione con il sistema sanitario
regionale.
“Esiste una legge sulla gestione
sperimentale, per la quale la
proprietà rimane ovviamente
pubblica, ma la gestione diretta
e le scelte strategiche sono effettuate dai medici, uscendo
dalle logiche strettamente politiche, puntando tutto sulla qualità del prodotto erogato”.
Una proposta che ha incontrato
l’interesse dell’amministrazione comunale, così come ha dichiarato l’assessore comunale
alla Sanità Michele Palmieri
nell’affermare: “la valuteremo
con attenzione, anche perché
questo sembra un progetto capace di attirare pazienti anche
da fuori regione”.
“Una possibile soluzione per
salvare l’ospedale Vietri – ha dichiarato il sindaco Vincenzo
Notarangelo – capace di aumentare l’offerta sanitaria e di
non gravare sulle finanze regionale, addirittura producendo
utili.
Per questo, riteniamo che la
proposta debba essere valutata
attentamente, anche e soprattutto dalla Regione. A giorni incontrerò il Presidente Frattura,
con il quale parlerò anche di
questo. Resta inteso che l’ospedale Vietri non si tocca e l’amministrazione comunale farà di
tutto per evitarne la chiusura”.
Ennio Di Loreto
Chirurghi dalle Marche per salvare l’ospedale Vietri - Molise - iltempo
Chirurghi dalle Marche per
salvare l’ospedale Vietri
LARINO Un'equipe di chirurghi delle Marche guidati dal primario di una clinica di San Benedetto del Tronto,
Arnaldo Filippini, propone una collaborazione con l'ospedale Vietri di Larino per operare...
LARINO Un'equipe di chirurghi delle Marche
guidati dal primario di una clinica di San
Benedetto del Tronto, Arnaldo Filippini, propone
una collaborazione con l'ospedale Vietri di Larino
per operare nella struttura in convenzione con la
Regione Molise. Verrebbero aperte varie branche
chirurgiche a partire dall'ortopedia fino alla
ginecologia rivitalizzando, in tal modo, il presidio
frentano, ormai prossimo alla chiusura. È il
progetto lanciato ieri pomeriggio a Larino, nel
corso di un'assemblea pubblica che si è svolta in
Municipio direttamente da Filippini, arrivato dalle
Marche. Secondo il medico, in tal modo, sarebbe
possibile ridare nuova vita al presidio e offrire
servizi alla popolazione di tutta l'area del cratere
Altri articoli che parlano di...
che oggi fa riferimento al San Timoteo. Si
tratterebbe di stipulare una convenzione solo
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dopo gara di evidenza pubblica visto
Molise
l'annullamento, in passato, della convenzione tra
il Vietri e la Fondazione Maugeri a cui era stato
affidata direttamente la gestione di alcune divisioni. Il progetto è stato seguito con grande
attenzione dagli operatori sanitari dell'ospedale, dall'amministrazione comunale che potrebbe
essere interessata a realizzare una tale ipotesi allo scopo di fornire assistenza alla comunità locale
A.S.
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In tre mesi 5 interventi e 61 esami di laboratorio per la 32enne in osped...
http://www.termolionline.it/136588/tre-mesi-5-interventi-ben-61-esami...
Termoli Online
termolionline.it
http://www.termolionline.it/136588/tre-mesi-5-interventi-ben-61-esami-laboratorio-la-32enne-al-san-timoteo/
In tre mesi 5 interventi e 61 esami di laboratorio per la 32enne
in ospedale
[email protected]
TERMOLI. Non è ancora possibile, certo, sciogliere dubbi e riserve su quanto accaduto all’ospedale San
Timoteo di Termoli per stabilire o esentare da responsabilità il personale medico per la morte della 32enne
Concetta Vicciantuoni.
Comunque l’ampio collegio difensivo che rappresenta e tutela i 18 indagati ha già compiuto una serie di
accertamenti clinici per vagliare cosa sia stato fatto da quel 9 settembre, giorno in cui la donna si è sentita male
e da allora, nonostante ben 5 interventi, non si sia più ripresa, fino a morire il 17 dicembre scorso.
Secondo i dati in possesso dei legali, alla giovane signora residente a San Severo sono stati effettuati ben 61
esami di laboratorio, tra i più disparati, per tenere in costante monitoraggio la sua situazione.
Di contro, c’è da assodare se siano state fatte o meno le visite di controllo post-operatorie, dopo l’intervento del
2010 per dimagrire e curarne la grave obesità.
Perché da un lato vi è la testimonianza del primario di Chirurgia Malerba, che ha da subito evidenziato come la
32enne non abbia osservato il percorso indicatole dopo l’intervento di tre anni fa, dall’altro ci sono le parole del
marito, rilasciate sempre all’Ansa nel giorno dell’autopsia, attraverso cui invece asserisce che le visite siano
state fatte.
Saranno carabinieri e Procura di Larino a sbrogliare l’intricata matassa. Intanto, nella mattinata di ieri, a San
Nicandro Garganico si sono celebrate le sue esequie.
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Sanità molisana: Di Pilla verso il vertice, spuntano i primi nomi per la ...
http://www.informamolise.com/ultime-notizie/113834-sanita-molisana-...
Sanità molisana: Di Pilla verso il vertice, spuntano i
primi nomi per la direzione Asrem
Le indiscrezioni sono tante, ma sembrerebbe che ormai la strada per la nomina dei nuovi vertici Asrem sia stata
tracciata da Frattura e dai suoi fedeli.Archiviata la parentesi Percopo, il Governatore procederà ad inizio anno
alla nomina del nuovo direttore generale dell'azienda sanitaria locale.L'iter prevedeva la creazione di una sorta di
long list contenete coloro i quali possedessero i titoli per coprire tale prestigioso ed annoso incarico.Ebbene,
diverse decine di persone, oltre 70, hanno fatto domanda e sono risultate idonee all'incarico.Tra i due o tre nomi
che oggi circolano più insistentemente quello di Giovanni di Pilla sembra essere il più accreditato.Uomo che di
sanità ne capisce e che vive nel mondo del bisturi pubblico e privato da diversi decenni.
Il suo nome, da sempre legato alla sinistra
regionale ed anche nazionale, ai tempi dei Ds, in
cui coprì in Lazio un importante incarico sempre in
sanità, potrebbe essere congeniale a tutto il centro
sinistra molisano ed anche a Patriciello, persona a
cui tale nomina deve comunque essere gradita.Di
Pilla, infatti, negli anni 90, fu chiamato proprio
dall'europarlamentare
a
dirigere
l'allora
"neo-NEUROMED", proprio prima di andare all'Asl
di Tivoli nell'era Marrazzo.Qualora, dunque, Di Pilla,
sarà il nuovo DG Asrem, dopo la nomina di Antonio
Lastoria a DG regionale, scendendo di un gradino
bisognerà vedere chi coprirà il ruolo di Direttore
Sanitario ed Amministrativo, che oggi vedono in poltrona il duo Paglione-Testa.Sul nuovo direttore sanitario, con
Paglione pronto a lasciare,
circolano già dei nomi, come i medici Franco Veltro, Antimo Aiello, Giovanni
Giorgetta.Per la parte amministrativa, invece, alcuni rumors vedrebbero una Testa iper attiva pur di mantenere il
suo ruolo di vertice, ma in queste circostanze risulta davvero complicato mantenere tale ruolo durante
avvicendamenti strutturali così imponenti.
Comunque, nel giro di pochi giorni tutto sarà ufficiale ed avremo dinanzi il nuovo quadro dirigente della sanità,
quel mondo oscuro, che rappresenta la spina nel fianco di quasi tutti i governi regionali d'Italia. E naturalmente
anche di quello molisano.
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