Gazzetta: elezioni Coni, Pagnozzi dà i numeri

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Gazzetta: elezioni Coni, Pagnozzi dà i numeri
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SABATO 19 GENNAIO 2013
TENNIS OPEN D’AUSTRALIA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
Palazzo
di vetro
italia: 51565055545555
4
Gazzetta.it
IL FILM DEL PRIMO SLAM DELLA STAGIONE
di
RUGGIERO PALOMBO
I NUMERI
LE PAGELLE AZZURRE
DI BARAZZUTTI, FOTO
E GLI HIGHLIGHTS
Il bacio
Ana è più forte, ma con Jelena...
Da 5-2 a 5-5, poi Ivanovic batte Jankovic, la
rivale di casa Serbia: i testa testa sono 8-3.
I tatuaggi
Tipsy di ferro cede alla moglie
Al 2˚ match di fila al 5˚ set, Tipsarevic rivela:
«Mia moglie vuole che mi fermi a 6 tatuaggi».
Juniores
L’Italia cala gli assi Quinzi e Baldi
A Melbourne jr, Quinzi (a sin.) e Baldi (des.)
più Napolitano, Rosatello, Chiesa e Pairone.
Da Venus a Serena
Maria... già in finale
Sharapova domina la Williams più anziana e per i
bookmakers arriverà alla sfida decisiva con Serena
DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI
twitter@RiccardoCrivel2
MELBOURNE (Aus)
Uno di quei filmoni che
promette di tenerti attaccato
alla poltrona e che invece a metà pellicola avresti voglia di abbandonare, perché la trama è
troppo scontata e non regala
emozioni. Per un’ora e venti
minuti, l’attesissimo Sharapova contro Venus Williams, sullo schermo 11 Slam (4 di Maria, 7 dell’americana) e un bel
pezzetto di storia recente del
tennis femminile, è un’esibizione di muscoli senza il controcanto.
La belva Povera Venere, che
non può più reggere gli scambi prolungati perché la sindrome di Sjoegren le ha tolto resistenza e dunque deve affidarsi
al tutto e subito del colpo risolutore, pagando un prezzo
troppo alto soprattutto con il
dritto (20 gratuiti). Una tattica forzata ma obbligata, che richiederebbe un minimo di collaborazione dall’altra parte
della rete, e invece Masha è
una belva che si avventa su
ogni palla come fosse l’ultima,
scavando il baratro soprattutto da fondocampo (15 punti
nel primo set da dietro la riga). Troppo facile il 6-1 5-1
con cui la bionda assatanata
arriva a un passo dal chiudere
la pratica, prima della reazione d’orgoglio della campionessa ferita.
Come Steffi Trascinata dagli
olé della folla, che vuole una
partita e non un massacro, la
Williams si riscuote per due game e quanto meno rende la punizione accettabile, anche se è
impietosa adesso la distanza
tra la numero due e la numero
26 del mondo. Eppure Maria,
la prima dopo la Graf dall’89
ad approdare agli ottavi perdendo solo 4 giochi e che sull’ace del match point esulta come si trattasse dell’Oscar, prova a giustificare quella furia
inaudita: «Conosco Venus, conosco quale tipo di tennis può
produrre, il livello altissimo
che può raggiungere, è da
quando è uscito il tabellone
che penso a questo match e dovevo essere preparata».
volée di rovescio
di PAOLO BERTOLUCCI
Con Ferrer e Almagro
Spagna sempre sprint
In attesa dell’agognato
rientro alle gare di Nadal, il
4 febbraio in Cile, hanno
finalmente trovato il giusto
spazio i sempre più positivi
e per certi versi inattesi
risultati di Ferrer e Almagro.
Considero David il primo dei
secondi e non l'ultimo dei
primi. Tra lui e i primi
quattro c’è almeno una
categoria di differenza, ma
se volete fare una puntata
sicura, giocatelo piazzato in
ogni torneo (terra, cemento,
indoor ) e passerete alla
cassa. Sinceramente
pensavo che alla soglia delle
trenta primavere, dopo aver
percorso a folle velocità
migliaia di chilometri sui
campi di tutto il mondo e
ingaggiato furiose battaglie
mentali, il suo tennis
avrebbe potuto accusare un
cedimento. Invece l'inizio del
2013 sembra ricalcare la
fantastica stagione appena
trascorsa. Il suo gioco
monocorde, privo di strappi,
di facile lettura per gli
avversari, risulta ostico, la
fase difensiva appare senza
crepe e il dritto a sventaglio
crea angoli con la consueta
disinvoltura.
Per contro Almagro è un
tennista di talento, dotato di
un servizio puntuale e
penetrante, di buoni
fondamentali di rimbalzo
con i quali disegna perfide
traiettorie e di un rovescio
ad una mano elegante e
preciso come pochi. Non
possiede la forza mentale
degli altri spagnoli, ma il
suo tennis rapido, istintivo e
imprevedibile coglie spesso
di sorpresa gli avversari,
permettendogli di
risparmiare le preziose
energie che spesso risultano
poi determinanti.
Oltre agli highlights
del terzo turno e alla fotogallery con le immagini più
belle della giornata (da non
perdere l’abitino multicolor
di Venus Williams), da Melbourne anche le parole del
capitano azzurro Corrado
Barazzutti che commenta le
prestazioni italiane in prospettiva Davis e Fed Cup.
Zucchero Certo, fatta la tara a
un sorteggio molto benevolo,
sorprende la condizione complessiva della zarina di Russia,
che prima dell’Australia non
giocava una partita ufficiale
dalla finale del Masters di
Istanbul. «Ho passato un Natale tremendo con la clavicola
che mi faceva malissimo, non
il miglior scenario di avvicinamento a uno Slam. E’ per questo — confessa — che sono
partita così forte fin dall’inizio, dovevo capire a che punto
ero». Per i bookmaker, e salvo
imprevisti, il punto cui giungerà non potrà che essere una finale con l’altra Williams, un
crac stellare. Maria sembra
avere la strada in discesa, quasi cosparsa dello zucchero delle caramelle che commercializza dall’anno scorso (le Sugarpova, c’è anche il sito internet), l’ultima trovata di una padrona assoluta delle tecniche
di marketing. Ci ha investito
mezzo milione di dollari, ha
scelto personalmente la forma
e il colore e per il lancio in Australia ha deciso di offrire un
bonbon al giornalista che ogni
volta le propone la domanda
più intelligente (in realtà lo ha
fatto solo dopo il primo match).
Cinguettii Non si fatica perciò a
capire perché veleggi ormai
verso i nove milioni di fans su
Facebook e sia stata travolta
dagli adepti di Twitter: «Ma
non si devono aspettare che io
riveli cosa sto mangiando o
quale vestito sto scegliendo.
Mi farò sentire solo quando
avrò cose interessanti da dire». E penderemo dalle sue labbra.
Maria Sharapova, 25 anni, n. 2 del mondo REUTERS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Errani e Vinci, il doppio
è la medicina migliore
Niente di meglio dell’amicizia per rilassarsi e ritrovarsi.
Con il doppio, Roberta Vinci ha
fin qui tenuto libera la mente
prima del singolare, mentre Sara Errani ha sfogato la rabbia
per l’eliminazione al primo turno. Del resto, la coppia più bella del mondo è abituata al mutuo soccorso ed anzi ne ha fatto
un cardine per cementare
l’unione e macinare risultati.
L’anno scorso, i ripetuti trionfi
in doppio e l’esplosione individuale di Sarita, hanno spinto la
Vinci alla miglior classifica di
sempre in singolare, mentre in
quest’alba di 2013 è la solida
condizione di Robertina la garanzia della ripresa dell’altra
Cichi. Infatti: «Non sono preoccupata per Sara — ammette la
tarantina —, conosco il suo valore e so che già dal prossimo
torneo tornerà in singolare
quella che conosciamo: da fuori si dà un po’ tutto per sconta-
18
gli ace
senza doppi falli
di Nicolas
Almagro che
contro Jerzy
Janowicz ha
ottenuto l’86%
di punti sulla
prima e il 73%
sulla seconda.
25
le discese
a rete di Novak
Djokovic nel
match vinto
contro Radek
Stepanek. Il n. 1
del mondo ha
ottenuto 17
punti: 68%.
55
I vincenti
di Kevin
Anderson che
doma al 5˚ set
Verdasco (n. 22
del torneo e 22
semifinalista
2009): è il 1˚
sudafricano al
4˚ turno in uno
Slam dopo
Wayne Ferreira
10 anni fa
(semifinalista
2003).
24
i set di fila
vinti dalla n. 4
del mondo,
Agnieszka
Radwasnka, nel
2013, fra
Sydney e
Melbourne, 12
match.
DOPO IL K.O. DI SARA IN SINGOLARE
MELBOURNE
0
gli americani
rimasti in gara il
venerdì agli
Australian Open:
Wawrinka
elimina l’ultimo,
Querrey in tre
set. Nel 3˚
turno ci sono
ancora tre
donne: Serena
Williams,
Stephens e
Hampton.
to, dopo il 2012, però noi sappiamo quanto sia difficile confermarsi».
Valore Da teste di serie n. 1,
hanno asfaltato l’americana
Craybas e la sudafricana Scheepers, negli ottavi troveranno la
taiwanese Hsieh e la cinese
Peng sulla via di un poderoso
quarto con le Williams. E, con
l’eliminazione delle ceche Hradecka e Hlavackova, solo la russa Petrova può insidiare il numero 1 mondiale delle nostre.
Tra gli uomini, restano in corsa
solo Bolelli e Fognini (e Bracciali con il ceco Dlouhy), perché il sorteggio era stato malevolo con gli altri italiani: Seppi
e Cipolla si sono arresi ai Bryan, Starace e Lorenzi hanno
giocato alla pari contro i re del
Masters, Granollers-Lopez.
ri.cr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I RISULTATI
DEGLI AUTRALIAN OPEN
a pagina 37
&
S
Sara Errani,
25 anni, n. 1 del
mondo in doppio
con Roberta
Vinci, cerca il
riscatto del
singolare EPA
Elezioni Coni
Pagnozzi
dà i numeri
I programmi elettorali sono
una gran bella cosa ma alla
fine diventano cornice. A
riempire il quadro sono i
faccioni dei 76 grandi elettori
del Consiglio Nazionale che il
19 febbraio dovranno
decidere chi sarà il nuovo
presidente del Coni. A un
mese dal voto la marcia di
avvicinamento ha segnato
nelle ultime 48 ore un salto di
qualità. Alla quotidiana
semina porta a porta di
Malagò, che in queste ultime
settimane si è impegnato
molto per raccogliere
consensi e voti, ha fatto
riscontro la (pesante) discesa
in campo di Pagnozzi. Il
documento di sostegno
sottoscritto nella serata di
giovedì al termine della
convention organizzata da
Pagnozzi porta la firma di
addirittura 28 presidenti tra
già nominati (26) e in pectore
(Pancalli e uno dei tre
presidenti che usciranno
dalle odierne elezioni di
Pugilato, Sci Nautico e Vela).
Le new entry non si sono
esaurite con la Dallari
(Equitazione), Zamblera
(Danza Sportiva) e Park
(Taekwondo) ma sono state
integrate dai nomi, ancora
più sorprendenti, di
Abbagnale (Canottaggio) e
Bianchi (Triathlon). Se a
questi voti si aggiungono i
minimo 4 (su 5) garantiti
dagli Enti di Promozione,
pure loro firmatari, e quello
del membro Cio Carraro che
diserta le adunate ma ha già
detto a Malagò che voterà
Pagnozzi, il conto è presto
fatto e il «quorum» dei 39
voti necessari per essere eletti
si avvicina assai.
Malagò in difficoltà? No, dice
lui, e nemmeno sorpreso per
«una strategia elettorale
annunciata». Alla convention
di Pagnozzi i presidenti che
non hanno sottoscritto il
documento sono stati Giomi
(Atletica), Pellicone (Arti
marziali), Matteoli (Pesca),
Urso (Pesi), Miglietta
(Badminton), Bolognini
(Ghiaccio), Rossi (Tiro a volo)
e Ravà (Cronometristi), e tra i
28 del blocco Pagnozzi si
sussurra ci potrebbe essere
qualche doppiogiochista.
Martedì Malagò presenterà il
suo programma e forse non
solo quello. Fioretto o clava?
La tela tessuta da Pagnozzi,
d’altra parte, non si esaurisce
con la cooptazione dei
presidenti. Nel suo disegno
c’è il ritorno in una Giunta
che perderà per limiti di
mandati Agabio e Magri
(oltre ad Arese e Malagò) di
Fabio Picozzi, il Rettore
dell’Università del Foro
Italico nonché presidente
della Federmedici mondiale,
vecchia conoscenza di
Malagò. E a Pigozzi sono
certo vicini due grandi
elettori (il membro Cio
Cinquanta e il presidente
Federmedici Casasco) che con
Pagnozzi non hanno fin qui
sottoscritto intese.
Sul fronte atleti, infine, una
grande sorpresa: si candida a
far parte dei 9 destinati al
Consiglio Nazionale Damiano
Tommasi, il presidente
dell’Associazione Calciatori. E
Tommasi è vicino ad Abete, e
Abete sostiene Pagnozzi...