Voltare pagina e rinascere insieme

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Voltare pagina e rinascere insieme
(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
COMUNE DI ASTI
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ 02190
ALBO REGIONE PIEMONTE
II
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Voltare pagina e rinascere insieme
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
SETTORE A : Assistenza; AREA 02 : Minori;
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
CONTESTO TERRITORIALE
Il progetto si realizza all’interno del territorio del Comune di Asti.
Il contesto territoriale generale in cui si colloca il progetto è quello della città di
Asti, dove si osserva la presenza di 76.534 abitanti, di cui 36.454 sono maschi e
40.080 sono femmine (dato tratto dal sito: www.comuni-italiani.it).
La presenza di questi dati che manifestano una netta predominanza della
popolazione femminile e alla luce del continuo accrescere di richieste di sostegno da
parte di donne e madri vittime di violenze e abusi porta gli operatori dell’Unità
Operativa Minori del Comune di Asti a voler investire risorse e tempo in un
progetto che coinvolga attivamente i soggetti in questione. Tutto ciò, con lo scopo di
fornire una possibilità concreta di empowerment, affinché queste donne e madri
possano “riprendere nelle proprie mani la vita”.
CONTESTO SETTORIALE
Il progetto vuole raggiungere donne e madri con i loro bambini, che sono state
vittime di violenze, abusi e maltrattamenti che risiedono momentaneamente in
comunità protette e che risultano in carico al servizio in questione;
Il centro di ascolto “L’Orecchio di Venere” (situato presso la sede della Croce Rossa
provinciale), preposto ad accogliere le richieste di donne vittime di violenza ha
registrato dal 2009 al 2011, nr. 104 richieste di aiuto. All’ascolto è stato seguito
l’accompagnamento ai servizi e il collocamento in luoghi segreti.
Tra il 2010 ed il 2011 i Servizi Sociali del Comune di Asti hanno ricevuto circa 20
donne sole con figli vittime di violenze con problematiche legate anche all’ambito
lavorativo ed abitativo.
Alla luce di quanto è stato riportato, si evince con chiarezza il consistente numero di
donne e minori vittime di violenze sul territorio astigiano. Il continuo accrescere del
fenomeno in questione e delle richieste di aiuto da parte di madri abusate al
Comune di Asti, porta gli operatori dell’Unità Operativa Minori a voler
intraprendere un progetto volto al sostegno di quest’ultime.
Il progetto prevede quindi, l'elaborazione di un percorso individuale con l'utente a
cui verrà fornito ascolto, sostegno psicologico, supporto genitoriale, attività di
formazione, di orientamento ed inserimento lavorativo.
Questo progetto accinge inoltre anche dal Piano Nazionale contro la violenza di
genere e lo Stalking approvato l’11 novembre 2010 dal Ministro per le Pari
Opportunità.
Il documento in questione risulta il primo Piano adottato in Italia che va ad
affrontare in modo organico il problema del contrasto alla violenza e del supporto
delle vittime.
“La Violenza contro le donne secondo la definizione adottata dal Consiglio
d’Europa è qualsiasi azione di violenza fondata sull’appartenenza sessuale che
comporta o potrebbe comportare per le donne che ne sono bersaglio danni o
sofferenze di natura fisica, sessuale o psicologica, ivi compresa la minaccia di
mettere in atto simili azioni, la costrizione, la privazione arbitraria della libertà, sia
nella vita pubblica che in quella privata.
L’elaborazione di un Piano di azione contro la violenza di genere si inserisce
nell’ambito dell’azione del Governo e del Ministro per le Pari Opportunità al fine
di promuovere e tutelare i diritti fondamentali della persona e l’uguaglianza fra le
persone.” (tratto dal sito internet: www.pariopportunità.gov.it)
Le finalità del Piano in questione sono: assicurare un livello di informazione
adeguato, diffuso ed efficace; garantire e implementare una rete tra i Centri
antiviolenza e le altre strutture pubbliche e private ed i territori in modo da
assicurare adeguata assistenza alle vittime su tutto il territorio nazionale ed
assicurare lo sviluppo di tutte le professionalità che entrano in contatto con le
tematiche della violenza di genere, al fine di diffondere sempre più la cultura dei
diritti della persona e del rispetto tra i generi.
Inoltre ha come principale e fondamentale scopo di potenziare le forme di
assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli garantendo
un’assistenza immediata e trasversale, comprensiva di adeguate cure mediche e
psicologiche, percorsi di sostegno tarati sulle esigenze dell’individuo, assistenza
legale gratuita, tutela del posto di lavoro o sostegno per il reinserimento nel mercato
del lavoro.
Riferimenti legislativi:
- L. 15 febbraio 1996 n. 66 “Norme contro la Violenza Sessuale”
- Art. 609 bis Codice Penale intitolato “ Violenza Sessuale”
- Art. 610 Codice Penale intitolato “Violenza Privata”
- L. 23 aprile 2009, n. 38 "Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 23 febbraio 2009, n. 11, recante misure urgenti in materia di sicurezza
pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori"
- Art. 612 Codice Penale intitolato Minaccia
- Art. 612 bis Codice Penale intitolato Atti Persecutori
Le diverse tipologie di violenza:
Violenza fisica: si intende qualsiasi atto volto a far male o spaventare. Non riguarda,
quindi, solo un’aggressione fisica che causa ferite che impongono l’intervento
medico d’urgenza, ma anche ogni atto fisico che mira a creare un vero e proprio
clima di terrore.
Violenza psicologica: comprende ad esempio le minacce e i ricatti alla donna o ai
suoi figli, le umiliazioni pubbliche e private, i continui insulti, il controllo o
l’impostazione delle scelte, la ridicolizzazione.
Violenza sessuale: si intende ogni forma di coinvolgimento in attività sessuali
imposte.
Può avvenire all’interno del rapporto di coppia, attraverso l’imposizione alla donna
di rapporti sessuali indesiderati e può assumere aspetti diversi: la costrizione al
rapporto può, infatti, realizzarsi con il ricorso all’uso della forza o con ricatti
psicologici. Questo tipo di violenza comprende anche il mettere in ridicolo i
comportamenti sessuali della donna e le sue reazioni, il fare pressioni per l’utilizzo o
la produzione di materiale pornografico, la costrizione a rapporti con altre persone.
Violenza Economica: riguarda tutto ciò che , direttamente o indirettamente,
costringe, o contribuisce a mantenere la donna in una situazione di dipendenza,
quando non ha mezzi economici sufficienti per sé e i propri figli.
Violenza assistita: si intendono quelle situazioni in cui, anche passivamente, si
assiste ad un episodio di violenza fisica, verbale, psicologica o sessuale, compiuta su
persone di riferimento o comunque significative, adulte o minori.
Mobbing: è una forma di terrore psicologico, esercitata di norma sul posto di lavoro,
attraverso comportamenti aggressivi e vessatori ripetuti, da parte di colleghi o
superiori. (Nozioni tratte dalla brochure del centro di ascolto “l’Orecchio di
Venere”)
In questo senso il progetto si pone come obbiettivo il fornire alle donne e alle madri
con i loro bambini che hanno subito violenze, nuovi strumenti e opportunità che
sono volti a promuovere la partecipazione dei soggetti in questione al mercato del
lavoro con il conseguente reinserimento nel tessuto sociale.
LA SEDE DI PROGETTO
L’Unità Operativa Minori fa parte del Settore Politiche Sociali, Istituzione, Servizi
Educativi e Sport ed è situata presso il Comune di Asti in p.za catena 3.
Tale servizio si occupa di:
AFFIDAMENTO E ADOZIONI
ABUSO E MALTRATTAMENTO A DANNO DI MINORI
MINORI SOTTOPOSTI A PROCEDIMENTO PENALE
INTERVENTI DI ASSISTENZA DOMICILIARE
ASSISTENZA SOCIO EDUCATIVA TERRITORIALE
INSERIMENTI MINORI IN COMUNITA’ EDUCATIVE
INSERIMENTI LAVORATIVI PER GIOVANI IN DIFFICOLTA’
SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’
L’Unità Operativa Minori è composta da:
Responsabile: 1 Dipendente
Assistenti sociali: 4 Dipendenti
Educatori professionali: 4 Dipendenti
OSS (operatore socio-sanitario): 2 Dipendente
Psicologa a contratto: 1 Dipendente
L’ Unità Operativa Minori del Comune Asti attua:
- attività di sostegno individuale su adulti e minori;
- interventi di sostituzione del nucleo familiare, secondo i principi e le finalità
previste per legge;
E’ sempre più richiedente, l’impegno istituzionale nell’assicurare una corretta
analisi, valutazione e implementazione di interventi di supporto familiare e misure
alternative alle figure genitoriali e/o parentali.
Affidamento familiare per minori
Il servizio offerto permette al minore, temporaneamente privo di un ambiente
familiare idoneo, di essere affidato ad una famiglia in grado di assicurargli il
mantenimento, l'educazione, l'istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno
Modalità di accesso e di erogazione: le famiglie che vogliono offrire la loro
disponibilità all'affidamento possono contattare l'assistente sociale presente sul
territorio che, in collaborazione con la Psicologa a contratto, valuterà la richiesta.
Agli affidatari è garantito un rimborso spese mensile e la copertura assicurativa per
il servizio prestato.
Adozione nazionale ed internazionale
Il servizio ha lo scopo di offrire una famiglia ad un minore in stato di abbandono.
Destinatari del servizio: I bambini dichiarati adottabili dal Tribunale per i
minorenni. Le coppie sposate da almeno tre anni (anche con un periodo di
convivenza dimostrabile).
Modalità di accesso e di erogazione: occorre rivolgersi agli assistenti sociali presenti
sul territorio che, in collaborazione con la Neuro Psichiatria Infantile (NPI),
supporteranno gli adottanti durante il procedimento.
Per l'adozione nazionale il Tribunale per i minorenni provvede direttamente
all'abbinamento della coppia con il minore in stato di abbandono.
Per quella internazionale il Tribunale emette un provvedimento di idoneità della
coppia e, successivamente, quest'ultima dovrà avvalersi della collaborazione di enti
autorizzati per l'abbinamento del bambino.
L'età degli adottanti deve superare di almeno diciotto e di non più di quarantacinque
anni l'età dell'adottando.
Assistenza socio educativa territoriale
Il servizio offre interventi di sostegno alla famiglia o a singoli soggetti a rischio di
emarginazione, mediante attività di tipo educativo, culturale, ricreativo, mirate
all'inserimento ed all'integrazione nella società e nel mondo del lavoro. Il servizio
usufruisce dei fondi nazionali previsti dalla L. 285/97.
Destinatari del servizio sono: minori, residenti ad Asti, che presentano particolari
problematiche derivanti dall'ambiente familiare e/o sociale di riferimento.
Inserimento minori in comunità educative
Il servizio offerto consiste nel l'inserimento del minore in comunità quando non è
possibile la permanenza di quest’ultimo nella propria famiglia.
Nella comunità si ricreano le condizioni per soddisfare i bisogni di tutela, assistenza,
educazione e istruzione.
Destinatari del servizio sono quindi: i minori interessati da provvedimenti
dell'autorità giudiziaria.
Inserimento lavorativo per giovani in difficoltà
Il servizio offerto offre un'occasione di lavoro ai giovani in difficoltà, attraverso uno
stage da effettuare presso aziende presenti sul territorio.
Destinatari del servizio sono quindi: giovani in difficoltà, conosciuti o seguiti dal
servizio socio assistenziale, residenti nel Comune di Asti.
Inoltre l'attivazione del servizio è valutata dall'assistente sociale cui spetta l'esame
del caso. La durata dello stage è di tre mesi e per tale periodo il minore riceverà dal
Comune un contributo mensile.
VALUTAZIONE DEI BISOGNI
La decisione di formulare un progetto per l’impiego dei volontari del servizio civile
a favore di madri e minori vittime di violenza nasce da una serie di considerazioni:
Il contesto territoriale generale della città si Asti in cui si colloca il progetto è
composto da 76.534 abitanti, di cui 36.454 maschi e 40.080 femmine (dato tratto dal
sito: www.comuni-italiani.it).
La presenza di questi dati che manifestano una netta predominanza della
popolazione femminile e alla luce delle 104 richieste di aiuto da parte di donne e
madri vittime di violenza, registrate dal centro di ascolto “L’Orecchio di Venere” tra
il 2009 ed il 2011 (di cui più di 20 madri con figli sono state inviate al Servizio
Sociale), porta gli operatori dell’Unità Operativa Minori del Comune di Asti a voler
investire risorse e tempo in un progetto che coinvolga attivamente i soggetti in
questione. Tutto ciò, con lo scopo di fornire una possibilità concreta di
empowerment, affinché queste donne e madri possano“riprendere nelle proprie
mani la vita”.
Il fenomeno della violenza nei confronti delle donne manifesta una preoccupante
tendenza in aumento suscitando grave allarme ed insicurezza collettiva; in base a
studi di letteratura nazionale ed internazionale, almeno una donna su 4 subisce
violenze dal partner nel corso della vita. La metà delle donne uccise, inoltre, lo è per
mano del partner o dell’ex-partner (in Italia nel 2010 sono stati consumati 118
femminicidi). Altri dati sul fenomeno ci dicono che una donna sposata/convivente
su tre subisce violenza non occasionale. Inoltre, in tutti i casi di violenza domestica,
quando sono presenti bambini, anch’essi subiscono violenza, almeno di tipo
assistito.
La violenza contro le donne incide in maniera significativa sulla libertà, la dignità,
l’autonomia, l’immagine di sé e l’autostima delle vittime, in quanto la violenza sul
corpo, sulla mente, sull’emotività, sugli affetti di una donna è una forma di potere e
controllo che si esprime attraverso atti o minacce di sopruso fisico, psicologico,
sessuale, economico o persecutorio (stalking) contro le donne in quanto donne, per
mantenerle in una condizione di inferiorità nei rapporti privati (la coppia, la
famiglia).
Molte donne violate, abusate e maltrattate manifestano grande difficoltà a
risollevarsi e ad immaginare una nuova futura prospettiva di vita, alcune di loro
sono state dipendenti economicamente dal proprio partner e ciò rende ancor più
complesso il percorso di uscita dalla violenza. Per questo motivo l’Unità Operativa
Minori ha deciso di concentrarsi sulle donne maltrattate ed i loro bambini attuando
dei progetti personalizzati volti a promuovere il reinserimento di quest’ultime
nell’assetto sociale e lavorativo, con lo scopo di renderle indipendenti mantenendo
centrale soprattutto, il loro ruolo di madri capaci e competenti nel prendersi cura dei
loro piccoli.
DESTINATARI: Le donne, le madri con i loro bambini vittime di violenze,
maltrattamenti ed abusi in carico al servizio.
BENEFICIARI: La collettività in generale e soprattutto le stesse destinatarie del
progetto poco fa menzionate.
ASPETTI INNOVATIVI DEL PROGETTO:
Il progetto in questione ha l’intento di inserirsi in una realtà che vede purtroppo il
continuo accrescere del fenomeno della violenza sulle madri ed i loro figli. Lo scopo
di questo progetto è quello di offrire delle risorse e degli strumenti a queste donne
che non risultino dei semplici palliativi, i quali servono solo a donare un sollievo
momentaneo, ma piuttosto si vuole aiutare il soggetto a trovare strumenti che
l’aiutino a riprendere nelle “mani” la propria vita sia di donna che di madre,
tornando a credere in un futuro.
L’aspetto innovativo di questo progetto sta proprio nel sostenere le donne, non solo
nella fase relativa all’allontanamento dall’aggressore, ma anche in quella successiva,
cioè quella relativa al recupero di quest’ultima, aiutandola a trovare delle risorse che
la rendano autonoma in quanto donna e madre, evitando un eventuale ricaduta tra
“le braccia del persecutore”.
Queste donne a loro volta possono divenire degli esempi per altre persone,
dimostrando che con un sostegno si può uscire da situazioni di violenza, ritornando
a credere in loro stesse ed in un futuro.
Per i volontari di servizio civile, questo progetto può risultare un ottimo strumento
che permette di riflettere e di agire sul fenomeno in questione, contribuendo
all’accrescimento della propria responsabilità civile. I volontari avranno l’occasione
di poter toccar con mano una realtà tanto diffusa quanto sotterranea e nascosta agli
occhi di una società che a volte risulta cieca e sorda al richiamo di aiuto di queste
donne e dei loro bambini. Questa esperienza quindi può contribuire ad una crescita
personale dei giovani volontari che avranno modo di poter comprendere che tutti nel
nostro piccolo possiamo aiutare queste madri a sentirsi meno sole e responsabili
delle ingiuste violenze subite.
7) Obiettivi del progetto:
Target di riferimento del progetto: donne, madri, minori che sono state vittime di
violenze, di maltrattamenti ed abusi residenti nel territorio del Comune di Asti.
Obiettivo
generale
Attivare un
progetto
personalizzato che
si incentri sulle
caratteristiche e
sulle esigenze
individuali delle
donne e dei loro
bambini vittime di
violenza in carico
al servizio
Supportare e
sostenere la
genitorialità delle
donne vittime di
violenza in carico
al servizio
favorendo un
percorso volto
all’indipendenza
che coincida con
il loro ruolo di
madri
Supporto del
minore che ha
subito sia in prima
persona che
indirettamente
violenze
Obiettivo specifico
Indicatori
Risultato atteso
Attivare:
- invio alla S.O.C.
psicologi Adulti
dell’ASL;
- colloqui di
counseling;
- tirocinio
formativo/lavorativo
- Numero
colloqui almeno
5;
- Numero
colloqui
counseling
almeno 5;
- Realizzazione
del tirocinio;
Attivare:
- inserimento
scolastico del
minore;
- inserimento del
minore in centri di
dopo scuola o baby
parking nelle ore di
tirocinio e di lavoro
delle madri
- Frequenza
scolastica del
minore;
- Disponibilità
della madre di
tempo da
destinare
all’attività
lavorativa;
- Donne
autonome,
indipendenti e
fiduciose delle
proprie capacità
sia di donna che
di madre.
- reinserimento
nell’asseto
sociale e
lavorativo
Il buon connubio
tra il ruolo di
donna lavoratrice
e autonoma con
quello di madre
Attivare:
- supporto
psicologico
- inserimento in
aggregazioni
giovanili in caso di
minori adolescenti
Fare da tramite tra Rinforzare la rete
vari enti
collaborativa tra:
territoriali che a
- la Neuropsichiatria
vario titolo si
infantile
occupano di
- la Procura (Nucleo
violenza, abuso e fasce deboli)
maltrattamento su - la Provincia
donne e minori
- l’ASL
- Consultorio
Familiare
- Centri di
- Numero
colloqui almeno
5;
- Integrazione del
minore nel
contesto sociale;
Il minore
rielabora
l’accaduto subito
ed accresce la
fiducia in se e
negli altri
- Il numero di
Enti che decidono
di collaborare
Cooperazione tra
i vari enti che
vanno ad attuare
strategie comuni
- Creazione di
progetti
individualizzati
integrati tra le
risorse
istituzionali
interessate;
Volontariato
(soprattutto il
Centro Ascolto
“L’Orecchio di
Venere”)
Per i Volontari di servizio civile:
Obiettivi
Indicatori
Conoscere la realtà locale Partecipazione alla
di riferimento del
formazione specifica
Progetto
Aumentare le proprie
Rilevazione delle
competenze
competenze acquisite
Vivere un’esperienza
Esiti incontri di
soddisfacente e utile per
tutoraggio
la comunità locale, con
una crescita umana e
civile maggiormente
orientata alla solidarietà
Mettere a contatto i
Conoscenza dei soggetti
volontari con una rete
interessati
allargata di soggetti in
grado di proporre e
realizzare un progetto ad
alto impatto nel territorio,
che promuova azioni
significative e in grado di
rispondere, in modo
puntuale, alle esigenze
di sicurezza del territorio
8)
Risultato atteso
Presenza costante
Aumento rispetto
all’inizio del progetto
Esiti positivi espressi
nel documento
finale di sintesi
Partecipazione attiva del
Volontario nella rete
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo
puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle
dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto
di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
I) FASE: Valutazione ex ante:
Il Comune di Asti in questa prima fase progettuale analizzerà e verificherà i seguenti
punti:
• pertinenza dell’idea progettuale rispetto alla realtà che si incontra;
• congruenza con il contesto in cui il progetto si svolge, per analizzare se il progetto
è significativo per le persone coinvolte e rispondente a dei bisogni reali;
• adeguatezza delle risorse messe in campo (personale, enti partner, spazi e
strumenti);
• adeguatezza della formulazione del progetto in modo che possa funzionare da
guida per la fase operativa;
• congruenza fra le parti del progetto;
II) FASE: Preparazione dei volontari
Il primo giorno di servizio i volontari saranno convocati presso il Comune di Asti,
per il saluto e la conoscenza delle autorità. Successivamente, presso il Comune di
Asti si svolgerà la formazione generale (come descritta alle voci relative); al
termine, i volontari saranno inviati presso la sede di attuazione.
Obiettivi di
riferimento
Conoscere la realtà
locale di riferimento
del progetto
Aumentare le proprie
Competenze
Azioni
• In occasione dell’entrata in servizio dei volontari,
verrà organizzato un incontro di accoglienza e
benvenuto alla presenza del Sindaco e delle autorità del
Comune di Asti.
• In seguito il volontario svolgerà presso il Comune di
Asti il percorso di formazione generale, che lo aiuterà ad
inserirsi nel ruolo specifico. In quell’occasione
conoscerà anche il tutor di riferimento.
• Al termine del percorso di formazione generale, sarà
inserito nella sede di attuazione, in cui verrà affiancato
dall’OLP, che diverrà la persona di riferimento per il
volontario.
• Il volontario conoscerà il personale presente nella sede
di attuazione, i responsabili, gli spazi e le risorse della
sede.
III) FASE: Azione nel campo
In questa fase di lavoro, i volontari costantemente monitorati dal personale del
Comune entreranno nel vivo della loro attività. Affiancheranno gli operatori nelle
varie mansioni lavorative e nelle diverse fasi di monitoraggio di verifica
dell’andamento del progetto personalizzato dell’utente.
Le attività previste dal progetto saranno:
- Effettuare colloqui con le donne oggetto del progetto;
-Monitoraggio dell’andamento del percorso delle donne vittime di violenza
attraverso degli incontri periodici;
- Contatti periodici con i tutor di tirocinio dell’utente;
- Incontri multidisciplinari con gli altri professionisti che seguono l’utente;
- Agevolare l’inserimento del figlio minore della donna vittima di violenza nelle
scuole e nei centri di dopo scuola e di baby parking del territorio;
- Incontri periodici con gli insegnanti del minore;
- Effettuare colloqui con il minore;
- Effettuare visite periodiche in comunità dove risiedono le donne ed i minori;
I volontari andranno ad affiancare gli operatori dell’Unità Operativa Minori nelle
attività elencate precedentemente, divenendo così delle figure di unione e di
supporto all’utente ed agli operatori stessi del servizio.
IV) FASE: Monitoraggio
Lungo tutta la durata del progetto, saranno attivate dal personale del Comune di Asti
incaricato del monitoraggio, azioni per valutare lo stato di avanzamento dei progetti
e gli eventuali discostamenti dai piani previsti, verificando l’operato svolto dal
volontario.
Inoltre sarà monitorata la qualità dell’esperienza dei volontari attraverso incontri di
tutoraggio che avranno lo scopo di verificare le modalità di impiego dei volontari
nel progetto.
Obiettivi di
riferimento
Vivere un’esperienza
soddisfacente e utile
per la comunità
locale, con
l’acquisizione di
nuove competenze
sulle problematiche
della comunicazione.
Mettere in gioco le
proprie risorse e la
propria autonomia
operativa
Azioni
• Incontri di programmazione e coordinamento periodici
tra l’Olp e i volontari per la verifica dell’andamento del
progetto e il piano concordato degli impegni settimanali.
• Incontri di monitoraggio sull’andamento del progetto tra
gli Olp e il personale del monitoraggio del Comune
• Incontri di tutoraggio tra i volontari e i tutor del
Comune per la verifica dell’andamento del progetto e
della formazione (generale e specifica)
• Compilazione da parte dei volontari di questionari per la
rilevazione dell’andamento del progetto e delle
competenze iniziali
• Report dei referenti del Comune circa gli esiti delle
attività di monitoraggio e tutoraggio
V) FASE: Conclusione e valutazione del servizio
Negli ultimi mesi di servizio, il Comune di Asti (staff di monitoraggio) procederà
alla valutazione finale dei risultati del progetto, in termini di obiettivi effettivi
raggiunti. Valuterà l’eventuale scostamento rispetto al progetto originale e si
precederà ad una sintesi dell’esperienza del servizio civile, anche con
l’individuazione dei punti critici e degli aspetti positivi nell’affiancamento dei
volontari. I tutor convocheranno invece i volontari per la valutazione finale del loro
servizio in termini di gradimento dell’esperienza, crescita umana, competenze
acquisite, qualità dei rapporti instaurati.
Verrà redatto un documento conclusivo in collaborazione tra lo staff del Comune di
Asti e i volontari, in cui saranno sintetizzati i risultati raggiunti e gli aspetti di
criticità. Questo documento servirà da base per una eventuale successiva
riprogettazione.
Obiettivi di
riferimento
Vivere un’esperienza
soddisfacente e utile
per la comunità locale
Mettere in gioco le
proprie risorse e la
propria autonomia
operativa
Azioni
• Rielaborazione dei dati raccolti durante le azioni di
monitoraggio e tutoraggio del Comune;
• Restituzione dei dati emersi alle singole sedi di
progetto;
• Somministrazione agli Olp da parte del Comune del
questionario finale per la valutazione complessiva del
progetto e del servizio dei volontari;
• Rilevazione delle competenze del volontario al termine
del progetto, con un raffronto rispetto alla situazione di
partenza;
• Somministrazione ai volontari da parte del Comune di
un questionario finale per la valutazione complessiva
del progetto e del servizio.
• Elaborazione di un documento finale in collaborazione
tra Comune di Asti, sede di attuazione e volontari, su
ogni progetto, che contenga i dati essenziali sugli esiti
del progetto e sull’impiego dei volontari;
Queste fasi vanno poi inserite in un ordine temporale secondo la seguente tabella:
Fasi
Valutazione
ex ante
Preparazione
volontari
Azione nel
campo
Monitoraggio
Conclusione
e valutazione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
- 4 Assistenti Sociali saranno responsabili dei casi in carico al servizio;
- 4 Educatori effettueranno il sostegno educativo sui minori ed il sostegno alla
genitorialità;
- 2 OSS (Operatori Socio Sanitari) effettueranno il sostegno alla genitorialità;
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
II) FASE: Preparazione dei volontari
• Partecipazione all’incontro di accoglienza e benvenuto alla presenza del Sindaco e
delle autorità del Comune di Asti;
• Partecipazione al percorso di formazione generale, che lo aiuterà ad inserirsi nel
ruolo specifico. In quell’occasione conoscerà anche il tutor di riferimento;
• Inserito nella sede di attuazione, in cui verrà affiancato dall’OLP;
• Conoscenza del personale presente nella sede di attuazione, dei responsabili, degli
spazi e delle risorse della sede;
• Partecipazione al percorso di formazione specifica;
III) FASE: Azione nel campo
- affiancamento nei vari colloqui con le donne oggetto del progetto;
- monitoraggio con incontri periodici dell’andamento del percorso delle donne
vittime di violenza;
- contatti con i tutor di tirocinio dell’utente;
- Partecipazione agli incontri multidisciplinari con gli altri professionisti che
seguono l’utente;
- accompagnamento all’inserimento del figlio minore della donna vittima di
violenza nelle scuole e nei centri di dopo scuola e di baby parking del territorio;
- affiancamento degli operatori negli incontri periodici con gli insegnanti del
minore;
- partecipazione periodica a colloqui con il minore;
- organizzazione, insieme agli operatori, di visite periodiche in comunità dove
risiedono le donne ed i minori.
IV) FASE: Monitoraggio
• Partecipazione a incontri di programmazione e coordinamento periodici con l’olp
per la verifica dell’andamento del progetto e il piano concordato degli impegni
settimanali;
• Partecipazione agli incontri di tutoraggio per la verifica dell’andamento del
progetto e della formazione (generale e specifica);
• Compilazione di questionari per la rilevazione dell’andamento del progetto e delle
competenze iniziali;
V) FASE: Conclusione e valutazione del servizio
• Compilazione del questionario sulle competenze acquisite al termine del progetto;
• Compilazione di un questionario finale per la valutazione complessiva del progetto
e del servizio;
Collaborazione all’elaborazione di un documento finale (insieme al Comune di Asti
e all’olp) che contenga i dati essenziali sugli esiti del progetto e sull’impiego dei
volontari;
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
2
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
2
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
30
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
I volontari saranno chiamati al rispetto del codice di comportamento previsto per i
dipendenti delle pubbliche amministrazione. Il particolare il volontario dovrà:
• Osservare le norme in materia di sicurezza e di ambiente di lavoro;
• Rispettare il segreto d’ufficio nei casi e nei modi previsti dalle normative vigenti;
• Dare disponibilità e flessibilità oraria in base alle esigenze degli uffici e delle
problematiche specifiche del progetto, e adempiere alle formalità previste per la
rilevazione delle presenze;
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Comune di
Asti –
SERVIZI
SOCIALI,
MINORI
ASTI
Indirizzo
Piazza Catena n. 3
Cod.
N. vol. per
ident. sede
sede
78889
2
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Cognome e Data di
nome
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e Data di
nome
nascita
C.F.
SACCO
PORRO
25.02. SCCFNC72B
14/11/
FRANC
GIANLU
PRRGLG55S14A479R
72
65A479R
1955
ESCA
IGI
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Promozione a cura del Comune di Asti:
In collaborazione con le realtà aderenti al Protocollo d’intesa per la promozione,
l’elaborazione e la gestione di progetti di servizio civile volontario nelle realtà astigiane, in
occasione del bando saranno attivate campagne informative rivolte ai giovani. In particolare
sono previste:
• Campagne sulla stampa, radio e tv locali;
• Organizzazione di eventi seminariali nelle scuole, presso il polo Asti Studi Superiori e
in diversi centri di aggregazione giovanile;
• Spedizione di newsletters e di materiale informativo;
• Coordinamento della promozione dei progetti con depliants e manifesti all’interno
dei diversi punti informativi del territorio (Centri Informagiovani, Centri per
l’impiego, Consulte dei giovani, biblioteche..);
• Affissione del bando all’Albo Pretorio;
• Pubblicazione del Bando sui siti internet;
• Trasmissione del Bando a Facoltà Universitarie della Regione Piemonte.
Il tempo complessivo dedicato all’organizzazione e alla realizzazione delle attività di
sensibilizzazione è quantificabile in circa 70 ore.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Verranno utilizzati i criteri elaborati dall’Ufficio Nazionale, definiti ed approvati
con la determinazione del Direttore Generale del 30 maggio 2002.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Tempistica
In fase di
progettazione
III mese
Azione
All’interno della scheda progetto
vengono individuati per ciascun obiettivo
specifico
degli
indicatori
che
consentiranno di valutare lo stato di
realizzazione dei risultati previsti dal
progetto.
Incontro di monitoraggio con i volontari:
verifica delle attività svolte e delle
aspettative
dei
volontari
circa
l’esperienza del Servizio Civile, delle
relazioni con l’Ente, con l’O.L.P. e con i
destinatari del progetto.
Incontro di monitoraggio con gli
operatori locali di progetto: prima
verifica delle attività che vengono svolte
dal volontario, delle relazioni con l’Ente
e con i destinatari del progetto.
Documento
Scheda progetto
Questionario di
monitoraggio
iniziale
Questionario di
monitoraggio
iniziale
VII mese
Incontro di tutoraggio con i volontari:
verifica in itinere delle attività svolte e
verifica della qualità percepita dai
volontari rispetto alla realizzazione del
progetto.
Incontro di tutoraggio con i singoli
operatori locali: verifica in itinere delle
attività svolte e verifica della qualità
percepita dai volontari rispetto alla
realizzazione del progetto.
Ultimo incontro con i volontari: verifica
finale dei risultati del progetto e della
conferma delle aspettative iniziali
Intervista
Intervista
Questionario di
valutazione finale
XII mese
Ultimo incontro con gli OLP: verifica Questionario di
finale dei risultati del progetto.
valutazione finale
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Requisiti fondamentali:
- Diploma di scuola media superiore
- Esperienze/Tirocini formativi presso l’Ente in questione
- Attitudine ai rapporti interpersonali e disponibilità al rapporto con persone aventi
situazioni di grande disagio sociale
Requisiti aggiuntivi:
- Laureanda in ambito sociale
- Formazione e/o propensione agli studi in ambito sociale/sanitario
- Formazione di tipo umanistico
- Esperienza nell’associazionismo/volontariato
- Capacità di autonomia lavorativa
- Attitudine ad attività espressivo/creative
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Fasi
Oggetto
Promozione del
progetto
Preparazione dei
volontari
Attività
Pubblicizzazione del
progetto: spot radiofonico
e tv, comunicati stampa
Volantini e locandine
Buffet per i volontari
(accoglienza, formazione,
tutoraggio)
Magliette per i volontari
(costo sul progetto)
Spese per formazione
generale:
- personale
protezione civile
(ente esterno)
2 Abbonamenti annuali
mezzi pubblici
Cancelleria
Totale
Totale generale
Costo del
Comune a
progetto1
Costi sede di
attuazione
30,00
100,00
40,00
30,00
100,00
40,00
312,00
340,00
100,00
412,00
752,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
NO
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
• 1 postazione pc e con telefono
• 2 Abbonamenti annuali mezzi pubblici per agevolare lo spostamento dei
volontari nelle attività da svolgere sul territorio
• Cancelleria
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
L’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di
Laurea in Scienze dell’Educazione, riconosce al presente progetto i CFU equivalenti
al tirocinio obbligatorio nel proprio Corso di Laurea.
(documentazione allegata)
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
L’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di
Laurea in Scienze dell’Educazione, riconosce al presente progetto i CFU equivalenti
al tirocinio obbligatorio nel proprio Corso di Laurea.
(documentazione allegata)
1
Si intende il costo totale suddiviso per il numero di progetti presentati dal Comune di Asti
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
L’acquisizione di professionalità maturata:
- l’affinamento delle competenze comunicative e relazionali;
- le capacità organizzative e di orientamento all’interno di un Servizio Sociale
- lavoro di rete;
- conoscenza del territorio e dei servizi per donne e minori vittime di violenze,
maltrattamenti e abusi offerti dagli Enti pubblici e privati;
- acquisizione di conoscenze teorico-pratiche relative all’approccio alla persona
vittima di violenze, maltrattamenti ed abusi;
sarà utile come curriculum vitae.
Il Comune di Asti rilascerà un attestato di servizio e una dichiarazione comprovante
le capacità acquisite in servizio.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Sala incontri - P.zza Catena 3 – Asti
30) Modalità di attuazione:
La formazione è realizzata in proprio, presso l’Ente Comune di Asti, con formatori
dell’Ente, con il coinvolgimento di formatori esterni.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
no
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale consiste in un
percorso di formazione iniziale, nella fase di avvio al servizio civile.
La formazione generale sarà erogata con l’utilizzo di due metodologie:
1. la lezione frontale tenuta da formatori esperti della materia trattata.
2. le dinamiche non formali: In particolare le tecniche utilizzate comprenderanno i
giochi di ruolo, brainstorming e sia le tecniche di apprendimento che i tipi di
esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo.
33) Contenuti della formazione:
La formazione prevede la realizzazione di diversi moduli specifici che mirano a:
•
•
•
•
•
Aprire uno spazio di confronto e di dialogo sui significati dell’esperienza di servizio
civile (a livello personale, professionale, sociale);
Conoscere il contesto teorico di riferimento (legislazione, storia, istituzioni,
protezione civile), collegando così la scelta individuale ad una storia collettiva;
Illustrare il contesto pratico del servizio (l’organizzazione, i progetti);
Sottolineare la centralità del progetto nella scelta di servizio civile volontario,
fornendo spunti e prospettive per analizzarlo;
Apprendere dal “fare” ad “essere cittadini” in una collettività vissuta
responsabilmente.
Moduli formativi
1) L’identità del gruppo in formazione
Modulo - laboratorio che avrà il fine di lavorare alla definizione di un’identità di gruppo dei
volontari in servizio civile attraverso le loro idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le
motivazioni e gli obiettivi individuali.
2) Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale
Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti
istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e
di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio
civile volontario.
a. Il dovere di difesa della Patria
Saranno qui inserite tematiche concernenti la pace e diritti umani alla luce della Costituzione
italiana, della Carta Europea e degli ordinamenti delle Nazioni Unite.
b. La difesa civile non armata e nonviolenta
Approfondimento delle tematiche relative alla “gestione e trasformazione nonviolenta dei
conflitti”, alla ”prevenzione della guerra” e alle “operazioni di polizia internazionale”.
3) La protezione civile
In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento
tra difesa della Patria e tutela dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni.
In particolare, si propone un’attività relativa alla realizzazione del gioco di ruolo “Vai in
PaniCOC” (prodotto e brevettato dalla Società QueSiTe di Pinerolo) che simula la gestione di
un evento di protezione civile a livello comunale. Data la complessità della tematica e dello
strumento didattico, sarà prevista la presenza di un moderatore che faciliti l’attività del
gruppo di partecipanti fornendo al contempo un supporto allo svolgimento del gioco e le
conoscenze integrative sul tema della protezione civile.
Il valore aggiunto di tale strumento didattico risiede nella sua efficacia nel veicolare,
attraverso un’esperienza pratica e coinvolgente, diversi concetti contemporaneamente:
- conoscenza del complesso sistema di protezione civile
- elementi di tutela ambientale e territoriale
- dinamiche relazionali tra i vari soggetti partecipanti
- capacità decisionali e di interazione.
4) La solidarietà e le forme di cittadinanza
Si partirà dal concetto di cittadinanza per sviluppare la coscienza di appartenenza ad una
collettività che abita e interagisce su un determinato territorio; si insisterà sul concetto di
cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di
condivisione e di solidarietà.
5) Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato
a. In questo modulo verranno evidenziate le affinità e le differenze tra le varie figure che
operano sul territorio in particolare per quelle realtà che collaborano direttamente allo
sviluppo dei progetti di servizio civile.
b. La normativa vigente e la Carta di impegno etico
c. Diritti e doveri del volontario del servizio civile
In tale modulo si metterà in evidenza il ruolo e la funzione del volontario e, illustrando la
circolare, la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale.
6) Presentazione dell’Ente
In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si
troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate le caratteristiche
specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato.
7) Il lavoro per progetti
Approfondimento di ogni singolo progetto. Valutare, insieme ai volontari, l’efficacia e
l’efficienza del progetto stesso, considerando eventuali criticità e sottolineando la crescita
personale dei volontari all’interno del percorso di servizio civile.
34) Durata:
La durata è di 42 ore.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Sede di progetto-Settore Politiche Sociali- UOM C.so Alfieri 350
36) Modalità di attuazione:
Formazione in proprio, con formatori dell’ente
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
- Sacco Francesca nata ad Asti (AT) il 25.02.1972 Cod. Fiscale:
SCCFMC72B65A479R
- Binello Claudia nata ad Asti (AT) il 30.07.1976 Cod. Fiscale:
BNLCLD76L70A479U
- Colella Maria nata a Bari (BA) il 23.06.1957 Cod. Fiscale:
CLLMRA57H63A662M
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
- Formatore: Sacco Francesca
Assistente Sociale Responsabile dell’Unità Operativa Minori del Comune di Asti;
- Formatore: Binello Claudia
Educatore Professionale dell’Unità operativa Minori del comune di Asti;
- Formatore: Colella Maria
Operatore Socio-Sanitario dell’Unità operativa Minori del Comune di Asti.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
• Lezioni frontali e partecipate
• Incontri di supervisione
• Partecipazioni ad occasioni formative (convegni, seminari, corsi aggiuntivi
specifici,..)
Affiancamento agli operatori nelle attività di progetto
40) Contenuti della formazione:
La formazione specifica avrà la durata complessiva di 72 ore, si articolerà in moduli.
I volontari saranno, per questo, muniti di cartelle personali, materiale di cancelleria
e dispense di approfondimento dei temi trattati in aula, strumenti forniti
gratuitamente. La formazione si svolgerà in locali idonei previamente individuati.
Saranno considerate ore formative anche la partecipazione a convegni, seminari,
corsi aggiuntivi specifici che saranno organizzati nel corso dell’anno.
La formazione specifica toccherà diverse tematiche. Di seguito sarà indicata la
competenza in materia di formazione suddivisa ai 2 funzionari.
Formatori: Sacco Francesca e Binello Claudia (20 ore)
- Descrizione del contesto territoriale e settoriale entro il quale si realizza il progetto
- Conoscenza del contesto teorico e normativo di riferimento
- Illustrazione delle attività e dei servizi svolti all’interno del Settore Politiche
Sociali;
Formatore: Colella Maria e Binello Claudia (52 ore)
- Far luce sul tema della violenza sulle donne ed i minori;
- Illustrazione delle cartelle sociali e dei casi su cui lavorare;
- Illustrazione delle attività da svolgere.
41) Durata:
72 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il piano di rilevazione delle attività di formazione predisposte intende
verificare l’andamento del percorso formativo iniziale generale e specifico;
monitorare e valutare periodicamente l’apprendimento e la crescita dei
volontari.
Si vuole aprire ai volontari uno spazio per valutare, riconoscere, attribuire
significato e valore all'esperienza di servizio civile nelle sue diverse fasi; si
ritiene prioritario l’obiettivo di evidenziare l'esperienza di servizio come
esperienza di apprendimento e opportunità di crescita individuale.
Metodologia e strumenti utilizzati
L’attività di monitoraggio / valutazione prevede i seguenti step:
Tempistica
Termine del
percorso
formativo
generale
III mese
VI mese
Azione
Somministrazione ai volontari a cura
dei tutor presenti in aula del
questionario di valutazione della
“Formazione Generale”
Somministrazione ai volontari della
scheda di autovalutazione delle
competenze possedute ad inizio
servizio.
Durante l’incontro di tutoraggio,
somministrazione ai volontari del
questionario di valutazione della
“Formazione Specifica”
Incontri di tutoraggio con i volontari.
Obiettivo degli incontri:
accompagnare i volontari a conoscere
meglio le loro competenze
(competenze tecniche, professionali;
competenze “antropologiche”, di
crescita personale).
Seguendo quest’ipotesi di lavoro, 3
piani vengono indagati nei diversi
incontri:
1. servizio civile come esperienza
che dà autonomia (crescita del
soggetto); esperienza di crescita,
di maturazione
2. servizio civile come esperienza
che fa crescere competenze, che
contribuisce a costruzione di un’
identità professionale
3. servizio civile come esperienza di
lavoro dentro e a servizio della
collettività; esperienza di lavoro
Strumento
Questionario
Scheda di
rilevazione
competenze
Questionario
Incontro in
plenaria
Colloquio
personale
Produzione di un
documento
XII mese
che è cittadinanza, che mette in
relazione il soggetto con la
collettività
Nell’ambito dell’ultimo incontro di
tutoraggio,
verifica
finale
dell’esperienza
svolta
con
somministrazione del questionario di
“Valutazione Finale”, anche con
richiesta
di
valutazione
della
formazione specifica erogata dalla
sede di attuazione.
Somministrazione ai volontari della
scheda di autovalutazione delle
competenze possedute ad fine
servizio.
Questionario
Scheda di
rilevazione
competenze
Data 30.10.2012
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
Carlo CARENA